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Bernardo Secchi. Libri e piani
Il quaderno raccoglie gli esiti di un ciclo di seminari che si è svolto presso l'Università luav di Venezia tra marzo e giugno 2015. Dodici giornate, quasi un semestre, in cui si è offerta a studenti e dottorandi l'occasione di riflettere sui temi e le questioni che Bernardo Secchi ha delineato lungo la sua vita di studioso ripercorrendo alcune tappe della sua ricerca teorica e progettuale, attraverso la rilettura di alcuni dei suoi più significativi libri e piani da parte di ventinove studiosi, allievi e colleghi. I testi qui raccolti restituiscono la riformulazione delle relazioni presentate e discusse in quelle occasioni. I sei libri selezionati e discussi in questo testo sono le monografie scritte da Bernardo Secchi dagli anni settanta fino al 2013 e consentono di ripercorrere le principali ipotesi interpretative che hanno caratterizzato la sua riflessione e hanno rappresentato delle tappe importanti nel suo percorso professionale. Ogni sezione dedicata ad un libro è aperta da un testo breve inteso come una sorta di ""introduzione alla lettura"""", cui fanno seguito le riletture affidate a studiosi che si sono avvicinati in modi e in momenti diversi ai volumi e ai temi trattati. I sei piani qui riletti costituiscono una selezione circoscritta dell'attività professionale di Secchi e dello studio Secchi-Vigano (a partire dal 1990): quattro piani italiani che coprono gli anni ottanta e novanta, due piani all'estero che segnano gli anni 2000 e anche il definitivo riconoscimento dello studio alla scala internazionale. Il piano di Jesi (1983-1987), che - nelle parole di Patrizia Cabellini - """"inaugura l'urbanistica di Bernardo Secchi"""", i tre piani degli anni novanta Prato (1993-1999), Pesaro e Brescia (1996-1998) che sperimentano e sedimentano al contempo una vasta esplorazione della città contemporanea; infine lo Strutture Pian di Anversa (2003-2007) e la partecipazione alla consultazione internazionale del Grand Paris (2008-2009) con i quali la riflessione si apre a temi urgenti e emergenti nel dibattito internazionale."" -
XY. Ediz. italiana e inglese. Vol. 2
Questo numero della rivista presenta i contributi di: Vito Cardone; Gian Marco Todesco; Edoardo Dotto; Liliana Albertazzi; Enrico Cicalò; Eleonora Zen; Roberto de Rubertis; Paolo Belardi, Luca Martini, Giovanna Ramaccini; Livio Sacchi; Rossella Salerno. -
XY dimensione del disegno. Ediz. italiana e inglese (2017). Vol. 3: Figure eloquenti. Saggi in onore di Lucio Saffaro-Telling Pictures. Essays to honour Lucio Saffaro (gennaio-giugno)
“XY dimensioni del disegno” nasce nel 1986 per i tipi di CEDIS come rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza, nella tecnica e nell’arte. Il programma della rivista è di stimolare e divulgare la ricerca teorica e applicata prodotta nel settore scientifico-disciplinare del disegno, nonché di promuovere ogni possibile connessione con altri ambiti di conoscenza che si relazionino con la bidimensionalità dell’immagine cui si riferiscono le coordinate cartesiane che figurano nel nome. Il primo numero raccoglie le relazioni di base del convegno di Roma “I fondamenti scientifici della rappresentazione”, punto di partenza programmatico di un crescente panorama di interessi; la rivista prosegue poi sviluppando temi monografici e interdisciplinari, anche attraverso fascicoli dedicati quali il regesto “1968-1988 vent’anni di architettura disegnata”, la raccolta “Dossier rilievo”, la rassegna delle “Nuove tendenze” e l’indagine sul binomio “Grafica-architettura”. Nel 1989 promuove il convegno di Perugia “Il rilievo tra storia e scienza” di cui due anni dopo raccoglie gli esiti, fondativi per ogni successivo sviluppo disciplinare. Nel 1997 promuove il convegno di Perugia “I luoghi del segno epocale” che per la prima volta pone al centro del dibattito architettonico la questione “periferia” da un punto di vista linguistico e figurativo. Fin dai primi numeri convergono su XY il sostegno e l’apporto di figure di primo piano quali Michele Emmer, Decio Gioseffi, Ernst H. Gombrich, Richard L. Gregory, Corrado Maltese, Ruggero Pierantoni, Franco Purini, Lucio Saffaro, Vittorio Ugo. A partire dal numero 11-12 del 1990 la rivista è edita da Officina Edizioni e dal 1992 le si affianca la collana “I libri di XY”, oggi al 16° volume, con l’intento di offrire un repertorio critico di saggi orientati ad esplorare i temi introdotti dalla rivista, nella convinzione che il miglior strumento di approfondimento della conoscenza sia il confronto intelligente tra saperi diversi. -
La casa abbandonata. Il racconto delle politiche abitative dal piano decennale ai programmi per le periferie
Un racconto - è questo il contenuto del volume - che ripercorre quarant'anni di storia del nostro Paese attraverso le alterne vicende che hanno segnato le politiche abitative. Gli argomenti che si susseguono, ciascuno trattato come un saggio a sé stante, colgono i fatti più significativi del periodo considerato esponendoli con informazioni rigorose ed esaurienti che costituiscono il presupposto per commenti e valutazioni di merito. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, contrassegnati da importanti riforme e da una forte attenzione della politica per attenuare le condizioni di un diffuso disagio abitativo presente in larghi strati della popolazione, sino alla fine della XVII legislatura (dicembre 2017), anni in cui l'abitare e le problematiche urbane appaiono non avere l'interesse che meritano con la sola occasionale promozione di programmi di riqualificazione ancorati a generici obiettivi ed ogni volta inventando procedure e criteri di selezione differenti per l'attribuzione dei finanziamenti. Centrali nel racconto sono le sorti dell'edilizia residenziale pubblica che nel passato ha svolto un ruolo fondamentale per assicurare l'accesso all'alloggio agli esclusi dal libero mercato e che negli anni più recenti è divenuta oggetto di critiche sommarie quanto superficiali scontando l'incapacità dei Governi succedutisi nel tempo di affrontare la questione con progetti di riforma in grado di riconfigurare ruoli e delineare prospettive. In più gli incentivi e le scarse risorse disponibili sono indirizzate a vantaggio dell'edilizia sociale, terminologia che resta ambigua in mancanza di una chiara indicazione dei requisiti dei potenziali utilizzatori e delle regole per definire durata e canoni di locazione. Mancano in definitiva strategie convincenti per aggiornare le politiche a beneficio delle famiglie emarginate da un mercato alimentato più dalla rendita che dal profitto d'impresa e su tutto è palese il disimpegno dello Stato. -
XY dimensione del disegno. Ediz. italiana e inglese (2017). Vol. 4: Immagini e spazi lontani (dicembre-luglio)
Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell'architettura e sull'uso dell'immagine nella scienza e nell'arte. -
La centrale termoelettrica di Augusta di Giuseppe Samonà, Un monumento alla tecnica
Opera dell'architetto Giuseppe Samonà e premio In/ Arch Sicilia nel 1961, la Centrale termoelettrica Tifeo è simbolo della storia dell'industrializzazione siciliana di fine anni Cinquanta. La recente dismissione, a distanza di quasi sessant'anni dalla sua apertura, ha stimolato la necessità di voler individuare e delineare quegli elementi identitari originari e quei principi fondativi che potessero permettere di definire tale architettura quale documento emblematico di un'epoca. La dignità, la libertà e l'unicità dell'opera ne compongono il suo carattere monumentale, pregno di un certo sapore classico che sembra accentuarne la sua atemporalità ed eterna solennità. La presente pubblicazione è frutto delle ricerche condotte, all'interno della più ampia tematica del ""Restauro del Moderno"""", nell'elaborazione della tesi di Dottorato in Architettura/Progettazione Architettonica di Palermo, XXVI ciclo, dal titolo «La Centrale termoelettrica di Giuseppe Samonà, 1955-56. Progetto di restauro», Tutor Prof. Emanuele Palazzotto, Co-Tutor Prof. Marcello Panzarella, in accordo con la società ENEL. La ricerca ha permesso di precisare le ragioni per il riconoscimento dell'opera come monumento alla tecnica, per approdare, infine, al progetto di riuso della Centrale di Augusta quale strumento da cui innescare nuovi possibili processi di sviluppo territoriale. L'ampiezza e la complessità delle questioni legate al recupero di un'architettura inserita all'interno di un'area industriale in crisi, ma ancora operante, ha motivato la necessità di assumere il metodo progettuale come mezzo per elaborare un'idea di futuro possibile, il cui criterio operativo fosse comprensivo di metodologie valide in generale nel campo del riuso di edifici industriali dismessi, che pur possono contare su di un contesto ricco di potenzialità, come in questo caso, dal punto di vista archeologico, naturale, infrastrutturale e logistico."" -
Nuove ed antiche grafie-New and ancient graphic signs
XY dimensioni del disegno è stata la prima rivista ad occuparsi, dal 1986, di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte. Si propose come rassegna critica di temi trasversali riguardanti l’indagine e la comunicazione grafica nell’ambito progettuale e cognitivo, spingendosi subito verso i settori d’avanguardia nel campo storico, teorico, sperimentale e applicativo. Si orientò infatti ad approfondire i temi che con maggiore incisività andavano affacciandosi all’orizzonte della conoscenza, talvolta con vero anticipo sul successivo diffondersi di un interesse generale. Nei quasi vent’anni della sua attività la rivista ha promosso convegni, organizzato manifestazioni culturali e incentivato ricerche: i numeri speciali attestano la portata innovativa e interdisciplinare della testata. -
Declinazioni della trasparenza in architettura. Una indagine sulla complessità attraverso la differenza-Declinations of trasparency in architecture. A survey about complexity through the difference
L'esigenza della collana Architetture e Arti scaturisce da una attenta riflessione sulle vicende contemporanee dell'architettura e dalla possibilità di descriverne i caratteri, le qualità, le potenzialità in stretta correlazione con le diverse manifestazioni delle arti figurative. Il rapporto che ne deriva muove dalla convinzione di dovere e potere istituire le necessarie interconnessioni con i processi storici consolidati e con quelli in atto. L'obiettivo è quello di provare a tenere unite in un unico solco le complesse tematiche relative alle arti e all'architettura, definendo di volta in volta gli approfondimenti specifici che le argomentazioni trattate richiederanno. Il libro si propone come contributo alla riflessione sui significati della trasparenza, assumendone le' peculiarità del 'vedere attraverso' come atto interpretativo, rappresentativo del gradiente di libertà possibile nell'indagine sullo spessore e l'ordinabilità del reale. Il termine, geneticamente instabile, risulta tanto consonante alla diffusa istanza di transitività di cui è permeata la cultura contemporanea da potersene ritenere una sorta di parola-chiave. La trasparenza, ampliata in una dimensione che non è più nella materia concreta ma piuttosto nello svelamento e nell'accompagnamento di un processo, si ripresenta come luogo della sovrapposizione non rilevabile esclusivamente nell'oggettualità della situazione, ma piuttosto nella nostra esperienza percettiva, quale sistema per l'indagine e il disvelamento dei livelli interconnessi, dispositivo per la costituzione della differenza, strumento di conoscenza-attraverso. Contesto, comparazione, differenza, sono concetti centrali, e determinanti, per la comprensione delle composite fenomenologie della trasparenza, soprattutto quando dalle sue declinazioni più correnti e chiare si passa alle più enigmatiche e le infinite epifanie del reale, manifestandosi secondo connotati di gradualità differenziale, mutevolezza, imprendibilità, bellezza, convergono nel comune riferimento etimologico a quella accezione di ambiguità insita nel prefisso trans- e indicante mutamento, attraversamento. Il presente studio ha inteso percorrere i livelli di significato e di equivocità della trasparenza attinti dal linguaggio architettonico moderno e contemporaneo e, scandagliando l'instabilità dei confini tra quelle stesse espressioni di lucida complessità individuabili tra trasparenza fisica, percettiva, fenomenica, esemplificare, con l'architettura, le possibilità decodificative della natura evasiva del reale per aumentare la conoscibilità dei complessi sistemi di relazioni che caratterizzano la nostra epoca. -
XY dimensione del disegno. Ediz. italiana e inglese. Vol. 7: Immagini e temporalità-Images and temporality
“XY dimensioni del disegno” nasce nel 1986 per i tipi di CEDIS come rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza, nella tecnica e nell’arte. Il programma della rivista è di stimolare e divulgare la ricerca teorica e applicata prodotta nel settore scientifico-disciplinare del disegno, nonché di promuovere ogni possibile connessione con altri ambiti di conoscenza che si relazionino con la bidimensionalità dell’immagine cui si riferiscono le coordinate cartesiane che figurano nel nome. Il primo numero raccoglie le relazioni di base del convegno di Roma “I fondamenti scientifici della rappresentazione”, punto di partenza programmatico di un crescente panorama di interessi; la rivista prosegue poi sviluppando temi monografici e interdisciplinari, anche attraverso fascicoli dedicati quali il regesto “1968-1988 vent’anni di architettura disegnata”, la raccolta “Dossier rilievo”, la rassegna delle “Nuove tendenze” e l’indagine sul binomio “Grafica-architettura”. Nel 1989 promuove il convegno di Perugia “Il rilievo tra storia e scienza” di cui due anni dopo raccoglie gli esiti, fondativi per ogni successivo sviluppo disciplinare. Nel 1997 promuove il convegno di Perugia “I luoghi del segno epocale” che per la prima volta pone al centro del dibattito architettonico la questione “periferia” da un punto di vista linguistico e figurativo. Fin dai primi numeri convergono su XY il sostegno e l’apporto di figure di primo piano quali Michele Emmer, Decio Gioseffi, Ernst H. Gombrich, Richard L. Gregory, Corrado Maltese, Ruggero Pierantoni, Franco Purini, Lucio Saffaro, Vittorio Ugo. A partire dal numero 11-12 del 1990 la rivista è edita da Officina Edizioni e dal 1992 le si affianca la collana “I libri di XY”, oggi al 16° volume, con l’intento di offrire un repertorio critico di saggi orientati ad esplorare i temi introdotti dalla rivista, nella convinzione che il miglior strumento di approfondimento della conoscenza sia il confronto intelligente tra saperi diversi. -
La scena dell'immagine
I saggi e gli interventi contenuti in questo libro sono dedicati alla presenza delle immagini negli spazi del teatro e della danza, agli sguardi e alle osservazioni che producono nuove evidenze storiografiche, campi d’azione, matrici dell’operare artistico. La compresenza di studi storici e delle riflessioni degli artisti ci è apparsa necessaria per indicare come qui la pertinenza dell’immagine alle arti performative non sia un dato preventivamente riconosciuto, ma rintracciato e investigato come esito di relazioni, incontri, visioni, ambienti dove le immagini vengono prodotte, elette ad indagine, tramandate. Le parole del titolo, La scena dell’immagine, suggeriscono, infatti, il duplice percorso degli scritti presentati. Se è vero che ogni immagine qui offerta ai lettori testimonia di avvenimenti della scena dove è iscritta, è anche vero che sono le stesse immagini a creare la scena dove abitano, la “cornice” entro la quale si offrono alla riflessione e allo studio. È questa la ragione che ci ha indotto a scegliere per l’apertura e la conclusione del volume due fotografie astratte del 1951 di Pasquale De Antonis. Visconti irruppe nel teatro italiano provocando negli spettatori una serie di choc visivi attraverso la messa in visione di dettagli minuziosi e sconcertanti. Nelle immagini del fotografo quei primi piani rivelatori emergono attraverso il contrasto con le masse scure o fuori fuoco degli attori-personaggi che li osservano. Sono la disposizione delle forme nel buio e nelle penombre a rendere drammatiche le relazioni percettive, gli sguardi, le atmosfere dolorose o incombenti in cui si dibattono le figure “messe a fuoco”. Cogliendo la possibilità, allora assai inconsueta, di fotografare durante una prova generale, quasi senza interruzioni, la sequenza delle sue foto racconta di una presenza appena dileguata, quella di Visconti, che sapeva imprimere alle prove, attraverso il corpo a corpo con gli attori, quella continua tensione che dava vita allo spettacolo attraverso una comunità di attori ogni volta raccolta intorno all’energia fisica ed emotiva del regista. Se queste foto hanno finito per identificarsi, col passare degli anni, con la memoria di quelle scene, lo si deve alla particolare testimonianza del fotografo che non identificandosi professionalmente con il suo compito, ha finito per raccontare non gli spettacoli ma il teatro di Visconti, una possibilità che non ebbe il suo effettivo compimento nelle scene italiane, ma che il regista dovette far emergere di volta in volta, spettacolo per spettacolo, aggirando le inerzie dei modi produttivi, fronteggiando accuse di formalismo e di eccezionalità, di inutile spreco. Le fotografie astratte di De Antonis, esposte a Roma in due occasioni nel 1951 e nel 1957, si trovano invece al centro delle sue relazioni con i protagonisti italiani dell’astrattismo. Accolto come nuovo compagno di strada, De Antonis operò in sintonia con le ricerche degli amici pittori. Quelle immagini nascevano dal libero gioco impresso al suo sapiente artigianato, dalle tecniche del fuori fuoco all’uso di piccole lampadine o cartoni forati da cui filtrava la luce (come nei due esempi mostrati in questo libro) sperimentata come matrice della costruzione dello spazio. Le foto astratte e le immagini create... -
Leonardo e la città ducale
Il volume raccoglie i risultati della giornata di studi promossa dal Politecnico di Milano nell’ambito del programma di celebrazioni del V centenario della morte di Leonardo da Vinci e dedicata alla Milano sforzesca e al tema delle relazioni fra il potere ducale e i modi di rappresentazione e costruzione urbana. In particolare, oltre al ruolo svolto da Leonardo da Vinci nel dare forma a questa “politica delle immagini”, viene affrontato lo studio degli strumenti legislativi e delle forme cerimoniali e teatrali che nell’età sforzesca furono elaborati dal potere ducale volti a legittimare il proprio status principesco sia nei confronti dei propri sudditi, sia degli altri potentati italiani ed europei. -
XY. Ediz. inglese e italiana. Vol. 8: Texture. Themes and figures of geometric patte
Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell'architettura e sull'uso dell'immagine nella scienza e nell'arte. -
Il terrore nell'arte. Mostri, fantasmi, vampiri, demoni, lupi mannari, streghe e alieni
Il libro racconta, attraverso i grandi capolavori dell’arte e grazie ad un apparato iconografico di oltre 220 fotografie a colori, la storia delle più celebri e terrificanti creature che infestano il mondo dei vivi. Le origini delle creature fantastiche ed i mostri riempivano storie e leggende degli antichi, che esploravano un pianeta Terra ancora misterioso; il diavolo piombava sull’uomo medievale, terrorizzandolo con gli incubi infernali e la paura della dannazione eterna; nel Rinascimento, la guerra della Chiesa contro la stregoneria sfociò nella caccia alle streghe che imperversò per secoli in tutta Europa, mentre nei villaggi regnava la paura dei lupi mannari; nel ‘700 comparve l’angoscia per i vampiri, che si credeva riemergessero dai sepolcri per succhiare la linfa dei vivi; nell’800, lo spiritismo riportò in auge spettri, apparizioni e case infestate. L’arte ha impresso in modo indelebile le visioni, le allucinazioni, le paure dell’uomo; dai mostri della mitologia classica raffigurati da Giotto, Caravaggio, Botticelli e Michelangelo ai demoni creati dal pennello di Bosch e Memling e tanto altro ancora. Una lettura particolare della storia dell’arte universale -
L'amica del cuore
L’amica del cuore è la storia dell’amicizia tra due donne, dal momento in cui questa nasce durante l’adolescenza, alla sua fine. I caratteri delle protagoniste, pur essendo molto diversi anche a causa dell’educazione ricevuta, finiscono per integrarsi alla perfezione, dando vita ad un legame apparentemente indissolubile, fino a quando gli eventi non prendono una piega che porterà alla sua distruzione. Il racconto è articolato su diversi piani temporali: la nascita e l’evoluzione del rapporto tra le due ragazze e il presente, nel quale una delle due protagoniste, ormai quarantenne, viene assalita dal senso di colpa per aver involontariamente concorso a provocare la morte dell’unico figlio dell’ex amica. Caduta in uno stato di fortissima depressione - pur se con molti tentennamenti - alla fine deciderà di affrontare l’incontro con l’amica, dando così vita a un confronto sincero e allo stesso tempo liberatorio per entrambe. -
Bianca
Novembre 1925: Bianca, una giovane ragazza dal carattere ribelle di Lavina, un paesello perso fra le montagne liguri, lascia la sua famiglia per trasferirsi a lavorare in città, a Imperia, presso dei ricchi signori, entrando così in una realtà per lei totalmente nuova. Sarà questo l'inizio di un percorso di vita che la porterà a diventare una donna forte e indipendente, decisa a vivere secondo i propri valori e con le proprie forze, passando inoltre per esperienze come la Resistenza e diversi rapporti d'amore, spesso però impossibili e destinati a cocenti delusioni, vivendoli comunque sempre nel segno della passione e dei veri sentimenti, sfidando anche i pregiudizi del tempo. Riuscirà allora Bianca a trovare finalmente l'amore della sua vita? E riuscirà a viverlo fino in fondo, senza complicazioni di sorta? -
Mi chiamo Scrivo (benvenuti nella mia testa)
Svegliatasi in un letto d'ospedale in seguito a un coma durato due anni, Scrivo si ritrova in uno scantinato con dodici sedie ad assistere a delle sedute psichiatriche di gruppo. Sarà così costretta a lottare contro il dolore degli altri impregnandosene come una spugna e servendosene come di uno sciogligrasso per lavare via il suo. L'unico modo di trovare sollievo sarà mettere nero su bianco le storie di questi dodici folli. Quella di Howard, l'uomo che in seguito alla morte di moglie e figlia è convinto di vivere in una cartolina; quella di Colin, il bambino di appena dieci anni che soffre di attacchi di panico; quella di Stew che, accecato dal buio, si protegge con un accendino; quella di Gwen, la ragazzina scontrosa che ha trasformato il suo giardino in un gigantesco parco giochi con tanto di montagne russe. E proprio come una vertiginosa corsa sulle montagne russe, la vita di Scrivo si trasformerà in un'alternanza di adrenalina pura, incoscienza e panico totale; scricchiolii, pendii e riprese; conforto dato e ricevuto, in un vortice che va affrontato a parole, sino alla fine della corsa. -
¡Tú la pagarás!
Bologna. È quasi finita la notte quando, in una sala da ballo di salsa, viene ritrovato il cadavere di un uomo, Thomas Delgado, barista del locale e inguaribile sciupafemmine. I potenziali indiziati sono molti, prima tra tutti La Guerrera, fidanzata di Thomas e abituale frequentatrice del posto. Disincantata, impulsiva, un po' vanitosa e un po' maschiaccio, La Guerrera è vera salsera, uno spirito combattivo. Di giorno lavora presso la redazione-garage di un giornale diretto da un becero individuo e, oltre alla salsa, ha due grandi passioni: Dante Alighieri e le patatine fritte. Vive con Catalina, l'amica cartomante, appassionata come lei di balli latinoamericani e santeria. Le indagini vengono condotte dall'ispettore Basilica e si incrociano con quelle della stessa Guerrera, che lo guida nel mondo della salsa, svelandogliene fascino e incoerenze, verità e mistero. Nel frattempo, un altro cadavere viene ritrovato nella campagna emiliana: una nuova vittima legata all'ambiente dei locali di salsa. E così, tra insegnanti di danza, animatori pugliesi che si spacciano per latinoamericani, ballerine bellissime e signore ambigue, esibizionisti, suggestivi e arcaici rituali religiosi, storie di sesso torbido, gelosie e superstizioni, l'ispettore Basilica si trova catapultato in un mondo per lui sconosciuto e pressoché incomprensibile. Però, in qualche modo, proprio dagli orishas, gli dei della santeria cubana verrà un aiuto inaspettato che porterà Basilica di fronte a una verità sorprendente... -
Fuego
Una torrida estate bolognese, un piromane che semina incendi per la città e una morte strana, molto strana, apparentemente legata a oscuri culti sciamanici. L'autopsia conduce la polizia ai locali notturni latino-americani della provincia, il regno della Guerrera, al secolo Elisa Guerra. Capoerista convinta, studentessa di criminologia nonché giornalista pubblicista disoccupata che attualmente consegna pizze a domicilio. La Guerrera è concentrata in una personale lotta per la sopravvivenza: gli ostacoli sono il disinganno della vita, la precarietà e un'occupazione di cui si vergogna. Quando l'ispettore Basilica la coinvolge nelle indagini, lei ci si tuffa nel suo modo incosciente, senza riserve, così come balla e beve rum. Le ambigue notti di salsa sono una calamita non solo per i personaggi che le animano - la fascinosa Princesa, El Tigrón, El Chupa-Chupa, Catalina, con la sua dolcezza azzurra e i suoi studi di alchimista, il sensuale cantante Roelvis, un amante cubano tornato dal passato - ma anche per i curiosi. E qualcuno, nascosto nell'ombra, sta macchinando un nuovo delitto. Nel frattempo il fuoco continua a bruciare impietoso nelle strade di Bologna e nel cuore duro della Guerrera. -
Momento zero
Il mortale incidente d'auto in cui scompare Frank Altobelli, testimone chiave di un importante processo contro la criminalità organizzata, dapprima sembra riconducibile semplicemente a una tragica fatalità. Polizia, giornali e opinione pubblica, infatti, sono tutti d'accordo: si è trattato di un incidente causato dall'eccessiva velocità del veicolo su cui viaggiava Altobelli. Due uomini però. Paolo Assi e Francesco Gualtieri, notano alcune anomalie. Al primo, poliziotto di giorno e killer di notte, appare subito chiaro che la dinamica dell'incidente è del tutto simile a quella che sette anni prima ha distrutto la sua famiglia e la sua vita. Il secondo, ricercatore scientifico attualmente ingaggiato dai servizi segreti, si è reso conto che nella faccenda c'è qualcosa di inspiegabile e illogico. Assi decide così di avviare sulla morte di Altobelli un'indagine personale, che lo pota a scoprire l'esistenza di un'organizzazione segreta, attiva nel sistema economico, militare e politico da oltre duecento anni, in grado di compiere un'impresa straordinaria definita Momento Zero: provocare la morte presunta dei suoi ricchi e famosi clienti e dare loro una nuova identità, un nuovo volto, un nuovo destino. Intanto, sullo sfondo, si muovono gli agenti dell'organizzazione, in lotta tra loro per il controllo del potere e delta misteriosa ""sequenza inversa"""" in cui si celerebbe il segreto dell'immortalità. Un segreto che riguarda da vicino proprio Paolo Assi e la sua famiglia..."" -
Country girl
Il suo primo romanzo, ""Ragazze di campagna"""", fu ritenuto talmente scandaloso da essere messo al bando nella cattolicissima Irlanda del 1960. Questo non impedì al libro di diventare comunque un grande successo internazionale, permettendo a Edna O'Brien di emanciparsi e di costruirsi una vita libera, anticonvenzionale e creativa, consacrata alla scrittura e all'amore per la letteratura e costellata di eventi e incontri irripetibili. Cinquant'anni dopo quell'esordio, l'autrice ha raccolto i suoi ricordi in questa autobiografia che inizia dall'infanzia trascorsa in una grande e decadente casa nella campagna irlandese, per proseguire con gli anni terribili trascorsi in convento; poi il primo lavoro a Dublino e la fuga d'amore con un uomo sposato, che sarebbe diventato suo marito, lo scrittore Ernest Gébler, da cui divorzierà dopo una lunga battaglia per l'affido dei due figli. Seguono gli anni della maternità da single, ma anche le feste e le folli serate nella swinging London degli anni Sessanta, la vita a New York, gli incontri e le amicizie con personaggi come Philip Roth, Gore Vidal, Harold Pinter, Norman Mailer, Marlon Brando, Richard Burton, Robert Mitchum, Sean Connery, Paul McCartney, la principessa Margaret, Jackie Onassis e R.D. Laing, solo per citarne alcuni. """"Country Girl"""" è il racconto di un'epoca di grande fermento culturale e di un'esistenza unica che ha """"conosciuto gli opposti di gioia e dolore, amori incrociati e amori non corrisposti...""""""