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Contabilità e bilancio negli enti locali. Teoria, casi, esercizi ...
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You are beautiful. Riuso creativo degli spazi dimenticati
«L’Italia è piena di spazi vuoti: ciò costringe il Bel Paese a confrontarsi con un patrimonio abbandonato e in crescente degrado». Tre esempi dal nord al sud dell’Italia, tre centri storici che, con formule diverse, raccontano esperienze creative di riuso temporaneo che tentano attraverso l’arte il materializzarsi di sogni collettivi. Palazzo Contemporaneo di Udine, Cicli indecisi di Forlì, Farm Cultural Park a Favara testimoniano il possibile. -
La Calabria del Settecento
Il Settecento è stato un secolo di mutamenti economici, politici e sociali che hanno interessato tutte le terre, allora conosciute, del nostro pianeta. Non solo ""Illuminismo"", con la riaffermazione vigorosa della ragione e delle sue capacità critiche, ma anche rivolta delle colonie americane contro la madrepatria britannica e presa della Bastiglia, punto di snodo della Rivoluzione francese. Sotto molteplici sfaccettature, il Settecento assume il ruolo di secolo spartiacque: non solo per i progressi tecnologici e per la nascita del modello industriale, quanto per il movimento letterario, filosofico e ideologico europeo. Un secolo foriero di novità e innovazioni, che si sono diffuse rapidamente e che sono diventate abitudini, routine della nostra vita quotidiana. A partire da una serie di articoli pubblicati su ""Calabria Letteraria"", la rivista di cultura e arte fondata da Emilie Frangella nel 1952, questo volume ricostruisce le vicende della regione nell'arco di un secolo. Con un occhio alle dinamiche di sistema, nazionali e internazionali: alla politica estera degli Stati italiani e delle potenze estere; e un angolo visuale dominato dalle variabili indipendenti, dalle cause storiche che determinarono il contesto amministrativo e gli stili di vita dei calabresi del Settecento. -
Come abbracciare un riccio. Ediz. a colori
Nei boschi, si sa, ci sono animali gentili che abbracciano tutti. Animali morbidi e abbracciosi. Ma cosa succede invece se a voler abbracciare tutti è un riccio pieno di spine? Tutti, che siano elefanti, tartarughe o volpi, si allontanano irrimediabilmente. Il riccio protagonista allora prova a inventare marchingegni o a trovare espedienti per superare le sue spine. Del resto, è un tipo gentile. Età di lettura: da 6 anni. -
Manuale dell'italiano facile da leggere e da capire. Come scriver...
Leggere un testo incomprensibile fa sentire confusi e frustrati. Immaginiamo l'esperienza quotidiana di chi ha difficoltà di lettura (disabilità intellettive, disturbi neuro-psichiatrici, scarsa conoscenza dell'italiano...), che non può interagire con i testi in modo indipendente. Questo libro, per chiunque si interessi di comunicazione, presenta indicazioni semplici per realizzare testi e siti web accessibili. Le indicazioni sono poi applicate in sei riscritture esemplificative che dimostrano le potenzialità che offre la lingua facile per permettere a tutti di formarsi, informarsi e divertirsi. -
Il diritto di guerra e di pace. Vol. 1
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio – che fu definito “la coscienza giuridica d’Europa” – dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all’antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti. -
Il diritto di guerra e di pace. Vol. 2
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio – che fu definito “la coscienza giuridica d’Europa” – dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all’antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti. -
Il diritto di guerra e di pace. Vol. 3
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio – che fu definito “la coscienza giuridica d’Europa” – dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all’antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti. -
Igiene per le lauree triennali e magistrali
La scienza medica ha vissuto negli ultimi cento anni numerosi momenti che si potrebbero definire magici, sia in termini di scoperte scientifiche che di applicazioni tecnologiche. Momenti forse meno eclatanti, ma sicuramente altrettanto magici ha vissuto anche l’Igiene, che, arricchendo progressivamente il panorama delle sue competenze, ha contribuito in modo sostanziale all’evoluzione non solo della medicina, ma anche della Sanità e dell’intera Società. Questa disciplina, infatti, che un tempo limitava il suo ambito di interesse alla conservazione della salute, è oggi protagonista di tutte le ineludibili scelte e sfide che la Società deve compiere per venire incontro in modo sostenibile alle sempre più pressanti richieste di salute e di benessere della popolazione. In questo contesto i futuri operatori sanitari devono acquisire e maturare i concetti fondamentali di questa scienza che coniuga strettamente la sua vocazione clinica con quella umanistica. Il nuovo volume di Igiene per le professioni sanitarie edito dalla Idelson Gnocchi, frutto dell’esperienza e dell’entusiasmo di un gruppo di Docenti universitari di prestigiosi Atenei italiani, risponde pienamente alle esigenze delle professioni sanitarie e arricchisce con la sua completa e moderna articolazione il panorama bibliografico attualmente esistente, fornendo agli studenti gli strumenti di metodologia pedagogica per porre attenzione non solo su quanto si studia, ma anche e soprattutto su come si apprende. È per me quindi un grande onore, anche in virtù della personale esperienza di Coordinatore di un Corso di Laurea in Infermieristica e dei rapporti di stima ed amicizia che mi legano ad alcuni degli Autori, poter presentare questo nuovo volume destinato a diventare rapidamente un insostituibile compagno di viaggio non solo per i nostri studenti delle professioni sanitarie, ma anche per i loro Colleghi già attivi nel mondo del lavoro e sicuramente anche per i loro Docenti. -
Gli ebrei di Saturno. Shabbat, sabba e sabbatianesimo
Che cosa hanno in comune un antico dio pagano, un pianeta, una figura messianica della prima età moderna e i sabba, le cerimonie notturne delle streghe? E come è possibile conciliare l'astrologia greco-araba con la sacralità religiosa dello Shabbat, il sabato ebraico? Sostenendosi, come di consueto, su un'amplissima serie di fonti primarie edite e inedite in varie lingue, Moshe Idel ricostruisce un affascinante percorso della storia delle idee, guidando il lettore lungo un avvincente itinerario nel tempo e nello spazio, alla scoperta delle radici di alcuni dei più radicati cliché della cultura e dell'immaginario moderno: dall'antichità a oggi si svelano così le molteplici connessioni tra mito e scienza, tradizioni dotte e popolari, sistemi speculativi e religiosi che hanno contribuito a forgiare il pensiero e la coscienza di generazioni di uomini vissuti tra oriente e occidente. -
Storia di Carla. Una bambina ebrea negli anni della persecuzione ...
Carla è una bambina ebrea veneziana che nel 1938, quando vengono emanate le leggi razziali, ha sei anni. La sua vita e quella della sua famiglia cambiano completamente: lei e il fratello Baldo non possono più frequentare la scuola, non possono andare in piscina né in palestra, non possono nemmeno fare il bagno sulla spiaggia del Lido. Il padre perde il lavoro e gli amici cattolici che frequentavano la loro casa fingono di non conoscerli se li incontrano per la strada. Fino al 1943 Carla frequenta la scuola elementare nel ghetto di Venezia, in un clima di tensione, di paura e di isolamento crescenti. Il 9 settembre 1943 la famiglia Viterbo fugge precipitosamente verso Ancona, città di origine del padre, e trova alloggio a Porto San Giorgio. Un mese dopo sono tutti arrestati e internati con altri ebrei nel campo di Servigliano, dove rimangono fino alla primavera del 1944, soffrendo privazioni di ogni sorta, con la costante minaccia di essere deportati dai tedeschi. Agli inizi di maggio il campo è bombardato dagli alleati e gli internati fuggono terrorizzati. Carla e la sua famiglia si nascondono e con l'aiuto del medico condotto di Servigliano riescono ad arrivare a Fermo, dove trovano un rifugio sicuro grazie a un religioso del convento di San Francesco. Sono tra i pochi a salvarsi da Auschwitz, dove invece finiscono molti dei loro compagni di sventura. -
Bibbia ebraica. Profeti anteriori. Testo ebraico a fronte
Secondo volume di questa traduzione, con testo ebraico a fronte, del canone della Bibbia ebraica pubblicata dalla casa editrice La Giuntina. Tale opera è il frutto di studi esegetici compiuti da insigni Rabbini e Maestri in Israele ed è curata dal Rabbino Prof. Dario Disegni. Il presente volume contiene in particolare: Giosuè, Giudici, 1 Samuele, 2 Samuele, 1 Re, 2 Re. -
Lampo all'alba
""Lampo all'alba"", vertice della poesia di Lea Goldberg (1911-1970), risuona tutto della poesia ebraica antica come di quella moderna; un coro in cui si insinuano forti gli echi della letteratura europea che l'aveva formata. Scritte fra il 1948 e il 1955, le liriche si situano all'ombra della Seconda guerra mondiale e nei chiaroscuri del nascente Stato; sono solcate da sentimenti di lutto, da cui affiorano in raffinate trasfigurazioni le antiche-nuove domande che i tempi imponevano. La raccolta è anche il suo libro più italiano per la presenza di un gran numero di sonetti, fra cui spiccano i dodici del ciclo ""L'amore di Teresa de Meung"", suo personale Canzoniere, intreccio cifrato di Vita e Poesia, nonché omaggio - denso di corrispondenze innovative - a Petrarca, del quale fu studiosa e traduttrice in ebraico. La complessità di ""Lampo all'alba"", qui presentato in prima traduzione italiana, è illuminata dal saggio ""La speranza dell'armonia"", nonostante tutto, scritto appositamente per questa edizione da Giddon Ticotsky, curatore dell'opera di Lea Goldberg in Israele. -
Talmud babilonese. Trattato Sukkà
Il tema di questo trattato è la festa di Sukkòt. Questa festa, delle ""capanne"" o dei ""tabernacoli"", come veniva chiamata anticamente in italiano, è la terza, dopo Pèsach e Shavu'òt, delle tre feste di pellegrinaggio prescritte dalla Torà. È una festa che dura sette giorni, iniziando il 15 del mese di tishrì, cinque giorni dopo il giorno di Kippùr, con una appendice di un ottavo giorno finale di festa, Sheminì 'Atzèret. Nella sua istituzione biblica questa festa si caratterizza per due regole principali. La prima è quella della sukkà, la capanna: Nelle capanne (sukkòt) risiederete per sette giorni, ogni cittadino in Israele risiederà nelle capanne. Affinché le vostre generazioni sappiano che ho fatto dimorare i figli d'Israele nelle capanne quando li feci uscire dalla Terra d'Egitto (Lev. 23:42). La regola della capanna consiste nell'obbligo di trasferirsi nei giorni della festa dalla propria abitazione in una abitazione temporanea, il cui elemento distintivo è un tetto, che deve essere di materiale vegetale staccato dal terreno dove è cresciuto, che non sia stato ancora trasformato in un kelì, ossia in un recipiente o oggetto lavorato. Il motivo di questa regola è specificato nella Torà, e è quello di ricordare che quando gli ebrei uscirono dall'Egitto dimorarono in capanne, abitazioni precarie, e vi rimasero per i quaranta anni di peregrinazioni nel deserto prima dell'ingresso nella Terra promessa. L'altra regola, quella degli arba'à minìm, le quattro specie, è semplicemente prescritta ma non motivata: E prenderete per voi nel primo giorno il frutto dell'albero di bell'aspetto, rami di palma, ramo dell'albero dal fogliame fitto e salici di fiume, e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni (Lev. 23:40). La regola consiste nel prendere quattro specie vegetali, che la tradizione specificherà essere un cedro, un ramo di palma, due di salice e tre di mirto, e agitarle nelle giornate festive. Un'ampia tradizione successiva ha cercato di interpretare il senso di questa regola, che certamente si basa sul rapporto con il mondo vegetale e rappresenta l'unione di realtà differenti (che nelle varie interpretazioni simboliche possono essere le parti anatomiche di un essere umano, o le componenti di una comunità, o gli aspetti delle manifestazioni della realtà divina). La festa di Sukkòt si colloca in un momento particolare dell'anno, anticipando l'arrivo della attesa stagione delle piogge, e chiude il ciclo agricolo annuale; nel suo simbolismo comprende un legame con la terra e l'agricoltura, e un richiamo storico generico al periodo della permanenza nel deserto. Quindi, per molti aspetti, sottolineati proprio dal simbolo della capanna, è il momento in cui si riflette sulla debolezza e sulla precarietà dell'esistenza. Su questi temi, il trattato presenta numerose storie e leggende, suggestive e pregne di significato. -
Egyptian tarot set. Con Carte
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Preghiere per ogni giorno dell'anno
Una raccolta di 365 preghiere, una per ogni giorno dell’anno (rivolte al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, a Maria, a san Giuseppe, all’angelo custode) per tutti i fedeli desiderosi di avere un testo per pregare semplicemente e con tutto il cuore. Scorrendo le pagine di questo libro, così come scorrono i giorni sul calendario, si può recitare una preghiera per ogni giorno dell’anno o scegliere di rivolgere una preghiera al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, a Maria… Un pratico indice tematico rende agevole la consultazione. Un libro tutto da pregare per sentirsi accompagnati dal cielo in ogni momento della giornata. -
Postfordismo e oltre
Il concetto di postfordismo ha avuto e continua ad avere una notevole rilevanza. Nella sua ricezione critica è stato soprattutto utile per inquadrare al meglio alcuni sviluppi del capitalismo negli ultimi decenni del secolo scorso. I due curatori di questo testo, autori del fortunato e assai diffuso Lessico postfordista (Feltrinelli 2001), si propongono nel presente volume di saggiare la fertilità di quel concetto a partire dalle ulteriori e recenti trasformazioni dell’attuale modo di produzione. Nei differenti contributi qui proposti, l’intento è sottolineare proprio ciò che si è modificato negli ultimi tempi, fino al punto da richiedere un aggiornamento risoluto degli strumenti di analisi del capitalismo contemporaneo, anche di quello che si è soliti appunto definire con la nozione di postfordismo. Andare avanti senza pigrizie con l’analisi critica è in fondo l’invito degli studi di poco più di una ventina di anni fa ed è – tale invito – ancora da considerare con rinnovata risolutezza e capacità di indagine nel momento in cui si fanno i conti con il “dopo” del postfordismo, con quello che è accaduto e accade oggi nel nostro tempo di vita individuale e collettiva. -
Il fantasma nello specchio
In questo volume Patricia Squires racchiude nove storie inquietanti del sovrannaturale, raccolte attraverso le sue conversazioni con abitanti del Sussex, nel Sud dell'Inghilterra. Una vera e propria indagine che l'ha portata a incontrare persone che non solo hanno visto dei fantasmi, ma hanno parlato con loro, vi hanno interagito, sono stati minacciati o addirittura salvati da essi, e la cui vita è stata profondamente toccata - nel bene come nel male - da queste esperienze fuori dall'ordinario. -
Se un papa è eretico: che fare?
La questione del ""papa eretico"", un tempo semplice caso di scuola, è divenuta oggetto di dibattito negli ultimi anni del pontificato di papa Francesco. Chi voglia studiare seriamente questo problema non può prescindere dagli studi di Arnaldo Xavier da Silveira (1929-2018), la cui opera può definirsi pionieristica in questo campo. Xavier da Silveira, formatosi alla scuola di Plinio Corrêa de Oliveira, ha affrontato infatti questo delicato argomento negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II. Esplorando la letteratura teologica e canonica sul tema, egli non si limita ad offrirci una panoramica delle diverse posizioni teologiche, ma aderisce alla opinione di san Roberto Bellarmino sulla possibilità che un Papa cada in eresia, arricchendo questa tesi di originali commenti. -
Il folklore unplugged. Lettere di Calvino, Cocchiara, De Martino ...
In un momento di radicale mutamento degli stili di vita, è oggi più che mai necessario ricostruire il dibattito sulla letteratura folklorica che animò la cultura italiana nel secondo dopoguerra, soffermandosi sul significato della sua riscoperta dopo i processi di manipolazione degli usi e costumi popolari messi in atto in epoca fascista. Questo volume dà voce agli scrittori, studiosi e intellettuali che facevano capo alla casa editrice Einaudi. Attraverso una scelta delle lettere che essi si scambiarono tra gli anni Quaranta e Cinquanta, emerge il modo in cui personalità diverse come Cesare Pavese, Giuseppe Cocchiara, Italo Calvino e Ernesto De Martino si siano relazionate, influenzate, contrapposte.