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Manuale
Ci sono testi filosofici che invitano il lettore al dialogo con se stesso, con gli altri e con lo scrittore. Il Manuale di Epitteto è uno di questi perché contiene molte considerazioni sulla vita e molte esortazioni a modificarla, propone tanti suggerimenti e regole utili a intraprendere un’esistenza sulla via della felicità e della virtù. Una questione essenziale, ad esempio, che questo testo affronta è quella per cui non possiamo continuare a vivere pensando che la nostra infelicità sia sempre causata dagli altri o da ciò che accade intorno a noi. Questo ci mantiene in una posizione immobile e passiva, nell’attesa di una felicità che pare inarrivabile, sempre indipendente da noi, lasciando che la vita ci deluda suo malgrado. La chiamata alla responsabilità che Epitteto ci muove può, invece, portarci a trovare una felicità reale, che in larga misura dipende da noi, che ci può garantire una maggiore quiete e una soddisfazione reale verso un’esistenza che si dà nonostante le avversità. -
La via del sale. Un sentiero lungo mille anni
«Il camminare riesce a uccidere i pensieri negativi e tutti i problemi diventano relativi.» Bernard Ollivier. Il sale, più precisamente il cloruro di sodio, è un semplice composto chimico che ha cambiato la storia del mondo. Elemento fondamentale per conservare e insaporire i cibi, indispensabile per la concia delle pelli, per la tintura dei tessuti, per l'allevamento e per l'agricoltura, è stato per millenni moneta e preziosa merce di scambio, ma anche simbolo sacro per molte religioni e culture. Per il sale si sono combattute guerre e si sono aperte vie commerciali. Lungo una di queste vie, quella che univa i porti liguri alla Pianura Padana, si snoda questo racconto di viaggio di tre viandanti che hanno percorso a ritroso, da Varzi a Camogli, l'itinerario delle antiche carovane. Quattro giorni di cammino e mille anni di storia si intrecciano in questo diario reso salace dai racconti del passato che arricchiscono ogni tappa di notizie, ma anche dai consigli utili per affrontare il percorso. Una guida per immergersi in un viaggio nella natura e nella storia, ma anche il divertente racconto delle avventure fuori strada di tre amici in cammino. -
Scritti sulla filosofia, la religione, la libertà
I quattro scritti schellinghiani raccolti in questo volume sono diversissimi fra loro per origine, consistenza, natura e scopo, e si distendono nell'ampio arco di diciassette anni. Eppure si riferiscono tutti a un medesimo periodo di meditazione, che si potrebbe chiamare «filosofia della libertà». Ciascuno di essi è una felice e compiuta espressione di questa filosofia, che si colloca fra il «sistema dell'identità», in cui si erano fusi l'idealismo trascendentale e la filosofia della natura, prime forme del pensiero schellinghiano, e la cosiddetta ultima filosofia di Schelling, che attraverso il penetrante tentativo dell'«empirismo filosofico» approderà alla grandiosa costruzione della «filosofia positiva». Leggendo questi scritti si può seguire passo passo il cammino di Schelling, che dalla natura comincia a trasportare il suo sguardo sullo spirito, e dalla panteistica unitotalità si volge a una concezione drammatica dei rapporti fra uomo e Dio nella libertà di ciascuno dei due termini del rapporto. Si va delineando una filosofia che pone in primo piano il mondo dell'uomo, con tutti i suoi problemi: la libertà e il male, l'errore e la malattia, l'angoscia e la morte, il mistero e la ragione, la volontà e lo sforzo, la storia e la religione, in una vicenda tragica di ricerca e di conflitto, in cui l'armonia può essere soltanto finale, come vittoria in quella lotta e come superamento del male, dell'errore e della sofferenza. -
Ufo. Parlano i piloti
""Era un oggetto reale e io l'ho visto. Non veniva dalla Terra"". Parole perentorie, pronunciate da un testimone d'eccezione: un ex pilota della US Navy che ha inseguito un velivolo dalle prestazioni incredibili. Altri sono stati ripresi dalle sofisticate telecamere a bordo dei jet statunitensi: video che il Pentagono, nell'aprile del 2020, ha riconosciuto come filmati autentici di fenomeni aerei non identificati. Gli UFO, insomma, non sono più miti o fantasie, ma realtà per ora senza spiegazione. E gli incontri in volo dei top gun della Marina Militare di Washington sono solo gli ultimi, in ordine di tempo, di una lunga serie di avvistamenti straordinari che hanno avuto per protagonisti i piloti. Questo libro ne ripercorre la storia analizzando i casi più emblematici, nel mondo e in Italia, con interviste inedite e testimonianze esclusive, e ne prende in esame le potenziali implicazioni. -
La vera storia dell'ultimo Stato. Gli Stati Uniti alla conquista ...
L'arcipelago hawaiiano è forse il più isolato del pianeta. Nonostante la singolare posizione, nel XIX secolo il Regno delle Hawai'i ha conosciuto una delle vicende più originali al mondo, passando in pochi decenni dal Neolitico alla società dei consumi. Certamente favorito dalla silenziosa decimazione della popolazione causata dai virus occidentali, da un'incentivata immigrazione dall'Estremo Oriente e, soprattutto, dall'emersione della proprietà privata in favore quasi esclusivo degli stranieri, il progressivo annichilimento della cultura e della società indigena ha evidenziato tutte le contraddizioni del progresso ed è sfociato nel risolutivo rovesciamento della regina Lili'uokalani del 1893. L'episodio più emblematico (e ancora dibattutissimo) dell'intera storia hawaiiana segna pertanto il punto di non ritorno di quella che appare come una vera e propria sostituzione antropologica in nome del libero mercato. Prefazione di Franco Cardini. -
Metafisica
Fare metafisica vuol dire far parlare le cose, e mettersi in ascolto. Ma ogni ascolto presuppone un ascoltante, per il quale le cose sono quel che sono in quanto significano se stesse, e il loro significato consiste nello scarto tra la cosa stessa che si offre alla coscienza e la coscienza che si ha di essa. Facendo parlare le cose, quindi, il metafisico già le tradisce e tuttavia si mette in rapporto con esse in un corpo a corpo mediato dal concetto che è anche esercizio spirituale. Attraverso questo lavorio del concetto il metafisico si apre alla realtà per viverla come una traccia che fiorisce da dentro ogni coscienza, e il fiorire suscita commozione. Il presente saggio si propone di ricostruire e di problematizzare gli snodi fondamentali di quest'esperienza originaria che chiamiamo metafisica. -
La furia degli uomini
Natale 1991, in un casolare fuori Enna, durante un vertice di Cosa Nostra, viene decisa la stagione delle stragi del 1992, che si concretizzerà negli omicidi di Salvo Lima, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nello stesso momento, in una località vicino a Monza, si sta svolgendo una riunione che vede la presenza di diversi personaggi del mondo imprenditoriale e istituzionale. Il loro intento: creare le condizioni per un golpe bianco. L'agente dei Servizi segreti Francesco Mauri cercherà di far luce su quella lunga serie di omicidi e di attentati di stampo mafioso che ha segnato la storia del nostro Paese: dall'assassinio del giudice Antonino Scopelliti fino al momento della sparizione dell'agenda rossa dalla borsa di Paolo Borsellino, pochi minuti dopo l'esplosione in cui perse la vita con gran parte della sua scorta. Un romanzo avvincente in cui le stragi del 1992, soprattutto quella di via D'Amelio, sono rivisitate minuziosamente in tutta la loro genesi, con riferimenti a vicende e a personaggi di quel periodo. -
Testa di mango
Andrea, fresco di bocciatura al classico, viene spedito per tre mesi a casa di una svitatissima zia. Nella testa di sua madre questa dovrebbe essere una punizione, ma il ragazzo – quindici anni, boria da vendere e una cresta fluo che ricorda a tutti il colore della polpa di mango – è tutto fuorché depresso: la zia abita a pochi chilometri dal mare e lui pregusta una lunga estate ricca di svaghi. Illuso: senza la paghetta divertirsi è un miraggio e la deliziosa figlia dei vicini non lo degna di uno sguardo. Frustrato, si sfoga sugli ambulanti che popolano la spiaggia; tanto, lui gli africani li ha sempre detestati, anche se non sa bene perché. Finché una sera il nostro Testa di Mango pesterà i piedi alla persona sbagliata e si ritroverà così a sgobbare gratis agli ordini di un gigante senegalese. Travolto da una serie di disavventure al limite del rocambolesco, ribalterà completamente il suo sguardo sulla vita. Le malefatte di cui si è macchiato a giugno, però, sono ancora lì, pronte a chiedergli il conto. -
Maremoto a Varigotti. Un mistero lungo cinquant'anni corre da Mil...
Il colonnello Alina Ferrari, in servizio presso il reparto operativo di Milano Moscova, indaga su un presunto serial killer di escort. Una donna è stata ritrovata nel giardino di Villa Necchi Campiglio, un’altra nella piscina di De Chirico alla Triennale. Entrambe sono state ammazzate nello stesso modo. Trasferita a Savona per insediarsi come comandante provinciale, Alina decide di indagare su un cold case irrisolto da almeno cinquant’anni, insieme all’ex capitano Ruffini. Dal 1971 emergono i segreti del borgo di Varigotti e la storia della povera Lena Ionescu, uccisa in circostanze oscure in una notte di mistero. La notte dell’allerta maremoto. Tra presente e passato, i fantasmi di ieri e di oggi emergono piano piano, e gli investigatori riusciranno a scoprire tutta la verità, tra vittime e carnefici, amori e dolori mai sopiti, in un continuo rimpallo tra realtà e finzione. -
La compagnia delle Indie. La prima multinazionale
Nel 1750 la Gran Bretagna era una piccola isola in un mare di colossi imperiali. Spagna, Portogallo, Paesi Bassi avevano allungato ovunque i loro artigli. E la Francia continuava a rafforzare il suo vasto dominio. Un secolo dopo l'Impero britannico avrebbe abbracciato un quarto del globo, da Ottawa a Auckland, da Città del Capo a Calcutta, da Singapore a Spanish Town. Un abitante su cinque della popolazione mondiale sarebbe diventato suddito della regina Vittoria. La Compagnia delle Indie è la storia dell'eterna sfida tra Inghilterra e Francia, e dell'ascesa britannica in Oriente. Ma è soprattutto la storia di persone in carne e ossa, luogotenenti, ufficiali, funzionari e mercanti che insieme a viaggiatori, ladies, artisti e avventurieri si trovarono in quelle terre d'Oriente. Tanto ammaliati dai simboli e dai manufatti della nuova cultura da volersene riempire le tasche. Per motivi di status, per autoaffermazione, per mera vanità. Tutti divennero collezionisti. Con manoscritti, narghilè, pettini d'avorio, tappeti, scimitarre e animali esotici, l'orientalismo entrò nella cultura europea. Maya Jasanoff scava negli archivi, soffia via dai bauli la polvere della memoria e riporta in vita i personaggi leggendari di quel secolo. Robert Clive e la brama che lo conduce al suicidio. Henry Salt, l'uomo che esce dall'anonimato in Egitto, ma in Egitto perde la famiglia, il senno, la vita. Antoine Polier, ucciso dai ladri che tra i suoi manoscritti arabi cercano ori e diamanti. -
La tonalità di tutti i giorni. Armonia, modalità, tonalità nella ...
Serve la teoria musicale per capire la musica che ascoltiamo ogni giorno? Le canzoni, il rock, il rap, la techno, la musica del cinema, della radio, della televisione, di Internet? Sì, serve. Ma quella tradizionale, che si studia nei conservatori o che si legge nelle grammatiche vecchie di decenni, ovviamente non basta. Ci vuole una teoria nuova, più potente, capace di spiegare e illuminare le melodie e le armonie della popular music, del jazz, delle musiche del mondo. E anche della musica colta novecentesca e contemporanea. Philip Tagg, musicologo, si è reso conto che un libro di teoria musicale così mancava, e l'ha scritto. Per i musicisti, gli studiosi, gli insegnanti, gli studenti, gli appassionati. E per il piacere di tutti. Introduzione di Franco Fabbri. -
Parlando con Sartre. Conversazioni al caffè
Jean-Paul Sartre e Fernando Gerassi, pittore ebreo-turco, si conobbero in un caffè di Parigi. Si appassionarono alle battaglie culturali del loro tempo, misero in comune le esperienze intellettuali e artistiche, divennero grandi amici. Negli anni trenta in Europa si consolidava la stretta fascista. Fernando fece la sua scelta: andò in Spagna a difendere la Repubblica. Jean-Paul, dedito unicamente alla scrittura, l'arte con cui ""nulla doveva interferire"", rimase inerte e non si sporcò le mani. Quarant'anni dopo, Sartre, il filosofo dell'esistenzialismo, il celebre romanziere e il grande drammaturgo, la coscienza del Movimento studentesco e dei movimenti anticolonialisti, è seduto al tavolino di un altro bistrot parigino, insieme al figlio di Fernando, John Gerassi. Iniziano gli incontri e le conversazioni che daranno vita a questo libro. Sartre, davanti al giovane intellettuale americano e sotto l'influenza della figura ideale di Fernando, si apre, si confessa, si mette a nudo come mai era riuscito a fare. Racconta ironicamente l'infanzia ribelle, gli studi, le risse e la goliardia, la vita con Simone de Beauvoir e le avventure amorose ""contingenti"", le amicizie e le laceranti rotture, il consumo di allucinogeni, la lotta contro l'imperialismo americano, i dilemmi della decolonizzazione, il tardivo ripensamento sullo stalinismo, la fascinazione per la rivoluzione cubana e il maoismo, l'odio per de Gaulle e la speranza del Maggio '68. -
Atene 1687. Venezia, i turchi e la distruzione del Partenone
In una calda sera di settembre, un buon mese per terrorizzare i nemici, una bomba fa saltare in aria una polveriera turca. L'esplosione è immane, blocchi di pietra scaraventati a grande distanza, trecento morti, l'incendio che dura per giorni. I mortai della coalizione cristiana guidata dal veneziano Francesco Morosini colpiscono il simbolo più insigne dell'antichità classica: il Partenone, giunto quasi intatto dai tempi di Pericle a quelli del re Sole. Dopo il 26 settembre 1687 il tempio, ridotto a un cumulo di macerie pronte per il saccheggio, diventerà la camera del tesoro con cui Lord Elgin farà risplendere il British Museum. I cristiani avevano bisogno di una conquista simbolica per dimostrare agli islamici chi fosse il padrone del mondo. Viene scelta Atene, ormai da un paio di secoli in mano turca. Quattro anni prima gli ottomani erano stati respinti alle porte di Vienna, ora sono in ritirata lungo le pianure danubiane, incalzati dagli Asburgo, e le truppe della Serenissima si stanno appropriando di un pezzo di Grecia. Ma piantare il leone di San Marco in cima all'Acropoli in realtà serve a poco: i cristiani saranno costretti ad andarsene sei mesi più tardi, lasciando per un altro secolo e mezzo in mano islamica la città più celebre dell'antichità classica. Con Atene 1687 Alessandro Marzo Magno ripercorre le fasi dell'assedio di Atene, tratteggia i volti dei protagonisti e il loro stupore davanti al tempio distrutto. -
Diari (1898-1918)
L'arte di Paul Klee è stata un esempio travolgente di eclettismo, un continuo attraversare le soglie che dividono discipline e linguaggi: pittore tra i più significativi dell'astrattismo, non ha mai abbandonato del tutto il figurativo; ha unito la sperimentazione grafica e pittorica all'attività come violinista con l'orchestra di Berna, e un costante impegno teorico alla ricerca nel disegno e nell'incisione. Soprattutto, non ha mai smesso di varcare i confini tra vita e pittura, e tra natura e arte, considerando l'opera come una pianta il cui sviluppo non è mai separato dal terreno da cui emerge. I Diari - che il Saggiatore ripropone arricchiti da una introduzione di Hans Ulrich Obrist - non si limitano a testimoniare l'osmosi costante tra i due piani: ne costituiscono l'incubatrice, il luogo in cui la vita è già arte, ma non ancora dipinto. Custodi della straordinaria avventura umana e creativa di Paul Klee, questi diari sono una testimonianza tra le più coinvolgenti del XX secolo: dai ricordi dell'infanzia in Svizzera all'amore per Lily, dai primi passi del figlio Felix all'amicizia con Kandinskij, fino ai mesi passati sul fronte occidentale durante la Grande guerra. E poi i viaggi cruciali. In Italia, dove ritrova una natura amica - mai imitata, ma svelata fino alle leggi più intime - e dove conosce e rifiuta il barocco. Prefazione di Hans Ulrich Obrist. Prefazione alla prima edizione di Giulio Carlo Argan. -
La scienza del linguaggio. Interviste con James McGilvray
In questo libro di interviste con James McGilvray, arricchito da un dettagliato glossario dei termini tecnici e da chiare appendici esplicative, Chomsky ripercorre gli snodi centrali della sua teoria, secondo la quale il linguaggio è un sistema biologico evolutosi in un singolo individuo e in seguito trasmesso geneticamente alla sua discendenza. In questa visione, il linguaggio non è più un semplice strumento, ma diventa un elemento chiave della nostra natura. Anzi. è proprio il linguaggio a rivelare quanto c'è di autenticamente umano in noi e nel modo in cui ci siamo evoluti. Con il tono persuasivo che da sempre lo contraddistingue, Chomsky parla in queste pagine, ideali tanto per chi vuole accostarsi per la prima volta al suo pensiero, quanto per chi desidera approfondirne i momenti fondamentali, del rapporto fra linguaggio e idee, dell'importanza della semplicità nell'elaborazione filosofica, del sapere e dell'apprendimento, e indaga con l'usuale lucidità e acutezza la relazione fra linguistica e politica, individuando il nesso che unisce due campi apparentemente così lontani in un impegno oggi più che mai urgente: quello per la libertà di ogni uomo. -
Dopo di me il diluvio
In una nevosa sera di marzo, padre Benoir, giovane curato del minuscolo paese montano di St. Pierre-des-Monts, riceve la telefonata più importante della sua vita. Il suo interlocutore si presenta come Dio. Padre Benoir sbatte giù la cornetta. Quando una voce tonante, accompagnata da cori celestiali, inizia a parlargli direttamente nella testa, il curato si rende conto che è davvero il suo onnipotente datore di lavoro a essersi messo in contatto con lui. Il Signore ha deciso di eliminare in modo radicale le iniquità del mondo: un secondo diluvio universale, una ""pulizia di primavera"". Per suo volere imperscrutabile gli abitanti di St. Pierre-des-Monts sono stati scelti per costruire la nuova arca, sopravvivere al disastro e ripopolare il mondo. Il tempo stringe e il Creatore ha dato a padre Benoir pochi mesi per portare a termine l'arca. Un ulteriore miracolo (un maiale volante) mette a tacere i dubbi della popolazione, che si imbarca con fin troppo entusiasmo nella biblica missione. Il curato non dovrà solo tenere d'occhio i bizzarri personaggi che formano il suo gregge, ma anche affrontare l'ira del governo francese e dello stesso Vaticano, decisi a non permettere la secessione politica, e spirituale, del paese. In Italia, dal romanzo è stata tratta la commedia musicale di Garinei e Giovannini, ""Aggiungi un posto a tavola."" -
Il principe della zolla
Di Stefano e Pelé, i più grandi. Italia-Germania 4-3. L'abatino Rivera e Gigi Riva, Rombo di tuono. Nereo Rocco, pragmatico sincero. Il giovane Coppi e gli inverni dell'Alessandrino. Il fiero Gimondi, cannibalizzato da Merckx. Don Lisander Manzoni, che in Don Abbondio dipinge se stesso. Quasimodo e Gadda. Fiumi, laghi, risaie e vigneti padani. Salami e capponi, carpe e storioni, barbera e barbacarlo. Il mondo di Gianni Brera, grande come il mondo intero. ""Il principe della zolla"" custodisce le cento storie di uno scrittore che passava per giornalista sportivo. ""Un grande fiume senza mai problemi di siccità"", secondo Gianni Mura, che qui ha raccolto i migliori articoli di Brera - battuti a caldo e dettati a braccio a indefessi dimafonisti - unendoli alle pagine più meditate dei suoi romanzi. Un'antologia che si trasforma in un unico grande racconto, curata con il rispetto di un allievo consapevole dell'inimitabilità del maestro; con l'affettuosa nostalgia di lunghe notti avvolte nel fumo di sigari e pipe, trascorse parlando di calciatori e poeti, vini e ciclisti, politici e discoboli. Presentazione di Paolo Brera. -
Io sono Burroughs. Una biografia
William Burroughs ha cinque anni quando, seduto con il fratello nella casa di famiglia, scoppia improvvisamente a piangere: ""Era come la sensazione disperata e assoluta di essere vulnerabile"". William ne è ancora ignaro, ma lo Spirito del Male è già penetrato in lui, entità ostile che lo perseguiterà per tutta la vita. Che studi medicina a Vienna o antropologia ad Harvard, che faccia il disinfestatore a Chicago o si rifugi tra le braccia dell'amico Allen Ginsberg, lo Spirito del Male non gli darà mai pace, portandolo alle azioni più sconsiderate e alle sperimentazioni più folli, ma anche, per reazione violenta, alle visioni più lucide e alle verità più drammaticamente insondabili. L'uccisione della moglie nella delirante e ubriaca imitazione di Guglielmo Tell, la ricerca di giovani corpi nei casini di Tangeri, l'automutilazione del mignolo per farne dono all'innamorato, la dipendenza dall'alcol e dalle droghe, la fascinazione per l'occulto in tutte le forme con cui si manifesta: Burroughs sperimenta ogni possibile deragliamento dei sensi, convinto di poter sfuggire al controllo dello Stato, delle religioni, del sesso, della droga, delle dipendenze solo immergendovisi fino in fondo, sprofondandovi ogni volta, dando in pegno la sua vita per guadagnarne mille. Barry Miles assistette in presa diretta alla sua eccezionale esistenza e ne ricostruisce, tramite testimonianze inedite, l'intera vicenda biografica. -
Una lunga complicità. Scritti su Andrea Zanzotto
Ci sono occasioni nelle quali l'incontro intellettuale fra un artista e un critico - per separare artificialmente due ruoli spesso inscindibili - si realizza nel segno di una concordanza che è vera corrispondenza di intenti e sensi, capace di generare un circolo virtuoso creativo destinato a lasciare duratura impronta di sé. Il Novecento ci ha consegnato luminosi esempi di legami simili, da quello che unì Gianfranco Contini a Eugenio Montale allo stretto sodalizio fra Maurice Blanchot e Georges Bataille, passando per la familiarità talora turbinosa di Emilio Cecchi e Mario Praz e l'affinità davvero elettiva fra Jean-Paul Manganaro e Carmelo Bene. La ""complicità"" fra Stefano Agosti e Andrea Zanzotto è, fra queste intese, una delle più feconde e durature, se è vero che il primo saggio dedicato da Agosti al poeta suo conterraneo - Zanzotto nasce a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso; Stefano Agosti a Caprino Veronese, accanto al lago di Garda - risale al 1969, solo un anno dopo la pubblicazione di quella ""Beltà"" che della poesia italiana contemporanea rappresenta un autentico spartiacque: al suo apparire la raccolta di Zanzotto sovvertì l'ordine tradizionale della letteratura facendo propria non solo la nozione di arbitrarietà del segno linguistico - introdotta da Ferdinand de Saussure nel ""Corso di linguistica generale"", che proprio in quegli anni sconvolgeva le nozioni acquisite del linguaggio -, ma anche quella proposta da Lacan, genuinamente rivoluzionaria... -
I quartetti per archi di Mozart. Alla ricerca di un'armonia possibile
Lodi, una locanda nei pressi della stazione di posta, Idi di marzo dell'anno 1770. Un ragazzo di quattordici anni, salda la mano, pochi i ripensamenti, compone il suo primo quartetto. L'avvio del primo movimento, un adagio in sol maggiore, lascia stupefatti: un incedere di viola e violoncello, lento, piano, austero, ieratico. Sulla partitura finale, il padre - che ha aggiunto abbellimenti, appoggiature, trilli - scrive: ""15 di Marzo alle 7. di sera - di Amadeo Wolfgango Mozart"". Dal Quartetto di Lodi a quelli Viennesi e ai Prussiani, passando per i celebri sei affidati al maestro Haydn - perché sia loro ""Padre, Guida, ed Amico!"" -, Sandro Cappelletto disegna la traiettoria dei ventitré quartetti per archi che Mozart compose dal marzo 1770 al giugno 1790, proiettandola sullo sfondo della Vienna del secondo Settecento: umori e ultimi fulgori del Secolo dei Lumi che va spegnendosi si alternano così sulla pagina per dar conto delle ispirazioni e dei contrattempi, delle intuizioni e delle vertigini, di una tecnica straordinaria e del rapporto speciale che sempre Mozart sembrò avere con questo genere appena nato - il quartetto, che traccia la propria origine proprio a Haydn e a Luigi Boccherini - eppure già così diffuso.