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Avvocato in cucina. Le ricette di un'avventuriera in cucina
Ricette sofisticate e di grande effetto, nate da un'immensa passione per la cucina. Antipasti, primi, secondi e dolci, risultato di un profondo studio delle migliori materie prime e di accostamenti spesso insoliti, in un intreccio di sapori che unisce la genuinità della tradizione romana e siciliana, i sapori agrodolci dei piatti veneziani e il gusto per le spezie che arrivano dall'India. Un libro interamente illustrato per scoprire i segreti di una grande cuoca. -
Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri
"C'è una paura nuova che leggo negli occhi di molte persone. È il timore di ritornare poveri, di andare incontro a un futuro difficile, di non sapere quale sarà il destino dei figli. Qualche anno fa, non era così. Ma in questo 2011 tutto è cambiato in peggio. La grande crisi economica e finanziaria ci ha messi di fronte a una realtà che nessuno immaginava: la nostra società è fragile e il benessere che abbiamo conquistato potrebbe svanire. Torneremo poveri come erano i nostri genitori e i nonni? Questa incognita mi ha spinto a ricordare l'epoca che ha visto nascere e crescere fra mille stenti mia nonna Caterina Zaffiro e mio padre Ernesto, uno dei suoi figli. Lei era nata nel 1869 nella Bassa vercellese, in una famiglia di contadini strapelati. Andata in sposa a un bracciante altrettanto misero, Giovanni Pansa, rimase vedova a 33 anni, con sei bambini da sfamare. È la sua vita tribolata a farmi da guida nel racconto dell'Italia fra l'Ottocento e il Novecento, quello che il lettore troverà in Poco o niente. Era un mondo feroce, dove pochi ricchi comandavano, decidevano tutto e si godevano le figlie dei miserabili. I poveri erano tantissimi, venivano messi al lavoro da piccoli, poi l'ignoranza li spingeva a comportarsi da violenti""""." -
Gli ultimi saranno i primi. La mia vita accanto ai dimenticati della Terra
Protagonista di una vita avventurosa ed esaltante, lo scrittore e filantropo Dominique Lapierre ripercorre in questo racconto l'intero percorso della sua esistenza e ci restituisce uno sguardo diretto, ma pieno di fiducia, sulle piaghe e le contraddizioni del nostro mondo: classe 1931, Lapierre è stato testimone dei principali avvenimenti del Novecento come inviato di “Paris Match”, conoscendo così i grandi del pianeta, da De Gaulle a Ben Gurion, da Giovanni Paolo II a Nelson Mandela. Poi, dopo l'incontro con l'India e con Madre Teresa, per Lapierre ha avuto inizio una seconda vita al servizio degli ultimi della Terra, che con il loro coraggio e generosità gli hanno fatto scoprire l'incredibile realtà della “Città della gioia”. Grazie alla sua straordinarietà, il racconto di Lapierre rappresenta una toccante lezione di carità e di fede, e permette di immergersi nell'appassionante esistenza di chi con il suo impegno ha restituito a migliaia di esseri umani la dignità e una speranza per il futuro. -
A un giovane italiano
"Questo piccolo libro racconta del tentativo di scorgere un 'domani' possibile. Il possibile domani di coloro che oggi si trovano a vivere quell'età che l'uomo adulto rimpiange quanto più se ne allontana."""" I giovani di oggi, per la prima volta, si vedono privati della speranza di un futuro migliore. È questa la grande differenza rispetto a chi ha vissuto drammatiche esperienze come la guerra, l'8 settembre, la lotta di liberazione, ma ha sempre confidato, anche nei momenti più neri, in una rinascita. Di fronte alla crisi che stiamo attraversando, la peggiore dai tempi della Grande Depressione, l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi non intende offrire modelli da seguire né appellarsi all'esperienza, quella maschera """"inespressiva e impenetrabile"""" indossata, secondo il giovane Walter Benjamin, dagli adulti. Per superare un crollo globale che ha messo a nudo responsabilità, limiti, contraddizioni della nostra società, la stella fissa, la bussola indicata da Ciampi """"sono i princìpi di libertà, solidarietà, equità"""", """"il rispetto dovuto alla dignità di ogni uomo, indipendentemente dalla razza, dal colore della pelle, dalla religione professata; sono i valori alla base della civiltà occidentale"""". Su questi princìpi, così come sui concetti chiave di uguaglianza, merito, diritto all'istruzione, Ciampi invita a riflettere ogni """"giovane italiano"""", e tutti coloro che intendono operare per il bene comune." -
Essere cristiani
"Un libro come questo dovrebbe richiedere in realtà l'impegno di una vita. E forse neppur tanto basterebbe."""" Così, a metà degli anni Settanta, scriveva nella nota introduttiva a """"Essere cristiani"""" un Hans Küng non ancora quarantenne, e non era una semplice dichiarazione d'intenti: avrebbe dedicato l'intera esistenza (fino alla promozione del dialogo interreligioso e al """"Progetto per un'etica mondiale"""") proprio allo scopo che sta al cuore di questo volume, rintracciare le costanti del cristianesimo, """"le divergenze rispetto alle religioni universali e agli umanesimi moderni e al tempo stesso, il patrimonio comune alle Chiese cristiane separate"""". In """"Essere cristiani"""", dunque, egli disegna le coordinate di un cammino che è ed è stato il suo ma che è al contempo quello di tutta la società e di ogni fedele, mettendo in luce gli elementi determinanti ed esclusivi del """"programma cristiano"""" a partire dalla figura di Gesù. """"Fu la concretezza di questa figura storica e del suo destino a innalzare il cristianesimo primigenio al di sopra delle contemporanee dottrine filosofiche della salvezza, delle visioni gnostiche, dei culti misterici. E la concretezza storica della sua figura è rimasta nei secoli il nerbo della fede cristiana rispetto a generiche 'Weltanschauungen' religiose, costruzioni filosofiche astratte e ideologie politico-sociali.""""" -
L'uomo di superficie
Cos'è successo all'uomo, alla civiltà? Concentrati su un qui e ora puramente corporei, abbiamo ucciso tutti gli dei e reso la bellezza l'unica nostra religione. Non abbiamo più sogni, non coltiviamo progetti, non sopportiamo il silenzio, facciamo rumore per vincere la solitudine, sradicati come siamo dalle nostre origini, incapaci di amare, di insegnare ai nostri figli e di imparare dai nostri padri. E siamo pieni di paura. Vittorino Andreoli, che non distoglie mai l'attenzione dal destino dell'uomo contemporaneo, ripercorre la parabola della propria vita per descrivere, nel modo più personale e insieme collettivo, l'importante mutamento cui stiamo andando incontro. Dall'emergenza parsimoniosa e crudele della guerra, dove tutta la famiglia sedeva intorno al piatto in cui campeggiava un'unica grande aringa annegata nell'olio, al boom economico, in cui il dilagare del benessere ha condotto in fretta all'eccesso, alla saturazione, all'inutile; dall'entusiasmo delle scoperte scientifiche, che ci hanno permesso di rimuovere il dolore, di controllare le nascite, di nascondere ma non cancellare la morte, alle crisi, sempre uguali e sempre diverse, della Repubblica. Andreoli non dà giudizi né offre ricette, non ha certezze né dogmi da imporre. Ha però uno sguardo profondamente umano, e la consapevolezza della sua e nostra fragilità, l'unica meravigliosa forza su cui possiamo e dobbiamo contare per risorgere. -
La guerra civile americana. Le ragioni e i protagonisti del primo conflitto industriale
L'Unione contro la Confederazione, le Giacche Blu contro le Giacche Grigie, Nord contro Sud: la Guerra civile americana è l'archetipo dello scontro tra due opposte visioni della civiltà, e a un secolo e mezzo di distanza essa continua ad attirare l'attenzione di studiosi e lettori per il suo ruolo cruciale nel determinare la nascita degli Stati Uniti moderni. Ricostruendo con rigore e precisione lo sfondo sociale ed economico da cui ebbe origine la Guerra di secessione, Raimondo Luraghi - il massimo esperto italiano di questo periodo storico - ci porta nel cuore di questa drammatica contesa: racconta celebri battaglie come quelle di Vicksburg e Gettysburg, descrive passo dopo passo le mosse di grandi protagonisti come Abraham Lincoln e Jefferson Davis, e ci mostra come la Guerra civile sia un conflitto estremamente moderno, il primo della civiltà industriale, e ancora fondamentale per comprendere i rapporti di forza nella nostra attuale società. Una galleria di personaggi e avvenimenti, esemplare nell'illuminare i fattori decisivi di uno scontro che ha cambiato il corso della storia. -
Chi troppo chi niente. Perché l'Italia non può più permettersi i costi della disuguaglianza. Dagli ordini professionali alla previdenza, dal lavoro alla coesione...
Proporre di ridurre la disuguaglianza significa, in ultima analisi, portare alla ribalta un'agenda ormai ignorata da tutti i partiti politici, anche quelli che ne avevano fatto una bandiera. Invocare, finalmente, la ridistribuzione non per scelta ideologica, ma per far funzionare meglio il nostro paese. Ormai sembrano tutti d'accordo: l'Italia deve cambiare. Eppure nessuna delle ricette proposte è ancora riuscita a curare lo Stivale dai suoi mali storici. All'ombra di parole d'ordine quali ""austerity"""" e """"taglio del debito"""" si ritrovano a pagare sempre gli stessi, mentre i soliti noti rafforzano i propri privilegi. La nostra penisola è marchiata da crescenti disuguaglianze che deprimono l'economia, esasperano lo scontro sociale, e soprattutto riducono l'efficienza del sistema-paese. È questa la tesi, semplice ma esplosiva, di Emanuele Ferragina, giovane docente """"espatriato"""" in Inghilterra ed esperto di politiche sociali: occorre ridurre le disuguaglianze, non per ragioni ideologiche, ma per rendere il sistema più funzionale. Il comportamento lobbistico degli ordini professionali; una spesa sociale sbilanciata verso il passato pensionistico e incurante del futuro lavorativo dei giovani precari; il crollo della coesione sociale dovuto alla disuguaglianza crescente; un federalismo ingiusto sbandierato come slogan. Una penetrante indagine sull'iniquità e l'inefficienza del nostro paese, e una ricetta per cambiarlo."" -
Il segreto di Copernico. La storia del libro proibito che cambiò l'universo
Quando nel 1503 Copernico lascia l'Italia con la prospettiva di una tranquilla e redditizia carriera ecclesiastica in Polonia, il suo progetto di rifondare l'astronomia è già delineato. Nei suoi appunti, che nutre senza tregua per decenni, non esita a ribaltare quel che si dice del mondo e degli astri, né ha paura di contraddire scienziati, teologi e filosofi che seguono ostinati il dettato biblico. Certo, sono tempi pericolosi per opporsi alle teorie dominanti: Copernico si censura, si confida solo con una manciata di colleghi, evita il proselitismo, teme il ridicolo o peggio. I grandi stravolgimenti a cui assiste - la Riforma protestante, la rivolta dei contadini, la guerra tra Cavalieri teutonici e Turchi ottomani - lo turbano, così come il rischio che le conseguenze del suo lavoro di scienziato si ripercuotano sulla sua vita rispettabile di uomo di Chiesa. Poi, il giovane matematico Retico travolge come un ciclone la sua quieta esistenza e lo convince a dare alle stampe - nel 1543, l'anno della sua morte - il ""De revolutionibus orbium coelestium"""". È però solo più di mezzo secolo dopo, quando il telescopio di Galileo sconvolgerà ulteriormente l'equilibrio dei cieli, che i timori di Copernico si avvereranno. Nel 1616 una commissione di undici teologi voterà sul sistema copernicano: giudicheranno che un Sole in quiete al centro del mondo è formalmente eretico perché in contrasto con le Sacre Scritture, e stabiliranno che l'universo eliocentrico è un'assurdità."" -
Il senso della nascita
In un appassionato dialogo ormai divenuto una pietra miliare e ancora oggi di sconcertante attualità, due figure centrali della storia religiosa e letteraria del nostro Paese si confrontano sul mistero del venire al mondo come incontro con Dio: Giovanni Testori - intimamente coinvolto nella rifondazione dei temi cristiani - e don Giussani - il fondatore di Comunione e Liberazione capace di indicare a migliaia di persone un coraggioso percorso di fede - risalgono ai significati fisici e spirituali del nascere e mostrano la potenza della speranza cristiana nel capovolgere il nichilismo della società moderna. Nella sua passione autentica e generosa, ""Il senso della nascita"""" affronta senza timore le ferite della contemporaneità e invita con forza il lettore a immergersi nella concretezza del vivere per riscoprire l'immensità che ogni uomo rappresenta. Presentazione di Davide Rondoni, INttroduzione di Andrea Di Consoli."" -
La consulente
La giovane Taylor Lockwood divide le sue giornate tra il lavoro di praticante in un prestigioso studio legale di New York e le serate come pianista jazz nel locali più pittoreschi della città. Ma la sua vita cambia all'improvviso quando uno degli avvocati dello studio, l'intrigante Mitchell Reece, le affida un compito a dir poco delicato: scoprire chi ha rubato il prezioso documento che potrebbe distruggergli la carriera e mandare a rotoli un affare milionario. Sedotta dal fascino dell'imperscrutabile Reece, Taylor accetta l'incarico. Ma più scava nei segreti della Hubbard, White & Willis, più la posta in gioco si fa alta: perché qualcuno è disposto a tutto pur di veder realizzati i propri sinistri piani, e la sete di verità che sprona Taylor a proseguire nelle indagini rischia ogni ora di più di esserle fatale. In una New York torbida e scintillante, tra i jazz club pieni di fumo e gli asettici palazzi in cui si gioca la spietata partita del potere, Deaver dà vita a un thriller pieno di personaggi e situazioni inedite, di tensione e di atmosfera. -
Manhattan folk story. Il racconto della mia vita
È stato colonna portante della rinascita folk degli anni Sessanta, cantautore e arrangiatore raffinato, straordinario chitarrista e cantante. È stato soprattutto una delle figure più originali sulla scena musicale americana dei Sixties, cuore pulsante del Greenwich Village, intimo amico di uno spiantato Bob Dylan ancora sconosciuto, di Joni Mitchell e di molti altri. Nelle sue memorie, scritte poco prima di morire, Van Ronk ripercorre quegli anni formidabili in cui i fermenti dell'arte e della musica agitavano New York e il mondo intero, prima di Blowin' in the Wind e di Woodstock, quando tutto era ancora possibile. Da questo libro i fratelli Coen hanno tratto il film Inside Llewyn Davis, con Carey Mulligan, Justin Timberlake e Oscar Isaac. -
Un eroe del nostro tempo
Scritto nel 1947, Un eroe del nostro tempo riflette il clima da guerra civile che agitava l'Italia di quel periodo e segna un'evoluzione marcata nello stile di Pratolini.«Una storia dove il bene e il male hanno volti precisi, anche il bianco e il nero sono spesso imperfetti, dove scegliere è obbligatorio, ed è doveroso scegliere la parte giusta perché una parte giusta c'è» – dalla prefazione di Goffredo FofiÈ il 1945. Tre nuclei familiari coabitano in un appartamento: i giovani sposi comunisti Faliero e Bruna, la vedova di un ex repubblichino, Virginia, e Lucia, madre vedova del sedicenne Sandrino. Il ragazzo, bello, irruento e cresciuto nel culto della figura autoritaria e squadrista del padre perduto, seduce Virginia e inizia con lei una relazione intessuta di soprusi e vessazioni. Le tensioni travolgono la casa e i suoi abitanti, inclusi Bruna e Faliero che tenteranno di ""salvare"""" Sandrino, ma invano. In lui infatti la violenza fascista è un male incurabile, che tracimerà in un acme di tragica brutalità. Scritto nel 1947, il romanzo riflette il clima da guerra divile che agitava l'Italia di quel periodo e segna un'evoluzione marcata nello stile dell'autore. Pratolini è trascinato al realismo dall'urgenza storica e personale di testimoniare le profonde fratture sociali che abitavano come demoni le ombre della difficilissima ricostruzione – non solo materiale – del Paese."" -
I menù di Benedetta
Benedetta Parodi cucina per il marito Fabio e i figli Matilde, Eleonora e Diego, ma anche per tutti i telespettatori che la seguono ogni giorno sugli schermi televisivi e per voi lettori che qui troverete 237 piatti inediti. Come sempre, sono ricette che si cucinano in un attimo con ingredienti semplici ed economici oltre che sfiziosi e facilissimi da trovare. Quest'anno, però, Benedetta ha deciso di accompagnarvi passo dopo passo nella preparazione di pranzi e cene, immaginando per voi oltre 60 menù adatti ai pasti di tutti i giorni ma anche alle occasioni speciali: dalla festa di compleanno dei bimbi alla cena con un amico vegetariano, dallo spuntino davanti alla tv alla serata romantica a lume di candela, dalla cenetta di pesce che costa poco al pranzo perfettino per suocere criticone... Sempre ""raccontandoli"""" con il suo consueto stile che mescola consigli e trucchi del mestiere ad aneddoti e ricordi personali. Per la prima volta, inoltre, Benedetta si è cimentata anche con la macchina fotografica immortalando proprio i piatti che lei stessa porta in tavola e che scoprirete sfogliando le pagine illustrate di questo suo nuovo libro."" -
La voce del ghiaccio. Gli ottomila in inverno: il mio sogno quasi impossibile
Questo libro è nato perché, a 44 anni e con 44 spedizioni alle spalle, Simone Moro - nel mezzo della sua straordinaria carriera alpinistica - ha sentito l'esigenza di raccontarsi e soprattutto di mettere a fuoco il senso di quello che lui definisce il suo sogno ""quasi impossibile"""": la scelta di affrontare le massime vette del pianeta nella stagione più ostile, l'inverno. Fin qui nulla di strano. Se però aggiungete che, per Simone, il richiamo della montagna è irresistibile e che sedersi davanti a un computer significa consegnarsi a un'attività """"troppo statica per muscoli nel pieno del vigore"""", le cose si complicano un po'. Per la prima volta nella storia della letteratura di montagna, questo libro è stato scritto quasi interamente durante un'ascensione a un ottomila in inverno, il Nanga Parbat, che Simone ha intrapreso alla fine del dicembre 2011: solo lì ha trovato l'ispirazione e la concentrazione necessarie per ritornare con la memoria alle sue imprese passate, lì ha corretto le bozze nelle soste al campo base, oltre a inviare, subito dopo averle scattate, testimonianze fotografiche che costituiscono il secondo dei due inserti (il primo riguarda le sue spedizioni precedenti). """"La voce del ghiaccio"""" ha preso dunque forma in circostanze eccezionali e forse anche per questo è una lettura significativa non solo per gli appassionati di montagna."" -
Come pagine di un libro
È considerata l'editor più rispettato della sua generazione. Una donna che ha trascorso la sua vita personale e professionale accanto a scrittori entrati nella storia della letteratura del Ventesimo e Ventunesimo secolo. In questo libro Diana Athill condivide con l'amico Edward Field ventisei anni di vita quotidiana, con le sue minuzie e le deliziose spigolature di un'esistenza che sarebbe impossibile definire comune: dal pranzo di lavoro con la ex di V.S. Naipaul agli acciacchi della vecchiaia, dalle preoccupazioni per l'amante Barry ai buffi scontri con le nuove tecnologie. Queste lettere intime e brillanti come un'opera narrativa, sono scritte in uno stile straordinariamente vitale ed elegante, e delineano un percorso che va dall'ultimo periodo di lavoro alla pensione, dall'immersione nella scrittura fino alla consacrazione letteraria. -
Decameron
È il 1348: mentre la peste infuria a Firenze, dieci giovani si rifugiano in campagna e per passare piacevolmente il tempo si raccontano per dieci giornate una novella ciascuno. Questa la nota ""cornice"""" che racchiude la più celebre raccolta di novelle della letteratura europea: un capolavoro che ancora affascina per la pluralità dei toni, per la capacità di dipingere l'infinita varietà della vita. Per i settecento anni dalla nascita di Boccaccio, i massimi esperti italiani della sua opera danno vita a un'edizione innovativa, fondante di una nuova tradizione interpretativa, in cui il massimo rigore filologico è associato a una inedita apertura verso i lettori d'oggi. Il nuovo testo critico stabilito da Maurizio Fiorilla è preceduto dalla rigorosa introduzione di Amedeo Quondam, cui si deve anche il ricco apparato di note; le introduzioni alle singole giornate di Giancarlo Alfano approfondiscono i rapporti che legano tra loro le novelle."" -
Ninfale fiesolano
Poemetto mitologico in ottave sulle origini della civiltà in Toscana, il Ninfale fiesolano è un'opera matura, che giunge a sigillare una stagione letteraria e rivela il genio poetico di Boccaccio in tutta la sua pienezza. La storia dell'amore tragico fra il pastore Africo e la ninfa Mensola è cantata con acutezza e profondità psicologica e, se è vero che l'autore decide di ambientare la vicenda in un tempo imprecisato e remoto, un tempo precedente a quello della storia, è altrettanto vero che egli cala senza impaccio all'interno di questa cronologia favolosa una capacità spregiudicata e puntuale di descrizione dei moti umani, di spiegazione degli affetti, che mostra già i tratti del capolavoro narrativo del ""Decameron""""."" -
Il libro della scala di Maometto. Testo latino a fronte
La rappresentazione dei segreti dell'aldilà ha stimolato la fantasia dei narratori anche nel mondo musulmano, come già in quello ebraico e cristiano: un angelo gigantesco a forma di gallo, una penna fatta di luce che scrive su una tavola i nomi dei beati e dei dannati, fiumi di pietre preziose, mari di fuoco sono solo alcuni dei prodigi che Maometto incontrerà durante il suo viaggio attraverso i cieli, il paradiso e l'inferno. ""Il Libro della Scala"""" è la versione in latino, voluta dal re castigliano Alfonso X il Savio nella seconda metà del Duecento, del racconto tradizionale del miraj, l'ascesa del profeta fino all'incontro con Dio. Una suggestiva testimonianza dell'immaginario islamico, che conobbe una vasta diffusione nel Medioevo cristiano e lasciò significativa traccia di sé anche nella Commedia di Dante. Il testo è presentato in una nuova edizione critica e corredato di un saggio di Maria Corti su Dante e la cultura islamica."" -
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica e altri saggi sui media
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento il progresso scientifico e tecnologico modificò radicalmente la vita quotidiana dei popoli occidentali. L'arte, naturalmente, non poteva non essere coinvolta in simile cambiamento. Il critico berlinese Walter Benjamin fu tra i primi e più acuti indagatori di tale fenomeno. Nei suoi saggi il filosofo intravede e teorizza la nuova funzione e la nuova natura dell'opera d'arte, che da capolavoro dal valore puramente estetico avvolto da un'aura quasi magica, grazie ai nuovi media tecnologici, capaci di diffonderla indefinitamente su scala planetaria, assume un ruolo politico e sociale, come già stava emergendo nella fotografia, nei film di Ejzenstejn e Chaplin e come si preparava a fare la radio. Nell'introduzione Giulio Schiavoni, autore della limpida traduzione, guida il lettore nel percorso critico e ideologico dell'autore.