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Braccio d'atleta. Il gioco del pallone a Faenza
Faenza è stata per secoli una delle capitali del ""più classico dei giochi"""", il pallone a bracciale. Nello sferisterio di Porta Montanara - il più antico d'Italia - si sono avvicendati campioni di grido e hanno sferrato i primi colpi atleti faentini amati e ammirati ovunque: Omero Carroli, Domenico Martini, Francesco Zappi, i fratelli Silimbani e tanti altri. Qui si sono definitivamente affermati e hanno scelto di vivere i grandi Pietro Patriossi e Oreste Macrelli. Accanto a questi il ricordo degli atleti marchigiani, bolognesi, toscani, lombardo-veneti e via discorrendo: tuti coloro insomma che hanno avuto a che fare con Faenza e con i giocatori faentini, compresi gli impresari che hanno gestito lo sferisterio romagnolo."" -
Topografia della memoria. Comprensorio faentino
"Con quest'opera Gaspare Mirandola ci regala una preziosissima raccolta, un'antologia ordinata con foto e trascrizione delle incisioni di tutti i monumenti eretti nel territorio faentino in ricordo della Resistenza e della lotta di liberazione. L'idea di scrivere una guida, """"un itinerario pratico e completo"""" di tutti i luoghi che hanno segnato le vicende della Resistenza nelle terre romagnole, costituisce un prezioso strumento per la conoscenza della storia e dei personaggi che hanno contribuito a costruirla. Una memoria che unisce le vicende della comunità faentina alla storia d'Italia, e solo attraverso la consapevolezza di un passato comune si alimenta il senso di appartenenza ad una comunità più ampia."""" (Gabriele Albonetti)" -
Vulcani e dintorni dell'io
Nella scuola italiana risale ad anni lontani la separazione fra la cultura scientifica e quella umanistica, universi paralleli che raramente si toccano e si contaminano. Troppo spesso ci si scusa reciprocamente, fra gli addetti ai due campi, come un vezzo di non capire nulla di scienza o di poesia, quasi vantandosi di questa incompetenza reciproca. Ancora adesso non è facile far incontrare e dialogare i docenti di ""humanae litterae"""" con i colleghi di scienze: matematiche, fisiche o naturali che siano. È una sorpresa. In queste pagine di Piermaria Luigi Rossi, nelle quali il vulcanologo, viaggiatore avventuroso e indagatore attento dei fenomeni geologici più inquietanti e misteriosi, ci propone alcuni momenti della sua esperienza svelandoci, non senza qualche pudore, i sentimenti prima dei pensieri, suscitati dai favolosi spettacoli naturali in cui si è trovato immerso."" -
Via Paradiso
I racconti di Carmelo Romano viaggiano tra memoria e immaginazione. Immaginazione che ci rimanda a volte alla cruda realtà di oggi, esterna però alla realtà del suo lavoro di medico. Come se vi fosse un pudore a scrivere del dolore della malattia per il rispetto che deve essere portato alle persone che soffrono. Come se il dolore degli altri lo toccasse così profondamente da non potere superare con la parola scritta il silenzio che quel dolore invoca. Nonostante questo silenzio così ricco di umanità, la sua scrittura focalizza immagini di un film molto personale, per molti versi autobiografico. Ma la verità delle sue parole trascende il suo mondo individuale per farsi storia sociale e civile dell'Italia. Sia quando ci parla del passato, della sua infanzia o della sua adolescenza siciliana, sia quando affonda la parola nella realtà moderna e violenta della immigrazione e della prostituzione. Lo sguardo di Carmelo è ricco di umanità, a tratti malinconico, altre volte sensuale o ironico, sempre appassionato alla vita, soprattutto quando ci parla dei suoi personaggi, dei suoi affetti oppure delle passioni del tempo libero. -
Chi ha ucciso Lucarelli
Tre personaggi in cerca dell'assassino del proprio autore. Detto così è un po' pirandelliano. Il commissario De Luca e gli ispettori Coliandro e Grazia Negro si trovano a dare la caccia all'omicida di Carlo Lucarelli, l'uomo che raccontandoli li ha creati. È un susseguirsi di vicende e personaggi, di colpi di scena che si intersecano. Poliziotti e giornalisti, trame oscure e depistaggi, tutto si intreccia dietro l'omicidio di Carlo Lucarelli nel giorno del suo 50° compleanno. Se fosse un libro sarebbe ""Misteri d'Italia"""" di Carlo Lucarelli, se fosse una inchiesta televisiva sarebbe """"Blu Notte"""" di Carlo Lucarelli, se fosse un fumetto sarebbe """"Cornelio"""" ideato da Carlo Lucarelli, se fosse un film sarebbe """"L'isola dell'Angelo caduto"""" di Carlo Lucarelli. Sempre lui, viene quasi voglia di ucciderlo..."" -
La storia più bella
Età di lettura: da 6 anni. -
Datemi un vestito. Racconti vintage
"Racconti vintage perché parlano ancora di lire, nessuno usa cellulare, computer o iPad, nessuna tecnologia touchscreen e sono stati scritti solo poco più di dieci anni fa. Racconti ormai d'annata, che hanno il valore e la qualità delle cose che si impreziosiscono con il tempo. Non tutti, è vero. Non tutti questi racconti sono piccoli gioielli. Alcuni sono sbarazzini o buttati lì, come un sasso nel fiume che scorre, con gesto inconsapevole ma antico; sono troppo corti, incauti e ambiziosi, finiscono con un guizzo e lasciano perplessi; altri sono un po' sboccati oppure molto personali, percorsi intimi che procedono per libere associazioni."""" (Roberta Giacometti)" -
Pre'ma ch'a m scórda. Versi in dialetto quasi romagnolo
Il dialetto è una lingua viva? In certi casi sì, in altri no. Il dialetto è vivo se permette di esprimere concetti e situazioni nuove e, quindi, sta al passo con l'evoluzione della società nella quale è parlato. Parlando del dialetto ""quasi romagnolo"""" di Roberto Ramoscelli, possiamo identificare un nucleo linguistico legato alla cultura agricola della quale era espressione, con la ricchezza lessicale, di metafore e di modi di dire che ne derivava; questo """"fondo"""" linguistico può servire a ripetere modelli e luoghi letterari della tradizione, ma non è detto che sia solo così. Nei versi di questa raccolta, seguendo e ampliando una tendenza presente anche nei precedenti """"La qualite' de le'gn"""" e """"Paaaden e capaltéz"""", assistiamo all'evoluzione del dialetto, alla sua, per così dire, """"mutazione vitale"""": troviamo termini come telefuné (telefono cellulare), ciave'ta (chiavetta per la connessione Internet); c'è l'intento, ben riuscito, di trattare argomenti d'attualità mantenendo vivo lo spirito della parlata dialettale; non mancano infine riflessioni filosofiche e storiche, dove abbondano i neologismi dialettali mutuati dal linguaggio specialistico di ciascuna disciplina."" -
Cento astuzie per cucinare il pesce di mare
Nelle nostre terre, per quanto il pesce di mare è apprezzato sulla tavola, altrettanto suscita diffidenza e timore in cucina. Sono molti quelli che non lo vogliono cucinare per il timore di non riuscire a ottenere i risultati desiderati, mentre altri, magari delusi da esperienze insoddisfacenti, vi rinunciano in partenza. Invece il pesce, anzi, i pesci, sono buoni. Lo garantiscono gli autori di questo libro che, tra le innumerevoli ricette possibili, ne hanno scelto un centinaio tra le più semplici e le hanno proposte proprio per chi vuole avvicinarsi, magari per la prima volta, alla cucina a base di pesce. Queste ricette non richiedono procedimenti lunghi o laboriosi e gli ingredienti si possono trovare facilmente, proprio per favorire un approccio graduale e non troppo impegnativo. La materia prima è quanto mai variata, non manca certamente il pesce azzurro, ancora frequente nei nostri mari, ma si propongono anche piatti con pesci più pregiati, con i crostacei e i molluschi e qualche sortita nell'esotico, usando il prodotto surgelato dei negozi specializzati. -
Dalla notte della dittatura all'alba della libertà. Una riflessione a più voci per un contributo alla storia locale e nazionale
I saggi presentati in questo volume si sviluppano attorno a date fondamentali nella storia del nostro Paese: il 25 luglio, l'8 settembre 1943, con approdo al 25 aprile 1945 e focalizzano la loro attenzione sulle vicende del territorio bolognese, non trascurando tuttavia una visione allargata utile ad una migliore comprensione dello scenario in cui si collocano. Si tratta di lavori proposti in due distinti convegni, entrambi promossi ed organizzati dal Comitato provinciale della Resistenza e della Lotta di Liberazione, del quale sono parte il Comune e la Provincia di Bologna, l'Università, rappresentanti delle Forze Armate, delle Organizzazioni sindacali, delle Associazioni partigiane, antifasciste ed ex-militari. Il primo convegno è stato centrato sulla relazione di Angelo Varni ed ha ripercorso i momenti più significativi della caduta di Mussolini in una città pervasa dall'entusiasmo di larga parte della popolazione la quale rivendica apertamente l'uscita del nostro Paese dalla guerra al fianco della Germania hitleriana; mentre il secondo è stato dedicato a delineare, sotto diverse prospettive, la complessità del quadro politico, militare e civile che prese forma successivamente. -
Percorsi nella valle del fitness. Muoversi lungo il Sillaro tra cultura, natura e benessere
Nelle pagine di questa pubblicazione vengono proposti 23 itinerari nell'alta valle del Sillaro, percorribili, secondo i casi, in automobile, in Mtb, a cavallo e a piedi. Oltre alla sintetica descrizione dell'itinerario e alla relativa cartografia esplicativa, ogni percorso è preso in esame sotto l'aspetto storico, culturale e del paesaggio e il testo è accompagnato da un corredo di numerose immagini. Gli itinerari presentano una grande varietà, dai più brevi, che possono essere percorsi camminando tranquillamente per un'ora o poco più a quelli più lunghi, che richiedono molte ore di cammino, e che possono essere percorsi in Mtb, a cavallo o in automobile o, meglio, con un fuoristrada. Nelle spiegazioni di ogni itinerario ci sono numerosi riferimenti ai paesi, ai nuclei abitati o agli edifici particolari che si incontrano, così come sono menzionati i principali aspetti naturalistici e geologici del territorio che si sta attraversando. Si tratta, quindi, di una guida che permette di fare la conoscenza di un territorio particolare, quello dell'alta valle del Sillaro, che è confine naturale e storico. -
Rigenerare la città esistente. Due proposte per Pescara
Nella congiuntura di crisi prolungata di cui sta soffrendo il nostro Paese, le città possono svolgere un ruolo importante, come attivatori di un nuovo ciclo di sviluppo all'insegna della sostenibilità ambientale, dell'inclusività sociale, e della competitività economica, come del resto assunto in sede comunitaria. Le sfide della progettualità diventano in questo senso ancor più impegnative, e più che mai esigono un' elevata qualità dei risultati, sfuggendo ai molti errori del passato. Anche Pescara è chiamata a rilanciare la propria progettualità, valorizzando in particolare alcune aree di valenza strategica, come l'ex Cofa, il lungofiume, e le nuove centralità previste dal PRG a ridosso del vallo ferroviario, che da tempo attendono soluzioni all'altezza della posta in gioco per il futuro della città. Questa pubblicazione propone alcune esplorazioni progettuali maturate nell'ambito dell'università, offrendole come contributo all'immaginazione di nuove configurazioni urbane, capaci di proiettare Pescara nello spazio della contemporaneità. -
Il museo delle arti. Castello di Nocciano
Il progetto di riapertura del Museo delle Arti parte dall'annullamento di ogni separazione tra l'istituzione e i suoi visitatori: deve essere un luogo d'incontro vivo, dove si possa recuperare una dimensione umana e stabilire un contatto vero tra persone incuriosite dalla storia dell'arte contemporanea in Abruzzo. Il Museo soddisfa questa sete di conoscenza con la più ampia raccolta di opere di artisti abruzzesi in Italia, cominciata nel 1998 e portata avanti nel succedersi delle direzioni con sempre nuove acquisizioni, le quali oggi sfiorano i 200 pezzi. Il Museo delle Arti è pronto a ridare allo spettatore il potere di studiare e scoprire le proprie capacità immaginative. Per questo lo invita a entrare nel suo microcosmo più o meno sconosciuto, a carpirne le idee, a creare un ordine personale e a inscrivere questa esperienza nel proprio universo creativo e disordinato. -
Costruire sul costruito
Costruire sul costruito - costruire con il costruito - vuol dire, allora, di più che aggiornare il patrimonio rispetto alla necessità imposte da nuove norme, ma soprattutto da nuove consapevolezze sui temi dell'ecologia e del risparmio e della produzione decentrata di energia, con tutte le innumerevoli implicazioni derivanti dall'introduzione di questo inedito quadro di esigenze e obiettivi. Vuol dire di più che cercare di assicurare un, sia pure necessario, generale migliore ""funzionamento urbano"""", specialmente critico in quelle realtà periferiche fin dall'inizio sottodotate di servizi e spazi pubblici. Significa creare le condizioni per trasformare tali contesti riconoscendone i potenziali latenti, attribuendo loro senso e generare così una possibile appartenenza e un orizzonte di valori da conquistare e condividere."" -
Piccola Piazza verticale. Narrazione del workshop a Torricella Peligna
Il Dipartimento di Architettura di Pescara - negli ultimi anni - ha rafforzato un'attività di collaborazione con il territorio. La Convenzione stipulata tra il DdA e Comune di Torricella Peligna ha permesso e dimostrato che è possibile attivare una sinergia con il territorio, con l'arte, con la comunità urbana, grazie all'energia e la creatività dei giovani studenti in architettura... Primo appuntamento nel viale davanti il Municipio (focus di intervento); con noi un ospite d'eccezione: il Maestro Franco Summa, per un sopralluogo con gli studenti. Il tema: la riqualificazione del viale tra la Chiesa e la pineta. Un brano urbano che è divenuto nel tempo la piazza-lineare dei torricellani. -
Outsider express. Atelier Diblu. Catalogo della mostra (Melegnano, 25 settembre-4 ottobre 2015). Ediz. italiana e inglese
Il catalogo racchiude opere che suscitano emozioni forti e immediate, frutto del lavoro di persone che trovano una loro dimensione di equilibrio anche attraverso l'opera di qualificati professionisti, che amano profondamente il loro lavoro e che prestano assistenza ai pazienti affetti da disturbi mentali. L'ASST di Melegnano e della Martesana ha la ""mission"""", affidatale dalla legge di evoluzione del sistema sanitario della regione Lombardia a fine 2015, che consiste nel superamento dei confini precedenti dell'azienda, ospedalieri, per integrarsi in maniera forte e decisa sul territorio con lo scopo di prendersi cura dei pazienti cronici e dei fragili. L'Atelier Diblu è una delle realtà territoriali più creative e più interessanti che nasce nel 2013 nel Dipartimento di Salute Mentale dell'ASST Melegnano e della Martesana. Diblu è un luogo di libera attività artistica dove è possibile dar voce a bisogni espressivi, dialogare con i linguaggi dell'arte, esplorare e sperimentare materiali e tecniche. Non è una scuola d'arte ma un luogo per chi ama la pratica artistica libera, la conoscenza e la ricerca, per chi vuole prendersi cura di sé attraverso l'esperienza del processo creativo."" -
Oltretutto
Martina, Caino, Andrea ed Abele si confrontano per trovare un perché ad una società voltata al peggio, ognuno dal proprio punto di osservazione prova a darsi una spiegazione; ad unire i quattro c'è però un filo conduttore, l'esperienza vissuta dal padre di Martina, un'esperienza al limite della ragione, per alcuni versi surreale, per certi altri addirittura al limite della follia. Un viaggio dell'anima fra i sentimenti, i vizi e le virtù della società moderna. Due generazioni unite da un unico destino, perché a tutti è concesso perdersi e perseverare, pochi però hanno il dovere di rinascere. -
#Si può fare
Il racconto più o meno fantasioso, ironico a tratti serioso, del viaggio nella chemioterapia, cercando di capire che cosa cambia nell'interiorità, nella femminilità, nelle amicizie e che cosa succede nella mente di un malato. Attraverso le avventure più o meno improbabili di chi affronta i propri limiti e cercando di superarli, trova la speranza. -
Pergentina
La storia di una ragazza sordomuta strappata al suo piccolo mondo che con grande forza e caparbietà lotterà per una vita ""normale"""" e per realizzare i suoi sogni a cavallo fra l'ottocento e il novecento."" -
Italia! Sveglia! Uno stivale di cartoline. Tutti i simboli della nostra patria
In una carrellata di 232 pezzi, da fine Ottocento ai giorni nostri, la cartolina si rivela come spia dell'immaginario collettivo degli Italiani. Un immaginario che li portò a fanatismi nazionalistici, ma qualche volta anche a visioni critiche e non prive di ironia. Enrico Sturani utilizza le cartoline per spiegare con l'immagine vari aspetti del concetto di Patria in circa un secolo di storia dello Stivale, dalla monarchia alla repubblica, dalla conquista della Libia (1911-12) alla Grande Guerra (1915-18), dal Ventennio fascista al Secondo conflitto mondiale (1940-45). Dalla presentazione di Maurizio Pagliano: ""L'autore, non nuovo a impegni editoriali di questo tipo, dimostra di possedere una salda cultura pluridisciplinare unita spesso a una buona dose di ironia, e il risultato finale è significativo. Il titolo di questo volume """"Italia! Sveglia!"""" è lo stesso di una cartolina d'epoca. Ma il suo significato supera la barriera del tempo, dei partiti, o presunti tali, degli Stati, anche dei popoli, per assumere un valore universale, e rappresentare un richiamo forte, e un po' sfottente, soprattutto agli abitanti, ed ogni tanto elettori, dell'attuale Stivale.""""""