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Capitani oltraggiosi. Un'indagine di Hap & Leonard
Con Capitani oltraggiosi Joe Lansdale supera sé stesso; la girandola ininterrotta di colpi di scena si trasforma in una macabra danza della morte, che costringe Hap & Leo a ricorrere a ogni risorsa per fare, come sempre a modo loro, giustizia.Hap Collins, stanco di cacciarsi nei guai, lavora come guardia privata in uno stabilimento da cui escono polli congelati. Ma far l'amore con Brett è diventato difficile, il rapporto si è un poco freddato. E poi come al solito sono i guai a cercarlo e si ritrova a salvare una fanciulla da un pazzo omicida. Il padre della fanciulla allora regala una crociera ai Caraibi a lui e all'amico Leo. Peccato che i due litighino con un cameriere e la crociera per loro finisca subito, sulle coste del Messico, dove evitano di fare una brutta fine grazie a un vecchio pescatore, che ha una bellissima figlia dal passato misterioso. Ovviamente Hap si innamora. E cosí cominciano i problemi veri. Con un capomafia messicano che ama il nudismo, un killer gigantesco che sarebbe preferibile non vedere nudo, il vecchio pescatore che certo non è un angioletto e la ragazza che forse non è tanto innocente quanto vuol dare a vedere... -
La gioia fa parecchio rumore
Mescolando alto e basso a ogni riga, divagazioni e scene formidabili, La gioia fa parecchio rumore parte come un trattatello filosofico sull'amore per diventare a poco a poco un romanzo corale di grande forza. Attorno alla fede romanista del protagonista bambino si condensa un microcosmo di padri, nonni, zii, fratelli di fede giallorossa, una comunità vera e propria, allegra, sterminata, capace d'iniziarti alla vita. Poi c'è Barabba, che vive in una roulotte lungo la ferrovia: spetterà a lui svelare al bambino la quantità di universi concentrati in una sola maglia di calcio. La numero cinque. La indossa un brasiliano atipico, un centrocampista che arriva in punta di piedi e realizza il sogno proibito di tutti i tifosi, l'innominabile parola che inizia con la s... Un romanzo tempestoso che ubbidisce a una sola regola: dire la vita con tutta l'energia che ci si ritrova addosso. -
Crisi. Come rinascono le nazioni
Quali sono le caratteristiche che permettono all'individuo e alle nazioni di sopravvivere o di soccombere a eventi catastrofici?«Jared Diamond c'è riuscito ancora una volta: un altro capitolo ricco, originale e affascinante della storia dell'umanità» – Steven PinkerNel corso dei millenni, l'umanità ha dovuto piú volte affrontare grandi crisi. Società e imperi sono crollati, apparentemente senza possibilità di risorgere. Eppure, dopo ogni momento di difficoltà, l'essere umano ha sempre trovato il modo di rialzarsi. Quali sono le caratteristiche che permettono all'individuo e alle nazioni di sopravvivere o di soccombere a eventi catastrofici? Attraverso un'analisi comparativa e persuaso della convinzione che, come asseriva Nietzsche, «quello che non ti uccide ti fa piú forte», Jared Diamond prende in esame le vicende disastrose che si sono abbattute su alcuni Paesi e descrive come siano riusciti a riprendersi da sconvolgimenti epocali, utilizzando processi di trasformazione «selettivi» – un'efficace strategia di adattamento piú comunemente associata ai traumi personali. Allo stesso tempo, volgendo lo sguardo al futuro, cerca di capire se il nostro mondo stia sperperando i vantaggi acquisiti, imboccando le vie del conflitto politico e del declino. Infine, aggiungendo la dimensione psicologica alla formidabile comprensione della storia, della geografia, dell'economia e dell'antropologia tipica di tutto il suo lavoro, Diamond ci aiuta a comprendere di quali strumenti nazioni e individui debbano dotarsi per diventare piú resilienti e consapevoli. -
Olive, ancora lei
L'amatissima protagonista del Premio Pulitzer Olive Kitteridge in un «romanzo in racconti» che ha già trovato il suo posto nella storia della letteratura.«""Olive, ancora lei"""" conferma la statura di un'autrice prodigiosamente esatta nell'indagine dell'umana complessità, e tanto scarna nella prosa quanto magistrale nel definire lo spessore dei personaggi» – Leonetta Bentivoglio, RobinsonChe ne è stato di Olive Kitteridge? Da quando l'abbiamo persa di vista, l'irresistibile eroina di Crosby nel Maine non si è mai mossa dalla sua asfittica cittadina costiera, e da lí ha continuato a guardare il mondo con la stessa burbera empatia. Elizabeth Strout riprende il filo da dove l'aveva lasciato e ci narra il successivo decennio, l'estrema maturità di Olive, dunque. Ma in questa sua vecchiaia c'è un'esistenza intera. Sono passati gli anni, ma la vita non ha ancora finito con lei, né lei con la vita. C'è posto per un nuovo amore, amicizie profonde e implacabili verità. Perché in un mondo dove tutto cambia, Olive è ancora lei."" -
Le gratitudini
Un intenso romanzo a piú voci, scritto con quella grazia e quella delicatezza capaci di toccare le corde piú profonde del cuore.«Un inno all'affetto, alla riconoscenza, a tutti quei sentimenti che ci legano gli uni agli altri. E che ci rendono umani» – Le MondeMichka sta perdendo le parole. Ora che le lettere e i suoni si agitano nella sua testa in un turbinio incontrollabile, l'anziana signora deve arrendersi all'evidenza: ha bisogno di un nuovo inizio. Anche se questo significa scendere a patti con un'esistenza a metà. Nella casa di riposo in cui si trasferisce, a Michka rimangono le visite di Marie, un'ex vicina che da bambina passava molto tempo con lei, e le sedute settimanali con Jérôme, un giovane ortofonista che la aiuta a ritrovare le parole. Saranno proprio loro a permetterle di realizzare un ultimo, importante desiderio: dire «grazie» a chi, tanti anni prima, compí il gesto piú coraggioso. Quello che le salvò la vita. -
Freddo a luglio
Un thriller crudo e carico di umorismo nero. Un distillato purissimo della scrittura di Lansdale, già considerato un piccolo classico.Richard Dane, un pacifico corniciaio, ha ucciso un uomo. Non riesce a smettere di sentir rimbombare il colpo dell'arma da fuoco nelle orecchie, e non può togliersi dagli occhi l'immagine del sangue sulle pareti del suo salotto. Ma tutti nella cittadina di LaBorde, Texas, sanno che ha agito per legittima difesa. Tutti eccetto Ben Russel, l'ex galeotto padre del ragazzo che si è introdotto a casa di Dane. Russel vuole la sua vendetta. Ma quando la vendetta sta per compiersi, per uno strano scherzo del destino Ben e Richard scoprono una cospirazione che nasconde il più vile dei crimini e ci restano invischiati fino al collo. Rischieranno di rimetterci la pelle, tra poliziotti corrotti, trame mafiose e brutali criminali da due soldi. Insomma, Lansdale al suo meglio, capace di mettere i brividi anche in una bollente notte d'estate texana. -
Vineland
Vineland è il racconto di un universo abitato da idealisti piú o meno scanzonati alle prese con l'idiozia feroce di chi comanda.«Frenesi era troppo giovane allora per capire quel che lui pensava di offrirle: un segreto sulla natura del potere nel mondo.»Zoyd Wheeler, un residuato umano della stagione hippy degli anni Sessanta, vive con la figlia adolescente, Prairie, in una casa roulotte a Vineland, una cittadina immaginaria nel nord della California. Ogni anno Zoyd, dopo aver radunato un folto gruppo di giornalisti di radio e tv locali, si lancia a peso morto contro la vetrina di qualche malfamato bar della zona. Il motivo per cui lo fa, ufficialmente, è mostrare alle autorità statali che è matto da legare, in modo da ricevere un sussidio. C'è però dell'altro dietro a questa tradizione: un segreto che riguarda sua moglie Frenesi, ex cineasta militante, e Brock Vond, un tetro agente federale. Un segreto che sua figlia è destinata a scoprire imbarcandosi in un lisergico viaggio nel tempo e nello spazio. Vineland è il racconto di un universo abitato da idealisti piú o meno scanzonati alle prese con l'idiozia feroce di chi comanda; traditi o traditori, buoni o cattivi, tutti ugualmente in affanno per restare vivi mentre, come al solito in Pynchon, al di sopra delle loro teste continua un eterno conflitto di dimensioni planetarie, dall'aspetto comico eppure sempre piú spietato. -
Parlare da soli
«Quando un libro mi dice quel che volevo dire io, mi sento in diritto di fare mie le sue parole, come se un tempo lo fossero state e ora le recuperassi.»Il mondo è un posto meraviglioso e orribile. Meraviglioso perché, malgrado tutto, siamo creature sempre capaci di stupirci, di desiderare e di amare. Orribile perché i legami si corrodono e certe vite a volte svaniscono prima del tempo. È quello che sta succedendo a Mario: i suoi ricordi e il suo corpo si stanno lentamente spegnendo. Cosí decide di mettersi in viaggio con il figlio Lito, a cui sente di dover lasciare qualcosa che non si può dire. A casa resta Elena, moglie e madre, che sulle spalle porta il peso del dolore e cerca riscatto nella carne di un altro uomo e nei libri che sono intrecciati a doppio filo con la sua esistenza. Parlare da soli racconta di come l'esperienza della perdita trasforma la nostra percezione della memoria, del desiderio e del corpo; e di come il sesso e la lettura possono rivelarsi straordinarie forme di resistenza. -
Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico» 1940-45
La memoria taciuta delle donne: storie di rivolta contro la cultura della guerra.Attraverso le lettere private del fondo Rai-La mia guerra e dell'Archivio della memoria delle donne di Bologna, Michela Ponzani ricostruisce la guerra combattuta, vissuta e subita dalle donne italiane tra il 1940 e il 1945, e indaga a fondo i meccanismi che portano alla degradazione della donna e del corpo femminile. Dalla trama dei ricordi e delle testimonianze, sulla scena di uno scontro terribile dove i fronti si rovesciano e gli eserciti si sfaldano, emergono le storie di donne che con coscienza vollero combattere la «guerra totale», rivendicando il diritto di disporre della loro sorte, ma anche le storie di donne anonime che subirono le ricadute del conflitto fatto di bombardamenti, rastrellamenti, stragi, stupri di massa. E ancora le storie di coloro che ebbero relazioni con i tedeschi invasori di cui talvolta divennero amanti. Non si tratta, quindi, solo di guerra alle donne, ma anche di guerra delle donne, intesa come «lotta privata» di chi, volendo resistere, agisce anche per la liberazione di se stessa dal pregiudizio morale, dalla discriminazione sociale imposta dalla cultura maschile. Un libro necessario per rileggere gli anni della Seconda guerra mondiale dalla parte delle donne. -
Filosofia della casa. Lo spazio domestico e la felicità
Uno degli intellettuali più eclettici e stimati della sua generazione affronta, con gli strumenti della filosofia e l'originalità che lo contraddistingue, il tema della casa, soglia fra noi e il resto del reale, inesausto tentativo di sovrapposizione tra la nostra felicità e il mondo. E scrive un libro eccezionale: raffinatissimo e prodigiosamente pop.«Una teoria della casa è il presupposto e il compimento della teoria morale: l'insieme disparato dei saperi e dei racconti che ci permettono di capire come essere felici assieme agli altri, qui e adesso.»La casa è l'evento morale per eccellenza. Prima che un artefatto architettonico, secondo Emanuele Coccia è un artefatto psichico, che ci fa vivere meglio di quanto la natura consentirebbe. È lo sforzo di adeguare noi stessi a ciò che ci circonda e viceversa, una forma di addomesticamento reciproco tra cose e persone. È l'estensione di ciò che cominciamo a fare nascendo: costruire intimità con quel che ci sta accanto. Ecco perché coincide con l'io, e ci dimostra che per dire io abbiamo bisogno degli altri. Partendo dai suoi trenta traslochi, con stile affabulatorio e brillante, personalissimo, mescolando discipline diverse e analizzando argomenti in apparenza ordinari, la cucina, gli armadi, i letti e i corridoi, persino i bagni, senza tralasciare la genitorialità, il sesso e la cura, Coccia affronta in modo appassionante un argomento ancestrale e modernissimo, che ci riguarda tutti. -
Vipp. Tutta la Veritàne
Un libro di una comicità irresistibile. Con i rovesciamenti linguistici e gli aneddoti surreali che l'hanno reso celebre, Nino Frassica scrive un divertente catalogo dei vip – anzi, dei vipp – che conosce di persona, tra amori disastrosi, tic, segreti inconfessabili, vanità e bizzarrie.Anch'io sono un Vipp, ma non mi sento Vipp, me lo dicono gli altri. A me non piace. L'altra sera purtroppo ho perso le staffe con un ragazzo di cinquantanove anni, un mio ammiratore di Reggio Calabria, si chiama o Rocco Misasi o Enzo Pappalardo. Continuava a dirmi: «SIGNOR NINO, lei è un VIPP... Come mai è VIPP?... SIGNOR NINO, che fate la sera voi VIPP? Come posso fare a diventare VIPP pure io?... SIGNOR NINO, quanti VIPP conosce lei che è VIPP?...» L'ho accoltellato.C'è Terence Hill, che «visto dal vivo dimostra 50 anni. Visto in televisione ne dimostra 40. Visto da 10 km di distanza, dimostra 8 anni: praticamente un bambino», talmente timido che all'inizio usava uno stuntman per le scene dei baci mentre interpretava da sé le scene pericolose, e che la prima notte di nozze l'ha passata in garage. C'è Gianni Morandi, nato con un parto difficile: l'ostetrica dovette tirarlo fuori dalle mani, che sono quindi quattro volte la media delle mani normali. C'è Francesco Totti, nato invece al diciottesimo minuto dei tempi supplementari davanti a 15 milioni di spettatori su Sky e intenzionato a fare il «raggionie'», non il calciatore, ma suo padre gli bucava i libri per farlo smettere di studiare. Un'indagine assurda ed esilarante sulle persone famose, tutta giocata sul paradosso, l'assonanza linguistica, i toni fiabeschi cui nel corso della sua lunga carriera Nino Frassica ci ha abituato. -
La società senza dolore. Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite
Byung-Chul Han, tra i pensatori piú importanti e piú letti dei nostri tempi, affronta con stile nitido e conciso una delle fratture al cuore della società di oggi: la paura del dolore.«In un testo che a molti suonerà assai discutibile, Han propone una critica fondamentale della priorità sanitaria nell'emergenza pandemica e un'altrettanto fondamentale rivalutazione del dolore» - Marco Ventura, la LetturaIl mondo contemporaneo è terrorizzato dalla sofferenza. La paura del dolore è cosí pervasiva e diffusa da spingerci a rinunciare persino alla libertà pur di non doverlo affrontare. Il rischio, secondo Han, è chiuderci in una rassicurante finta sicurezza che si trasforma in una gabbia, perché è solo attraverso il dolore che ci si apre al mondo. E l'attuale pandemia, argomenta il filosofo tedesco-coreano, con la cautela di cui ha ammantato le nostre vite, è sintomo di una condizione che la precede: il rifiuto collettivo della nostra fragilità. Una rimozione che dobbiamo imparare a superare. Attingendo ai grandi del pensiero del Novecento, Han ci costringe, con questo saggio cristallino e tagliente come una scheggia di vetro, a mettere in discussione le nostre certezze. E nel farlo ci consegna nuovi e piú efficaci strumenti per leggere la realtà e la società che ci circondano. -
Il valore affettivo
Menzione Speciale della Giuria Premio Calvino 2020L'esistenza di Bianca si è sbriciolata il giorno in cui, da bambina, ha perduto sua sorella. Stella era pura, onesta, e manteneva le promesse. Ecco perché la sua scomparsa ha macchiato il mondo di colpa. Con un ritmo magnetico, che travolge e sorprende, Nicoletta Verna scrive un indimenticabile romanzo familiare, nel quale una giovane donna cerca ostinatamente una forma di redenzione.«La prosa asciutta e solida non ha mai le incertezze di un’opera prima.» - Leonetta Bentivoglio, Robinson«Nicoletta Verna, con una lingua semplice, asciutta e schietta, ma guarnita da dissonanti e perfetti riferimenti alla tv spazzatura degli ultimi vent’anni, riesce nella difficile impresa di scrivere un romanzo familiare ricco di brutalità, ostinazione e genuinità, che percorre la strada di una redenzione impraticabile e insopportabile.» – Francesca Mambelli per MaremossoBianca aveva sette anni quando un incidente dai contorni incerti ha innescato nella sua vita una reazione a catena, che non ha risparmiato nulla. Oggi sta con Carlo, cardiochirurgo di fama internazionale, e all'apparenza lo venera. Ma tanta devozione, in realtà, nasconde un piano macchinoso, folle: un progetto di rinascita in cui l'uomo è un mero strumento. Nel percorso che intraprenderà per realizzarlo, Bianca scoprirà una verità che nessuno avrebbe mai potuto sospettare. -
La voce dell'acqua
Una sorella e un fratello decidono di trasferirsi nella casa della loro infanzia a Tōkyō, nel quartiere di Suginami. Per lunghi anni sono stati separati da una distanza incolmabile ma ora, adulti e soli, Miyako e Ryō cercano insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano: il ticchettio ostinato degli orologi amati dal padre, le piante di Mami nel piccolo giardino, le colazioni della domenica, i giochi nei caldi pomeriggi d'estate. E qui, nelle stanze affollate dai fantasmi della felicità passata, i desideri piú segreti e proibiti premono per tornare alla luce. «Sentite, voi due, non bisogna avere rimpianti», diceva Mami ai due figli, Miyako e Ryō quando, già molto malata, si preparava agli ultimi istanti con la serena leggerezza di sempre. Era una persona speciale, Mami, una donna coraggiosa che amava sfidare le convenzioni sociali. Miyako e Ryō sono cresciuti con lei e l'uomo che considerano il loro padre nel quartiere di Suginami. Proprio qui, nella casa della loro infanzia, i due fratelli decidono di tornare ad abitare a dieci anni dalla morte di Mami. È il 1996, e su Tōkyō incombono ancora le immagini tragiche del recente attentato alla metropolitana. A lungo Miyako e Ryō sono stati separati da una distanza incolmabile, ma ora, adulti, ognuno con la propria vita e la propria solitudine, si ritrovano a cercare insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano, nelle stanze in cui riecheggiano le voci del passato. I giochi con Nahoko, la bambina con cui formavano un gruppo indivisibile, il tragitto di ritorno da scuola, un bacio rubato, i pomeriggi d'estate, le vecchie storie che Mami diceva di odiare ma inevitabilmente raccontava, un paio di sandali regalati da Takeji, un dipendente del negozio dei nonni e amico di famiglia – e forse anche qualcosa di piú –, parole luminose e misteriosi non detti, gioia e amarezza, resistenza e abbandono. Miyako ripercorre la strada della memoria all'interno di un universo domestico fatto di un intreccio di dettagli, ombre, sensazioni, muovendosi con cautela sui fili invisibili che hanno tenuto unita la sua famiglia. Perché cadere significherebbe finire nell'abisso di un'attrazione proibita, di un segreto indicibile. Dalla ferita della Seconda guerra mondiale, ai dolorosi anni del dopoguerra prima della rinascita, attraversando piú di mezzo secolo della grande Storia del Giappone fino al post-Fukushima, Kawakami Hiromi traccia il ritratto intimo di una famiglia con le sue debolezze e contraddizioni, ma capace di una tenace volontà di vivere anche – e forse a maggior ragione – dopo la catastrofe. -
Plasmare il mondo
Attingendo a esempi, opere e protagonisti tratti da tutto il mondo e da ogni epoca, gli autori considerano la scultura come una forma d'arte transnazionale, caratterizzata da una storia autonoma e avvincente, analizzando materiali e tecniche, ma anche temi generali come lo spazio, la luce e l'oscurità. Entrambi sono convinti che la scultura costituisca una forma di pensiero fisico, e ci invitano a guardare ad essa, e piú in generale al mondo che ci circonda, in un modo completamente diverso.«La scultura può coinvolgere il corpo – o dominarlo – e, attraverso il corpo, catturare la mente. Perciò la scultura è una forma fisica di pensiero. È la sua natura. È come l’alchimia: opera trasformando un ammasso di argilla o pietra in qualcosa di completamente diverso. La sua premessa di base è un po’ come quel vecchio detto: la materia pesa piú di tutto. In questa nostra èra digitale rimane una maniera vitale di interrogare il mondo e ciò che abbiamo creato». - Antony Gormley«Questo nostro dialogo è stata un’opportunità straordinaria per osservare la storia dell’arte non – come accade abitualmente – da una certa distanza, attraverso documenti e mostre, ma dal punto di vista di qualcuno che la sta facendo davvero. Come appare chiaro dalle pagine che seguono, la nostra esplorazione ci ha portati oltre i confini abituali di ciò che viene solitamente inteso come “scultura”. Affrontiamo temi come la magia, i rituali e la danza e abbiamo incluso opere che consistono in luce, gesti e spazi vuoti. Tutti questi elementi – e molto altro – possono svolgere un ruolo nel dare forma alla materia grezza del mondo per donarle un significato dal punto di vista umano». - Martin GayfordLa scultura è un’arte universale, che risale a un lontanissimo passato ed è praticata da tutte le culture del mondo. Le prime pietre sagomate giunte fino a noi potrebbero persino precedere l’avvento del linguaggio. L’impulso a dare forma a pietra, argilla, legno e metallo è profondamente radicato nella nostra psiche e biologia. Per questo, chiedersi cos’è la scultura equivale in un certo senso a chiedersi cosa sia l’umanità. In questo libro, due voci complementari – una di un celebre artista attento alle tradizioni asiatiche e buddhiste quanto alla storia della scultura occidentale, l’altra di un critico e storico dell’arte – considerano come la scultura sia stata centrale per l’evoluzione della sensibilità e del pensiero dell’uomo. La scultura non può essere vista esclusivamente come una ricerca estetica; essendo invece legata all’irresistibile istinto umano a lasciare un segno nel paesaggio, a costruire, a dare forma a un credo religioso come ad articolare un pensiero filosofico. -
Il grido di Giobbe
Il corpo di Giobbe e la sua anima sono lacerati dal male; «nudo e rasato», ricoperto di piaghe, cade nella cenere. La preghiera può prendere solo la forma acuta del grido rivolto a Dio: «perché a me? perché l'ingiustizia di tutto questo dolore?»Il male che si accanisce contro Giobbe non può piú essere concepito come una punizione, poiché egli non ha commesso alcun delitto; non può piú essere una vendetta, poiché egli non ha colpito nessuno. Nel trovarsi esposto alla violenza insensata della sofferenza Giobbe si trova immerso in una esperienza intraducibile. Resta solo il grido rivolto a Dio come il modo piú radicale della domanda. La stessa che egli porta nell'etimo del suo nome: Giobbe significa nella lingua ebraica « dov'è il padre? » Domanda che sovrasta ogni possibile risposta. «Il dolore di Giobbe – come scrive Recalcati – non può essere ricondotto all'ordine del senso perché nessuna teologia, come nessuna altra forma di sapere, è in grado di spiegarne l'eccesso». Il grido di Giobbe accade quando le parole sono costrette al silenzio, spezzate dal trauma del male. Esso non è indice di rassegnazione ma di lotta e di resistenza. Dopo La notte del Getsemani e Il gesto di Caino, con Il grido di Giobbe continua l'intenso e sorprendente viaggio di Massimo Recalcati lettore della Bibbia, impegnato a rintracciare l'eredità piú profonda del pensiero psicoanalitico che si concluderà, a breve, con un'ampia e attesa opera. -
Baciarsi
Proprio mentre il bacio fa paura, come simbolo di un contatto che può essere un contagio, è venuto il momento di parlarne. Questo schiocco di labbra è un esempio costitutivo dell'ambiguità e al tempo stesso della necessità di quel corpo a corpo che è la base della sociabilità umana.Elisabetta Moro e Marino Niola propongono una messa a fuoco del bacio, significante corporeo i cui significati variano con tempi e culture. Dalla preistoria del bacio alla sua trasformazione in manifestazione culturale, in espressione di sentimenti ed emozioni, che ne diversifica forme e significati, grammatica e lessico, indagati per mostrare come a quello schiocco di labbra che noi definiamo con una sola parola in altri contesti corrisponde uno spettro somatico e semantico estremamente ampio. Il bacio possiede anche significati politici e sociali, reazionari o rivoluzionari, inclusivi o esclusivi. La conclusione porta sull'oggi e sulla paura del bacio come simbolo dell'endiadi contatto-contagio costitutiva dell'ambiguità e al tempo stesso della necessità di quel corpo a corpo che è la base della sociabilità umana. -
Klara e il Sole
Questo libro è disponibile con tre copertine differenti. Non è possibile scegliere la copertina desiderata; il libro sarà inviato in base alle nostre disponibilità.rnrnSeduta in vetrina sotto i raggi gentili del Sole, Klara osserva il mondo di fuori e aspetta di essere acquistata e portata a casa. Promette di dedicare tutti i suoi straordinari talenti di androide B2 al piccolo amico che la sceglierà. Gli terrà compagnia, lo proteggerà dalla malattia e dalla tristezza, e affronterà per lui l’insidia piú grande: imparare tutte le mille stanze del suo cuore umano. Dopo il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura, Ishiguro torna ai temi di Non lasciarmi per offrirci una nuova indimenticabile elegia sul valore dell’amore e del sacrificio.«I lettori adoreranno ""Klara e il Sole"""" perché riproduce il modo in cui impariamo ad amare. """"Che ne sanno i bambini del vero amore?"""", domanda Klara. La risposta, naturalmente, è tutto» – Anne Enright, The Guardian«Il romanzo, ambientato in un futuro non troppo lontano, vuole esprimere la personale opinione di Ishiguro su un tema di cui ormai siamo abituati a leggere, ed è qui che sta la domanda: Klara prova sentimenti, riesce a prendere delle proprie decisioni?» – Alessia Passaglia Gallo per MaremossoDalla vetrina del suo negozio, Klara osserva trepidante il fuori e le meraviglie che contiene: il disegno del Sole sulle cose e l'alto Palazzo RPO dietro cui ogni sera lo vede sparire, i passanti tutti diversi, Mendicante e il suo cane, i bambini che la guardano dal vetro, con le loro allegrie e le loro tristezze. Ogni cosa la affascina, tutto la sorprende. La sua voce, cosí ingenua ed empatica, schiva e curiosa quanto quella di un animale da compagnia, appartiene in realtà a un robot umanoide di generazione B2 ad alimentazione solare: Klara è un modello piuttosto sofisticato di Amico Artificiale, in attesa, come la sua amica Rosa e il suo amico Rex, e tutti gli altri AA del negozio, del piccolo umano che la sceglierà. A sceglierla è la quattordicenne Josie. E fin dalla sua prima visita al negozio, nonostante l'ammonimento di Direttrice sulla volubilità dei bambini, Klara sente di appartenerle, e per sempre. Josie è una ragazzina vivace e sensibile, ma afflitta da un male oscuro che minaccia di compromettere le sue prospettive future. Per lei Klara è pronta ad affrontare la brusca autorevolezza di una madre cupa e indecifrabile, l'ostilità spiccia di Domestica Melania e gli scherzi cattivi dei compagni speciali che frequentano con Josie gli «incontri di interazione», e che mal sopportano i diversi. Quando la malattia di Josie colpisce piú duramente, Klara sa che cosa fare: deve trovare colui da cui ogni nutrimento discende e intercedere per la sua protetta, anche a costo di qualche sacrificio; deve impegnarcisi anima e corpo, come se anima e corpo avesse. Nel primo romanzo dopo il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura, Ishiguro torna ai temi esplorati in Non lasciarmi per offrirci una nuova meditazione indimenticabile e struggente sul valore dell'amore e del sacrificio e sulla complessità del... -
Quaderni di Mosca
«Quando pensi a cosa ti lega al mondo, non credi a te stesso: sciocchezze! La chiave di mezzanotte di una casa altrui, un quattrino d'argento in tasca, e la celluloide ladra di un film.»«Un'opera di rilevantissimo valore letterario, tradotta interamente per la prima volta e in ottimi versi italiani, in grado di coinvolgere il lettore per la loro intensità espressiva, per la formidabile capacità dell'autore di muoversi su vari registri, penetrando nella complessità dell'esserci anche ed essenzialmente nell'osservazione costante del reale nella sua concretezza enigmatica e carica di virtualità» - Maurizio Cucchi, RobinsonCon i Quaderni di Mosca, a partire dal 1930, si apre la cosiddetta seconda stagione della poesia di Mandel´štam, caratterizzata dall'abbandono del tono classico ed elevato a favore di una mescolanza di registri stilistici e forme metriche, un laboratorio in cui conta piú di tutto lo «slancio» poetico, in grado di trasformare in cicli di poesie un flusso di materiali eterogenei, autobiografici, storici e letterari, con una dinamica ambigua, simile a quella dei sogni. Sia il ciclo del viaggio in Armenia che apre il libro, sia quelli successivi ambientati a Leningrado e a Mosca presentano una poesia diretta e colloquiale, eppure cosí sfuggente, in grado di mescolare immagini della vita quotidiana con dotte citazioni letterarie, di sovrapporre piani temporali e spaziali diversi, di rappresentare la realtà nella sua natura pluristratificata e intimamente contraddittoria. Questo libro cosí fondamentale per la storia della poesia del Novecento non era mai stato integralmente tradotto in italiano. Ci hanno pensato Pina Napolitano e Raissa Raskina, offrendoci anche un indispensabile apparato di note in fondo al volume che permette di recuperare i molti riferimenti alla vita sovietica e alla biografia personale che il poeta distribuisce o, per meglio dire, fa esplodere nei suoi versi. -
L’età del male
La saga criminale dei Wadia.rnParty dove l’eccesso è la regola, abiti di uno splendore sfacciato, auto di lusso. Sesso. È tutto grandioso, tutto disponibile, basta accettare la legge della famiglia Wadia. Ora, anche a causa di una donna, questo mondo può finire.rn«La risposta indiana a Il padrino» - The Guardian rnSono amati da alcuni, odiati da molti, temuti da tutti. I Wadia controllano trasporti, miniere, zuccherifici. Ma è con la speculazione edilizia che stanno consolidando il loro impero. Ora però le proteste di chi viene sfrattato montano e il «Delhi Post» sta indagando per fare esplodere lo scandalo. Grazie al carisma e alla determinazione, Neda è riuscita a insinuarsi nella cerchia di Sunny Wadia, il rampollo destinato a prendere in mano le redini della famiglia. Ma invaghirsi di una giornalista come lei è una debolezza che a Sunny potrebbe costare molto cara. Il compito di scongiurare la rovina spetterà ad Ajay, ragazzo di origini poverissime, autista, tuttofare, guardia del corpo e, all’occorrenza, vittima sacrificale.rnDai villaggi immersi nella foschia ai piedi dell’Himalaya all’energia frenetica e palpitante di Delhi, L’età del male apre uno squarcio folgorante su una società pervasa da violenza, corruzione e ingiustizie millenarie. Ma anche da un fascino ineguagliabile.rn«Un romanzo prorompente che vi trascinerà nei bassifondi di Delhi» - The New York Timesrn«Giorni con un dilemma orribile: divorarlo o centellinare i capitoli per farlo durare?» - The Washington Post