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L' altra religione. Il ritorno dello stato etico
Nel testo viene identificato un filo conduttore che consente di dare un senso unitario agli avvenimenti che hanno preso l'avvio dalla fine del secondo conflitto mondiale. Vengono ripercorse le tappe del progetto, politico e culturale, che aveva in animo di ""liberare le menti di tutto il popolo dall'ignoranza, dal pregiudizio, dal sospetto e dalla paura, al fine di essere educati alla giustizia, alla libertà e alla pace..."""". Si cerca di spiegare perché quel progetto così """"giusto"""" e condivisibile si sia dimostrato fallimentare, nonostante tutte le buone intenzioni dei promotori e perché sia indispensabile cambiare rotta il più rapidamente possibile. Bisogna prendere coscienza del fatto che ci troviamo davanti a un bivio e siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro e quello dei nostri figli. Anche se lo spazio di manovra è limitato, siamo ancora in grado di decidere se vogliamo vivere dentro un sistema invisibile che utilizza una poderosa macchina propagandistica che mira a sedurre la stampa, la scuola, le istituzioni culturali, scientifiche, caritatevoli, di intrattenimento, religiose, mediche, con il canto delle sirene di un mondo riempito di idoli materialisti e governato da uno stato onnipotente, oppure se vogliamo vivere in un sistema in cui ciascuno sia aiutato a comprendere le innumerevoli difficoltà e insidie del vivere quotidiano e come potervi far fronte con le limitate risorse umane."" -
Lettera sull'«inesistente»
Il pensiero contemporaneo, di di fronte all'esperienza dello sfruttamento e del dominio tecnologico, ha cercato di aprire delle prospettive che fossero in grado di farci scoprire una realtà più autentica. Contro un nichilismo sempre più pervasivo, ha voluto rintracciare un'esistenza autentica, percorrendo le vie dell'essere. Pur in vario modo in quel pensiero è, così, divenuta essenziale una questione fondamentale che ha, in ogni tempo, sollecitato il pensiero occidentale: perché l'essere e non il nulla? Con ciò si è, tuttavia, dimenticata un'altra questione dalla quale può scaturire anche la risposta ad un tale interrogativo: perché l'esistente e la nostra stessa vita pretendono di possedere un valore? Non è proprio perché abbiamo un valore che siamo qualcosa, un essere? Questa ""Lettera sull'Inesistente"""" vuole inviare un messaggio diretto a scoprire il vero senso della nostra contemporanea esperienza. Intende, mediante una riflessione sul pensiero contemporaneo, costituire una discesa nell'inesistenza, nell'ateismo, nell'alienazione, per prendere sul serio e senza soluzioni di comodo queste esperienze, nella speranza che, proprio partendo da esse, si possa riscoprire la vera via dell'autentico, del valore, del sacro."" -
Identità allo specchio. Destra e sinistra in Italia
Nell'ambito di una riflessione sull'identità politica italiana, questo libro approfondisce il tema delle differenze fra destra e sinistra utilizzando strumenti metodologici provenienti da diverse discipline sociali. Sebbene la divisione in due poli dell'elettorato sia relativamente recente nel nostro Paese, lo studio mostra che esiste una diversa caratterizzazione a seconda che ci si dichiari di destra o di sinistra. Le differenze emergono sia per quel che riguarda le caratterizzazioni sociali, più laureati e lavoratori dipendenti a sinistra, più diplomati e lavoratori autonomi a destra, sia per una diversa percezione della politica, intesa in forme più solidali e ideali a sinistra, più concrete e individualiste a destra. Si tratta di una visione diversa del mondo: da un lato l'idea che l'azione politica singola e collettiva possa modificare la realtà, dando vita a una società giusta e solidale, dall'altro l'accettazione di una realtà che si mostra all'opposto inevitabilmente diseguale. -
Il mondo attorno a un verso? Civiltà dell'utopia globale
Riflettere oggi sui flussi migratori dei popoli, che toccano le latitudini del pianeta, vuol dire porsi, in poesia, il problema delle poetiche trasmigranti che si arricchiscono, vicendevolmente ibridandosi, delle tradizioni, dei motivi e dei temi storici ed esistenziali che appartengono al mondo nella sua globalità. Legato al proprio habitat ""come un ago magnetico lo è al proprio campo elettromagnetico"""", l'uomo, perduto nel mistero della contemplazione dell'assoluto, affronta la sua sempre delusa ricerca della verità che """"è forse tale perché sfuggente"""". Da qui il bisogno di fingersi una realtà """"altra"""" che entri in dialettica competizione con quella del Mondo. Si scende allora nelle profondità archetipiche della storia umana che solo la parola, l'enigmatica voce dei poeti, può intuire. Una campionatura di lessemi della più alta lirica di ogni tempo diviene un veicolo che conduce a una febbrile conoscenza, eterna. Applicare alla poesia quelle situazioni di scambio adottate dalla scienza, è la proposta avanzata da Occhipinti che, operando con grande coerenza e sapienza, mette in azione una folta biblioteca scientifica e letteraria, dando alla sua pagina un radente rigore filologico. La """"planetarizzazione"""" della letteratura d'ora in poi è destinata a crescere sul """"particolare"""", ormai patrimonio di tutti. Prefazione di Giuseppe Amoroso."" -
L' archivio Flora in Archilet. Inventario archivistico
Le ""carte Flora"""", conservate ad ArchiLet - Centro per lo studio e la valorizzazione degli archivi letterari del Dipartimento di Filologia dell'Università della Calabria, sono il fulcro intorno a cui si sono coagulati gli interessi di un gruppo di studiosi che hanno percorso la duplice strada della riflessione sugli archivi e dell'indagine sulla personalità di Francesco Flora, sui suoi carteggi e su parte dei lavori cui il critico dedicò il proprio impegno in modo inesausto. Ne esce un ritratto dalle molteplici sfaccettature, da cui riemerge con rinnovata vitalità e con molto ancora da esprimere un intellettuale fortemente rappresentativo nel panorama degli studi non solo sulla letteratura, ma anche sulla complessa storia culturale del Novecento italiano."" -
Enotri e Brettii in Magna Grecia. Modi e forme di interazione culturale. Vol. 1
Il volume è esito di un progetto di ricerca e di valorizzazione del patrimonio storico-archeologico regionale promosso dall'Università della Calabria per far emergere con adeguata evidenza il quadro variegato di presenze e di relazioni fra culture e popoli diversi del Mediterraneo fiorite all'interno della Calabria nel primo millennio a.C. La denominazione, geografica e culturale insieme, di Magna Grecia utilizzata in senso lato per designare la regione, esprime in forma emblematica il profondo grado di permeabilità dimostrato dalle culture italiche, di epoca protostorica e storica, nel recepire apporti culturali esterni, e greci in particolare, pur senza perdere la loro specifica identità. I saggi raccolti nel volume ne offrono ampia documentazione. -
Euskadi socialista. Il PSOE e la transizione alla democrazia nei Paesi Baschi (1976-1980)
Come nasce una democrazia in una regione percorsa dagli odi prodotti da quarant'anni di dittatura? Come si svolge una normale dialettica democratica quando la polizia spara ad altezza d'uomo e un'organizzazione terroristica come l'ETA non smette di mietere vittime? In che modo la ""questione basca"""" ha condizionato il processo di Transizione alla democrazia in Spagna? E, in questa vicenda, qual è stato il ruolo dei socialisti, il maggior partito dell'opposizione antifranchista? """"Euskadi socialista"""" cerca di rispondere a queste domande, e lo fa ricostruendo la vicenda del socialismo basco negli anni della """"Transizione"""", evidenziando il ruolo della giovane dirigenza di questo partito in anni decisivi per la nascita della democrazia spagnola. È la storia di un partito locale, elemento rilevante per la comprensione della storia basca più recente e dell'attualità politica spagnola."" -
Temi e problemi in materia di cooperazione
Il volume conclude il percorso intrapreso con le giornate di studio (10, 16 e 23 giugno 2008) sul tema ""Aggiornamenti legislativi e problematiche applicative per le imprese cooperative"""", costituendo un'ulteriore occasione di studio e di approfondimento su alcuni profili particolarmente significativi e dibattuti dell'esperienza cooperativa. L'intento è stato perseguito reiterando il tratto distintivo degli incontri ovvero l'alternanza e il confronto tra giovani ricercatori ed esponenti del mondo della cooperazione; ciò ha consentito di affrontare specifiche questioni problematiche, poste da recenti e diversi interventi normativi, coniugando competenze e saperi variegati."" -
Scienza: istruzioni per l'uso
La scienza raccontata in questo libro è vista nella sua natura di artigianato artistico: bella, contemplativa e divertente, opposta alla caricatura scientista di una regina del ghiaccio arcigna e repressiva. Si tenta l'ambizioso compito di fornire al lettore, completamente a digiuno degli argomenti e dei metodi delle scienze naturali, alcuni strumenti per smascherare gli inganni dello scientismo, colpevole della sistematica distruzione dello stupore e della meraviglia del mondo. Queste mistificazioni, perpetrate in maniera sempre più pervasiva e assillante dai mezzi di comunicazione di massa, portano bruttezza, amarezza e ansia alle nostre esistenze. Attraverso una rapida visita nei luoghi dove la scienza prende forma, l'autore compie il tentativo di recuperare senso e armonia, ricostituendo l'integrità (e quindi la bellezza) del sapere. -
Dizionario del liberalismo italiano. Vol. 1
Il centocinquantesimo anniversario dell'Unità era un'occasione per rimediare ad una lacuna: la mancanza di un Dizionario del Liberalismo italiano, ciò che costituiva un paradosso in considerazione dell'importanza che il liberalismo ha avuto nella storia d'Italia. Gli autori sono storici, economisti, giuristi, critici, giornalisti, tra i maggiori esperti della materia, appartenenti ad indirizzi disciplinari e a scuole di pensiero diversi, che hanno lavorato in piena indipendenza ed autonomia, accomunati dall'interesse scienti e soprattutto ispirati da un ethos civile. La lettura del Dizionario aiuta a comprenden passato dell'Italia, con tutte le sue luci e le si ombre, ma anche il presente, caratterizzato d deficit di liberalismo, che è una delle cause dell'anomalia italiana rispetto alle grandi democrazie occidentali. Il messaggio che se può ricavare è che per un popolo dimenticare proprie radici significa perdere il senso della sua identità. -
Sulle tracce di Norman Douglas. Avventure fra le montagne della vecchia Calabria
Seguendo le labili tracce di un eccentrico e colto viaggiatore britannico dei primi del novecento, un moderno innamorato del viaggio a piedi solca antichi sentieri di montagna. il primo è Norman Douglas, sceso in Calabria quando ancora tutto era avvolto nella caligine del mito. Il secondo è Francesco Bevilacqua, estatico escursionista e commosso narratore. E su quelle montagne, Bevilacqua cerca, nello stesso tempo, lo spirito di Douglas e il genio dei luoghi. sulle montagne impervie, solitarie e selvagge del Pollino, della Sila, delle serre, dell'Aspromonte. Osservandole con occhi incantati, facendone la sua patria, percorrendole sino a sfiancarsi, contemplandone la bellezza, riflettendo sulla Calabria da ri-scoprire per i suoi straordinari paesaggi naturali e su quella da ri-coprire per le tante nefandezze perpetrate dagli uomini. Introduzione di Giuseppe Merlino. -
Post-design
Negli ultimi anni il design ha messo a punto eclettici scenari governati da una frammentazione delle pratiche e da una moltiplicazione delle aree lontane da ogni consolidata tradizione del progetto, dando così origine a un contraddittorio contesto che Post-design si è proposto di esaminare. Non c'è dubbio che il design sia ormai onnipresente perché strumento di definizione di ogni aspetto della vita quotidiana; in apparenza coerentemente con i presupposti di quella società estetica teorizzata dalle avanguardie del Novecento ma in realtà in funzione delle strategie dello sviluppo economico. Da dimensione minoritaria della cultura e della produzione seriale, il progetto si è trasformato in componente strategica di una economia post-fordista che ne ha progressivamente sfruttato la capacità di innovazione, utilizzata dal marketing come strumento utile alla costruzione del valore economico di prodotti messi in circolo dagli attori dell'economia globale. -
Lo sguardo dell'altro. Cultura, individuo e socializzazione nel pensiero di Georg Simmel
Il volume è un lavoro monografico su Georg Simmel. I capitoli che lo compongono sviluppano una riflessione a tutto tondo su un autore che, a cento anni dalla sua scomparsa, ha ancora molto da dire sull'epoca che stiamo vivendo. I tre grandi temi che caratterizzano le indagini di questo volume sono la cultura, i processi di socializzazione e il concetto di individualità nella modernità: si tratta di argomenti affrontati da Simmel trasversalmente nei suoi capolavori e che ricoprono nel suo pensiero una posizione eccentrica. L'autore del presente volume affronta i temi in oggetto con un'attenta ricognizione testuale e attraverso un confronto con le attuali piste di ricerca della sociologia della cultura e negli studi simmeliani. La chiave interpretativa del moderno, insegna Simmel, è l'azione reciproca e questo meccanismo è tanto più in opera quanto più pluralistica, contingente e complessa si fa la società che viviamo. Nel concetto di cultura e all'interno delle dinamiche (inter)individuali riecheggia fortemente il carattere interattivo della modernità. Solo in una logica pluralistica e aperta è ancora possibile comprendere il senso della nostra società: lo sforzo di sostenere lo sguardo dell'altro ci consente non solo di affrontare la sfida della multiculturalità e della globalizzazione, ma anche di comprendere meglio quello che noi siamo agli occhi di altri, con gli occhi degli altri. Prefazione di Sergio Belardinelli. -
Chi ha inventato la democrazia? Modello fraterno e modello paterno del potere
C'è una ""storia canonica"""" della democrazia, che incombe nel pensiero occidentale: racconta che il """"governo del popolo"""" fu inventato dai greci, poi si eclissò, forse baluginò qua e là in qualche piega della storia d'Occidente, per risorgere infine nelle rivoluzioni liberali moderne e dilagare per tutto il pianeta nel tardo Novecento. Questa narrazione è lontanissima dal vero. Se fu democrazia quella dei greci, lo furono non di meno le forme politiche dei tanti popoli che, in tutte le epoche e in tutti i continenti, si sottrassero al dominio dei regni e degli imperi, praticando, con mille variazioni sullo stesso tema, quello che qui è chiamato il modello fraterno del potere. Il Peristan, quella vasta e impervia regione montuosa fra Hindukush e Karakorum che ospitò le culture dei Kafiri, ha coltivato per millenni questo tipo di forme politiche in un lungo confronto con l'opposto modello paterno dei potentati che lo circondavano, fino a traghettarle vive e vegete sulla scena del terzo millennio. Presentazione di Luciano Canfora."" -
Eurosovranità o democrazia? Perché uscire dall'euro è necessario
Il rifiuto dell'euro, e con esso dell'unità europea, viene identificato da una parte dell'opinione pubblica con il ritorno al nazionalismo, assumendo così una valenza regressiva e reazionaria. L'Europa attuale, invece, non rappresenta né un fattore di progresso né di superamento dello Stato nazione. L'euro attiene alla riorganizzazione dell'economia e dello Stato, ridefinendo i rapporti di forza a favore dello strato superiore e più internazionalizzato del capitale e a scapito del lavoro salariato e delle classi subalterne. Secondo l'autore, ad essere messa in crisi è la sovranità democratica e popolare, la possibilità per la maggior parte della popolazione di incidere sulle decisioni dello Stato. In questo saggio controcorrente, Moro ripensa una realistica politica di difesa della democrazia e del welfare, che non può prescindere dalla rottura della gabbia europea e dal recupero delle funzioni statali delegate alle istituzioni europee. -
Le forme dell'aria. Atmosfere come stati d'animo fra arte, letteratura e architettura
Un legame invisibile unisce spazi e atmosfere agli stati d'animo. Una corrispondenza risonante fra la transitorietà dei fenomeni atmosferici e quella dei nostri pensieri, che travalica i confini fra l'interiorità dell'uomo e l'esteriorità del mondo. Fin dall'antichità, attraverso l'arte, la letteratura e l'architettura, l'uomo ha cercato di raffigurare e padroneggiare tali rapporti, approntando tecniche capaci di catturarne l'essenza pur di tentare quel viaggio di ritorno al tempo dell'infanzia dell'umanità, quando lo spazio interiore era tutt'uno con quello della vastità dell'orizzonte, con il lento incedere dei corpi celesti e con le evanescenti forme disegnate dalle nuvole. Spazi ineffabili si sono condensati nelle forme delle cose e dei nostri pensieri, permettendoci l'illusione di essere divisi da questo mondo che, di fatto, filtra da ogni poro della nostra esistenza, consegnandoci alla sua primaria e indivisibile unità. -
Filosofia de logu. Decolonizzare il pensiero e la ricerca in Sardegna
Undici saggi tra filosofia, storia, sociologia e architettura. Undici autori e autrici di generazioni diverse, che hanno analizzato alcuni aspetti delle relazioni di subalternità e dipendenza cui la Sardegna è sottoposta. L'impiego del concetto di subalternità si richiama esplicitamente all'uso che ne è stato fatto negli Studi postcoloniali e che gli è stato attribuito da Antonio Gramsci. Questo lavoro collettivo mira a decolonizzare il pensiero e a decostruire la ragione coloniale, ossia quella visione complessiva della realtà sarda che esclude dal suo campo le varie forme di subalternità, giustificandole sino a darle per scontate e alimentando nel senso comune visioni essenzialiste dell'identità e dell'arretratezza dei sardi. Questa critica è anche filosofica, perché si propone come pratica teorica che lacera le certezze del senso comune e introduce la mediazione critica nell'immediato che governa il fare e il pensare di tutti, ma anche perché rivendica il carattere necessariamente situato di qualsiasi attività di ricerca e intellettuale. -
Di eredità husserliane: chair, corps, dinamiche del desiderio. Emmanuel Lévinas, Jean-Paul Sartre, Michel Henry
Questo libro ripercorre uno snodo cruciale del dibattito fenomenologico francese intorno al complesso articolarsi delle nozioni di chair e corps, sullo sfondo di una riappropriazione critica dell'eredità husserliana. Attraverso un'inusuale lettura incrociata delle riflessioni di Lévinas, Sartre e Henry, l'autrice assume la ricezione delle Meditazioni cartesiane come luogo privilegiato per indagare il tema dell'esperienza del corpo entro e al di là dell'idealismo trascendentale: un invito a ripensare l'irriducibile singolarità della soggettività incarnata e desiderante. Se l'esiguità di riferimenti espliciti tra gli autori trasferisce il confronto sul piano del non-detto, l'inedito talvolta suggerisce le intersezioni. -
Il capitalismo spiegato a mia nipote. Nella speranza che ne vedrà la fine
Come tutti i sistemi di oppressione, il capitalismo globalizzato non può essere migliorato, umanizzato o riformulato. La dittatura del mercato contemporaneo inasprisce le disuguaglianze, soffoca nella miseria più di un miliardo di persone, esaurisce le risorse del pianeta e genera conflitti, fomentando le chiusure identitarie. Le multinazionali sfidano gli Stati e le istituzioni internazionali, calpestando il bene comune, delocalizzando la produzione per massimizzare i profitti e sfruttando senza riserve il lavoro minorile. In uno scambio dialogico appassionante con la nipote, Jean Ziegler manifesta il triplice intento di ripercorrere la storia di questo sistema cannibale, di analizzarne gli effetti devastanti che alienano gli umani e di rivendicarne l'urgente e radicale abolizione. E ciò allo scopo di offrire un'arma per l'insurrezione delle coscienze in grado di alimentare un mondo nuovo, basato su reciprocità, complementarietà e solidarietà. Prefazione di Valdimiro Giacchè. -
Pensare un'antropologia del welfare. Etnografie dello stato sociale in Italia
Il volume indaga da una prospettiva antropologica il welfare in Italia, con due obiettivi: da un lato, proporre una ricognizione qualitativa delle declinazioni dello stato sociale contemporaneo, mostrandone ambiguità e contraddizioni; dall'altro, mettere in luce il contributo che l'etnografia può fornire all'analisi delle pratiche, delle politiche e delle rappresentazioni del welfare. Entrambi si fondano sul presupposto che il welfare sia un contesto di ricerca privilegiato per l'antropologia.