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Democrazia universale. La teoria dell'accordo
Il modello di Stato democratico, per realizzare una democrazia compiuta, non si deve fondare solo sulla rappresentanza popolare, attraverso elezioni a suffragio universale, sulla separazione dei poteri, e sul principio maggioritario dei suoi organi istituzionali di natura collegiale o collettiva, necessario per la nascita ed il funzionamento di ogni nuovo soggetto giuridico democratico, ma anche sul riconoscimento dei diritti innati e dei diritti quesiti (di cui il lavoro e la pensione, ne costituiscono i principali e più attuali esempi), in quanto la sovranità appartiene al popolo, non solo genericamente considerato nella totalità dei suoi componenti, ma anche concretamente nei singoli soggetti privati, che ne fanno parte, i quali sono sovrani nelle rispettive sfere giuridiche nel quadro delle norme costituzionali, che li tutelano, non solo nei rapporti privatistici fra di loro, ma anche e soprattutto nei confronti dei pubblici poteri, per evitare la c.d. ""tirannia o dittatura della maggioranza """", considerati i poteri di supremazia, di cui essi dispongono, ma sempre nei limiti previsti dalla Costituzione. In tal modo vengono tutelati tutti i cittadini dai mutamenti dei Governi e quindi anche quelli espressi dalle minoranze parlamentari. In caso contrario, il singolo cittadino sarebbe equiparato ad un suddito, soggetto agli interessi politici ed agli umori del momento delle maggioranze di governo, in spregio del principio della certezza del diritto, e, quindi, ad un regime autoritario e di fatto dittatoriale, scevro dai limiti della democrazia, fondata sulla Costituzione liberale repubblicana, che assicura il principio fondamentale democratico, per cui i pubblici poteri ed i singoli cittadini sono posti, nelle rispettive sfere giuridiche, su un piano di parità assoluta, in quanto sono entrambi soggetti alla legge e, principalmente, a quella suprema, dettata dalla Costituzione. Il suddetto nuovo modello democratico consente, pertanto, di dare finalmente piena attuazione alla Parte I^ della Costituzione, che stabilisce che l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sulla sovranità popolare, che riconosce e garantisce i diritti (diritti soggettivi e aspettative giuridiche) di tutti gli uomini, espressamente dichiarati inviolabili da parte dei pubblici poteri, nel quadro del contemporaneo Stato liberale e democratico."" -
Archivi, segreto di Stato e libertà culturali un equilibrio imperfetto
I Costituenti vollero creare un rapporto inscindibile fra cultura e libertà. Esistono realmente nel nostro ordinamento le condizioni per favorire la ricerca storica; è effettivamente garantito il diritto alla conoscenza, funzionale anche alla migliore tutela dei diritti umani? Il saggio si propone di esaminare come il nostro ordinamento regoli e renda compatibile la disciplina della riservatezza dei documenti archivistici d'interesse storico e dei documenti dell'amministrazione dello Stato, con l'esercizio dei diritti costituzionali sanciti agli artt. 9, 21 e 33 della Costituzione. -
Le scelte «inconsapevoli» nelle nuove dinamiche d'acquisto. Il neuromarketing e la tutela del consumatore-follower
Lo studio nasce dalla necessità di approfondire le dinamiche emergenti e gli inediti modi di approcciare oggi il mercato, soprattutto con riguardo alle neuroscienze applicate al marketing nell'ambito dei social network. È, nella specie, il neuromarketing a venire analizzato nei lati più oscuri legati alle storture cognitive e alle conseguenze etiche, sullo sfondo dell'eterna dicotomia impresa-consumatore e in un'ottica di co-creazione del valore. Dal punto di vista dell'impresa, è apparso necessario capire come trasferire un messaggio affinché esso sia recepito correttamente, nonché comprendere se esista un modo di ""insegnare il valore"""" - magari attraverso un approccio di tipo Actor-for-Actor - e, conseguentemente, valutare se avvalersi di un testimonial o di un influencer per essere più efficaci nel processo di ingaggio del consumatore c.d. follower. Dal punto di vista di tale """"contraente debole"""", si è, invece, cercato di definire in che misura i messaggi pubblicitari, veicolati oggi tramite la comunicazione social, siano o meno leciti. La difficoltà, nell'ambito del c.d. personality merchandising, si riscontra soprattutto nel riconoscere la finalità pubblicitaria di una comunicazione che, troppo spesso, appare come una condivisione disinteressata e spontanea della vita quotidiana dei nuovi driver ( influencer, youtuber, endorser, testimonial), e non già quale attività di sponsorizzazione di un determinato brand."" -
Evoluzioni, rivoluzioni, involuzioni
Lo Stato di Israele è tradizionalmente considerato bastione di frontiera e laboratorio di democrazia e costituzionalismo in terra aliena. Eppure, negli ultimi anni, da più parti si ragiona in tema di sua possibile constitutional retrogression, e dunque di deterioramento dei suoi fondamentali liberal-democratici, sino a mettere in dubbio lo storico allineamento con le altre esperienze occidentali. Tale dibattito solo può comprendersi mettendo in fila le dinamiche di evoluzione, rivoluzione e pretesa involuzione del sistema costituzionale del paese, saggiando la reale esistenza di queste ultime, e ragionando invero sull'intima natura istituzionale delle relative cause, riconducibili allo stratificato ed irrisolto conflitto di supremazia tra potere politico e locale Corte suprema quale auto-proclamato organo di ultimo controllo di costituzionalità, e dunque ai fondamenti stessi della struttura dell'ordinamento. Va svolta allora una disamina storico-comparatistica dei decenni di sviluppo del costituzionalismo israeliano, partendo necessariamente ab origine e aggiornando l'analisi sino al recentissimo giudizio della Corte suprema d'Israele quale Alta Corte di giustizia sulla legittimità della Basic Law: Israel as the Nation-State of the Jewish People , ultimo capitolo del noto processo di costituzionalizzazione a tappe del paese. -
Sport e rivoluzione digitale
Lo sfruttamento della tecnologia per il miglioramento ed ampliamento delle capacità dell'uomo è un elemento sempre più presente e costante nella nostra vita in cui l'individuo deve essere sempre più performante nelle molteplici sfere in cui si articola la sua esistenza. Siffatto approccio è particolarmente sentito nel mondo dello sport attesa l'alta componente di competitività e di agonismo che lo caratterizza. Lo stesso spirito pervade e guida non solo l'agire dell'atleta nella preparazione degli allenamenti e nello svolgimento delle gare ma anche l'operato delle società sportive nella ricerca di strumenti, modelli e forme organizzative che permettano una maggiore incisività in termini di risultati dentro e fuori dal campo. Nel corso del presente Volume saranno analizzati i risvolti che le recenti scoperte digitali hanno avuto ed avranno su un mondo in rapida evoluzione in un'ottica attenta all'attualità che non manchi di analizzare aspetti critici e zone d'ombra e di formulare prospettive de iure condendo. -
Bilanciamento tra diritto al risparmio e contrasto dell'elusione
Il fenomeno dell'elusione fiscale è da sempre caratterizzato sia dalla difficoltà di conciliare la libertà di iniziativa economica privata con il dovere di concorrere alla spesa pubblica, sia dalla difficoltà di riconoscere una o più operazioni aventi tale finalità elusiva, mediante il compimento della necessaria attività di interpretazione a posteriori delle stesse da parte dell'Amministrazione finanziaria. Infatti, in queste fattispecie l'obiettivo dell'indebito risparmio d'imposta viene ottenuto mediante l'abuso di schemi negoziali pacificamente ammessi e disciplinati dal nostro ordinamento giuridico, con i quali viene aggirata la norma tributaria che comporta una tassazione maggiormente onerosa. Per poter scorgere la finalità elusiva, l'interprete deve guardare oltre lo schermo rappresentato dalla liceità, dal punto di vista civilistico, delle operazioni contrattuali realizzate e verificare l'esistenza o meno della sostanza economica posta a loro fondamento. Quando uno o più negozi giuridici vengono riqualificati come elusivi, i loro effetti civilistici rimangono in piedi, mentre viene annullato l'indebito risparmio fiscale che i soggetti passivi del tributo intendevano conseguire. Sulla base di questa breve descrizione, si può dunque ben comprendere come l'Amministrazione finanziaria debba cercare di mantenere un costante equilibrio tra l'esigenza di contrastare la realizzazione delle operazioni elusive e la necessità di non penalizzare la libertà di iniziativa economica privata, tutelata dall'art. 41 della Costituzione. Nella prima parte del presente lavoro, viene ricostruito il percorso evolutivo seguito dal legislatore nella predisposizione degli strumenti normativi di contrasto dell'elusione fiscale, fino all'introduzione della clausola generale antielusiva all'interno dello Statuto dei diritti del contribuente. Nella seconda parte, vengono illustrate le difficoltà di applicazione di un tale tipo di norma che, in virtù della sua naturale elasticità, rappresenta lo strumento più efficace di contrasto delle operazioni di abuso del diritto ed elusione fiscale, ma che può comportare il rischio di attribuire un eccessivo potere discrezionale all'Amministrazione finanziaria, nella sua attività di riqualificazione delle fattispecie ritenute potenzialmente elusive. -
Economia e gestione dell'eredità culturale
Come tutti i paradigmi anche quelli inerenti al riconoscimento di ciò che deve intendersi per cultural heritage mutano in relazione ai tempi. Mutano conseguentemente le finalità e i processi di progettazione e implementazione delle azioni di tutela e di valorizzazione, che, per creare valore, debbono entrare in sintonia con il contesto economico, sociale, culturale, politico. La nostra tradizione culturale e, con essa, l'attuale articolazione accademica delle discipline sembrano, invece, niente affatto congruenti con il generale contesto venutosi a formare dopo il secondo conflitto mondiale. Il lessico e i concetti che continuano ad essere normalmente usati appaiono oggettivamente in grave ritardo rispetto al sistema ideologico oggi prevalente, quale emerge dalle convenzioni internazionali, fra cui in particolare quella dell'UNESCO del 2003 sul patrimonio culturale immateriale e quelle del Consiglio d'Europa del 2000 sul paesaggio e del 2005 sul valore dell'eredità culturale per la società. Affinché le caratteristiche patrimoniali dell'ambiente culturale entrino, potenziandoli, nei processi di sviluppo economico, politico, sociale, culturale e di pianificazione nell'ottica della sostenibilità e del miglioramento qualiquantitativo delle condizioni di vita delle persone e delle comunità, affinché si ottenga, insomma, nuovo valore immateriale e materiale dal valore accumulato nel tempo passato, occorrono strumenti, tecniche, tecnologie e professionalità, nonché ordinamenti giuridici e amministrativi di nuovo conio. -
Forniture di servizi digitali e «pagamento» con la prestazione dei dati personali
L'evoluzione tecnologica, l'avvento dei big data e dei mercati digitali hanno posto il giurista dinnanzi al fenomeno della circolazione di nuove ricchezze ed utilità economiche. Nei tempi più recenti si è iniziato a parlare di patrimonializzazione dei dati personali e ad interrogarsi sulle categorie giuridiche attraverso le quali disciplinare e comprendere questo nuovo fenomeno. Il complicato intreccio tra diritti della persona e interessi di carattere patrimoniale che caratterizza i mercati digitali cerca faticosamente composizione e i numerosi schemi attraverso i quali l'economia e i mercati digitali si sviluppano, e si svilupperanno nel futuro, scontano, una significativa incertezza relativamente all'attività giuridica privata che presiede al fenomeno circolatorio - e all'economia - dei dati personali. Il volume, nei saggi che lo compongono, ci consegna un vivace dibattito che ruota attorno alla possibilità stessa di configurare, in senso giuridico, il dato personale come ricchezza oggetto di contratti di scambio e, di conseguenza, di ipotizzare l'esistenza di un ordine giuridico degli scambi di dati personali e, dunque, di un mercato. -
Il fine vita e la dignità del morire
Le problematiche del "" fine vita"""", quanto mai complesse ed attuali, hanno stimolato gli autori a redigere questa monografia con l'intento di sottolineare la necessità di un fondamentale e non semplice equilibrio tra il dovere pubblico di tutelare la vita e la sempre più prepotente affermazione di visioni """"personali"""" che rivendicano scelte libere da ogni vincolo sociale e solidaristico. Se il progresso scientifico non può risolversi in una sostanziale negazione dei diritti della persona malata, è di tutta evidenza che occorre rispettare e tutelare al meglio il malato riconoscendogli la dovuta autonomia quando possibile, senza tuttavia dimenticare che anche in una condizione di totale dipendenza, egli conserva sempre una sua innegabile dignità. Alla luce di tale premesse, gli autori, un medico ed una giurista, muovendo dall'analisi dell'art. 5 c.c., progressivamente svuotato dal suo significato originario, analizzano le problematiche del """"fine vita"""", riportando alcuni casi, oggetto di dibattute analisi giurisprudenziali, commentando le innovazioni introdotte dalla Legge n. 219/2017 e quelle prospettate dalla recente sentenza della Corte Costituzionale relativa alla non punibilità dell'aiuto al suicidio. L'opera si rivolge a medici e giuristi e rappresenta un invito ad un pacato confronto su di un tema quanto mai delicato su cui ognuno di noi è chiamato a riflettere."" -
Guida pratica operativa alle investigazioni
L'opera si propone di offrire una panoramica completa sul mondo delle investigazioni, non solo quelle tradizionalmente appannaggio della pubblica accusa - Pubblico Ministero e Polizia Giudiziaria - ma anche quelle riservate al Difensore ed al suo staff - sostituti, investigatori privati, consulenti tecnici -. Dopo una breve rassegna dei principi processuali entro cui si muovono gli investigatori, ed una dettagliata presentazione di quanti - attori protagonisti e comparse - calcano il ""palco"""" delle investigazioni, vengono affrontati, in maniera chirurgica, gli atti di investigazione del P.M., della P.G. e della Difesa (non solo dell'indagato/imputato, ma anche delle altre parti private). Lo scritto - aggiornato alla c.d. Riforma Cartabia (Legge n. 134 del 27.9.2021) - è arricchito da note di dottrina e giurisprudenza, ma soprattutto da originali modelli e fac simile di atti di investigazione, fotografie ed esempi, tratti dall'esperienza professionale degli Autori. Il testo offre a quanti - avvocati, magistrati, appartenenti alle forze di polizia, ma anche studenti o semplici appassionati - desiderano cimentarsi con il sistema delle investigazioni, la possibilità di comprendere con un taglio pratico ma ragionato, la moltitudine di istituti coinvolti nell'arte dell'investigazione, molti dei quali ancora poco applicati (captatore informatico, Sistema Automatico Riconoscimento Immagini, ecc.)."" -
La nuova disciplina delle società quotate
Negli ultimi decenni, il dibattito sui temi della corporate governance ha suscitato non solo l'interesse scientifico da parte di differenti ambiti disciplinari ma ha assunto un ruolo fondamentale all'interno del panorama politico, economico e sociale coinvolgendo così l'attenzione di un'ampia platea di soggetti a vario titolo coinvolti (come legislatori, managers, investitori, policy makers, associazioni di categoria...). Le crisi economiche-finanziarie degli ultimi tempi e gli scandali finanziari nel mondo hanno altresì testimoniato come la corporate governance risulti avere una rilevanza cruciale nei sistemi economici nei quali le imprese operano e competono. A tale riguardo, a livello internazionale, i Codici di autodisciplina, le best practices, le raccomandazioni di associazioni si sono spinti verso un costante processo di miglioramento delle regole di gestione delle società. Su questo orientamento, a oltre vent'anni dall'approvazione del primo Codice di autodisciplina, il Comitato italiano per la Corporate Governance ha ritenuto opportuno procedere ad una profonda revisione del Codice al fine di tener conto dell'evoluzione dei mercati e delle aspettative degli investitori. La nuova versione del Codice di Corporate Governance si presenta innovativa sotto vari aspetti ma al contempo conferma e promuove il buon governo delle società quotate italiane da realizzarsi mediante anche il costante allineamento alle best practices internazionali. Il presente contributo intende esaminare i capisaldi di una buona governance in linea con i principi e le raccomandazioni del Codice. -
Le fattispecie estintive del brevetto e dei diritti d'autore
La monografia, tramite una disamina attenta degli istituti estintivi del brevetto e dei diritti d'autore al cospetto della dottrina e della giurisprudenza, si sofferma sulle peculiarità assunte dalle vicende estintive al cospetto dei nuovi fenomeni pandemici, per il brevetto, e dei nuovi fenomeni relativi alla evoluzione delle reti e dei sistemi digitali, per i diritti d'autore. -
Intelligenza artificiale e rimedi risarcitori
L'intelligenza artificiale, nelle sue varie applicazioni che già pervadono, più o meno consapevolmente, le nostre vite quotidiane, caratterizza il nuovo millennio e si impone nella società e nei mercati. Il libro analizza le caratteristiche e i profili giuridici di questo fenomeno emergente e approfondisce i rimedi a tutela dei danneggiati dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale. -
Previdenza forense e scelte finanziarie
L'opera condensa al suo interno conoscenze frutto di trent'anni di studi e di esperienza in campo finanziario e previdenziale con gli avvocati. Nel libro viene spiegato, innanzitutto, come la previdenza rappresenti la base della pianificazione finanziaria e come la comprensione del tema pensionistico non possa prescindere dagli aspetti finanziari e patrimoniali. Le scelte previdenziali sono scelte complesse nelle quali intervengono una pluralità di fattori. Per questo motivo il testo affronta la materia in modo interdisciplinare, analizzandone non solo i profili normativi e finanziari ma guardando al tema previdenziale da prospettive fra loro anche molto diverse (fiscalità, statistica, demografia, ecc.), con un'attenzione particolare a tutte quelle situazioni in cui le distorsioni cognitive inducono a fare scelte previdenziali e finanziarie subottimali. Il testo si rivolge agli avvocati e ai loro consulenti e costituisce una guida pratica alla comprensione delle dinamiche che stanno alla base della previdenza forense e alla creazione di una strategia previdenziale personale: una sorta di bussola in grado di dare dei punti di riferimento per individuare il proprio personale percorso, per avere, finalmente, un quadro chiaro all'interno del quale poter prendere, in autonomia, decisioni previdenziali. In quest'ottica, all'interno del libro sono stati inseriti numerosi esempi pratici e tabelle di confronto delle varie opzioni, per consentire una più approfondita comprensione degli effetti delle diverse scelte possibili. Il testo analizza la previdenza forense alla luce delle caratteristiche peculiari della categoria con particolare riguardo agli aspetti reddituali, anagrafici e di genere così come emergono dalle varie indagini Censis sull'avvocatura, delle distintive caratteristiche demografiche in termini di speranza di vita e delle peculiari modalità comportamentali tipiche della categoria legale, oggetto di analisi del filone di studi della psicologia positiva americana. I punti di forza del libro sono legati al taglio pratico e interdisciplinare del testo, a una modalità di esposizione semplice e chiara, in grado di rendere facilmente comprensibile anche concetti matematici e finanziari più complessi, e alla presentazione del tema previdenziale sotto una luce nuova, distante dall'immagine di materia arida e noiosa del pensare comune. -
Il principio di inerenza nel reddito d'impresa. Dalla teoria generale al diritto positivo
La seconda edizione del volume nasce dall'esigenza di riprendere le riflessioni del lavoro pubblicato nel 2020 apportando alcune integrazioni alla struttura del testo, anche alla luce dei pronunciamenti giurisprudenziali registrati nel corso degli ultimi anni. Il lavoro fornisce un inquadramento teorico sistematico nell'intendimento di valorizzare la portata generale del principio dell'inerenza che esprime l'immanente esigenza da parte dell'ordinamento giuridico a che le regole astrattamente previste dalla disciplina positiva producano i loro effetti unicamente in concomitanza con circostanze giuridicamente rilevanti, ossia rispondenti allo schema del fatto giuridico legislativamente delineato. Così delineato, il principio di inerenza si disvela in tutta la sua estensione sistematica esprimendo un principio in grado di informare di sé non solo la complessiva materia tributaria, bensì l'intero ordinamento giuridico. L'analisi della disciplina positiva regolante la definizione e la quantificazione del reddito d'impresa consente di individuare il fatto giuridicamente rilevante, in grado di giustificare la compresenza nel computo del risultato fiscalmente significativo di elementi a prima vista eterogenei (ricavi, costi, plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, gratuità ecc.), nella gestione del complesso degli elementi patrimoniali fiscalmente ascrivibili all'attività imprenditoriale protesa ad accrescere il valore di ciascun singolo bene ad essa relativo. Viene infine esaminato il nuovo corso giurisprudenziale riguardante i rapporti intercorrenti tra il giudizio di antieconomicità e quello di inerenza evidenziando i persistenti profili di criticità del più recente orientamento della Cassazione. -
L' intelligenza artificiale e le sue evoluzioni. Prospettive civilistiche
Il lavoro presenta un'analisi degli sviluppi dell'intelligenza artificiale che attualmente si afferma con forza e cambia il volto della società sotto il profilo politico, etico, sociologico, economico e giuridico. Accanto alle notevoli opportunità e ai benefici socio-economici offerti dall'intelligenza artificiale, vengono posti in evidenza i rischi e i danni che possono derivare alla persona dall'impiego dei sistemi di intelligenza artificiale. Il tema è già oggetto di analisi da parte dei legislatori che si impegnano nella ricerca di modelli giuridici adeguati: è pur sempre la legge, infatti, che attraverso norme e principi esprime scelte etiche e valori condivisi nel rispetto di un logos comune. Secondo l'autrice un'alleanza tra tecnologia e diritto può rappresentare l'architrave di una risposta democratica e lungimirante per la sicurezza e l'affidabilità delle nuove tecnologie. La seconda parte della monografia prende in esame le applicazioni dell'intelligenza artificiale relative ad alcuni specifici ambiti quali: la protezione dei dati personali, la sanità e l'automotive, anche al fine di valutare se siano sufficienti le categorie tradizionali del diritto per dare soluzioni certe alle questioni sollevate o se invece sia necessaria una disciplina ad hoc, nell'ottica dell'armonizzazione. Dal framework così delineato, emerge la necessità di un governo antropocentrico dell'intelligenza artificiale, da declinare in chiave personalistica e solidaristica, al fine di tutelare le libertà e i diritti fondamentali di tutti coloro che interagiscono con i sistemi di IA. Dunque, si rivela importante un approccio human in command che permette di mantenere il controllo dell'uomo sulle decisioni della macchina intelligente il cui margine di rischiosità è sì particolarmente ridotto nelle macchine dotate di un elevato livello di autonomia, ma non è comunque completamente eliminabile. -
Diritto pubblico dell'Islam mediterraneo. Linea evolutive degli ordinamenti nordafricani contemporanei: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto
L'insegnamento del Diritto pubblico dell'Islam mediterraneo s'è fatto strada in questi anni, nelle Università italiane, anche in conseguenza della crescente centralità geopolitica del tema trattato. La seconda edizione di questo manuale è dettata dalla necessità non solo di aggiornare il testo, dopo i significativi mutamenti istituzionali intervenuti nella regione, ma anche di dare conto dell'orizzonte teorico in cui questo lavoro si colloca. In questi anni, infatti, è emerso come lo studio del diritto islamico vada a toccare corde sensibilissime del diritto comparato e della dottrina giuspubblicistica in generale, spingendo lo studioso a intraprendere un viaggio nel sottosuolo della cultura dell'Occidente. In questo viaggio si scoprono interconnessioni profonde tra diritto, geopolitica e filosofia teoretica, che consentono una lettura sorprendentemente efficace delle dinamiche politiche globali del terzo Millennio. Non si tratta, a nostro avviso, di banale interdisciplinarità. A noi pare invece - ma qui il giudizio ultimo spetta al Lettore - che lo studio del diritto pubblico dell'Islam mediterraneo possa aprire le porte a una comprensione nuova delle radici culturali dell'Europa e dell'Occidente. A quest'ultimo tema è dedicata l'Introduzione della presente edizione. Nella prima parte del volume, poi, si inquadra la questione del rapporto tra principi sciaraitici e costituzionalismo, nei suoi essenziali aspetti dottrinali. Mentre nella seconda parte si prendono in esame alcune significative evoluzioni politiche dei paesi dell'Islam mediterraneo e si forniscono elementi per una loro ricostruzione sistematica. -
Europa dei valori. Primo rapporto ACEV
È impressionante la convergenza fra i diritti dei paesi UE nella tutela dei valori giuridici fondamentali, certamente dimostrazione del frutto di una ineguagliata civiltà giuridica. La tematica dei valori nel presente volume applicata ai valori della persona, della dignità umana, della vita, della libertà e della solidarietà, è tuttavia, e stranamente, poco sentita a livello pubblico, anche se qualche accenno ad una “valorizzazione del patrimonio culturale UE” e di una “memoria” culturale comune si può trovare nelle recenti calls for proposal dei fondi di ricerca comunitari. Ma in un momento in cui o si fa un’“Europa dei valori” o non si farà nessuna Europa perché i collanti degli interessi materiali sono troppo fragili e troppo divisivi, occorre riprendere questo discorso. È quello che fa il gruppo di studiosi coordinato dal prof. Paolo De Carli che propone qui un primo rapporto del suo lavoro sotto il titolo di “rapporto ACEV” dal nome dell’Associazione culturale creata ad hoc. -
Nullità di protezione e interesse ad agire
Le recenti tendenze evolutive delle nullità con funzione protettiva mostrano chiaramente l'emergere di una esigenza: definire la misura entro cui l'ordinamento deve garantire la protezione del contraente svantaggiato. Ciò con l'obiettivo di stigmatizzare impieghi opportunistici o disfunzionali del rimedio in pregiudizio dell'interesse generale del mercato. A riguardo, la vicenda relativa all'uso selettivo della nullità non è che la più recente e, per certi versi, emblematica testimonianza della rilevanza del tema. La necessità che la nullità operi ""a vantaggio"""" del contraente protetto, ai sensi dell'art. 36 cod. cons., presidia l'effettività della tutela; ma impone di interrogarsi sui limiti entro i quali il contraente possa fruire legittimamente degli effetti derivanti dalla dichiarazione di nullità di una clausola o del contratto. Il diritto euro-unitario prescrive, invero, che la tutela garantita dall'ordinamento debba essere non solo """"effettiva"""" per il contraente svantaggiato e """"dissuasiva"""" verso il professionista, ma anche """"proporzionata"""" rispetto all'obiettivo protezionistico e al complesso assetto di interessi sotteso al contratto. La monografia è dedicata alla ricerca di un criterio idoneo a realizzare questo obiettivo in prospettiva sistematica, quindi in vista dell'applicazione analogica ad altre fattispecie anche non consumeristiche. Lo studio si concentra, così, sul significato del lemma """"interesse"""" in relazione alla nullità, nella congiunta lettura di regole sostanziali e processuali, che essa pone nel quadro della strumentalità del processo rispetto all'interesse sostanziale tutelato. E proprio l'interesse nei sensi prescritti dall'art. 100 c.p.c. - e, dunque, coi requisiti di attualità e concretezza - diviene per l'A. criterio e misura di ammissibilità della tutela invalidatoria."" -
Il diritto alimentare. Sviluppo sostenibile e tutela della salute
Il volume propone una chiave di lettura del diritto alimentare fondata sulla trasversalità delle fonti (internazionali, europee e nazionali), nonché sui paradigmi dello sviluppo sostenibile e della tutela della salute (ai quali si aggiunge la lotta ai cambiamenti climatici), ossia sulle nuove frontiere di un settore così complesso e vitale per il nostro ""Sistema Paese"""". Sono affrontati argomenti """"tradizionali"""", quali il mercato dei prodotti alimentari, la comunicazione al consumatore, la relazione tra alimento, produzione tipica e territorio, la preservazione della biodiversità e la sicurezza alimentare. E altri fortemente innovativi, quali l'economia circolare, il land grabbing, gli alimenti funzionali, i danni punitivi e il rapporto con gli impegni di riduzione delle emissioni climalteranti.""