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Parole come orme
Le sue per lo più sono poesie brevi, ma intense e nuove, ammantate di metafore che raccontano di un uomo proiettato verso la libertà di essere randagiamente un cantore della vita. -
Ambizioni e resistenze
Giunto ormai alla fine dei suoi giorni, il protagonista di questo romanzo ripercorre la propria esistenza in una sorta di autoanalisi sincera e a tratti spietata: l'infanzia tra la campagna e la grande città, tra abbandoni e accoglienze inaspettate; la prigionia e l'adesione alla Resistenza; gli anni del boom tra doveri familiari e urgenza delle ambizioni. Una vita sempre in bilico tra due estremi, tesa a costruire luoghi reali o metaforici e poi non abitarli. -
TempoZero
New York, anno 2139. Un'epidemia ha sconvolto il mondo e il suo ecosistema. La nave Vostok risale il letto ghiacciato del fiume Hud. Pochi indizi sulla rotta da seguire, un solo obiettivo: ritrovare Philip Cage, scomparso cento anni prima e intrappolato nel TempoZero, una realtà parallela in cui è costretto a rivivere all'infinito le sue scelte. Ambientata in una distopia postapocalittica, la storia di Philip esprime un desiderio comune: spezzare la spirale dei propri errori e ripartire da zero. -
Prima dei titoli di coda
Cesare, famoso avvocato in procinto di essere eletto alla Corte Costituzionale, e Carmela, bellissima maestra che sta per trasferirsi al Nord, si lasciano in un bar di Palermo. Un avvenimento nella vita della ragazza, patologicamente persa in un suo mondo tutto cinematografico, attira intorno a lei terribili minacce. Carmela comprenderà, suo malgrado, che ""la vita si vive in diretta"""" e che può essere più imprevedibile di qualsiasi copione. Quasi nulla andrà come previsto e non tutti vedranno i titoli di coda."" -
I racconti della frutta
La frutta è il filo conduttore di questi dodici racconti, e vi figura come co-protagonista o spettatore discreto del piacere carnale. Le protagoniste, donne forse poco soddisfatte degli uomini che le circondano o della vita stessa, cercano rifugio in provocanti avventure consumate nella sicurezza delle proprie camere o nei luoghi più improbabili, e ci mostrano gli svariati modi di vivere il sesso. Frutta ed eros, quindi, si intrecciano, permeando ogni racconto di uno strano retrogusto agrodolce e lasciando la sensazione che l'impensabile può sempre accadere. -
A Bucarest non c'è niente da vedere
Guardare lontano per Razvan è sempre anche guardare nel passato, spazio e tempo si fondono. È il presente che gli annebbia la vista, è il presente che lo rende sempre più cieco. A Bucarest solo ombre, un'infinità di ombre. Quelle sfocate negli occhi di un ispettore che poco vede e molto intende. Quelle di un passato non troppo lontano che rivive in un presente senza sole. -
I dannati della ferrovia
Antagonismo, senso di appartenenza e solidarietà di classe. Una storia umana. -
Diòcreme in filigrana. L'umido uomo. Trittico d'attesa: Canto secondo
"Fu pur tempo allora il lungo giacere certo a raggio gambe e braccia in barca ancora per condizione a mezza posta: il sonno la veglia la veglia il sonno (forse il mettersi sdraioni l'uomo a spiaggia come allude a manifesto il dolce far niente) se stato coscienza e volontà così la sospensione, in fantasia torpore, se invece l'essere desto (vivace intelligenza il fanciullo lo sdegnoso sputo su marcio frutto, il troppo tenero - smanceria di madre - il corrotto insomma mezzo frutto, guasto in intimo) come lo stanco d'estremo terra venuto (il viaggiatore sempre pronto il decedere da luogo verso luogo altrove) tuttora per sguardo a far navetta : lo sguardo ambiguo, altamente incerto - in sua mente dubbi e sospetti, il mito ambizioso a spingere la cosa da due parti - per cui ad occidente (occiduo mondo a tramonto) d'uomini e d'uccelli - chissà memoria a crepuscolo - mentre ad oriente (orto di sole) perché tutti fuochi fatui a settantasette eterne fiammelle, d'animi accesi decomposizione, sì recondita oscura remota minaccia, tale smarrimento a tralasciare sud e nord...""""." -
Il nome della notte
Annus horribilis per la regale Monza: muore una prostituta di colore, un misterioso gruppo xenofobo fa la sua comparsa a intorbidire le acque e le mafie -nostrane e d'importazione- non stanno a guardare. Un'affascinante pm gioca in proprio: risolvere la partita può avere i suoi vantaggi. E c'è chi soffia sul fuoco della rabbia sociale. Sarà un anomalo vice questore, privo di traversie sentimentali e innamorato della propria famiglia, a provare a riannodare i fili dell'intricata vicenda dai forti risvolti mediatici. Forse tutto nasce sul ciglio di una strada, mentre la notte, sempre uguale a se stessa, non lascia spazio ad alcuna speranza. -
Giallomilanese 2017
Giunto quest'anno alla tredicesima edizione, il premio Giallomilanese, istituito per la prima volta da ExCogita nel 2005, vede oggi la pubblicazione in volume dei sedici racconti finalisti, delle menzioni speciali e del racconto vincitore della Sezione Cinema. -
Yottabyte e brontobyte. Come una famiglia sopravvive all'era digitale
Bitcoin, realtà aumentata, deep web, cyberbullismo: gli argomenti tecnologici più attuali spiegati con la pazienza di un genitore. Un saggio che parla ai giovani e agli adulti, accompagnandoli alla scoperta del presente, con lo sguardo rivolto al futuro. -
Storie di qualcosa
Ventinove poesie in cui qualcosa gradualmente prende forma: prima compare una serie di polaroid fuori fuoco scattate sul mondo; poi qualcuno invade il campo con la sua presenza; infine, verso dopo verso, emerge un sentimento vorace come l'amore dei vent'anni. Un monologo poetico in tre atti, un percorso di crescita personale che parla d'ispirazione, di sforzo creativo e della battaglia tra idea e forma. -
Senza scarpe e senza terra
Rosario si sposta avanti e indietro nello spazio e nel tempo, ripercorrendo continuamente la sua vita senza trovare né famiglia, né terra, né pace. L'emigrazione calabrese di inizio Novecento assume i tratti di un ragazzo che la confusione del mondo trasforma in un soldato senza patria. Una storia che sfuma, come il suo protagonista, tra passato, presente e voglia di futuro, senza smettere di essere attuale. -
Incisioni
Donne diverse tra loro per età, posizione sociale ed esperienze sono le protagoniste di questi racconti. Ognuna ha la propria storia, ma tutte condividono l'elemento della perdita: della giovinezza, degli affetti, delle aspirazioni, della vita stessa. Incisioni come ferite metaforiche che segnano queste donne, tra consapevolezza, rabbia, silenzi, ricordi, delusioni e voglia di riscatto. -
Il palazzo dei percorsi perduti
Conficcato fra gli svincoli autostradali di una Monza nemmeno troppo immaginaria, Brianza 2 è un poliedrico palazzo abitato da condomini diversi per cultura, lingua, religione e casta sociale che si trova a fare i conti con una vicenda di omicidio e non solo: ricatti, molto denaro che scorre, mani che prendono, mani che danno, e non si stringono mai. A dispetto di coloro che vorrebbero scrivere la storia dal proprio punto di vista - e magari imporlo anche agli altri - un destino, arbitro insindacabile delle vicende umane, grava su tutto e tutti. Matteo Caserta, vice questore, condurrà le indagini con l'aiuto di una vecchia conoscenza, Giusi Esposito, portinaia tutta chiacchiere e sentimento e vero nume tutelare di Brianza 2. -
Giallomilanese 2018
GialloMilanese, premio istituito da ExCogita nel 2005 e giunto quest'anno alla quattordicesima edizione, vede oggi la pubblicazione in volume dei sedici racconti finalisti e del racconto vincitore della Sezione Cinema. -
Una vita agra. Luciano Bianciardi dal «Lavoro culturale» a «Aprire il fuoco»
Il volume riunisce i testi di un'iniziativa promossa a Firenze dalla Biblioteca Comunale delle Oblate, fra il 10 novembre 2016 e il 9 febbraio 2017. Si propongono ora i risultati di quattro incontri: Raoul Bruni, La rivoluzione è un pranzo di gala: Bianciardi, il Sessantotto e Aprire il fuoco; Paolo Maccari, Rileggendo Aprire il fuoco; Gabriele Lunati, Luciano Bianciardi nell'universo bibliotecario; Federico Pierotti, ""La vita agra è finita!"""": Bianciardi tra cinema, cultura di massa e integrazione. A questo nucleo originario si sono aggiunti, per completare il giro di orizzonte, due scritti collegati: Roberto Gerace, Il mito mancato: Bianciardi e Gramsci; Michele Maiolani, A proposito del libro di Carlo Varotti: Luciano Bianciardi, la protesta dello stile. L'Indice così definito acquista il carattere di una rivisitazione dell'opera principale dello scrittore e insieme costituisce una riflessione sulla proposta critica più recente, non senza suggerire un'apertura di credito verso linee di ricerca inedite."" -
Le vibrazioni
"Lei mi ha preso per mano, i suoi occhi pregni come i miei di pena sincera. Ma succede una cosa quando incrocia il mio sguardo: mi elargisce uno dei suoi migliori sorrisi, quelli in grado di squarciare ogni nube. Andiamo, torniamo a casa, vedrai tutto tornerà come prima, non devi più preoccuparti, non ti lascerò mai più""""." -
Tropico di gallina
I paesini di campagna sono come le famiglie felici: si assomigliano tutti. Gallina non fa eccezione. Le persone si muovono lente nelle settimane sempre uguali, un'umanità raccontata con note di sarcasmo ma anche di quieto e desolato lirismo; i vecchi ingannano il tempo tra una briscola e una bestemmia, i ragazzi sognano di scappare dalla monotonia. Fino a quando un giorno, per le strade che si srotolano tra le biancane, ritorna l'Armata Rossa: nessuno se lo aspetta, eppure qualcuno non ha mai smesso di crederci. A tratti amaro, a tratti ironico, l'autore dà vita a una commedia degli equivoci il cui unico punto fermo è un cartello giallo ben piantato nel cuore del paese, a indicare il passaggio del 43esimo parallelo dell'emisfero boreale. -
Casting
Sono minimi ritagli , distorte ? gure in controluce, confuse silhouette che s? dano il rumore bianco: questi i personaggi che il poeta chiama a testimoniare nel suo ritratto televisivo di un'Italia patinata, terra di contraddizioni, di grandi poeti e presentatori della domenica. Sotto i nostri occhi, come interferenze, scorrono i volti di chi, nel bene e nel male, è stato protagonista dell'immaginario degli anni Novanta. Roberto Lombardi, al pari di un direttore artistico, realizza un casting feroce che è a tratti condanna e a tratti nostalgico sforzo apologetico, e chiede a chi legge di fermarsi a valutare quello che è stato e interrogarsi su che cosa forse un giorno sarà. Noi, Italiani Brava Gente , saremo in grado ancora una volta di stare seduti di fronte a noi stessi?