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Mostrati 541-560 di 8634 Articoli:
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Freaks
Tra i tendoni di un circo itinerante, la trapezista Cleopatra e il suo amante Ercole complottano di uccidere il nano Hans per ottenere la sua eredità. Dal cult movie che ha sconvolto il Cinema, l’adattamento a fumetti sequenza per sequenza del film Freaks diretto da Tod Browning (1932). Andrea Cavaletto ne ha ripreso fedelmente ogni frame, compresi quelli censurati ai tempi, e ne ha fatto una trasposizione a fumetti. Le tavole sono realizzate con una tecnica che alterna il photocomposing al disegno tradizionale, con un carboncino che ricrea l’atmosfera di quelle scene tanto discusse e tanto amate. -
Il furetto come fa? Ediz. a colori
I bambini adorano imparare i versi degli animali ma dopo un po’ i versi finiscono perche` gli adulti non ne conoscono altri. Questo libro offre 24 versi tra conosciuti e sconosciuti per giocare e divertirsi con il bufalo, lo struzzo, la marmotta e soprattutto il furetto! Il furetto come fa? Voi lo sapete?Continua la collana dei White boards che sta avendo molto successo e rimandi positivi da insegnanti, genitori, pedagogisti, logopedisti, bibliotecari e lettori di Nati per Leggere. Da scaricare sul sito dell’editore il documento che raccoglie le schede per ogni titolo con i consigli pratici di lettura e laboratori da fare con i bambini. IL GUFO BUBOLA, LA VOLPE GUAIOLA... Età di lettura: da 2 anni. -
La storia di due topini cattivi. Ediz. a colori
Una mattina due bambole escono per una passeggiata. La stanza è vuota e Tom Thumb e Hunca Munca, due topi, marito e moglie, che vivono in un buco sotto il battiscopa, escono e raggiungono la casa delle bambole. Aprono la porta, entrano, e scoppiano di gioia quando vedono il tavolo apparecchiato. Ma Tom Thumb si accorge subito che il cibo è finto e si arrabbia moltissimo. I due topini cominciano a mettere in disordine tutta la casa. Rubano anche molti oggetti, che tentano di far passare dal buco della loro tana. Quando le bambole tornano ci rimangono male nel vedere la loro bella casa distrutta. La bambina, proprietaria della casa delle bambole, mette allora un bambolotto vestito da poliziotto davanti all'ingresso principale, la sua tata è più pratica e sistema invece una trappola per topi. Ma i due topini non sono in realtà così cattivi infatti... Età di lettura: da 3 anni. -
La storia di Timmy Tiptoes. Ediz. a colori
Timmy Tiptoes è uno scoiattolo che spesso ruba le noci, ma un giorno gli altri scoiattoli si stancano e lo chiudono in un albero cavo per farlo confessare. Nell'albero Timmy incontra Chippy Hackee, uno scoiattolo amichevole e dispettoso che lo fa mangiare così tanto che Timmy non potrà più uscire dall'albero. E quando arriva una tempesta cosa succederà? Questo libro è l'undicesimo della piccola serie di albi illustrati della grande scrittrice britannica. Età di lettura: da 3 anni. -
Film per piccolini. Ediz. a colori
Il 28 dicembre del 1895 i fratelli Lumière organizzarono la prima proiezione cinematografica pubblica a pagamento presso il Salon Indien del Grand Café di Parigi in Boulevard des Capucines 14. Per un franco il pubblico poté assistere alla proiezione di dieci film lunghi 50 secondi l'uno, la durata di una bobina. Quel giorno nacque il cinema e i primi spettatori ne rimasero incantati. A 28 anni da quel lontano giorno, nel 1923, André Hellé, artista geniale che amava moltissimo i bambini, concepisce e illustra questo albo intitolato Films. Quello che fa è molto semplice ma talmente moderno e innovativo da essere ancora attuale. Hellé immagina infatti di far scorrere in ogni pagina un cortissimo film comico di 50 secondi di lettura. 29 film da sfogliare per piccoli e grandi lettori, con l'invito a prendersi il tempo per ogni fotogramma di queste comiche degne di Charlie Chaplin e Buster Keaton. Pulce lo porta in Italia per la prima volta perché lo considera un piccolo gioiello. Nel cinema di oggi c'è la sempre più spasmodica ricerca di un ritmo veloce e incalzante, mentre con questo albo vorremmo ricordare che per apprezzare le cose l'infanzia (e non solo) ha bisogno di tempi lenti. Una riscoperta a tutti gli effetti anche del cinema delle origini. Buona visione di quelli che oggi potremmo chiamare cortometraggi! Età di lettura: da 4 anni. -
Abc filastrocche da qui a lì. Ediz. illustrata
Ecco una raccolta di filastrocche legate all'alfabeto. Ci sono tutte, comprese le lettere straniere. In ogni doppia troviamo il testo in rima e una pagina abbecedario con i caratteri della lettera presentata in tutti i suoi modi di scrittura. Questo è molto importante per i bambini del primo ciclo della scuola primaria per memorizzare e distinguere i vari stili. Le filastrocche si susseguono in ordine alfabetico così da facilitare la memorizzazione della sequenza delle lettere. Inoltre ogni filastrocca regala un elemento di divertimento che rende l'apprendimento più piacevole... perché si sa che divertendosi, si impara molto meglio! Il libro si presta anche per la lettura autonoma da parte dei bambini che stanno cominciando a leggere, grazie alla scelta dello stampato maiuscolo. Età di lettura: da 3 anni. -
La vigilia di Natale. Ediz. a colori
Ininterrottamente pubblicato da oltre due secoli vendendo milioni di copie nel mondo, The Night Before Christmas di Clement C. Moore è diventato il più classico dei classici natalizi recitata fra gli altri da Louis Amstrong, Aretha Franklin e da Bob Dylan. Illustrato da innumerevoli artisti, nel 1902 arriva tra le mani di William Wallace Denslow e diventa Denslow’s Night Before Christmas. La storia dell’incontro tra un papà e Babbo Natale nella notte della vigilia è qui tradotta in illustrazioni modernissime negli accostamenti cromatici, nel taglio delle inquadrature e nell’umorismo in stile quasi cartoon. Un classico amatissimo in una veste insolita e originale. Un testo molto importante per capire lo sviluppo della figura di Babbo Natale nell’immaginario collettivo. Età di lettura: da 5 anni. -
Il nulla positivo. Gli scritti su Beckett
""Il nulla positivo"" raccoglie in un unico volume tutti gli scritti che il grande filosofo Theodor Adorno ha dedicato a Samuel Beckett. rnrn«Il nulla positivo è un libro di durezza adamantina (ha un linguaggio radicalmente filosofico) che testimonia la furia distruttiva di due menti alte e crudeli.» - Leonetta Bentivoglio, RobinsonrnUn libro impossibile, vagheggiato e mai portato a termine, che comprende - accanto al celebre e fondamentale ""Tentativo di capire il «Finale di partita»"", e a passi scelti della ""Teoria estetica"" - la trascrizione di un'accesissima e sorprendente conversazione televisiva e un'inedita lettura de L'innominabile. Un quartetto di testi che intona finalmente nella sua completezza lo spartito dell'articolata interpretazione adorniana di Beckett. In queste pagine il pensatore francofortese si conferma un critico di raro acume, rivelandosi anche un lettore appassionato in grado di mettere in luce - tanto sul piano estetico quanto su quello politico - il nucleo intorno al quale orbita la prosa beckettiana: un «nulla positivo» che esprime la condizione umana nella sua nuda realtà, senza orpelli né illusioni. Un nulla capace ancora oggi di scardinare ideologie e pensieri unici ribadendo i dirompenti doveri dell'arte. -
Buone maniere. Guida contemporanea allo stile, per distinguersi i...
""Viviamo in un mondo che va molto in fretta, tanto da non avere spesso più il tempo di osservare le cose e di vedere, nella semplice quotidianità, la vera bellezza. In questo rincorrersi di impegni e scadenze, i più si dimenticano una parola gentile. Una risposta cortese. Quelle attenzioni piccole ma importanti, che trasformano la vita da un semplice susseguirsi di momenti in un racconto che vale la pena leggere, o ascoltare. Dove andiamo, così in fretta, da non aver più il tempo di usare un tovagliolo vero, anziché uno di carta? Di apparecchiarci la tavola per la colazione? Di essere cortesi con il prossimo, galanti con una donna, altruisti con chi divide con noi lo spazio di una scrivania o lo scompartimento del treno? Non andiamo da nessuna parte, in realtà. Viviamo una vita che, senza buone maniere, resta senza bellezza. Trovo dunque che partire per cercare il bello, in quello che facciamo ogni giorno, possa essere un modo per salvarci dall'apatia di un'esistenza arida, senza cortesia, senza amore. Non mi riferisco alla semplice regola, ma a quelle buone maniere che ciascuno dovrebbe far proprie, ed esercitare nel giusto modo, con il solo scopo di contribuire a rendere maggiormente vivibile l'oggi. Platone disse: ""La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito"". Con lo stesso criterio, ritengo che il riuscire ad avere buone maniere sia mescolare in giuste proporzioni la regola e il buon senso..."" (Csaba Dalla Zorza) -
Simboli di vita e di morte nell'età neolitica
Legata da un'intensa amicizia di ispirazione reciproca a Marija Gimbutas, che conobbe dagli anni Ottanta, insieme interpretarono alcuni tra i più potenti e duraturi simboli della Dea come datrice di Vita e di Rigenerazione. Osservando e comparando lo splendido repertorio di immagini di Çatal Hüyük, che ha generato i simboli ancor oggi presenti nell'iconografia sacra, coglie in Ghassul lo snodo evolutivo di quel sistema coerente del sacro che si dipana lungo migliaia di anni dalle grotte del Paleolitico Superiore fino alla fine del Periodo minoico a Creta, e a Oriente confluisce in divinità femminili come Inanna, Ishtar, Afrodite. Straordinario il suo contributo sui simboli di morte, originato dagli immensi avvoltoi neri dagli occhi bianchi di Catal Huyuk e riprodotti nelle maschere rituali ghassuliane, note come gli ""Spettri"". -
Quando le donne suonavano i tamburi
Per millenni, i tamburi sacri del Mediterraneo precristiano e dell'Asia occidentale sono stati suonati da donne. Le percussioniste sacerdotesse erano le custodi delle tradizioni spirituali delle prime civiltà e detenevano le chiavi per sperimentare il divino attraverso il ritmo. Sono rimaste al centro del culto della Dea fino all'ascesa del patriarcato e alla conseguente perdita del tamburo come mezzo di illuminazione spirituale. Con saggezza e passione, Redmond racconta il profondo legame della nostra specie con il tamburo, il primo suono ispirato dal battito del cuore della madre, che fa parte del nostro patrimonio inseparabile di musica e spiritualità, oggi rivendicato dalle donne di tutto il mondo. Il testo incoraggia uomini e donne a ristabilire legami ritmici con se stessi, gli altri e la natura attraverso il potere del tamburo. Riccamente illustrato, è allo stesso tempo una storia, un libro di memorie e un richiamo al rinnovamento spirituale e sociale. -
Coltelli regionali d'Italia. Ediz. illustrata
""Coltelli regionali d’Italia"" racconta, attraverso le immagini tratte dalla collezione privata di Luca Pisanello, la storia di alcuni tra i più famosi coltelli della tradizione italiana. Un viaggio per immagini di altissima qualità tra coltelli e coltellinai con didascalie particolareggiate per entrare nel mondo dei materiali pregiati e delle caratteristiche tecniche di ogni coltello. -
Ombre in val Pusteria
Un piccolo paese della Val Pusteria, in un luglio assolato, diventa teatro di una serie di delitti efferati. Ad essere coinvolti sono nomi noti dello sport, con un elemento in comune: il loro allenatore. La prima vittima è Caroline Vilander, campionessa di nuoto. Ha la gola tagliata e le è stato tatuato un teschio sotto il seno. A questo omicidio segue quello di Walter Rainer, portiere della squadra di hockey di Bolzano, trovato senza vita in una stanza d’albergo a Dobbiaco. La dinamica è la stessa: ha la gola tagliata e un teschio tatuato sul petto. Chi mai potrebbe volere la morte di giovani atleti? Molti abitanti del paese sembrano, anche soltanto marginalmente, implicati, ma il movente sfugge agli investigatori. Dalle autopsie emerge che le vittime facevano uso di anabolizzanti e farmaci dopanti per aumentare il rendimento nelle gare agonistiche. Dopo una serie di avventure che vedono il coinvolgimento di tutta la comunità montana, l’ispettore Riccardo Meier e il patologo forense Michael Foreman individueranno il colpevole puntando i riflettori proprio sugli insospettabili dell’ambiente sportivo. -
Communication in the new hybrid ontologies. From platforms to the...
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Comunicazione artificiale. Come gli algoritmi producono intellige...
Gli algoritmi che lavorano con il deep learning e i big data stanno diventando così bravi a fare così tante cose da metterci a disagio. Come può un dispositivo sapere quali sono le nostre canzoni preferite o che cosa dovremmo scrivere in un’email? Le macchine sono diventate troppo intelligenti? Secondo Elena Esposito il punto è un altro: questo tipo di analogia tra algoritmi e intelligenza umana è infatti fuorviante. Se le macchine contribuiranno all’intelligenza sociale, non sarà perché hanno imparato a pensare come noi, ma perché noi abbiamo imparato a comunicare con loro. Da qui dunque la proposta di pensare alle tecnologie digitali e alle macchine «intelligenti» non in termini di intelligenza artificiale ma di comunicazione artificiale. Per far questo abbiamo bisogno di un concetto di comunicazione che tenga conto della possibilità che il nostro «partner di comunicazione» non sia un essere umano ma un algoritmo non casuale ma completamente controllato, anche se non dai processi della mente umana. Indagare su questo aspetto significa esaminare l’uso degli algoritmi in diversi ambiti della vita sociale: dalla proliferazione di liste (e liste di liste) online all’uso della visualizzazione; dalla profilazione digitale e individualizzazione algoritmica, che attraverso playlist e raccomandazioni fanno del web un mezzo di comunicazione che non è più di massa, alle implicazioni del «diritto all’oblio»; per approdare infine alle fotografie, utilizzate oggi più per sfuggire al presente che per conservare una memoria per il futuro. -
Tutti i giorni
Il suo nome è Abel Nema. L'hanno trovato in fin di vita appeso a testa in giù in un parco cittadino. È un uomo bello, silenzioso e capace di parlare perfettamente dieci lingue senza tradire il suo accento. Si dice che sia un genio, ma a cosa serve esserlo se la tua vita è cambiata così tanto che nessuno è più in grado di riconoscerti, e nemmeno tu sai più qual è il tuo posto nel mondo? Tutti i giorni di Terézia Mora, salutato in Germania come uno dei casi letterari più importanti degli ultimi anni, ci porta alla scoperta di un personaggio unico, iconico, quasi biblico, di cui sappiamo poco. Sappiamo che Abel Nema è fuggito da una guerra civile, da un paese che non esiste più, e che è approdato nella città occidentale di B. dove vive a contatto con un'umanità che gli somiglia: musicisti balcanici, bande di ragazzini rom, ma anche la dolce Mercedes - che lo sposa con l'intento di salvarlo - e il suo bizzarro bambino Omar che ha rinunciato a un occhio in cambio della saggezza... -
La pallottola in cerca dell'eroe
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La «vulnerabilità unica in adozione». Paradigmi teorici, ricerche...
L'adozione è una realtà complessa, in cui il valore del biologico, l'eventuale differenza etnica, la costruzione del nuovo legame di attaccamento, le possibilità di recupero di bambini che hanno vissuto esperienze più o meno gravemente sfavorevoli, sono solo alcuni dei temi più significativi. Gli individui hanno modalità e risorse diverse per affrontare l'adozione: alcuni la vivono in modo resiliente e ne sono scarsamente colpiti, altri percepiscono il fatto di essere stati adottati come stigmatizzante. Di fronte a tale ""vulnerabilità unica"" si dovrebbe parlare più di persone che sono state adottate piuttosto che di un adottato. Le ricerche indicano che un adeguato sostegno nelle varie fasi del percorso adottivo, sia un fattore determinante nell'incrementare le possibilità di riuscita dell'adozione e per accrescere il benessere psicofisico del minore. Comprendere come tutto il network adottivo affronta, nel corso delle transizioni, le questioni istituzionali e personali è un aspetto centrale che ricercatori, clinici ed educatori dovrebbero considerare nel loro lavoro, anche attraverso una preparazione specifica sul tema. -
La finestra. Ediz. illustrata
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Capo Nord in moto col Cinico ed il Frignone. Schizofrenico diario...
9412 chilometri in 11 giorni in moto in solitaria, dormendo nei boschi, lavandosi nei fiumi, cenando in compagnia delle renne, per tornare un'altra volta a Capo Nord o forse per andare a seppellire una bottiglia di vino in un Parco Naturale nel cuore della Norvegia. Il diario di bordo di un viaggio concentrato e particolare, a spasso per l'Europa, realmente avvenuto tra maggio e giugno 2018. Un racconto a cui ispirarsi. Resoconti, dati, tappe, consigli, riflessioni, tutto quello che devi fare e tutto quello che è meglio non fare prima di salire in sella alla tua moto per arrivare a Capo Nord. Una fonte di informazioni in un racconto dai punti di vista inusuali.