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I bambini di Haretz
È il 1939 e siamo in una placida cittadina cecoslovacca adagiata sulle rive di un fiume. Margit e János sono cresciuti pattinando sul ghiaccio e correndo nei boschi, dipingendo con la madre e ascoltando jazz col padre. Ma il giorno in cui i tedeschi invadono Praga, la loro vita cambia per sempre. Hanno appena undici e sette anni e, come tanti bambini ebrei, sono costretti a diventare adulti da un giorno all'altro. Le parate naziste e le svastiche che compaiono sulla bottega del padre sono solo la prima avvisaglia: nel giro di qualche stagione cominciano i rastrellamenti. Prima di essere catturati, i genitori riescono a nascondere Margit e János dai vicini di casa, ma proteggere gli ebrei è verboten , si rischia la fucilazione, e i signori Roth sono costretti a lasciarli andare. Accade così che nel bel mezzo dell'inverno due fratellini inizino a vagare per i campi e le foreste della Boemia, e che presto scoprano di non essere i soli: altri bambini, orfani come loro, stanno attraversando l'Europa alla ricerca della salvezza. Si forma un gruppetto capitanato dal quindicenne Frantz, cuore grande e carisma da capobranco: è l'inizio di un viaggio che durerà diversi anni, durante i quali i sei ragazzini impareranno a cacciare, a fabbricarsi ripari di fortuna e a proteggersi l'un l'altro, proprio come una famiglia. Un cammino destinato a concludersi in Italia, in una grande casa sulle Alpi bergamasche, a Selvino, dove un gruppo di militanti della Brigata ebraica sta accogliendo centinaia di bambini sopravvissuti alla guerra e ai campi di sterminio, per restituire loro l'infanzia perduta e traghettarli verso la terra promessa, Haretz Israel. Con questo nuovo romanzo, Rosa Ventrella ci consegna una pagina di Storia poco nota, la vicenda dei bambini di Haretz, affidandola alla voce limpida e toccante della giovane Margit. Il risultato è una straordinaria epopea di resilienza e sacrificio, innocenza e coraggio. -
Uomini di cavalli
Lucio ha diciannove anni ed è quello che, nell’ambito dell’equitazione, si chiama cavaliere. Nel suo orizzonte ci sono solo cavalli. Poi ci sono i cavalieri che hanno fatto storia, e c’è l’amico, Ferro, con cui dividere il sogno di vincere. A fronte di tanta ambizione, il padre di Lucio è un intralcio. Intorno il mondo preme: sotto il vigile occhio di istruttori e commercianti di cavalli, si muovono ricchi investitori e le loro figlie. Tutto sembra a portata di mano, anche il sesso, e di ragazze si fa sin troppo facile conquista. Per Lucio e Ferro l’agonismo accende sogni di gloria e l’ansia sempre più forte di emanciparsi dalla famiglia e dalla grevità della provincia. Basta tuttavia pochissimo per precipitare nei giochi di sopraffazione e compromesso di un ambiente spietato, in cui le molestie sulle allieve sono all’ordine del giorno e la violenza sugli animali, se pur amati, è talvolta necessaria per andare avanti, o addirittura per salvarli dal macello. Gli equilibri si spaccano e Lucio, rotti i ponti con il padre e l’amico di sempre, si trasferisce in Svizzera per tentare il tutto per tutto, anche l’amore. La lontananza si potrà mai accorciare? Bastano i primi successi a dare fondamento alle sue aspirazioni? Di fronte al futuro, la giovinezza sembra perdere fiato. È questa una formidabile storia che mette al centro gli “uomini di cavalli”, un mondo che poco si conosce ma che qui, proprio grazie alla sua specificità, diventa metafora della lotta per la vita, e fa sentire nella bellezza ferita di un cavallo la smorfia del destino. Nessuno meglio di Pietro Santetti, passato dal talento della sella a quello della penna, poteva raccontarcela, quella storia, con tanta passione. -
Tu, un secolo. Lettere
"Conta più chi ti conosce di chi conosci tu"""" ha scritto Wisława Szymborska. Raffaele La Capria, una delle voci più influenti dell'Italia del Novecento, rende omaggio alla letteratura – compagna di vita, unica àncora di salvezza in un'epoca """"senza maestri"""" – e ai tanti amici, alcuni ormai salpati come lui per un impalpabile altrove, attraverso più di settant'anni di lettere, scritte e ricevute. Da Claudio Magris a Sandro Veronesi, da Emanuele Trevi a Silvio Perrella, passando per Pier Paolo Pasolini, Eugenio Montale, Elisabetta Rasy, Edoardo Albinati, Pietro Citati e tanti altri, Tu, un secolo raccoglie alcuni degli scambi epistolari più significativi dell'esistenza di Raffaele La Capria, ma anche lettere aperte e ricordi, piccole, preziosissime premesse scritte di suo pugno dall'autore. Ne nasce un racconto lieve e arguto, uno strumento per riflettere sullo scorrere del tempo, sull'amicizia e sul suo valore, attingendo a quel punto di vista plurimo e al linguaggio ironico che sempre hanno caratterizzato la scrittura dell'autore di Ferito a morte , ma anche un'occasione per spiegarsi all'altro, senza però rinunciare a capire se stessi. Un percorso a ritroso tra i ricordi, per riscoprire la vita che è stata, ma soprattutto l'ennesima, limpidissima testimonianza dell'eredità spirituale e letteraria di uno degli autori più imprescindibili del nostro Paese." -
L' ultimo druido. La caduta di Shannara. Vol. 4
Fin da quando iniziò a scrivere la saga di Shannara nel 1977, Terry Brooks aveva già un'idea chiara di come sarebbe dovuta finire, e ora quel momento è arrivato. Mentre le Quattro Terre sono in grave difficoltà dopo l'invasione degli Skaar – un popolo bellicoso in cerca di territori da conquistare – coloro che hanno a cuore il destino della loro patria sono chiamati a prendere decisioni molto rischiose per cercare di proteggerla e riportare la pace. Il principe degli Elfi, il paladino dei Druidi e il giovane Shea Ohmsford intraprendono un pericoloso viaggio verso Skaarsland sulla Behemoth , capitanata dal corsaro Rocan Arneas, portando con sé una macchina in grado di modificare il tempo atmosferico e di cambiare il volto del mondo per sempre. Tarsha Kaynin, rimasta nelle Quattro Terre, nel frattempo tenta di ricondurre indietro il suo maestro, il druido Drisker Ark, rimasto intrappolato nel Divieto, la terra dei demoni dalla quale potrebbe non esserci via di scampo. Ricco di colpi di scena e di imprese epiche, questo è un libro epocale, la splendida conclusione di una saga che ha appassionato intere generazioni di lettori. -
Corpo libero
Martina ha quindici anni, è una ginnasta professionista e sta partendo per la Romania, dove parteciperà con la sua squadra a un torneo decisivo per la qualificazione alle Olimpiadi. Martina è forte, è tra le ginnaste più promettenti d'Italia, ma Carla e Nadia sono le più brave in assoluto, oltre che bellissime e inseparabili: sono loro le stelle della squadra. La tensione durante la settimana è alta, vincere è l'unica opzione possibile e le ragazze, come non si stanca di ripetere la loro coach, devono essere ""un unico corpo e un unico cuore"""". Martina e le sue compagne si sono allenate per anni, senza mai perdere un giorno in palestra, per essere qui. Hanno rinunciato a tutto, anche a sentirsi al sicuro, per inseguire il loro sogno. Hanno corpi piccoli, muscolosi, costruiti per vincere. Ma dentro i loro body scintillanti e dietro i sorrisi perfetti alla giuria, l'energia dell'adolescenza è compressa dalle implacabili leggi dell'agonismo: sono bombe a orologeria pronte a deflagrare. Durante il torneo, in un albergo remoto battuto da una tempesta di neve, salto dopo salto e caduta dopo caduta, assistiamo a litigi, patti di sangue, baci, prove di resistenza e fughe notturne. I segreti delle ragazze, le loro bugie e quelle degli adulti che le circondano e non le proteggono – allenatori, preparatori atletici, fisioterapisti – minano il fragile equilibrio della loro mente e la perfezione simulata dei loro corpi, che sono tutto tranne che liberi. Un mattino, il cadavere di una ginnasta viene trovato nei boschi. Perché è stata uccisa? E, soprattutto, da chi?"" -
Ennio l'alieno. I giorni di Flaiano
Come in una biografia, Pansa e Minore partono dalla natia Pescara, una Pescara che sa tanto di d'Annunzio, da una famiglia intesa all'utile e alla buona riuscita sociale – ma in realtà questa è soltanto in parte una biografia. È un flusso di memorie, di sogni, di sguardi, è un atto d'amore nei confronti di un personaggio difficilissimo da imbrigliare in una logica sequenza di fatti, ed è per primo Flaiano a mischiare le carte. Arriva a Roma giovanissimo e dopo le scuole ufficiali al Nord e la guerra d'Etiopia torna nella Capitale. Collabora alle migliori testate di allora: ""Omnibus"""", """"Oggi"""", """"L'Italia letteraria"""", """"L'Europeo"""" e infine """"Il Mondo"""" di Mario Pannunzio. Leo Longanesi gli chiede un romanzo in tre mesi e lui scrive Tempo di uccidere , primo vincitore del neonato Premio Strega. Apre la porta del cinema e scrive per tutti i registi ai quali si deve la rinascita del cinema italiano e la sua continuità: prolifica, smagliante e misteriosa la collaborazione con Federico Fellini. Ci sarebbe stata La dolce vita senza Flaiano? Forse sì. Ma il miracolo è il gioco fra due sensibilità così differenti. Flaiano ama o comunque accetta spesso la """"committenza"""" eppure al contempo sogna il """"suo"""" film che non riesce a prendere forma. Il bello di questa """"ricostruzione di eventi"""" è che, pagina dopo pagina, stiamo alle calcagna di un italiano che non vuole essere itagliano, di un uomo che strappa la risata dell'intelligenza e dentro si macera, di uno scrittore vero, tormentato come un soldato che conosce la gloria di una perpetua ritirata. Marziano, alieno, amico della notte. Irripetibile.Proposto da Raffaele Manica al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:«Con Ennio l’alieno. I giorni di Flaiano, Renato Minore e Francesca Pansa hanno compiuto un viaggio insieme a Flaiano e dentro Flaiano. Riattraversando gli spazi e i tempi dell’autore di Tempo di uccidere, da Pescara a Roma al mondo, dalla vigilia della Prima guerra mondiale agli anni che seguono il boom, Minore e Pansa compiono un periplo che proietta il sentire di Flaiano dentro il nostro sentire, come particolarmente si avverte nella ricostruzione dei rapporti privati, prima di Ennio bambino poi del marito e del padre dal dolore intenerito e irrimediabile. Saggio biografico, disegno di vicende intellettuali, romanzo, Ennio l’alieno si offre al lettore con una scrittura sicura e limpida, dialogante con l’acutezza di giudizio e di sguardo di Flaiano: un ritratto da vicino condotto con elegante cordialità e costruito su materiali di prima mano, maneggiati con delicatezza e rispetto; con il risultato, sul lettore, che somiglia a ciò che si prova sfogliando un album di famiglia, dove anche le cose note si presentano a chi legge con l’aspetto di una meravigliata novità, in una prospettiva densa di antichi affetti.»"" -
Oblio e perdono
Luglio 1660. Due uomini dalle barbe incolte e i vestiti ricoperti di salsedine approdano sulle sponde del Massachusetts. Si tratta del colonnello Edward Whalley e di suo genero, il colonnello William Goffe. Sono in fuga, ricercati per l'omicidio di re Carlo I, un'esecuzione clamorosa che ha segnato il culmine della guerra civile inglese, durante la quale le truppe parlamentari hanno combattuto con successo contro i realisti per il controllo del paese. Ma ora, dieci anni dopo la decapitazione di Carlo, i realisti sono tornati al potere. In base alle disposizioni dell'Atto di oblio, i cinquantanove uomini che hanno firmato la condanna a morte del re e hanno partecipato alla sua esecuzione sono stati giudicati colpevoli di alto tradimento. Alcuni di loro, tra cui Oliver Cromwell, sono già morti. Altri sono stati catturati, impiccati, e squartati. Alcuni sono stati imprigionati a vita. Ma due sono fuggiti in America per nave. A Londra, Richard Nayler, funzionario della commissione del Consiglio privato istituita per arrestare i regicidi, è incaricato di consegnare i traditori alla giustizia e si mette sulle loro tracce. Uno stretto legame col passato lo spinge verso questa caccia instancabile: non avrà pace finché non li avrà presi. Ha inizio così un inseguimento che attraversa due continenti, per portare a termine un atto di giustizia e insieme di vendetta personale. -
Proust senza tempo
Tutto ha inizio con un inatteso dono di Natale. Un librone rilegato in similpelle blu navy con intarsi dorati, più simile a una Bibbia da motel che a un romanzo. Il volume in questione è Dalla parte di Swann, il primo tomo di Alla ricerca del tempo perduto nell'edizione dei ""Meridiani” Mondadori. Marcel Proust, dunque. Un nome che risulta sconosciuto al beneficiario non meno che all'autore del regalo, entrambi all'ultimo anno di liceo. Sebbene abbia già avuto modo di mettere in carniere letture di un certo calibro, il giovane appassionato di storie non può immaginare che stavolta sarà tutto diverso. Man mano che si avventura nel folto intricato di quelle pagine, scandite da periodi che indugiano su se stessi incuranti della pazienza del lettore, concatenati in una sintassi apparentemente involuta che sembra non dover condurre da nessuna parte, l'immediatezza di lettura, l'entusiasmo spontaneo lasciano spazio a una perplessità incredula. Ci vorrà del tempo perché quella perplessità riveli la sua natura: fascinazione. Di quelle destinate a cambiare il corso dell'esistenza. Da qui prende le mosse l'incantesimo Proust. Come se la sua prosa non potesse entrare nella tua vita che di soppiatto. A distanza di tanti anni, ora che il tempo ha cristallizzato quelle prime impressioni, Alessandro Piperno si volge, per la prima volta in modo così intimo, alle ragioni di quell'incontro felice. Proust non è soltanto l'autore a cui ha consacrato buona parte della sua vita intellettuale. Che lo ha ispirato, come nessun altro scrittore ha saputo fare. Da un certo momento in poi è diventato fatalmente la misura per leggere gli autori amati, Montaigne, Woolf, Nabokov, Roth. Persino Céline, il più accanito nemico della Recherche. Attraverso """"brevi divagazioni di marca plutarchiana"""", questo libro offre un approccio arbitrario e vecchio stampo che forse, se preso nel giusto verso, potrà giovare sia alla comprensione di Proust che a quella dei maestri che ho voluto affiancargli."" -
Mastro don Gesualdo
A Vizzini, nella Sicilia ottocentesca, grazie allo strenuo lavoro e al sacrificio di ogni affetto, Gesualdo Motta riesce ad accumulare dal nulla una grande fortuna e arriva a sposare Bianca, della nobile ma spiantata famiglia Trao. È lui il protagonista indiscusso di questo romanzo: eroe epico che diventa tragico nel fatale fallimento psicologico-affettivo e nella malattia fisica del finale; ma anche figura emblematica delle lotte per il potere economico e della rottura dell'ordine sociale che hanno segnato l'Italia del Risorgimento. Questa edizione dà conto della lunga e tormentata gestazione del capolavoro verghiano, e presenta ciò che resta della Duchessa di Leyra, l'incompiuto seguito del Mastro. -
Il piccolo bruco Maisazio e Babbo Natale. Ediz. a colori
Il Natale si avvicina! Preparati a vivere una magica vigilia insieme al piccolo Bruco Maisazio e a un amico molto, molto speciale... -
Come era bello l'inizio della fine. I grandi incontri della mia vita
In oltre sessant'anni da cronista, Vittorio Feltri si è imbattuto in molte personalità celebri e importanti. È inevitabile quando il tuo mestiere è rendere pubblici gli affari altrui. «A un certo punto» scrive «sono divenuto uno di questo clan, senza neppure rendermene conto né tantomeno volerlo.» Oggi, in questo «volumetto» di ritratti, il suo ricordo torna ad alcuni dei tanti nomi incontrati durante la sua lunga carriera, nomi famosi che non hanno certo bisogno di presentazioni, ma che la maggior parte di noi conosce solo attraverso immagini cristallizzate dalla stampa o dalla televisione, spesso infarcite di luoghi comuni. Dietro la facciata ufficiale, Feltri ha invece avuto modo di entrare con loro in un rapporto più intimo, fatto di cene, telefonate, lettere, talvolta anche confronti accesi, scoprendo che nell'animo e nei modi privati non sono affatto come si pensa che siano. Ecco allora il garbo e la gentilezza di Fausto Bertinotti accanto allo spiccato senso dell'umorismo di Umberto Veronesi, alle dissertazioni filosofiche di Giulio Giorello sul whisky scozzese, alle intemperanze linguistiche del collega Paolo Isotta, alla disarmante spontaneità di Ornella Vanoni, alle schermaglie con Antonio Di Pietro, alla nostalgia per l'entusiasmo contagioso di Nadia Toffa. Ironico e sagace come sempre, Vittorio Feltri condivide con il lettore «fatti e parole, verità taciute che, in fin dei conti, rendono giustizia a persone che meritano di uscire dai quadri appesi nelle gallerie dei presidenti e delle star trattate come statue di cera, che in queste pagine si sciolgono rivelando un volto sconosciuto». -
La vita accade. Una storia che fa luce sulle emozioni maschili
Questa è una storia che parla di uomini. «Uomini che non sanno dare parola alle proprie emozioni e quindi le trasformano in silenzi, oppure in azioni disfunzionali.» Paolo sta per diventare padre. Sua moglie Chiara lo sveglia in piena notte per dirgli che è giunto il momento. Quando salgono in macchina e partono alla volta dell'ospedale, Paolo sa che quel viaggio gli cambierà la vita. E mentre viene travolto da un turbine di emozioni e ricordi, non può fare a meno di ripercorrere la sua storia, abitata da figure maschili che gli hanno lasciato ferite profonde, alcune ancora aperte. Un passato dove sofferenza e disagio hanno agito senza tregua, trasformando in sopravvivenza ciò che avrebbe dovuto essere esistenza. Ripensa quindi al padre biologico Bruno, al padre «di fatto» Oreste e al padre affidatario Giancarlo, a come le loro emozioni, represse e mal gestite, siano diventate delle pericolose micce, capaci di scatenare incendi devastanti. La fatica di questi padri nel gestire la propria sfera emotiva ha plasmato la crescita di Paolo, che trascina la sua vita in un ininterrotto «qui e ora» in cui il lavoro diventa un alibi per fingere di vivere, rimanendo un eterno migrante alla ricerca di un approdo. Ma se da una parte sente di aver ereditato le loro difficoltà, dall'altra coltiva anche la speranza dell'uomo che può diventare grazie all'incontro con Chiara e al potere trasformante della nascita del figlio Tommaso. Ecco allora che a fronte di relazioni pericolose e tossiche, che distruggono, nascono anche relazioni costruttive e accudenti, che salvano. Con una prosa attenta e profonda, che coniuga la conoscenza dello psicoterapeuta con l'abilità del narratore, Alberto Pellai mette in scena il mondo interiore degli uomini, trasformando la loro solitudine e il loro silenzio in una vicenda universale. E racconta, in queste pagine cariche di sentimento, la storia di un uomo che li rappresenta tutti, che mostra come solo facendo pace con il proprio passato si può diventare persone risolte, compagni e padri migliori. -
La scommessa del secolo. Elon Musk e la nascita di Tesla
Che si tratti di un genio assoluto o un colossale truffatore, Elon Musk è senza dubbio uno dei personaggi più controversi della Silicon Valley. Quest'uomo impulsivo, testardo, esigente, volubile è riuscito là dove tanti, prima di lui, avevano fallito: realizzare un'auto completamente elettrica, elegante, dalle ottime prestazioni e a buon mercato. In queste pagine spesso sorprendenti, il giornalista Tim Higgins condivide gli inediti retroscena del cammino tortuoso che ha portato una piccola ma ambiziosa startup a diventare la maggior produttrice di auto elettriche al mondo, superando colossi quali General Motors e Ford. L'arrivo di Musk, la sua visione del futuro, il suo entusiasmo, la sua determinazione – e il suo investimento multimilionario – sono stati certamente un traino per Tesla. Ma per quindici, infernali anni Tesla è stata anche assediata dai rivali, messa sotto pressione dagli investitori, schiacciata dai debiti, oppressa da problemi tecnici. Lo stesso Musk si è spesso dimostrato il peggior nemico dell'azienda di cui è diventato in breve l'amministratore delegato: i suoi tweet più di una volta hanno portato la società, che lui stesso aveva inizialmente finanziato, sull'orlo del collasso. Quella di Tesla è una storia di sfide ingegneristiche potenzialmente disastrose e scontri agguerriti per il potere. Ma soprattutto è la storia di Elon Musk, del suo ego e della sua sfrontatezza, tra dichiarazioni eccentriche e spesso sopra le righe. Accanto all'immagine da tabloid, però, Higgins mette in luce, attraverso centinaia di interviste, un lato sconosciuto dell'imprenditore che ha stravinto la scommessa del secolo, svelando i tanti momenti in cui si è sentito stressato, sfinito, preoccupato, disperato, insicuro. In una parola: vulnerabile. -
La Cina è già qui. Perché è urgente capire come pensa il Dragone
Non passa giorno senza che si parli di Cina, tuttavia l'argomento viene spesso affrontato, in pubblico e in privato, attraverso una narrazione semplicistica in cui tutto è bianco o nero e il Celeste Impero è il male assoluto o il posto più efficiente del mondo. È «superfluo» commenta Giada Messetti «sottolineare quanto entrambe le versioni ci portino fuori strada». In questo libro, l'autrice traccia una mappa essenziale di una cultura ricca di fascino e, al contempo, profondamente diversa dalla nostra. Una bussola che, bypassando i tanti luoghi comuni, ci aiuta a orientarci nel labirinto di una civiltà millenaria, un mondo per antonomasia «altro», decifrando le differenze che ci separano. Un avvincente viaggio di scoperta che prende in esame alcuni dei tratti più connotanti del gigante asiatico: dal fascino della scrittura alla concezione della società e del tempo, dal potere «con caratteristiche cinesi» ai meccanismi che guidano e determinano la politica estera; e ancora l'influenza pervasiva del confucianesimo e quella del daoismo, l'aspirazione all'«armonia collettiva» e la consuetudine di «cinesizzare» tutto ciò che il Dragone incontra sulla sua strada. La Cina è già qui è un libro-ponte che vorrebbe scongiurare lo scontro di civiltà per molti ormai alle porte. È tempo di riconoscere che «l'Occidente ha bisogno della Cina tanto quanto la Cina ha bisogno dell'Occidente». All'orizzonte, «c'è un lavoro molto faticoso da svolgere, un'opera di connessione e tessitura non più rimandabile, perché senza conoscere e capire il proprio interlocutore è impossibile interagire». -
La sfida del vaccino. Pfizer e la grande corsa per rendere possibile l'impossibile
Questo è il racconto di una sfida eccezionale. Una sfida che gli scienziati di Pfizer, nel 2020, in nove mesi soltanto, hanno vinto sotto la guida visionaria di Albert Bourla, rendendo possibile «l'impossibile», ovvero creare, testare e produrre il primo vaccino mRNA contro il Covid-19. In condizioni normali, un'operazione simile avrebbe richiesto anni. Per Bourla, presidente e CEO di Pfizer, e la sua squadra è stato come preparare un «lancio sulla luna». Questo libro ripercorre i dubbi, le decisioni e gli ostacoli di un'impresa straordinaria, che non è stata però frutto – come sottolinea Bourla – di un colpo di fortuna, ma di una preparazione guidata da quattro semplici valori: coraggio, eccellenza, equità e gioia. Queste pagine sono infatti anche, e soprattutto, una storia di leadership. La storia di come un veterinario, immigrato greco e figlio di sopravvissuti all'Olocausto, sia arrivato a capo di una delle più grandi società del mondo e di come una crisi sanitaria globale abbia drasticamente testato la tenuta di quell'azienda, dei suoi scienziati e del suo leader come mai prima di allora. -
Brucia! La nuova scienza del metabolismo per perdere peso e restare in salute
Qual è la migliore dieta per perdere peso e rimettersi in forma? Quali cibi aiutano a dimagrire e quali, invece, fanno ingrassare? Davvero carboidrati e zuccheri sono dannosi per l'organismo? Secondo l'antropologo evolutivo Herman Pontzer, porsi tutte queste domande non ha alcun senso. Grazie a lunghe ricerche sulle popolazioni di cacciatori-raccoglitori ancora presenti sul pianeta, Pontzer ha dimostrato che gli esseri umani consumano pressoché lo stesso numero di calorie: ogni giorno gli Hadza della Tanzania settentrionale, che in media percorrono fra gli otto e i quattordici chilometri, consumano per esempio le stesse calorie di un occidentale che a stento arriva a diecimila passi. Allora cos'è che fa la differenza, nell'accumulo di grasso, fra un impiegato sedentario e un triatleta professionista? Questo volume ci spiega che ci sono ottime strategie per dimagrire, ma richiedono tutte l'adozione di un regime di deficit calorico. Bisogna mangiare di meno e bruciare più calorie di quante ne vengono assunte, senza ossessionarsi con le diete all'ultima moda o demonizzare alcune categorie alimentari. Più si è attivi più energia si dissipa. Ma l'esercizio è benefico per il corpo e per la mente, non per perdere peso: è per questo che, quando si intraprende un programma di allenamento, i grossi risultati ottenuti all'inizio tendono ad assestarsi nel tempo. Brucia! offre finalmente una spiegazione all'insuccesso di prodigiose diete e di miracolosi prodotti per accelerare il metabolismo, ricordandoci che il corpo umano è uno scaltro frutto dell'evoluzione, capace di adattarsi ai cambiamenti nell'attività fisica e nella dieta in modi che solo ora cominciamo a comprendere davvero. -
Eroina. Dieci storie di ieri e di oggi
Valentina ha iniziato a fumare eroina a 13 anni. Era il 2002. Nessuno pensava che l'eroina fosse ancora una minaccia, si diceva che a farsi erano ormai solo i tossicomani sopravvissuti agli anni Ottanta, simbolo di un passato da dimenticare. Oggi Valentina ha 33 anni, è entrata e uscita da dodici comunità terapeutiche, solo per finire in carcere. Parte da qui, dalla vicenda di una ragazza come tante, il percorso di ricerca di Vanessa Roghi sul mondo delle cosiddette «droghe pesanti». Una storia che inizia alla fine dell'Ottocento, quando i derivati dell'oppio furono salutati come i rimedi definitivi contro il dolore, prima che se ne conoscesse il risvolto dell'assuefazione e della dipendenza, e arriva ai giorni nostri, quando nel 2019, poco prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, si è verificata una nuova impennata nel consumo di eroina, dopo quindici anni di calo costante. Passando dalla costruzione socioculturale della figura del «tossico» ai corsi e ricorsi della «guerra alla droga», fino alla responsabilità delle case farmaceutiche nella nuova crisi degli oppioidi. Sullo sfondo di questo scenario, l'autrice si interroga sulla possibilità di una soluzione diversa, sia dalla politica punitiva adottata da molti Paesi europei, fra cui l'Italia, il cui risultato è che su 850.000 detenuti il 18 percento è recluso per uso o possesso di droghe, sia da quella delle comunità terapeutiche, dove l'imperativo è rinunciare di colpo e per sempre alle sostanze. Questa «terza via» si chiama riduzione del danno ed è l'ammissione che, per alcuni, smettere di assumere stupefacenti non è un'opzione praticabile. È un'alternativa che deve declinarsi sul singolo e soprattutto rinunciare alla stigmatizzazione del soggetto, che serve solo a emarginarlo e condannarlo a una morte «civile». Una ricerca appassionata e documentata, che ci porta nell'inferno della dipendenza dalle droghe. Perché «grazie a una vera e propria epica dei narcos, paradossalmente, del sistema mondiale della droga sappiamo senza dubbio molto di più di quanto sappiamo del ""drogato"""" vicino a noi»."" -
Una storia. Autobiografia
Giuanin e la Rina. I fossi, le cerbottane e le fionde. Gli gnocchi della Barbarina. Il sangue di una suora. Marcello, il suo toscano, l'olio di ricino e l'Ermelina. Tocca tre volte la pelle di biscia. Gianni e i crediti con la fortuna. Il 5 di via Santa Maria. La Millecento. Le brustoline al Politeama. SartiBurgnichFacchettiBedinGuarneriPicchi. Paolo è morto inseguendo una rana. Lavorini, uno di noi. Marco. La carcassa di un suino. Savana, Virus, Novecento e Spiura. Poi Squalo, Linate, Capodistria e Bubba, i Quattro dell'Ave Maria. Il Foxtrot e il Tropical. Radio Fazzano, Radio King e RadioAttiva. Claudio ""Maio"""" Maioli e i sogni di rock'n'roll. La Sonex Custom da cinquecentomila lire. Il fuoco di una zingara. La Dona e Lenny. Pierangelo Bertoli. Gli Eroi di latta e Angelo Carrara. Il giorno più bello o più brutto della tua vita. I ClanDestino e la Banda. I live e quell'enorme stare insieme. La terra che balla. Barbara e Linda. Cianein. C'è un intero universo, circoscritto e infinito, nella narrazione autobiografica di Luciano Ligabue. Sessant'anni di vita che in virtù di una scrittura in stato di grazia si elevano a vera e propria storia, tutta da leggere, tutta da rivivere. Affrontando per iscritto il bilancio della sua esistenza con l'eclettismo artistico che gli è proprio, il Liga esce dai comodi confini del classico resoconto biografico e tratteggia magistralmente situazioni, luoghi e persone donando loro una dimensione romanzesca. Li fa vedere, toccare e conoscere. Anche la sua, alla fin fine, non è altro che """"una storia"""", ma di quelle che ne contengono cento, e altre cento ancora."" -
Il naufragio del Deutschland e altre poesie
Uscite postume nel 1918, le liriche di Gerard Manley Hopkins sono tra le composizioni più originali e audaci della letteratura in lingua inglese: un corpus di poco più di settanta composizioni finite, la cui ricezione fu inizialmente lenta e controversa, per conoscere un crescente entusiasmo dopo le esperienze di poeti come Pound ed Eliot. La voce di Hopkins, tuttavia, non è interamente assimilabile a quella dei modernisti e la sua esperienza di poeta-gesuita rappresenta un prezioso unicum nella storia letteraria: per l'invenzione di quello sprung rhythm che ne rimane la caratteristica più evidente; per le acrobazie sintattiche e la varietà dei registri toccati; infine per l'esuberante creatività linguistica paragonabile solo a quella di Shakespeare. -
Il Club del Ciclo
Jenny è all'inizio del suo terzo anno di liceo quando si ritrova in una nuova città, in una nuova casa, in una nuova scuola. Suo papà ha accettato un lavoro a Milano, e così dalla cittadina di provincia in cui è cresciuta Jenny si ritrova sbalzata nella metropoli a doversi costruire una nuova vita da zero. Sua mamma è morta quando era piccola e lei si è formata in mezzo ai maschi, non sa cosa significhi diventare una donna: quando le sono venute le prime mestruazioni non sapeva letteralmente cosa fare. Ma è proprio grazie alle mestruazioni improvvise che la colgono di sorpresa nella sua nuova scuola che conosce Diana, che oltre all'assorbente presta a Jenny una felpa da legarsi in vita per nascondere il danno. Quella è solo la prima scintilla di un'amicizia indissolubile e travolgente. È con Diana, infatti, che Jenny decide di fondare il ""Club del Ciclo"""", una chat per le ragazze della scuola, un luogo sicuro in cui tutte possono riunirsi, sollevare domande e trovare risposte su cosa vuol dire diventare donna e cercare di cambiare insieme una società che a volte sembra fare di tutto per rendere la cosa più complicata possibile. Il Club del Ciclo è un romanzo ironico e profondo che racconta con leggerezza e sensibilità una storia di sorellanza tra risate, litigi, incomprensioni, amore e amicizia. Perché le ragazze si confidano i segreti più oscuri e trovano sempre una spalla l'una nell'altra. Perché le ragazze possono essere bellissime e disgustose al tempo stesso. Perché le ragazze possono essere tutto quello che vogliono.""