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Studi sugli «alimenta legata» e «ventris nomine»
La ricerca si articola secondo tre traiettorie variamente riconducibili all’eventus mortis ed accumunate dall’esigenza di provvedere agli alimenta, intesi come quanto è da considerarsi essenziale alla vita. La prima propone alcune delle questioni più significative in tema di legati di alimenti, ricostruendo il pregevole distillato di principi e criteri ermeneutici scaturiti soprattutto dall’elaborazione giurisprudenziale classica, evidenziandone le tendenze interpretative estensive della voluntas testatoris e la visuale di favore per il sostentamento dei beneficiari. La seconda approfondisce la disciplina con cui Marco Aurelio, al fine di salvaguardare la volontà del testatore e la finalità alimentare, vietò le transazioni in tema di alimenta legata tese alla riduzione o persino alla rinuncia della prestazione disposta dal de cuius. La terza esamina le disposizioni edittali restituite dai titoli 25.5 e 25.6 del Digesto giustinianeo che sanzionavano le condotte fraudolente della donna in stato di gravidanza, reale o simulato, finalizzate all’ottenimento dal pretore del possesso dei beni ereditari ventris nomine. -
Tutela premiale del credito
Al giorno d'oggi è piuttosto consueto che si parli di incentivi e premi. Se infatti la funzione promozionale da sempre appartiene al diritto, essa pare aver conseguito una accresciuta rilevanza nell'attuale assetto dei rapporti socio-economici. Nell'opera monografica, l'indagine è volta a verificare se ed entro quali limiti le parti possano decidere di privilegiare, rispetto alla generale tutela risarcitoria contro il danno da inadempimento, un apparato rimediale positivo di coercizione indiretta all'adempimento, sino al limite di una sostituzione del generale rimedio negativo e successivo del risarcimento dei danni, con il rimedio di tipo preventivo e positivo della ricompensa per l'adempimento. Prima di trattare dell'obbligazione e del relativo sistema rimediale, inserite nella cornice sistematica elaborata dagli studiosi di teoria generale del diritto che si sono occupati di sanzioni positive, trovano spazio alcune tra le ipotesi di diritto premiale registrabili in ambito privatistico sia nel diritto oggettivo, che nella autonomia privata. -
Il dovere d'ufficio nella teoria giuridica della funzione amministrativa
L’opera analizza il dovere d’ufficio del funzionario pubblico in una prospettiva differente rispetto a quella tradizionale. In particolare, liberato il comportamento amministrativo dall’ipoteca del potere, nel saggio si mostra la possibilità di comportamenti autonomi del funzionario rispetto all’agire tradizionalmente ricondotto all’esercizio della funzione amministrativa. Ciò è possibile, secondo l’Autore, attraverso lo spostamento del punto di osservazione del fenomeno giuridico dalla dogmatica tradizionale alla diversa dimensione dei processi decisionali connotati da razionalità. Tale differente prospettiva consente infatti di meglio spiegare l’interdipendenza tra gli interessi rilevanti in una medesima vicenda amministrativa. In particolare, è il coordinamento amministrativo lo strumento che garantisce tale interdipendenza, in quanto permette all’amministrazione di creare le condizioni di contesto utili alla soluzione amministrativa che massimizzi l’utilità attesa, in una prospettiva di attenzione alle peculiarità della singola vicenda e, di conseguenza, alle aspettative dei destinatari dell’esercizio della funzione. Nel momento in cui tale agire viene apprezzato nell’ambito del dovere d’ufficio del funzionario, esso assume peraltro rilevanza giuridica e carattere doveroso, rilevando quale fattispecie ulteriore e differente rispetto a quelle tradizionalmente ricondotte al concetto di funzione amministrativa. -
Gli esperimenti giudiziali. Limiti e potenzialità di un istituto negletto
L’esperimento giudiziale ha sempre goduto di scarsa considerazione da parte di Corti e Cattedre, tanto da risultare un mezzo di prova anacronistico, in via di estinzione. La ragione di ciò è da individuarsi nel fatto che viene ritenuto strumento inidoneo per l’accertamento del reato e delle relative circostanze a causa di una natura meramente ricognitiva e ricostruttiva, idoneo ad offrire risultati essenzialmente certi solo in caso di esito negativo. Si tratta di aspetti che inducono a guardare con sfiducia all’esperimento giudiziale, con l’effetto di ritenere ingiustificato sul piano economico e probatorio il ricorso ad un meccanismo così complesso e costoso, capace di apportare risultati in termini di mera probabilità circa un determinato accadimento. Si tratta di riserve che, oggigiorno, vanno rimosse in quanto, grazie all’applicazione della tecnologia, l’esperimento giudiziale si propone come “prova” idonea ad apportare al processo dati conoscitivi per convalidare i vari profili dell’accertamento, sempre che il suo utilizzo sia presidiato dalle garanzie previste per il contraddittorio per la formazione della prova. -
Soft law e giustizia penale
Gli attori della giustizia penale, differenziando procedimenti e prodotti normativi, creano e utilizzano soft law con funzione di preparazione e integrazione degli strumenti vincolanti, sino, talvolta, ad arrivare alla competizione con questi ultimi (come nel caso di alcuna soft law del CSM). Tali prodotti possono essere endogeni – provenire, cioè, da soggetti pubblici – ed esogeni – provenire, cioè, da privati. Possono, poi, essere unilaterali o partecipati, e questi ultimi possono avere pure natura “sinallagmatica”, ripagando economie di mezzi e tempi con forme di tutela nei confronti di sanzioni processuali come le inammissibilità (si pensi ai Protocolli tra avvocatura e magistratura). Insomma, nata al di fuori del sistema penale e ad esso apparentemente aliena per caratteristiche ed effetti, la soft law non solo vi è entrata di prepotenza ma, sfruttandone attori, funzioni e ruoli, è riuscita a dimostrare elevate “capacità adattive” e a influenzarne molti dei meccanismi di funzionamento. Il Volume, una volta individuati alcuni tratti genetici comuni (sveltezza, agilità, autoproduzione), replicati con variazioni su più livelli e ordinamenti (internazionale, europeo, interno), sviluppa l’analisi dei “modi” di adattamento e differenziazione della soft law nel contesto della giustizia penale, “modi” che costituiscono anche canali di redistribuzione di poteri e chiavi di “successo evolutivo” di taluni dei “soggetti produttori”. -
Sport e valorizzazione del territorio
Giovanna Del Gaudio è Ricercatrice di Economia e Gestione delle Imprese. Docente di Management e Marketing delle Imprese Turistiche, Governo delle Imprese Alberghiere e Revenue Management presso l’Università Federico II di Napoli. É autrice di articoli, contributi scientifici e di una monografia sul tema della creazione e appropriazione del valore in azienda. É membro di progetti di ricerca nell’àmbito della valorizzazione territoriale e dello sviluppo turistico. É membro di gruppi di ricerca a livello nazionale ed internazionale. É stata Consigliera Regionale della Federazione Italiana Rugby. -
Principi generali di diritto processuale civile nell'ordinamento internazionale ed europeo
I principi generali del diritto hanno rivestito un ruolo essenziale ai fini dello sviluppo del diritto internazionale sia pubblico sia privato. Nel settore civile, tuttavia, l’attenzione della dottrina si è focalizzata prevalentemente sui principi di natura sostanziale e meno su quelli processuali, soprattutto a causa delle difficoltà emerse nell’identificazione di questi ultimi, dovute in special modo alla disomogeneità dei diversi sistemi processuali nazionali. Negli ultimi decenni, ad ogni modo, il significativo incremento delle controversie a carattere transnazionale ha comportato un aumentato fabbisogno di jus dicere che, se non adeguatamente regolamentato, può compromettere seriamente l’accesso alla giustizia e la tutela di molti diritti fondamentali. In questo contesto, il tema dell’armonizzazione e dell’inderogabilità di alcuni principi processuali a livello internazionale non può più essere sottostimato, come hanno dimostrato diversi casi recentemente presentati dinnanzi alla Corte internazionale di giustizia e alle Corti regionali sui diritti umani. In quest’opera, pertanto, l’Autore, dopo aver identificato un “nocciolo duro” di principi processuali che potrebbero costituire il “giusto processo internazionale”, rilevandoli con un metodo induttivo dalla giurisprudenza e da strumenti internazionali di diversa natura, si spinge fino a considerare se ed in quale misura essi potrebbero riflettere l’esistenza ed il contenuto di uno “jus cogens processuale”. Non viene tralasciata l’analisi delle possibili conseguenze sul piano della responsabilità internazionale che la violazione di siffatte norme potrebbe produrre ad opera degli atti delle organizzazioni internazionali, delle legislazioni statali, delle decisioni nazionali oppure delle condotte di uno Stato o di una organizzazione internazionale. Mostra meno -
La crisi della democrazia statunitense. Ragioni e prospettive
L’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 ha stimolato le riflessioni sulle tensioni che affliggono l’ordinamento statunitense. Il volume è frutto di un convegno organizzato in memoria di Antonio Zorzi Giustiniani sulla crisi democrazia USA. Esso affronta, attraverso la ricerca in materia di Zorzi Giustiani, la realtà delle difficoltà crescenti di tutti gli ordinamenti democratici contemporanei, con par- ticolare riferimento a quello statunitense. L’analisi delle trasformazioni internee del contesto geopolitico mondiale dell’ultimo cinquantennio mettono in evidenza l’importanza di una consapevole riflessione sulla necessità di rafforzare i fondamenti della forma di Stato di democrazia pluralista, limitando e riducendo tensioni e centrifugazioni. -
Le patologie civilistiche del contratto fiscalmente abusato
Negli ultimi venti anni dottrina e giurisprudenza hanno affrontato ripetutamente, e sotto svariati profili, il tema dell'abuso del diritto. Si tratta di un argomento dai molteplici risvolti e di natura interdisciplinare. Nel presente volume si intende indagare un particolare aspetto inerente all’abuso del diritto, non ancora molto approfondito dalla dottrina, né dalla giurisprudenza: quello degli effetti, nei rapporti di diritto civile, di un contratto abusato a fini fiscali. -
Immigrazione, libertà personale, diritti fondamentali
Questo volume raccoglie gli elaborati dei partecipanti al progetto di ricerca “Immigrazione, libertà personale e diritti fondamentali”, finanziato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. La disciplina sui diritti fondamentali spettanti agli immigrati, estremamente ampia e frastagliata, è oggetto di riflessione da diversi punti di vista. Innanzitutto, l’indagine si sofferma sulla legislazione europea, con particolare riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, così come interpretata dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo, alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, osservata attraverso la lente della Corte di giustizia, e alle direttive eurounitarie. Dai profili europei si passa all’ordinamento giuridico italiano, a cominciare dall’analisi della Costituzione, che assicura agli stranieri garanzie analoghe a quelle dei cittadini in ambito penale e giudiziario, almeno in materia di libertà personale, di accesso alle giurisdizioni e di assistenza difensiva, compresi i diritti all’interprete e al traduttore, settori considerati dalla ricerca. È, però, la disciplina ordinaria interna a delineare uno scenario non rassicurante, sia per lo scarso adeguamento al dettato europeo – ancora perfettibile, ma più garantito di quello interno – sia per le profonde lacune, soprattutto in materia di libertà personale. La c.d. detenzione amministrativa dello straniero, in particolare, è una misura collocata al di fuori del sistema penale, con insufficienti garanzie difensive e spesso impiegata per controllare e ridurre l’imponente e complesso flusso migratorio. A fronte dello sconfortante quadro normativo esaminato dagli autori, si individuano soluzioni interpretative e si formulano proposte per riformare la materia, al fine di renderla più rispettosa dei diritti fondamentali di ogni persona. -
Il diritto del mercato del lavoro
Fin dai suoi primi passi nell’Italia repubblicana la disciplina dei servizi al mercato del lavoro si è fortemente caratterizzata per la pretesa di governare il mercato soltanto per mezzo di norme e procedure, ignorando pressoché totalmente la necessità che venisse curata la qualità e l’efficacia dei servizi: da quello della mediazione tra domanda e offerta di manodopera a quello dell’orientamento scolastico e professionale, a quello della formazione. Il volume intende mettere in evidenza come oggi, sollecitata dalla UE, l’Italia si trovi ancora una volta ad affrontare la questione dell’efficienza ed efficacia del sistema dei servizi al mercato del lavoro. Per questo essa mette in campo, con il programma Next Generation UE, un robusto investimento di risorse; ma nel piano presentato alla Commissione Europea nel 2021, nel capitolo relativo al sistema dei servizi al mercato del lavoro la parola chiave “occupazione” viene sostituita con la più sfumata ed evanescente “occupabilità”. Le ragioni di un probabile fallimento della nuova stagione delle politiche per l’occupazione inaugurate dal programma GOL sono al centro delle riflessioni dell’A., che ricostruisce le tappe più significative della evoluzione normativa italiana dal dopoguerra fino alle novità introdotte dalla legge di Bilancio per il 2023. -
Le ADR delle autorità indipendenti. Strumenti composizione controversie
Le ADR consumeristiche sono state istituite per rafforzare la fiducia dei consumatori nel mercato fornendo un accesso facile, rapido e a basso costo per la risoluzione delle controversie derivanti da contratti di vendita o di servizi. Il presente volume analizza le ADR che operano sotto la vigilanza di Autorità amministrative e in particolare quelle di competenza dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni («AGCOM») nei settori delle comunicazioni elettroniche, dei servizi di media audiovisivi e delle piattaforme di condivisione di video. L’analisi comprende anche le ADR disciplinate dal Regolamento UE sui Servizi Digitali e il rapporto con le ADR della Direttiva sui Servizi di Media Audiovisivi. Inoltre si guarda al possibile impatto della Riforma Cartabia sulle ADR consumeristiche settoriali e, più in generale, alla loro diversa ratio rispetto alla mediazione in materia civile e commerciale. Infine si valuta l’ADR collettiva come fattore di spinta per un miglioramento dell’azione amministrativa e delle prassi dei professionisti alla luce dell’obiettivo di giustizia sostanziale auspicato dall’Unione europea e dalla nostra Costituzione. -
Rinvio pregiudiziale ed interpretazione adeguatrice
Il volume indaga il tema del rinvio pregiudiziale e dell’interpretazione conforme quali fattori di costruzione del diritto euro-unitario. L’analisi, che vuol pure riflettere criticamente sul ruolo giocato dalla Corte di giustizia, è volta ad appurare quanto il vincolo delle sentenze interpretative trovi un riscontro nell’architettura complessa di un ordinamento italiano nel quale il combinato disposto degli artt. 11 e 117, comma 1, Cost. fa da bussola all’opera di sistematizzazione degli interpreti. -
Conflitto e crimine tra punizione e giustizia riparativa. Il d. Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150
Il saggio propone una lettura socio-giuridica della “disciplina organica” della giustizia riparativa, introdotta dal Decreto Legislativo 10 ottobre 2022, n.150. Muovendo da una prospettiva sociologica, analizza la struttura e le dinamiche del conflitto, per approfondire poi lo stretto rapporto che lo lega al crimine. Il conflitto, infatti, può essere il presupposto del reato, la sua matrice originaria, ma anche la conseguenza dell’evento delittuoso. La relazione tra autore e vittima di reato, talvolta irretiti in un distruttivo legame conflittuale, fa emergere l’incapacità del diritto di fornire risposte adeguate, capaci di promuovere la ricomposizione dello strappo personale e sociale. La giustizia riparativa, sottolinea l’autrice, può costituire uno straordinario strumento in grado di coadiuvare il diritto nella gestione del conflitto sociale, fornendo, allo stesso tempo, sostegno ed effettiva tutela alla vittima. Una giustizia “simmetrica”, capace di superare la sterile e insoddisfacente logica della contrapposizione delle parti in causa, evita la radicalizzazione del conflitto, promuovendone una gestione più ampia ed efficace. L’intervento normativo italiano sembra, però, ispirato prevalentemente dalla necessità di migliorare l’efficienza del sistema della giustizia penale, più che di fornire risposte adeguate alle esigenze della vittima, al suo bisogno di riconoscimento e di sicurezza. Nel saggio sono, inoltre, evidenziate le criticità di una riforma che in ogni caso appare, almeno formalmente, rilevante e da tenere sotto osservazione per i futuri sviluppi applicativi. Introduzione di Randall Collins. -
Il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi - Rasff. Comunicazione e collaborazione per la gestione del rischio
Uno strumento di comunicazione al servizio della gestione del rischio: questo è il Sistema di allarme rapido per gli alimenti e mangimi, noto anche con l’acronimo RASFF, e costruito, sin dalle origini, in forma di rete. A distanza di poco più di vent’anni dalla pubblicazione del Regolamento (CE) n. 178/2002, il volume intende tracciare una descrizione del sistema, individuandone i confini, il campo di applicazione e le procedure, con l’intento di chiarire alcune ambiguità interpretative della sua funzione. Partendo dalle origini del sistema e descrivendone l’evoluzione, il percorso “scinderà” le componenti del RASFF, ne approfondirà le modalità operative, le interazioni con altre reti nel più ampio sistema IMSOC, sino ad affrontare le conseguenze provenienti dalla sua attivazione (ma estranee ad esso). -
Il sistema dei controlli interni delle banche e la gestione del rischio di riciclaggio
Il processo di digitalizzazione e lo sviluppo delle cripto attività hanno sollevato importanti interrogativi sulla tenuta dei regimi normativi esistenti e sulle strategie regolatorie più efficaci per disciplinare questi fenomeni, anche con riguardo alla normativa antiriciclaggio. Le nuove modalità di circolazione della ricchezza abilitate grazie alle tecnologie a registro distribuito hanno sollevato un articolato ventaglio di questioni relative non soltanto all'applicabilità o meno dei requisiti (id est, adeguata verifica della clientela, obbligo di conservazione e obbligo di segnalazione di operazione sospetta), ma anche alla necessità, più in generale, di un profondo ripensamento dell'architettura istituzionale e sostanziale dell'intera disciplina antiriciclaggio. In questa prospettiva, il presente lavoro esamina il recente fermento regolatorio valorizzando come il fil rouge che attraversa e tiene uniti i più recenti interventi di aggiornamento della materia (la IV e V direttiva antiriciclaggio) e pure la riforma organica del diritto antiriciclaggio europeo presentata dalla Commissione Europea è, tra le altre cose, la centralità del protocollo organizzativo d'impresa. L'indagine si sofferma sul ruolo del rischio di riciclaggio nel concretizzare il dovere organizzativo imposto ai destinatari della disciplina. La valutazione del rischio antiriciclaggio assume infatti una peculiare rilevanza con riguardo alla gestione dell'impresa, poiché configura un momento decisivo per determinare il contenuto dell'obbligo di allestire un assetto organizzativo adeguato. A fronte dei cambiamenti connessi con la finanza digitale e la diffusione delle cripto attività, gli sviluppi futuri della normativa antiriciclaggio vanno nella direzione di sviluppare ulteriormente il nesso esistente tra la valutazione del rischio e l'allestimento dei presìdi interni, enfatizzando il rapporto funzionale del primo momento (valutativo) rispetto al secondo momento (organizzativo). La riforma organica del diritto antiriciclaggio europeo conferma quanto importante e stretto, ma soprattutto critico, sia il legame tra valutazione del rischio, gestione del rischio e assetti organizzativi interni. -
Le nuove misure di protezione dell'autonomia dei minorenni
La Legge n. 206/2021 di riforma della giustizia civile, familiare e minorile apporta significative innovazioni alle principali fonti di diritto processuale e sostanziale, codici e leggi speciali. Nel semplificare, velocizzare e razionalizzare la giurisdizione e i procedimenti ad essa complementari si intende garantire l’effettività delle tutele dei soggetti più vulnerabili, paradigmaticamente impersonati dai minorenni. La procedimentalizzazione, flessibilizzazione e consensualizzazione delle tutele realizza il loro interesse mediante l’adeguata assistenza all’esercizio dell’autonomia. In tal modo, si superano le rigidità dei tradizionali meccanismi sostitutivi rappresentativi della responsabilità genitoriale e della tutela, mediante il rafforzamento dei diritti partecipativi dei minorenni, i quali si avvalgono di un ventaglio di nuove misure protettive che possono essere disposte dal giudice, anche d’ufficio, in funzione del fabbisogno protettivo di ciascuno di essi. La nomina del curatore generale del minore ex art. 473-bis.7, comma 2, c.p.c. in caso di restrizioni alla responsabilità genitoriale costituisce la nuova, principale misura protettiva dell’autonomia del beneficiario, che incide sia sui profili interni alla responsabilità genitoriale, sia su quelli esterni dell’autonomo compimento delle scelte personali e patrimoniali. L’analisi delle tante novità normative segnala un preciso percorso di riforma delle tutele dei minori che realizza, per un verso, il superamento dell’impianto codicistico civile della loro incapacità legale d’agire e, per altro verso, la convergenza con il sistema protettivo per le persone maggiorenni prive in tutto o in parte di autonomia. La ricomposizione della sistematica generale delle misure protettive dell’autonomia delle persone, minorenni e maggiorenni, costituisce un ambizioso risultato da realizzare attraverso il riassetto normativo formale e sostanziale delle corrispondenti discipline del codice civile. -
La logica dei servizi nel food and beverage
Il libro “La logica dei servizi nel Food and Beverage” mette in luce che, nei processi di sviluppo di un’impresa operante nel settore Food and Beverage, l’orientamento al cliente e la gestione delle relazioni con il mercato diventano temi cruciali per le imprese che vogliono potenziare la propria capacità di competere su mercati internazionali, che puntano ad aumentare i profitti e a realizzare obiettivi di sostenibilità. L’obiettivo del libro è analizzare, all’interno di una prospettiva economico-manageriale, i processi di formulazione delle strategie di marketing delle aziende Food and Beverage, con enfasi particolare alla prospettiva dei servizi. I principali filoni teorici sono sono la Service-Dominant Logic e il Quality Management, intesi come possibili prospettive per la creazione del vantaggio competitivo sostenibile. Oggigiorno, la pianificazione di azioni di marketing pone al centro la comprensione dei processi interni di creazione del valore da parte del cliente. -
Lineamenti di diritto privato nell'era dell'economia digitale
Il volume si avvale di uno stile piano ed esemplificativo per illustrare, con metodo attento alla complessità del sistema ordinamentale nella costante interazione con il contesto economico, gli istituti del diritto privato funzionali all’attuale impostazione dei corsi di laurea economico-gestionali. La trattazione, ancorata alla concretezza dell’esperienza giuridica, valorizza la dialettica fra dottrina, giurisprudenza e prassi, prestando specifica attenzione agli scenari aperti dall’impiego delle tecnologie digitali e dei sistemi di IA nei diversi campi delle relazioni tra privati oltre che tra questi e l’apparato dei poteri pubblici. Si chiude con una parte dedicata alla tutela giurisdizionale dei diritti - utile per comprendere i rapporti che intercorrono tra «diritto sostanziale», «processo» e «procedimenti complementari» - ed è corredata di tavole di verifica. -
Dieci lezioni sul contratto
La teoria generale del contratto è l’occasione per trattare le molteplici articolazioni dell’autonomia privata, dalle sue radici dommatiche ai suoi profili applicativi, con sguardo attento alle questioni che animano gli odierni dibattiti. L’analisi della fenomenologia degli atti di autonomia privata e della morfologia del contratto aiuta a comprendere l’utilità di una prospettiva al contempo più pragmatica e necessariamente trasversale. Il volume raccoglie, con alcuni aggiornamenti, i testi di un ciclo di lezioni, il che spiega il tono della trattazione e l’assenza di citazioni.