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Diritto e fisco nel mondo dei giochi. Profili regolatori, civilistici e tributari
In Italia il settore dei giochi è sottoposto a un elevato numero di vincoli e disposizioni normative. In questo scenario il ruolo fondamentale è stato assunto dall'Amministrazione dei Monopoli di Stato la quale ha organizzato il settore dei giochi portando il modello italiano a essere uno tra i più completi e coerenti, favorendo la nascita di un avanzato comparto industriale che opera in condizioni di sicurezza normativa e di continuo avanzamento tecnologico. Da qui una imponente e complessa normativa settoriale e fiscale in continua evoluzione. Il libro affronta la materia dei giochi dal punto di vista regolatorio, civilistico e tributario. Gli autori, grazie a una quasi ventennale esperienza professionale in comune nel settore dei giochi, intendono in tal modo fornire un supporto agli operatori e agli esperti che fanno di questo business il centro del loro impegno, spesso settoriale, e possono sentire l'esigenza di una guida ""completa e leggibile"""". Nel contempo è intenzione degli autori rivolgersi anche a tutti gli esperti non specialisti che hanno visto da """"lontano"""" la materia, con l'auspicio di avvicinarli a tematiche così specifiche e peculiari."" -
Supply chain management e made in Italy. Lezioni da nove casi di eccellenza
In un contesto economico segnato da grande incertezza e in uno scenario internazionale sempre più competitivo, diventa estremamente importante rafforzare il primato delle produzioni del Made in Italy. Oltre a investimenti su brand e qualità dei prodotti, le aziende devono saper utilizzare anche la leva dell'innovazione dei processi operativi. Il libro documenta - attraverso l'analisi di nove casi aziendali espressione dell'eccellenza italiana - il contributo dei processi di Supply Chain Management alla competitività delle aziende e identifica le aree di innovazione nei processi di SCM in grado di sostenere il differenziale competitivo basato sui tradizionali elementi di riconoscibilità e qualità. Come emerge in modo univoco dai casi esaminati, l'adozione di prassi di integrazione dei processi e lo sviluppo di logiche di collaborazione con gli attori a monte e a valle della supply chain consente di consolidare in misura significativa la competitività aziendale. Lo sviluppo di relazioni inter-organizzative - finalizzato alla ricerca non solo di razionalizzazioni operative di breve termine, ma anche di soluzioni innovative per favorire la riorganizzazione delle modalità di gestione dei processi permette di conseguire miglioramenti sensibili sul fronte delle prestazioni sia di carattere economico-finanziario, sia di natura operativa. -
Teniamoci in contatto. La vita come impresa
In un mondo in cui il rischio lavoro è alto, la concorrenza globale è aspra e il patto fra datore di lavoro e dipendente sta venendo meno, occorre attrezzarsi. Occorre imparare a gestire il proprio percorso professionale come un'impresa, meglio ancora come una start-up: predisporre un piano, essere pronti al cambiamento, avere una soluzione di riserva sono i primi passi per assicurarsi un vantaggio competitivo. Se poi - come anche in Italia recenti indagini dimostrano - la selezione per le posizioni aperte si avvale sempre più spesso di canali informali nei quali le conoscenze personali giocano un ruolo fondamentale, saper gestire una buona rete di relazioni si rivela il fattore vincente. In questo quadro, i social network offrono oggi uno strumento indispensabile, a patto di saperli usare con intelligenza. Forti della loro esperienza di imprenditori e, nel caso di Hoffman, del punto di vista privilegiato che solo il fondatore di LinkedIn può avere, gli autori forniscono indicazioni per non commettere errori. -
La rete che lavora. Mestieri e professioni nell'era digitale
Il lavoro è diventato un oggetto sempre più sfuggente: non solo le scienze sociali, anche la letteratura, il cinema e l'arte hanno perso la capacità di rappresentarlo. Le associazioni sono in affanno: faticano a entrare in relazione con lavoratori dispersi e mobili, non riescono a individuare bisogni collettivi su cui costruire le proprie piattaforme contrattuali, hanno perso quel senso di appartenenza necessario all'esercizio della rappresentanza. I siti di social network sono una piazza, dove incontrarsi e parlare del proprio lavoro, ma anche un auditorium, dove confrontarsi e riflettere, una fiera, dove mettere in mostra i propri prodotti e un mercato, dove scambiare risorse. Attraverso i social network, l'azione collettiva lascia il passo a quella connettiva, l'appartenenza alla connessione, la solidarietà alla collaborazione. Questo libro raccoglie le esperienze e i racconti del lavoro che cambia, attraverso i social media. Storie di lavoratori che nei social network vedono cadere i confini tra i loro ruoli e cercano nuove modalità per rappresentare la propria identità e costruire una reputazione; storie di persone che navigano le reti per cercare lavoro; storie di dipendenti alla ricerca di informazioni e occasioni di confronto che vadano oltre i confini delle loro aziende; storie di professionisti che nei social media costruiscono nuove comunità professionali. -
Li ho visti così. Protagonisti di università, industria, banca, professione nell'ultimo mezzo secolo. Vol. 3
"Il terzo volume di """"Li ho visti così"""" porta da 35 a 47 i personaggi della mia galleria, scelti fra i tanti che ho conosciuto durante la lunga vita accademica e professionale. La mia vita operativa nel frattempo sta raggiungendo i 63 anni: 1949-2012. Ciò malgrado ho esteso - con coraggio (o incoscienza?) - gli impegni accademici fino al 2014. Le regole non sono cambiate. In questo terzo volume si può forse notare un'accentuata presenza di figure di un passato meno recente. Rimane valida in ogni caso la regola del filosofo Joubert: """"la storia, come la prospettiva, ha bisogno della lontananza"""". Nel terzo volume, solo per il professor Giovanni Ferrerò, appare un """"co-personaggio"""": il miglior amico della sua vita, il professor Pellegrino Capaldo. Aumentano, invece, da sette a nove le """"classi di personaggi"""": abbiamo aggiunto le classi dei Maestri """"non bocconiani"""" che pure sono stati (o sono) grandi Maestri; e dei """"bocconiani di ferro"""" che, pur non avendo raggiunto la """"fama"""" in un campo specifico, hanno fatto onore alla loro università. Contravvenendo infine a tutte le regole, a queste oltre alle sette classi di personaggi comprese in questo terzo volume, ne ho aggiunto una che non so qualificare, ma che comprende il """"personaggio"""" più importante della mia vita: mia moglie Lina che, tragicamente mi ha lasciato il 14 dicembre 2010.""""" -
Lavorare o collaborare? Networking sociale e modelli organizzativi de l futuro
"Meno finanza e più società"""": così suona oggi l'appello condiviso da più parti quando si tocchi il tema della crescita. Alla ricerca di una via nuova per generare quel valore che l'accumulazione capitalistica non è più in grado di garantire, in un contesto di complessità e connessione crescenti, dominato dai fattori intangibili della conoscenza e della capacità di innovazione, e dalla richiesta di un'efficienza sempre più spinta, il modello alternativo deve ripartire dall'interno delle imprese e dalle capacità delle persone. La domanda posta dal titolo di questo libro implica allora nella realtà molto più di un semplice shift pratico, facilitato dalla tecnologia """"social"""" del momento. Arriva a racchiudere un profondo riesame del proprio """"essere impresa"""" prima ancora di incontrare il mercato e focalizza un punto cruciale della sfida che le organizzazioni si trovano ad affrontare: chiudersi o aprirsi? Resistere sul fronte dell'""""abbiamo sempre fatto così"""" o mettersi in gioco e misurarsi con la riscoperta di un """"sé"""" collaborativo e comunitario all'interno di un processo di massa? Ridefinire il concetto di giornata, così come di luogo di lavoro; immaginare strutture organizzative adhocratiche anziché gerarchiche; sconvolgere abusi semantici tipici del secolo scorso come team o riunione; sfidare il caos; mettere in discussione anni di leadership cristallizzate; confrontarsi con il perimetro labile di una privacy tutta da reinventare: è arrivato il momento di iniziare a collaborare." -
Contenere i costi. Una via per crescere senza rinunce
Il contenimento dei costi è un approccio alla gestione dei risultati economici aziendali non ancora pienamente compreso nelle sue reali potenzialità. Troppo spesso dettato dall'urgenza, si traduce in tagli drastici, poco selettivi e indifferenziati: una pratica alla quale si arriva malvolentieri, quasi fosse una sostanza da maneggiare con cura, una medicina da somministrare solo in situazioni di crisi. Comunemente associato all'idea di rinuncia, il contenimento dei costi è invece un meccanismo in grado di liberare risorse inaspettate, già presenti in azienda. Un modesto risparmio può procurare un beneficio economico pari a un ragguardevole incremento di fatturato e potenziare le capacità competitive dell'azienda, consentendo il raggiungimento degli obiettivi strategici ed economico-finanziari di medio periodo. Il libro dimostra che una maggiore e costante attenzione ai costi è non solo una via per curare - o prevenire - situazioni di difficoltà, quanto piuttosto una strada maestra per crescere senza rinunce. Risultato di oltre vent'anni di esperienza in ricerca, formazione manageriale e consulenza direzionale sui meccanismi di programmazione e controllo e sui sistemi di contabilità direzionale, il volume delinea una logica e un modello generale nel quale ricomprendere e inquadrare tutte le tecniche e i metodi comunemente impiegati in questo campo. Prefazione di Marco Agliati. -
Creare valore a lungo termine. Conoscere, promuovere e gestire l'investimento sostenibile e responsabile
L'investimento sostenibile e responsabile è un autentico Giano bifronte. Riunisce in sé due dimensioni distinte, seppure non rivali, dell'attività di investimento: quella economica, dell'investitore che desidera accrescere il valore del proprio risparmio, e quella socio-ambientale, dell'investitore che vuole assegnare alla propria attività fini altruistici, volti a generare esternalità positive a vantaggio dell'intera comunità. È questa duplice natura a rendere l'investimento sostenibile e responsabile una realtà non semplice da concettualizzare e laboriosa da governare. Il volume nasce dalla consapevolezza che è arrivato il momento di mettere ordine su questi argomenti e offre un'occasione di riflessione e sistematizzazione a quanti ne sono incuriositi, siano essi operatori del mondo della finanza, aspiranti tali, semplici utilizzatori degli strumenti finanziari oppure osservatori del mercato. L'approccio scelto è molto concreto, lascia più spazio alle pratiche che alle teorie e predilige un linguaggio semplice, accessibile anche ai non addetti ai lavori. Lo scopo non è tanto quello di aprire un dibattito tecnico sui dettagli, quanto di allargare la platea dei soggetti che ne sanno a sufficienza per prendere (o suggerire), scelte di investimento consapevole. Le tre parti del libro forniscono un inquadramento generale sulle questioni fondamentali (definizioni e classificazioni, modalità di gestione, caratteristiche del mercato)... -
Poste Italiane. L'innovazione come strategia vincente
Tecnologia in evoluzione, regolamentazioni che cambiano, una domanda che si trasforma: gli operatori postali si trovano oggi ad affrontare sfide che impongono cambiamenti strategici profondi. In questi frangenti l'attenzione di Poste Italiane è rivolta a due importanti processi in atto, strettamente correlati tra loro: da un lato lo sviluppo tecnologico a supporto di nuovi servizi, dall'altro una diversificazione dell'offerta, abilitata da una nuova infrastruttura a rete e articolata in servizi finanziari, assicurativi e di telecomunicazioni. Il volume analizza questo scenario in un'ottica comparata, attraverso il confronto con altri paesi europei (Regno Unito, Francia, Germania). La crescente apertura dei mercati nazionali impone infatti di valutare la competitività di Poste Italiane anche rispetto a nuovi potenziali concorrenti. Individuate le caratteristiche della mutata domanda di servizi, la diversificazione emerge come chiave del successo di una strategia di innovazione capace di sfruttare economie di scala e di scopo. -
L' intelligenza collaborativa. Verso la social organization
Lo scientific management formalizzato da Taylor disegna un'organizzazione in cui il potere scende dall'alto, le strategie sono definite da un vertice ristretto, gli obiettivi assegnati e non scelti, con un sistema di comando e controllo in cui sono i senior executives ad allocare le risorse. Prima del web era difficile immaginare alternative a questa ortodossia manageriale, ma Internet ha determinato l'esplosione di nuove forme di vita organizzativa, in cui il coordinamento si ottiene senza centralizzazione, il potere sta nelle capacità e non nei ruoli, la conoscenza condivisa trionfa sull'autoritarismo. Le comunità spontanee intorno a specifici interessi aumentano le opportunità di innovazione e le performance sono valutate dai pari. La crescente disponibilità di social software (anche gratuiti) e la massiccia introduzione sul mercato di piattaforme collaborative da parte di tutti i grandi player dell'ICT rendono oggi realizzabile questa nuova visione. La social organization, intesa come un modo nuovo di fare impresa che consente a un vasto numero di persone di lavorare collettivamente - valorizzando le singole riserve di competenza, talento, creatività ed energia -, può diventare realtà. Il libro fornisce una guida strategica per affrontare il cambiamento derivante dall'utilizzo dei social media e dai processi di collaborazione emergenti dal basso. -
Le valutazioni per il transfer pricing degli intangibili
Tra tutte le tematiche attinenti il c.d. transfer pricing quella della corretta determinazione del prezzo di trasferimento degli intangibili (sia esso un prezzo di cessione oppure un canone d’uso) nell’ambito di transazioni concluse tra soggetti appartenenti ad uno stesso gruppo è certamente una delle più complesse e controverse. Tenuto conto di quanto indicato, nel 2010, l’OECD ha avviato un progetto di studio specificatamente dedicato agli intangibili. I principi messi a punto dal gruppo di lavoro attivo in seno al predetto organismo sono contenuti nel documento intitolato “Aligning Transfer Pricing Outcomes with Value Creation – Actions 8-10: 2015 Final Reports”. Gli stessi sono stati recentemente recepiti nel Chapter VI “Special Considerations for Intangibles” del documento intitolato “OECD Transfer Pricing Guidelines for Multinational Enterprises and Tax Administrations”. Gli autori analizzano il quadro normativo di riferimento e affrontano, con l’ausilio di numerosi casi tratti dalle esperienze professionali maturate negli ultimi anni, tutte le principali problematiche valutative connesse alla corretta determinazione del prezzo di trasferimento degli intangibili. L’obiettivo del libro è quello di fornire delle linee guida che possano essere un riferimento per tutti coloro che si occupano di transfer pricing: professionisti, dirigenti d’impresa e funzionari dell’amministrazione finanziaria. -
La conoscenza partecipata. Nuove pratiche di knowledge management
Le nuove pratiche di knowledge management richiedono di considerare la gestione della conoscenza non come una tecnica, ma come un processo - per sua natura sociale e dinamico - che per funzionare deve coinvolgere le persone ed essere integrato nelle loro prassi di lavoro. La conoscenza di cui parla questo libro è pertanto quella partecipata, ovvero utilizzata dalle persone e da loro continuamente alimentata. È quella creativa, da cui può nascere e che può rendere i processi più efficienti, le decisioni più rapide, le soluzioni più a portata di mano. È quella che si trasforma in apprendimento individuale e organizzativo e che pertanto mette un'azienda in condizione di competere e di evolvere. Un approccio partecipativo alla conoscenza richiede un modo nuovo di governare le dinamiche evolutive del sapere, e di gestire le relazioni e la comunicazione con le persone. Queste pagine, che non offrono ricette ""preconfezionate"""", suggeriscono possibili percorsi per adottare tale approccio attingendo sia a modelli teorici, sia a esperienze pratiche, sia a interpretazioni sul futuro che ci aspetta."" -
Open. Modelli di business per l'innovazione
A Henry Chesbrough (e al suo primo libro) si deve l'espressione open innovation, entrata a pieno titolo nel linguaggio manageriale insieme al concetto che veicola: in un mondo in cui le fonti della conoscenza sono sempre più distribuite e diffuse, per spingere la crescita bisogna cogliere le buone opportunità al di fuori delle mura aziendali. Le imprese - di ogni dimensione - devono imparare a gestire un processo innovativo ""aperto"""" agli stimoli esterni, capace al contempo di esportare quelle idee che all'interno non verrebbero messe a frutto. Per realizzare profitti diventano allora necessari nuovi modelli di business, improntati a questa apertura. Il volume propone quindi una serie di strumenti utili per la loro diagnostica e prende in esame ostacoli e rischi del percorso di apertura, indicando come sfruttare al meglio le opportunità presenti all'esterno, sul mercato delle idee e delle tecnologie. In un contesto di protezione di marchi e brevetti, l'impresa deve imparare innanzitutto a gestire e valorizzare la proprietà intellettuale e, a partire da essa, ideare modelli di business innovativi, in grado di far leva sugli asset intangibili per accrescere la competitività. L'edizione italiana è arricchita dal racconto di decine di casi di aziende che nel nostro Paese hanno saputo innovare il loro approccio al mercato proprio cogliendo nuove opportunità dall'esterno."" -
Diamoci del noi. I legami che danno futuro al lavoro
A chi di noi non è capitato, in questo tempo di crisi, di sentirsi richiedere sul lavoro maggior coinvolgimento, più energia, partecipazione e anche responsabilità crescenti? Tutto ciò in un contesto di poca chiarezza e in un mondo organizzativo nel quale gli spazi di ascolto, coesione e dialogo sono erosi dall'emergenza, dalla frenesia e da una sorta di anestesia emotiva. La quotidianità, inoltre, offre sempre meno occasioni alla pratica del dubbio e della riflessione, con l'evidente paradosso che il crescere dell'incertezza e della vulnerabilità non producono un pensiero altrettanto capace di porsi interrogativi, semmai l'opposto: un agire reattivo e spontaneo, ancor più ancorato al funzionamento inconsapevole delle strutture neurologiche di risposta e adattamento alla realtà. Quale spazio resta allora per una speranza diversa dalla salvaguardia del proprio lavoro, dal si salvi chi può, connessa invece alla realizzazione di una cittadinanza di sé nel lavoro e nel mondo? E, dalla parte delle organizzazioni, come rifondare l'alleanza tra persona e lavoro, tra individuo e società? La costruzione di un futuro migliore passa per la capacità di dirsi e darsi un ""noi"""" fatto di progetti, basato sulla bellezza, sulla forza di volontà e su una leadership più vicina. Un futuro che ha bisogno di riabilitare le risorse neurologiche cognitive della coscienza e della consapevolezza, un futuro che inizia dal coraggio di vincere la routine e la sua rassicurante protezione."" -
Per me... numero 1. Aneddoti (sportivi e non) per allenarsi da leader
Dan Peterson è ""il"""" Coach per antonomasia. Quello che forse non tutti sanno è che alla carriera sportiva ne ha affiancata una seconda come business coach, in cui da anni mette in gioco le sue grandi capacità comunicative e di motivazione sui temi della leadership e dell'efficacia personale, temi che avvicinano il mondo dello sport alle dinamiche di quello aziendale. Non è necessario essere appassionati di basket, aver seguito le squadre da lui allenate o le partite accompagnate dalle sue vivacissime telecronache: Dan Peterson lo conosciamo tutti. E chi non ricorda le sue frasi a effetto, su tutte """"Per me... numero 1!""""? Leadership, oggi più che mai, significa essere unici. Per crescere come leader (o far crescere dei leader) basta allenarsi, lavorando innanzitutto sulla capacità di apprendimento e sulla consapevolezza che questo processo richiede. Il libro raccoglie per la prima volta direttamente dalla voce del protagonista - una serie di aneddoti della vita di Dan Peterson. Da ciascuno degli episodi selezionati, e raccontati con tutta la vivacità del personaggio, si evincono gli insegnamenti che Dino Ruta ci aiuta a mettere a fuoco negli """"schemi di allenamento"""" a chiusura di ogni capitolo. Disegnate all'interno di un discorso coerente e scientificamente fondato sul tema della leadership, tali indicazioni trovano puntuale riscontro in """"schede di allenamento"""" spendibili nella pratica. Rivolto, come direbbe Peterson, agli """"amici sportivi e non sportivi""""..."" -
Infowar. La battaglia per il controllo e la libertà della rete
Lo scandalo PRISM - il programma in forza del quale le agenzie di intelligence NSA e FBI possono spiare telefonate e movimenti nel Web di cittadini statunitensi ed europei - le sempre più frequenti notizie di azioni di spionaggio cinesi ai danni di imprese statunitensi e la conferma dell'esistenza di piani USA per lanciare attacchi informatici contro paesi nemici hanno indotto i media di tutto il mondo a destarsi dal proprio torpore e a titolare a chiare lettere: ""Attenzione, siamo nel pieno di una cyberguerra!"""" Dovunque volgiamo lo sguardo possiamo ricavare istantanee che diffondono incertezza e sconcerto. Di fronte a uno scenario in così rapido e tumultuoso cambiamento non si hanno riferimenti certi ai quali aggrapparsi. Oggi più che mai si avverte il bisogno di una riflessione sui media che riesca a mettere in luce connessioni inaspettate tra gli eventi e a suggerire nuove prospettive attraverso le quali affrontare le complessità delle società contemporanee in Rete. """"InfoWar"""" prova ad affrontare il controverso scenario delle attuali guerre per il controllo delle informazioni, tentando di far luce su limiti e contraddizioni di alcuni approcci alle tecnologie della comunicazione. Prefazione di Geert Lovink."" -
Clima aziendale. Crescere dando voce alle persone
Un bravo manager sa annusare l'aria e sentire se il clima della propria azienda è ""buono"""" o """"cattivo"""". Per dirla con Bob Dylan, così come """"non serve un meteorologo per capire da che parte tira il vento"""", allo stesso modo sembrerebbe non servire uno studioso di organizzazione per comprendere quale sia il clima di un'azienda. Questo atteggiamento è molto diffuso e si basa sull'assunto che tutti - imprenditori, manager, lavoratori - sappiano (o, meglio, sentano) se """"splende il sole"""" o se """"infuria la bufera"""". I fenomeni estremi sono per loro natura evidenti. Le cose iniziano però a complicarsi quando l'azienda non è così piccola e semplice da poter essere osservata a colpo d'occhio, quando non ci troviamo di fronte a fenomeni chiari e definibili in maniera uniforme, quando si passa del semplice sentire al più complesso analizzare e interpretare. Il libro ha il grande merito di mettere il management e chi si occupa di risorse umane di fronte all'importanza di comprendere in modo approfondito e scientifico la relazione che lega le persone al proprio lavoro, ai colleghi, ai capi e all'azienda. Un legame delicatissimo e cruciale, troppo spesso affrontato in modo approssimativo e aneddotico. Prefazione di Giuseppe Soda."" -
L' Italia che abbiamo trovato, quella che lasciamo
Il libro racconta, da diversi punti di vista quanti sono gli autori, la storia del nostro Paese a partire dagli anni '20, del secolo scorso. I cinque autori principali sono: Umberto Veronesi, Victor Uckmar, Vittorio Gregotti, Luigi Guatri (che del libro è anche coordinatore) e Tancredi Bianchi che, liberamente, trattano dei temi di loro competenza: salute e sanità, fisco, paesaggio e architettura, industria e università, banche. Saggi di altri autori completano l'opera: ""Il nostro passo deve farsi più spedito nel ripercorrere le strade del mondo"""" di mons. Ennio Apeciti, """"Dal miracolo economico al distacco dall'Europa"""" di Roberto Artoni, """"Tre generazioni di italiani"""" di Francesco Biliari e """"Sulla giustizia e altro"""" di Piergaetano Marchetti. Introduzione di Cesare De Carlo."" -
Wellness marketing. Nuove strategie per nuovi trend
Un nuovo mercato del benessere si sta formando dalla convergenza tra settori diversi: functional food, healthcare, pharma, dentale, fitness. Lo studio dentistico tradizionale evolve verso il modello a catena delle ""cliniche del sorriso"""". La farmacia tradizionale lascia spazio a veri e propri retailer con ampi spazi espositivi, merchandising sofisticato e un vasto assortimento all'interno del quale i farmaci da prescrizione sono solo una delle tipologie in vendita. Le aziende del settore healthcare si spostano dalla semplice fabbricazione di macchinari alla produzione e commercializzazione di device miniaturizzati e digitali. E ancora: se medici di base e dentisti usano apparecchiature diagnostiche una volta dominio esclusivo di cliniche e ospedali, le imprese farmaceutiche soffrono la concorrenza di aziende cosmetiche e operanti nel settore del food, che con cibi e prodotti funzionali sostituiscono, per patologie e malattie non gravi, alcune categorie di farmaci. Mentre palestre e SPA da un lato e cliniche dall'altro vengono ad assomigliarsi sempre più: le prime offrono trattamenti estetici e curativi, le seconde trattamenti di benessere. Nasce così un nuovo ambito competitivo che richiede competenze specifiche: il Wellness Marketing, in cui orientamento al cliente e al mercato devono integrarsi con competenze tecnologiche indispensabili per il successo, e in cui occorrono strategie specifiche e attività di marketing mirate."" -
Dentro la banca... una capra campa? Lungimiranti speculazioni di un banchiere
Perché non si riesce mai a prevedere una crisi (ma sempre ci s'illude di saperlo fare)? Quali debolezze accomunano i trader affermati al meno sofisticato dei risparmiatori? Come possiamo migliorare il nostro tasso di successo nel trading? Come garantire un futuro di stabilità economica ai figli? Con molta ironia e una prospettiva insolita, da ""dentro la banca"""", l'autore riflette sugli errori e le contraddizioni dei professionisti della finanza, sulle false certezze di economisti e trader. Lo fa con ritmo, ricorrendo ad aneddoti di vita sui mercati e attingendo a nozioni di psicologia, logica, finanza comportamentale, teoria del caos. Ne esce un quadro della vita nei mercati finanziari che è quanto di più lontano dagli stereotipi del """"bankster"""". Prefazione di Domenico Siniscalco.""