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Un architetto e una città. Ludwig Mies van der Rohe e Berlino
Il volume analizza criticamente alcuni progetti di Ludwig Mies van der Rohe per Berlino, nonché l'idea di città moderna che tali proposte sottendono. Un'esperienza concentrata in due momenti. Uno di poco più di dieci anni, dal 1921 al 1933, in cui si dedica al Progetto di concorso per un grattacielo sulla Friedrichstrasse, al Grattacielo in vetro, all'Edificio per uffici in cemento armato, ai Grandi Magazzini Adam, al Progetto di concorso per Alexanderplatz, all'Edificio per uffici sulla Friedrichstrasse, al Monumento ai caduti nella Neue Wache e alla Reichsbank. Poi una sorta di epilogo, poco prima della sua morte, dal 1962 al 1968, durante il quale progetta e realizza la Neue Nationalgalerie. Ripercorrere l'Erfahrung di Mies van der Rohe significa ricondurre il discorso dell'architettura entro i binari di una riflessione sulle sue forme costruite e sullo spazio della vita civile dell'uomo contemporaneo, nella prospettiva di una città aperta alla natura e con essa finalmente riconciliata. Una relazione che nell'opera di Mies appare con una radicalità senza compromessi. Prefazione di Carlo Moccia. Postfazione di Alberto Cuomo. -
Memorie in corso. Un architetto racconta
In tandem con il socio Alessandro Martini, Edoardo Monaco ha proseguito l'opera dello studio fondato dal padre Vincenzo e da Amedeo Luccichenti, ma imprimendogli un indirizzo del tutto diverso. Lo Studio Monaco Martini, infatti, non ha quasi mai beneficiato di incarichi privati, partecipando invece, per lo più, a concorsi pubblici, in particolare nel settore aeroportuale e ospedaliero. Questo libro aspira a essere una sorta di autobiografia di gruppo, poiché raccoglie le memorie di un milieu che annoverava artisti (Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Nino Franchina, Gino Severini, Corrado Cagli, Mimmo Rotella, Alberto Burri) e critici (Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Gualtieri di San Lazzaro), oltre agli architetti (Adalberto Libera, Luigi Moretti, Julio Lafuente, Cesare Ligini), tutti attivi a Roma nel secondo Novecento. Postfazione di Jean-Michel Léger. -
Territori della performance. Percorsi e pratiche in Italia (1967-...
La performance occupa sempre un territorio, sia ideale che fisico, inteso come sito di creazione e accadimento dell’azione: lo studio dell’artista e l’ambiente domestico; la galleria; i luoghi alternativi e informali; le istituzioni, come i musei e le grandi rassegne. Nella centralità del corpo affermata dalla performance emergono questioni legate all’identità e all’autorappresentazione, alla politica, all’antropologia, al mito e alla storia dell’arte, alla dimensione privata come strategia di resistenza e di autoaffermazione. Il volume presenta una serie di testi, fotografie, disegni e schizzi e documenti tratti da riviste e pubblicazioni dell’epoca, video e testimonianze orali che raccontano visivamente le pratiche artistiche effimere della performance, pratiche che sfuggono ai processi lineari di storicizzazione. -
I cento disegni di Leonardo Savioli. Luogo, tracce, città ideale
Il volume indaga il corpus delle circa cento tavole disegnate da Leonardo Savioli nei primi anni Quaranta sull'ambizioso tema della Città Ideale. Il punto di partenza è la distruzione della città reale a causa della Seconda guerra mondiale e dei suoi bombardamenti, che spinse allora tanto Savioli quanto il suo collega Leonardo Ricci e il loro comune maestro Giovanni Michelucci a guardare insieme verso il futuro con una rinnovata speranza. Savioli continuerà a lavorare per tutta la vita a questo ciclo di disegni, prodotti, come scrive Barontini, «ad un ritmo frenetico e spontaneo, che spesso spaventano lo stesso autore, il quale vi legge, come in uno specchio, le proprie paure e il riflesso del proprio stato fisico e mentale». Una ricerca carsica, che si è nutrita nel corso del tempo del confronto con i maestri internazionali – soprattutto il Le Corbusier di Chandigarh – e del dialogo quotidiano con gli amici architetti e storici dell'arte, da Lara Vinca Masini fino agli allievi, gran parte dei quali formeranno lo storico gruppo dei radicali fiorentini. -
Diritti e spazio pubblico nella città metropolitana. Roma e altri...
In seguito all'Unità d'Italia, Roma è cresciuta esponenzialmente fino ad assumere la dimensione metropolitana che oggi la caratterizza. Se fino agli anni Ottanta del Novecento il Raccordo Anulare rappresentava il limite sul quale si abbracciavano i grappoli della periferia marginale, negli ultimi quaranta anni la città si è allargata alla provincia, ramificandosi lungo le grandi infrastrutture. Oggi il suo volto di Città metropolitana è l'orizzonte sul quale si giocano i destini e le sfide vitali di una Roma in crisi, alla ricerca di una fisionomia nuova che ne rilanci il ruolo di capitale europea. La metropoli romana pone inoltre, agli studiosi e ai progettisti, problemi nuovi, in un panorama nel quale la dimensione paesaggistica assume un ruolo chiave, segnato dalla prevalenza dello spazio non costruito sull'urbanizzato. È un non costruito in bilico fra la fagocitazione nel magma della città diffusa e nuovi portati di senso, potenzialità latenti e valori possibili, rimasti inespressi o non ancora del tutto emersi. -
Il dolore estremo. Il trauma da Freud alla Shoah
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L'oracolo di Rasputin. Con i dischi magici per la consultazione p...
Un attempato ed enigmatico profugo russo, che lavorava come cameriere a Riccione negli anni Cinquanta, figlio di uno degli ultimi segretari di Rasputin, consegnò all’autore gli appunti che il mistico consigliere dei Romanov dettò al padre, appunti su una sorta di oracolo che il genitore avrebbe dovuto organizzare e scrivere, per poi farne dono alla zarina Alessandra. Un oracolo infallibile che risponde con sorprendente immediatezza ai dubbi e alle domande per cui si chiede un responso. Un metodo originale e appassionante per conoscere meglio se stessi e il proprio futuro utilizzando tre dischi magici acclusi al libro. Contiene tre dischi magici per la consultazione pratica. -
I tarocchi della Golden Dawn
I maghi della Golden Dawn studiarono a fondo il linguaggio simbolico dei Tarocchi e ne trassero una serie di metodiche interpretative insuperate per chiarezza ed efficacia. Presso di loro, i Tarocchi venivano impiegati in due modi diversi: come sistema divinatorio in senso stretto e come soglie simboliche sull’Altra Realtà. Il libro riporta il significato delle singole carte dei Tarocchi – Arcani Maggiori e Minori – secondo gli insegnamenti della Golden Dawn; offre una serie di pratiche divinatorie con l’uso delle carte, insegna la tecnica della veggenza tramite le carte e descrive le visioni ottenute dai maghi dell’Ordine. Il mazzo usato è quello Rider-Smith, messo a punto da uno dei maggiori esponenti della Golden Dawn, Arthur Edward Waite.