Sfoglia il Catalogo illibraccio003
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8841-8860 di 10000 Articoli:
-
Enneagramma delle 5 ferite. Come individuarle e curarle
Siamo tutti alla ricerca di un maggiore equilibrio, di comprensione, crescita personale e armonia interiore. L'Enneagramma, un antico sistema di classificazione delle personalità, è un potente strumento di autoconoscenza che ti aiuta a riconoscere i tuoi punti di forza e debolezza e comprendere le dinamiche delle relazioni con gli altri. Le 5 ferite dell'anima - rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia - sono le ferite emotive che tutti noi sperimentiamo nel corso della vita e che influenzano il modo in cui percepiamo noi stessi, ci relazioniamo con gli altri e affrontiamo le sfide. Gli autori esplorano l'interazione tra l'Enneagramma e le 5 ferite, offrendo una prospettiva unica e integrata per raggiungere un'autentica armonia interiore. Sarai guidato nella comprensione dei meccanismi alla base delle tue reazioni emotive, nella trasformazione delle ferite in opportunità di crescita e nello sviluppo Affronta il tuo viaggio verso l'armonia interiore e lasciati guidare dalla saggezza dell'enneagramma e dalle potenti lezioni di guarigione delle 5 ferite dell'anima. Scopri come la consapevolezza di sé, l'accettazione e la trasformazione possono portarti a una vita più appagante, ricca di amore e comprensione. -
I bronzi di Riace. Studi e ricerche
-
Imprenditorialità, neurodiversità e genere
-
1001 Chitarre. I grandi modelli di ieri e di oggi
Dalla fine del XIX secolo la chitarra, prima acustica e poi elettrica, si è diffusa in ogni ambito musicale. ""1001 chitarre"" celebra la varietà e la popolarità di questo strumento, ancora oggi in cima ai desideri di ogni musicista o aspirante tale. Tutti i grandi marchi americani sono ampiamente rappresentati, così come i brand giapponesi e quelli europei. Il libro rivela ciò che rende speciali i diversi modelli, chi sono i musicisti che li hanno scelti e quali brani ascoltare per avere un saggio delle loro qualità timbriche. Un confronto serrato fra scuole e paesi diversi. Una guida completa che non dovrebbe mancare nella biblioteca di ogni appassionato. Prefazione di Dave Gregory. -
Insegnare letteratura in lingua straniera
Se esiste ancora uno spazio per la letteratura in una lingua diversa dall'italiano, la sfida consiste nel trovare approcci, strategie e tecniche che rendano tale spazio vivibile e godibile per tutti gli studenti delle scuole superiori. E dovrà essere uno spazio abitato da testi e autori scelti per l'interesse dei temi trattati in relazione ai loro lettori, e per la loro accessibilità, che non significa semplificazione. Il presente volume contiene un'analisi della situazione attuale e alcune proposte didattiche che, pur essendo presentate di volta in volta nell'ambito di una specifica lingua, sono però esportabili in tutte le altre. -
Reffo riffo riffo rero. Giochi ritmici di mani
I giochi di ""battimano"" (giochi che prevedono battiti di mano di vario tipo, fra due o più giocatori, mentre viene recitata o cantata una filastrocca) ci mettono di fronte ad un microcosmo ludico dove le mani diventano un mezzo per giocare, per cantare, per suonare, per collaborare. Questi giochi sono stati spesso ""dimenticati"" dalla scuola. Si tratta di giochi intimi, che i bambini apprendono e comunicano spesso in segretezza, senza la presenza degli adulti. Il volume raccoglie una cinquantina di questi giochi, mostra la ricchezza educativa dei ""battimano"" e ne mette in evidenza le potenzialità didattiche (musicali, motorie, linguistiche, relazionali). -
Il consulente del lavoro socio-educativo
Negli ultimi tempi si è rafforzata nel campo sociale l'esigenza di figure professionali capaci di offrire un supporto educativo di secondo livello, che sappiano cioè esercitare funzioni di coordinamento, consulenza, formazione, supervisione, ricerca, attraverso strumenti, linguaggi e riferimenti culturali omogenei con gli orientamenti professionali degli educatori. Alternando elaborazioni teoriche e analisi di esperienze sul campo, il libro intende fornire le conoscenze e le competenze necessarie a questa figura professionale ancora poco diffusa. Il testo nasce dall´esperienza e dalla riflessione di un gruppo di professionisti che da tempo lavorano a sostegno di operatori e organizzazioni impegnate in campo socioeducativo, mettendo in comunicazione il pensiero psicosociologico con la pedagogia attiva e la psicologia di comunità. -
La terapia dell'umorismo. Metodi e pratiche per il benessere pers...
Oggi più che mai, c'è bisogno di un umorismo genuino, utile e spirituale, svincolato da esigenze esibizionistiche o competitive. Un umorismo che nasca e viva nella quotidianità per gestire le relazioni, superare i fallimenti, coltivare tolleranza e solidarietà, stimolare il pensiero creativo e l'intelligenza emotiva, migliorare il carattere e la qualità del vivere. Un umorismo ingegnoso e costruttivo, che induca a ricercare un più sano rapporto con le situazioni di dolore e sofferenza. L'obiettivo di questo libro è far conoscere uno strumento innovativo di crescita individuale, relazionale e sociale, divenuto indispensabile per chiunque operi in ambito terapeutico, educativo e sociosanitario: l'humor terapia. Uno strumento che non è concentrato solo sull'aspetto performativo del comico o su quello fisiologico del ridere, ma sul contributo che l'umorismo può dare a una più equilibrata interazione olistica tra mente, corpo e ambiente. Le teorie, i metodi e le tecniche presentate nel volume sono state applicate dall'autore e da Matteo Andreone in anni di corsi, workshop e seminari. Attraverso la conoscenza e la pratica dell'humor terapia sarà possibile non solo usare in modo supportivo, dinamico e condiviso l'umorismo (e quindi incrementare il benessere in campo affettivo, sociale e professionale), ma anche riappropriarsi di una risorsa esistenziale che ci appartiene per diritto di nascita. -
La nuova disciplina delle intercettazioni
Il susseguirsi incessante di interventi legislativi e gli impieghi massicci delle intercettazioni nella prassi ispirano una rilettura integrata dell'istituto che muove dall'articolato codicistico e ne segue in chiave diacronica l'evoluzione all'interno delle indefettibili garanzie di sistema. Per ripercorrere e armonizzare gli innesti più recenti e quelli annunciati, si scavano i fondamenti convenzionali e costituzionali posti alla base del mezzo di ricerca della prova, si rivalutano i presupposti e le condizioni per intercettare, oltre che le modulazioni del parametro indiziario; profili, questi, plasmati anche dalla giurisprudenza normante. Rilevanza nevralgica assume l'aspetto motivazionale, essenza giustificativa, base di ogni tipologia di controllo e presidio di utilizzabilità degli esiti. Tutta l'analisi delle varie forme di intercettazione, incluse quelle ""speciali"" e l'acquisizione dei dati esterni, è dominata dall'attenzione per i divieti d'uso e dalle proiezioni invalidanti della sanzione probatoria. La morfologia cangiante delle tecniche di intrusione, minutamente esplorata sino al dirompente trojan, si abbina ai presidi di tutela penale contro gli eventuali abusi. Infine, gli aspetti di diritto intertemporale completano il quadro d'insieme. -
Chimera
Inizia come un sogno lieve, si trasforma poco alla volta in un incubo. Lorenzo Mattotti ci conduce in un viaggio onirico quasi senza parole nella dimensione del mito, con un poema grafico dove il disegno e la potenza evocativa delle immagini danno vita a una storia di luce e ombra, amore e morte. A dare il via al racconto è un io narrante che si addormenta sotto l'albero dove sedeva sempre un famoso ""pensatore"". Il sogno è la porta d'ingresso in un mondo fiabesco di nuvole antropomorfe che amoreggiano, orchi e gigantesse, animali fantastici, neri conigli e uccelli rapaci. Muovendo dalla ""linea fragile"" iniziale il tratto di Mattotti via via si infittisce, diventa vorticoso e graffiato, scivola dal bianco della luce al buio di un bosco intricato e nero come quello di Hansel e Gretel, dove si aggira un misterioso viandante... -
I moralisti. Nuova ediz.
Anthony Ashley Cooper, terzo conte di Shaftesbury (1670-1713) fu un maître à penser fra i più influenti del XVIII secolo. Le sue Characteristics of Men, Manners, Opinions, Times -, apparse in tre volumi a Londra nel 1711, conobbero una decina di edizioni e ristampe già alla fine del Settecento. Letto e studiato dai maggiori pensatori del tempo, Shaftesbury fu elogiato da Hume e deriso da Voltaire, attaccato da Mandeville e difeso da Hutcheson, tradotto in Francia da Diderot e celebrato in Germania da Herder e Leibniz. Le sue opere divennero testi di riferimento nei più diversi ambiti d'indagine.. È però nei Moralisti che si trovano definiti e portati a matura riflessione tutti i temi della filosofia shaftesburiana, in primo luogo l'estetica. Suo è anzi il merito d'aver inserito l'estetica tra le discipline propriamente filosofiche, assicurando una riflessione autonoma al bello, posta ormai sullo stesso piano d'altri temi speculativi ""maggiori"".. Usciti in forma definitiva nel 1709, i Moralisti richiamarono all'attenzione dei contemporanei quelli che sarebbero poi divenuti i principali temi dell'estetica moderna: gusto, genio, gerarchia delle forme, sublime, disinteresse, non-so-che, insieme all'analisi delle facoltà che intervengono nel giudizio estetico, del rapporto fra arte e natura, fra etica ed estetica tutte nozioni codificate da Shaftesbury e da lui ritrasmesse al pensiero europeo.. La presente edizione italiana, nell'elegante versione di Angela Taraborrelli che restituisce la cifra stilistica notevolissima dell'originale, si giova della sapiente cura di Andrea Gatti, che la correda di esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici. -
Estetica. Nuova ediz.
L'estetica di Friedrich Schleiermacher costituisce una delle riflessioni più acute e rappresentative del pensiero estetico moderno. Se essa non è ancora entrata nel bagaglio corrente dello studioso di estetica e di cose d'arte, se essa non ha ricevuto finora l'attenzione che meritava, sia in Germania che all'estero (questa non è solo la prima traduzione italiana, ma è stata prima traduzione in assoluto), lo si deve al fatto che Schleiermacher si è distaccato con grande originalità dai sentieri battuti dalla tradizione del suo tempo, che pure è incarnata nei nomi di Schelling e di Hegel. Naturalmente non sono mancati in passato grandi interpreti che hanno saputo cogliere la rilevanza dell'estetica di Schleiermacher, e tra essi spiccano i nomi di Dilthey e di Croce (che chiamava Schleiermacher il «maggiore estetico del XIX secolo»). Ma oggi che l'interesse per l'ermeneutica, anche della quale egli fu grandissimo teorico, ha portato a comprendere meglio la portata del suo pensiero, il confronto con l'Estetica di Schleiermacher è diventato non più eludibile. La presente edizione, curata con rara perizia da Paolo D'Angelo, rende accessibile al lettore italiano la fonte più autentica e completa della riflessione di Schleiermacher sull'estetica, consegnata nel quaderno autografo steso nel 1819 e la correda di esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici. La stimolante Presentazione di Emilio Garroni mette nitidamente a fuoco l'importanza dell'Estetica di Schleiermacher e la sua attualità nel prospettare non una semplice teoria di certi fatti artistici ma integrale meditazione filosofica. -
Gli amici dei miei amici sono miei amici
Al pari di altri scrittori della sua generazione (Moravia, Testori, Pasolini) anche Patroni Griffi arriva al teatro dopo aver esordito nella narrativa. Come se il romanzo non bastasse più a contenere la soluzione plastica dei temi e dei problemi che l'immaginazione pone, il teatro sembra prestarsi meglio di altri medium al superamento della crisi del Neorealismo scoppiata a metà degli anni Cinquanta. È pur vero che solo questo scrittore eleggerà il teatro (tanto come drammaturgo quanto come regista) a costante del suo percorso artistico, riuscendo a portare sulla scena una nuova lingua in grado di farsi analisi dei sentimenti ambigui e selettivi di una borghesia che non è più in grado di rivedersi nei valori di cui vorrebbe essere portatrice. Quando alla fine degli anni Cinquanta, Patroni Griffi si accosta al teatro, la scena italiana appare ancora impaludata in antichi siparietti da drammaturgia piccolo borghese, incapace di rappresentare la sete di vita e di esperienze della generazione del secondo dopoguerra. Egli fotografa fin dall'inizio quel nuovo anelito di vita che cerca di farsi strada in palcoscenico portando con sé l'esigenza della cronaca, il dovere della denuncia e, come tale, offrendo ai personaggi narrati l'inedita possibilità di mostrarsi senza limitanti perbenismi. Solcano la scena figure fluttuanti il cui grumo di impulsi contraddittori nobili ed ignobili acquistano forma... -
Pensare e fare formazione psico-sociale
Questo libro raccoglie diversi pensieri che gli autori hanno elaborato nel corso degli anni (40 nel caso di Massimo Bellotto), e che ora intendono ""consegnare"" alla nuova generazione che opera nell'ambito della formazione. Vengono trattate in particolare questioni inerenti alla cosiddetta formazione psico-sociale. Anche le culture organizzative vengono fatte oggetto di riflessione, in particolar modo per quanto riguarda quegli aspetti in grado di legittimare certi tipi di formatore a scapito di altri. Nel frattempo, il mondo è cambiato, le culture organizzative si sono evolute e le discipline psicologiche hanno costruito nuove conoscenze. Ciò attiva nuovi metodi e tecniche d'intervento, e, allo stesso tempo, si corre il rischio che la formazione si appiattisca sulle mode vigenti, funzionali sempre più ad implementare la potenza del sistema e sempre meno a coltivare lo sviluppo e la qualità della vita delle persone che lavorano nelle organizzazioni. Permane quindi per chi fa formazione la necessità di pensare, di fermarsi a riflettere, di fondare la propria prassi su concetti e metodi consistenti, di esercitare la propria discrezionalità con leggerezza e con autonomia di giudizio. -
Specchiarsi nell'adolescenza. Dalla cura del corpo alla cura di sé
-
Talmud babilonese. Trattato Betzà
Questo trattato fa parte dell'Ordine delle Feste (Mo'èd) ed è denominato in due modi: quello più diffuso deriva, come spesso capita per i libri ebraici, dalla prima parola del testo, Betzà (""uovo""). L'altro titolo, quello più comune fra gli antichi commentatori, è Yom Tov (lett. ""Giorno buono"", nel senso di ""Giorno festivo""), che non solo deriva anch'esso dalle prime parole del testo ma rappresenta l'argomento del trattato: le modalità dell'osservanza dei giorni festivi e le differenze rispetto allo Shabbàt (Sabato). Per ""giorni festivi"", in senso stretto, si intendono i giorni di festa solenne in cui è vietato lavorare. Secondo la prescrizione della Torà, i giorni festivi sono il primo e il settimo giorno di Pèsach (Pasqua), il giorno di Shavuòt (Pentecoste), Rosh haShanà (Capodanno), il primo giorno di Sukkòt (Festa delle Capanne) e Sheminì 'Atzèret (l'ottavo giorno dall'inizio di Sukkòt, detto anche Simchàt Torà, Gioia della Torà). Nella Diaspora, rispetto alla norma prescritta nella Torà, questi giorni sono raddoppiati per decreto rabbinico, mentre in Israele solo Rosh haShanà dura due giorni (il motivo dei raddoppiamenti è spiegato in questo trattato). Nei giorni festivi è proibito lavorare, come di Shabbàt, con la differenza che in tali giorni sono permesse alcune operazioni necessarie per la preparazione del cibo per il giorno festivo stesso. Il permesso di cucinare nel giorno festivo deriva da una necessità: infatti, quando il giorno festivo capita di venerdì o di domenica, si avrebbero due giorni consecutivi in cui sarebbe vietato compiere lavori e se fosse proibito anche il cucinare si sarebbe costretti a mangiare il cibo cotto tre giorni prima, con prevedibile rischio per la salute e detrimento della bontà delle pietanze, a danno dello spirito gioioso della festa. Riguardo a Pèsach e, per estensione, anche riguardo alle altre feste (salvo Kippùr), è scritto nella Torà: Il primo giorno e il settimo giorno saranno giorni di sacra convocazione, nessun lavoro si farà in questi giorni eccetto quanto necessario per il cibo di ognuno, solo quello potrà essere fatto (Es. 12:16). In questo versetto non si parla espressamente di ""cucinare"" ma di ""fare quanto necessario per il cibo"". Da qui deriva che sono permesse anche altre attività richieste per la preparazione del cibo. Fra queste, il trasporto in luogo pubblico, attività che di Shabbàt (e di Kippùr) è invece vietata. Uno degli scopi di questo trattato è appunto stabilire quali attività siano permesse nei giorni festivi e quali siano proibite. In generale, vale la regola per cui tutto ciò che può essere svolto prima dell'inizio della festa non può essere effettuato durante la festa stessa. Ad esempio, mentre l'impastare la farina e il cuocere il pane sono attività permesse durante Yom Tov, non lo sono il mietere il grano, il trebbiarlo, il macinarlo e altre attività simili che possono essere svolte prima della festa senza alcun detrimento per il prodotto finale. Il motivo per cui queste ultime attività sono proibite è per non affaticarsi durante i giorni festivi, che devono invece essere dedicati al pellegrinaggio al Santuario (quando esso... -
L' estetica della tarantella. Pizzica, mito e ritmo
-
Attività fisica e sportiva inclusiva. Riflessioni pedagogiche e s...
L'attività fisica e sportiva attraversa il corso di vita delle persone in contesti e con motivazioni differenti, incidendo sulla costruzione della loro identità e sul personale progetto di vita. È perciò fondamentale comprenderla dal punto di vista pedagogico, così come è essenziale saperla tradurre in una proposta didattica che valorizzi i numerosi stili di apprendimento, facendone un'opportunità di ben-essere e di crescita globale, investendo su relazioni collaborative e solidaristiche. Il testo si rivolge a insegnanti di educazione fisica, allenatori sportivi, educatori, professionisti delle scienze motorie che lavorano nei diversi servizi territoriali e a chi si sta formando per esercitare tali professioni. A tutti coloro, cioè, che vogliano assumersi l'impegno di accompagnare nella pratica fisica e sportiva le persone che vivono le diverse stagioni di vita, sapendo intervenire intenzionalmente sul contesto per accomodarlo o renderlo universalmente capace di accogliere rispettosamente chi lo abita. La monografia è così caratterizzata da un intreccio tra riflessione pedagogica e progettazione didattica, e non mancano le concrete testimonianze professionali che aiutano a immaginare bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani tutti protesi alla costruzione di una vita activa: naturalmente – inclusivamente – ciascuno a proprio modo. -
Nuova fenomenologia. Un'introduzione
L'uomo europeo moderno concepisce se stesso come un soggetto individuale, in possesso di un proprio privato mondo interiore. Ma l'individualità è possibile solo su fondamenti che egli non considera, condizionato in ciò da una tendenza all'oggettivazione tanto antica quanto moderna. Tra questi fondamenti si possono annoverare il corpo, la comunicazione corporea, il coinvolgimento affettivo, le situazioni significative, i sentimenti come atmosfere, i fatti irriducibilmente soggettivi. Chiarendo questi fondamenti, Hermann Schmitz espone qui in sei lezioni le tesi principali della Nuova Fenomenologia, contrapponendo al pensiero scientifico dominante, che addomestica la realtà riducendo tutto a sostanze e accidenti, un più complesso ""pensiero in situazioni"". Alla luce di questo nuovo modo di pensare, il modello dualistico, di un mondo oggettivo composto da corpi solidi da un lato e di un mondo soggettivo segregato in uno spazio interno (anima) dall'altro, perde fatalmente tuttaja propria apparente ovvietà. Questa Introduzione - la prima opera disponibile al lettore italiano di Hermann Schmitz - tocca succintamente i principali temi della Nuova Fenomenologia. -
Luciano Bianciardi. Tra illusioni e disincanto
A cento anni dalla nascita, Luciano Bianciardi appare sempre più come figura fuori dal coro. Nel panorama letterario del secondo Novecento, occupa un posto del tutto particolare, di sostanziale trasgressione rispetto a valori dominanti, norme e convenzioni consolidate. Organizzatore culturale, giornalista, scrittore, traduttore e storico, Bianciardi rappresenta una effettiva dissonanza, una delle personalità più inclassificabili, anticonformiste, refrattarie e radicali nonché, al tempo stesso, più tormentate della letteratura italiana contemporanea. Spesso gli si è fatto il torto di considerarlo soltanto autore di tre libri importanti, “Il lavoro culturale”, “L’integrazione” e “La vita agra”, trascurando il resto della sua produzione (gli scritti giornalistici, i lavori di storia, gli ultimi romanzi, i racconti ecc.). Ad una tale immagine parziale e riduttiva pone rimedio questo importante studio di Giuseppe Muraca che dell’attività di Bianciardi fornisce il quadro completo.