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Cronache veneziane
In Pixar batte forte un cuore italiano. È quello di Enrico Casarosa, autore e regista del cortometraggio candidato agli Oscar, ""La Luna"""". """"Cronache Veneziane"""" ci mostra l'altra faccia della luna: è la maestria dei suoi acquerelli che ci racconta una storia d'amore d'altri tempi in un diario di viaggio italiano. """"Facciamo così: non diciamo che Casarosa è andato via dall'Italia perché altrimenti non avrebbe potuto fare quello che sta facendo e che farà, perché da noi una vera industria dell'animazione non esiste. [...] Enrico ha fatto bene ad andare lontano a farsi le ossa, perché davvero è un cittadino del mondo, un artista italiano che riesce a cogliere e far fiorire le suggestioni più diverse raccolte in ogni parte del globo."""" (dalla prefazione di Luca Raffaelli)"" -
Hugo Pratt. Periplo incantato. (1945-1995) 50 anni di fumetti. Ediz. italiana, inglese e francese
Con questo volume continua il percorso di raccolta e analisi del lavoro del maestro di Malamocco. Un'accurata selezione di tavole dal segno inconfondibile, disegnate nel corso di cinquant'anni di attività artistica, riunite per categorie secondo i temi più amati dall'autore: l'autunno, le donne, il deserto, la magia, le avventure per mare. ""Periplo incantato"""" è una galleria di immagini che ci condurranno in Africa, America, Siberia, Argentina, lungo passaggi e corti segrete, alla ricerca di tesori scomparsi e leggendari."" -
La proprietà
Maggio 1939. Una barchetta a remi si allontana da Varsavia navigando lungo la Vistola. A bordo, un ragazzo e una ragazza tentano la fuga da un presente che li vuole divisi verso un Muro dai contorni indistinti, in un luogo di pace che potrebbe salvarli dal terremoto che sta scuotendo il loro piccolo mondo. Ma è ben altra la scossa che si prepara ad arrivare, e a creare fratture insanabili negli equilibri della Storia stessa: una catastrofe che cambierà per sempre la loro esistenza e quella di milioni di altre persone. Tel Aviv, anni 2000: Mica, giovane produttrice televisiva, ha perso il padre da pochi mesi quando Regina, sua nonna, annuncia di voler tornare dopo più di sessant'anni in Polonia per recuperare i beni di famiglia nazionalizzati dal regime (nazista prima, comunista poi) e divenuti riscattabili. Per decenni Regina si è opposta all'idea di rimettere piede a Varsavia, quell'""enorme cimitero"""" dove l'Olocausto ha sterminato la sua famiglia mentre lei riparava in Palestina. Ma il viaggio con Mica porta alla luce il vero motivo della sua cocciuta lontananza dalla Polonia: il ritorno delle due donne alle proprie origini finisce così per svelare segreti inaspettati, gettando nuova luce sulla storia della loro famiglia."" -
Vermeer. Vita di un genio della pittura
Johannes Vermeer (1632-1675) il più misterioso tra i grandi geni della pittura europea. Poche sono le tracce certe della sua esistenza; poche le opere di sicura attribuzione che ci ha lasciato. Sono dipinti silenziosi, pervasi di luminosità, mai solenni o celebrativi: mostrano uomini e donne nella loro quotidianità, occupati in semplici azioni come versare il latte, leggere una lettera, suonare la spinetta. Le sue figure femminili sono colte nella loro semplicità, eppure la profondità delle loro espressioni e la luce che emana dai loro volti delicati le rende piene di fascino. La forza evocatrice che sprigiona da tanta naturalezza ha saputo conquistare personaggi come Marcel Proust che alla Veduta di Delft ha dedicato pagine memorabili. Anthony Bailey, con rigore scientifico e con una prosa brillante e raffinata, ripercorre le tappe dell'oscura esistenza del pittore e ci aiuta a penetrare il segreto del suo inesauribile fascino. -
Il nostro Sic. Ediz. illustrata
C'era una volta, tra la spiaggia con gli ombrelloni e la campagna dove si può imparare a guidare il trattore, un'officina piena di attrezzi e un pugno di bambini a cui piaceva andare forte con le minimoto. E tra questi ce n'era uno che voleva sapere il perché di tutte le cose, che amava il modo di correre di Eddie Lawson e Valentino Rossi e sognava di diventare un giorno come loro. E poi c'era un ragazzino che passava i pomeriggi a capire come funziona un motore, che la domenica cantava in macchina con babbo e mamma andando alle gare con la moto nel baule, che in trasferta all'estero si portava la piadina per le grigliate tutti insieme a fine gara e che cercava di far ubriacare le ragazze straniere su viale Ceccarini ma non sempre gli andava bene. E un giovane uomo che sulla moto ci stava un po' stretto ma che amava vincere. Non solo in pista ma anche a calcetto, a beach-volley, sugli sci, a biliardino, ovunque ci fosse della bagarre. E che aveva scelto una ragazza e quattro amici, sempre gli stessi, e cantava ""Siamo solo noi"""" perché gli piaceva Vasco Rossi, ma anche """"O surdato 'nnammurato e """"Like A Rolling Stone"""". Un guerriero che con la squadra giusta sapeva fare miracoli e se c'era da prendersi a torte in faccia non si tirava mai indietro. Oltre duecento foto a colori, documenti di pista, memorabilia e scritti inediti. I primi giri in minimoto, le serate con gli amici, i rally: quattordici QR Code con video rari e divertenti. E un coro di trenta voci per raccontare Marco."" -
Testa, cuore e gambe
Antonio Conte, l'uomo giusto per riportare alla Juventus la gloria e l'orgoglio troppo a lungo perduti. Antonio Conte, l'uomo di mille battaglie e di oltre quattrocento presenze in bianconero, tredici anni arricchiti da cinque Scudetti, una Champions, una Coppa Intercontinentale e da tutto quello che c'era da vincere in Italia e nel mondo. Antonio Conte, per cui ""la realtà è il campo, la realtà è il sudore, la realtà è il sacrificio"""". Antonio Conte, passato a dodici anni al Lecce dalla Juventina - un nome un destino - in cambio di otto palloni e della promessa fatta in famiglia di continuare a studiare. Antonio Conte, arrivato a Torino in punta di piedi nel novembre 1991, che al primo giorno nello spogliatoio, di fronte agli eroi di Italia '90 Baggio e Schillaci, istintivamente dà loro del """"voi"""". Antonio Conte, cresciuto sotto l'ala buona del Trap, che alla fine di ogni allenamento si ferma con lui in campo per migliorare le doti tecniche; che gioca accanto a Zidane e Del Piero, pupilli amatissimi dell'Avvocato, e si impone a furor di popolo come Capitano indiscusso per la sua grinta infinita. Antonio Conte, che nel 2004 appende le scarpette al chiodo e riparte da zero, come piace a lui, col vento contro e un proposito fermo: """"Se entro qualche anno non arrivo alla panchina di una grande squadra, smetto"""". Dopo gli anni preziosi dell'apprendistato tra Arezzo, Bari, Bergamo e Siena - arricchiti da due promozioni in A - per lui si spalancano le porte di casa: la Juve lo vuole per tornare grandi insieme e..."" -
La giustizia non è un sogno
Concludendo la sua straordinaria carriera, Guariniello scrive un’autobiografia “professionale” che a ogni pagina risuona di passione. Leggerla è ripercorrere tappe fondamentali nella storia d’Italia, rivivendo momenti dolorosi ma anche rincuorandosi perché, grazie al lavoro della magistratura, siamo diventati passo dopo passo un Paese molto più civile.rnrn«La giustizia non può essere un sogno. È un diritto, concreto, a portata di mano, che tutti possono e devono esigere. Ho cercato di farlo capire con il mio lavoro. Spero di aver seminato qualcosa di buono. E spero di essere ricordato come un magistrato che si è battuto per cause giuste»rnrnNonostante l’età, faccio ancora sogni assurdi. Come quando vedo le immagini intollerabili dei cinesi o degli indiani chini sui sacchi di amianto e mi domando: «Ma non esiste un modo per andare a fare il magistrato laggiù?». È impossibile, me ne rendo conto. Nella sua carriera Raffaele Guariniello, uno dei magistrati più importanti del nostro Paese, non si è occupato di mafia o terrorismo. Si è occupato di ciascuno di noi. Della nostra dignità. Era in gioco la dignità dei lavoratori nei primi anni Settanta, quando Guariniello svelò il Sistema di schedature alla Fiat: lì si calpestava il diritto a essere rispettati nella propria vita privata e a prescindere dalle idee politiche. Erano in gioco la dignità e spesso anche la vita in tutte le fabbriche – a partire dalla Sia, Società italiana per l’amianto, per arrivare, naturalmente, a Eternit – su cui Guariniello indagò risalendo alle cause di innumerevoli, troppi decessi per mesotelioma. Erano in gioco i valori dello sport e la salute degli atleti – non solo dei professionisti ma an- che dei semplici amatori – quando Guariniello si occupò di sostanze dopanti. Erano in gioco la vita e il diritto a un lavoro si- curo la notte stessa in cui Guariniello si precipitò sul rogo della Thyssen, dando inizio a un’in- chiesta senza precedenti, in Italia e nel mondo, che ha segnato un cambiamento fondamenta- le nel modo di considerare le morti sul lavoro. -
Mettiamoci a cucinare. Ediz. illustrata
Ci sono giorni in cui gli amici si presentano all'improvviso e tu sei appena rientrata da lavoro-palestra-supermercato. Ci sono giorni in cui hai voglia di casa, giorni nei quali stare ai fornelli è un momento di relax e una coccola per chi si ama. Ci sono giorni in cui ti prudono le mani e ti vien voglia di dimostrare cosa sai fare, e così entri in cucina certa che riuscirai a stupire tutti. È pensando a questi stati d'animo che Benedetta ha avuto l'idea di questo nuovo libro, nel quale le ricette sono suddivise in tre sezioni: ""Oggi ho poco tempo"""", """"Oggi mi impegno"""", """"Oggi voglio stupire"""". Le pagine sono inoltre arricchite con ricette fotografate step by step, tavole a tema (e i menù perfetti da abbinare), piatti adatti a vegetariani, intolleranti al glutine e alle uova, indicazioni dei tempi di preparazione. L'autrice prosegue il dialogo intimo costruito negli ultimi anni con il suo pubblico e, anche nelle pagine colorate di questo nuovo volume, continua a condividere aneddoti di vita personale, episodi divertenti ed esperienze di successi (ma a volte anche utilissimi insuccessi) culinari."" -
Il potere è nella mente. Pensieri e comunicazione per vincere, convincere e non cadere in trappola
"Potrei ritenermi soddisfatto se il mio mentalismo fungesse da molla per generare nelle persone, attraverso le emozioni e il senso di meraviglia, la curiosità per i meccanismi della propria mente e della comunicazione."""" È questo il mentalismo di Francesco Tesei: non è magia, ma un ponte tra arte e psicologia, con richiami alla Programmazione Neuro Linguistica e una profonda conoscenza di tecniche di comunicazione. È conoscere se stessi, capire gli altri, intuirne i pensieri, condizionarli, superare gli ostacoli e i conflitti, assumendosi il diritto e la responsabilità di dare un significato a tutto quello che accade, diventando osservatori attivi, artefici e protagonisti del proprio destino. Nello spettacolo che porta nei teatri di tutta Italia, Tesei esplora le potenzialità della mente in maniera artistica e finalmente in queste pagine svela i suoi segreti: come si è avvicinato prima all'illusionismo e poi al mentalismo, i retroscena dello show e l'incredibile bagaglio di conoscenza che si nasconde dietro i trucchi che mette in scena sul palcoscenico. Oltre a idee e strategie applicabili nella vita quotidiana, propone ampie riflessioni sui misteri del pensiero e dell'inconscio, mediante continui richiami alle menti più brillanti di ogni epoca e a esempi tratti dalle sue esperienze personali. Con un linguaggio semplice, Francesco Tesei rende accessibili e utili nella pratica le abilità della mente umana." -
Il braccialetto della felicità
Una chiave di Tiffany, un piccolo uovo tempestato di diamanti, la torre Eiffel in miniatura. Sono solo alcuni dei ciondoli sul braccialetto che Holly, responsabile di un negozio di abiti vintage a Manhattan, trova nascosto nella tasca di una magnifica giacca Chanel di velluto rosso. Quando il tentativo di risalire al nome della proprietaria fallisce, Holly, al cui polso per combinazione tintinna un bracciale quasi identico, si getta in una vera e propria avventurosissima indagine. Perché ogni ciondolo, Holly ne è certa, celebra un momento speciale, un punto di svolta, un ricordo prezioso nella vita di colei che lo ha scelto. E così, studiandone i dettagli, la provenienza e le minuscole incisioni, e ricostruendone a poco a poco la storia. Holly scopre le tappe di un'esistenza vissuta intensamente, con passione e con coraggio. E si avvicina senza saperlo all'attimo fatale in cui anche la sua vita di mamma single sognatrice e un po' svagata, appassionata di vecchi film e abiti da favola, svolterà in una direzione inattesa. Regalandole, nella notte più romantica dell'anno, l'incontro con l'uomo che il destino ha scelto per lei. -
Voci
Una porta spalancata, un paio di scarpe da tennis azzurre, l'odore acuto di disinfettante: nella stanza, una ragazza uccisa da venti coltellate. Un'altra ragazza, giornalista in una radio privata, sta conducendo un'inchiesta sulla violenza contro le donne. E quando scopre che la vittima abitava nel suo stesso palazzo, si sente coinvolta direttamente e inizia una sua personalissima indagine sull'omicidio. Che non può restare separata dall'inchiesta sulla violenza. Perché, infatti, tante donne sono violentate e uccise? Perché, così spesso, aprono volontariamente la porta a chi poi le assale? Perché la loro paura di parlare è tanto importante per chi le stupra? Solo alla fine queste domande otterranno una risposta: imprevedibile e sconvolgente. -
Biplano
Bach decide di acquistare un biplano Parks del 1929: un aereo da museo, rosso cupo e giallo scuro, che deve riportare in California compiendo un viaggio nei cieli d'America di oltre quattromila chilometri. Una follia? Non per Bach, che desidera quel biplano proprio per la sua storia, per poter viaggiare nel tempo, pilotare un aereo difficile di cui non ci si può fidare, intraprendendo una sfida contro freddo, venti e tempeste. Ma il viaggio è lungo e Bach si ritroverà a combattere contro imprevisti, ali danneggiate e inquietanti frastuoni di un motore antico ma ancora coraggioso. Un'avventura tra i cieli che si trasforma, nuvola dopo nuvola, in una bellissima storia dello spirito. -
Il gabbiano Jonathan Livingston
Jonathan Livingston è un gabbiano che abbandona la massa dei comuni gabbiani per i quali volare non è che un semplice e goffo mezzo per procurarsi il cibo e impara a eseguire il volo come atto di perizia e intelligenza, fonte di perfezione e di gioia. Diventa così un simbolo, la guida ideale di chi ha la forza di ubbidire alla propria legge interiore; di chi prova un piacere particolare nel far bene le cose a cui si dedica. E con Jonathan il lettore viene trascinato in un'entusiasmante avventura di volo, di aria pura, di libertà. -
I piccoli maestri
"Scommetto che avete fatto gli atti di valore.” “Macché atti di valore. Non eravamo mica buoni, a fare la guerra.” Una battuta fulminante, a inizio romanzo, restituisce in una pennellata sapore e colore di una tragedia collettiva che per il narratore e il suo gruppo di compagni si trasforma in apprendistato alla vita. Subito dopo l’8 settembre 1943 uno sparuto gruppo di studenti vicentini, guidato da un giovane professore antifascista, si dà alla macchia sull’altopiano di Asiago per tentare di organizzare la Resistenza. La voce narrante – autoironica, commossa e marcatamente autobiografica – dipana un lungo filo di agguati, rastrellamenti, uccisioni, “fughe” e “atti di valore” di cui i ragazzi si rendono protagonisti e vittime. Opera di grande equilibrio, frutto anche della distanza tra il tempo della scrittura e quello dell’esperienza (il libro uscì nel 1964), """"I piccoli maestri"""" dona corpo e parola a personaggi indimenticabili ed è unanimemente riconosciuto come un gioiello stilistico nel panorama della letteratura contemporanea." -
Il lungo freddo. Storia di Bruno Pontecorvo, lo scienziato che scelse l'URSS
Nelle parole della grande giornalista recentemente scomparsa, la documentata narrazione della storia di Bruno Pontecorvo, fisico nucleare di fama mondiale che, nel pieno della Guerra fredda, scelse di abbandonare l'Occidente e di lavorare e vivere nell'Unione Sovietica. Grazie alla capacità della Mafai nel ricostruire gli eventi cruciali della vita di Pontecorvo in un nuovo quadro rivelatore, ""Il lungo freddo"""" non offre solo un'inedita prospettiva sulla drammatica corsa alla bomba atomica - dalle decisive scoperte del Progetto Manhattan alla tragica esplosione di Hiroshima, dalla prima atomica sovietica alla bomba all'idrogeno - ma rappresenta soprattutto la memoria collettiva di una generazione che ha posto la politica al centro delle proprie scelte di vita. E svela i drammi umani di un conflitto che per più di quarant'anni ha diviso il mondo."" -
La grande festa
È un linguaggio profondo e complesso quello con cui ci parlano coloro che abbiamo amato e non sono più con noi, ineffabile come il paese che abitano. I sogni e i ricordi sono il solo passaggio per questo luogo in cui le epoche della vita si confondono, ""un'isola sospesa sulle acque, dai contorni sfumati e frastagliati"""". In un'opera baciata da una serena compostezza, Dacia Maraini traccia un'intensa riflessione sulla morte e l'amore. """"Nel giardino dei pensieri lontani"""" l'autrice rievoca e incontra la sorella Yuki e il padre Fosco, Alberto Moravia, gli amori più distanti e quelli più vicini nel tempo, l'amico carissimo Pasolini e un'inedita Maria Callas. Le sue parole schiudono al lettore la verità di una vita e regalano un ritratto sincero e struggente che mescola affetti privati e pubblici, felicità e dolore."" -
Il treno dell'ultima notte
Emanuele è un bambino ribelle e pieno di vita che vuole costruirsi un paio di ali per volare come gli uccelli. Emanuele ha sempre addosso un odore sottile di piedi sudati e ginocchia scortecciate, l'""odore dell'allegria"""". Emanuele si arrampica sui ciliegi e si butta a capofitto in bicicletta giù per strade sterrate. Ma tutto ciò che resta di lui è un pugno di lettere, e un quaderno nascosto in un muro nel ghetto di Lodz. Per ritrovare le sue tracce, Amara, l'inseparabile amica d'infanzia, attraversa l'Europa del 1956 su un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati con centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e sapone al permanganato. Amara visita sgomenta ciò che resta del girone infernale di Auschwitz-Birkenau, percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravvissuti, giunge a Budapest mentre scoppia la rivolta degli ungheresi, e trema con loro quando i colpi dei carri armati russi sventrano i palazzi. Nella sua avventura, e nei destini degli uomini e delle donne con cui si intreccia la sua vita, si rivela il senso della catastrofe e dell'abisso in cui è precipitato il Novecento, e insieme la speranza incoercibile di un mondo diverso."" -
Bagheria
"Bagheria"""" è un racconto affidato alla memoria. L'autrice, bambina, arriva in Sicilia dopo aver trascorso due anni in un campo di concentramento giapponese. Con infantile intensità vive la scoperta delle proprie origini, della nobile famiglia materna, così radicata in quel paesaggio fatto di palazzi baronali e case che sembrano reggersi una all'altra. Nell'omertà delle pareti domestiche si consumano rapporti tortuosi, dove il prezzo da pagare ricade sempre sulle donne, sacrificate alla """"legge"""" dell'onore in una società che tutto sa, ma finge di non vedere." -
La nave per Kobe. Diari giapponesi di mia madre
Ormai adulta, Dacia Maraini riceve in dono dal padre Fosco i quaderni ritrovati della madre Topazia Alliata: un diario scritto tra il 1938 e il 1941, che racconta il lungo viaggio in nave verso Kobe e i primi anni di permanenza della famiglia in Giappone. Una scoperta inattesa, dalla quale emerge il ritratto di una donna concreta e capace di un amore così pervasivo da animare i ricordi più lontani. Grazie a quelle pagine tornano a vivere il coraggio e la generosità di Topazia, fondamenta di un rapporto madre-figlia prezioso e delicato, appena distratto dall'innamoramento per il padre bello e avventuroso. Ma i diari forniscono anche, alla donna che li legge a distanza di tanti anni, un'occasione per riappropriarsi del passato e intrecciarlo con il presente, affidando la profonda ricerca di sé alle pieghe di una vicenda familiare intima ed eccezionale. -
Amica è.... Ediz. illustrata
"Amica"""", nato come settimanale femminile di costume e società del """"Corriere della Sera"""", con un nome scelto da Dino Buzzati, ha incrociato tutti i maggiori eventi del suo tempo. Nei suoi cinquant'anni di vita ha lanciato e seguito stilisti, modelle, attori, cantanti, personaggi e fotografi, cercando sempre di proporsi in modo sorprendente e non convenzionale. Questo libro, costruito principalmente sull'immenso archivio di """"Amica"""" e con il contributo grafico di Flavio Lucchini, rispecchia la ricchezza di contenuti, la ricercatezza grafica e la qualità fotografica di una grande storia editoriale ed è arricchito da interventi dei direttori del passato, dei grandi fotografi e degli stilisti e di firme prestigiose."