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Non fa niente
Un patto tra due donne, una scelta coraggiosa e l'irresistibile energia con cui affrontano la vita. A passeggio per cinquant'anni di storia in compagnia di due figure femminili semplicemente straordinarie. Esther e Rosanna stipulano un patto, per qualcuno forse scandaloso, inaccettabile.rnrn«La voce garbata e sorniona di Margherita Oggero, quel procedere piano e profondo della scrittura come l'acqua che ingravida le terre del riso, riesce a far entrare la Storia nelle storie». - Maurizio Crosetti, La Repubblica rnrn «Può esistere un amore di madre che non contempli l'esclusiva?» rnrnrn Nel 1933, in uno dei momenti piú cupi per l'Europa, Esther ha dovuto lasciare Berlino, il suo innamorato, ogni promessa di futuro. Ora è una giovane donna colta, la cui eleganza sconcerta l'arcigna suocera piemontese. Rosanna invece è cresciuta in mezzo alle risaie, non ha potuto studiare e la sua bellezza le ha giocato un brutto tiro trasformandola in fretta in una creatura ansiosa di cambiare la sua esistenza. Cos'abbiano in comune due donne cosí, non ci vorrà molto a scoprirlo. Sono vive nonostante tutto, profondamente capaci di amare e d'insegnarsi qualcosa l'un l'altra. Un giorno Esther domanda a Rosanna di aiutarla ad avere un figlio, «come nella Bibbia fece Agar per Abramo e Sara». Intanto il mondo va avanti e le interroga senza risparmiarle: dalla guerra alla Torino postbellica che si avvia alla ricostruzione, passando per Bartali e Togliatti, gli anni passeranno veloci, fino alla caduta del muro di Berlino. È la vita che corre, la vita di due amiche che non saranno mai piú sole. -
Questa nostra Italia. Luoghi del cuore e della memoria
Un'opera civile e insieme intima, che scava alla ricerca di un'identità le cui radici affondano nei mille diversi volti di un paese grande, bellissimo e tormentato. rnrn«Un lessico famigliare in cui fa irruzione quella che l'autore ritiene la vera forza unificatrice del Paese, la nota che definisce l'identità nazionale: la lingua, la letteratura. E la bellezza» - Aldo Cazzullornrn«Corrado Augias è andato alla ricerca della vera natura di noi italiani» - Lilli GruberrnrnPerché possiamo dirci italiani? A dispetto delle tante divisioni, storiche e attuali, c'è qualcosa che ci accomuna. Una serie di tratti che ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo; nel male ma anche nel bene. Corrado Augias ci accompagna in un viaggio alla scoperta di ciò che definisce il nostro carattere nazionale. Un viaggio nei luoghi della nostra memoria collettiva e in quelli del suo cuore: dalla Milano del teatro alla Trieste di confine, transitando per Bologna dove il Nord incontra il Sud, poi Roma e Napoli per arrivare a Palermo, alle porte di un'altra civiltà con cui da sempre abbiamo dialogato. Un'opera civile e insieme intima, che scava alla ricerca di un'identità le cui radici affondano nei mille diversi volti di un paese grande, bellissimo e tormentato. «Un lessico famigliare in cui fa irruzione quella che l'autore ritiene la vera forza unificatrice del Paese, la nota che definisce l'identità nazionale: la lingua, la letteratura. E la bellezza». Aldo Cazzullo «Corrado Augias è andato alla ricerca della vera natura di noi italiani». Lilli Gruber -
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Paul Auster ha scritto una sinfonia maestosa suonando i tasti del destino e del caso: un libro che mette d'accordo Borges e Dickens, un'avventura vertiginosa e scatenata, unica e molteplice come la vita di ognuno.«La cosa migliore che abbia mai fatto Auster, e una delle migliori uscite negli ultimi tempi, non solo in America. Che audacia, quale inventiva, quanta profumata carne al fuoco!» – Alessandro Piperno«Un romanzo ponderoso, con una combinatoria non immediata, se non fosse per la cristallina scrittura di Auster che dà il suo meglio nel tratteggiare come i diversi personaggi reagiscono alle ordinarie catastrofi – incendi di negozi in cui si è investito tutto, fratelli che truffano fratelli, l’adorata fidanzata che bacia un altro: la vita, in poche parole – che si para loro davanti.» – Riccardo Staglianò, il venerdì - la RepubblicaCosa sarebbe successo se invece di quella scelta ne avessimo fatta un'altra? Che persone saremmo oggi se quel giorno non avessimo perso il treno, se avessimo risposto al saluto di quella ragazza, se ci fossimo iscritti a quell'altra scuola, se... A volte per raccontare una vita non basta una sola storia. Il 3 marzo 1947, a Newark, nasce il primo e unico figlio di Rose e Stanley: Archie Ferguson. Da questo punto si dipanano quattro sentieri, le quattro vite possibili, eppure reali, di Archie. Campione dello sport o inquieto giornalista, attivista o scrittore vagabondo, le sue traiettorie sono diverse ma tutte, misteriosamente, incrociano lei, Amy. Traduzione di Cristiana Mennella.COME COMINCIASecondo la leggenda di famiglia, il nonno di Ferguson partí a piedi da Minsk, sua città natale, con cento rubli cuciti nella fodera della giacca, viaggiò a ovest fino ad Amburgo passando per varsavia e Berlino, comprò il biglietto per una nave chiamata Empress of China che attraversò l'Atlantico in mezzo a violente tempeste invernali ed entrò nel porto di New York il primo giorno del ventesimo secolo. Mentre aspettava di essere interrogato da un funzionario dell'immigrazione a Ellis Island, il nonno di Ferguson attaccò un discorso con un altro ebreo russo. Quello gi disse: Scordati il nome Reznikoff. Qui non te ne fai niente. Per la tua nuova vita in America ti serve un nome americano, uno che suona bene in americano. Poiché nel 1900 l'inglese era ancora una lingua straniera per lui, Isaac Reznikoff chiese suggerimento al piú esperto e maturo compatriota. Di' che ti chiami Rockefeller, fece quello. Cosí vai sul sicuro. Passò un'ora, poi un'altra ora, e quando si accomodò per rispondere alle domande del funzionario, il diciannovenne Reznikoff aveva già dimenticato il nome che gli era stato suggerito da quell'uomo. Nome?, chiese il funzionario. Battendosi la fronte indispettito, lo stanco immigrato se ne uscí in yiddish, Ikh hob fargessen (Non me lo ricordo piú)! E fu cosí che Isaac Reznikoff cominciò la sua nuova vita in America come Ichabod Ferguson. -
Accendimi
Facendoci ridere a ogni pagina, con l'intelligenza e l'ironia che apprezziamo ogni giorno alla radio, Marco Presta ci conquista ancora una volta con la forza della sua scrittura.rnrn«Un libro con le frasi fulminanti e paradossali a cui Presta ci ha abituato, ma con malinconia e poesia estranee al Ruggito del coniglio » - Il venerdí di Repubblicarnrn C'è chi trova l'amore nell'aria. Caterina ha una pasticceria. E ha un fidanzato medio, delle amiche medie, una vita media. È insomma serenamente disperata, fa parte del grande fiume d'insoddisfatti che tutti i giorni, da ogni parte del mondo, riceve milioni di affluenti. Finché un giorno non trova nel retrobottega del negozio una radio. Il primo miracolo è che dopo tutti quegli anni funzioni ancora. Il secondo è che la voce che parla da lí dentro parli solo a lei, a lei e nessun altro. E dica cose bellissime, che a poco a poco fanno nascere un sentimento che assomiglia in maniera preoccupante all'amore, «quello stato tragico e soave in cui riusciamo a sospirare davanti a un passo carrabile». -
Portatile
Curata da Bonnie Nadell, Karen Green e Michael Pietsch, questa antologia raccoglie una scelta delle opere piú celebri e straordinarie di David Foster Wallace: stralci di romanzi, pezzi di saggistica, racconti e materiali didattici.rn«Per tutta la vita sono stato un impostore. E non esagero. Ho praticamente passato tutto il mio tempo a creare un'immagine di me da offrire agli altri. Piú che altro per piacere o per essere ammirato. Forse è un po' piú complicato di cosí. Ma se andiamo a stringere il succo è quello: piacere, essere amati. Ammirati, approvati, applauditi, fa' un po' tu. Ci siamo capiti»rn Uno spaccato dei personaggi, temi e paesaggi che hanno reso Wallace uno degli scrittori piú ammirati della scena contemporanea. Una raccolta pensata per chi fino ad ora si è lasciato intimorire dalla mole di alcune delle opere di Wallace e dal fatto che sia considerato un autore «difficile». Ma anche un breviario per chi è già adepto di un culto internazionale che non accenna a scemare. Introduzione all'edizione italiana di Stefano Bartezzaghi. -
Lissy
Da l'autore de La sostanza del male, in classifica in tutto il mondornrn«Lissy è una creatura arcaica e quasi mitologica, con cui D'Andrea mette a segno un'invenzione potente e riuscita, lasciando che il romanzo viri nei toni dell'horror e del visionario» - la Lettura – Corriere della Serarnrn«Un thriller esistenziale e cupissimo ambientato sulle alpi. Un intreccio che coinvolge il lettore, senza pause né sbavature, fino all'epilogo.» – la RepubblicarnrnInverno 1974. Marlene ha sposato Herr Wegener, l'uomo piú temuto del Sud Tirolo, per sottrarsi a una vita di miseria. Ora, però, qualcosa è cambiato. E Marlene decide di scappare da lui, dopo averlo derubato di un tesoro il cui valore va ben oltre quello del denaro. Uscita di strada con la macchina, la giovane viene salvata e curata da Simon Keller, un Bau'r, un contadino di montagna che abita in un maso sperduto. Intanto Herr Wegener ha scatenato la caccia mettendo sulle tracce della moglie l'Uomo di Fiducia, un gelido e letale assassino, bello come un attore di Hollywood, che non si fermerà finché non avrà portato a termine il proprio compito. Presto la donna dovrà capire quale sia per lei la minaccia maggiore. Se il marito, il killer, lo stesso Simon Keller. Oppure Lissy. -
I libri di Oz
L'intero ciclo del fantastico mondo di Oz dove tutto è possibile. Dopo ""Il meraviglioso Mago di Oz"""", Baum scrisse altri tredici romanzi ambientati nello stesso mondo, con la piccola Dorothy e i suoi vecchi amici, ai quali se ne aggiungono via via di nuovi non meno bizzarri e simpatici, come Testadizucca, lo Scarasaggio Sommamente Eccessivo, la gallina Billina, la Tigre Famelica, l'automa Tic-Toc e tanti altri. I romanzi successivi, sebbene poco o nulla conosciuti in Italia, non sono affatto inferiori al capostipite. Chiara Lagani ha tradotto e antologizzato i quattordici romanzi, ha scritto i collegamenti tra un episodio e l'altro e ha corredato il volume di brevi note che mettono in luce ulteriori riferimenti tra i vari racconti. In collaborazione con lei, Mara Cerri ha realizzato una serie di disegni a colori e in bianco e nero che accompagnano le storie di Dorothy e dei suoi soci. Cosi anche il pubblico italiano può percorrere in un solo volume, per la prima volta, l'intero ciclo dei libri di Oz. Una saga il cui assoluto valore sta nel non farsi costringere in nessuno schema interpretativo; la libertà narrativa di Baum, la sua continua invenzione fantastica, gli esilaranti giochi linguistici, l'ambivalenza emotiva, fra comicità, paura e malinconia, attivano da sempre una misteriosa complicità con i lettori di ogni età che appartiene ai piaceri dell'intelligenza e alla sostanza della vera letteratura."" -
Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più
Vi presento mio fratello. Va male a scuola, ama i dinosauri e mi ha cambiato la vitarnrn«Senza retorica, senza fingere che sia tutto meraviglioso e facile, un ragazzo spiega al mondo che cos'è la differenza.» – Annalena Benini, Graziarnrn«Una narrazione coraggiosa e autentica.» – Sette, Corriere della Serarnrn«Con magistrale leggerezza, Giacomo Mazzariol ironizza sull'incomunicabilità tra il nostro modo di vedere i Down e il loro modo di vedere la vita.» – Michele Smargiassi, la Repubblica rnrnrnHai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Un romanzo di formazione in cui non c'è nulla di inventato, che stupisce, commuove, diverte e ha conquistato il cuore di centinaia di migliaia di lettori. -
Io, Jean Gabin
Il piglio, lo slancio, la spavalderia di Goliarda bambina: la «carusa tosta» che è diventata un personaggio indimenticabile della letteratura del NovecentornrnPuò una bambina - lasciata interi pomeriggi nel ventre sicuro di un cinematografo - arrivare a identificarsi totalmente con Jean Gabin? Sì, se quella bambina è Goliarda Sapienza. L'attore simbolo di un certo modo di stare al mondo, l'icona anarchica del cinema francese, le calza a pennello. Goliarda bambina, non appena esce dal Cinema Mirone, è Jean Gabin, e scorrazza per i vicoli di Catania traboccanti di vita e di malaffare come Jean per quelli di Algeri. Incontra prostitute filosofe, pupari, la vita pullulante della Civita in tutte le sue forme, comprese quelle magmatiche dei ""corpi lunghi di draghi neri scolpiti nella lava sotto i balconi"""". E quando rientra a casa, trova un'altra forma di vita altrettanto disordinata e imprendibile: quella della sua famiglia senza fine. Un padre avvocato """"amato dai poveri e odiato dai fascisti, ma da tutti rispettato e temuto""""; una madre socialista impegnata durante il Ventennio a trasformare il suo appartamento catanese in un focolaio di resistenza e di controcultura; una tribù di fratelli acquisiti, ognuno intento a seguire i suoi sogni, contagiosamente. """"Io, Jean Gabin"""" racconta tutto questo raccontando un pugno di giorni. Un tassello della """"autobiografia della contraddizioni"""" dell'autrice. Un romanzo postumo e assolutamente inedito in cui c'è la stessa energia stilistica dell'""""Arte della gioia""""."" -
Il Vesuvio universale
Finalista al Premio Napoli Narrativa 2019rnIn un’instancabile quête tra passato e presente, tra i fasti antichi delle ville romane e i roghi tossici della Terra dei fuochi, tra ricordi leopardiani e interi quartieri abusivi, al ritmo delle traballanti corse della Circumvesuviana, Maria Pace Ottieri intraprende un viaggio alla scoperta delle tante esistenze che resistono in bilico sul cratere.rnrn«Gli abitanti del Vesuvio sono abituati a tenere conto di una vita sotterranea ricca e piena di sorprese, indipendente dalla loro volontà, estranea all'universo concettuale umano, a sentir frantumi di lapilli, volute di fumo, impercettibili grumi di tempo nella vertigine millenaria in cui affonda l'esistenza del vulcano».rnrnNel 79 d. C. Ercolano e Pompei furono distrutte dall'esplosione improvvisa e devastante del Vesuvio. Investiti dalla lava, pietrificati in un'eterna fuga fallita, i corpi di Pompei attraggono ogni anno migliaia di turisti. L'ultima eruzione del vulcano è stata nel 1944. Oggi il Vesuvio è inerte, e la sua calma apparente, replicata all'infinito sullo sfondo delle foto scattate da Posillipo. Ma se con l'obiettivo si ingrandisse al massimo quella montagna di fuoco, più che le rocce laviche e la cenere, sarebbero nitide le case, le strade, le macchine, le persone, ammassate in paesi più o meno piccoli, abbarbicati sui suoi fianchi. Alle pendici del Vesuvio si sviluppa, infatti, non una città, non una periferia, ma una conurbazione, un territorio con decine e decine di centri abitati che ha una densità di popolazione più alta di quella di Milano e Roma. Da sempre qui, immemori - o noncuranti - del pericolo, gli uomini hanno tenacemente coltivato, proliferato, costruito, distrutto, inquinato, pregato. Chi vive nei paesi vesuviani sembra davvero convinto che il vulcano non si risveglierà mai più. «Sarebbe fuorviante e frustrante cercare spiegazioni solo nell'ostinazione pervicace e incosciente», dice Maria Pace Ottieri che per capire quella terra è andata ad ascoltare le voci e le storie di chi ci vive. E allora c'è la famiglia Fortunio, che a Somma Vesuviana ha costruito un impero sul pesce dei lontani mari del Nord; c'è Tonino 'O Stocco, che costruisce e suona tammorre che accompagnano i canti e i balli popolari; c'è Lucio Zurlo, che insegna boxe nella sua palestra in un quartiere difficile di Torre Annunziata; ci sono le voci di Radio Siani con il loro impegno per la legalità; ci sono i morti ammazzati, dal lavoro, dal terremoto, dalla povertà, o da chi nessuno osa accusare. In un'instancabile quête tra passato e presente, tra i fasti antichi delle ville romane e i roghi tossici della Terra dei fuochi, tra ricordi leopardiani e interi quartieri abusivi, al ritmo delle traballanti corso della Circumvesuviana, Maria Pace Ottieri intraprende un viaggio alla scoperta delle tante esigenze che resistono in bilico sul cratere. -
Fuga in Europa. La giovane Africa verso il vecchio continente
L'Europa sta invecchiando e si sta spopolando. L'Africa è piena di giovani e di vita. La migrazione di massa, appena iniziata, è per modalità e dimensioni la sfida piú drammatica del ventunesimo secolo. rnrnL'Unione Europea conta oggi 510 milioni di abitanti che invecchiano; l'Africa un miliardo e 250 milioni, il 40% dei quali ha meno di quindici anni. Nel 2050, ci saranno 450 milioni di europei contro 2 miliardi e mezzo di africani. Da qui al 2100, tre persone su quattro del mondo saranno nate a sud del Sahara. L'Africa «sta emergendo» e, uscendo dall'assoluta povertà, si mette in marcia. Se gli africani replicheranno ciò che è sempre avvenuto e avviene nella storia dell'umanità, fra trent'anni l'Europa avrà dai 150 ai 200 milioni di afro-europei, rispetto ai 9 milioni odierni. Una pressione migratoria di questa portata sottoporrà l'Europa a una prova senza precedenti, col rischio di portare al parossismo la spaccatura tra élite cosmopolite e populisti difensori del suolo. Se lo stato sociale senza frontiere è una pia illusione, immaginare di fare del Mediterraneo il fossato di una «fortezza Europa» - erigendo intorno al continente della ricchezza e della sicurezza sociale dei muri per arrestare il flusso - dissolverebbe le basi stesse dell'Europa. -
Prima guerra mondiale. Una rivoluzione globale
Un racconto appassionante e dalle molte sfaccettature, integrato con cronologie, testimonianze, documenti storici, approfondimenti e illustrato con numerose mappe e fotografie.rnrn La prima guerra mondiale è stata il tragico atto di nascita del XX secolo. In genere le opere sulla Grande Guerra, perfino quelle che si vogliono «globali», limitano l'indagine al fronte occidentale; questo volume si presenta invece come una storia complessiva del conflitto e delle sue conseguenze, che dà finalmente spazio a ogni teatro di guerra, comprendendo il fronte orientale e balcanico e gli interventi nei mari e in ambito extraeuropeo (in Asia orientale, nel Pacifico, in Africa), ma soprattutto i fronti interni, con l'ampio coinvolgimento delle popolazioni civili dei paesi belligeranti. Al lettore viene cosí offerto un quadro approfondito, utile alla comprensione di un fenomeno radicale e di lunga durata, e che oltre all'ambito militare, politico e diplomatico esamina le trasformazioni provocate dalla guerra nei comportamenti sociali, nei rapporti di lavoro o tra i sessi, nel commercio e nella finanza internazionale. -
Il primo giorno della mia vita
Un uomo, due donne e un ragazzino convinti di aver toccato il fondo incontrano un personaggio misterioso che gli regala sette giorni per scoprire come sarebbe il mondo senza di loro. E, se possibile, per innamorarsi ancora della vita.rnrn – Io quando sto male faccio sempre un gioco, – dice Thomas. – Mi guardo intorno, osservo le persone, quel poliziotto per esempio, – e lo indica con il mento, – quella mamma, quel tassista, quella coppia, e penso che tra… ottanta, cento anni non ci saranno piú, non ci sarà nessuno di loro, ma proprio nessuno. Non ci sarà piú quel bambino con il palloncino di Daffy Duck, né quella donna che litiga al telefono con chi sa chi. Non ci sarai tu e non ci sarò io. Saremo tutti sostituiti da altrettante persone con altrettanti affanni, problemi, speranze, paure. E fra altri cent'anni da altri ancora. E probabilmente seduti su questi scalini ci saranno di nuovo una ragazza che piange e un ragazzo che dice stupidaggini. Pensa quanto siamo sostituibili. Gli occhi di Emily si sono asciugati come pozzanghere al sole. – Però siamo anche un po' unici, – conclude lui, – perché la nostra storia non sarà mai uguale a quello di nessun altro.rnrnrn Il mondo è un luogo estenuante, sei stanco semplicemente perché ci vivi, sei stanco di non riuscire ad amare abbastanza, di non dare abbastanza, di non avere abbastanza. Emily, ex ginnasta olimpica, Aretha, poliziotta dal carattere forte, e Daniel, piccolo divo della pubblicità, hanno ognuno un motivo preciso per essere disperati. Napoleon, un professionista di successo, no; eppure, fra tutti, è il piú determinato a farla finita. Un attimo prima che compiano il gesto irreparabile uno sconosciuto li persuade a stringere un patto: mostrerà loro cosa accadrà quando non ci saranno piú, cosa lasciano, cosa si perdono, quale sarà la reazione di amici e parenti. Per una settimana i quattro avranno il privilegio di osservare sé stessi dal di fuori e l'occasione di riscoprire ciò che di piú prezioso hanno dentro; affronteranno avventure ai confini della realtà, diventeranno un gruppo unito e vedranno realizzati desideri cui ormai avevano rinunciato, dopodiché saranno riportati indietro. A quel punto dovranno prendere una decisione. E per qualcuno l'ultimo giorno della vita potrebbe trasformarsi nel primo di una vita nuova. -
Sul colore
I due autori, rispettivamente un professore di arte e letteratura e un pittore, osservano il colore da diverse prospettive, artistica, letteraria, storica, culturale, antropologica, filosofica, politica e scientifica.rnrn «L'uomo per vivere ha bisogno del colore» - Fernand Léger rn«Questo libro cambia letteralmente il nostro modo di vedere il mondo. Dopo averlo letto, la realtà ci apparirà piú precisa, ricca e densa di significato» - James Shapiro rnrnLe nostre vite sono sature di colore. Viviamo in un mondo di colori vividi, e il colore permea la nostra esistenza psicologica e sociale. Ma proprio a causa dell'ubiquità dei colori, di essi non sappiamo poi molto. Con questo libro, David Scott Kastan e Stephen Farthing offrono un'esplorazione originale e suggestiva di uno degli aspetti piú intriganti e meno compresi dell'esperienza quotidiana. I due autori, rispettivamente un professore di arte e letteratura e un pittore, osservano il colore da diverse prospettive, artistica, letteraria, storica, culturale, antropologica, filosofica, politica e scientifica: da Omero a Goethe e Newton, da Picasso e gli impressionisti al tubino nero di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. Ogni capitolo, vivace e di ampio respiro, è dedicato a un singolo colore ed esamina i diversi modi attraverso i quali i colori plasmano il nostro immaginario sociale e culturale. Splendidamente illustrato, il volume è una guida intelligente e curiosa a un argomento per sua natura misterioso. «Noi pensiamo a colori (o forse sarebbe meglio dire con i colori). Il colore segna profondamente la nostra esistenza emozionale e sociale. I nostri stati d'animo hanno un colore: vediamo rosso, siamo di umore nero, abbiamo un roseo avvenire e non di rado diventiamo verdi d'invidia, soprattutto nei confronti di quelli che hanno un roseo avvenire. Il genere sessuale viene contraddistinto (e forse anche plasmato) dal colore: vestiamo le bambine di rosa e i maschietti d'azzurro, anche se ci fu un momento della storia in cui accadeva il contrario. La classe sociale ha indicatori cromatici: ci sono le tute blu e quelli che hanno il sangue blu, anche se questi ultimi spesso dichiarano il proprio stato con un'avversione per tutti i colori sgargianti, incluso il blu. Il mondo politico è distinto dai colori: per esempio, in America, abbiamo la polarizzazione tra stati rossi (a orientamento repubblicano) e stati blu (a orientamento progressista), e in quasi tutto il mondo gli schieramenti verdi sono quelli dediti alle cause ambientali. Tuttavia, nonostante non se ne possa fare a meno, del colore non sappiamo poi molto. Nessun aspetto altrettanto rilevante della nostra vita quotidiana viene compreso di meno. Non siamo esattamente certi di che cosa sia; o forse è meglio dire che non siamo esattamente sicuri di dove sia. Sembra che sia là , che sia indubitabilmente una proprietà delle cose del mondo, che sono colorate; nessuno scienziato, tuttavia, crede sia cosí, anche se gli stessi scienziati talvolta dissentono fra loro riguardo alla sua presunta ubicazione». -
Nel paese delle ultime cose
Le tappe di un viaggio infernale con i suoi moderni dannati.Anna Blume era partita alla ricerca del fratello giornalista, scomparso senza lasciare traccia durante un reportage, ed è approdata nel Paese delle ultime cose: ormai per lei e per tutti non c'è piú possibilità di salvezza, di fuga. La definitiva catastrofe si è compiuta ma nonostante tutto Anna resiste e si aggrappa a tutte le sue forze per sopravvivere salvando in qualche luogo della sua coscienza una traccia di irrinunciabile umanità, una testimonianza di amicizia, persino d'amore. E con essa la voglia di raccontare e conservare la memoria di quanto accaduto affinché anche gli altri sappiano. Con evidenti richiami alla letteratura fantastica, al noir, ma anche appellandosi alla nostra storia recente, Nel paese delle ultime cose è un tour de force crudo e affascinante che rivela via via la sua intenzione provocatoria: scrivere il romanzo del ventesimo secolo, le tappe di un viaggio infernale con i suoi moderni dannati. -
Antologia della poesia italiana. Vol. 1: Novecento.
Tomo primo: Gozzano, i Crepuscolari, Lucini, Palazzeschi, Marinetti e il Futurismo, Rebora, Boine, Jahier, Campana, Sbarbaro, Onofri, Cardarelli, Saba, Ungaretti, Montale, Quasimodo, Penna, Pavese, Gatto, Sinisgalli, Betocchi, Bertolucci, Sereni, A. Pozzi, Caproni, Parronchi, Bigongiari. Tomo secondo: Luzi, Poesia in dialetto, Fortini, P. Levi, Pasolini, Orelli, Sinigaglia, Erba, A. Rosselli, Pagliarani, Sanguineti, Zanzotto, Giudici. Note filologiche e bio-bibliografiche, indice alfabetico degli autori, indice alfabetico delle opere, dei titoli e degli incipit. -
Poesia italiana del Novecento
Più che un'antologia quest'opera è una rotta, un itinerario nel panorama vasto e multiforme della poesia italiana del secolo scorso. Singolare. A tratti anomalo. Motivato nella sua essenza dalla poetica di un autore - e critico militante - che di questo universo è stato compartecipe, oltre che profondo conoscitore. Con un saggio introduttivo di Sanguineti, che ha premesso a ogni autore un profilo critico e bibliografico, corredando le liriche prescelte di un esauriente apparato di note. Volume primo: D'Annunzio, Lucini, Govoni, Palazzeschi, Corazzini, Gozzano, Vallini, Oxilia, Moretti, Martini, Chiaves. Volume secondo: Marinetti, Cavacchioli, Folgore, Buzzi, Boccioni, Soffici, Farfa, Fillia, Sbarbaro, Rebora, Jahier, Campana, Boine, Onofri, Saba, Cardarelli, Ungaretti, Montale, Quasimodo, Gatto, Sinisgalli, Penna, De Libero, Luzi, Sereni, Caproni, Erba, Pavese, Pasolini, Pagliarani, Giuliani, Porta, Balestrini. -
Il marinaio
«Una lingua superba e insieme irreale, di un'eleganza distante, gelida, assoluta» – Antonio TabucchiIn una stanza fiocamente illuminata, tre fanciulle vestite di bianco vegliano un'amica morta. Vivono quella sola notte, timorose delle prime luci dell'alba, che le dissolverà. E quella notte, per potersi credere reali, dovranno parlare, e raccontarsi i propri sogni. Un sogno è la storia del vecchio marinaio, il quale, fatto naufragio su un'isola deserta, sogna un passato e una patria che non ha avuto. Con testo a fronte. -
Gita al faro
«Girandosi, guardò al di là della baia, e laggiú, certo, scivolando a intervalli regolari sulle onde, prima due lampi veloci, poi uno lungo e durevole, c'era la luce del Faro. L'avevano acceso.»1914. La signora Ramsay, serena e materna. Il signor Ramsay, brusco e severo. Insieme a loro, in vacanza sull'isola di Skye, ci sono gli otto figli e una nutrita schiera di amici. Una sera programmano una gita al Faro. Per James, il figlio piú piccolo, quel faro lontano rappresenta una meta magica e sconosciuta, un luogo a lungo sognato. Ma trascorreranno dieci lunghi anni prima che i superstiti della famiglia Ramsay realizzino quel desiderio in una giornata che farà riaffiorare ricordi mai dimenticati e si trasformerà in un ultimo tentativo di riconciliazione. A partire da un episodio all'apparenza insignificante, Virginia Woolf costruisce un romanzo profondo e straordinario, un viaggio nel cuore di una famiglia, tra conflitti sotterranei, alleanze e tensioni che sopravvivono nel tempo. Un esperimento letterario, un'elegia ai fantasmi dell'infanzia, un caleidoscopio di punti di vista e pensieri che la nuova traduzione di Anna Nadotti restituisce in tutta la sua struggente poesia. -
La musica nascosta dell'universo. La mia vita a caccia delle onde gravitazionali
U come Universo. Un universo la cui struttura piú intima Adalberto Giazotto ha contribuito a svelare, con intuizioni che ci permettono oggi di «ascoltare» le onde gravitazionali previste da Einstein.rnrnIl cinguettio dei buchi neri, l'acuto di una supernova, il boato del Big Bang. È questa la colonna sonora dell'universo che le onde gravitazionali da poco scoperte ci permettono di ascoltare, affiancandosi alle immagini dei telescopi per fornirci una nuova e più completa visione della realtà che ci circonda. Nato a Genova nel 1940, appassionato di musica e di cristalli, Adalberto Giazotto è stato un pioniere di questa recente conquista, il primo a sfidare le enormi difficoltà richieste per ascoltare in particolar modo i bassi della sinfonia cosmica che ci circonda, quando ancora gli altri strumenti erano tarati solo sugli acuti. Le sue intuizioni e la sua tenacia sono state determinanti per le scoperte che hanno portato anche al Nobel per la fisica e che stanno rivoluzionando le nostre conoscenze. In questo libro, ultimato poco prima della sua morte, Giazotto racconta la storia affascinante della sua vita e della sua ricerca, che in molti all'inizio consideravano una vera follia, un'impresa impossibile.