Sfoglia il Catalogo feltrinelli003
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4521-4540 di 10000 Articoli:
-
Le certezze del dubbio
Una provocazione, un furto in casa di conoscenti, ecco l'evento che apre a Goliarda Sapienza le porte del carcere romano di Rebibbia. Accolta con sospetto dalle compagne di cella per i mocassini alla moda e la camicetta di seta che indossa, la scrittrice comprende presto, però, che in prigione, dove ipocrisie e illusioni vengono meno, può finalmente essere se stessa. Ben più amara è la scoperta di quanto sia difficile tornare alla vita quotidiana, quando poche settimane dopo viene rilasciata, a un mondo che non capisce il diverso e non perdona gli errori. Romanzo di febbre e d'intelligenza, ""Le certezze del dubbio"""" racconta, attraverso una scrittura corporea, il passaggio a quel nuovo mondo che è la città, e insieme la rivelazione che la solidarietà, l'amicizia e il calore sono possibili anche al di fuori delle mura circondariali."" -
Un po' più in là sulla destra
L'ex investigatore Louis Kehlweiler, il medievista Marc, l'archeologo Mathias e lo storico Lucien amano i bistrot, sono sempre senza una lira, ma hanno un talento spiccato per le indagini complicate. Soprattutto quando al commissariato brancolano nel buio, e accanto a una panchina spunta una misteriosa traccia: un frammento di osso umano... -
Trilogia dell'altipiano: Storia di Tönle-L'anno della vittoria-Le stagioni di Giacomo
La storia di Tönle Bintarn, contadino veneto, pastore, contrabbandiere ed eterno fuggiasco, è l'odissea di un uomo che tra la fine dell'Ottocento e la Grande Guerra rimane coinvolto nei grandi eventi della Storia e combatte una battaglia solitaria per la sopravvivenza. L'anno della vittoria, continuazione ideale della Storia di Tönle, è quello che va dal novembre 1918 all'inverno successivo e racconta di una famiglia e di un paese che devono risollevarsi dall'immane naufragio della guerra. A concludere la Trilogia dell'Altipiano, Le stagioni di Giacomo: in una contrada uscita stremata dalla Grande Guerra, un giovane cerca di sopravvivere facendo tanti mestieri, per ultimo il recuperante. Nel silenzio dei monti, alla ricerca di residuati bellici, Giacomo impara a conoscere la natura e a decifrarne il linguaggio segreto. Con uno stile secco e incisivo, una leggerezza e un ritmo davvero unici, in questi tre romanzi composti in tempi diversi eppure legati fra loro da nessi molto forti, Rigoni Stern ci restituisce un mondo di memorie ancora integro, dando voce alle cose, alle persone, alla natura nei loro aspetti piú autentici, testimonianze di un'umanità di confine che vince nonostante la Storia. Cronologia della vita e delle opere a cura di Giuseppe Mendicino. -
Tempi glaciali
Tutto inizia col ritrovamento di due corpi e uno strano simbolo scarabocchiato accanto a ciascuno di essi. Sul caso dei due apparenti suicidi si mobilita tutta l'Anticrimine del tredicesimo arrondissement di Parigi, ma soprattutto l'irresistibile commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Dai ghiacci d'Islanda alla Rivoluzione francese, un'incalzante caccia ai fantasmi tra demoni e vecchie leggende che metterà alla dura prova lo «spalatore di nuvole» piú amato del polar francese. -
Link. La scienza delle reti
Oggi ci rendiamo sempre più conto di vivere in un mondo in cui ogni cosa è collegata alle altre. Ma come decifrare questa complessa architettura di relazioni? e che significa tutto ciò per l'economia, la scienza e la vita di tutti i giorni? La teoria delle reti costituisce un nuovo paradigma per indagare la multiforme varietà del mondo interconnesso che ci circonda. Nella ricerca attuale le reti non sono piú oggetti statici, ma possono trasformarsi, crescere, disgregarsi, evolversi: l'analisi della loro dinamica è un settore di ricerca in rapido sviluppo, le cui potenzialità di applicazione sono ben lungi dall'essere esaurite. -
La Svedese
Sharon, detta Sharo, poco piú di vent'anni, bionda, alta, magra, la faccia sempre imbronciata; non una bellezza classica, eppure attira gli uomini come il miele le mosche. Vive in periferia con la madre invalida e ha bruciato un bel po' di lavoretti precari sempre per la stessa ragione: le mani lunghe dei capi. Poi una misteriosa consegna portata a termine per conto del fidanzato, un piccolo balordo, cambia la sua esistenza. Con la protezione di un annoiato aristocratico, Sharo inizia la sua irresistibile ascesa criminale. Ma la mala che conta, quella che controlla il mercato della droga, si accorge di lei e comincia a tenerla d'occhio, a guardarla con rispetto, con timore, con odio. Lí, in quell'ambiente, nella zona oscura della città, nessuno la chiama piú con il suo nome. Per tutti è la Svedese. -
Sonetti del giorno di quarzo
Questi 350 sonetti, metricamente precisi ma assolutamente moderni per linguaggio e cadenze, costituiscono un libro che già per le dimensioni e per le scelte formali si caratterizza come abnorme rispetto alla media delle raccolte di poesia contemporanea, come una sorta di mostro virtuosistico sotto il quale non sarà difficile rinvenire un incandescente nucleo di disperazione. È un'autobiografia intellettuale in forma di canzoniere, con tutti i riferimenti e gli omaggi ai maestri e agli amici, ma anche un percorso esistenziale a dir poco complicato. È anche, se non soprattutto, un libro politico che sa trasformare la disperazione individuale in invettiva contro i sistemi economici, sociali, culturali. Non manca il ripensamento sul proprio percorso di scrittore, sugli errori e i compromessi effettuati, tutti pagati in prima persona. Ma tutto questo prende un senso che trascende le contingenze storiche e biografiche, anche per via di questo metro, il sonetto, che lega il libro a una tradizione quasi millenaria. La raccolta diventa così una sorta di testamento, non solo del poeta, ma della poesia italiana. Al di là dei modi consueti all'autore di incrociare l'alto e il basso e di giocare con le parole, i Sonetti del giorno di quarzo hanno l'aspetto di un libro assoluto, definitivo. -
Cleopatra e Frankenstein
Un romanzo sulle fibrillazioni dell’amore, su tutte quelle relazioni imperfette nate da serate inaspettatamente perfette e, soprattutto, su New York: ancora una volta sfrenata, eccessiva, meravigliosa, irraggiungibile. Quando Cleo e Frank si incontrano, nell’ascensore di un grattacielo a Manhattan la sera di Capodanno, non sanno che da lì a sei mesi si sposeranno e andranno a vivere insieme. Ma quello che appare come un idillio, finirà per essere un infelice punto di svolta nella loro vita e in quella degli amici più cari. Sospinto in cima alle classifiche del Regno Unito grazie a uno straordinario passaparola tra i lettori. «Cleopatra e Frankenstein è una miscela di cose riuscitissime: un inno ai legami sentimentali, un debutto indimenticabile e un libro tenero e dolorosissimo» (Nathan Englander). -
Works. Ediz. ampliata
Il lavoro come condanna e perdizione, il lavoro come cellula primordiale dell’organismo umano, il lavoro che marchia anima e corpo di un’intera vita. Con una scrittura originale come un classico pezzo di jazz, che ne ha fatto uno degli autori italiani piú importanti della sua generazione, in questo romanzo autobiografico Vitaliano Trevisan racconta il lavoro nel luogo in cui è una religione, il Nordest, dagli anni Settanta fino agli anni Zero. E attraverso questa lente scandaglia non solo le mutazioni del nostro Paese, ma la sua stessa vita: il fallimento dell’amore, i meccanismi di potere nascosti in qualunque relazione, la storia della propria e di ogni famiglia, che è sempre «una storia di soldi». -
Germinale
Il giovane Stefano Lantier va a cercare lavoro in una miniera e trova un mondo di sofferenza e di miseria, in cui tutti i valori della dignità umana sono calpestati: l'onesto Maheu, il volgare Chaval, il macchinista russo Souvarine, cupo e sognatore, la giovane e contesa Caterina e molti altri personaggi, buoni e malvagi, assurgono a simbolo di una società e di una condizione in cui il male sembra prevalere su tutto, anche sull'amore. Il soffio epico che accompagna le fosche vicende di questa folla di «miserabili» travolge ogni pretesa oggettiva per trasformarsi in visione, incubo, allegoria: la rivolta è possibile, ma la corruzione dell'animo umano sembra compromettere il sogno di una definitiva redenzione. Con un saggio di Francesco De Sanctis. -
Aspettando l'alba e altri racconti
La guerra, i ricordi, il ritorno sui luoghi del passato. E poi la natura: i boschi, gli animali, il ritmo delle stagioni. In questi diciannove intensi racconti Rigoni intreccia due filoni narrativi, mantenendo però un solo modo di sentire e la stessa identica emozione per la vita. Cosí accanto alla storia di Romedio e della sua mula che salvarono decine di feriti in Russia, o a quella di una bottiglia di grappa nascosta in una trincea da un soldato nel 1917, e ritrovata trent'anni dopo, o ancora a quella di un ritorno, dopo sessant'anni, sul luogo della sofferenza e della morte – il Lager 1/b, in Polonia – trasformato in un impossibile paesaggio bucolico, trovano posto due caprioli che si avvicinano alle case in cerca di cibo e di riparo, una lepre inseguita nel bosco, un cane speciale per «andar lento nel bosco». Cronologia della vita e delle opere a cura di Giuseppe Mendicino. -
Il carcere
Pubblicato nel 1949 con La casa in collina sotto il titolo comune Prima che il gallo canti, in questo romanzo Pavese racconta in terza persona l'esperienza autobiografica della condanna al soggiorno obbligato a Brancaleone Calabro per aver cercato di proteggere la donna amata, militante del Pci. La vita al confino, l'apprendistato di un intellettuale coinvolto, quasi suo malgrado, nella politica, la scoperta di un'altra Italia da parte di un settentrionale, vengono raccontati come metafora di una condizione esistenziale comune al destino umano. Stefano, il protagonista, incarna la solitudine dell'uomo che, messo di fronte all'impegno storico e civile, è costretto a guardare la vita «come dalla finestra del carcere» nella monotonia di un paesaggio di cielo e di mare, sempre uguale e indifferente. Con una nota di Laura Nay e Giuseppe Zaccaria; la cronologia della vita e delle opere. -
Sentieri sotto la neve
Un libro di racconti e di memoria, una raccolta di voci che narra eventi inauditi che appartengono alla storia di tutti noi: un sopravvissuto al Lager che torna a casa; un pastore solitario che parla con amore alle sue pecore; un giovane legnaiolo che incontra una strega bella e senza pietà; un focolare intorno a cui si raccolgono i vivi e i morti intrecciando rimpianti e speranze; i paesaggi cancellati dal trascorrere degli anni; una famiglia di caprioli; i tanti nomi della neve... Seguendo con fedeltà le tracce degli uomini, i ricordi di Rigoni Stern si coagulano in frammenti di felice intensità, oppure si sciolgono in narrazioni di grande potenza, o ancora si dilatano in un'atmosfera onirica: ma in ognuno di essi si leva un grido contro il silenzio che incombe sulla nostra storia e sulla nostra identità. Cronologia della vita e delle opere a cura di Giuseppe Mendicino. -
Il giovane Holden-Franny e Zooey-Nove racconti-Alzate l'architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione
In un unico cofanetto quattro opere di J. D. Salinger. “Il giovane Holden”: il libro che ha sconvolto il corso della letteratura contemporanea influenzando l’immaginario collettivo e stilistico del Novecento. “Franny e Zooey”: una ragazza in crisi, un fratello che la vorrebbe aiutare, un programma radiofonico a cui partecipano, nel corso degli anni, i sette bambini della famiglia Glass, l’insoddisfazione per un mondo che cammina in modo sbagliato, la tentazione mistica… “Nove racconti”: con “Il giovane Holden”, l’opera più importante di Salinger. “Alzate l’architrave, carpentieri” e “Seymour”. “Introduzione”: Seymour Glass è il protagonista di questi due racconti coi quali Salinger ha proseguito la saga di una famiglia divenuta, dagli anni Cinquanta ad oggi, un mito della letteratura e dell’immaginario giovanile in tutto il mondo. -
La fine di Roma. Trionfo del cristianesimo, morte dell'Impero
All'inizio del IV secolo l'Impero romano contava circa settanta milioni di abitanti, e si stima che meno del dieci per cento della popolazione aderisse alla religione cristiana. Una minoranza, ma in crescita. Adottare dunque quella religione, ammetterla tra le fedi consentite e dichiararsene membro, fu, da parte di Costantino, un gesto di immensa audacia. Dopo aver annientato il penultimo dei suoi concorrenti, Marco Aurelio Valerio Massenzio, nella famosa battaglia di Ponte Milvio, Costantino entrò trionfalmente a Roma percorrendo per l'intera lunghezza la via Lata (attuale via del Corso). Era il 29 ottobre del 312, giorno che può essere scelto come la data ufficiale di passaggio tra mondo antico e mondo cristiano. Ma nei fatti non è proprio cosí. Le date che indicano i grandi passaggi della storia umana sono sempre convenzionali. È difficile dire da quanto tempo quei nuovi modi di sentire e di vivere avessero realmente avuto inizio, quali e quanti fattori li avessero determinati e quali altri provocarono invece il declino e la scomparsa di riti, simboli, credenze, costumi sui quali milioni di individui avevano basato la propria esistenza. Resta che nel 324, diventato imperatore unico Costantino, la religione cristiana aveva assunto un'importanza e una dimensione mondiali e che sul finire del secolo l'imperatore Teodosio, detto il Grande, con il suo Editto di Tessalonica, la rendeva unica e obbligatoria. Era solo un primo passo; sarebbe stato via via completato proibendo culto e sacrifici pagani con la minaccia di punizioni severissime, compresa la pena di morte. In pochi anni i cristiani si erano trasformati da perseguitati in persecutori, e il mondo si apprestava a conoscere una nuova fase della sua storia. Tra sapere e meraviglia, Corrado Augias ci guida sui luoghi che furono protagonisti della rivoluzione cristiana, svelando monumenti e rovine che continuano a dare potente testimonianza della fine di un mondo. Ne risulta un'avventura affascinante – e un modo nuovo di vedere Roma – che dà alle pagine l'incanto che sempre deriva dal piacere della scoperta. -
Cacciatori nelle tenebre
Un ricco imprenditore è stato assassinato. Era un tipo ambiguo, in pochi sembrano piangere la sua morte. Ma Carmelo Tancredi – personaggio che abbiamo imparato ad amare nei romanzi di Guido Guerrieri – capisce subito che è un'indagine per la «sezione fantasma», la sua squadra di reietti della polizia: uomini e donne dal passato torbido e dalle capacità formidabili. -
Mia sorella è una foca monaca
Il protagonista di questa storia è l'adolescente che siamo stati piú o meno tutti: scontroso, arrogante, che si ribella a ogni cosa e che ama come si ama soltanto a quell'età. Siamo nel 1989, nella periferia di una Torino del cui glorioso passato industriale restano soltanto il grigio e le macerie. La famiglia del nostro «giovane eroe» pare crollata come le cortine di ferro e i capannoni delle fabbriche. La madre fuggita con un benzinaio poco piú grande di lui, il padre distrutto, a un passo dall'alcolismo, e una sorella tutta casa e chiesa, che a lui ricorda, appunto, una foca monaca. Ma la sua dura scorza di giovanile intransigenza, e gli schemi con cui squadra il mondo, verranno lentamente scalfiti dall'arrivo di Virginia, la nuova compagna del padre, e dalla scoperta che la sorella non è cosí monaca quanto vorrebbe far credere. E poi, soprattutto, da Chiara, la bella commessa del reparto gastronomia di un supermarket che gli stravolgerà la vita. -
Il ponte. Un crollo
Un uomo ha lasciato per sempre la sua famiglia e l'Italia. A distanza di anni, la notizia della morte del suo fratello di sangue lo induce a tornare. Nel corso del viaggio mentale, che precede quello fisico, il protagonista, costretto a vagare a ritroso tra le macerie della sua vita, finirà per imbattersi in una verità pericolosa. Raccontando la storia di Thomas, un uomo deciso a fare una volta per tutte i conti con il passato e col peso della colpa, Trevisan crea un personaggio che nella sua ambigua nostalgia delle radici distrutte dà voce alla nostra quotidiana alienazione. E ci consegna un romanzo di spietata crudezza, che rivela impietosamente lo sbriciolamento di un Paese senza morale, senza bellezza, senza piú tradizione. -
Fatti per bruciare. Saggi 2000-2020
I diciannove saggi qui raccolti spaziano dal giornalismo letterario al memoir, dalla critica d'arte al reportage in zone di guerra. Alle riflessioni sulle opere di Jeff Koons, Denis Johnson, Marguerite Duras, Clarice Lispector e Nanni Balestrini, Kushner affianca il racconto di esperienze private, tra cui il viaggio in un campo profughi palestinese, la partecipazione a una corsa illegale di motociclette, l'incontro con il cinema documentaristico nell'Italia degli anni Settanta, e l'adolescenza in una San Francisco ai limiti della legalità. A fungere da collante nella moltitudine di scenari è la riflessione sull'arte come rivoluzione e sulla rivoluzione come forma d'arte. Se infatti il ruolo politico e sociale dell'opera artistica è al centro dei saggi di stampo piú marcatamente critico, le pagine sul cinema italiano degli anni Settanta o sul sistema penitenziario americano intendono mostrare la potenza rivoluzionaria ed estetica del pensiero e del dibattito, il tutto filtrato dallo stesso sguardo lucido e tagliente; dallo stesso acume irriverente eppure profondamente empatico; dalla stessa fame di conoscenza e verità. I saggi si uniscono cosí come tessere di un mosaico che compongono l'immagine dell'autrice non come oracolo bensí come ricettacolo e veicolo di immagini ed esperienze da restituire vivide nella loro integrità. Vi si avverte il dovere della testimonianza, e non perché la vita che viene raccontata sia quella di una privilegiata, ma perché chi racconta ha il privilegio della sopravvivenza. -
Lo spazio dell'immaginazione
L'inglese George Orwell, intellettuale antifascista per antonomasia, uno degli scrittori piú impegnati del presente, e l'americano Henry Miller, esule volontario, accanito bohémien, pessimista convinto, edonista allergico a ogni genere di militanza. Nonostante il reciproco rispetto, due visioni del mondo agli antipodi, le loro. Eppure, nel suo celebre saggio del 1940, Orwell riconosce agli artisti il diritto di trovare rifugio «nel ventre della balena», quello spazio buio e imbottito che, separando lo scrittore dal mondo esterno, gli consente di mantenere un atteggiamento di distacco e indifferenza, benefico per la creazione. A partire da quello scritto, Ian McEwan affronta il tema della responsabilità dello scrittore, eternamente in tensione tra obbligo costante e libertà divina, e ci conduce a un bivio ineludibile nei nostri tempi inquieti, quello fra impegno politico e integrità estetica.