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Il Re Leone. La storia a fumetti. Ediz. limitata
Il volume Il Re Leone della nuova collana La storia a fumetti - Edizione limitata celebra 100 anni di Disney. La storia del noto film d’animazione Disney è raccontata nella versione a fumetti, seguendo la trama e lasciando spazio all’immaginazione. Nel volume di 64 pagine le parole si miscelano a vignette con tagli e inquadrature particolari e con colori brillanti. Dopo la storia a fumetti, il volume è completato da pagine di approfondimento sui personaggi protagonisti. Un volume da collezione a tiratura limitata - disponibile solo per il 2023. Età di lettura: da 6 anni. -
Le più belle storie da ridere
Una raccolta di storie a fumetti in cui i personaggi di Paperopoli e Topolinia riescono a strappare le migliori risate con avventure davvero divertenti. La naturale indole comica della banda Disney al completo si rivela in tutte le sue sfaccettature più esilaranti. Età di lettura: da 8 anni. -
Le nuove storie dei Madrigal. Encanto. Ediz. a colori
In questo volume i simpaticissimi Madrigal vivono nuove divertenti avventure. Ognuno è speciale a modo suo, ma tutti sono indispensabili per mantenere la famiglia unita e continuare a far rivivere l’Encanto. Le nuove storie dei Madrigal, per rivivere il ricordo delle emozioni vissute al cinema, con le bellissime illustrazioni a piena pagina. Età di lettura: da 5 anni. -
Prime storie della buonanotte. Disney princess. Ediz. a colori
In questo coloratissimo volume, sei storie dedicate alle Principesse Disney: Cenerentola, la Sirenetta Ariel, Rapunzel, Belle, Jasmine e Biancaneve. Storie in una versione semplificata, adatte alla lettura prima della nanna e per fare bellissimi sogni in compagnia delle Principesse Disney più amate. Età di lettura: da 4 anni. -
Storie di principesse. Ediz. a colori
Arriva un nuovo ed elegante volume di più di 300 pagine finemente rilegato, arricchito da bellissime illustrazioni a colori e in stile pittorico, che raccoglie 10 storie classiche intramontabili con protagoniste le amatissime Principesse Disney. Età di lettura: da 4 anni. -
Super dinopedia. Ediz. a colori
Siete appassionati di dinosauri? Questo libro è quello che fa per voi. ""Super dinopedia"" è il testo più completo e aggiornato sull'argomento. Attraverso quest'opera, dedicata alle più recenti scoperte della paleontologia e ricca di illustrazioni e di informazioni sorprendenti, potrete andare alla scoperta di questo mondo fantastico sulle orme dei vostri giganteschi beniamini e trovare risposte a molte curiosità. -
Londra. Con mappa estrabile
Gli esperti di National Geographic viaggiano in ogni angolo del mondo per cogliere tutti gli aspetti della cultura, della storia e delle tradizioni dei vari luoghi. Questo bagaglio di esperienze si ritrova in ogni guida National Geographic Traveler. Programmare il viaggio: una panoramica generale sulle principali attrazioni di Londra che aiuta a organizzare la visita in base al tempo a disposizione e agli interessi specifici. Itinerari a piedi, corredati da cartine con rimandi alle descrizioni dei luoghi toccati, dai maestosi edifici di Westminster, alla storica City of London, ai musei di South Kensington. Escursioni lungo itinerari insoliti ai college medievali di Cambridge, alle fonti termominerali di Bath e alla casa natale di Shakespeare a Stratford-Upon-Avon. Da non perdere: un elenco di località e attività vivamente consigliate con rimandi di pagina alle descrizioni puntuali di ogni capitolo della guida. Da provare: originali idee per fare esperienze uniche, come partecipare a una gita in barca sul Tamigi, gustare il tè del pomeriggio in un hotel elegante e assistere a un dibattito alle Camere del Parlamento. Suggerimenti forniti da fotografi, autori, ricercatori di National Geographic o da esperti conoscitori della città su mete e località assolutamente da visitare. Fotografie e cartine dettagliate che facilitano la selezione delle mete, la creazione di percorsi di visita e consentono di cogliere il meglio di ogni luogo. -
La Venezia segreta dei dogi
Come trascorreva la sua giornata un doge, la massima autorità dello Stato veneziano? Come veniva eletto e chi poteva diventarlo? Il suo governo era sempre accettato placidamente dai cittadini? Dove venivano sepolti i dogi passati a miglior vita? Che ruolo avevano le loro consorti, le dogaresse? A questi e a molti altri quesiti, risponderà esaustivamente il libro di Alberto Toso Fei. Nel volume si propone, infatti, di analizzare alcuni aspetti storici e curiosi della vita lagunare a partire proprio dalla figura del doge, ma estendendo il più possibile ""l'esplorazione"" a ogni settore dell'epoca: dalla cucina veneziana (famosi i banchetti dogali, rimasti negli annali) alla letteratura e alla musica (in Shakespeare, Byron e Verdi, solo per fare qualche esempio). -
Il visconte di Bragelonne. Ediz. integrale
Terzo e ultimo romanzo del ciclo dei moschettieri, ""Il Visconte di Bragelonne"", tra l'epopea e il romanzo picaresco, il dramma e la commedia di costume, si svolge nella Francia radiosa di Luigi XIV. I quattro moschettieri d'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis ormai avanti negli anni, si ritrovano su sponde diverse, ma il vincolo saldo dell'amicizia non viene meno anche nei momenti di più forte intensità drammatica. Sullo sfondo, intrecciati con le loro vicende, si sviluppano avvenimenti importanti per la storia europea, a cominciare dal perfezionamento dello Stato assoluto in Francia e della restaurazione monarchica in Inghilterra, mentre fioriscono le avventure galanti all'ombra della corte francese e i molteplici amori del re Sole. È famoso l'episodio della Maschera di ferro, che si svolge lungo diversi capitoli dell'opera e di cui sono state fatte numerose versioni cinematografiche. L'introduzione generale e la premessa di questa edizione sono di Francesco Perfetti. -
Guerra in camicia nera
Berto ritorna sugli eventi del 1942-43 nella forma propria dell’invenzione romanzesca, tuttavia i fatti da lui narrati erano stati da lui realmente vissuti.rn«Nulla di ciò che è umano o letterario mi è alieno: questa è l’acquisizione che Berto deve a Guerra in camicia nera, un libro che realmente è la premessa – necessaria ma anche logica, se consideriamo l’intera sua parabola di scrittore – per Il male oscuro». - Domenico ScarparnA me piace molto. È sotto forma di diario e succede in Africa. Si capisce bene cos’è stata la guerra in Africa, cos’è una guerra persa, si capisce perfino cos’era il fascismornCosí Natalia Ginzburg, in una lettera a Italo Calvino del 1954, sollecitò la pubblicazione di Guerra in camicia nera presso la casa editrice Einaudi, per conto della quale lavorava. Un giudizio che coglieva perfettamente l’intento dell’opera di Berto: narrare della «guerra persa», della guerra in camicia nera, per non rimuovere dalla memoria collettiva il destino di una generazione condotta alla disfatta dalla tirannia.rnIl romanzo fu pubblicato nel 1955 non da Einaudi, ma da Garzanti, e il giudizio della Ginzburg, nella società letteraria del tempo, fu largamente minoritario. Come nota Domenico Scarpa nell’introduzione a questa edizione del romanzo, era prevedibile che le cose andassero cosí, «qualsiasi cosa raccontasse, qualsiasi argomentazione sviluppasse» il libro del futuro autore del Male oscuro.rnBerto ritorna sugli eventi del 1942-43 nella forma propria dell’invenzione romanzesca, tuttavia i fatti da lui narrati erano stati da lui realmente vissuti. Nel 1942 raggiunse Misurata come combattente volontario del vi Battaglione Camicie Nere Africa Settentrionale. Dopo El Alamein e la rovinosa battaglia di El Hamma in Tunisia, si uní al x Battaglione Camicie Nere «m», col quale passò gli ultimi giorni della guerra in Africa, fino alla cattura avvenuta il 13 maggio 1943. Che questa tragica vicenda di combattente in camicia nera non fosse sepolta nell’armadio della storia, ma riaffiorasse in un’opera narrativa, poteva apparire, nel 1955, inopportuno a un paese desideroso di lasciarsi definitivamente alle spalle il passato.rnLa società letteraria del tempo, a eccezione della Ginzburg, di Calvino e di pochi altri, non si avvide tuttavia che, ritornando sulla sua storia di soldato in camicia nera, Berto, con le armi dell’ironia e dell’umorismo – «l’unica via che io potessi seguire per liberarmi dalla retorica» dichiarò in un’intervista a Vigorelli del 1964 –, avanzava una feroce, dissacrante denuncia della «faziosità, illiberalità, violenza» del fascismo.rnCome scrive Domenico Scarpa nell’introduzione, non vi sono infatti pagine migliori di Guerra in camicia nera in cui ci sia dato assistere, quasi in presa diretta, alla vita quotidiana del fascismo e dei suoi uomini, a quel «clima di formalismi superficiali e di complicità incistate, di furberie piccine in mezzo a cose troppo grandi, di ottusità corporativa e di ordini e contrordini che arrivano a pioggia e che sono ugualmente insensati, ma soprattutto di ladruncoleria e di burocratismo sudaticcio, stazzonato, imbrillantinato, cialtrone». -
La figlia del boia e il diavolo di Bamberga
Un cupo giallo ambientato nel Seicento tedesco, che mostra, sullo sfondo, un cupo capitolo di violenza: il processo alle streghe di Bamberga.rnBaviera, 1668. Insieme alla figlia Magdalena e al genero Simon, il boia di Schongau, Jakob Kuisl, è in viaggio verso Bamberga per presenziare alle nozze del fratello Bartholomäus. Dinanzi a un guado del fiume Regniz, carrettieri e contadini, riuniti in semicerchio, osservano qualcosa. Incuriosita, Magdalena, si fa largo tra la folla: nella melma affiora il braccio destro mozzato di un uomo. Qualcuno mormora che nella foresta di Hauptsmoor si aggira un mostro, una creatura dalle sembianze demoniache venuta direttamente dall’inferno. Raggiunta Bamberga, la famiglia Kuisl resta sbigottita dallo stato di abbandono e degrado in cui versa la città: gli edifici hanno le finestre sprangate da assi, ad alcuni manca la porta e dove un tempo c’erano magnifici vetri soffiati ora si spalancano buchi neri. Arrivati a casa di Bartholomäus, Jakob Kuisl apprende dal fratello che un clima di inquisizione grava sulla città. Dopo il ritrovamento di un braccio mozzato e di una gamba rosicchiata dai topi alla deriva del fiume Regnitz, e alcune misteriose sparizioni, il panico regna. Gli abitanti di Bamberga credono che sia opera del demonio, soprattutto da quando una creatura irsuta è stata vista aggirarsi di notte tra i vicoli. Jakob Kuisl, da uomo illuminato quale è, si rifiuta di credere a una simile superstizione e, insieme alla figlia, decide di indagare sul caso; un caso curiosamente legato alle abitazioni in rovina, testimoni silenziose di un crimine violento, forse il più violento che quelle contrade abbiano mai visto: il processo alle streghe di Bamberga. -
Creazione e anarchia. L'opera nell'età della religione capitalistica
I cinque scritti qui raccolti cercano di disinnescare questo dispositivo attraverso una paziente indagine archeologica dei concetti di opera (Archeologia dell’opera d’arte), creazione (Che cos’è l’atto di creazione), comando e volontà (Che cos’è un comando).rnrnNella cultura occidentale, principio, creazione e comando sono strettamente intrecciati. L’arché, l’origine, è sempre già anche il comando, l’inizio è sempre anche il principio – il «principe» – che governa e comanda. Questo è vero tanto in teologia, dove Dio non solo crea il mondo, ma lo governa e non cessa di governarlo attraverso una creazione continua, quanto nella tradizione filosofica e politica, in cui principio e creazione, comando e volontà formano insieme un dispositivo strategico senza il quale l’edificio della nostra società crollerebbe.rnI cinque scritti qui raccolti cercano di disinnescare questo dispositivo attraverso una paziente indagine archeologica dei concetti di opera (Archeologia dell’opera d’arte), creazione (Che cos’è l’atto di creazione), comando e volontà (Che cos’è un comando). Il territorio dell’arché viene percorso ed esplorato in ogni senso alla ricerca di una via di uscita an-archica. Finché, nel testo che chiude il libro (Il capitalismo come religione), l’anarchia appare come il centro segreto del potere, che si tratta di portare alla luce, perché un pensiero che abbia deposto tanto il principio che il suo comando diventi possibile. -
Dove soffiano i venti selvaggi. Un viaggio all'inseguimento di He...
Un diario di viaggio anticonvenzionale che rende visibile l’invisibile, che fonde con abilità cronaca, riferimenti letterari e nozioni di carattere storico e scientifico.rn«Il vento, le leggende, la bellezza dei paesaggi... Un resoconto irresistibile e divertente. Un contributo originale alla narrativa di viaggio.» - Jan Morrisrnrn«Hunt mescola elegantemente la narrativa con il reportage.» - New Statesmanrnrn«Illuminante.» - Wall Street Journalrn«Viaggiatore che ""ha studiato"", che cioè alle impressioni che raccoglie intreccia anche un riassunto storico delle regioni toccate, Hunt è abile nel destreggiarsi nel non facile territorio spazzato dalla Bora, dove si va dalle foibe alle guerre balcaniche.» -rn Paolo Marcolin, Il PiccolornIl viaggio sulle tracce del vento di Nick Hunt parte dai Pennines, la colonna vertebrale dell'Inghilterra, mentre insegue l'Helm, un vento negativo che geme e ulula e che nasce in Cumbria dal Cross Fell, il monte più alto della catena. Nell'Europa meridionale segue la Bora, un amaro vento del nord che soffia da Trieste attraverso la Slovenia e lungo la costa croata. La sua caccia al Föhn che «mangia la neve» diventa un viaggio serpeggiante di euforia e disperazione attraverso le valli alpine della Svizzera, mentre il suo ultimo itinerario traccia un antico cammino di pellegrini nel sud della Francia sulle tracce del Mistral - il vento di follia che ha animato e tormentato Vincent Van Gogh. Questi sono viaggi nel vento selvaggio, ma anche nei paesaggi selvaggi e tra le persone che li abitano - un vasto gruppo di meteorologi, cacciatori di tempeste, uomini di montagna, eccentrici appassionati di vento, marinai e pastori. Presto, Nick si ritrova portato avanti dalle stesse forze che sta inseguendo, attraverso la pioggia, le bufere di neve e le tempeste ululanti. Perché, dove sono i venti selvaggi, ci sono anche miti e leggende, storia e folklore, scienza e superstizione - e occasionalmente cabine di montagna remote piene di sottaceti, salumi e alcolici fatti in casa. -
I luoghi del pensiero. Dove sono nate le idee che hanno cambiato ...
Da Spinoza, nel Seicento olandese, Paolo Pagani risale il tempo e lo spazio fino a Thomas Mann, inseguendo e spiando nel loro lavoro quotidiano e nell'impegno di una vita grandi filosofi e scrittori, muovendosi fra stati, città, paesi, borghi, piccoli abitati, baite, stanze in affitto, monti e mari, dal Sud al Nord dell'Europa, sino agli Stati Uniti. rn«Questa è anche la personale ricostruzione di una certa idea di Europa. Politica ed economia sono strumenti imprescindibili di comprensione, forniscono il kit di smontaggio dei meccanismi di funzionamento di ogni società. Ma è la cultura che ha reso inimitabile il Vecchio Continente, è il suo possente portato di pensiero. Naturalmente attraverso alcune figure monumentali».I luoghi del pensiero non è un libro di filosofia, ma parla soprattutto di filosofi, delle loro vite e dei luoghi che hanno abitato. È perciò una originale cartografia intellettuale che racconta la storia delle idee e la loro genesi. Un viaggio reportage alle radici della cultura europea: nomi, case, sepolcri degli uomini che hanno cambiato la nostra visione del mondo. Soprattutto: idee nate da quei nomi, in quelle dimore, interrate in quei sepolcri, ma ancora vive perchè potenti, lungimiranti, preziose, eterne, fondative. Perchè c'è un'aura in ogni luogo, un linguaggio non detto che si impara ad ascoltare. -
Le api d'inverno
Germania, 1944. Egidius Arimond vive in una cittadina di minatori sulle sponde del fiume Urft, una regione con una vegetazione lussureggiante che le api sembrano amare molto, poiché ci vivono da milioni di anni. Ex insegnante, Egidius si guadagna da vivere come i suoi antenati prima di lui: alleva api e vende i prodotti del miele - candele di cera, vino e liquori - ai piccoli negozi della zona o nei mercati. Ogni mattina si alza alle cinque, beve un caffè d'orzo e poi si dedica alle arnie. Nel pomeriggio scende in città e si reca in biblioteca, dove controlla se è stato lasciato qualche messaggio per lui. Un'esistenza in apparenza monotona, segnata da rigide abitudini. In realtà, un'esistenza esposta al più grave dei pericoli. Egidius Arimond ha, infatti, un'attività segreta che, se scoperta, nella Germania del 1944, potrebbe costargli la vita: costruisce cassette cinte da arnie con colonie d'api particolarmente aggressive e, con quelle, organizza il trasporto di fuggitivi ebrei al confine con il Belgio. Per questo ritira ogni giorno in biblioteca comunicazioni in codice, infilate in volumi rilegati in cuoio che nessuno, per sua fortuna, si prende mai la briga di sfogliare. Non è soltanto per immacolata virtù che Egidius svolge la sua rischiosa attività: per ogni ebreo trasportato oltreconfine prende duecento marchi, che gli servono per comprare i farmaci antiepilettici di cui ha bisogno. Da quando c'è la guerra i farmaci sono molto difficili da reperire, soprattutto per uno come lui, un infermo e, perciò, un uomo considerato privo di valore, un inutile parassita nella follia che travolge la sua Nazione in guerra. -
Il violinista
Texas, 1865, guerra di Secessione, anno quinto. Grazie alla faccia e alla statura da bambino, e al violino Markneukirchen che incanta chiunque l'ascolti, Simon Boudlin è riuscito a sfuggire agli occhiuti reclutatori confederati. Ne ha visti tanti di orrori, il violinista itinerante, e sa soltanto che a nessun costo vuole imbracciare un'arma. Poi però arriva il giorno in cui, coinvolto in una rissa da saloon, viene arruolato a forza. Simon fa resistenza come può, prima all'addestramento, dopo sulle rive del Rio Grande, teatro di un'ultima, inutile vittoria sudista di una guerra ormai persa. Senza nemmeno aspettare il foglio di congedo dai vincitori, Simon prende il largo insieme ad altri tre musicisti che, come lui, sperano di trovare fortuna e soldi altrove: Damon, con la passione per Edgar Allan Poe e il flauto irlandese; Doroteo, tejano e chitarrista; il giovane Patrick, tamburino dell'esercito con il suo bodhràn. Comincia così un vagabondaggio del quartetto di musici attraverso il Texas devastato dalla furia degli eserciti e dalla febbre gialla, percorso da gente affamata e cenciosa, ma anche abitato da una natura intatta e primitiva. Un viaggio irto di difficoltà in cui la musica – quella che i quattro devono imparare a suonare insieme – è la stella polare di Simon, come lo è il pensiero di quella ragazza irlandese con i capelli corvini che gli ha rubato il cuore e che sente come un destino ad attenderlo in fondo a quel lungo cammino. Dopo il successo di Notizie dal mondo, da cui è stato tratto l'omonimo film con Tom Hanks, Paulette Jiles torna con un romanzo di grande atmosfera dove, fra superbe descrizioni e un'attenzione artistica al dettaglio, ci racconta una storia minore, se inscritta nella più grande storia della frontiera, ma che ben presto mostra il suo respiro epico, con i suoi personaggi coraggiosi e vitali, in cui brilla la luce di un'umanità non ancora sconfitta. -
La cartoleria Tsubaki
La venticinquenne Hatoko discende da una genía di illustri calligrafe che, a partire dall’epoca Edo, hanno svolto funzioni di scrivane pubbliche. Questo, almeno, è ciò che le ha sempre raccontato la nonna, con cui la ragazza è cresciuta. Alla morte della nonna, Hatoko si ritrova a prendere il suo posto, sebbene a differenza di un tempo ora il mestiere consista – nella migliore delle ipotesi – nel tracciare in bella grafia un nome sulla busta per un dono in denaro, un’epigrafe in memoria di un defunto o il nome di un nuovo nato oppure, ancora, l’insegna di un negozio, il motto di un’azienda o una semplice dedica. È dunque una calligrafa tuttofare, con il pennello e l’inchiostro sempre a portata di mano, nonostante all’apparenza figuri solo come la proprietaria di una piccola cartoleria di quartiere. La cartoleria Tsubaki è un negozietto di articoli di cancelleria e il servizio speciale di scrivano non è mai stato pubblicizzato in via ufficiale. Eppure, grazie al passaparola, sono in tanti a varcare la soglia della cartoleria con le richieste più sorprendenti: Hatoko si trova quindi a redigere eleganti biglietti d’auguri, a compilare telegrammi di condoglianze per la morte di una scimmia, a comunicare la fine di un amore, tutto rigorosamente scritto a mano e senza mai dimenticare che il suo lavoro è molto importante, perché contribuisce alla felicità altrui. La nonna, del resto, le ha sempre ripetuto che essere uno scrivano al servizio degli altri significa agire nell’ombra, come una controfigura, per aiutarli a comunicare emozioni anche molto profonde. Un giorno, alla cartoleria Tsubaki si presenta un giovane sconosciuto che parla un giapponese alquanto stentato. Con sé ha un sacchetto di carta pieno zeppo di lettere con un indirizzo italiano e vergate nell’elegante, inconfondibile grafia della nonna di Hatoko. Lettere capaci di sovvertire tutto quello che Hatoko ha sempre creduto di sapere non solo sul suo passato, ma anche su quello della cartoleria Tsubaki. -
Breve storia della Sicilia
Dai resti di una donna, vissuta tra 14 e 11mila anni fa, nel Pleistocene superiore, ritrovati nella grotta di San Teodoro – da cui il suo nome, Tea – all’ennesimo progetto del Ponte sullo Stretto, scorre veloce la storia della Sicilia. Invasa da tutti e vinta da nessuno, l’isola si è sempre dibattuta fra sanguinosi garbugli e clamorosi voltafaccia, spesso linea di confine fra Oriente e Occidente, per alcuni secoli terra di strabiliante convivenza tra cristiani, musulmani ed ebrei. Federico II, Stupor mundi, la mette al centro del suo mondo cosmopolita, irresistibile richiamo per europei e islamici. Con lui rnnasce l’idea di un’Italia unitaria, nasce la prima scuola poetica, nasce la prima forma di una lingua volgare. A esclusione degli orientali, non c’è popolo che non si sia affacciato in Sicilia a cominciare da quello che le dette il nome, i Siculi. Poi si presentarono i Sicani, a seguire Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Svevi, Normanni. Poi le dinastie reali e imperiali: Aragonesi, Angioini, Asburgo, Borbone, infine i piemontesi sotto il manto protettivo dell’impero britannico, che consentí a Garibaldi di far sbarcare i Mille a Marsala. E già nel 1863 avveniva l’iniziale trattativa di alcuni apparati della monarchia sabauda con Cosa Nostra per la gestione del malcontento di Palermo. Di trattative se ne sarebbero poi sviluppate tante altre, soprattutto nell’Italia repubblicana: da quella per la consegna del cadavere di Salvatore Giuliano a quella per l’arresto di Totò Riina. Lontani dalla capitale d’Italia, i Viceré locali hanno gestito il vero potere e i siciliani hanno presto imparato a baciare tutte le mani. -
Enciclopedia delle medicine non convenzionali
50 medicine tradizionali (etnomedicine) in breve. -
Montmartre
Lucille si trasferisce a Montmartre dalla provincia francese e si ritrova presto immersa nella poetica complessità del quartiere parigino. Montmartre la accoglie e quasi la sovrasta con i suoi colori, le vie affollate, la bizzarra allegria di Gogol il clochard e i silenzi intensi di Pierre, artista di strada. Ma il passare dei giorni rivela un inaspettato filo conduttore della sua vita parigina: una particolare solitudine che, privata della comune connotazione negativa, sa essere spazio dove vivere il calore di impreviste amorevoli amicizie, dove accogliere e comprendere vite diverse. Uno spazio dove infine si scioglieranno quei nodi che le impedivano l'inizio di un nuovo viaggio. Età di lettura: da 7 anni.