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L' Angelo invisibile. La vera storia del benefattore anonimo che aiuta chi è rimasto indietro
Una grande città. Milioni di persone che vivono vicine senza conoscersi, senza toccarsi, senza aiutarsi. Milioni di storie, tutte diverse. C'è chi vive in centro, ha un patrimonio, una posizione nella finanza e può concedersi qualsiasi lusso. E c'è chi non ha una casa, non ha un lavoro, non ha una speranza. Nel giugno del 2012, il ""Corriere della Sera"""" ha una storia diversa da raccontare. Da alcuni anni un misterioso benefattore, subito chiamato l'Angelo invisibile, legge la rubrica delle lettere del giornale e aiuta chi le affida il suo grido di disperazione: Antonio, malato di tumore a cui è rimasta solo l'auto in cui dorme; Mohamed, un bambino la cui malattia può portare alla rovina la sua famiglia; Aldo, che aiuta una coppia in difficoltà, nonostante lui per primo faccia fatica a campare. L'Angelo arriva, li conosce, li aiuta concretamente e cerca di mettere la loro vita su una strada diversa. Senza farsi pubblicità. Da subito questa storia fa il giro del paese, sulla rete, sui giornali, in televisione. Ma chi è questo """"Angelo"""" deciso a non rivelare la sua identità? Come mai può permettersi di aiutare così chi è in difficoltà? E soprattutto, perché lo fa? Questo libro è la storia dell'Angelo invisibile: la storia di una persona facoltosa che pensa di avere la responsabilità di aiutare gli altri, visto che ne ha i mezzi. La storia di un uomo che incontra i poveri nelle missioni in Perú, ma che li ritrova sotto casa sua a Milano, e non si gira dall'altra parte."" -
Rete padrona. Amazon, Apple, Google & co. Il volto oscuro della rivoluzione digitale
"Mi trasferii a San Francisco nel 2000 per vivere nel cuore della Silicon Valley la prima rivoluzione di Internet. Ci ritorno oggi da New York e ho le vertigini, e un senso d'inquietudine. La velocità del cambiamento digitale è stata superiore a quello che ci aspettavamo e ormai la Rete penetra in ogni angolo della nostra vita: il lavoro, il tempo libero, l'organizzazione del dibattito politico e della protesta sociale, perfino le nostre relazioni sociali e i nostri affetti. Ma la Rete padrona ha gettato la maschera. La sua realtà quotidiana è molto diversa dalle visioni degli idealisti libertari che progettavano un nuovo mondo di sapere e opportunità alla portata di tutti. I nuovi Padroni dell'Universo si chiamano Apple e Google, Facebook, Amazon e Twitter. Al loro fianco, la National Security Agency, il Grande Fratello dell'era digitale. E poi i regimi autoritari, dalla Cina alla Russia, che hanno imparato a padroneggiare a loro volta le tecnologie e ormai manipolano la natura stessa di Internet. Con questo libro vi porto in viaggio con me nella Rete padrona. È un viaggio nel tempo, per confrontare le speranze e i progetti più generosi di un ventennio fa con le priorità reali che plasmano oggi il mondo delle tecnologie. È un viaggio tra i personaggi che hanno segnato quest'epoca, da Bill Gates a Steve Jobs, a Mark Zuckerberg, e tra tanti altri profeti e visionari meno noti, che già stanno progettando le prossime fasi dell'innovazione.""""" -
Il lato fresco del cuscino. Alla ricerca delle cose perdute
Una vita raccontata attraverso gli oggetti che l'hanno popolata, il viaggio nei ricordi di un grande giornalista.rnrn“Le ultime ore della notte erano il continuo rigirarsi in letti tiepidi e intrisi di sudore, voltando e rivoltando il cuscino alla ricerca illusoria e passeggera del lato fresco.”rnLe nostre vite sono segnate da oggetti che restano impressi nella memoria, come a scandirla con visioni e suoni che sembrano rimasti lì, a fissarci per sempre. Vittorio Zucconi affronta questo viaggio nel ricordo e ricuce i momenti di una vita popolata da personaggi straordinari. Così anche gli oggetti si animano e animano la scrittura: ci sono il ticchettio della Lettera 22 paterna a cadenzare le insonnie infantili e il videoregistratore Betamax, frutto dimenticato di anonimi ingegneri della Sony, per sfuggire alla noia asfissiante dei plumbei inverni sovietici. Ci sono i dibattiti metafisici sulla piadina perfetta di Milano Marittima e l'aereo scalcagnato della campagna presidenziale di Bush, che sembrava a ogni momento sul punto di schiantarsi ma offriva in cambio un posto in prima fila nello spettacolo della democrazia. E poi c'è l'ossessione ricorrente, la ricerca ""illusoria e passeggera"""" per eccellenza, quella del lato fresco del cuscino. E può essere un ricordo di bambino - le vacanze in Romagna, l'afa dell'Adriatico e i letti intrisi di sudore - o l'alba della liberazione di Kuwait City, mentre in un albergo rovente di Dammam si cercava solo di dormire per non pensare alla """"madre di tutte le guerre"""". Un viaggio nella memoria, una ricerca archeologica che diventa il romanzo di una vita, con quel poco di nostalgia che tutti ci possiamo concedere, ma qui ammaestrata dall'ironia del giornalista di razza."" -
Il facilitatore
Sergio Rizzo da molti anni racconta malefatte, scempi, collusioni e brutte figure della classe dirigente italiana. Il suo archivio pullula di episodi, ma la sua memoria ne conserva molti di più. È da questa esperienza che nasce ""Il facilitatore"""". Chi è il facilitatore? È un uomo che sta al centro di una fitta rete di conoscenze, interessi, legami che uniscono il potere legale a quello illegale, l'imprenditoria e la politica alla mafia e alla massoneria. Il suo compito è portare ordine nel caos, mettere in contatto chi decide e chi esegue, chi propone e chi approva. E far funzionare le cose, facendole scivolare lungo il binario giusto. Adolfo Ramelli ha iniziato come giornalista all'""""Eco del Valdarno"""" e ha perso l'innocenza ancora giovane quando un industriale gli ha mostrato un rotolo di banconote che valeva molte volte il suo stipendio: in cambio di un favore. Un giornalista conosce tanta gente e molto in fretta soprattutto se segue la politica in un paese dove la politica è tutto. E così Adolfo in poco tempo dalla provincia è proiettato a Roma: a ventisei anni, con una Fiat 124 spider blu Francia e un piccolo appartamento vicino a Campo de' Fiori, si sente arrivato, ma è ancora lontano dall'immaginare dove la corruzione potrà portarlo. Un affresco del potere italiano, una storia inventata in cui ogni particolare è tratto dalle inchieste di un grande giornalista, una ricostruzione impietosa della realtà con gli strumenti della fiction. Il romanzo-verità dell'autore de """"La casta""""."" -
L' anno del ferro e del fuoco. Cronache di una rivoluzione
Un grande reportage per le strade, i vicoli e i palazzi sfarzosi che hanno visto il tramonto degli zar e il divampare della rivoluzione di Lenin.rnrnA cento anni dalla Rivoluzione russa, Ezio Mauro ritorna nei luoghi protagonisti dell'insurrezione popolare che ha rovesciato la direzione della storia. Di San rnPietroburgo esplora le strade, i palazzi e gli angoli più tetri, alla ricerca di ogni traccia che possa restituire il clima di quei giorni turbolenti. E la scoperta della città si trasforma via via nel racconto delle vicende di cui è stata teatro. Mauro comincia presentando il personaggio leggendario di Rasputin e il suo rapporto morboso con l'ultimo zar, Nikolaij II. Racconta il culmine e il declino rovinoso del lusso sfrenato di un'aristocrazia che, di lì a poco, sarebbe rimasta travolta dal treno della storia. Attraversa la rabbia, la paura e la fatica di una popolazione stremata dalla guerra e dalla carestia... -
Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia
Un racconto in prima persona, un viaggio nella memoria e nei luoghi, un romanzo della Storia che fotografa tutto quello che i giornalisti tralasciano nei loro saggi: le attese, l'affanno, i silenzi, i passi. I materiali inediti dall'archivio Moro.rnrn""Datemi un milione di voti e toglietemi un atomo di verità e io sarò perdente"""" - Lettera di Aldo Moro al deputato Dc Riccardo MisasirnrnIl sequestro di Aldo Moro ha segnato la fine di una generazione, la sua morte il tramonto della Repubblica. Marco Damilano ha deciso di tornare a quell'istante, per indagare le traiettorie che, a partire da uno dei capitoli più cupi della storia italiana, si sono dispiegate fino a oggi. Con l'aiuto delle carte personali di Moro, in gran parte conservate nell'archivio privato di Sergio Flamigni e non dallo stato, e rimaste inedite, getta luce sul punto in cui la drastica interruzione di una stagione politica si incontra con le vicende personali di una generazione, che tra il 16 marzo e il 9 maggio 1978 assiste alla fine di un'epoca. Dopo via Fani, secondo Damilano, comincia la lunga fine della Prima Repubblica. Un racconto autobiografico che attraversa la dissoluzione della DC, la morte di Berlinguer, la caduta del Muro, Tangentopoli e la latitanza di Craxi in Tunisia, fino all'ultima stagione, inaugurata dalla sua metafora televisiva: il Grande Fratello. Arriva a Berlusconi, a Grillo e a Renzi, i protagonisti di una politica che da orizzonte di senso e di speranza si è fatta narcisismo e nichilismo, cedendo alla paura e alla rabbia."" -
Atlantide. Viaggio alla ricerca della perfezione in sedici grandi progetti
Comincia un giorno d'estate al porto di Genova, a pochi passi dallo studio di Punta Nave, il lungo viaggio per mare di Renzo Piano e di suo figlio Carlo. A guidarli è un desiderio mitico e ancestrale. Vogliono trovare Atlantide. rn«Atlantide ripercorre alcuni dei luoghi dove Piano ha lasciato il segno» - Robinsonrn«Creare è come guardare nel buio. Prima non si vede nulla, poi la vista piano piano si abitua. Ecco, bisogna avere il coraggio di guardare nel buio. Creare significa scrutare nel buio, rinunciare a rifugiarsi nella memoria di quello che è già stato fatto, sfidare l'ignoto. Anche con insolenza e ostinazione. Senza questa ostinazione, che io trovo sublime, si resta soltanto alla periferia delle cose».rnrnAtlantide è la città perfetta, perché ospita una società perfetta. E come tale, è il sogno di ogni architetto, l'idea regolativa che muove la sua creatività. Per trovarla, Piano ritorna nei luoghi in cui per tutta la vita ha inseguito la perfezione, costruendo nel mondo intero le proprie opere. Naviga con il figlio nel mezzo del Pacifico, sulle rive del Tamigi, ad Atene, a San Francisco. Raggiunge l'isola costruita nella baia di Osaka per ospitare l'aeroporto da lui progettato. Che cosa significa cercare la perfezione? E perché cercarla ritornando a luoghi modificati dal tempo? Perché il senso del costruire di Renzo Piano resiste alle pericolose illusioni della modernità di cui la ferita del Ponte Morandi di Genova è uno dei tragici simboli. Forse non esiste nessuna perfezione. Ogni opera architettonica porta con sé i segni del tempo. Conserva le memorie e le tradizioni, si innesta nel paesaggio e cambia insieme all'ambiente circostante. Per questo progettare significa innanzitutto prendersi cura del territorio e dei suoi abitanti. -
La bomba. Cinquant'anni di Piazza Fontana
Libro vincitore del Premio Bagutta 2020rnLa bomba di piazza Fontana compie Cinquant'anni. Non ha mai smesso di cambiare l'Italia, quasi fosse una massa incandescente nel sottosuolo, che continua a bruciare. Un viaggio nella memoria che sembra un film giallo. Il più grande depistaggio della nostra storia.rn«Un libro magnifico» – Il VenerdìrnrnQuesto è un viaggio nella memoria, che ha l'andamento di un giallo. La Banca che non c'è più ma conserva l'insegna, le due lapidi per Pinelli, una vicina all'altra, e la loro storia, il palazzo di giustizia dell'era spagnolesca in cui si processarono gli anarchici per l'attentato al Teatro Diana, l'incredibile percorso di appena cento metri che Valpreda avrebbe percorso in taxi. Sono passati cinquant'anni, ma ci sono domande che ancora non hanno una risposta. Perché, per esempio, venne scelta la Banca nazionale dell'agricoltura? L'anno più tetro della storia italiana continua a essere pieno di misteri irrisolti. Tra le bombe e i depistaggi scopriamo la vera storia del tassista Rolandi e della sua accusa a Valpreda, conosciamo il gruppo di assistenti della Cattolica che per primi cominciarono a dubitare del suicidio di Pinelli, incontriamo Guido Lorenzon, un professore di francese di Maserada sul Piave che risolse il caso già lunedì 15 dicembre e lo comunicò alla giustizia. In quell'anno la musica e l'arte, con la Guernica di Enrico Baj, cambiarono Milano. -
Anime prigioniere. Cronache dal muro di Berlino
Dopo L'anno del ferro e del fuoco Ezio Mauro ritorna nei luoghi della città divisa e, nel trentesimo anniversario della caduta del muro, costruisce una cronaca appassionante dell'evento che ha segnato l'inizio del mondo di oggi. rn«La storia passerà tra pochi minuti attraverso questo buio.»rn«I primi ad accorgersi che qualcosa stava cambiando furono i cani da confine. Venivano addestrati la notte, perché le fughe quasi sempre si tentavano nel buio, non avevano contatti sociali, mangiavano solo ogni due giorni per essere più aggressivi. Ammaestrati a inseguire l'odore del grande sospetto che avviluppava l'intera Ddr, i cani del muro non potevano riconoscere il profumo della libertà che si spargeva nelle strade dell'Est europeo, arrivando a disperdersi sulle porte di Berlino». Tutti sappiamo cosa è successo il 9 novembre 1989 a Berlino. Qualcuno ha pensato che la storia fosse finita e che con il passare del tempo il mondo intero sarebbe stato sempre più simile all'Occidente. Ma la storia si nasconde nei dettagli. Nei gesti, nei passi e nei ripensamenti dei suoi protagonisti. Nel 1989, all'interno dei 108.000 chilometri quadrati della Ddr, il blocco comunista si sgretola e si libera dalla prigionia del Muro, che separa il mondo correndo per 106 chilometri e divide così una città e l'Europa intera. È un simbolo del titanismo totalitario, non una semplice barriera. È un'arma. «Chi è salito molto in alto cadrà nell'abisso», così scrivono con lo spray i ventenni a Prenzlauer Berg, nella Berlino che vive di notte e si muove col buio. Se la caduta del Muro è un segno inciso nell'identità di coloro che l'hanno vista in televisione, ma anche di coloro che sono nati dopo, è perché da allora le cose hanno preso una direzione nuova e, soprattutto, diversa da quella che ci aspettavamo. -
Qualcuno visse più a lungo. La favolosa protezione dell'ultimo padrino
Milano, primi anni settanta. A nord-est, vicino al Parco Lambro, sorge Milano 2. Palermo, 1982. Un costruttore edile sconosciuto muore ucciso in un agguato. È uno dei primi di una sanguinosa guerra civile. Dopo di lui muoiono altre diecimila persone. L'uomo aveva investito i suoi soldi nelle banche di Michele Sindona. I suoi figli sono i fratelli Graviano. Il loro capo è Giuseppe, soprannome Madre Natura. A vent'anni prende il comando. Deve gestire un patrimonio enorme, difendere la famiglia nella guerra, guidare il suo esercito. Ce la farà? Può un ragazzo giovane, da solo, tenere testa alla tempesta finanziaria che sta scuotendo l'Italia? Dalla sua parte ha il governo ""militare"""" del più grande quartiere di Palermo, il Brancaccio in cui Cosa Nostra domina incontrastata. Si allea con i corleonesi e con i servizi. Capaci e via D'Amelio, 1992. Giuseppe Graviano schiaccia personalmente il telecomando di via d'Amelio. Curiosamente, nessuno l'aveva mai sospettato, anche perché vive ormai a Milano. E nessuno aveva sospettato che ci fosse lui dietro alla catena di bombe che nel 1993 hanno portato l'Italia sull'orlo della crisi finanziaria e di un possibile colpo di stato. 1994. Berlusconi scende in campo. Nessuno si accorge dell'arresto di Filippo e di Giuseppe Graviano in un ristorante alla moda di Milano. Tutto, come per magia, finisce. In Italia nessuno più verrà ammazzato. La storia è finita. O forse no. A Palermo un membro della banda Graviano - tale Spatuzza - viene arrestato nel '96 e racconta tutto, smentendo tutta la ricostruzione ufficiale delle stragi. Ma la sua cantata rimane nascosta per dieci anni. I Graviano hanno fatto tutto: Capaci, via D'Amelio, Firenze, Milano, Roma, Maurizio Costanzo, i due carabinieri di Reggio Calabria. E perché? Dal 41 bis, dove sono ormai da trent'anni, i Graviano organizzano i loro affari come se niente fosse. Sono ancora giovani. La stirpe deve continuare. Ma una domanda li tormenta: chi ci ha traditi? Gli stessi che ci hanno ordinato le bombe? Già, chi li ha traditi?"" -
Per dieci minuti
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei, che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l’hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere. -
Dalla parte delle bambine. L'influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita
La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori ""innati"""", bensì ai """"condizionamenti culturali"""" che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo """"dalla parte delle bambine""""? Perché questa situazione è tutta """"a sfavore del sesso femminile"""". La cultura alla quale apparteniamo - come ogni altra cultura - si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il """"mito"""" della """"naturale"""" superiorità maschile contrapposta alla """"naturale"""" inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità """"maschili"""" e qualità """"femminili"""", ma solo """"qualità umane"""". L'operazione da compiere dunque """"non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene"""". Prefazione di Concita De Gregorio."" -
Ossessione. Il danno
Immediatamente, fin dalle prime frasi del romanzo, veniamo catturati dall’incessante lavorio di una mente sconvolta. È la mente di un uomo che si presenta con queste parole: “Non sono morto nel mio cinquantesimo anno. E ora poche persone, tra quelle che mi conoscono, ritengono che questa non sia stata una tragedia”. Ed è quest’uomo, il protagonista, a narrarci la propria storia. La sua vita, dipanatasi su una superficie levigata – ha svolto una brillante carriera politica, ha sposato una donna intelligente e bella con la quale ha messo al mondo un figlio pieno di talento e una figlia dolcissima – è stata però costruita su un vuoto di passioni. È stato un “abile dissimulatore” che con facilità ha saputo svolgere il ruolo di figlio, marito, padre, politico, sempre con ottimi risultati. Fino a quando incontra una donna – strana, misteriosa e segnata dal proprio passato – che subito esercita su di lui un pericoloso potere. Un dominio sessuale e psicologico di fronte al quale egli soccombe senza riserve, nonostante lei l’abbia messo in guardia contro se stessa e lui sappia che rappresenta una minaccia per tutto il suo mondo poiché è la donna che il figlio intende sposare... Il libro da cui Louis Malle ha tratto il film omonimo. -
Il grande Boh!
“La mia è sempre di più la lingua dei viaggiatori e io sono uno che racconta mondi che ha visto e mondi che vuole vedere.” (Jovanotti) -
Primavera silenziosa
"È secco il canneto del lago, e non sento alcun uccello cantare"""", scrive John Keats nella ballata La Belle Dame Sans Merci. Dalla suggestione di questo silenzio angosciante Rachel Carson trasse il titolo del suo libro che, nato dall’osservazione attenta dei mutamenti rilevati nella fauna e nella flora del New England tra gli anni quaranta e cinquanta, per la prima volta metteva a fuoco il danno profondo che l’uso di insetticidi e sostanze chimiche comportava per la natura e per l’uomo stesso. Quelli che per diversi decenni erano stati salutati come la panacea di tutti i mali dell’agricoltura e dell’allevamento venivano smascherati come agenti di morte. Una presa di posizione rivoluzionaria, basata su una documentazione ricca e dettagliata, che costò all’autrice una vera e propria campagna di diffamazione da parte delle aziende produttrici di pesticidi e fertilizzanti. Ma il suo lavoro appassionato, improntato a uno scrupoloso rispetto della verità e a un grande coraggio intellettuale, si rivelò più forte degli attacchi. Dopo la pubblicazione di Primavera silenziosa, infatti, gli Stati Uniti misero al bando il DDT ed emanarono i primi provvedimenti legislativi a tutela dell’ambiente. È raro che un libro riesca a modificare il corso della storia, eppure questo saggio è riuscito a farlo, diventando, a distanza di sessant’anni, un classico della letteratura ambientalista. Allo stesso modo Rachel Carson può essere considerata la fondatrice del movimento globale per la difesa dell’ambiente e della salute. Oggi che come non mai sentiamo le conseguenze delle pratiche irresponsabili e pericolose denunciate dall’autrice, """"Primavera silenziosa"""" rappresenta una lettura imprescindibile per chiunque sia interessato al futuro del pianeta – e degli esseri umani. Prefazione di Paolo Giordano." -
Il cacciatore di aquiloni
Nell’Afghanistan degli anni settanta il dodicenne Amir desidera con tutto se stesso vincere la gara di aquiloni che si tiene ogni anno a Kabul; ad assisterlo e a sostenere i suoi sforzi c’è Hassan, un amico caro quanto un fratello. Ma nel giorno in cui Amir riesce finalmente a realizzare il proprio sogno, Hassan è vittima di un episodio terribile che segna la conclusione dell’amicizia che li lega. A sconvolgere per sempre le esistenze dei due ragazzi arriva poi l’invasione russa, che costringe la famiglia di Amir a lasciare l’Afghanistan. È la fine di un mondo e di una vita e l’ingresso in una nuova realtà capace di offrire ad Amir opportunità prima impensabili. Ma il passato non si cancella, e decenni dopo, diventato ormai adulto, Amir capisce di dover tornare nel proprio paese d’origine, ormai stretto nella morsa del dominio talebano, per conquistare l’unica cosa che davvero gli manca: il riscatto dalle proprie colpe. In questo romanzo, Khaled Hosseini narra una storia intensa e drammatica che si apre verso una prospettiva di salvezza e speranza. Un libro sull’amicizia, sulle ferite che scavano abissi e sulla possibilità di redenzione che attende ciascuno di noi. -
La casa degli spiriti. Nuova ediz.
Nella splendida tenuta delle Tre Marie, tre generazioni della famiglia Trueba si succedono mescolando passioni, ambizioni, amori e rivalità. Esteban, il capofamiglia, è un uomo volubile e orgoglioso, focalizzato sulla ricerca del potere politico, ma sono le donne a dare davvero vita alla casa: Clara, la moglie, sente un legame mistico con il mondo degli spiriti e trascorre un’esistenza avvolta nei ricordi; Férula, sorella del proprietario, dedica la sua vita agli altri; la figlia Blanca è innamorata di un servo, Pedro, e per questo amore sfiderà anche l’ira del padre; Alba, la nipote, una bambina e poi giovane donna bellissima e volitiva, dovrà invece affrontare i duri tempi della dittatura, e capire come conviverci. Le passioni, le lotte e i segreti dei Trueba attraversano un secolo di violenti cambiamenti sociali dentro i quali Allende dà vita a una famiglia i cui legami privati di amore e odio sono più complessi e duraturi delle alleanze politiche che li mettono in contrasto. A quarant’anni dalla prima edizione italiana, l’opera più famosa e amata di Isabel Allende torna in libreria in una nuova edizione, con una prefazione inedita dell’autrice. -
La grande bellezza. Diario del film. Nuova ediz.
Jep Gambardella, autore di un unico romanzo scritto in gioventù, ha affascinato e sedotto per decenni la vita notturna di Roma. Tuttavia, quando, nel giorno del suo sessantacinquesimo compleanno, giunge un’inaspettata notizia, l’uomo si ritrova a fare un bilancio della propria vita, guardando oltre gli stravaganti locali notturni, le feste e i caffè per scoprire la vera essenza di Roma: un paesaggio senza tempo di assurda e squisita bellezza. Questo libro celebra il decimo anniversario dall’uscita nelle sale del film premio Oscar, e contiene tutto ciò che ne ha accompagnato la realizzazione: dalla sceneggiatura, scritta da Paolo Sorrentino insieme a Umberto Contarello, alle foto di scena e del set a opera di Gianni Fiorito, ai bozzetti della scenografa Stefania Cella. Conclude il volume una ricca selezione della rassegna stampa italiana e internazionale, per comprendere appieno i motivi, le qualità artistiche e culturali che hanno reso il film un successo internazionale. Un viaggio dietro le quinte della nascita di quello che è già un classico del cinema moderno. -
La scuola e l'arte di ascoltare. Gli ingredienti delle scuole felici
Ascolto attivo, mediazione creativa, un tocco di umorismo: ecco gli ingredienti che oggigiorno permettono a ragazzi e insegnanti di comunicare fra loro in modo non superficiale e soporifero, di trasformare gli attriti e le difficoltà in occasioni di crescita e di conoscenza e di mettere in atto leadership che promuovono l'intelligenza collettiva. Sono questi gli ingredienti presenti e necessari in ogni scuola ad alto tasso di apprendimento. Le due autrici, con generosità, sapienza e allegria, restituiscono a piene mani in questo libro un insieme di strumenti messo a punto nel corso di una lunga esperienza professionale nel mondo della scuola e in quello extrascolastico. Una vera e propria arte, che va acquisita e praticata, poiché mediare le differenze e risolvere i conflitti e le tensioni che nascono tra i ragazzi e tra loro e gli educatori è una condizione essenziale e preliminare a qualsiasi discorso didattico, ed estremamente utile per la società e nella formazione delle future classi dirigenti. -
La rivincita degli emotivi. Come non farsi dominare dagli stati d'animo negativi
Malinconia, inquietudine, irascibilità, nostalgia, tristezza, disperazione, instabilità attentiva, pensieri ossessivi, paura... miscuglio sottile di emozioni e pensieri, i nostri stati d'animo sono il cuore palpitante del nostro legame con il mondo. Sempre presenti, sempre influenti, ci accompagnano in ogni momento della giornata e, quando sono costantemente caratterizzati da un polo negativo, possono rovinare la qualità della vita ancor più dei disturbi acuti. È importante perciò mantenere un equilibrio emotivo e prenderci cura del nostro aspetto mentale e psicologico non solo quando siamo agli estremi e ci troviamo costretti a ricorrere a psicologi, psichiatri e farmaci. In ogni epoca e in ogni civiltà il guaritore è portatore di saggezza, conoscenza, esperienza, ma anche di ascolto e intuizione. Questo medico abita anche in noi, talvolta vigile, il più delle volte addormentato, ignorato. Risvegliarlo è uno dei nostri compiti e possiamo farlo con l'aiuto di questo libro. Solo noi infatti possiamo essere gli artefici del nostro benessere emotivo. Attraverso i saperi che derivano sia dalla nostra medicina sia da quella tradizionale cinese, da sempre fondata sull'unità inscindibile tra psiche e soma, comprenderemo gli squilibri dell'umore, a modularli e, se debordano, a curarli prima che diventino vere patologie.