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Swatch group story
Tutti conoscono l'orologio Swatch. Un prodotto diventato un fenomeno di costume e di moda, È grazie a esso e alle geniali intuizioni di Nicolas G. Hayek che fu salvata e rilanciata l'industria orologiaria svizzera, facendola uscire dalla gravissima crisi degli anni 1975-1985, quando venne messa letteralmente in ginocchio dall'industria giapponese e americana (Seiko con la rivoluzione del quarzo e Timex con orologi meccanici di bassa gamma sono due marchi fra gli altri che contribuirono al suo tracollo). La storia del gruppo Swatch è più complicata, avventurosa e ricca di quanto non si sospetti. Perché l'orologio di plastica è solo una tessera di un mosaico molto più ampio ed esteso nel tempo. Del gruppo fanno parte non solo produzioni low cost, ma anche marchi di lusso. Il ruolo dell'orologio di plastica per la rinascita del gruppo è legato alla rivoluzione che il suo lancio ha comportato dal punto di vista del marketing, con la creazione di una vera marca globale. E dietro al marketing ci sono processi industriali altrettanto rivoluzionari. -
Smart city, smart citizen. Meet the media guru
"Siamo di fronte a un cambiamento sostanziale: non più l'idea dell'architetto, del designer o dell'ingegnere che procede 'dall'alto' e - come Le Corbusier può permettersi di imporre la sua visione, ma piuttosto una visione che può nascere 'dal basso' e crescere partendo da tutti noi, insieme."""" (Carlo Ratti)" -
Social innovation. Meet the media guru
Se crediamo che nulla sia possibile, nulla lo sarà. Proviamo allora a risvegliare la fiducia nelle nostre possibilità e riaccendere la speranza: là fuori esiste un mondo straordinariamente fertile di progetti, di idee, di programmi grandi o piccoli. L'innovazione sta subendo un processo di democratizzazione e, sottratta a una manciata di esperti nei laboratori, diventa un'attività a cui tutti possiamo prendere parte. -
La stabile organizzazione nelle imposte sui redditi. Con aggiornamento online
Il volume illustra la definizione di stabile organizzazione ai fini delle imposte sui redditi, con particolare riguardo alla normativa interna e ai paradigmi internazionali di maggiore diffusione, i Modelli di Convenzione OCSE ed ONU e analizza le ragioni economiche originarie e quelle evolutive poste a fondamento dell'istituto, ripercorrendone gli sviluppi storici, dalle origini fino ai giorni nostri. L'esame si focalizza sui testi normativi e sulla loro esegesi e mette a confronto le diverse correnti interpretative e la giurisprudenza prevalente, soffermandosi sulle criticità più evidenti e sui possibili scenari futuri della materia. Particolare attenzione è dedicata alla norma interna e alla sua peculiarità, dettagliatamente esaminata negli aspetti più problematici. Date le sempre più emergenti e frequenti esigenze della pratica legale e tributaria, il testo si presta sia all'approfondimento che alla consultazione professionale. Prefazione di Francesco Tesauro. -
Innovare i sistemi di controllo. Affrontare la crisi e sostenere la crescita
I sistemi di controllo, quando sono capaci di innovazione e adattamento, possono garantire efficacia di indirizzo al governo dell'impresa e guidare il cambiamento organizzativo, contribuendo alla sostenibilità dell'azienda nel tempo. Se tuttavia il controllo assicura all'organizzazione il raggiungimento delle sue finalità, il problema è come esercitarlo in modo efficace e a costi accettabili. La sfida è complessa perché il controllo ha contenuti multidisciplinari; può essere attuato sul piano organizzativo, strategico, operativo; può esercitarsi sulle azioni, sulle persone, sui risultati; può far perno sulle diverse componenti del sistema: la pianificazione, i controlli cibernetici, le ricompense e gli incentivi, i controlli amministrativi, la cultura. Accanto alle regole e alla loro condivisione, il fattore di successo risiede però sempre nel comportamento degli individui: sono infatti le persone che, agendo giorno per giorno, assicurano che i controlli vengano implementati e siano efficaci. Questo rende il controllo una funzione particolarmente difficile e scarsamente standardizzabile. Gli autori affrontano il tema dell'innovazione dei sistemi di controllo prendendone in considerazione tre aspetti: la trasformazione in presenza di alcuni fattori strategici di cambiamento; il ruolo loro affidato in momenti di profonda crisi e di svolta strategica; la funzione di supporto alla crescita aziendale. -
Resilience. Sette principi per una gestione aziendale sana e prudente
Gli indicatori di performance più comunemente utilizzati dalle imprese misurano l'andamento su un arco temporale che raggiunge al massimo un anno, ma sempre più spesso si arresta sulla soglia del semestre quando non del trimestre. Se a ciò si aggiunge il sempre più veloce turnover del top management, risulta che poche aziende elaborano strategie di lungo termine e molte restano concentrate su tattiche a tre mesi. Alla luce di questi fenomeni, appare necessario per le imprese (se non urgente) acquisire l'abilità, chiamata resilience, di adattarsi, resistere e risollevarsi dagli shock esterni. Sono molte le aree in cui un manager si trova oggi a dover prendere decisioni: capire quanto internazionalizzare e in quali mercati, su quali business investire, se propendere per un'intensa diversificazione delle attività o focalizzarsi su business specifici, quale immagine trasmettere ai consumatori, come incentivare i dipendenti. Sapere come porsi di fronte a questi trade-off può garantire la sopravvivenza oltre la crisi, la possibilità cioè di essere resilienti. Per affrontare tali sfide al meglio, il libro individua sette driver concreti, analizzabili attraverso schede di self-assessment, e offre un indicatore per misurare la resilience, basato sulla relazione tra ritorno sugli investimenti a lungo termine ed esposizione al rischio (un tool consente di calcolare la misura). -
Rewire. Cosmopoliti digitali nell'era della globalità
L'immenso potere di Internet e delle nuove tecnologie ci ha fatto credere che il crescente numero di persone connesse avrebbe inevitabilmente portato a un mondo più piccolo e più cosmopolita. Niente di più falso. La tendenza umana a fare gruppo e a interessarsi a guanto la circonda fa sì che la maggior parte delle nostre interazioni, online e offline, sia con realtà con le quali abbiamo molto in comune. I formidabili progressi realizzati dalle tecnologie dell'informazione non hanno cambiato le nostre abitudini. La tecnologia finisce così per sconnetterci e distaccarci dal resto del mondo. Per contrastare questa tendenza all'autosegregazione, Zuckerman propone in particolare tre soluzioni per connettere il web. La prima è seguire coloro che definisce ""figure-ponte"""", blogger in grado di tradurre e contestualizzare idee da una cultura a un'altra. La seconda è poter contare su traduzioni trasparenti perché va da sé che un mondo interconnesso sia un mondo poliglotta. Si amplia il potenziale per conoscere e apprendere cose nuove. Ma lo stesso vale per la possibilità di fraintendere. La terza è programmare la """"serendipità"""", concetto oggi abusato e frainteso, e che potrebbe essere definito come la scoperta, tra causalità e sagacia, di cose che non si stavano affatto cercando."" -
Social mobile marketing. Il marketing nell'era dell'ubiquitous internet, della sharing economy e dei big data
Le trasformazioni indotte dalle potenzialità delle nuove tecnologie di comunicazione richiedono un ripensamento radicale nell'approccio al marketing management. Il Social Mobile Marketing (il nuovo marketing digitale) non può essere declinato come modalità specializzata e separata di marketing tecnologico o di canale, ma va concepito come un modo totalmente nuovo di fare marketing, capace di includere l'innovazione in una visione inedita della formazione e della governance dei mercati. Se i mercati sono conversazioni mediate, la tecnologia agisce nelle interazioni e nelle narrazioni di marca, mentre le relazioni si configurano come processi di ""social sensemaking"""" che non possono essere decisi e analizzati distinguendo per canale o per media. La diffusione dei social media e delle tecnologie ubique e immersive (dalla telefonia mobile all'lnternet delle cose nei mercati, nelle organizzazioni e nelle economie collaborative) rende questi principi ancor più evidenti e richiede un cambio di passo teorico e manageriale. Ogni interazione può infatti essere """"aumentata"""" attraverso l'utilizzo di contenuti in mobilità (e non solo in augmented reality), l'accesso e il processamento ubiquo di dati e codici per contestualizzare gli incontri, e le potenzialità di collaborazione offerte dalla portabilità dei social network."" -
La governance dei rischi. Un riferimento per gli organi e le funzioni di governo e controllo
Il Codice di Autodisciplina del Comitato per la Corporate Governance promosso da Borsa Italiana parla chiaro, affermando la centralità dei rischi nella governance dell'impresa e richiedendo una specifica valutazione di merito della loro gestione da parte degli organi di governo ed una concreta vigilanza da parte degli organi di controllo. Anche per le agenzie di rating l'efficacia della risk governance costituisce un rilevante elemento per la valorizzazione dell'impresa. Il libro offre un concreto punto di riferimento per gli organi di governo e di controllo, i manager d'azienda ed il mondo accademico nella trattazione dei temi relativi alla gestione dei rischi e dei controlli e trova applicazione in tutte le aziende, siano esse quotate o non, che appartengano al settore finanziario o meno, che stiano ancora valutando e implementando la risk governance nelle proprie organizzazioni o che l'abbiano già realizzata. Il governo dei rischi comprende non solo la chiara definizione di ruoli e responsabilità, ma anche l'effettiva implementazione di un modello di gestione degli stessi, da scegliere in modo consapevole, considerando i diversi approcci e le best practice internazionali e da integrare nel processo di pianificazione strategica dell'impresa. I Business Case riferiti da primarie aziende quotate consentono di illustrare approcci pratici ed efficaci nell'applicazione dei princìpi contenuti nell'opera. -
Boomerang. Perché cent'anni di tecnologia non hanno (ancora) migliorato il mondo
Il boomerang è uno strumento infido: Charlie Brown l'ha provato sulla sua pelle. Ha bisogno di perizia, spazio, tempismo. Richiede una dose di rischio. Non è un gioco, comunque la si pensi. Per questo è una metafora che racconta maledettamente bene il modo con cui abbiamo lanciato negli ultimi cent'anni i nostri stream di ricerca, aspirazione, desiderio, ambizione attraverso la tecnologia, in nome di un non meglio identificato futuro che però assomiglia sempre di più alla fine dell'utopia. Questi boomerang hanno viaggiato. Alcuni per distanze e fratture temporali brevissime. Altri stanno ancora compiendo la loro parabola. Altri ancora, molti, troppi, ricadono - ieri, oggi, chissà come e quanto domani - sulla nostra vita. Hanno incisa la fine dell'utopia sul legno del loro dorso. Hanno effetti devastanti per il pianeta. Colpiscono ripetutamente, inaspettatamente (in un'era in cui dichiariamo di saper prevedere tutto), indistintamente, implacabilmente. Quando li abbiamo lanciati eravamo nel pieno del nostro sogno di crescita, di sviluppo, di possibilità. Alla scoperta di una nuova definizione di infinito, direttamente gestita dalle nostre mani e dal nostro sapere, abbiamo caricato la tecnologia di responsabilità mostruose nel promettere la salvezza per ogni disastro, la cura a ogni malattia, la soluzione a ogni equazione. Tutto era lontano e non ci siamo dati troppa pena delle conseguenze. Ma oggi? -
Comunicazione, poteri e cittadini. Tra propaganda e partecipazione
Spazio di espressione sociale, ma anche voce del potere, la comunicazione pubblica ereditata dal secolo scorso è oggi in crisi finanziaria e strategica e chiede un nuovo paradigma che immagini Stato e società in una condizione di rapporto non più verticale e ""a una via"""", ma orizzontale e interattivo. In altri termini, il passaggio da propaganda a partecipazione. Il testo ripercorre le ragioni di questa crisi e si pone alla ricerca di una via di uscita, per l'Italia e per l'Europa, che sappia soddisfare la domanda di un sistema pubblico più relazionale e di servizio. Un percorso che deve tuttavia fare i conti con la debolezza del cambiamento oggettivo delle pubbliche amministrazioni, ancora nelle mani della cultura giuridica del controllo e poco alimentate managerialmente dalla cultura economica dello sviluppo e dalla cultura sociale della relazione. Le riflessioni svolte - in un approccio volutamente vicino alla conversazione - vanno nella prospettiva di una comunicazione pubblica che, per accompagnare i rapporti tra istituzioni e società nel campo sia della solidarietà sia della competitività, non può contare solo su norme, decreti, trovate tecnologiche, ma ha grande bisogno di una formazione diffusa e qualificata che riparta da un ripensamento strutturale del valore della democrazia."" -
Italian factor. Moltiplicare il valore di un Paese
Se l'X factor degli show televisivi rappresenta il talento, ovvero quel quid che sostiene il vincitore, per il destino dell'Italia la X non è un'incognita ma il condensato stesso delle sue potenzialità: un mix di intelligenza, creatività, gusto, capacità tecniche e artigiane che, sul filo del genius loci, possiamo chiamare Italian factor. Oggi, a dispetto di quanto si dice e si legge sul sistema Paese, esiste la possibilità concreta che l'Italia e gli italiani giochino un ruolo rilevante in uno scenario globale di cambiamento. Il percorso del libro rende chiari ed espliciti gli elementi che da secoli limitano e plasmano il nostro carattere, per rileggerli come leve attraverso cui trasformare l'italianità e l'""Italian way"""" (il modo tutto italiano di fare le cose e quindi anche di produrre) in quell'""""Italian factor"""" capace di trasformare una vocazione psicologica e un'attitudine culturale in fattore di moltiplicazione per il valore delle nostre attività e delle nostre imprese. L'ottimismo che l'individuazione dell'""""Italian factor"""" ispira ha solide radici storiche che affondano nel Rinascimento, una dimensione psicologica che si gioca intorno alla peculiarità delle italiche virtù; una dimensione socio-culturale ricca di elementi di cambiamento ad alta potenzialità. Ma soprattutto l'""""Italian factor"""" dimostra la propria forza dispiegandosi nella concretezza di una dimensione aziendale fatta di successi, come attestano i casi di eccellenza di Brunello Cucinelli, Eataly, Ferragamo, Moleskine."" -
Vite vissute
Questo volume è idealmente il seguito dei tre libri ""Li ho visti così"""", scritti col giornalista Ermes Zampollo, che ringrazio di cuore. Esso porta da 47 a 57 i personaggi della mia galleria, scelti fra i tanti che ho conosciuto durante la lunga vita accademica e professionale. La mia vita operativa nel frattempo ha raggiunto i 64 anni: 1949-2013. Le regole non sono cambiate. In questo volume si può forse notare un'accentuata presenza di figure di un passato meno recente. Solo due i personaggi operativi."" -
Social networks offline. Marketing di rete e crescita aziendale
Il marketing di rete rappresenta una realtà empirica interessante e, al contempo, un concetto complesso e multiforme. Contando su relazioni di fi ducia esistenti e consolidate, nelle quali, certamente, i fattori emozionali e personali sono rilevanti, il networker trasforma la fiducia, l’amicizia, la reputazione e la benevolenza personale in vero e proprio valore economico. Tuttavia, senza la promozione diretta e il coordinamento di un ente centrale (la Network Marketing Direct Selling Organization) che assicuri chiari incentivi all’unità e alla coesione, l’impresa a rete non ottiene le desiderate performance. Il libro analizza il tema della crescita aziendale nelle imprese organizzate secondo il modello del marketing di rete e presenta alcuni case study di successo: ACN S.p.A., Care Holding s.r.l., Lyoness S.p.A. e Pef S.p.A. -
Marketing emozionale e neuroscienze
Il marketing, la comunicazione e le neuroscienze hanno un fondamentale punto di contatto: le emozioni. Le marche e le aziende sono strenuamente impegnate a cercare nuove conferme della propria identità e del proprio posizionamento. Innovare il marketing dipende sempre più dalla capacità di adottare nuovi modelli strategici che combinano discipline come le neuroscienze, il design, la filosofia, l'antropologia culturale. Emozioni, esperienze, semplicità sono gli ingredienti di un nuovo modo di fare marketing: il neuromarketing. La nuova edizione presenta aggiornamenti e include nuovi casi. -
Fare selezione. Esperienza e metodo nella scelta delle persone
Mettere la persona ""giusta"""" nel posto """"giusto"""" è l'obiettivo di ogni processo di selezione: valorizzare pienamente la professionalità dei collaboratori crea infatti le condizioni per prestazioni di successo e quindi per la costruzione del vantaggio competitivo dell'impresa. Un processo di selezione efficace richiede però coerenza non solo tra persona e posizione ma, soprattutto, tra persona e organizzazione. La ricerca della corrispondenza tra candidato e ruolo non deve perciò basarsi unicamente sulle competenze tecnico-specialistiche: fondamentale è osservare le competenze comportamentali, i valori e più in generale gli atteggiamenti nei confronti del lavoro. In questa direzione, il libro offre un utile contributo integrando in un'unica prospettiva riferimenti teorici e pratici (strumenti di analisi, griglie di osservazione e valutazione, indicazioni per condurre interviste di selezione, competency-based interview e assessment center, test), e fornisce tutti gli elementi utili per affrontare - supportati da una metodologia che garantisca rigore e oggettività alla rilevazione e alla valutazione - un'attività molto delicata per implicazioni individuali e organizzative. La condivisione di esperienze ed esempi concreti rende inoltre facilmente trasferibili e utilizzabili nella pratica i modelli e i concetti presentati."" -
HR management. Far crescere le persone per far crescere il business
Sostegno alla motivazione, gestione del talento e sviluppo dell'innovazione sono oggi le priorità assegnate alla funzione HR, ma è nella loro attuazione che risiede la sfida maggiore per chi si occupa di risorse umane. Il libro raccoglie questa sfida a beneficio di tutti coloro che la affrontano quotidianamente, focalizzando l'attenzione sui temi più ""caldi"""" che interessano i principali processi di gestione delle persone. Come parlare di selezione in tempi di crisi senza sembrare fuori luogo? Come promuovere il cambiamento da una cultura incentrata sulla valutazione della performance a una incentrata sulla sua gestione a tutto tondo? È possibile progettare le carriere in un contesto di importanti ristrutturazioni? Ha senso investire in formazione e per chi? Quali sono i motivi della crescita esponenziale del coaching e come utilizzarlo efficacemente? Che cosa si intende davvero per total reward nella pratica quotidiana? Come valorizzare le diversità delle persone in azienda? A fare da sfondo al dibattito sono le esigenze di una (ri)progettazione organizzativa - flessibile e adattiva - e le riforme legislative che investono il mercato del lavoro. In un intreccio proficuo fra teoria e pratica, il volume risponde alle domande dando voce a esperti e professionisti HR che adottano gli stessi processi con ottiche differenziate, e offre al lettore la possibilità di confrontarsi, capitolo per capitolo, con i progetti di aziende come Altran, AXA, Danone, EY, Intesa Sanpaolo..."" -
Continuità e crescita dell'impresa familiare. Aspetti civilistici e fiscali. Con aggiornamento online
Continuità, crescita e passaggio generazionale sono temi che interessano gran parte delle imprese familiari. Il volume si pone come obiettivo l'analisi dei principali aspetti civilistici e fiscali che caratterizzano i suddetti temi, approfondendo aspetti operativi con l'utilizzo di casi pratici che prendono spunto dalle esperienze professionali affrontate. Il volume, dopo aver trattato gli aspetti relativi alla razionalizzazione del patrimonio dell'imprenditore, esamina le forme attraverso le quali l'impresa può ottenere nuovi mezzi finanziari, sia a titolo di capitale, sia a titolo di debito. Vengono poi approfonditi gli strumenti di governance per disciplinare i rapporti tra i soci (della famiglia o terzi), quali le categorie speciali di azioni, gli strumenti finanziari partecipativi, le clausole statutarie e i patti parasociali. Un capitolo è dedicato alla holding di famiglia, alle sue finalità ed alle modalità pratiche per la sua creazione. Vengono poi esaminati i vincoli civilistici al passaggio generazionale, evidenziando l'importanza della predisposizione, da parte dell'imprenditore, di un testamento, per poi chiudere con un'analisi dell'imposta sulle successioni e donazioni. -
Le scatole delle idee. Liberare la creatività per il business
Bic inventò la penna a sfera, un oggetto pratico ed economico che soppiantò rapidamente le costose e scomode stilografiche e divenne leader negli strumenti per scrivere. Ad un certo punto, per crescere ulteriormente, qualcuno suggerì di produrre degli accendini. Un'idea assurda, a prima vista. Certamente senza senso se si pensa che ""Bic è un produttore di penne"""". Cosa c'entrano gli accendini? Ma se si pensa a Bic come un """"produttore di oggetti a basso costo usa e getta"""" l'idea appare subito meno assurda. Anzi, inizia a sembrare una buona idea. Bic divenne leader anche nel mercato degli accendini, e poi dei rasoi. Bic si era liberata da uno schema che ne limitava le possibilità. Ma l'esortazione a """"pensare fuori dagli schemi"""" (""""thinking out of the box"""") non basta: una volta che si è genericamente fuori da uno schema, che si fa? Non si va molto lontano. Bisogna essere ben consapevoli da quale schema si è usciti - produttore di penne - e soprattutto bisogna costruire un nuovo schema all'interno del quale muoversi - produttore di oggetti a basso costo usa e getta - per riuscire a pensare e creare produttivamente. Se non siamo consapevoli degli schemi che usiamo, rischiamo di rimanerne prigionieri - nella migliore delle ipotesi perdendo opportunità, nella peggiore esponendoci a rischi anche gravi. Dai vecchi schemi possiamo uscire solo creandone di nuovi. E creare nuovi schemi è la chiave per aprire le porte dell'innovazione. Ma attenzione: non tutti i nuovi schemi sono buoni..."" -
Rete e social media in Cina. Meet the media guru
"L'Internet cinese è un ecosistema pienamente maturo, densamente popolato e notevolmente remunerativo, i cui """"netizen"""" considerano, consciamente o meno, membri di una sorta di sottosistema di governo."""" (Kaiser Kuo)"