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Cotto come un gambero. Stampatello maiuscolo. Ediz. a colori
“Un gambero passeggiava in fondo al mare (all’indietro come fanno tutti i gamberi) sognando l’amore…”. Un libro illustrato per bambini dai 5 anni perfetto per le prime letture, grazie ai testi in stampatello maiuscolo, e dedicato ai bambini che cominciano ad avventurarsi autonomamente nel mondo dei libri. Una storia breve e divertente, un primo libro da leggere da soli con un piccolo glossario delle parole più difficili e un gioco per divertirsi con i personaggi della storia. Età di lettura: da 5 anni. -
Leone Bellone. Stampatello maiuscolo. Ediz. a colori
“Il leone era molto vanitoso. Passava le giornate a pettinarsi la criniera…”. Un libro illustrato per bambini dai 5 anni perfetto per le prime letture, grazie ai testi in stampatello maiuscolo, e dedicato ai bambini che cominciano ad avventurarsi autonomamente nel mondo dei libri. Una storia breve e divertente, un primo libro da leggere da soli con un piccolo glossario delle parole più difficili e un gioco per divertirsi con i personaggi della storia. Età di lettura: da 5 anni. -
Leo leone fa il burlone. Stampatello maiuscolo. Ediz. a colori
“Oggi Leo Leone vuole fare gli scherzi. Ecco la scimmia: dorme. Leo Leone si nasconde. Uno, due, tre… Bu! Leo Leone salta fuori…”. Un libro illustrato per bambini dai 5 anni con il testo in stampatello maiuscolo e tanti esercizi per giocare con la storia, perfetto per le prime letture! Età di lettura: da 5 anni. -
Buon viaggio, Mino. Ediz. a colori
Per Mino lo scoiattolo è arrivato il momento di andare a vivere da solo nel grande mondo sconosciuto. Con un po’ di timore ma entusiasta del futuro che lo attende, Mino sale sul pulmino che lo porterà verso la sua nuova casa. Il viaggio che lo aspetta sembra lungo… ma a ogni fermata un nuovo passeggero sale a bordo e Mino incontra tanti nuovi amici e impara molte cose nuove. E quando scenderà finalmente dal pulmino, scoprirà forse che il viaggio stesso conta tanto quanto la destinazione. Un libro illustrato per bambini dai 3 anni, dall’autrice di ""Abbracciami"""" e """"Timidi"""", un nuovo commovente albo illustrato sullo straordinario potere dell’amicizia e sulla meraviglia delle piccole cose. Età di lettura: da 3 anni."" -
Come disegnare il Gruffalo e i suoi amici. Ediz. a colori
Quanto sarebbe bello saper disegnare il Gruffalò, la strega Rossella sulla sua scopa o la chiocciolina in cima alla coda della balena! Un libro con tante attività divertenti, suggerimenti creativi del pluripremiato illustratore Axel Scheffler e guide passo a passo per imparare a disegnare i suoi personaggi! Un libro illustrato per bambini dai 5 anni, perfetto per stimolare la fantasia e l’abilità manuale e artistica dei bambini. Un libro ideale per imparare a disegnare alcuni dei più bei personaggi nati dalla fantasia di Julia Donaldson e Axel Scheffler. Età di lettura: da 5 anni. -
L' età straniera
Nella dozzina del Premio Strega 2019 proposto da Benedetta Tobagirn""L'età straniera"""" racconta un mondo vocale: è nelle voci che questa storia e tutte le storie si sviluppano - le parole di Florin che mancano, quelle in cui Leo si rifugia.rnLeo non studia molto, ma è bravo a scuola. Non fuma tanto, ma un po' d'erba sì. Ha una madre, Margherita, che lavora come assistente sociale e un padre che è stato matematico, è stato intelligente, è stato vivo l'ultima volta nel mare e poi è scomparso tra le onde con il pigiama e le ciabatte. Leo odia i pigiami, le ciabatte e non si fida più del mare, forse di nessuno. Odia tutte le cose fino a quando nella sua vita non arriva Florin, un ragazzino rumeno che non studia, non ha una casa, non ha madre né padre - o magari sì ma non ci sono - e si prostituisce. Florin si prostituisce e la madre di Leo decide di ospitarlo, sistemandolo nella camera del figlio, perché l'appartamento è piccolo e perché «forse potete farvi bene l'un l'altro». Leo che non ha mai fatto l'amore con nessuno e Florin che fa l'amore con tutti condividono la stessa stanza. Leo pensa di odiare Florin, che comunque è meglio di una cosa, è vivo. Leo è tutto cervello e Florin è tutto corpo: questo pensa Leo, che racconta la storia. La """"scimmia"""" lo chiama, come una delle tre scimmiette: Iwazaru, quella che non parla. In realtà entrambi i ragazzi sono ancora forti di una fragile interezza, perché sono adolescenti e hanno ferite profonde ma corpi e sentimenti giovani. Comincia così, tutta storta, l'avventura del loro viaggio a occidente, fra estraneità e appartenenza: mistico per Leo - in continuo contatto con un tribunale immaginario che cerca di convincerlo di avere ucciso il padre - e fisico per Florin - in balia di uomini violenti in un mondo più violento ancora. """"L'età straniera"""" racconta un mondo vocale: è nelle voci che questa storia e tutte le storie si sviluppano - le parole di Florin che mancano, quelle in cui Leo si rifugia."" -
L' invenzione del vento
Giovanni è un ragazzo di buona famiglia, ossessionato dalle tavole da surf come certi adolescenti dal sesso; disegna tavole con palme e arcobaleni, onde alte come palazzi. Pietro è il figlio del benzinaio di corso Francia, a Roma. I due sono amici e frequentano il liceo Farnese, costruito per far fronte all'espansione della borghesia lavoratrice: una scuola che non c'era per una classe sociale che non c'era. Così, alla fine degli anni Settanta, nella capitale del settimo stato più industrializzato al mondo, in piena esplosione del debito pubblico, due ragazzi vivono il sogno del loro ""mercoledì da leoni"""", ma con il windsurf, la tavola con la vela che a entrambi permetterà prima di scivolare sull'acqua e poi, pian piano, come per attitudine, sulla vita. Giovanni rientrerà nel percorso da bravo borghese che gli toccava, e Pietro rincorrerà le onde fino all'oceano, ciascuno dei due pensando all'altro come all'amico che è riuscito a realizzarsi. Perché Pietro ha sì seguito il suo sogno da windsurfer ma ha finito per imbarcarsi in affari poco chiari che gli impediscono di rientrare in Italia, e Giovanni ha abbandonato il sogno di essere un campione senza che il sogno abbia abbandonato lui. Lorenzo Pavolini torna al romanzo con la piccola storia di due giovani appassionati di windsurf e la grande Storia del ventennio che chiude il Novecento. Dalle onde del lago di Bracciano a quelle dell'oceano, questa è l'avventura di due ragazzi con i capelli al vento che hanno contribuito all'epica del windsurf in Italia, e hanno costruito le tavole con le quali gareggiare, perché i grandi sogni non sono mai solo metafore."" -
Non c'è stata nessuna battaglia
«La nostalgia di Bugaro ha più la parvenza di un lucore sulle cose del tempo passato, soprattutto sui luoghi. C'è un'attenzione maniacale dello scrittore nel descrivere la luce che tocca i luoghi, che illumina le strade, le piazze e le persone» - Demetrio Paolin, La LetturarnUn pomeriggio d'estate, un gruppo di amici quindicenni si dà appuntamento nel solito luogo di ritrovo, una piazza nel centro di Padova. È la metà degli anni Settanta, la stagione dei cortei e delle occupazioni, degli scontri fra manifestanti e polizia; i giovani protagonisti, però, non fanno politica, né sono interessati alle ideologie che infiammano il periodo. Si muovono in Vespa da un punto all'altro della città, in mezzo a una folla di ragazzi in perenne movimento, animati soltanto dalla voglia di andare, di incontrarsi. Nel corso della giornata uno di loro, Nick The Best One, viene presentato a una ragazza, la Canova, e tra i due scatta un autentico colpo di fulmine. Un altro, Tod, litiga con un coetaneo e dà il via a una violenta scazzottata. Un altro ancora, GMT, spera di rivedere l'ex fidanzatina, che la famiglia ha allontanato dalla città dopo un grave incidente stradale da lui causato. L'ultimo del gruppo, il vecchio Andrea, si esibisce in lunghe impennate con la Vespa per far colpo sugli amici. Quel pomeriggio, come un lampo di luce intensa, è destinato a restare nella memoria dei protagonisti: li terrà segretamente uniti nel corso del tempo, nonostante i silenzi e le distanze che, inevitabilmente, si frapporranno alle loro esistenze. Tra crisi familiari e riavvicinamenti, cadute nel crimine e nella tossicodipendenza, sogni realizzati e desideri delusi, il romanzo di Romolo Bugaro segue il percorso del gruppo anche nei decenni successivi, intrecciando i destini personali alle trasformazioni del paese. In tutti i protagonisti, rimarrà vivo il ricordo della musica e delle voci di quel pomeriggio ormai lontano nel tempo, pieno di sole e gente in movimento: quella giornata resterà il centro nascosto, il fondamento segreto delle loro vite. -
Il confine
Fabio Meda ha perso tutto: la moglie, l'onore, il rispetto dei colleghi. Ed è stata solo colpa sua. Da capitano dell'Arma è stato degradato a carabiniere semplice e trasferito da Milano nello sperduto paesino maremmano di Velianova. Ora passa le sue giornate tra turni noiosi in caserma, prostitute e serate solitarie davanti alla tv. Ma quando a un rave nei boschi tra Siena e Grosseto vengono rapiti tre ragazzi, l'anonima stazione dei carabinieri di Velianova si trasforma nel centro di comando della caccia all'uomo tesa a catturare quello che i giornali hanno cominciato a chiamare l'Orco. Un'operazione a tappeto che vede coinvolto il capitano Rio, il miglior elemento dell'Arma. All'inizio semplice spettatore disinteressato, Meda verrà obbligato a occuparsi del caso da un vecchio debito contratto con uno strozzino. Prima sfruttando la storia del mostro per il proprio tornaconto grazie all'incontro con lo spudorato Treanni; poi giocandovi un ruolo da protagonista in seguito al ricatto della misteriosa Nevena. Ma più Meda porta avanti la sua indagine personale e non autorizzata, più le sue ossessioni esplodono in tutta la loro virulenza. Chi è l'Orco? Quali segreti nasconde il lussuoso resort che domina la vallata? E che cos'ha fatto Meda per finire in mezzo a quell'immenso lago verde fatto di alberi e silenzio? Le risposte sembrano celarsi nelle indecifrabili profondità del bosco. Per risolvere il caso, Meda dovrà intraprendere un doloroso viaggio dentro se stesso. Solo allora giungerà alla verità. La più terribile, inaspettata e disperata possibile. -
Alcyone. Ediz. critica
Il terzo libro delle «Laudi» non è solo la raccolta di splendidi gioielli isolati, ma un vero ""poema"""": sotto il velame del diario verseggiato di una vacanza marina, «Alcyone» narra di un viaggio nel mito, in cui la Versilia si trasforma in un'Ellade leggendaria e senza tempo, popolata di ninfe seducenti. Un viaggio che, dopo l'epifania di un'estate favolosa, all'approssimarsi dell'autunno ci riconduce nel mondo malinconico della modernità, dove l'Antico si fa archeologia e l'Altrove sfuggente e struggente nostalgia. Commento di Giulia Belletti, Sara Campardo ed Enrica Gambin, scheda metrica di Gianfranca Lavezzi."" -
Il figlio maledetto. Testo francese a fronte
Nel pieno delle guerre di religione, in una notte di tempesta, Jeanne de Saint-Savin dà alla luce un bambino fragile e delicato. Il marito - un uomo d'armi rude e brutale - rifiuta di riconoscere quel figlio tanto dissimile da lui. Étienne, il «figlio maledetto», crescerà esiliato in una capanna in riva all'oceano; dialogherà con le onde, con i fiori e con le stelle, e sarà votato a un destino di amore e di morte. In questo singolare racconto, scritto tra il 1831 e il 1836, Balzac si muove alla ricerca di suspense e di atmosfere da romanzo gotico, e al tempo stesso si immerge in riflessioni sorprendenti sulla natura del pensiero e delle passioni, sui rapporti tra energia e materia. Questa edizione illumina di nuova luce un testo poco conosciuto che pure ispirò a Baudelaire i versi di Benedizione sull'infanzia del poeta: «Sotto la protezione invisibile di un Angelo, il Figlio diseredato s'inebria di sole, e in tutto ciò che beve e in tutto ciò che mangia ritrova l'ambrosia e il nettare vermiglio. Gioca col vento, parla con la nube, s'inebria cantando della via della Croce, e lo Spirito che lo segue nel suo pellegrinaggio piange a vederlo lieto come un uccello dei boschi». Introduzione di Alessandra Ginzburg. -
Il cappello di Leonardo. Storie sulla forma delle immagini
A Leonardo il cappello è stato messo in testa o tolto a seconda che si volesse raffigurare l'immagine del pittore (con cappello) o del genio universale (senza). Oggi prevale questa seconda interpretazione, e quello che è stato a lungo considerato il suo ""autoritratto"""" altro non è che il disegno di un vecchio saggio. Certamente opera di Leonardo, ma realizzato quando non aveva ancora quarant'anni, mentre pensava ai lavori dell'Ultima Cena e al sigillo dell'Uomo vitruviano. Da questo spunto e motivo iconografico, dall'ossessione di trovare un cappello rivelatore, parte la ricerca suggestiva, colta e appassionante di uno storico dell'arte tra i più brillanti. Che interesse può avere il cappello di Leonardo? Si corre il rischio di vederne ovunque, e non dove sono realmente. Ma il cappello che generalmente si mette e si toglie ai personaggi non gioca forse con lo stesso principio di ricezione e di obliterazione, delineazione e cancellazione che consiste nel montaggio e smontaggio dei singoli elementi che compongono l'immagine? Diventando così motivo di svelamento e rivelazione nella sovrapposizione delle sue singole parti: antica e modernissima strategia di tutte le arti, impossibilitate a prescindere da lacerti e memorie di ciò che è solo apparentemente scomparso."" -
La scena
Un aneddoto, riportato da Samuel Sharp e poi ripreso, tra gli altri, da Diderot, Nietzsche, Croce, Lacan, racconta di un predicatore a Largo di Castello a Napoli che richiama la folla, distratta dal chiasso dei burattini, agitando il crocefisso e gridando: «Questo è il vero Pulcinella!». Intorno a questa dialettica costitutiva, a questa scena simbolica, si raccoglie «tutta la massa eterogenea di racconti, cronache, osservazioni» sulla ""scena"""" italiana. E, ancora, si dipana una scena immaginaria, in cui si riuniscono «tutte le attività """"ludiche"""" attraverso le quali una società si rappresenta, dando una sorta d'immagine pubblica di sé»; infine, si rivela una terza scena, definita reale, «nella quale si ritrovano tutti quei fatti spettacolari (i riti punitivi, soprattutto), di cui né la scena simbolica, né la scena immaginaria possono rendere conto». Postfazione di Piermario Vescovo."" -
«Venere e Adone» di Tiziano. Arte, cultura e società tra Venezia e l'Europa
Fra gli indiscussi capolavori di Tiziano si annovera il Venere e Adone, di cui si conoscono molte varianti, la più nota delle quali è la tela del Museo del Prado di Madrid, eseguita nel 1554 per il re di Spagna Filippo ii. A partire dalla discussione delle prime due versioni del soggetto, andate perdute, il saggio - che inaugura una nuova collana ideata dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore - esamina per la prima volta e in maniera esaustiva la genesi della creazione di tutte le successive varianti, analizzandone gli elementi di continuità e le distinzioni e inserendole nelle corrette coordinate storiche e contestuali. Seguendo un metodo di indagine dinamico e interdisciplinare, si indagano inoltre le ragioni sociali e culturali che favorirono il successo dell'opera. Attraverso un confronto con le opere di Veronese, Carracci, Rubens, van Dyck, Poussin, fino a Lemoyne e Picabia, il saggio dimostra come questo modello iconografico e tipologico abbia continuato ad attrarre l'interesse di committenti e artisti nei secoli a seguire e come Venere e Adone sia da ritenere una delle immagini fondanti della cultura pittorica e visiva europea. -
Venezia città delle asimmetrie
Una serie di chiavi di lettura su Venezia, aspetti noti e meno noti attraverso le lenti delle sue particolarissime asimmetrie: dalle origini alla singolarità delle sue architetture, da riflessioni storiche, economiche e culturali al secolare e continuo conflitto tra mare e terra, tra insabbiamenti, indesiderati apporti di fiumi e invasioni marine. Una laguna paradossalmente opera più dell'uomo che della natura, equiparabile alle mura delle antiche città fortificate. Fino a svelare l'anomala asimmetria tra vero e falso attraverso la storia della Carta nordatlantica in possesso di un nobile veneziano del Cinquecento, Nicolò Zeno, che tentò di attribuire a Venezia, con insperato successo, la primogenitura della scoperta dell'America. La stessa Carta che Elisabetta I d'Inghilterra usò per sostenere, davanti al mondo di allora, il proprio diritto alle conquiste coloniali inglesi. Per quattro secoli, attorno alla sua autenticità e all'attendibilità del racconto a cui si accompagnava, si è svolta una vera e propria battaglia culturale e scientifica che ha coinvolto, senza esiti definitivi, storici, geografi, cartografi e studiosi del mondo anglosassone ed europeo. Lo studio particolareggiato di un antico documento veneziano, quasi dimenticato negli archivi della Bibliothèque nationale de France, conclude il volume permettendo un'analisi completamente diversa e risolutiva di questo piccolo giallo storico. -
Valutare l'internazionalizzazione dell'università. Una proposta per il sistema italiano degli atenei
L'apertura dell'università alla dimensione internazionale è andata assumendo un valore strategico fondamentale, dalle conseguenze sempre più tangibili. La riflessione proposta nel volume si muove pertanto tra il piano dell'analisi teorica e quello della proposta concreta. Sul fronte analitico si dà conto dello stato dell'arte nel dibattito internazionale, per concentrarsi poi sullo scenario italiano, che vede al centro le innovazioni al quadro normativo introdotte dal MIUR e dall'ANVUR. Dato lo scenario in parte contrastato che ne emerge, è parso opportuno prendere inoltre in esame le effettive pratiche valutative in uso presso gli atenei. L'approfondimento, realizzato mediante studi di caso, ha interessato le università di Bologna, Udine e Trento, oltre al Politecnico di Milano. Sulla scorta dei risultati raggiunti, nel volume viene avanzata una proposta concreta, che si sostanzia nella definizione di un framework di carattere metodologico e di un sistema unitario di indicatori per la valutazione. Il dispositivo, delineato in modo da poter fornire un supporto utile sia ai singoli atenei che al sistema nazionale dell'Higher Education, è di tipo evidence-based, ispirato al concetto di comprehensive internationalisation. L'impianto risulta impostato su un doppio processo di valutazione, sia interna che esterna. Sul piano operativo, il testo fornisce un tool di strumenti differenziati, utili per determinare lo stato e l'evoluzione nel tempo degli atenei, a partire da un nucleo di fattori chiave per lo sviluppo di un'università dal respiro internazionale. Prefazione di Gaetano Manfredi. Postfazioni di Paolo Miccoli e Sandro Momigliano. -
Mai più sola nel bosco. Dentro le fiabe dei Fratelli Grimm
Finalista del Premio letterario per la Donna Scrittrice ""Rapallo"""" 2020C'è una fiaba in questo libro, e la fiaba racconta di una bambina e di una creatura misteriosa. La Creatura d'acqua scura che striscia nella soffitta è forse il fantasma di un uomo ucciso durante la Resistenza e il cui corpo è stato occultato nello stagno. La Creatura d'acqua scura somiglia - dal buio nel quale la bambina la incontra - al lupo che attende Cappuccetto Rosso, al ginepro che conserva vita e morte nei suoi rami, al fuso di Rosaspina bella addormentata nel bosco, alla mela avvelenata di Biancaneve. La Creatura d'acqua scura torna, come in una favola nera, ad avvertire, raccontare, raccordare la vita adulta e l'infanzia, le colpe e le assoluzioni, i morti propri e quelli degli altri, gli amici perduti e i luoghi ritrovati. Simona Vinci, raccoglitrice di erbe per l'arrosto, fichi per le conserve e storie per queste pagine, continua a dire della sua paura e della nostra, svelando perché abbiamo tutti vissuto nelle fiabe dei fratelli Grimm e come, qualche volta, torniamo a viverci. Un viaggio dentro e fuori """"il gusto della paura"""" di una scrittrice italiana che, per sua stessa ammissione, talvolta vede ancora l'invisibile."" -
La gabbia dorata. La storia di Faye. Vol. 1
La storia coraggiosa di una donna, usata e tradita, che decide di riprendere in mano il proprio destino. Un noir intenso e drammatico su inganno, riscatto e vendetta.rnrn«Con l'età ho capito che ho una voce pubblica e che la gente mi ascolta. Ora voglio usarla per parlare di temi che mi stanno a cuore» – Camilla LäckbergrnrnFaye sembra avere tutto. Un marito perfetto, una figlia adorabile e un lussuoso appartamento nel quartiere più elegante di Stoccolma. Ma, al di là della superficie scintillante, è una donna tormentata dai ricordi legati al suo oscuro passato a Fjällbacka, una donna che sempre più si sente prigioniera di una gabbia dorata. Un tempo era forte e ambiziosa. Poi è arrivato Jack, il marito, e lei ha rinunciato alla sua vita. Jack non è un uomo fedele, però, e quando Faye lo scopre, il suo mondo va in pezzi. Non le resta più niente, è distrutta. Fino al momento in cui decide di passare al contrattacco e di vendicarsi in modo raffinato e crudele... Faye non è certo la prima donna al mondo a essere stata umiliata dal marito, trattata come una stupida e costretta a lasciare il posto a una più giovane e piacente. Ma per lei è arrivato il momento di dire basta: «Unite siamo forti, non ci rassegneremo mai più al silenzio». -
Il segreto di Masa
Stribor Kralj, giovane giornalista con un profondo senso della giustizia, sta indagando sulle attività della criminalità organizzata nei Balcani. In particolare, gli interessa scoprire cosa lega i clan croati a quelli serbi, e chi offre loro copertura. Un'attraente collega di Belgrado lo mette su una buona pista: a quanto sembra, gli affari tra i clan al di qua e al di là del confine prosperano, e chi è al potere, oltre a fingere di non vedere, ne trae in entrambi i Paesi numerosi vantaggi. Nella sua rischiosa inchiesta, Stribor può di nuovo contare sull'appoggio dell'ispettore Vladimir Kovac, finalmente tornato in servizio alla polizia di Osijek dopo quattro mesi di riposo forzato. Intanto, alla redazione del giornale dove Stribor lavorava, arriva la lettera anonima di una studentessa che denuncia gli abusi subiti da un importante politico locale, e un caso che sembrava archiviato chiede di essere riaperto. Pochi giorni dopo, sul ciglio di una strada nei pressi della cittadina croata, viene ritrovato il corpo di una ragazza. È stato davvero un tragico incidente? Kovac e Kralj non ne sono convinti. Contrastati da colleghi e potenti di turno, conducono la loro privata caccia al colpevole, di nuovo fianco a fianco, cercando di far luce sulle verità più inconfessabili della buona società croata. -
Apnea
Sam Berger, ex sovrintendente della polizia criminale di Stoccolma, è di nuovo in fuga dalla giustizia, accusato di un omicidio che non ha commesso. Il fatto che Molly Blom, sua partner fortuita ed ex elemento di punta dei servizi segreti, sia in coma in un letto d'ospedale non aiuta: in quella storia marcia, tutti mentono e fanno il doppio gioco. Per quale motivo il capo del dipartimento informazioni dei servizi segreti sta aiutando Berger a nascondersi su un isolotto sperduto dell'arcipelago di Stoccolma? Qual è il misterioso incarico che vuole affidargli? Chi è realmente la talpa, il quisling passato dalla parte del nemico che cerca di incastrarlo? E dove può essere Aisha Pachachi, l'unica delle sette ragazze del caso Savinger che Sam e Molly non sono riusciti a liberare? Sembra che qualcosa di veramente orribile stia per accadere in Svezia, e Sam Berger ha l'impressione di trovarsi a mezz'acqua, in balia delle gelide correnti del Baltico. Lì dove mancano completamente i punti di riferimento, basta un istante per sbagliare direzione e, mentre si crede di portare a galla la verità, precipitare invece verso il fondo dell'abisso.