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Nuove letture talmudiche
«Secondo la sapienza dei rabbini, nulla è più autorevole dell'insegnare in presenza dei propri maestri. L'eccellenza del maestro e l'elevazione dell'allievo - e i suoi doveri - hanno inizio laddove un elemento sia pur isolato del sapere si sia trasmesso da spirito a spirito. Considerate dunque i miei scrupoli! Se ho accettato di fare questa lettura talmudica senza l'erudizione tradizionale, senza l'acutezza di spirito che essa presuppone o anche contribuisce ad affinare, è unicamente per testimoniare che un ""dilettante"", purché attento alle idee, può trarre anche da un superficiale approccio a questi ardui testi - senza i quali non vi sarebbe giudaismo, ma la cui lingua e i cui interessi appaiono al principio così singolari che noi, ebrei d'oggi, abbiamo qualche difficoltà a rivendicarli - suggerimenti essenziali per la sua vita intellettuale intorno a questioni che agitano l'uomo di tutte le epoche, ovvero l'uomo moderno». -
L'età di Costantino il Grande
«Molti hanno tentato di penetrare l’anima religiosa di Costantino e di tracciare un quadro di tutti i presumibili momenti di trapasso e di evoluzione delle sue convinzioni religiose. Ed è stata una fatica inutile. In un uomo di genio come l’imperatore, cui l’ambizione e la sete di potere non concedevano un attimo di tregua, non è possibile parlare di paganesimo e cristianesimo, di religiosità cosciente o di irreligiosità. Un uomo simile è sostanzialmente non religioso, anche se cerca di immaginarsi al centro di una comunità ecclesiastica. Il sacro è solo una reminiscenza o una frenesia superstiziosa; le pause di raccoglimento, che sorreggono la devozione dell’uomo pio, sono divorate in lui da ben altre fiamme; progetti di portata mondiale, sogni grandiosi lo trascinano senza turbamento sui fiumi di sangue degli eserciti decimati; pensa sì di poter fermarsi in pace, una volta ottenuta questa o quella cosa che ancora gli manca per possedere tutto, ma per il momento tutta la sua energia fisica e spirituale è impegnata a raggiungere lo scopo finale: il potere, e se per un attimo il suo pensiero si ferma su quella che è la sua vera professione di fede, questa non è altro che fatalismo». -
Introduzione all'arte e alla mitologia dell'India
«Non è inusitato per coloro che accostano l'arte orientale per la prima volta il lamentare la mancanza di espressione facciale o di animazione. Ma è necessario comprendere che la tipica espressione di una immagine sattvica è un'espressione di serenità e rappresenta un ben definito ideale di carattere. Da un lato dobbiamo evitare di confondere l'apatia con la pace e dall'altro di confondere l'eccitazione con il potere. Moltissime delle emozioni a cui reagiscono ordinariamente gli uomini hanno un carattere che i retorici indiani chiamano transitorio: è l'emozione permanente (sth?yibh?va), la passione dominante di un Bodhisattva, che l'artista indiano è interessato a rappresentare, più che non i lineamenti distorti sotto la spinta del sentimento personale. Solo nelle moderne figure di terracotta di Lucknow l'artista lavora secondo lo stile del Laocoonte. Si comprenderà come in India le immagini religiose non siano mai state considerate come opere d'arte. Esse sono oggetti utili, fabbricati dagli artigiani a cui vien fatta richiesta di una chiara e ripetuta rappresentazione di una data forma avente un significato ben noto. [...] Nell'arte indiana, ogni forma è il simbolo di un pensiero chiaro e consapevole e di un sentimento consapevolmente diretto. Nulla è arbitrario o peculiare, nulla è vago o misterioso, perché la vera raison d'être di tutte le immagini è di rappresentare idee concrete in forme comprensibili e facili da apprendere». Con uno scritto di Arturo Schwarz. -
Il canto dell'impresa di Igor'. Testo originale a fronte
«Cominciamo dunque, fratelli, questo racconto dall'antico Vladimir al presente Igor', che tese la mente con la volontà, che infiammò il cuore con l'ardimento; colmo di spirito guerresco condusse le sue schiere valorose per la terra di Russia, contro la terra dei Polovcy. Alzò Igor' lo sguardo al sole luminoso e vide che da esso veniva un'ombra che copriva tutti i guerrieri. E disse Igor' alla sua druzina: ""Fratelli e druzina , meglio essere calpestati che fatti prigionieri. Montiamo, fratelli, sui nostri veloci destrieri, per guardare l'acqua dell'azzurro Don!"". S'infiammò al principe il cuore per il desiderio di guerra, e la brama di bere l'acqua dell'azzurro Don gli rese oscuro il presagio. ""Voglio"" disse ""con voi, o Russi, spezzare la mia lancia sul confine del campo dei Polovcy; voglio scommettere la testa o bere con l'elmo l'acqua del fiume Don!""». (Eridano Bazarelli) -
Il fruscio delle ali di Gabriele. Racconti esoterici
«Due o tre giorni fa, fra alcune persone alle quali l’oftalmia dello spirito di parte ha danneggiato la visione esterna e l’intuizione interiore, uno si era messo a osteggiare la dignità dei principi e degli Imām della via spirituale, con imprecisioni e assurdità contro i grandi maestri del passato. Nella circostanza, quasi a voler rafforzare e peggiorare il suo spirito di negazione, quel tale aveva preso a deridere i termini tecnici dei maestri del nostro tempo. Continuando, aveva citato un episodio che riguarda Abū ‘Alī Fārmidhi – Dio si compiaccia di lui. Interrogato sul perché gli “azzurro vestiti” [i mistici] definiscono alcuni suoni come “il fruscio delle ali di Gabriele”, Abū ‘Alī aveva risposto: “Sappi che gran parte delle cose che la tua sensibilità ti consente di percepire sono anch’esse un aspetto del fruscio delle ali di Gabriele. Tu stesso” aveva aggiunto “sei il fruscio di quelle ali”. Quel negatore presuntuoso insisteva nelle sue inutili critiche, dicendo: “Che senso possiamo trovare in simili parole, se non che si tratta di assurdità e di inganni?”. Quando l’arroganza di quello si fu spinta sino a tal punto, anch’io, con giustizia, mi accinsi a fronteggiare con la stessa acredine il suo insensato parlare. Dalle spalle mi gettai il pane della ritorsione, ripiegai del tutto la manica dell’umiltà e, sedendomi sulla punta del ginocchio dell’intelligenza, mi misi a trattarlo ingiuriosamente, come una persona vile. “Attento!” dissi. “Ora inizio, con nettezza e decisione e chiaro giudizio, a spiegare cosa sia il fruscio delle ali di Gabriele. Se sei un uomo, e se di uomo hai ricevuto l’educazione, cerca di comprendere”». Note di Nasrollah Pourjavady. -
Eureka
In Eureka, Edgar Poe ha voluto racchiudere, nella forma più breve, la storia della creazione e della distruzione dell’universo. -
La malinconia allo specchio. Tre letture di Baudelaire
""La malinconia ha un profondo legame con la riflessione e gli specchi. Forse nasce nel punto in cui lo sguardo s'incontra nello specchio, questa «trappola di cristallo». Baudelaire è stato un mirabile testimone della congiunzione di specchio e malinconia. Un tale motivo, che ha dato vita ad allegorie e a rappresentazioni molteplici, esigeva un ascolto attento. Un ascolto qui consacrato ad alcune poesie, tra cui Le Cygne, autentico capolavoro. A questo si aggiunge, sotto l'influenza di Saturno, tutta la serie di «figure chinate», di occhi che si abbassano su altri sguardi, su sguardi che si rivolgono alle lontananze della patria assente o del vano riflesso. «Vedo tua madre» si legge in La Lune offensée «che piega la greve massa dei suoi anni verso lo specchio, imbellettando artisticamente il seno che t'ha nutrito!»."" (Jean Starobinski) -
Libri profetici
«La natura della mia opera è visionaria e profetica» scrisse William Blake (1757-1827). Sebbene i suoi riferimenti fossero la Bibbia e la Cabbala, Swedenborg, gli studi esoterici, e quindi una visione eterodossa rispetto a quella che caratterizzava il suo tempo, Blake intese perfettamente che le «oscure fabbriche di Satana» del paesaggio industriale erano costruite a immagine di una filosofia meccanicistica che negava il sacro e distruggeva ogni forma di trascendenza. L’acceso simbolismo, la spiritualità, la tensione religiosa dei Libri profetici mitizzano, con drammatico impeto e con lucidissima intuizione critica, problemi ancora vivi e irrisolti. -
Apocalisse di Giovanni. Testo latino a fronte
“L’’Apocalisse’ è l’opera di un Sene: dopo grandi vecchi quali i Profeti e Lao-Tze e Pitagora, il più bianco tra tutti Giovanni, il Vangelista del Logos, che relegato in una menoma isola dell’Egeo di Pan, sotto le stesse stelle che Saffo aveva vedute tramontare, nel giorno del Signore ha e scrive il rapimento dell’angoscia e della speranza: intorno a roghi asiatici leva un colore di mattino da restare eterno sulle mura della Città dalle porte spalancate ov’egli non vide alcun tempio «perché il Signore Iddio onnipotente e l’Agnello sono il suo tempio». In essa un fiume d’acqua viva scaturisce dal trono di Dio. «E chi ha sete, venga; e chi vuole prenda dell’acqua della vita gratuitamente».” (Dalla postfazione di Massimo Bontempelli) -
Teoria della natura
“L’uomo che ha visto schiudersi dinnanzi a sé le porte della vita – Wolfgang Goethe – e ha fatto scostare dinnanzi al suo incedere uomini e cose, è stato infine fermato, nell’autunno della sua esistenza trionfante, da solide barriere. La parte più seria del suo operare, l’indagine della natura, è stata per lui – come vuole la giustizia della vita – la più avara di successo. Uno dei grandi organismi della storia umana, la scienza moderna, aveva preso un’altra direzione, e il suo corpo era ormai troppo poderoso per poter essere sovvertita da un grande individuo. Per Goethe la natura è vivente e divina, per la scienza moderna è morta, o comunque inferiore all’uomo: qui sta la frattura. Nei due casi si guarda ai fenomeni con occhio diverso. Da un lato, l’oggetto cui ci si rivolge è res extensa, pura quantità, o comunque una selvaggina da catturare, uno strumento da forgiare secondo l’utilità dell’uomo, da interpretare secondo un finalismo terreno, un problema per l’intelletto, una catena di cause ed effetti; dall’altro, la natura è – spinozianamente – la divinità, l’oggetto limitato contiene, alla maniera rinascimentale, l’infinito, e ogni cosa è, come già pensavano i greci, un’individualità essenziale.” (Dallo scritto di Giorgio Colli) -
Realtà e mistero. Le radici universali dell'idealismo e la filoso...
«Non esiste uomo che, seppur per un attimo, non sia stato seguace di Platone. Chi può dire di non essersi sentito spuntare le ali dell’anima? Chi non l’ha sentita levarsi verso la contemplazione diretta, immediata di ciò che la grigia coltre di nuvole del quotidiano nasconde alla vista? Chi, grazie all’eros, non ha toccato profondità della conoscenza alle quali la ragione non ha accesso? Chi non ha visto svelarsi la realtà altra e luminosa dove colui che ha conosciuto l’ispirazione incontra de visu gli archetipi eterni delle cose? Chi non ha assistito al crollo, alla caduta del muro invalicabile tra soggetto e oggetto, chi non ha visto l’Io abbandonare i limiti della propria introversione egoistica per respirare a pieni polmoni l’aria rarefatta della conoscenza e fondersi con tutto il creato? E quei “sogni d’amore meravigliosi, puri, senza nulla di terreno, intessuti di profumo di fiori e luce lunare, con i quali oggi si ottenebrano i giorni della giovinezza e che sono sulle labbra di tutti i poeti di tutte le nazioni colte” non sono forse figli del platonismo?». -
Il giardiniere virtuoso. Una raccolta di consigli pratici per un ...
Si parla sempre più spesso di cambiamento climatico e sostenibilità e i toni sono per lo più improntati all’urgenza di un agire più consapevole e alla possibilità di dover affrontare una catastrofe climatica nel giro di pochi anni. Fare qualcosa di positivo per l’ambiente non significa solo essere partecipi, donare a enti che si occupano di salvaguardare la foresta pluviale partecipare a una campagna per porre fine al commercio d’avorio. Si può e si deve fare la differenza soprattutto a casa, anzi appena fuori dalla nostra porta. Questo libro è uno strumento prezioso per comprendere che il modo in cui facciamo giardinaggio ha potenzialmente un enorme impatto sul mondo naturale e sulla biodiversità e riguarda persino chi ha solo un balcone con una manciata di vasi e qualche fioriera. Ne Il giardiniere virtuoso troverete più di 200 pagine di domande e risposte che danno vita a un piccolo tesoro di informazioni, con illustrazioni accattivanti che rendono comprensibili questioni spesso considerate complesse. Ci sono tanti modi per dare una mano all’ambiente: dal riutilizzo degli imballaggi di cartone per farne pacciame contro le erbe infestanti alla coltivazione della verdura direttamente dai semi; dall’eliminazione dei prodotti chimici alla creazione di habitat per gli insetti che vivono nell’orto… I giardini sono considerati un ottimo antistress ma vi stupirete nello scoprire che, grazie al vostro lavoro, si sono trasformati in un formidabile strumento per restituire qualcosa di importante alla natura. -
Castellana fuori e dentro le mura. Vol. 2: Sviluppo urbano, antic...
""Il metodo messo in pratica dal professor Lanera, è proprio quello seguito da Donato Mastromarino: egli attraverso la consultazione dei protocolli notarili dei notai di Castellana Grotte, conservati nell'Archivio di Stato di Bari, è riuscito a ricostruire la trama dei rapporti economici e giuridici dell'Università cittadina, delle famiglie castellanesi. Attraverso i registri battesimali, ha anche ricostruito la storia genealogica di esse ed i rapporti di queste con famiglie di altre città [&]Il volume con la sua imponente quantità di notizie e con le sue rare foto, costituisce un'autentica summa per conoscere molti degli aspetti della storia della città di Castellana Grotte"" (dalla Presentazione diAntonio Fanizzi). -
Castellana fuori e dentro le mura. Vol. 31: Sviluppo urbano, ant...
«Dalle pagine del volume e dalle splendide immagini fotografiche sentiamo trasudare la fatica del popolo, spesso alle prese con sedicenti signori di feudataria arroganza, quel popolo umile che trovava nella religiosità spontanea e sincera l'unico conforto per una vita così grama, associandosi nelle confraternite, o in piccole fondazioni come quella della chiesetta della Mater Domini, ormai completamente spoglia, frequentando riti austeri e feste povere, come la benedizione delle porte della città durante la processione dell'Ascensione o il rito della manna di S. Nicola nel palazzo Persio, ma che offrivano genuini momenti di aggregazione e di identità sociale.(don Vito Castiglione Minischetti)""Castellana fuori e dentro le mura"" si arricchisce di questo terzo volume che, come gli altri, percorre il territorio di Castellana e la storia stessa della nostra cittadina, con una inconsueta capacità di sistematizzazione arricchita da infinite informazioni sui nostri antenati e sui nostri luoghi. Case, strade, famiglie, persone, rivivono nelle pagine di questa Opera che solo l'acribia del ricercatore instancabile, qual è l'amico Donato, ha reso possibile» (Augusto dell'Erba) -
Castellana fuori e dentro le mura. Vol. 3/2: Sviluppo urbano, ant...
Castellana fuori e dentro le mura (vol. III, tomo II, Congedo Editore, Galatina 2023) è l’ultima, sorprendente fatica dello storico castellanese Donato Mastromarino. E di autentica fatica si tratta: sono pagine copiose, dense di notizie, spesso inedite, relative, come recita il sottotitolo, allo sviluppo urbano, alle antiche famiglie, al territorio rurale, alla beneficenza e religiosità della nostra cittadina tra il XVII e il XIX secolo. Il volume è impreziosito da molte e splendide fotografie, anche queste spesso inedite, che non solo illustrano il testo, ma accompagnano il lettore passo dopo passo, quasi tenendolo per mano, alla comprensione della fitta e complessa documentazione storica, alla scoperta di una Castellana, che non avremmo mai sospettato potesse avere una tradizione così affascinante. -
Il corriere dei piccoli va alla guerra
1915-1918: l'Italia è in guerra. La propaganda adotta tecniche e linguaggi presi dalla pubblicità, abbandonando la retorica e puntando su slogan, immagini e colore. E i bambini? Come veicolare l'idea che si sta combattendo una guerra valorosa e giusta? Ci pensano i fumetti del Corriere dei Piccoli che arruolano Schizzo, Toffoletto, Italino, Luca Takko e Teresina, Didì e Abetino. Un esercito di eroi-bambini, per rappresentare il conflitto come una favola in cui protagonisti e destinatari altro non sono che dei piccoli soldati. Bambini e soldati: entrambi pensati come massa immatura e infantile, bisognosa di messaggi semplici e diretti. Si realizza un progetto educativo su larga scala, che individua nel bambino un eccezionale amplificatore dei valori patriottici e nel fumetto un veicolo chiaro ed efficace di propaganda. -
Il quaderno della cucina senza sprechi... per non buttare via niente!
Cucinare senza sprechi non significa realizzare piatti approssimativi e magari poco appetitosi... Le nostre tradizioni culinarie sono ricche di prelibate ricette in cui si recuperano quegli ingredienti che, avanzati dal giorno prima, possono essere trasformati in piatti deliziosi. Il cibo è sacro e come tale lo dovremmo sempre considerare, con rispetto profondo, consapevoli del fatto che può diventare uno straordinario strumento attraverso cui preservare la nostra identità, la nostra memoria personale e collettiva. -
Abbracciadabra
Ci sono abbracci normali e poi ci sono gli abbracciadabra. Un abbracciadabra è un abbraccio speciale, di quelli che fanno magie. Sì, perché se dai un abbracciadabra, puoi sentire la vita dell'altro, la strada o il sentiero che ha dietro la schiena, tutti i giorni che ha vissuto fin lì, pieni d'inciampi, sorprese, mattini d'inverno e chiari di luna. Un bambino e un lupo si camminano incontro: ciascuno ha la sua vita e natura ma entrambi, in un abbraccio sincero, ripareranno cose che nell'altro erano rotte, porteranno gioia, si faranno del bene. Tutto grazie a un abbracciadabra: un abbraccio che fa le magie. Età di lettura: da 7 anni. -
Un magico atTERRAggio. Ediz. a colori
Questa è la storia senza parole di un semino che atterra nel posto giusto, proprio quello che fa al caso suo. Ha uno zainetto giallo con sé, contenente tutto il necessario per costruire la propria casa e poter trascorrere il tempo in un luogo caldo e accogliente, mentre fuori il mondo non sa nulla di lui. Pioggia, neve, sole: le stagioni si alternano e il semino pian piano si trasforma in un bellissimo fiore di tarassaco il quale poi a sua volta sprigionerà nel vento altri semini, tutti in cerca di un magico atterraggio. Età di lettura: da 3 anni -
Magica Roma. Storia dei 700 uomini giallorossi. Ediz. illustrata
Storie di pallone, di vita e di morte. Campioni e bufale. Bandiere e traditori. Strateghi del calcio e ""maghetti"" di periferia. Presidentissimi e dirigenti menefreghisti. Questo volume rivive gioie e dolori della squadra della capitale. Dall'esuberanza di Ferraris IV alla signorilità di ""Fuffo"" Bernardini; dalla fuga di Guaita ai gol, tra una pagnotta e l'altra di Amadei; dallo scudetto alla serie B; dal ""castigalaziali"" Da Costa a ""Piedone"" Manfredini, e poi i tacchi di Falcào, le invenzioni di Brunetto Conti, i colpi di testa di Pruzzo, fino alla grinta del tedesco Rudy e alle magie del ""Pupone"". 700 schede che si leggono come 700 romanzi brevi, accompagnate da foto e statistiche, di tutti coloro che hanno avuto a che fare con la casacca giallorossa. Terza edizione di un volume storico per la tifoseria giallo-rossa, e non solo. Un'opera che racconta le vicende di tutti gli uomini che, in un modo o nell'altro, hanno intrecciato la loro vita a quella della Roma.