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Le ceramiche attiche a figure nere
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Il giallo della Lince
""Il giallo della Lince"" racconta i fatti occorsi alla regia torpediniera Lince che in viaggio verso la sua destinazione Genova, il 4 agosto del 1943 si spiaggiò sul litorale di Cirò Marina di Punta Alice e che dopo 24 giorni, il 28 agosto, ancora bloccata sulla spiaggia fu silurata dal sommergibile inglese Ultor al comando del capitano di corvetta George Hunt. Fu una strage. La nave saltò in aria e morirono 10 marinai e un ragazzo del posto di cui non fu mai più ritrovato il corpo. I resti della torpediniera giacciono tuttora a qualche metro di profondità sul litorale di Punta Alice. La Marina diede una versione ufficiale dell'accaduto attribuendo lo spiaggiamento alla perdita di controllo della nave a causa della nebbia. Tale versione dagli abitanti di Cirò Marina e alla luce della logica non appare credibile per cui l'autore Mario Guadagnolo si è tuffato nella ricerca storica di documenti e testimonianze che dimostrano l'improbabilità di tale versione ufficiale. Nel libro l'autore propone un'altra versione dei fatti a suo parere più aderente alla verità storica perché supportata da documenti d'archivio e testimonianze dei protagonisti superstiti. -
Azzurro
Azzurro, il titolo di questo racconto, è un colore capace di compiere miracoli sociali da quasi un secolo, di trasformare ordinari individui, dalle più disparate estrazioni, in una vera famiglia, per novanta minuti o poco più. L'azzurro, come il mare, lambisce i cuori di una città in trepida attesa di poter esplodere nei festeggiamenti di uno scudetto oramai davvero a portata di mano. Il protagonista senza nome si fa portavoce dei sentimenti di un popolo intero, da sempre presente sui gradoni dello stadio dove, con religioso trasporto, si invoca l'apparizione di un gol. Ereditando la passione per la propria squadra dal padre per poi tramandarla al proprio figlio, regala al lettore diversi scorci di un amore pervasivo che inonda le strade cittadine travolgendo tutti, al punto da domandarsi ingenuamente come sia possibile che il calcio non sia stato ancora in grado di regalare la pace tra i popoli. Eppure, c'è un'altra faccia della medaglia capace di insozzare questo gioco, gli sfoghi di tifosi violenti che nulla hanno compreso dei valori dello sport. Ad ogni modo, questo non può offuscare la magia del momento: è l'ultima partita dell'anno. Nessuno è più in grado di celare i sorrisi, gli occhi lucidi, le grida di gioia. Nella città vestita a festa rimbombano fragorose esultanze e niente sembra più impossibile, ogni riscatto è conseguibile. Così il protagonista è condotto, quasi in trance, davanti alla porta della moglie che non vede da un anno. Il suo sorriso riaccende la speranza di un perdono, un altro miracolo del Napoli. -
Aspettando l'alba
La vita è un viaggio che il protagonista Andrea affronta con coraggio e spirito di autocritica. Solo capendo chi è veramente, potrà ripartire da dove il normale corso della sua vita era stato interrotto. “Ora sento che è venuto davvero il momento di cambiare rotta e lo vorrei fare ricominciando dal giorno prima della partenza per Capo Nord”. -
Oro rosa
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La Divina commedia e il canto gregoriano
Il volume nasce quale contributo al valore universale dalla Commedia, ma la motivazione più forte di tale studio è stata esposta dalla presenza nei canti del Purgatorio e del Paradiso di composizioni gregoriane che il sommo poeta aveva citato in essi. Tale studio non ha la sola funzione di elencare e studiare le singole composizioni in gregoriano, ma conseguentemente a questo, far risultare quale principio attivo abbia il gregoriano nell'atto di purificazione della anime nel canto del Purgatorio; quale strumento luminoso e determinante nel far sorgere il principio contemplativo nel canto del Paradiso. Tutto questo, quale postulato dell'autore, implica la realizzazione di un compito sovrasensibile al canto: quello di attualizzare, mediante una disciplina canora, un suono puro, oggettivo, presente nell'esperienza del canto gregoriano, e assente nel modello polifonico. -
Lavorare con l'energia psichica
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Grammatica della lingua piemontese. Paròla, vita, letteratura
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Poemi di Granada
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Esercizi di fisica tecnica. Cicli termodinamici
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Il mal secco
Il mal secco è la storia d'amicizia e d'amore tra il professore di francese Francesco, il suo amico Alfio, la bella straniera Evelyne. La storia ricostruita attraverso tracce, dicerie, scritti e testimonianze, accompagna il lettore nel farsi e disfarsi dell'itinerario amoroso, con i suoi momenti di incontro e di rottura, l'intrecciarsi dei sentimenti e il loro naturale tumultuoso fiorire e inaridirsi. Il paesaggio verde, che si stende tra i monti del massiccio dell'Etna e il blu del mare Jonio, diventa un personaggio capace di interagire con le emozioni e gli affetti dei protagonisti della storia. Mal secco è una malattia che colpisce gli alberi di limoni, ostruendo la circolazione della linfa della pianta: l'albero c'è ancora, ma, con pena, si assiste alla perdita di ogni sua vitalità. -
Credenti non praticanti
Quale posto dà la chiesa ai praticanti occasionali che si sono allontanati da essa? Quale l’atteggiamento di chi si sente invece parte di questa chiesa? Nei vangeli Gesù è circondato da persone che lo frequentano e si legano a lui in modi differenti: la folla, i discepoli, gli apostoli, ma anche tutti quelli che dopo averlo incontrato sono rinviati alle loro case, alle loro famiglie. La missione dei fedeli integrati nella chiesa consiste forse nel camminare a fianco di quei battezzati che, come i due testimoni di Emmaus, attraversano la quotidianità senza riconoscere l’esplicito legame tra scelte personali, amore e vangelo. Papa Francesco alza un grido: “No a un’economia dell’esclusione”. Ci sentiamo interpellati da queste parole? -
Scrivere e leggere il mondo. Divinazione e cosmologia
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Paesaggi
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Astrologia cristiana. Vol. 2: soluzione di ogni tipo di domanda o...
Il presente volume, dedicato alle domande orarie dalla settima alla dodicesima casa, completa il Libro Secondo del trattato Astrologia Cristiana di William Lilly, comparso a Londra nel 1647 e subito diventato opera di riferimento fondamentale per la storia e la pratica dell'astrologia oraria. L'autore, in un testo chiaro e ricco di esempi concreti, affronta argomenti quali le relazioni sentimentali e sessuali, il matrimonio, animali smarriti e oggetti perduti, il furto e come smascherare il ladro responsabile, battaglie e guerre, cause legali, compravendite e società, amici e nemici, morte, eredità e dote, viaggi e studi, onori, successo, incarichi e professione, prigionia e incarcerazione, senza trascurare l'uso astrologico delle antiche ore planetarie. Di particolare interesse storico e sociologico è la sezione dedicata ai rimedi naturali contro la stregoneria e i sortilegi. Seguono due saggi di Patrizia Nava sulle stelle fisse nella prassi di William Lilly e sul suo approccio, rispettoso ma pragmatico, alla ricerca spirituale basata sulla pratica dell'alchimia. -
Quando sarò grande sarò piccolo. Pedagogia della semplicità
Un libro coraggioso, questo con cui Emmanuel Gallot-Lavallée torna a prendere la parola e per farlo sceglie di attingere a quella lunga esperienza didattica di chi fa da sempre della semplicità punto di partenza e obiettivo di qualsiasi insegnamento. ""Quando sarò grande sarò piccolo"" vuole essere strumento per iniziare a dissodare il terreno inaridito da un insegnamento che troppe volte si concentra sul contenuto, diffondendo senso di apatia, prima ancora che interessarsi alla persona. Pagina dopo pagina l'autore dà voce agli attori di un teatro ambientato nella natura che raccontano l'esperienza di imparare partendo dalla conoscenza di sé. Ed ecco così che ogni capitolo dipinge il quadro di un percorso didattico nuovo, dai presupposti rivoluzionari, dalla portata ampia e sperimentale, caratterizzato da una forza trascinante perché rivolgendosi a chi sente il bisogno di rinascere, concede di scoprire che imparare significa prendere nuova consapevolezza di sé. Un ritorno dunque al silenzio, all'estrema semplicità, per incontrare se stessi guardando finalmente per davvero l'altro. -
Il Patrimonio artistico della Provincia di S. Bonaventura dei Fra...
l volume raccoglie gli atti dell'annuale convegno di Greccio, tenutosi il 6-7 maggio 2022, sul patrimonio artistico legato alla presenza francescana, sia nel Lazio che in Abruzzo. Per la prima volta viene presentata una ricognizione completa dei soggetti trattati. Nei 13 saggi di specialisti del settore emergono diverse novità su autori e produzione, che segnano una lezione metodologica che consentirà nuove acquisizioni scientifiche, riconoscendo a queste zone del Centro Italia l'esistenza di un proprium che merita ulteriore ricerca, tutela e valorizzazione. -
Le indelebili tracce
Il libro riporta gli interventi tenuti nella giornata di studi in ricordo di Michelangelo Cagiano de Azevedo, svoltasi a Bagnoregio a quarant’anni dalla sua morte.rnrnI partecipanti hanno ricordato l’instancabile lavoro dell’archeologo, sia nella ricerca che sulla cattedra di archeologia medievale, disciplina da lui introdotta nell’ordinamento universitario italiano, presso l’Università Cattolica di Milano.rnrnPromotore dell’iniziativa è stato il Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio, che lo ha avuto Presidente per lunghi anni, su impulso di Sua Eminenza MONS. FORTUNATO FREZZA, da poco nominato cardinale da papa Francesco. -
Contemplazione. Per un ritorno alle radici dell'esistenza
Negli anni di servizio alla Chiesa milanese (1980-2002), Carlo Maria Martini si presentò quasi indifeso di fronte ad una realtà totalmente nuova per lui, con l’intenzione di lasciarsi istruire da essa, prima di valutarla e orientarla. Le sue annuali ""Lettere pastorali"" hanno costituito un appuntamento importante anche al di là dei confini della diocesi. Proprio quelle lettere sono al centro di questo volume, soprattutto per la loro capacità di plasmare la figura di cristiani adulti e consapevoli, in grado di rispondere alle sempre nuove sfide del tempo in cui vivono. -
Tu
Il quinto volume della raccolta delle opere del Prof. M. Malaguti offre una intensa e acuta meditazione sulla singolarissima natura di Dio e sulla sua rilevanza nell’esistenza dell’uomo. È una parola semplice e profonda, altissima e familiare, quella che Malaguti pone al centro di questa meditazione, una parola fra le prime ad apparire sulle labbra di una vita appena sbocciata e anche fra le prime ad essere rivolta a Dio. Questa parola è TU.rnSe Dio è infinita perfezione nel suo essere, l’uomo scopre la propria autenticità nel suo essere contingente; ma la distanza dell’uomo nei confronti di Dio non comporta distanza di Dio nei confronti dell’uomo!