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Introduzione all'arte preistorica e tribale
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Origine occulta della razza umana. Antropogenesi. La dottrina segreta
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Magick. Without tears
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La pietra iniziatica
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Il simbolismo della scacchiera. Genesi e iconografia di un archet...
In questo testo sono indagati i motivi che hanno reso lo schema a scacchi un contenitore e un veicolo inesauribile di trasmissione di una vastissima gamma di significati, ricostruendo il percorso che, a partire dall’alba della civiltà, ha visto affermarsi i suoi elementi costitutivi, quali la dicotomia bianco e nero, il quadrato, il numero 64 e i principi riconducibili alla stessa dimensione ludica, alla quale, in ogni cultura, è stata riconosciuta una valenza sacra. Attraverso un viaggio che dai reperti votivi riconducibili alla Dea Madre passerà attraverso i sepolcri etruschi e miceni, le cattedrali medievali e le cappelle templari, per arrivare al tempio massonico, vedremo come la scacchiera abbia offerto all’uomo lo spazio in cui muoversi per elaborare i cerimoniali per i momenti di passaggio, per affermare la propria capacità razionale e intellettiva e per gettare le basi per i vari percorsi di elevazione spirituale. -
Profondi misteri della cabala divina (1625)
Uno degli scritti più importanti (e uno dei meno conosciuti) del famoso cabalista cristiano, bibliotecario del cardinale Richelieu. Con numerosi riferimenti ai testi ebraici e agli studi dei suoi predecessori, Gaffarel espone i temi simbolici fondamentali dell'esoterismo ebraico, così come le loro estensioni o trasformazioni nel quadro cristiano. Tali opere sono importanti anche dal punto di vista dell'esegesi biblica e delle sue conseguenze spirituali, che illustrano con forza le radici del Nuovo Testamento nell'Antico e, quindi, il ruolo fondamentale della tradizione giudaica. Traduzione dall'originale latino di Samuel Ben-Chesed. -
Dante Bini. Machatronics
Le architetture, le visioni urbane e le macchine sviluppate da Dante Bini a partire dagli anni Sessanta, lo posizionano come un architetto rivoluzionario. La sua vasta produzione teorica e pratica ha imposto di riservare uno spazio particolare alla presentazione di alcuni dei suoi brevetti fondamentali, tra i quali spicca quello relativo al primo sistema automatico di costruzione della storia connesso alle cupole in cemento armato mediante l'uso di aria compressa, associati ai progetti costruiti più significativi. Un approfondimento specifico è dedicato al progetto realizzato per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti in Costa Paradiso, opera che rappresenta un episodio paradigmatico della sua ricerca spaziale. -
Terra non guerra
Mantova, 1949: la guerra è finita ma le sue ferite non si sono ancora rimarginate. Nelle campagne lo scontro tra lavoratori della terra e agrari è senza esclusione di colpi: la povertà e le speranze di cambiamento da un lato e l'arroganza e il privilegio dall'altro, alimentano lotte sociali dure e imponenti, brutalmente represse dallo Stato. Il giovane bracciante Dialma vive in prima linea i quaranta giorni di agitazione insieme ai suoi compagni del sindacato e del Pci, con tutto l'entusiasmo e la spavalderia dei suoi ventitré anni; proprio il suo carattere lo condurrà nei guai e nel vortice di una storia più grande di lui. È l'inizio di una nuova guerra - fredda - il cui svolgersi nazionale e internazionale si riverbera fin sulle placide acque dei fossi della provincia. Un racconto corale che scorre attraverso le vite, le passioni e le ribellioni di donne e uomini protagonisti di un passato dimenticato troppo in fretta, un cono d'ombra nella storia che torna prepotentemente a interrogarci. -
Il jobs act del lavoro autonomo e del lavoro agile
Il volume affronta, con analisi sistematica, la legge n. 81/2017, che contiene la nuova disciplina di tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e la normativa sul lavoro agile. Nella prima parte, dedicata al lavoro autonomo, il tema è declinato in tutti i suoi principali aspetti critico-ricostruttivi ed esegetici. Ne emerge una normativa complessa, che all'impostazione prettamente civilistica per quanto concerne la disciplina del ritardo nei pagamenti, le invenzioni del prestatore di lavoro e l'abuso di dipendenza economica, unisce una dimensione giuslavoristica con riferimento alle tutele di ordine sociale (dal diritto di accesso alle informazioni sul mercato e ai servizi personalizzati di orientamento, riqualificazione e ricollocazione alle tutele welfaristiche in caso di maternità, malattia, infortunio e tutela della gravidanza). La seconda parte, dedicata al lavoro agile, ripercorre tutti gli istituti di questa nuova modalità di rapporto di lavoro subordinato, caratterizzata da una serie di sensibili deviazioni rispetto alla disciplina standard che finiscono per connotare in modo del tutto peculiare lo smart working. In tale prospettiva l'assenza di vincoli di orario, le modalità di lavoro a distanza, e l'inedita valorizzazione dell'accordo individuale per la disciplina di aspetti centrali del rapporto (in primis le modalità di esercizio dei poteri datoriali) fanno del lavoro agile un interessante modello per lo sviluppo in senso postmoderno del diritto del lavoro. -
L'ultimo giorno insieme a Norma Parenti
Gli autori hanno effettuato una serrata analisi delle fonti giudiziarie del fascicolo 576 a carico di ignoti, sottolineandone le lacune delle indagini e fotografando un quadro importantissimo di quello che fu l’ultimo giorno di Norma Parenti. Quel range temporale fondamentale per la comprensione delle dinamiche di un omicidio premeditato, organizzato ai danni di una vittima “simbolica” che da tempo attraeva l’attenzione dei suoi assassini: militi tedeschi con una assai probabile partecipazione di soggetti che si definiscono “in prossimità” di vari fascisti locali al momento presenti in Massa Marittima. -
Amina. Federico II e la fanciulla di Entella
Amina, la figlia dell'emiro Muhammad ibn Abbad, compagna di giochi di Federico, anima ribelle che non si sottomette a niente e a nessuno, prova sentimenti contrastanti per l'imperatore. Per amore e voglia di riscatto si trasforma in una affascinante danzatrice, una scaltra seduttrice, un'abile stratega. Lo Stupor mundi ne rimane affascinato anche quando si accorge di essere stato ingannato. Di lei non c'è traccia nella storiografia ufficiale né nelle cronache del tempo. Perché? È solo una leggenda quella del testo arabo di Al-Himyari (XIII-XIV sec.) dove si racconta della fanciulla di Entella, che sfidò l'imperatore Federico II, oppure la storia, che è scritta dai vincitori, volutamente non tramanda neppure il nome di questa donna straordinaria? In questa vicenda, l'imperatore rivela il suo lato oscuro, con segreti inconfessabili, deciso a sterminare quei musulmani ai quali il nonno Ruggero II aveva consentito di convivere pacificamente nell'Isola del Sole. Oggi, nella rocca di Entella i resti archeologici dell'insediamento arabo raccontano questa storia e l'eco della voce dell'eroica fanciulla ancora risuona fra le pietre per chiedere giustizia ai vinti. -
Polarità fra durata ed evoluzione nella vita umana. Vol. 1: La pr...
""Mi sono proposto oggi di trattare con voi alcune cose, poche, che sono sì sgradevoli per la vita, ma che sono delle verità, dei fatti, perché non si possono fare dei passi avanti nella scienza dello spirito, se non ci si abitua a guardare coraggiosamente in faccia ai fatti, anche se sono spiacevoli"". -
Storia dell'arte, specchio di impulsi spirituali
«Rudolf Steiner tenne queste tredici conferenze durante la prima guerra mondiale, negli anni 1916/1917, alle persone che stavano lavorando alla costruzione del primo Goetheanum. Mentre l'Europa bruciava, sulla collina di Dornach in Svizzera, operai, tecnici, scienziati ed artisti che provenivano da quelle stesse nazioni che si combattevano tra loro, stavano invece collaborando e costruendo l'Edificio che fu una vera e propria espressione artistica delle forze che hanno donato la scienza dello spirito all'umanità. È in questa cornice che Steiner tenne le conferenze di storia dell'arte contenute in questo volume ed il cui intento principale non era rendere più dotti i suoi ascoltatori ma, appoggiandosi al passato ed illuminandolo grazie alla conoscenza spirituale, preparare il nuovo impulso artistico che stava sorgendo con il Goetheanum per il presente e per il futuro.» (Dalla prefazione di Fabio Delizia) -
Nascita e sviluppo storico della scienza
Nove conferenze tenute a Dornach dal 24 al 28 dicembre 1922 e dal 1° al 6 gennaio 1923. Questo ciclo di conferenze è strettamente collegato ai temi e agli argomenti già trattati nei precedenti cicli scientifici (O.O. 320-327) e si propone di approfondire lo studio del momento storico in cui il modo di pensare della scienza moderna penetrò nell'evoluzione umana. La via della scienza moderna non è sbagliata, dice Steiner, purché la si intenda rettamente. Se così compresa essa porta in sé il germe di una nuova conoscenza spirituale e di una nuova attività volitiva spirituale. Queste conferenze non vogliono mettere in evidenza un'opposizione alle scienze naturali, ma trovare nel fecondo metodo d'indagine delle scienze naturali moderne i germi di una vita spirituale. -
Giramondo libero. In viaggio con la Vespa o con lo zaino
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Talmud Babilonese Trattato Mo’èd Qatàn
Mo‘èd Qatàn, l’espressione che dà il titolo al nostro trattato, significa “piccola festa” o “piccolo tempo stabilito”. Si tratta dei giorni centrali delle feste di Pèsach e Sukkòt, che durano rispettivamente sette e otto giorni (otto e nove nella Diaspora) dei quali il primo e l’ultimo sono di festa solenne (Yom Tov); i restanti giorni delle due festività vanno sotto il nome di chol haMo‘èd (lett. “profano della festa”), in italiano frequentemente indicati anche con l’espressione “mezzafesta”. In questo periodo intermedio delle festività di Pèsach e Sukkòt è richiesto un equilibrio fra gli elementi che devono caratterizzare la festa e le esigenze della quotidianità. Nel cercare di stabilire quali attività lavorative siano permesse e quali no, il Talmud arriva alla conclusione che proprio ai Maestri è stato affidato il compito di sancire cosa sia lecito e cosa no. Non c’è dunque corrispondenza sistematica con le melakhòt (opere creative) che è proibito compiere di Shabbàt. Nemmeno si può dire che vi sia un diverso livello di intensità delle stesse, cioè che i divieti di chol haMo‘èd possano ricondursi, pur con delle facilitazioni, alle stesse melakhòt di Shabbàt. Non è così, dato che di chol haMo‘èd alcune melakhòt sono vietate, come lo scrivere, mentre altre sono permesse, come l’accendere il fuoco. Un criterio è rintracciabile nella prescrizione di evitare di affaticarsi eccessivamente di chol haMo‘èd, cosa che potrebbe andare a detrimento della gioia, che in quei giorni deve invece essere pervasiva. Altra differenza importante tra Shabbàt e i giorni di festa da una parte e chol haMo‘èd dall’altra è che i divieti vigenti in questo secondo caso non sono assoluti: opere a beneficio della collettività, circostanze di convenienza, occasioni che non si ripetono, situazioni di grande necessità possono costituire motivo di deroga ai divieti di chol haMo‘èd, mentre non sarebbe la stessa cosa per lo Shabbàt. L’esigenza di trovare un equilibrio fra cose permesse e cose vietate nei giorni di mezza festa porta anche a limitare fortemente l’attività lavorativa in senso lato. I commentatori discutono se la proibizione di compiere melakhòt nei giorni di mezza festa sia di origine biblica o rabbinica. Anche chi sostiene che la base della regola sia di istituzione biblica concorda comunque sul fatto che i dettagli applicativi sono di origine rabbinica. Il trattato è denso di brani normativi mentre sono sporadici quelli aggadici. In modo apparentemente paradossale, il trattato Mo‘èd Qatàn tratta abbondantemente di regole legate al lutto. L’argomento appare già nel cap. 1, quando si discute di tombe e sepolture, e diventa rilevante nel secondo capitolo proprio per una certa corrispondenza fra le attività che è vietato svolgere di chol haMo‘èd e quelle vietate nei primi sette giorni di lutto; diventa infine preponderante e quasi esclusivo nel terzo e ultimo capitolo del trattato (a partire cioè dalla fine di p. 14a), che da quel punto in poi non tratta più dei giorni di chol haMo‘èd. Ecco così che tale argomento, richiamato per un qualche collegamento con il tema principe del trattato, diviene il soggetto di quasi... -
Itinerari federiciani in Puglia. Viaggio nei castelli e nelle dim...
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Cappuccetto Rosso. Ediz. a colori
La ''prima fiaba'', la storia che tutti i bambini conoscono e amano, viene proposta nell'inedita veste editoriale di un libro-gioco, adatto anche ai piccolissimi, nella collana ''Carte in tavola''. La storia è raccontata e illustrata in 21 tavole di cartoncino, che si combinano in un'unica grande figura di cm 68x81, come un fantastico puzzle che si svela seguendo l'ordine del racconto. Le illustrazioni, ricche di colori e di particolari, sono integrate da un testo semplice e chiaro, riportato sia all'interno dell'astuccio che sul retro di ogni scheda, in caratteri maiuscoli. Età di lettura: da 3 anni. -
Creatore perché padre. Introduzione all'ontologia del dono
La riscoperta della teologia della creazione è fondamentale per confrontarsi con l'epoca attuale e per affrontare temi essenziali nell'apostolato cristiano come il male e la libertà, per comprendere l'autonomia del creato e la vocazione dell'uomo, il valore del suo lavoro, la santificazione oggettiva del mondo. In particolare essa è essenziale per la possibilità di dialogo con chi non crede. Come ha scritto Joseph Ratzinger: ""Non è certo per caso che il simbolo apostolico comincia confessando: 'Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra'. Questa fede primordiale nel Dio creatore (dunque, un Dio che sia davvero Dio) costituisce come il chiodo a cui tutte le altre verità cristiane sono appese. Se qui si vacilla, tutto il resto cade"". -
Ljuba. Senza scarpe