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Quello che siamo insieme. Lascia che sia
Sono passati ormai tre anni dall'ultima volta che Leah e Axel si sono visti. Ora lei sta per realizzare il suo sogno di esporre in una galleria. E Axel, venutolo a sapere, sente che non può che partecipare a questo momento, nonostante il silenzio successivo alla fine della loro storia. Reincontrarsi, però, per due come Leah e Axel, non può essere solo un rivedersi . È sentire tutto, di nuovo. Sentire il desiderio, l'odio, l'amore, l'amicizia, il mare, la delusione, tutto quello che non sono stati e che avrebbero potuto essere. È vedere le emozioni traboccare come acquerelli troppo annacquati che finiscono per uscire dai bordi del foglio. È comprendere che i ricordi sono ancora lì, intatti, unici e dolorosi perché il tempo, in fondo, non guarisce mai del tutto le ferite. Le calma, magari, le addolcisce ma non riesce a farle scomparire. Perché lui rimane il ragazzo che Leah non è ancora riuscita a dimenticare nonostante le abbia spezzato il cuore. Perché lei è le albe in spiaggia, il rumore del mare e le notti stellate in veranda, l'unica persona che ha fatto provare ad Axel tutte le emozioni del mondo. E soprattutto perché, forse, nella vita ci sono cose che non possiamo scegliere perché sono loro a scegliere noi… -
Racconti
Saul Bellow è stato uno dei più grandi narratori americani moderni: grande per abbondanza, per precisione, per varietà, ricchezza e vigore. La sua prosa esuberante, fatta di frasi audaci, da un lato riecheggia gli augusti retaggi di Melville e Whitman, Lawrence e Joyce, fino a Shakespeare; dall'altro si illumina di un'intelligenza acuta, che sfocia nella comicità caustica. Se ciò è vero per i romanzi, ancor più lo è per i racconti, che si tratti di più lunghe novellas o di fulminanti storie, spesso ambientate nell'arco di una sola giornata. Ne è splendida testimonianza questa raccolta, composta da Bellow stesso, che accanto a capolavori come Il circolo Bellarosa e L'iniziazione , comprende anche Lungo il St. Lawrence , racconto qui tradotto per la prima volta in italiano. -
I simulacri
XXI Secolo. Negli Stati Uniti d'Europa e d'America, il potere è gestito da der Alte, il presidente androide, e soprattutto dalla giovane (troppo giovane?) e volitiva First Lady, Nicole Thibodeaux. Attorno a loro una moltitudine di personaggi mostruosi: un pianista dotato di poteri telecinetici, l'ultimo psicoanalista rimasto in un mondo dominato dalla chimica farmaceutica, mutanti uomini di Neandertal, gerarchi nazisti richiamati dal passato… In questo paesaggio che appare a tratti una parodia della distopia orwelliana, si dispiega una narrazione zigzagante, che mette assieme alcuni dei temi più classici della letteratura dickiana: i replicanti artificiali indistinguibili dagli umani, le distorsioni del potere e del capitalismo industriale, l'oppressione delle masse, il nazismo come Male assoluto e nemesi della società americana, la malattia mentale, ma anche il ruolo dell'arte e della musica. -
Il figlio della profezia
La magia sta svanendo, l'umanità sembra voler bandire gli Antichi Spiriti dal suo destino, respingendoli sempre più a occidente, oltre ogni luogo conosciuto. Se nessuno interviene, l'Irlanda rischia di perdere le sue radici mistiche. Profezie perdute nella notte dei tempi hanno già previsto tutto questo, e hanno indicato la via per evitarlo: per essere salvati gli spiriti della terra di Erin devono guardare al clan di Sevenwaters, una famiglia legata alla linfa vitale della terra, che ha giurato di preservare la magia, pagando la promessa con grande gioia e grande dolore. Spetterà a Fainne, figlia di Niamh, la perduta sorella di Sevenwaters, sciogliere gli enigmi del potere. Timida e solitaria, è stata cresciuta dal padre, l'ex druido Ciarán, figlio della perfida strega Oonagh. Riemersa dalle ombre, la vecchia incantatrice non si fermerà davanti a nulla pur di distruggere tutto ciò per cui lotta la famiglia di Sevenwaters: neanche al sacrificio della sua stessa nipote. Riuscirà Fainne a contrastare la sua malvagità e salvare coloro che ha imparato ad amare? -
Twisted games. Ediz italiana
Impassibile, prepotente, cupo, Rhys Larse, di professione bodyguard, ha due regole: prima, proteggere i suoi clienti, a ogni costo; seconda, non farsi coinvolgere sentimentalmente. Mai. Non ha mai pensato di infrangerle fino a quando non incontra lei. La principessa Brigida von Aschenberg, capace di incarnare ogni sua più depravata fantasia. Superba, energica, incatenata dal senso del dovere, Bridget sogna la libertà di vivere e amare come vuole. Ma quando il fratello abdica, si trova destinata a un matrimonio senza amore e a un trono cui non ha mai ambito. Per di più è costretta a nascondere il desiderio per l'unico uomo che non può avere. La sua guardia del corpo. Il loro amore, inaspettato quanto proibito, potrebbe distruggere un regno e domarli entrambi. In questo libro sono presenti contenuti sessuali espliciti, linguaggio volgare, un antieroe molto possessivo/moralmente ambiguo e argomenti che potrebbero essere sensibili per alcuni lettori. -
Babel. Una storia arcana
Oxford, 1836. La città delle guglie sognanti. Il centro di tutta la conoscenza e l'innovazione del mondo. Al suo cuore c'è Babel, il prestigioso Royal Institute of Translation dell'Università di Oxford. La torre da cui sgorga tutto il potere dell'impero. Rimasto orfano a Canton e portato in Inghilterra da un misterioso tutore, Robin Swift credeva che Babel fosse un paradiso. Fino a che non è diventata una prigione… Può uno studente lottare contro un impero? -
Io mangio tutto. Come donare ai propri figli un rapporto sereno con il cibo
Per molti genitori il momento dei pasti è il più temuto della giornata. Pioggia di pappette e bocconi dappertutto, pezzetti di verdure selezionati e scartati, manine determinate a portare alla bocca solo pasta e biscotti. Niente paura! Anche se la selettività alimentare può essere una fase transitoria della crescita e scomparire naturalmente, non significa che non si possa evitare. I bambini selettivi vengono spesso descritti come «schizzinosi», oppure «dai gusti difficili», perché tendono a selezionare e scartare alcuni cibi. Pilar Nannini, pediatra e nutrizionista, va alla radice di questo atteggiamento per decifrarne le cause e proporre efficaci soluzioni. Innanzitutto ci ricorda che le preferenze alimentari del bambino prendono forma fin dal giorno del concepimento, influenzate dal comportamento della mamma, e continuano a modellarsi durante la crescita in base alle abitudini dei genitori. Ci svela poi che, spesso, il trucco per superare la selettività sta nel gioco di squadra. La collaborazione di tutta la famiglia (zii, nonni, tate e educatori inclusi), la fiducia reciproca e il trascorrere insieme tempo di qualità diventano quindi gli ingredienti segreti di ogni piatto mangiato con gusto. Dall'infanzia all'adolescenza, infatti, i pasti consumati in famiglia, senza cellulari e tablet, commentando i sapori e i benefici di ciò che è in tavola, saranno l'esempio necessario per educare i bambini ad avere un buon rapporto col cibo. Rivolto ai genitori che fanno fatica a far mangiare i propri figli, Io mangio tutto offre consigli per avvicinare i bambini selettivi a un ventaglio di sapori nuovi, proponendo menu stagionali e mai noiosi, ricchi di gusti e consistenze adatte a tutte le età. Perché solo abituandosi a sperimentare cibi sempre diversi, a conoscerli attraverso i cinque sensi e partecipando attivamente alla loro preparazione i bambini potranno sviluppare preferenze alimentari sane e bilanciate, che li accompagneranno per tutta la vita. -
Polveri sottili
Quando Eugenio e Michelangelo si incontrano nei vicoli del quartiere universitario di Napoli sono nel pieno dei loro vent'anni, hanno un piede nella vita adulta e uno ancora impigliato nell'adolescenza e non sanno che quegli sguardi scambiati con leggerezza sono l'inizio della loro prima, vera storia d'amore. Trascorrono una stagione di pura felicità, in cui scoprono di essere molto diversi e di completarsi alla perfezione: Eugenio, fresco di laurea in medicina, è ambizioso e razionale, abituato a non stare mai fermo, Michelangelo invece ""somiglia a un animale in letargo"""", goffo e contemplativo, passa le giornate a rifinire la sua tesi in filologia e si crogiola nel sogno della scrittura. Le famiglie, gli amici e la città li accolgono con naturalezza, e insieme si sentono talmente invincibili da poter superare ogni ostacolo, anche la partenza di Eugenio per la specializzazione in Inghilterra. «E se venissi con te?» azzarda Michelangelo. Sei mesi dopo dividono una stanza in un sobborgo a sud di Londra. La City a un'ora di treno, i turni massacranti in ospedale per Eugenio, uno scadente corso di lingua per Michelangelo, i pazienti che storcono il naso di fronte all'accento italiano, la sensazione avvilente di essere gli ultimi arrivati: visto da vicino, il sogno inglese rivela presto le prime crepe, ed è quando sta per infrangersi che Michelangelo riceve una proposta da Milano. È l'inizio di un inseguimento amoroso che si dipana fra tre città e infiniti voli aerei, nel tentativo di colmare una distanza che si allarga giorno dopo giorno. Gianluca Nativo affida la narrazione ora a un personaggio ora all'altro, in un'alternanza sempre più serrata di punti di vista, per restituirci due versioni complementari della stessa storia."" -
Dedalo&Dharma. Fuga dal cinema Kazan
Dedalo, tredici anni, abita a Folgheri, un piccolo paese sul mare dove non succede mai niente. O quasi... Infatti, al Cinema Kazan, al posto dei soliti vecchi film, proiettano il grande successo del momento! Non appena Dedalo vede una delle protagoniste, Dharma Farrow, per lui scatta il colpo di fulmine. Anche lei sembra guardarlo attraverso lo schermo, e in un attimo la ragazza... esce dal film e si ritrova in sala, accanto a un Dedalo allibito e sconvolto. Dallo schermo però esce anche la creatura mostruosa che stava per uccidere Dharma. In cerca di aiuto, i due ragazzi si rifugiano in sala di proiezione, dove Elia, l'anziano proprietario del cinema, spiega loro che saltar fuori da un film può avere conseguenze terribili... Bisogna rimettere a posto le cose, e in fretta. È l'inizio di un viaggio eccezionale in cui Dedalo e Dharma dovranno entrare e uscire da diversi film, in un susseguirsi di colpi di scena che metteranno alla prova il loro coraggio e la loro immaginazione. Costringendoli a fare scelte difficili e a interrogarsi su cosa significa diventare grandi. Un romanzo che sa di corse a perdifiato, amicizie sacre e amori indelebili. Età di lettura: da 10 anni. -
Manifesto criminale
Questa volta Ray Carney sta rigando dritto. Dopo quattro anni, il suo passato da ricettatore è quasi un ricordo e il suo negozio di mobili in 125th Street macina affari onesti. Il contesto tuttavia non aiuta; è il 1971 ed è New York: la spazzatura si accumula per le strade e infuriano incendi dolosi, il livello di criminalità è ai massimi storici, la città scivola verso la bancarotta ed è guerra aperta tra la polizia e il Black Liberation Army. Così, quando Carney non riesce a trovare i biglietti del concerto dei Jackson 5 per sua figlia May, non ci pensa due volte a rispolverare un vecchio contatto in polizia, il detective Munson, una sorta di garante del malaffare nelle sue più svariate espressioni. E nello spazio di una telefonata, Ray Carney rientra nel giro. Dentro o fuori, ci sono delle costanti nella vita: una di queste è Pepper, ex partner nel crimine e sorta di ""zio"""" acquisito dei figli di Ray, che Carney richiama per un lavoretto di security in una produzione cinematografica Made in Harlem scaraventandolo in un mondo fatto di capricciose star hollywoodiane, spacciatori, gangster e sicari. Sarà ancora a Pepper che tornerà a rivolgersi il venditore di mobili nel 1975 quando, sullo sfondo di una Harlem che brucia isolato per isolato, decide di mettersi sulle tracce di folli piromani manovrati da politici locali per losche speculazioni."" -
Qui tutto è possibile
Salomea Künstler, detta Mamie, aveva solo undici anni quando era stata costretta a lasciare in tutta fretta Vienna con i genitori Otto e Ilse e il nonno. Era il 1939. I Künstler non avrebbero mai voluto abbandonare la loro città, capitale di quella Mitteleuropa colta e artistica di cui loro stessi facevano parte, ma l'invasione nazista li aveva convinti che non c'era più speranza per gli ebrei. E così, dopo un lungo viaggio, i Künstler si erano ritrovati in uno scenario totalmente diverso, accolti dalla variegata comunità di attori, registi, compositori e scrittori di fama a Los Angeles, California. La natura lussureggiante, il clima e le spiagge infinite erano lontanissimi dal loro mondo di riferimento, ma nonostante tutto avevano ricominciato a vivere. Moltissimi anni dopo, nel 2020, Mamie, ormai ultranovantenne, accoglie nella sua casa di Venice, dove vive con un'imperscrutabile governante tuttofare, il nipote di ventiquattro anni, Julian. Il dilagare improvviso della pandemia costringe il ragazzo a fermarsi dalla nonna più del previsto. Per passare il tempo durante il lockdown, Mamie gli racconta degli anni della sua infanzia e giovinezza, ancora molto vividi nella sua memoria, della sua carriera di violinista e del suo magico incontro con Greta Garbo. Julian, che è in piena crisi esistenziale e ancora non sa cosa fare della propria vita, si lascerà ispirare dalle parole della nonna. -
Liberiamo le stelle. Le sabbie di Arawiya. Vol. 2
La battaglia su Sharr è finita. Altair è prigioniero, ma Zafira, Nasir e Kifah sono determinati a portare a termine il suo piano e riportare la magia in tutta Arawiya. A corto di risorse e di alleati, mentre si teme il ritorno del Leone della Notte, Nasir e Zafira si impegnano a combattere i propri oscuri demoni interiori. Nonostante tutto, però, si ritrovano legati in un amore che non sopportano di perdere. Non sanno ancora quali immani sacrifici richiederà la vittoria. -
Catturiamo la fiamma. Le sabbie di Arawiya. Vol. 1
Zafira è il Cacciatore: sotto vesti maschili, percorre la foresta maledetta dell'Arz per procurare cibo al suo popolo. Nasir è il Principe della Morte, incaricato di uccidere chi sfida suo padre, il dispotico sultano. Entrambi sono leggende nel regno di Arawiya, ma nessuno dei due ama il proprio ruolo. I loro destini si incrociano quando entrambi tentano di recuperare un antico manufatto magico. Ma ciò che cercano potrebbe trasformarsi in una minaccia più grande di quanto possano immaginare. -
La setta delle ciambelle
Quando Meg sparisce dal negozio di ciambelle, le indagini conducono a un gruppo di uomini alla Men in Black. Ma quella che pare una cricca di invasati a caccia di dischi volanti, si rivela una temibile minaccia per un'intera cittadina del Texas orientale. Charlie Garner ha un brutto presentimento. Meg, la sua ex moglie, è scomparsa da oltre una settimana e, nonostante i vicini sostengano che stia soltanto fuggendo dagli esattori, lui sospetta che ci sia qualcosa di più sinistro in ballo. L'ultima volta è stata avvistata al lavoro, nel negozio di ciambelle locale gestito da un losco gruppo conosciuto come il Popolo dei dischi volanti: una congrega evangelista che crede che la propria attività si trovi sul suolo del prossimo sbarco extraterrestre. Indagando insieme al fratello Felix, alla fidanzata di lui e alla giornalista Amelia «Scrappy» Moon, Charlie fa delle scoperte alquanto strambe nella zona in cui lavorava Meg: prima viene a conoscenza di un minaccioso scimpanzé tenuto al guinzaglio, poi di un enorme arsenale di armi stoccate in vista dell'apocalisse. E quando il corpo del loro informatore chiave viene trovato morto e smembrato, Charlie capisce che la sua vita e quella della sua combriccola sono in serio pericolo. -
L’ombra del vulcano
«Dopo tanti anni ci siamo lasciati. Un giorno di marzo. È accaduto per gradi, e poi tutto d’un colpo». rnÈ un’estate torrida e alcolica, dopo la fine di un grande amore. Mentre intorno a lui la città si svuota, il traduttore combatte con un romanzo esplosivo e maledetto: Sotto il vulcano di Malcolm Lowry. In quei giorni immobili di agosto Milano sconfina nel Messico, e per non morire di ricordi il traduttore si perde tra le pagine a caccia del Console, il protagonista del libro, per incontrarlo, parlare e bere con lui. Perché tradurre, in fondo, è il modo migliore per non restare mai soli. Marco Rossari prende la sua estate del disamore e ne fa un racconto sentimentale, ossessivo e incandescente, in cui autobiografia e finzione si mescolano come la vita e l’alcol, di notte, in un bar di periferia. rnNell’estate in cui ha perso un grande amore, al protagonista di questo libro – che assomiglia molto da vicino a Marco Rossari – viene affidata l’impresa più colossale e impossibile della sua carriera: trovare nuove parole per l’edizione italiana della «Divina Commedia ubriaca», il romanzo fatale sul Messico, «uno dei capolavori illeggibili del Novecento». Sotto il vulcano di Malcolm Lowry è un libro di culto, soprattutto per gli scrittori. Una storia esotica di autodistruzione, di alcol, di addii: da un lavoro così, in un momento così, sarebbe saggio tenersi alla larga. Con una voce comica, ma capace di farsi grottesca e struggente, Rossari traccia i rimandi tra la storia disperata del Console e la sua. E poi, lasciandosi andare alla dolcezza dei ricordi, ci dice di quando stava con lei: dei viaggi in capo al mondo, del loro modo sghembo di vivere la relazione, delle consuetudini e delle piccole felicità; infine della crisi senza fondo, i pianti e il non poter stare più insieme. Tradurre significa ripercorrere i passi di qualcun altro. Calcare le orme, seguire ostinatamente. E nel deserto della città vuota, mentre i giorni trascorsi alla scrivania senza quasi mangiare si alternano alle notti interminabili passate a bere, la vicinanza del protagonista alla figura di Malcolm Lowry diventa una vera e propria possessione. Così la Milano d’agosto si fa sempre più simile a quell’innominabile cittadina messicana nel giorno dei morti, e il Console rivive in un vortice di tristezza, alcol, nostalgia. Perché letteratura e vita, alle volte, sono una cosa sola. -
I sotterranei di Bologna. Sarti Antonio alla scoperta di una città segreta
«Sembra ieri quando sono sceso per la prima volta nel ventre della mia città e ho scoperto un'altra Bologna, piú vera e reale di quella che splende alla luce del sole» (Loriano Macchiavelli). Torna in libreria un episodio della serie di Sarti Antonio, l'amatissimo personaggio creato dal maestro del noir italiano. È ambientato in una Bologna inedita e affascinante, e trascina il lettore in un'inchiesta piena di colpi di scena. Nelle acque dell'antico approdo del Battiferro viene trovato il cadavere di Zodiaco Mainardi, detto Oroscopo, collega del sergente Sarti Antonio. L'uomo prestò servizio in Sicilia, e pare aver avuto rapporti con la mafia; nella sua casa c'è un pacco di droga. Sarti Antonio però non è solito arrivare a conclusioni affrettate, per questo comincia un'indagine che lo costringe a fare i conti con potere politico, curia e magistratura. Grazie ad alleati imprevisti, scopre una Bologna per lui ignota fino a quel momento, la città nascosta degli antichi canali navigabili, delle fogne, di gallerie che collegavano palazzi nobiliari ad altri palazzi nobiliari, a chiese e conventi. Una Bologna abitata dagli ultimi, un popolo di invisibili che ha trovato rifugio e casa nei sotterranei della città. -
Il Polacco
Il Polacco, un pianista noto per le sue interpretazioni austere, sviluppa per la più giovane Beatriz un amore lirico e irragionevole. Lei, che ama farsi trasportare dalla musica, è riluttante a farsi trasportare dal lirismo, e si oppone all’idea di diventare una musa, un oggetto del desiderio, la sua Beatrice. Rivelarsi l’uno all’altra è un’arte sottile, destinata forse a rimanere inattingibile, che solo la scrittura esatta e imprevedibilmente ironica di J. M. Coetzee riesce a catturare. «Con “Il Polacco” Coetzee torna a vecchie e feconde ossessioni – gli opposti segreti di una vita, la tensione tra implicito ed esplicito, tra predestinazione e volontà – e si inserisce nella famiglia dei romanzi con pianista, come ""Il soccombente"""" di Thomas Bernhard, “Gli inconsolabili” di Kazuo Ishiguro e “Ravel” di Jean Echenoz» («Clarín»). Lei è una donna elegante, della buona società di Barcellona. Lui è un pianista settantenne, austero interprete di Chopin. Il nome di lei è Beatriz, quello di lui è così pieno di w e di z che lo chiamano semplicemente «il Polacco». Dopo il concerto organizzato dal circolo musicale del Barri Gòtic e la successiva cena, non paiono destinati a rivedersi. A lei, in fondo, il concerto non è neppure piaciuto: troppo secco e severo. Eppure, a distanza di mesi, il Polacco torna in Spagna: «Sono qui per te». Da quando l’ha incontrata, la sua memoria è piena di lei. Beatriz, assicura il Polacco, è per lui ciò che Beatrice era per Dante: il suo destino, la risposta all’enigma della sua vita. Beatriz non è d’accordo – «Io sono colei che sono!» –, non apprezza i complimenti di lui, lo trova arido, cadaverico, privo di ardore. Qualche giorno insieme a Maiorca, un’avventura incerta in una lingua, l’inglese, che non è quella di nessuno dei due. È tutto ciò che Beatriz concede al Polacco, alla sua ammirazione per lei. Poi più nulla. Ciò che rimane della loro storia, del cieco amore del pianista per la donna «dalle domande profonde» sposata con un banchiere, è in ottantaquattro poesie scritte in polacco. Farle tradurre anziché bruciarle, o anziché lasciarle in un appartamento di Varsavia, è l’unico modo che Beatriz ha per avvicinarsi per l’ultima volta a lui, al suo esasperante, nobile, indecifrabile amore. Ciò che ne risulta è un accesso mediato a un’opera imperfetta, al lascito di un uomo a cui «manca l’arte che ravviva la parola». Punteggiata di ironia, questa breve storia di amore e differenze coinvolge la poesia, la musica, il linguaggio, il trasporto – quello dei sentimenti e quello indotto da Chopin – e la sua traduzione in parole, e offre un inconsueto ribaltamento del punto di vista, dando voce al «provvido scetticismo» di una moderna Beatrice."" -
Chi ha paura dei Greci e dei Romani? Dialogo e «cancel culture»
I classici antichi sono diventati soggetti di cui aver paura. Non era facile prevedere che un giorno qualcuno avrebbe messo in guardia i giovani dalla lettura delle opere greche e romane, cospargendole di avvisi di pericolo o addirittura escludendone direttamente alcune dal canone; gli stessi che avrebbero accusato i classici di aver contaminato la nostra cultura con il razzismo, il sessismo, il suprematismo bianco, arrivando al punto di auspicare addirittura l'abolizione del loro insegnamento. Invece è accaduto. Si tratta di un fenomeno recente, ma soprattutto nuovo, inatteso, le cui motivazioni non possono essere ignorate: e come tutte le cose nuove e inattese, ha fatto sì che fosse necessario tornare a riflettere sullo stesso problema - che cosa sono i classici per noi? - da un nuovo punto di vista. Maurizio Bettini ci esorta dunque a tenere vivo il dialogo e a fuggire i pericoli insiti nella sua interruzione. Perché è proprio questo che avviene, quando si manifesta la paura dei Greci e dei Romani: un'interruzione di dialogo fra noi e i classici; non solo, fra noi e la storia, fra noi e il passato. -
Il grido di Pan
Un appassionato corpo a corpo con il pensiero delle origini per riflettere su ciò che ci rende quel che siamo. La questione decisiva oggi è infatti la stessa di sempre: il rapporto fra l'essere umano e la sua animalità, dunque il modo in cui abitiamo il mondo. Perché se vogliamo curare la nostra anima, dobbiamo innanzitutto accettare la nostra natura di animali mortali. Poetici, enigmatici, oracolari, i pensatori più antichi sono dominati da una drammatica complessità che da sempre mette in crisi i lettori. Eppure è alla portata eterna dei loro versi vertiginosi e sconcertanti che si affida Matteo Nucci per ricordarci quale sfida dobbiamo accettare per non dimenticare la nostra vera natura. Furono, infatti, questi sapienti – Eraclito, Parmenide, Empedocle – a dare la risposta più esatta e oscura. Ed è proprio con la loro oscurità che dobbiamo confrontarci, se vogliamo vivere fino in fondo il potere e la debolezza di ciò che ci allontana dal regno animale, il logos, per fare esperienza della nostra umanità, e soprattutto della nostra animalità. Rileggendo miti in cui umano e animale s'intrecciano in creature fantastiche – dal Minotauro alla Sfinge –, attraversando i secoli per trovarci di fronte a scrittori come Dürrenmatt e Hemingway, o poeti come Kavafis e García Lorca, scopriamo quanto potenti e irresistibili siano certe riflessioni antiche, quanto storie famosissime come quelle di Edipo e di Arianna possano farci guardare con altri occhi a temi che di solito giudichiamo con il pregiudizio della superficialità. Corredato dalle illustrazioni di Giovanni Battista Porzio, ""Il grido di Pan"""" ci mette di fronte alla verità decisiva: «Cosa siamo noi se non animali mortali? Esseri che nascono e muoiono, immersi in un ciclo continuo di nascite e morti, noi come quegli animali che invece il nostro logos non lo condividono. Ecco ciò che siamo e che dimentichiamo»."" -
La libreria dei sogni possibili. Guida per esploratori di storie e scaffali
Nel Ventunesimo secolo, i lettori non hanno più bisogno dei negozi fisici per comprare libri. E vendere volumi non è abbastanza per tenere in piedi una libreria, soprattutto dovendo fare i conti con la concorrenza spietata di Amazon. Allora cosa rende le librerie più necessarie che mai? Jeff Deutsch è il direttore di una delle librerie più amate d’America, la Seminary Coop di Chicago, che nel 2019 è diventata un’organizzazione non profit, primo caso nel Paese. Con una devozione per la parola scritta che ha origine nella sua infanzia in una comunità ebrea ortodossa, e dai suoi incontri con librai, scrittori e lettori straordinari nasce questa anomala guida per esploratori di buone librerie. Un prontuario che, come una libreria, contiene moltitudini: liste di classici fondamentali, libri del momento e libri di ogni tempo, categorie di lettori, regole per mettere in ordine la propria collezione di volumi, aforismi e molto altro. In cinque capitoli densi di riferimenti letterari, i libri, i lettori, gli scaffali e i corridoi prendono vita per rendere la libreria un luogo di esplorazione e scoperta. Un luogo in cui il libraio ha un ruolo quasi iniziatico: guidare, seppur con discrezione, il lettore in un viaggio la cui destinazione è ignota. Consentire, a chi ha la capacità di perdersi e un po’ di curiosità, di fare incontri che cambiano la vita.