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Museo del Novecento. La collezione
Il 6 dicembre 2010 ha aperto al pubblico il Museo del Novecento di Milano, rinnovando il progetto del Cimac (Civico Museo d'Arte Contemporanea), chiuso dal 1998. Dai punti di forza delle grandi collezioni civiche milanesi nasce il modello di allestimento del Museo, dove sono descritti Futurismo, Spazialismo, Arte povera e i maggiori artisti del secolo, come Boccioni, Carrà, Soffici, de Chirico, Sironi, Martini, Morandi, Fontana, Manzoni, Kounellis e molti altri. In 26 sezione tematiche sono catalogate le ca. 270 opere in esposizione permanente: una selezione delle oltre 2.000 opere che costituiscono il patrimonio del Museo. Fra queste: il Quarto stato di Pelizza da Volpedo - che sarà esposto in uno spazio esclusivo, visibile dal pubblico senza dover accedere al Museo - il Trittico degli stati d'animo e la scultura Forme uniche di continuità nello spazio di Umberto Boccioni o La struttura al neon per la IX triennale di Milano di Lucio Fontana illuminata e visibile giorno e notte da Piazza Duomo. -
Museo casa Enzo Ferrari. Modena. Ediz. italiana e inglese
Il Museo casa Enzo Ferrari di Modena è un complesso museale che si propone di celebrare l'automobilismo sportivo e di raccontare al mondo la storia di un grande personaggio, uomo, pilota e costruttore. Il complesso espositivo nasce dal restauro della casa in cui Enzo Ferrari nacque a Modena nel 1898, che ha conservato intatti nel tempo sia il corpo abitativo che quello di officina, e dalla costruzione di un nuovo edificio dal design avveniristico, il noto ""cofano"" in alluminio giallo, colore simbolo della città di Modena e colore scelto da Enzo Ferrari come sfondo del Cavallino, il marchio dell'azienda che porta il suo nome. Il volume documenta l'iter progettuale che ha portato alla costruzione del nuovo museo: dal progetto di concorso al quale presero parte importati architetti di fama internazionale e che premiò il lavoro dello studio anglosassone Future Systems - di cui era titolare Jan Kaplicky -, al completamento curato da Andrea Morante, al rapporto con la committenza, dagli aspetti tecnologici e strutturali alle problematiche esecutive che fanno del museo un nuovo simbolo visivo della città di Modena. Monumento al dialogo tra presente e passato, tra passione e creatività, ricerca e innovazione, coraggio e sfida il museo identificato dal profilo automobilistico della sua copertura afferma la propria identità associando all'audacia del suo carattere architettonico il fascino di automobili da sogno che è chiamato a custodire. -
Esercizi di algebra lineare. Vol. 1
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Che cos'è credere
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Hölderlin. Immagine del mondo e religiosità
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La morte di Socrate. Interpretazione dei dialoghi platonici Eutif...
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Lineamenti di pensiero dialogico
L'autore affronta con riferimento a cinque pensatori fondamentali - Ferdinand Ebner, Romano Guardini, Hans Urs von Balthasar, Martin Buber e Marìa Zambrano - il grande tema della parola, del dialogo, nelle sue diverse declinazioni e nei suoi diversi risvolti nella relazione Io-Tu. -
Opera omnia. Vol. 16: Socrate e Platone.
Gli scritti di Guardini su Socrate e Platone, con la pubblicazione in prima mondiale di vari inediti del pensatore. Un libro che rivela Guardini interprete tra i massimi dei padri della filosofia occidentale. L'Autore è tra i più importanti teologi del XX secolo. L'introduzione è firmata da E. Berti. -
Persona e personalità
Un'introduzione al concetto e alla esperienza del divenire persona, nei suoi significati morali, educativi e religiosi. -
La filosofia della Bibbia
Sergio Quinzio fu sempre afferrato dal ""pensiero della fede"", come confutazione assoluta del dubbio che si concretizza nella decisione di ritenere imponibile confrontare la fede con altro da sé. Tale concezione emerge nelle scelte compiute per redigere questa antologia biblica. Il primo criterio adottato da Quinzio è di mostrare come la visione della Bibbia sia globalmente differente da quella della filosofia greca. La ragione sta nel fatto che la seconda cerca di spiegare il mondo così com'è e quindi di adeguare il comportamento umano alle leggi che lo regolano; la prima è tutta sorretta dall'ansia della redenzione, la quale comporta vedere l'orrore del lato mancante presente nel mondo e sperare nel riscatto messianico della realtà nel suo insieme. Il secondo criterio è stato quello di cavalcare la parzialità: lo si è fatto nella direzione di presentarla come ""provocazione, dal momento che si è cercato di mettere in luce specialmente gli aspetti del testo di solito meno visti, più facilmente elusi e addolciti"", è quindi ""sembrato utile [...] insistere su ciò che all'interno dell'orizzonte biblico rivela difficoltà e suscita problemi""; ad esempio il tema - filosofico - della violenza e della giustizia di Dio. Un approccio che intende cogliere istanze autentiche rimaste sostanzialmente estranee alla ricerca biblica, la quale è, per la massima parte, orientata in senso scientilico-esegetico. letterario-narrativo o spirituale. -
il genio. Origine, storia, destino
Nella nozione di genio - come ingegno o talento - si intrecciano l'universale e il particolare dell'esperienza umana. Muovendo da una riflessione filologica, Giampiero Moretti delinea l'andamento del concetto dall'antichità al secolo scorso, rilevandone le oscillazioni: genio è una facoltà che ogni uomo possiede in quanto uomo o rinvia oltre; è comune a tutti gli uomini o è unica nel singolo? Se sempre più le funzioni della mente con cui si percepisce il mondo si traducono da sensi in senso e creatività, allora il genio ha per oggetto la verità o se ne sgancia? Un motivo di fondo che attraversa la storia dell'estetica e raggiunge la sua massima tematizzazione tra '700 e '800 come categoria estetica - si pensi a Kant, ove esso destina l'arte alla sua piena autonomia. Ma l'originalità di questo volume sta nell'attraversare i principali paradigmi estetici e al contempo trascenderli in una stabilità del concetto che ne mostra la portata teoretica. In quanto forma con cui l'uomo si accosta alla realtà, il concetto di genio investe la stessa teoria della conoscenza. Un concetto intrinseco ai nodi di fondo della storia del pensiero: il problema di soggettività e oggettività, la verità, la rappresentazione, l'immaginazione. Questioni perenni della filosofia, sulle quali l'estetica ha un suo particolare sguardo. -
Il lunedì esistenziale e la domenica della storia
Scritto nel 1944, poco prima che Fondane fosse deportato e ucciso ad Auschwitz, questo testo dà voce alla sua particolare declinazione del pensiero esistenziale. Fondane accusa molti autori che si definiscono esistenzialisti tra cui Camus, Jaspers e lo stesso Sartre - di aver abbandonato l'esistente per l'esistenza, contribuendo all'avvento della ""domenica della Storia"", ovvero il luogo e il tempo in cui la Storia - hegelianamente intesa come suprema razionalità - gode del proprio trionfo sugli individui ridotti a semplici mezzi. Occorre un atto di ""irrassegnazione"" per realizzarsi come eccezione rispetto alla Storia, sull'esempio di Kierkegaard, Dostoevskij, Nietzsche, esponenti di un nuovo tipo di filosofia capace di riattivare il reale in tutta la sua ricchezza. Capace di inaugurare un ""lunedì esistenziale"" in cui il singolo riesca a spingersi oltre lo scorrere della Storia, attendendo il tempo in cui potrà porsi pienamente come esistente irriducibile. Un pensiero che, se sembra collassare nella tragedia dell'Olocausto, in realtà proprio di fronte a essa emerge in tutta la sua forza profetica. -
I discepoli di Sais. Ediz. illustrata
Nel libro d'artista ""I discepoli di Sais"" – per la prima volta pubblicato in Svizzera nel 1949 e qui presentato in una nuova veste editoriale – Novalis e Paul Klee, pur nella distanza temporale, come per incanto appaiono i protagonisti di una ideale contemporaneità. Le parole e i disegni, che in queste pagine si inanellano, rappresentano l'eterno “reale” così come si dispiega nella fede romantica: un tendere e oscillare tra natura e spirito, umano e divino, fiaba e realtà, visibile e invisibile, che rende la ragione tutt'altro che offuscata, ma rinvigorita poeticamente dal sentimento. -
Filosofia della nascita
La nascita è, per tutti, l'esperienza straordinaria dell'accesso alla vita umana, e in quanto tale è un concetto che ha una potenzialità filosofica. Eppure il pensiero occidentale del Novecento si è perlopiù soffermato sulla morte come condizione ontologica fondamentale e solo sporadicamente sulla nascita, seppur questa vi lasci una significativa traccia. Una corrente sotterranea, ma carica di senso, qui indagata per la prima volta in maniera sistematica in un percorso che va dall'antica Grecia (il Sileno, Saffo, Eschilo, Sofocle, Euripide, Erodoto...) all'Antico Testamento (Geremia, Giobbe, Qoèlet...), dallo gnosticismo al pensiero cristiano medievale, con incursioni nel Novecento, attraverso alcuni dei suoi più profondi interpreti (Emil Cioran, Giinther Anders, Peter Sloterdijk, Hannah Arendt, Michel Henry, Jean-Luc Marion, Emmanuel Lévinas, Maria Zambrano, Romano Guardini...). Una lettura dell'evento natale capace di aprire molteplici prospettive, sia al ""femminile"" - con Hannah Arendt e Maria Zambrano -sia al ""maschile"", seguendo le principali prospettive fenomenologiche ma anche autori di confine come Hans Saner, originale allievo di Karl Jaspers. La nascita come categoria filosofica, indicando T'Inizio"" ma anche la ""rinascita"", assurge a cifra dell'umano, permettendone una lettura antropologica, etica, teologica. -
Il problema del male. Vol. 2: La soluzione
La riflessione dell'intera vita di padre Sertillanges è riassunta in questa sua ultima opera, rimasta incompiuta, che affronta la ponderosa tematica del male. È su questo che il domenicano riflette, da storico del pensiero e da meditativo, perché non diventi una paralizzante malattia dello spirito – rischio del periodo in cui scriveva, successivo alla seconda guerra mondiale, ma anche di ogni tempo di crisi, compreso il nostro. Il primo volume espone criticamente la storia del problema del male: dalla preistoria all'antico oriente, da Grecia e Roma classiche al pensiero cristiano, da Cartesio e Kant al pessimismo francese, fino all'esistenzialismo. Nel secondo l'autore presenta la visione cristiana della teodicea: l'origine del male, il problema capitale dei rapporti fra Dio e la sua creazione e il peccato originale come spiegazione del male. Si sforza di rispondere alle obiezioni sollevate dall'insuccesso iniziale di Dio, dallo scacco della riparazione, dalla protesta dell'abisso e dal prezzo della libertà. Ma è il richiamo alla meditazione nell'ultimo capitolo, Il mistero, a offrire più di ogni altro il timbro con il quale il pensiero di Sertillanges incrocia la questione, le lotte con cui si è tentato di fronteggiarla e il grido degli uomini. -
Storia della letteratura cristiana antica greca e latina. Ediz. a...
Questa nuova edizione della ""Storia della letteratura cristiana antica"", riveduta e ampliata, intende mettere in rilievo precipuamente gli aspetti letterari che caratterizzano gli scritti dei primi secoli cristiani e che spesso vengono trascurati dalle analoghe opere esistenti. La produzione letteraria cristiana è stata considerata quasi sempre o come strumento per la storia della Chiesa antica o come aspetto particolare della storia del pensiero patristico. Quest'opera, invece, vuole considerare l'insostituibile apporto che il cristianesimo ha arrecato alla formazione della cultura occidentale. Il termine ""cultura"" deve essere inteso in senso lato, e non esclusivamente come se si identificasse con i raggiungimenti artistici; essa comprende il pensiero, le problematiche, le soluzioni che l'antico cristianesimo produsse e visse al proprio interno. In tal modo si recupera, pur osservandola in un suo ambito specifico, la peculiarità del messaggio evangelico, che costituisce il nucleo insostituibile di ogni forma letteraria cristiana. Antichi e nuovi contemporaneamente furono i contenuti e i generi di questa letteratura, che costituì il passaggio dalla civiltà antica a quella medievale. -
Catene incantate. Tecniche e rituali nella mistica ebraica
«Non c'è cosa, nemmeno la più infima del mondo, che non sia connessa agli anelli della catena e tutto si collega nel suo segreto». Moshe Idel indaga qui i contenuti di questo segreto, riconsiderando il rapporto fra il misticismo ebraico e i rituali tradizionali dell'ebraismo. Mentre le impostazioni classiche della ricerca leggono gli insegnamenti cabalistici principalmente dal punto di vista teologico, la proposta di Idel è di ""partire dal basso"", dalle pratiche rituali e dalla loro trasformazione in tecniche per il raggiungimento di un contatto con il divino. ""Catene"" e ""corde"" intessute di lettere e nomi ebraici attraversano l'universo, permettendo ai mistici di ascendere ai livelli più alti e di attirare in basso la potenza divina. Le dinamiche della vita religiosa ebraica vengono così reinterpretate nei circoli cabalistici e hassidici mediante l'immaginario di un ""mondo incantato"", presieduto da forze divine che non risiedono solamente nelle sfere più alte, ma possono essere colte nella recitazione del Nome divino, nello studio della Torah o finanche nella voce della preghiera. -
Magica filosofia. Sapere occulto e sapere illuminato nel pensiero...
Orfeo, Eraclito, Pitagora ed Empedocle, quattro fra i padri della filosofia antica in Grecia (VII-VI sec a.C.) hanno goduto fama di maghi o sono stati rappresentati con attributi o facoltà magiche. Anche certe pitture rupestri risalenti al Paleolitico fanno prevedere un'ispirazione magica, sciamanica, la quale ha qualche similitudine con il Dionisismo e l'Orfismo della Tracia. È possibile collegare i due poli pur separati da uno spazio cronologico così ampio? Le cosiddette ""malattie sacre"", quelle che la gente intendeva come un ingresso diretto del dio nel corpo dell'uomo - una specie di possessione - potrebbero costituire l'""invariante"" che si estende quasi all'infinito nella storia. Siamo alle prese con un archetipo umano: il potere sulla natura e la scienza oscura che via via si illumina grazie al contributo della filosofia. -
I quattro vangeli
Non è facile trovare nella storia della letteratura universale opere che abbiano influito in modo così ampio e determinante come i quattro vangeli. Questi quattro racconti su Gesù non solo hanno influito nella formulazione della fede cristiana, nella configurazione della liturgia delle diverse chiese, nell'orientamento etico del cristianesimo durante i suoi venti secoli di esistenza, ma hanno lasciato anche la loro impronta in numerose tradizioni popolari e sono stati fonte di ispirazione per innumerevoli espressioni artistiche. La memoria di Gesù conservata nei vangeli ha caratterizzato in modo decisivo il cristianesimo e, attraverso quello, la cultura occidentale. Esistono altre motivazioni per studiarli. Una di queste è che essi sono importanti documenti storici, perché contengono informazioni su Gesù di Nazaret, figura chiave nella storia dell'umanità. Sono interessanti anche dal punto di vista letterario, poiché rappresentano un processo di enorme creatività, in quanto si ebbe un'originale confluenza fra tradizione orale e composizione letteraria. Tuttavia, la motivazione più comune e diffusa con cui ci si accosta ai vangeli è di natura religiosa. Il libro cerca di offrire alcune chiavi per conoscerli meglio, attraverso una indagine che tiene conto di tutti questi aspetti e raccoglie i principali risultati cui è giunta l'esegesi biblica durante gli ultimi due secoli. Uno studio critico dei vangeli che considerando la loro formazione come un processo attraverso il quale furono fissate le tradizioni orali ma anche come una composizione di fattori letterari, sociali e religiosi restituisce un ritratto vivo degli insegnamenti e della vita di Gesù. -
Umanesimo cristiano
Una summa del pensiero erasmiano apre l'edizione del 1518 del manuale sulla natura dell'uomo e sulla vera vita cristiana, l'""Enchiridion militis christiani"". Nell'""Introduzione"" allo scritto, nonché lettera al monaco e abate del monastero di Hugshofen, Paolo Volz, si condensano i temi fondanti del suo Umanesimo: il ritorno alla fede autentica e al messaggio evangelico delle origini, la semplificazione della teologia, la rilevanza della filologia per una corretta interpretazione della Bibbia, l'ostilità alla guerra e la condivisione della lotta luterana alla corruzione e alla falsa devozione dilagante nella società e nella Chiesa. Un manifesto del pensiero erasmiano che ha lasciato la sua impronta profonda nella cultura europea.