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Verso Ovest. Storia e mitologia del Far West
Chicago, 1893. La Città Bianca, sede dell'Esposizione mondiale colombiana, nell'anniversario dei quattrocento anni della scoperta dell'America. Gli Stati Uniti proclamano al mondo la loro volontà di potenza e il cammino che hanno fatto in poco più di un secolo di storia. Il giovane Frederick Jackson Turner sale al podio per esporre la sua relazione su ""Il significato della frontiera nella storia americana"""". Nello stesso momento Buffalo Bill, il cui nome è già diventato sinonimo di cowboy, si sta esibendo nel suo spettacolo grandioso e popolarissimo, il Wild West. Quello che hanno in comune l'uomo di spettacolo e il giovane ricercatore che fonda su una nuova base l'interpretazione della storia nazionale è la celebrazione della raggiunta grandezza degli Stati Uniti. Bruno Cartosio parte da qui per ripercorrere i fatti della """"conquista del West"""" e raccontarne miti e rappresentazioni. Indaga la vitalità del mito e la sua capacità di assorbire contraddizioni, passi falsi, bugie e, in ultima analisi, di dare forma a un pezzo di storia americana e mondiale. È un viaggio caleidoscopico, compiuto cercando di separare realtà e leggenda, ma al tempo stesso rivelandone gli intrecci e le interdipendenze. Con sguardo critico, Cartosio mostra come la costruzione ottocentesca del mito, poi esportato in tutto il mondo dai western di Hollywood, abbia forgiato l'identità americana, accompagnando e spesso coprendo con la maschera dell'avventura le realtà della violenza anti-indiana, della vita dura di singoli e famiglie, della conquista e dello sfruttamento rapinoso delle risorse di una terra ricca e generosa."" -
Gramsci. Una nuova biografia
A ottant'anni dalla morte capire la vita e la vicenda intellettuale di Antonio Gramsci può ancora servire per capire il mondo in cui viviamo, o per provare a rimetterlo in discussione.rnrnUna nuova biografia di Antonio Gramsci, condotta alla luce delle acquisizioni documentali degli ultimi due decenni. Una biografia che è attenta soprattutto agli aspetti intellettuali e politici della complessa personalità di Gramsci, ma non trascura l'universo affettivo in cui si colloca la breve esistenza di questo personaggio. Il libro, diviso in quattro parti, ciascuna corrispondente a un ben preciso periodo della vita di Gramsci, si snoda secondo una narrazione lineare ma che mostra di volta in volta le riprese che Gramsci farà in epoche successive di spunti che lancia nei diversi periodi, tra la Sardegna natia e la Torino dove scoprirà la classe operaia e la grande industria, tra la militanza nel Psi e quella successiva nel Partito comunista che contribuirà a fondare, tra comunismo italiano e sovietico, tra Togliatti, Bordiga e Stalin, tra le sofferenze fisiche e quelle spirituali, tra le poche vittorie e le molte sconfitte... Il libro è rivolto tanto agli studiosi quanto a coloro che di Gramsci sanno a malapena il nome, in un tentativo di farlo conoscere agli uni e farlo rimeditare dagli altri, nella convinzione da cui l'Autore è animato che Gramsci sia oggi terribilmente inattuale (in quanto lontanissimo dai modelli dominanti dell'agire dei politici ma anche di quello degli intellettuali), ma nel contempo drammaticamente necessario. -
La forza del mito. La rivoluzione russa e il miraggio del socialismo
Per il centenario della Rivoluzione russa, Marcello Flores propone una nuova, sconcertante interpretazione del significato storico dell'esperimento socialista: un fallimento enorme e rovinoso, che affonda le proprie radici nella vittoria del bolscevismornrnA cento anni dalla Rivoluzione russa e a venticinque dal crollo dell'Unione sovietica, si deve tornare a fare i conti con alcune questioni cruciali: qual e il ruolo della Rivoluzione d'ottobre nella storia? Che impatto ha avuto in Occidente e nel resto del mondo? Marcello Flores ha una risposta radicale: la creazione del primo stato socialista costituisce la tomba del socialismo, se con questo s'intende il progetto di ribaltamento del sistema capitalista. L'origine di questo fallimento, spiega Flores, sta nella vittoria del bolscevismo. Perché l'imporsi del comunismo sovietico come unico modello vincente ha finito per sostituire il socialismo e la sua spinta rivoluzionaria con il dogma della difesa dell'Urss, con l'idea che la rivoluzione corrisponda alla conquista giacobina del potere, con la necessità di costruire uno stato forte, aggressivo ed espansionista. Flores ritorna alle radici della rassegnazione con cui la gran parte del movimento operaio ha ceduto ai dogmi del comunismo sovietico, rinunciando alla prospettiva di un cambiamento di sistema che il socialismo, dalla metà dell'Ottocento alla Rivoluzione, aveva perseguito e dibattuto in una grande ricchezza di opinioni e di strategie diverse e contrapposte. Ripercorre la storia dell'esperimento socialista fino al tramonto dell'Unione sovietica e unisce le trame di un'epoca tanto complessa quanto irriducibile a qualsiasi semplificazione. -
Che. Una vita rivoluzionaria
Il più importante narratore della vita di Che Guevara ritorna con una nuova edizione della biografia, rivista e aggiornata.rnrnLa biografia di Jon Lee Anderson narra la vita straordinaria del Che, dall'infanzia in Argentina ai campi di battaglia della Rivoluzione cubana, dalle sale del potere del governo di Castro al fallimento in Congo e all'assassinio nella giungla boliviana, il 9 ottobre 1967. Anderson ha avuto l'accesso esclusivo agli archivi personali del Che, curati dalla vedova Guevara, e a molti documenti prima inconfessati del governo cubano. Ha vissuto per tre anni a L'Avana e ha viaggiato in Sud America, in Europa e in Russia per intervistare i suoi compagni, alcuni dei quali parlano per la prima volta in questa biografia, e anche gli uomini della CIA che, con l'aiuto degli ufficiali boliviani, hanno dato la caccia a Che Guevara e l'hanno giustiziato. A lui si deve la scoperta, nel 1996, del luogo di sepoltura del Che. Tale scoperta, svelata nella prima edizione di questa biografia, ha portato alla sua riesumazione e a una nuova sepoltura, con gli onori statali di Cuba. Molti dettagli della vita del Che sono a lungo rimasti avvolti nel mistero. Questo è un resoconto sulla sua vita e, allo stesso tempo, una narrazione della storia dell'America latina durante gli anni drammatici della Guerra fredda. Una ricerca meticolosa, aggiornata con nuove informazioni, che getta luce su una figura mitica che ha impersonato la forza utopica del comunismo rivoluzionario. Un ribelle che ha sempre inseguito un sogno: porre fine alla povertà e all'ingiustizia in America latina e nei paesi in via di sviluppo. -
La Repubblica inquieta. L'Italia della Costituzione. 1946-1948
Il racconto avvincente dei primi tre anni della Repubblica italiana e dell'impossibilità di costruire la comunità ideale che aveva ispirato le ResistenzarnLa storia dell'Italia repubblicana comincia nel caos. La fine della guerra ha lasciato dietro di sé un paese logoro e diviso, ma soprattutto ha fatto emergere le fratture di lungo periodo che il fascismo aveva oscurato a colpi di propaganda e di retorica nazionalista. Nel 1945 il paese è costretto a fare i conti con le profonde differenze che lo attraversano da nord a sud. C'è squilibrio economico, infrastrutturale e demografico, ma anche divergenza sul piano delle reazioni alla fine del conflitto: la guerra non è stata vissuta da tutti allo stesso modo. Chi reagisce con energia abita di fianco a chi torna da reduce e si ritrova improvvisamente senza riferimenti e senza lavoro... Per dipanare la complessità di questo periodo decisivo, De Luna costruisce una narrazione corale, fatta delle voci di una grande galleria di testimoni, a partire dalla storia personale di chi torna dalla guerra o va a cercare fortuna negli Stati Uniti, fino ai grandi scenari della politica, che hanno per protagonisti Alcide de Gasperi, Palmiro Togliatti, Ferruccio Parri e Pietro Nenni. E ci costringe a riflettere sulla nostra identità e sul nostro passato, spingendoci a fare i conti con il capitolo più difficile, ma anche più appassionante, della nostra storia nazionale. -
Adorno a Napoli. Un capitolo sconosciuto della filosofia europea
Dopo Il tempo degli stregoni, il grande racconto della nascita di un pensatore geniale nell'atmosfera incantata di Napoli negli anni Venti.rnrnNel 1925 Adorno è un giovane studente di composizione a Vienna. Parte per un viaggio di tre settimane nel Golfo di Napoli con Siegfried Kracauer, più grande di quattordici anni e, soprattutto, innamorato di lui. A Napoli Adorno e Kracauer incontrano Walter Benjamin, che è alle prese con la lunga stesura del Dramma barocco tedesco e a Capri ha conosciuto la sua amante Asja Lacis. È a Napoli anche Alfred Sohn-Rethel con il compito di seguire uno dei cantieri di suo zio, grande industriale dell'acciaio a Düsseldorf. Ma quando arriva in Italia, Sohn-Rethel abbandona molto presto il cantiere. È già amico di Ernst Bloch e conosce Adorno e Kracauer, studia economia e il suo obiettivo è salvare Marx dal revisionismo borghese. Diventerà un economista e frequenterà la Scuola di Francoforte. Il viaggio a Napoli è un importante momento di svolta nel pensiero di Adorno, perché la vivacità creativa della città diventa per lui un modello per la critica dell'aridità della borghesia. Napoli è per Adorno ciò che Parigi sarà per Benjamin. Mittelmeier rivela un capitolo sconosciuto della storia di Napoli che, lontana dall'etica protestante alla quale i protagonisti sono abituati, ha il potere di innescare la creatività, le idee e le ossessioni che formano un pensatore. E ricostruisce un momento straordinario e irripetibile della storia del pensiero, ambientando per le strade e i caffè della città magica le conversazioni e i dibattiti, i ragionamenti e le riflessioni del protagonista assoluto della filosofia del Novecento. -
Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi
Vincitore Premio Estense 2020Nel 1970 viene indetto in Svizzera il primo referendum contro gli stranieri nella storia d'Europa. E gli stranieri eravamo noi.rn«Un libro ricorda il primo referendum elvetico per cacciare gli italiani. Era il giugno del 1970, e un politico adottò lo slogan che oggi, rivisto e corretto, va così di moda» - Fabrizio Ravelli, Il VenerdìrnJames Schwarzenbach, un editore colto e raffinato di Zurigo, rampollo di una delle famiglie industriali più ricche della Svizzera, cugino della scrittrice Anne Marie Schwarzenbach, a metà degli anni sessanta entra a sorpresa in Parlamento a Berna, unico deputato del partito di estrema destra Nationale Aktion, e come suo primo atto promuove un referendum per espellere dalla Svizzera trecentoquarantamila stranieri, perlopiù italiani. È l'inizio di una campagna di odio contro gli emigrati italiani che dura anni e che sfocerà nel referendum del 7 giugno 1970, quando Schwarzenbach, solo contro tutti (giornali, establishment, Confindustria sono schierati su posizioni opposte), perderà la sua sfida solitaria per un pelo. Com'è stato possibile? Cosa ci dice del presente questa storia dimenticata? E come si spiega il successo della propaganda xenofoba, posto che la Svizzera avrà dal 1962 al 1974 un tasso di disoccupazione inesistente e sono stati proprio i lavoratori italiani, i Gastarbeiter richiamati in massa dal boom economico, a proiettare il paese in un benessere che non ha eguali nel mondo? Eppure Schwarzenbach, a capo del primo partito antistranieri d'Europa, con toni e parole d'ordine che sembrano usciti dall'odierna retorica populista, fa presa su vasti strati della popolazione spaesata dalla modernizzazione, dalle trasformazioni economiche e sociali e dal '68. Schwarzenbach fiuta le insicurezze identitarie e le esaspera. ""Svizzeri svegliatevi! Prima gli svizzeri!"""" sono i suoi slogan, mentre compaiono le inserzioni """"Non si affitta a cani e italiani""""."" -
Michel Foucault. Il filosofo del secolo. Una biografia
Chi era quest'uomo, Michel Focault? Che cos'è un'esistenza filosofica? In che modo un gesto teorico è ancorato all'esperienza vissuta? Esce in Italia in una nuova edizione la biografia definitiva di Michel Focault.Al momento della sua morte nel 1984, all'età di cinquantotto anni, Michel Foucault era considerato una delle menti più grandi del Ventesimo secolo. Oggi continua a suscitare un dibattito molto vivace. Foucault scoraggiava le domande biografiche, perché le considerava poco interessanti. Il racconto di Didier Eribon rovescia questa affermazione. Eribon conosceva Foucault e lo intervistò a lungo. Per scrivere la biografia definitiva del grande filosofo ha attinto ai resoconti dei testimoni più vicini a Foucault in tutte le fasi della sua vita: sua madre, i suoi insegnanti di scuola, i suoi compagni di classe, i suoi amici e nemici nella vita accademica e i suoi celebri compagni di attivismo politico, tra cui Simone Signoret e Yves Montand. Eribon ha ripercorso le orme del suo soggetto peripatetico, dalla Francia alla Svezia alla Polonia, dalla Germania alla Tunisia, dal Brasile al Giappone, fino agli Stati Uniti. Il risultato è una narrazione serrata, leggibile e rigorosamente documentata che ci avvicina alla verità sulla vita del pensatore che si sostituì a Sartre nel ruolo dell'intellettuale parigino e cosmopolita. E ci costringe a considerare seriamente l'idea che tutti i suoi libri siano davvero, proprio come Foucault disse alla fine della sua vita, ""frammenti di un'autobiografia"""". Una grande narrazione di vita e di pensiero, che ricostruisce il clima culturale, politico e intellettuale della Francia dal Dopoguerra alla fine del Ventesimo secolo. È la storia di un uomo e del suo tempo."" -
Labirinto Stasi. Vite prigioniere negli archivi della Germania Est
Dopo la caduta del Muro, gli archivi della Stasi si aprirono ai cittadini della ex Ddr che erano stati spiati per quarant'anni. Questa è la storia di tre fra loro, che per primi lessero la sceneggiatura della propria vita osservata con gli occhi terribili del regime.L'apertura degli archivi della Stasi è un esperimento unico al mondo e nella storia, frutto di una scelta coraggiosa, ma soprattutto voluto dalla gente, dai tanti cittadini che nel 1989-90, vinta la paura dopo la caduta del Muro, assediarono e occuparono gli uffici della Stasi per fermare la distruzione dei documenti tentata dai funzionari. Furono così messi in sicurezza 111 chilometri lineari di file cartacei, 41 milioni di schede personali e una quantità altrettanto rilevante di altri materiali fotografici, video, audio ed elettronici prodotti in anni di lavoro operativo, ai quali va aggiunto il contenuto di circa 15.500 sacchi ricolmi di brandelli di documenti stracciati e parzialmente distrutti, attualmente in ricostruzione. Dopo questo atto di riappropriazione collettiva del privato violato e mortificato per decenni dall'azione spionistica e repressiva della Stasi, il primo Parlamento della Germania riunificata approvò una legge speciale che negli ultimi trent'anni ha consentito a oltre 3 milioni di persone di prendere visione del proprio fascicolo. Tre di loro sono i protagonisti di questo racconto: Baldur, giovane tipografo della Turingia, nel 1958, all'età di 19 anni, venne arrestato e condannato a 3 anni di reclusione per aver letto il romanzo di George Orwell 1984. Andreas, ventenne di Potsdam, imprigionato nel 1986 per un fallito tentativo di fuga, scoprì nel 1992 di essere stato spiato dal padre. Gilbert, classe 1945, nativo di Görlitz, condannato a due anni di carcere per aver prodotto una documentazione fotografica sulla vita dei punk a Berlino Est, dopo il 1990 sviluppò un rapporto di amicizia con il funzionario della Stasi che lo aveva interrogato in prigione. Nella trama di queste tre vite la storia si fa romanzo e la realtà si confonde con la distopia. -
Colazione a Pechino. Sogni e incubi di un impero senza tempo
La Cina fa innamorare, ma si può anche odiarla. Molto più difficile cercare di capirla. Siegmund Ginzberg quella Cina l'ha vissuta, intensamente. Dopo averla ripensata e rimuginata a lungo, ha deciso che valeva la pena di raccontarla. Con un filo conduttore sorprendente: la cucina. Perché tutti siamo quello che mangiamo. Ma i cinesi forse lo sono un po' più degli altri. "" 'Ti sei resa conto del pericolo che correvi? Non hai pensato che ti ascoltassero? Rivelavi un segreto di Stato a un giornalista straniero. C'è chi anche per meno è finito nei campi di lavoro, o è stato fucilato.' Lei non si era scomposta. Il sorriso era sfociato in una risata: 'Sì, i telefoni sono sorvegliati, questo lo sanno tutti. Ma non in quel momento. Ti ricordi a che ora ti ho telefonato? Era mezzogiorno. Sono tutti a mangiare'. È comico: il più possente apparato di sicurezza al mondo che si blocca perché è ora di pranzo. Il comunismo è uno Stato di polizia dove tutti mangiano alla stessa ora."""" Perché la Cina è fatta così. Così era la Cina degli anni ottanta del secolo scorso, quando Siegmund Ginzberg era corrispondente a Pechino. Così è la Cina di oggi. Ma così era anche la Cina di millenni fa. E probabilmente sarà la Cina di domani. La Cina è la sua cucina, è come e quando si mangia. È una cucina che varia quanto variano le cucine d'Europa. Come variano i dialetti che là si parlano. Solo due cose uniscono i cinesi, da un capo all'altro del Regno di mezzo: la lingua scritta e l'ora in cui si impugnano le bacchette. Tutto cambia, ma certe cose non cambiano. Il Partito di Xi Jinping resta il più grande Partito clandestino al mondo. Esattamente come era segreta e proibita la Cina di Mao o quella degli imperatori. Ginzberg è stato corrispondente da Pechino per sette anni, dal 1980 al 1987, e questo è il suo racconto personale di quel che era, di quel che è cambiato, e soprattutto di quel che resta immutato."" -
Immagini contese. Storia politica delle figure dal Rinascimento alla cancel culture
Un intreccio di storie concrete di pitture, statue, fotografie e scene cinematografiche ""contese"""" che getta luce sulla figura come tecnologia del potere.Le immagini sono il cuore del linguaggio del potere. I dibattiti di oggi sulla cosiddetta """"cancel culture"""" e sulla presunta tendenza di alcuni gruppi sociali a limitare la libertà di espressione altrui non colgono che ogni testo, identità o forma sono da sempre sottoposti a relazioni di potere, che di volta in volta ne hanno indotto la vittoria o la cancellazione, la preservazione o la mutilazione. E i cancellati di ieri possono certo rischiare di diventare i cancellatori di oggi o di domani. Nel passato, come nel presente, le figure sono state impiegate per costruire, negoziare, negare la fama, l'onore, la reputazione, il credito degli individui, nell'ambito di specifici e ricostruibili rapporti economici, sociali e culturali. Per conoscere questa saga piena di intrighi e colpi di scena è necessario decifrare le relazioni storiche e contemporanee fra immagini e potere, e poi inquadrare le figure nei loro contesti di creazione, rielaborazione e superamento, anche per il tramite della cancellazione. Germano Maifreda, storico dell'economia, costruisce un intreccio di storie che raccontano un passato in cui le idee, assieme ai testi e alle figure che le trasmettevano, sono state più volte cancellate o corrette attraverso l'applicazione di teorie e pratiche di potere sbilanciate, talora violente. Dal Rinascimento, quando l'immagine divenne un dispositivo per l'affermazione di nuovi ceti sociali o minoranze come gli ebrei, passando per gli spartiti censurati nel Risorgimento e per le statue contese durante l'Unità d'Italia, Giordano Bruno a Roma e Paolo Sarpi a Venezia, fino alle opere d'arte sequestrate ai """"nemici"""" durante la Seconda guerra mondiale e alle scene proibite in Salò di Pasolini, Maifreda ci svela come dai conflitti passati fra movimenti, idee, gruppi sociali abbiamo ereditato un universo culturale niente affatto neutrale o intatto. Dal Rinascimento fino a oggi la storia italiana è costellata di infinite vicende di piccolo e grande dissenso, intellettuale e popolare, che si svolgono in un territorio inaspettato, affascinante e difficile da decifrare: le immagini."" -
Uguali per Costituzione. Storia di un'utopia incompiuta dal 1948 a oggi
Ernesto Maria Ruffini racconta la grande storia di un'utopia, nata dai sogni, dalle speranze e dalle aspettative degli italiani alla fine della Seconda guerra mondiale, nei giorni della Liberazione e della stagione straordinaria durante la quale furono poste le basi del nostro vivere insieme. Il risultato raggiunto in Assemblea costituente, scrive Ruffini, ""non fu altro che la testimonianza del reciproco rispetto delle diverse idee di ciascun Costituente e, in ultima analisi, di ciascun cittadino. Perché anche nella possibilità di esprimere le nostre idee dobbiamo riconoscere di essere tutti uguali"""". Accanto a quella pagina fondamentale, come in uno specchio del tempo che ci restituisce l'immagine dell'Italia in divenire, questo libro ripercorre anche le principali discussioni parlamentari che hanno accompagnato le leggi più significative della storia repubblicana dal 1948 ai nostri giorni. Quelle che hanno segnato l'avanzamento nel percorso di attuazione concreta dell'uguaglianza nel Paese e quelle che, invece, hanno rappresentato un rallentamento o un passo indietro rispetto alle conquiste che erano state raggiunte. Dopo quasi tre quarti di secolo di vita repubblicana, possiamo fermarci a osservare la realtà presente per chiederci quanto di essa corrisponda alla visione emersa durante la stagione costituente. Sarà così possibile riconoscere un percorso che non si esaurisce nelle leggi approvate dal Parlamento, ma che deve proseguire ogni giorno, soprattutto attraverso l'attività di coloro che prestano servizio nella pubblica amministrazione. È a loro """"che il cittadino guarda quando si rivolge allo Stato"""", perché il loro lavoro dà concretezza al principio di uguaglianza."" -
Scritti e discorsi. 1904-1945
Benito Mussolini è stato molte cose: il militante, l'uomo nuovo, il dittatore. Non più un funzionario, ma l'oppositore radicale nei confronti del passato; il volto e la voce della trasformazione violenta. Perché rileggere i suoi scritti politici e i suoi discorsi? In Italia esiste un codice culturale e politico che si ripropone ogni volta che la democrazia entra in crisi. Questo codice esprime una ""virtù della nazione"""" e una """"italianità autentica"""" che evocano la mentalità totalitaria del regime fascista, con i suoi valori e i suoi linguaggi. L'antologia a cura di David Bidussa indaga il fascismo non solo come la storia di un regime politico, ma ancora di più come una cultura, perché con l'esperienza del regime nel nostro Paese non c'è ancora stato un confronto stringente. """"La continuità dello Stato,"""" scrive Bidussa, """"non ha significato solo permanenza degli apparati, ma anche di figure economiche, sociali e culturali."""" Di conseguenza, l'obiettivo di questa ricostruzione nuova è entrare nella politica del Duce. Con un metodo che rivela angoli finora inesplorati: gli eventi cruciali sono messi in rapporto alle parole e alle immagini presenti nella comunicazione di Mussolini, allo scopo di mostrare la fisionomia della ragione pubblica dell'uomo che ha governato l'Italia per vent'anni e l'ha cambiata radicalmente. Cosa rimane del fascismo nell'Italia repubblicana? Fino a che punto le nostre idee di bene comune, di confine o di identità nazionale corrispondono a quel progetto? E quanto pesano le innovazioni dello stato sociale fascista nel nostro sistema? Mussolini è stato figlio del suo secolo e artefice della propria epoca. In gran parte, anche della nostra. Ecco perché rileggere i suoi scritti e discorsi: per comprendere le origini dell'Italia di oggi e fare i conti col passato, che non è chiuso, non è sterile e, soprattutto, non è definitivamente alle nostre spalle. Al ventennio fascista risale il cantiere politico e culturale di un'ideologia dell'italianità e della nazione che ha un'aria di famiglia con il vocabolario contemporaneo del nostro Paese. Rileggere Benito Mussolini significa indagare come si sia costruita l'Italia di oggi."" -
Besame mucho. Diario di un anno abbastanza crudele
E' un diario dell'Italia 1994 che l'autore ha scritto per i primi sei mesi dall'osservatorio della trasmissione 'Milano, Italia', per gli altri sei in giro per il paese a raccogliere storie sconosciute. Vi si troveranno i personaggi e i meccanismi che hanno portato all'inverosimile ascesa del magnate della Fininvest e le vite di uomini e donne che in televisione sono andati solo per pochi minuti. Dal campionario del diario: ragazzi che tirano le pietre, un travestito spagnolo che lavora a Rimini, il giovane che filmò il fratello mentre lo uccideva, la vita sconosciuta (ma molto sanguinosa) del vecchissimo zio di Toto Riina, il partito 'bolscevico' dei venditori di Publitalia, i genitori della giornalista uccisa in Somalia. -
Pamphlet dal pianeta delle scimmie
Montalbàn esamina ciò che lui chiama ""la stanchezza"""" democratica che sembra pervadere i paesi del Nord opulento. L'autore decifra gli eventi e le ideologie degli ultimi anni, dalla nuova povertà alle nuove divisioni del potere, alla teologia neoliberale, alla verità unica. Opulenza e miseria comunicazionali, il Nord come Grande Fratello, i media, i più recenti fatti nell'Italia di Berlusconi e del Gruppo del 27 marzo."" -
Cuori violenti. Viaggio nella criminalità giovanile
Contiene gli appunti del viaggio compiuto da uno psichiatra nel mondo della criminalità giovanile. Raccoglie storie di vita di ragazzi e ragazze inquieti, ""cattivi"""", perduti. Parla della loro indifferenza alla vita e alla morte, della necessità di appartenenza, di solidarietà, di legami interrotti e di perdite. Sono vite segnate da destini oscuri e dalla banalità della loro stessa malvagità."" -
Il re del mondo
Esistevano già delle figure mitiche nello sport americano (come per esempio Joe Di Maggio), ma quando irruppe sulla scena Cassius Clay, proveniente dalla natia Louisville negli anni Cinquanta, nulla fu come prima: cambiò il mondo della boxe e dello sport in generale, ma per certi versi influenzò anche il mondo intero. In questo libro l'autore traccia non solo il profilo di un pugile e di un uomo, ma anche delle grandi speranze degli anni Sessanta, attravero le figure chiave dell'epoca. -
I compiti a casa. Genitori, figli, insegnanti: a ciascuno il suo ruolo
Fonte di conflitti e di un interminabile braccio di ferro familiare, i compiti a casa sono la cassa di risonanza per affrontare la questione cruciale della motivazione allo studio. Philippe Meirieu si rivolge agli studenti, ai genitori, agli educatori e colloca il problema nel complesso delle questioni che attualmente attraversano la scuola. Il saggio passa in rassegna gli aspetti concreti del lavoro individuale degli studenti e fornisce loro una serie di suggerimenti applicabili per rendere più facile l'apprendimento. -
Buskashì. Viaggio dentro la guerra
Gino Strada, chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, l'associazione umanitaria italiana per la cura e la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo, racconta in questo libro la storia del viaggio in Afghanistan iniziato il 9 settembre 2001, due giorni prima dell'attentato terroristico di New York. L'autore firma questo diario di viaggio che è al tempo stesso una testimonianza della guerra che ha portato alla disfatta dei talebani, la conquista della capitale da parte dell'Alleanza del nord e la ""liberazione"""" di Kabul."" -
Piccolo Cesare
Il fenomeno-Berlusconi è il segnale di un'involuzione politica più generale, di una degenerazione della democrazia che coinvolge non solo l'Italia, ma tutto il mondo occidentale. Mentre alcuni aspetti del fenomeno possono apparire folcloristici, altri non lo sono affatto, e sono anzi l'anticamera di una qualche forma postdemocratica di società: ne sono un esempio il governare, secondo il giornalista, esclusivamente per i propri interessi, l'uso sistematico della menzogna, la demonizzazione degli avversari, lo screditamento di tutte le istituzioni, la furia di produrre a ogni costo leggi nuove che eliminino le tracce del sistema precedente.