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Attraverso il ferro e il fuoco. La lotta clandestina per l'indipendenza di Israele (1936-1948)
Ecco il racconto avvincente della lotta degli ebrei di Palestina dalla rivolta araba degli anni Trenta fino alla fondazione di Israele. Una lotta che fu anche una guerra a oltranza. In particolar modo a partire dal 1944, quando le tre organizzazioni paralimitari ebraiche (Haganah, Stern, Irgun), dopo aver federato le loro forze contro l'occupante inglese, scagliano commando armati contro i posti di polizia e le basi militari, distruggono l'hotel King David, moltiplicano gli attentati in Palestina e all'estero. I Britannici rispondono mediante esecuzioni capitali e deportazioni. A quel punto si mettono delle taglie per atti terroristici sulle teste di Menahem Begin, di Yitzhak Shamir e di tanti altri futuri responsabili politici dello Stato. E dopo l'indipendenza, nel maggio 1948, saranno loro a ritrovarsi logicamente a capo del combattimento contro le forze arabe. Perché è attraverso il ferro e il fuoco che ha visto la luce lo stato d'Israele. Basato su un'inchiesta condotta presso gli ultimi testimoni di questa avventura, su fonti spesso inaccessibili in italiano e numerosi materiali inediti, questo volume chiarisce in modo decisivo una parte cruciale, eppure tra le meno conosciute della storia contemporanea. -
Tu mi devi seppellir. Riti funebri e culto nazionale alle origini della Repubblica
Sin dalle origini dello stato-nazione l'obbligo dei cittadini di offrire la propria disponibilità al sacrificio per la difesa della patria trova un rispecchiamento nel dovere dello stato di onorare degnamente tale devozione. Dopo il 1945 i morti italiani cui spettava una degna sepoltura non erano solo molto numerosi, ma anche eccezionalmente vari per tipologia. Guri Schwarz prende in esame le difficoltà incontrate dalle istituzioni statali nel gestire lutti tanto diversificati. L'analisi muove dalla ricostruzione dei rituali patriottici del 25 aprile e del 4 novembre, intesi in primo luogo come grandiosi riti funebri. Sono poi ricostruite la genesi del mausoleo delle Fosse Ardeatine, la costruzione del cimitero monumentale di El Alamein, la sepoltura dei caduti italiani a Cefalonia e la costruzione del cimitero di Monte Lungo. L'analisi mette in relazione le spinte provenienti dal basso, da una società civile in cui prolifera una miriade di associazioni impegnate nel culto dei caduti, con le strategie commemorative calate dall'alto, da istituzioni statali e grandi partiti. Attraverso la ricostruzione dei rapporti variabili tra questi agenti sociali, nonché per mezzo dell'esame dei codici culturali e dei sistemi simbolici per mezzo dei quali venivano gestiti i lutti, risultano leggibili la genesi delle narrazioni consolatorie fondanti l'autorappresentazione nazionale, ma anche i processi di riorganizzazione del tessuto sociale e dell'impalcatura politico-istituzionale. -
Lo spazio tricolore. Storie di uomini che hanno visto le stelle
Questo libro ripercorre tutta la storia della conquista dello spazio: dagli studi sui combustibili per i lanciatori ai primi satelliti, dagli scienziati agli astronauti e in particolare sottolinea quali e quanti sono stati i contributi dell'industria e tecnologia italiana e le battaglie sostenute dagli scienziati italiani per ottenere i finanziamenti, per partecipare alle grandi istituzioni internazionali e europee. Pochi sanno che dopo i due colossi spaziali Usa e Urss, l'Italia è stata il terzo paese a mettere in orbita un satellite - il San Marco 1, seguito poi dal San Marco 2 - e ad attrezzare una piattaforma vicino a Malindi in Kenya, come base di lancio a disposizione della comunità internazionale e da cui è stato lanciato il primo satellite scientifico per lo studio delle sorgenti celesti di raggi X, l'Uhuru, parola che in swahili significa ""libertà"""". Il libro pone soprattutto l'accento sulla parte tecnologica e sulla politica dello spazio, ma va aggiunto che grandi contributi sono stati portati anche dagli astrofisici che hanno utilizzato i telescopi su satelliti e in particolare va ricordato il satellite italiano Beppo Sax, dedicato a Giuseppe Occhialini detto Beppo, un satellite per raggi gamma ed X che ha permesso la soluzione di un problema perdurante da almeno un decennio: l'origine dei """"gamma bursts"""". (Margerita Hack)"" -
I ragazzi del 76. Vite parallele di Gustavo Stefanini e Sergio Ricci
Tutti conoscono l'Oto Melara. Ma chi ha mai sentito parlare di Gustavo Stefanini, ""padre"""" dell'azienda spezzina, e del suo amico e collaboratore e successore Sergio Ricci? Uomini come Stefanini e Ricci - non solo loro, ma pochi altri come loro - avevano fatto del """"non apparire"""" un imperativo che non prevedeva eccezioni. C'era un'etica rigorosa dietro questo vangelo, ma anche un'idea precisa di managerialità, e ancora una nemmeno tanto nascosta gelosia, una sorta di paura, e la sfiducia dichiarata nei confronti di """"Roma"""", qualsiasi cosa Roma significasse: la politica, pur imprescindibile, le Partecipazioni Statali, e cosi via. L'idea che le cose bisognava prima farle poi dirle, ma che poi una volta fatte dirle era inutile. Una concezione che nasceva dalla convinzione che se le idee le sveli qualcuno poi te le ruba o se non te le ruba comunque non te le fa realizzare. E cosi storie importanti rischiano di andare perdute per sempre: niente interviste ai giornali, niente archivi. Rimane la storia orale, che è ciò che fa questo libro: raccontare personaggi e un'azienda e un territorio grazie al ricordo diretto dei testimoni, di chi questa storia l'ha vissuta in prima persona, ha contribuito anzi a costruirla, di chi personaggi come Stefanini e Ricci li ha """"visti da vicino""""."" -
Molto più che Amici. Il romanzo di «Amici»
Lorenzo odia le regole, si sente uno spirito libero. È andato ad 'Amici"" perché voleva che le sue parole, le sue canzoni, uscissero dalla sua cameretta. Ma adesso tutto gli sembra """"aria fritta"""": gli altri ragazzi, gli insegnanti, gli assurdi regolamenti. Tutto, tranne Valentina. Lei è diversa, speciale. Lei è capace di """"dare stile al suo caos'.' Peccato che l'amore sia una cosa maledettamente complicata. Nel suo tragitto Lorenzo incontrerà i big delle precedenti edizioni: Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Marco Carta. Ognuno di loro gli racconterà la propria storia, tutte le difficoltà che precedono e seguono il successo, aiutandolo così a capire cosa significa diventare, davvero, grandi. I personaggi sono ispirati ai ragazzi di 'Amici',' ma le emozioni, le paure, la voglia di amare e di farcela sono le stesse di tanti loro coetanei."" -
Volevo essere una farfalla. Come l'anoressia mi ha insegnato a vivere
Michela Marzano è un'affermata filosofa e scrittrice, un'autorità negli ambienti della società culturale parigina. Dalla prima infanzia a Roma alla nomina a professore ordinario all'università di Parigi, passando per una laurea e un dottorato alla Normale di Pisa, la sua vita si è svolta all'insegna del ""dovere"""". Un diktat, però, che l'ha portata negli anni a fare sempre di più, sempre meglio, cercando di controllare tutto. Una volontà ferrea, ma una costante violenza sul proprio corpo. """"Lei è anoressica"""" le viene detto da una psichiatra quando ha poco più di vent'anni. """"Quando finirà questa maledetta battaglia?"""" chiede lei anni dopo al suo analista. """"Quando smetterà di volere a tutti i costi fare contente le persone a cui vuole bene"""" le risponde. E ha ragione, solo che è troppo presto. Non è ancora pronta a intraprendere quel percorso interiore che la porterà a fare la pace con se stessa. """"L'anoressia non è come un raffreddore. Non passa così, da sola. Ma non è nemmeno una battaglia che si vince. L'anoressia è un sintomo. Che porta allo scoperto quello che fa male dentro. [...] Oggi ho quarant'anni e tutto va bene. Perché sto bene. Cioè... sto male, ma male come chiunque altro. Ed è anche attraverso la mia anoressia che ho imparato a vivere. Anche se le ferite non si rimarginano mai completamente. In questo libro racconto la mia storia. Pensavo che non ne avrei mai parlato, ma col passare degli anni parlarne è diventata una necessità."""" (L'autrice)."" -
Papillon
Accusato di un omicidio che non ha commesso, Henri Charrière, detto Papillon per la farfalla tatuata sul torace, viene condannato all'ergastolo nella peggiore prigione del mondo: l'Isola del Diavolo. La sua sola speranza è nella fuga. In queste pagine racconta i suoi anni consumati nella fatica di sopravvivere e in tentativi sempre più rocamboleschi di riacquistare la libertà. -
La torre dell'alba. Il trono di ghiaccio
Chaol Westfall e Nesryn Faliq sono giunti nella sfolgorante città di Antica per stringere un'alleanza con il khagan del Continente meridionale: le sue possenti armate sono l'ultima speranza per l'Erilea. Ma questo non è il loro unico scopo: nella famosa Torre Cesme cercheranno una guaritrice che possa far tornare Chaol a camminare. Una come Yrene Towers, sopravvissuta agli orrori delle persecuzioni di Adarlan contro chi, come la sua famiglia, usava la magia per curare. Yrene non ha alcun desiderio di aiutare il giovane un tempo nemico. Tuttavia ha giurato di assistere chi ha bisogno, e onorerà la sua promessa. Stretti tra gli intrighi del khaganato, Chaol, Nesryn e Yrene stanno per ottenere le risposte di cui sono in cerca. Risposte che potrebbero salvare il loro mondo. O distruggerlo. -
L' anima buona del Sezuan
Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi, in pellegrinaggio attraverso il paese alla ricerca di qualche anima buona; e ne trovano una nella prostituta Shen Te, che accorda loro ricovero per la notte. Il compenso per tale atto di bontà è una tonda sommetta, mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di vivere bene. Ma la munifica largizione è accompagnata dal comandamento di contuiunare a praticare la bontà. Fatale errore, insanabile incongruenza! La povera Shen Te si trova subito addosso uno sciame di parassiti e di postulanti, di falsi e veri bisognosi esigenti fino alla ferocia. A complicare la situazione interviene l’amore: Shen Te, non più costretta alla sua antica, vergognosa condizione, può finalmente innamorarsi di un’uomo: il male è che si tratta di un giovane povero, l’avido disoccupato Yang Sun… Emerge in tutta la vicenda l’universale necessità di soffrire e far soffrire: è l’aspetto più affaticante e dramamtico della condizione umana. Gli dèi possono non capacitarsene perché a loro resta sempre una via d’uscita: poco prima che cali il sipario, potranno tornarsene lassù, nella loro beata irrealtà. -
Storia della letteratura polacca
Frutto del lavoro di dieci studiosi italiani, quest'opera colma una lacuna e chiarisce l'importante funzione di mediazione svolta dalla Polonia fra le due culture che geograficamente unisce. Un profilo storico che intende mostrare come da secoli la Polonia partecipi della cultura europea, in virtù di una intima e plurisecolare vocazione. Emergono così alcune consonanze con le altre letterature europee, come ad esempio la letteratura latina e quella italiana. È dedicato ampio spazio al Romanticismo, al romanzo storico, a Schulz, Witkiewicz e Gombrowicz, risalendo fino ai grandi poeti novecenteschi. Un'appendice sulla letterauta yiddish sottolinea il contributo degli scrittori ebrei alla formazione dell'identità culturale polacca. -
Animal Factory
Ron Becker era solo un piccolo spacciatore quando è stato incarcerato. Ma nell'inferno di San Quintino una pena di due anni senza sconti basta a segnarlo per tutta la vita. In galera Ron conosce la violenza razziale, i soprusi dei secondini, il nonnismo dei detenuti ""anziani"""". E, soprattutto, conosce Earl Copen, il Satana di quell'inferno, la bestia che gli insegnerà a essere peggiore di tutti quanti."" -
Guantanamo. Usa, viaggio nella prigione del terrore
Si tratta del primo reportage sul campo di prigionia di Guantanamo dove sono reclusi oltre seicento uomini di quarantadue paesi, ritenuti affiliati di Al Qaeda catturati nella guerra al Terrore. Bonini, giornalista di ""Repubblica"""", ha qui ripreso i reportages pubblicati sul quotidiano integrandoli con un'ampia narrazione inedita. Ne risulta un quadro contraddittorio e vivissimo, dove nulla appare scontato e tutto è da scoprire, dal dettaglio sulla confezione del cibo alle confessioni dei carcerieri. Ogni capitolo contiene un'appendice documentale spesso inedita. """"Guantanamo è il non-luogo dove l'America ha imprigionato l'incubo di un nemico inafferrabile, dandogli un volto. Non è terra di redenzione, ma laboratorio di punizione senza speranza."""""" -
Senza polvere senza peso
Questo nuovo libro nasce lontano dalla scena: è infatti meno declamato, più calmo, interiore. Sono confermate le qualità del suo canto, che attraverso una scrittura di viva tensione, come pronunciata in trance e che sembra affiorare da livelli preconsci, compone versi di suggestione lirico-visionaria, in cui le inquietudini dolenti della prima raccolta aspirano a distendersi in immagini di gioia. -
L' utopia spodestata. Le trasformazioni culturali della Russia dopo il crollo dell'URSS
Docente di Lingua e letteratura russa presso l'Università di Trento, autore e curatore di testi per diversi editori, Mauro Martini offre con questo libro una panoramica completa della cultura russa contemporanea, una scena intellettuale e culturale che dopo anni di ""stagnazione"""" e periodi di transizioni è tornata a essere estremamente interessante e vivace. Il volume non analizza solo la letteratura, ma anche il cinema, il teatro e la musica della nuova Russia."" -
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
Mai come in queste pagine la tormentata riflessione intellettuale di Pavese si unisce a una lucida analisi dei personaggi e dei luoghi, in un confronto serrato tra la solitudine, il ripiegamento interiore e l'urgenza del mondo: il tentativo, tutto pavesiano, di una conciliazione profonda e sofferta tra il mito e la storia.«C'è l'ipotesi che questo libro sia il piú rivelatore sulla diversità di Pavese rispetto a tutti gli altri scrittori del suo tempo» – Francesco PiccoloScritti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro, Il carcere e La casa in collina sono i due romanzi brevi che sancirono la maturità artistica di Cesare Pavese. Diversi per intensità della narrazione, ma analoghi per comunanza d'esperienza umana, ne Il carcere Pavese segue la vita di un confinato politico, Stefano, in un paesino del Sud. Ne La casa in collina le vicende personali di Corrado si intrecciano inesorabilmente ai drammatici eventi storici di Torino bombardata, la resistenza operaia, i partigiani, i fascisti. Mai come in queste pagine la tormentata riflessione intellettuale di Pavese si unisce a una lucida analisi dei personaggi e dei luoghi, in un confronto serrato tra la solitudine, il ripiegamento interiore e l'urgenza del mondo: il tentativo, tutto pavesiano, di una conciliazione profonda e sofferta tra il mito e la storia. Con uno scritto di Italo Calvino; una nota di Laura Nay e Giuseppe Zaccaria; la cronologia della vita e delle opere; l'antologia della critica. -
Il sapere mitico. Un'antropologia del mondo antico
L'universo narrativo degli antichi non costituiva soltanto un serbatoio di storie appassionanti, ma anche uno strumento per costruire, trasmettere e comunicare modelli di pensiero e forme di comportamento sociale propri della cultura che lo aveva generato.Al centro dell'interesse di questo volume troviamo i temi di maggior rilevanza – l'essere umano, il divino, il genere, lo spazio e il tempo... – che emergono dai miti e dai racconti dei Greci e dei Romani. Tutti questi temi sono analizzati secondo una prospettiva antropologica e organizzati in modo da consentire una visione sinottica delle corrispondenze – e delle non meno significative differenze – tra le «mappe concettuali» delle due civiltà. Troppo spesso, infatti, le due culture sono ancora trattate come un unicum indistinto e confuso, nel quale la civiltà romana viene sistematicamente descritta come una copia sbiadita del supposto originale greco. Negli innumerevoli racconti di cui questo libro si compone, narrazione e conoscenza si intrecciano, per spalancare altrettante finestre sul mondo affascinante della cultura antica. -
Annalena
«Lei è stata la dismisura in tutto, ma la vita è anche mancare qualcosa, non riuscire in qualcosa, non colmare la misura fino all'orlo».Annalena Tonelli, capelli al vento, sfreccia in bicicletta all'alba per le strade di Forlí: corre dai bisognosi, dagli ultimi. Lo farà per tutta la vita. Fino a fondare una missione in Africa, a rinunciare a tutto, fino a venire uccisa perché donna, bianca, senza un uomo a fianco, e senza paura. Annalena Benini la conosce da sempre questa storia, fa parte della sua famiglia. Ma adesso qualcosa è successo e quel nome identico al suo la insegue come una domanda, come un pungolo: può arrivare a capire tutto di quella donna cosí estrema, libera, coraggiosa? C'è un mistero che resta.rnUn viaggio personalissimo e profondo dentro il cuore della forza femminile, tra dedizione e potere, grandezza e senso del limite, talento e vocazione.rnDue donne con lo stesso nome, due vite lontanissime. Annalena Tonelli aspira all’assoluto, Annalena Benini davanti all’assoluto vacilla. Come tutti noi. Ma con sguardo disincantato, estremamente contemporaneo, si confronta con quella figura magnetica e schiva che incarna la fragilità e la potenza di tutte le donne, e che di continuo le dice: e tu? Da una polmonite anche un po’ comica fino alla scelta piú estrema: in entrambi i casi si tratta di scosse. Annalena Tonelli è una ragazza degli anni Sessanta col futuro in mano: bella, il pensiero affilato e veloce, la prima fra gli amici a ballare il twist, borse di studio a Boston e New York, poi la laurea in Giurisprudenza. Ma a diciannove anni ha già incontrato la sua vocazione, «perché non è possibile amare i poveri, senza desiderare di essere come loro». Cosí allena il suo corpo a dormire quattro ore per notte, a vivere di pochissimo, elimina per sempre la vanità dalla sua vita. Non vuole che nessuno si innamori di lei, perché lei arde già di amore per gli ultimi della Terra. E questo sentimento bruciante la spinge lontano da Forlí, a coltivare il fiore dell’umanità nei deserti piú aridi. Illuminata dall’amore per Dio e dall’umanesimo di Simone Weil, Etty Hillesum, Virginia Woolf: esprime il massimo della libertà nel massimo dell’umiltà. Annalena Tonelli ha esercitato, con la vita e con gli scritti, un pensiero altissimo e dirompente, con il quale Annalena Benini si confronta e si scontra. Questo libro è un viaggio moderno e accidentato, ricco di domande e confessioni, nel tentativo di guardare, dal basso, con piena coscienza dei propri limiti, e non senza autoironia, la scala che sale fino all’assoluto. Arrivando alla scoperta entusiasmante e complessa che il pensiero piú libero e coraggioso del Novecento è un pensiero femminile. -
La felicità del lupo
Fausto si è rifugiato in montagna perché voleva scomparire, Silvia sta cercando qualcosa di sé per poi ripartire verso chissà dove. Lui ha quarant'anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre Fontana Fredda si prepara per l'inverno. Intorno a loro ci sono Babette e il suo ristorante, e poi un rifugio a piú di tremila metri, Santorso che sa tutto della valle, distese di nevi e d'erba che allargano il respiro. Persino il lupo, che mancava da un secolo, sembra aver fatto ritorno. Anche lui in cerca della sua felicità.«Un libro che sta racchiuso nei silenzi. Negli spartiti dei fiati, per esempio, è la virgola a dare il respiro, in poesia invece è l'andare a capo, mentre nei passi di montagna il respiro è una regola non scritta. Fiato, poesia, montagna, silenzi: è in questi elementi che si può riassumere l'ultimo libro di Paolo Cognetti.» – Eugenio Giannetta, Avvenire«Non è un romanzo sulla solitudine e non è un romanzo sulla montagna. La solitudine e la montagna sono parti fondamentali e vive di un racconto terso sugli incontri fra esseri umani.» – Annalena Benini, Il Foglio«Silvia rise. E di cosa sa gennaio? Di cosa sapeva gennaio? Fumo di stufa. Prati secchi e gelati in attesa della neve. Il corpo nudo di una ragazza dopo una lunga solitudine. Sapeva di miracolo.»rnArrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. Silvia è lí che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto. E poi c'è Santorso, che vede lungo e beve troppo, e scopre di essersi affezionato a quel forestiero dai modi spicci, capace di camminare in silenzio come un montanaro. Mentre cucina per i gattisti che d'inverno battono la pista e per i boscaioli che d'estate profumano il bosco impilando cataste di tronchi, Fausto ritrova il gusto per le cose e per la cura degli altri, assapora il desiderio del corpo e l'abbandono. Che esista o no, il luogo della felicità, lui sente di essere esattamente dove deve stare. Di Paolo Cognetti conosciamo lo sguardo luminoso e la voce limpida, il dono di osservare le relazioni umane nel loro dialogo ininterrotto con la natura, che siano i boschi di larici dei duemila metri o il paesaggio di roccia e ghiaccio dei tremila. Con le loro ferite e irrequietezze, quando scappano e quando poi fanno ritorno, i suoi personaggi ci sembrano amici che conosciamo da sempre, di quelli rari. È per questo, forse, che tra le pagine vive di questo libro purificatore abbiamo l'impressione di attraversare non le stagioni di un anno, ma di una vita intera. -
Farfalle e falene. Il libro dei disegni di William Jones. Ediz. illustrata
L'edizione completa in facsimile del prezioso manoscritto conservato nel Museo di storia naturale dell'Università di Oxford, che illustra oltre 760 specie di lepidoptera (farfalle e falene) di tutto il mondo, alcune ormai estinte, commentato da un rinomato entomologo. Con 1500 illustrazioni a colori nel testo.«Un incredibile manoscritto conservato nel museo di Storia naturale dell'Università di Oxford, e mai stampato. Fino a oggi.» – Luigi Mascheroni, il GiornaleGli iconotipi del grande naturalista William Jones di Chelsea sono una delle opere più importanti sulle farfalle e le falene dal punto di vista scientifico mai prodotte, e visivamente sono davvero splendidi. Il volume contiene 1.500 disegni acquerellati, finemente dipinti, di oltre 850 specie di lepidotteri, molti dei quali mai descritti prima di allora; un'opera dunque di grandissima importanza per lo studio della storia naturale e di sbalorditiva bellezza. Questo lavoro fondamentale viene pubblicato per la prima volta, accompagnato da commenti di un esperto entomologo e da nuove mappe annotate che indicano dove si trovava ciascuna specie nel momento in cui venne scoperta. -
Le api non vedono il rosso
Una bambina viene travolta da un'auto che nessuno stava guidando. All'apparenza non c'è un mistero, non c'è una colpa: la macchina era a guida autonoma, la bimba è scattata avanti all'improvviso... Eppure le domande sono tante, troppe. Giulio, l'ingegnere che ha progettato l'automobile, da un giorno all'altro viene accusato di omicidio. Tra avvocati, giudici, lo sguardo dei figli adolescenti e i molti interrogativi per cui non esiste risposta, non può evitare di chiedersi cosa significhi essere responsabili dei propri gesti. Giorgio Scianna sa raccontare quello che succede quando la vita ci costringe a cambiare, e quando una famiglia precipita nel mezzo della tempesta.rn«Il gioco del caso qui sovverte la quotidianità di persone qualunque, protette dalle abitudini e dagli agi conquistati col lavoro di tutti i giorni» - Raffaella De Santis, Robinson«Era successo una domenica mattina. Giulio era sereno, lontano da quello che stava capitando a mille chilometri da lí. Mentre versava le crocchette al gatto, in quel viale di Lecce era già arrivata la macchina della polizia e, inutilmente, l'ambulanza.»Una sera come tante Giulio torna dall'ufficio, e davanti al cancello della sua casa di Pavia trova ad aspettarlo una frotta di giornalisti. Dall'altra parte dell'Italia un'auto ha travolto e ucciso una bambina, sebbene nessuno la stesse conducendo. Era una macchina a guida autonoma, e l'ingegnere che si è occupato del progetto è proprio lui. Fino a un istante prima Giulio era un marito e un padre qualunque, con un lavoro sicuro, una famiglia che gli voleva bene e lo aspettava a casa per cena: adesso è al centro di un assedio. I litigi con la moglie, le discussioni con i ragazzi che nel frattempo diventano sempre piú adulti, la cronaca cittadina che mormora e soprattutto la strategia difensiva da preparare con l'avvocato. E cosí, mentre Tania cerca di salvare il loro matrimonio, mentre Chiara si chiude in se stessa e Ale si prende cura di uno dei bambini in difficoltà a cui fa da allenatore di calcio, Giulio si ritrova all'improvviso nell'occhio del ciclone. Chi è il responsabile di quella morte: il conducente o il progettista? Quando inizia il processo, i suoi colloqui con il giudice sono un duello psicologico, un botta e risposta e insieme una strettissima danza a due. Tra ritmi serrati da romanzo processuale e il racconto intimo di una famiglia di fronte alla prova piú difficile, Scianna affronta argomenti inesplorati, che hanno a che fare con l'etica del futuro, l'intelligenza artificiale e le zone d'ombra delle nostre responsabilità individuali. Le api non vedono il rosso è un romanzo che ci chiama in causa, ci interroga, ponendoci le domande giuste per capire che cos'abbiamo intorno. E insieme apre le porte a un dibattito che nei prossimi anni occuperà di peso il discorso pubblico e, forse, riconfigurerà la nostra morale. Nessuno scrittore italiano parla ai ragazzi e ai loro genitori come sa fare Giorgio Scianna.