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Vernazza. Le trasformazioni nel tempo dell'insediamento e del ter...
Il volume non è solo un'antologia della storia di Vernazza, ma un lavoro di ricerca minuzioso con numerose ricostruzioni grafiche che permettono di visualizzare le diverse fasi storiche documentaternrn""La geografia e la cartografia non descrivono solo la Terra, ma ne studiano e rappresentano la superficie per come si presenta, abitata e modificata dalle svariate attività umane, interazione fra uomo e ambiente dunque. L'incontro con gli autori è stata occasione irrinunciabile per l'editore, che si occupa di geografia, di approfondire un progetto editoriale storico-ambientale sviluppando un'opera di alto valore culturale. Il celebrato paesaggio delle Cinque Terre rappresenta uno degli esempi più alti del rapporto che si è stabilito nel tempo fra l'uomo e l'ambiente. Una testimonianza significativa di questo incantevole luogo è sicuramente il paese di Vernazza che, con la bellezza del sito, le pittoresche case, la particolare conformazione urbanistica e gli storici terrazzamenti, crea spazi suggestivi. Il lettore sarà condotto a una condizione di spettatore cosciente di questo paesaggio unico, dove altri uomini e altre società hanno avuto la funzione di costruttori attenti e consapevoli. Il volume non è solo un'antologia della storia di Vernazza, ma un lavoro di ricerca minuzioso con numerose ricostruzioni grafiche che permettono di visualizzare le diverse fasi storiche documentate. Una nuova chiave di lettura originale e puntuale per gli amanti di questi luoghi e della geografia."" -
Epinomis. Testo greco a fronte
L'Epinomide costituisce un prezioso documento del clima culturale in cui era immersa l'Accademia fra IV e III secolo e al tempo stesso si situa, con altre opere del corpus, all'origine di una tradizione attraverso cui si andrà sviluppando nel pensiero antico e tardoantico un profilo del platonismo. Se ciò accade è perché l'Epinomide si caratterizza per un assetto teorico e una dinamica nell'argomentazione in qualche misura originali, che il saggio introduttivo vuole ricostruire mediante un'articolata rilettura delle linee di forza del testo. Dopo l'indagine sulla tradizione manoscritta del testo e sulla tradizione indiretta, le note critiche discutono indicazioni puntuali e plausibili soluzioni su numerosi luoghi problematici. La nuova traduzione risulta in molti luoghi significativamente distante dalle precedenti pubblicate in lingua italiana. Il volume offre, dunque, una completa riconsiderazione di un'opera ormai da vari decenni trascurata negli studi. -
Da Genova a Siena all’ombra di Barnaba da Modena e Taddeo di Bart...
Una tavola dei primi anni venti del XV secolo raffigurante la Madonna allattante il Bambino fra san Giovanni Battista, san Pietro, san Paolo e sant'Antonio abate ci restituisce la misura di un maestro senese capace di recuperare il prestigio antico della crisografia bizantina, riversandolo in un'opera di grande e sperimentale poesia: Gregorio di Cecco di Luca, pittore raro e squisito, morto giovane nel 1424. Socio di Taddeo di Bartolo nella policromia del polittico della Madonna del Magnificat di Sant'Agostino a Siena, già iscritto col nome di entrambi, si affermò nella sua opera principale: il polittico per l'altare della Visitazione nel transetto destro del Duomo di Siena, finito nel 1423. Nel volume Andrea De Marchi sconfessa l'appartenenza della tavola all'ambiente genovese – influenzato da Barnaba da Modena – per riconsegnarla al suo autore, trovando in quest'opera di Gregorio di Cecco il discrimine tra il debito verso il magistero di Taddeo di Bartolo e uno stile personalissimo. La delicatezza di Gregorio di Cecco, infatti, sfuma i caratteri di asprezza del maestro, cercando di conferire maggiore leggerezza alle forme attraverso una pittura dai delicati impasti cromatici. I personaggi severi che caratterizzano i dipinti di Taddeo, sono sostituiti da figure dal chiaroscuro più soffice, dove più sottile è l'indagine psicologica. -
Il corpo e l'opera. Volontà di godimento e sublimazione
Di che cosa abbiamo paura? Del nostro corpo, rispondeva Lacan. E non perché il nostro corpo abbia dei bisogni fisiologici - come la fame, la sete, il sonno -, richieda continue cure per mantenersi sano o ci dia sofferenza e preoccupazione perché si ammala. Il nostro corpo ci fa paura perché è estraneo. Un corpo estraneo. Perché è animato da una esigenza in cui non ci riconosciamo, che non riusciamo a ricondurre alle buone ragioni del senso, che supera la nostra capacità di controllo, ci trascende e ci fa male. Questa esigenza è la causa della nostra angoscia. Freud l'ha chiamata pulsione, Lacan godimento. L'autore opera qui una revisione psicoanalitica di questa volontà estranea che è alla base della nostra paura. Come affrontare questa paura è l'altra questione trattata nel libro, dove si riesamina il concetto cruciale, ma finora poco elaborato nella psicoanalisi, di sublimazione, indicandolo come un possibile perno di una ""nuova alleanza"" con questa strana volontà che abita il nostro corpo. La sublimazione, completamente ripensata a partire dall'insegnamento di Lacan, viene proposta come un modo vivibile di dire di sì alla pulsione/godimento senza esserne sottomessi, senza pagare con la propria carne, ma con il corpo dell'opera. Presentazione di Antonio di Ciaccia. -
Tra i Mille di Garibaldi. Le imprese dei fratelli Bronzetti
Il Risorgimento italiano è comunemente ricordato dalla maggioranza delle persone soprattutto per l’opera di personaggi come Mazzini, Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele II. Tuttavia, insieme ad essi, operarono migliaia di giovani che affrontarono sacrifi ci e pericoli per la libertà; tra loro i fratelli Bronzetti, Narciso, Pilade e Oreste, mantovani di origine trentina che parteciparono da volontari a tutte le guerre per l’indipendenza. Le loro vicende personali s’intrecciarono con i più importanti avvenimenti che caratterizzarono l’epopea popolare. Il lettore può così conoscere attraverso quanti rischi e privazioni quella generazione abbia realizzato l’evento più importante della storia italiana: l’unità e l’indipendenza -
A tutta nanna
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La parola e gli occhi. L'ekphrasis nella Tebaide di Stazio
Saggi in miniatura dell'arte poetica di Stazio, le ekphraseis della Tebaide si presentano come punto di intersezione tra immagine e testo. Attraverso la descrizione di contenuti 'figurativi', esse si sviluppano in realtà come racconti mitici inglobati nel tessuto narrativo principale. Dalla loro dimensione digressiva di immagini spettacolari, 'per gli occhi', le ekphraseis vengono dunque lette anche alla luce del sistema complessivo del testo epico di cui fanno parte, come strumenti di interpretazione e di riflessione poetica in grado di aprire un canale di osservazione privilegiato sull'opera stessa. -
Dizionario dell'economia della banca e della finanza. Ediz. ingle...
Dizionario multilingue con oltre 4000 voci economico-finanziarie: politica monetaria e fiscale, sistemi di pagamento, attività e vigilanza bancaria, mercati finanziari, contabilità, statistica. Terminologia e definizioni tratte da fonti ufficiali. Indice dei termini in italiano, francese e tedesco con rimandi sistematici alle voci inglesi. -
Il metallo
In questo libro sono illustrate le tecniche di lavorazione artigianale dei metalli più comuni: il ferro, il rame, l'ottone ecc. Il lettore incontrerà capitoli dedicati a utensili e macchinari di uso comune nel campo della metallurgia, e altri in cui sono illustrate tecniche di base come la formatura con lavorazione a sbalzo, il taglio con diversi procedimenti, la classica forgiatura, i processi di saldatura e i trattamenti superficiali di rifinitura e di protezione. Infine, il libro presenta la realizzazione passo passo di vari oggetti funzionali e artistici utilizzando le diverse tecniche spiegate. L'impiego di diversi metalli dà una chiara dimostrazione delle svariate possibilità pratiche, plastiche e creative offerte da questo mestiere. -
Il cimitero ebraico di Cento negli epitaffi e nei registri delle ...
Continuando la collana del Corpus Epitaphiorun Ebraicorum Italiae, fondata nel 2008 allo scopo di preservare i testi degli epitaffi ebraici d’Italia, questo volume, il quinto, è dedicato al Cimitero ebraico di Cento. Il primo riferimento ad una presenza ebraica a Cento è del 21 novembre 1390, quando il prestatore ebreo Manuele di Gaudio da Roma, compare per un debito da assolvere e, nel 1393 come possessore di un terreno fuori Porta Pieve. Tuttavia, le prime notizie riguardanti il cimitero di Cento risalgono al 29 novembre 1689 quando l’Università degli Ebrei di Cento acquista un terreno, fuori Porta Pieve, da destinare a luogo di sepoltura, che effettivamente iniziò a funzionare dal 15 novembre 1690, per la sepoltura di Flaminia moglie di Mosè Modona, ad oggi. Ciò si rese necessario perché il precedente cimitero di Pieve di Cento, primo e più antico insediamento degli Israeliti nelle due città attaccate in cui si seppellivano sia gli ebrei di Pieve sia quelli di Cento, era ormai del tutto saturo. A causa di una grave esondazione del fiume Reno, occorsa il 19 novembre 1812, e al conseguente allagamento del cimitero, i massari della comunità si videro costretti a costituire accanto a quello devastato un nuovo cimitero, che entra in funzione a partire dal 1818 e che nel corso dell’Ottocento subì alcuni allargamenti. Grazie al reperimento del manoscritto contenente gli Atti di morte e di sepoltura degli ebrei di Cento dal 1698 al 1817, oltre agli Statuti e ai verbali delle tre confraternite del Talmud Torah, Gemilut ḥasadim e dei Meqabberim o Seppellitori – confluite in una sola per poter adempiere in maniera adeguata ai sacri doveri delle sepolture e dei riti funerari – per il periodo che va dal 1690 al 1792, finito a Gerusalemme presso i Central Archives for the History of the Jewish People, siamo in grado di gettare nuova luce su questo aspetto della vita ebraica a Cento fra Tardo Sei e Ottocento. Nel volume, oltre a pubblicare tutte le iscrizioni funerarie delle oltre 100 lapidi sopravvissute e di alcuni frammenti, si mette a disposizione del lettore e del ricercatore la trascrizione integrale di tutti i documenti prodotti dalle Confraternite menzionate, trascritti nel faticoso italiano del tardo XVII e XVIII secolo. Si tratta di una delle preziose fonti ad intra del mondo ebraico che, finalmente, si è iniziato a studiare, essendo state nei decenni passati ampiamente prevalenti quelle ad extra prodotte dal mondo della maggioranza cristiana sugli ebrei. Dopo una ricca appendice iconografica a colori e in bianco e nero, nell’ultima parte un’appendice è dedicata a tre illustri personaggi che hanno reso nota nel mondo la comunità ebraica di Cento, o per esserci vissuti, o per essere stati tumulati nel suo cimitero. Si tratta del Rabbino cabbalista ferrarese Refael Immanuel Ḥay ben Avraham Ricchi, assassinato nel 1743 vicino a Cento e sepolto nel locale cimitero, dopo una vita errabonda che lo portò in Terra d’Israele e in molti altri paesi; Graziadio Ḥananel Neppi, pure ferrarese, che fu Rabbino di Cento nell’ultima parte... -
Il viaggio e i viaggiatori in età moderna. Gli inglesi in Italia ...
Per almeno tre secoli le menti più brillanti di tutta Europa (e non solo) si sono incontrate in Italia: dal Grand Tour che si fa specchio del cosmopolitismo settecentesco e riconosce al paese il primato della cultura classica e delle arti; al ""viaggio in Italia"" d'età romantica in cui la decadenza della terra delle rovine si fa monito per la caducità dell'uomo; all'arrivo degli ""innocenti"" senza storia, gli americani, con cui il viaggio diventa fenomeno ""pre-globale"". Stranieri in Italia (da Thomas Gray a Bacone), che nel corso dei secoli ci restituiscono in guide e diari di viaggio un affresco della società, del paese e dei costumi. -
Il carteggio Belli-Feroldi 1933-1942
Il volume riunisce il copioso carteggio degli anni 1933-1942 tra Carlo Belli e Pietro Feroldi.“Com’era Brescia tra il 1929 e il 1933 e chi era Pietro Feroldi, collezionista in quegli anni, sulla scia di Paolo Tosio, di artisti dell’Ottocento, è proprio Belli a raccontarlo, il giovane giornalista, acuto e brillante, divenuto per ordine del partito, a ventisei anni, redattore de ‘Il Popolo di Brescia’ e tuttofare della rivista ‘Brescia’ […] Le lettere, i telegrammi e le cartoline scambiate con Belli, mentre mettono a posto molte tessere del complicato mosaico del collezionismo negli anni trenta, ancora da comporre nella dialettica dei percorsi del gusto personale e collettivo e degli strumenti di elevazione culturale e sociale, riflettono dubbi e disperazioni, turbamenti ed emozioni, dissidi e lodi, gli umori, i narcisismi, le debolezze, le critiche nel rapporto diretto con l’opera condotto con spietatezza nel chiuso dello studio, a confronto con quanto ha conquistato un definitivo spazio sulle pareti e ha soddisfatto “un sentimento umanistico dell’arte, non tollerando ch’essa fosse concepita al di fuori della storia”. Soprattutto, sono lo specchio di due generazioni (Feroldi è nato nel 1881, Belli nel 1903), di due personalità, di due culture profondamente diverse come provenienza e formazione e tali da influenzare comportamenti e soluzioni, non solo reciproche […]Una cosa appare subito chiara: Feroldi è consapevole della funzione culturale dei collezionisti, del loro ruolo, centrale nel mondo dell’arte e importante sulla vita della città in cui vivono. Dunque, se collezionare è mettere in atto un fondamentale mezzo d’espressione, non lo interessano gli artisti del rinnovamento artistico italiano, ma quelli che corrispondono al suo carattere […]I ragionamenti di Belli vanno ben oltre i ‘consigli per gli acquisti’. Tendono a scalzare, giocando anche sulla suscettibilità dell’interlocutore, ogni rimasuglio dei pregiudizi accademici che si annidano al fondo della rude personalità di Feroldi e che animano le loro discussioni su ciò che è o appare attuale, sull’importanza del soggetto nella pittura, sulla funzione rappresentativa dell’oggetto fatto simbolo, sugli stimoli e i piaceri di chi raccoglie opere d’arte contemporanea, sui mutamenti strategici delle collezioni e sulla spregiudicatezza dei nuovi collezionisti che, disponendo di un solido conto in banca e non essendo ‘amatori’, saltano il mercante per evitare ogni speculazione e istituiscono un rapporto diretto con gli artisti.”Dall’introduzione di Giuseppe Appella al volumeIl volume è disponibile presso il bookstore Skira di via Torino a Milano e da dicembre in tutte le librerie italiane. -
Dove è finita la mia zucca?
Il trasloco della biblioteca di Locunto di Sopra nel nuovo edifico di Locunto di Sotto diventa l'occasione per uno straordinario viaggio nel mondo delle fiabe. La brava bibliotecaria Nene ha preparato tanti scatoloni. Purtroppo, durante un trasloco succede sempre che qualcosa non si trova, che alcuni oggetti rimangono fuori e lì per lì non sai quale posto dargli. E se questi oggetti fuori posto sono una scarpetta di cristallo, un soldatino di stagno, un sacchetto di zecchini d'oro, un grosso stivale, un flauto, una zucca, una pelle d'asino e delle briciole di pane? Bisogna rimetterli al posto giusto, nelle loro storie. Proviamo a farlo insieme? Introduzione di Walter Fochesato. Età di lettura: da 6 anni. -
Ossessioni
Nelle otto storie raccolte in questo volume, qui offerte in una nuova traduzione, l’autrice si muove con vera maestria sul labile confine tra la narrativa fantastica e l’indagine psicologica, scavando nella mente e nelle emozioni anche violente dei protagonisti per creare situazioni che si sposano con strane forze ed elementi fuori dall’ordinario. A questo si aggiungono il notevole gusto per le ambientazioni e il suo modo particolare di tratteggiare le figure femminili – in special modo l’archetipo della femme fatale – e di guardare al passato e ai pericoli che comporta, tutti elementi che caratterizzano la sua scrittura e le hanno fatto guadagnare di diritto un posto speciale nel panorama della letteratura di genere, ma non solo, a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. I fantasmi esistono, sono tra di noi, ma si manifestano solo quando vengono evocati dalle ossessioni, dalle passioni (e perché no, dall’odio) che provano i vivi. -
Africa, impresa possibile. Sfide e potenzialità di un continente
Oltre il Mediterraneo, i flussi migratori incontrollati e la guerra in Libia, c'è un'altra Africa a cui guardare. Un continente con una popolazione giovanissima, per il 70% al di sotto dei trent'anni, ricco di risorse naturali e potenzialità economiche ancora in larga parte inesplorate, in cui è in atto una rivoluzione imprenditoriale travolgente. Questo libro fotografa in maniera chiara l'epocale momento storico dell'Africa, focalizzando l'obiettivo su quei Paesi da cui proviene oltre il 60% dei migranti che sbarcano lungo le nostre coste: Eritrea, Nigeria, Gambia, Mali, Sudan, Costa d'Avorio, Somalia, Guinea e Senegal. Dalle testimonianze e dai racconti di imprenditori e politici italiani e di rappresentanti istituzionali africani emergono i tratti di una stagione di risveglio che, però, rischia di tagliare fuori l'Europa, troppo impegnata a dividersi sulla complessa gestione dei migranti e incapace di tenere il passo di competitor più «pragmatici» come la Cina. Non tutto comunque è perduto, e Paesi come l'Italia - ponte levatoio naturale tra le due sponde del Mare Nostrum - possono ancora dire la loro. -
Super 8
Anni Settanta. Venti di libertà soffiano sul mondo, accendendo nelle persone nuove speranze, idee, emozioni. Ma anche paure, inquietudini, disagi prima del tutto sconosciuti. La piccola Anna è figlia della sua epoca: pronta ad affrontare ogni avventura con passione ed entusiasmo, trascinata da un istinto vitale e da un'immaginazione che paiono senza limiti. E d'altra parte fragilissima, delicata, esposta alle intemperie e ai colpi di un mondo adulto pieno di misteri, contraddizioni e reticenze. Perché se sei un bambino la libertà può essere il più meraviglioso degli doni, ma anche il più pesante dei fardelli, a portarlo tutto da solo. Età di lettura: da 10 anni. -
Amen. Maranathà! Repertorio di canti per la liturgia
670 canti per la liturgia Amen Maranathà: uno strumento utile per le celebrazioni eucaristiche parrocchiali. Indispensabile per partecipare alle celebrazioni eucaristiche degli eventi diocesani. Formativo sul corretto e fondamentale uso del canto nella liturgia. -
Vuoi conoscere l'alpinismo?
Secondo manuale della collana Kids dedicata alla manualistica per ragazzi, ma assolutamente completo per chiunque voglia avvicinarsi alle attività di montagna da principiante ad ogni età. Ricco di illustrazioni e di fotografie, come tipico della collana, il manuale racconta dapprima la storia e l'evoluzione dell'alpinismo, quindi offre una progressione facile e comprensibile per avvicinarsi alle quote più elevate in assoluta sicurezza. Dalle nozioni di base, fino alle manovre più evolute, il tutto in un linguaggio semplice e divulgativo, frutto della pluriennale esperienza dell'autrice sulle montagne di tutto il mondo. Le bellissime illustrazioni permettono di comprendere con chiarezza le varie manovre, i nodi e tutto l'essenziale per iniziare con l'alpinismo. Età di lettura: da 11 anni. -
Ragazzi con la pistola. Nuova ediz.
Un incredibile spaccato dell'Italia dagli anni della contestazione agli anni Novanta raccontato attraverso la vita di chi quegli anni li ha vissuti sulle strade di Napoli, su due ruote, con la palina e la pistola. I ""Falchi"" hanno da sempre evocato un ineffabile confine tra il bene e il male, tra il crimine e la legge, la giustizia e la rappresaglia. In questo libro di Giancarlo Maria Palombi, quei ragazzi con la pistola ci appaiono per quelli che sono: poliziotti con direttive da seguire e ordini a cui obbedire in un lavoro quotidiano che spesso li ha messi al centro di eventi eclatanti in quel periodo storico cruciale per l'intero paese. Fatti circostanziati in cui i protagonisti della cronaca di allora sono qui relegati a ruolo di comprimari per una lettura prospettica dai risvolti e dalle riflessioni inimmaginabili. Il delitto Siani, il rapimento dell'assessore Cirillo, l'assassinio del commissario Ammaturo, ma anche fatti minori che in quel periodo destarono enorme scalpore costituiscono in queste pagine solo episodi nei quali quei ragazzi hanno spesso rischiato la vita e senza mai esitare. Una narrazione consapevole, un ritmo serrato e coinvolgente per un ""libro delle verità"" che si richiude solo quando è finito. In questa nuova edizione compaiono anche i nuovi ""Falchi"", quelli del 2017, impegnati nella lotta alla cosiddetta Camorra 2.0, in una storia che si dipana tra strade e vicoli della città senza soluzione di continuità, con nuovi metodi e nuovi nemici ma con la stessa forza e determinazione. -
Nell'isola dei sogni. Modigliani, Bragaglia, Rilke e Greene a Capri
Capri, l’isola dei sogni, l’unica in grado di donare a chi la visita una specie di tristezza, di melanconia dolce, morbida, pervasiva, un lascito di nostalgia nel quale si imbatte chiunque conosca l’isola e in essa stabilisca il luogo di elezione della propria anima. Così come è accaduto ad Amedeo Modigliani, Carlo Ludovico Bragaglia, Rainer Maria Rilke, Graham Greene, così come è raccontato in questo libro.