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Quarta elementare
Morton è finalmente in quarta elementare, la classe dei ""ratti"""", cioè dei ragazzini ormai grandi (o quasi) che non sono più gli angioletti della loro maestra. Ma è proprio indispensabile fare i bulli, rubare la merenda ai più piccoli o terrorizzare le bambine? Morton è un po' incerto, ma alla fine si lascia convincere e tenta di comportarsi da autentico ratto... Età di lettura: da 9 anni."" -
Diario
È l'estate del 1942. L'Olanda è in mano ai nazisti e Anne Frank ha appena compiuto tredici anni quando inizia a tenere un diario in cui annota tutto quello che accade nel piccolo alloggio segreto dove si nasconde con la famiglia. I suoi sogni, le paure, le speranze per il futuro, tutto è affidato al diario che Anne immagina possa diventare un libro.rnEtà di lettura: da 10 anni. -
Storie di bambini molto antichi
Storie di bambini così antichi... che nessuno li ha mai conosciuti! Come la piccola Ebe, che ama danzare libera sui prati; Perseo, che taglia la testa all'orribile Medusa dimostrando coraggio; Proserpina, costretta a scendere negli Inferi anche se il buio le fa paura, e il piccolo Zeus, che ingaggia una lotta terribile proprio con il padre Saturno...rn Età di lettura: da 10 anni. -
Il giardino di mezzanotte
Per Tom trascorrere l'estate nel piccolo appartamento degli zii è una vera noia, ma una notte tutto cambia. L'antica pendola dell'ingresso batte tredici rintocchi, e un rigoglioso, magnifico giardino colmo di animali e piante prende il posto del triste cortile sul retro. Insieme alla coraggiosa Hatty, nuova compagna di giochi, Tom vivrà incredibili avventure alla scoperta del mistero che avvolge il giardino.rnEtà di lettura: da 10 anni. -
Il gran mondo
Beirut, 1948. Louis Pelletier e sua moglie Angèle sono emigrati da molti anni in Libano e hanno avuto quattro figli. Negli anni Venti Louis ha acquistato un modesto saponificio trasformandolo nel ""fiore all'occhiello dell'industria libanese"""" e ne va enormemente fiero. Il primogenito Jean, ventisette anni, è un uomo senza ambizioni, succube della terribile moglie Geneviève, con la quale si è trasferito a Parigi, così come anche il secondogenito, l'intraprendente François, che sogna di fare il giornalista e riesce a essere assunto dal giornale più popolare del momento. Nella capitale francese arriva anche la figlia più giovane, Hélène, fragile e ribelle, che entrerà in un giro di persone poco raccomandabili. Diversamente, il terzogenito Étienne, un sensibile """"idealista senza ideali"""", decide di seguire il suo amante in Indocina, dove si scontrerà con una durissima realtà. Mentre i genitori rimangono soli e ignari a Beirut, in un'epoca in cui tutto sembra possibile e non lo è affatto, i figli dovranno fare i conti con amare delusioni e le conseguenze delle loro azioni, finché il passato irrompe nelle loro vite con il suo pesante bagaglio di inconfessati segreti."" -
Minecraft. Cosa preferiresti? 100 possibilità per spicconarsi dal ridere
Avere braccia da golem o gambe da creeper? Pozioni o incantamenti? Fare amicizia con gli zombi o con i piglin? Con questi e tantissimi altri dilemmi potrai avventurarti nel mondo di Minecraft insieme ad Alex e Steve! E ricorda: non esistono scelte sbagliate. L'importante è divertirsi! -
Carteggio 1918-1922
La corrispondenza fu parte non piccola dell'attività di Gobetti fra il 1918 e il 1926. Il paziente recupero del suo carteggio condotto dal Centro Studi di Torino a lui intitolato arriva oggi a una integrale definizione. Si sono contati circa 500 fra telegrammi, cartoline e missive di Gobetti e più di 3500 scritti dei suoi corrispondenti. Questa enorme mole di documenti meritava un'edizione accurata che vede oggi la luce e sceglie un criterio diacronico e sincronico per presentarsi al lettore. Infatti, nel volume le lettere di e per Gobetti si susseguono giorno per giorno, restituendo con particolare forza la trama della sua intensissima attività culturale e politica. -
Cloud Empires. Come le piattaforme digitali stanno superando gli Stati e come possiamo riprendere il controllo
All'inizio, internet era un luogo senza legge, popolato da geni della truffa che rendevano l'acquisto o la vendita di qualsiasi cosa online un affare rischioso. Poi Amazon, eBay, Upwork e Apple crearono piattaforme digitali sicure per la vendita di beni fisici, la ricerca di un lavoro e il download di app. In seguito, però, questi giganti della tecnologia hanno continuato a governare internet come autocrati. Come è potuto accadere? In che modo utenti e lavoratori sono diventati gli sfortunati sudditi degli imperi economici online? Internet non doveva liberarci dal potere delle istituzioni? L'esperto di economia digitale Vili Lehdonvirta ci racconta il rapporto tra tecnologie digitali e società prendendo di volta in volta spunto dalla storia di un personaggio influente o di una piattaforma significativa tra quelli che hanno contribuito a plasmare l'odierna economia digitale, da nomi familiari come Jeff Bezos di Amazon a eroi misconosciuti come Kristy Milland di Turker Nation. Lehdonvirta esplora l'ascesa dell'economia delle piattaforme verso il dominio completo delle nostre vite e propone una via alternativa da seguire. Perché solo se comprendiamo le piattaforme digitali per quello che sono – istituzioni potenti come Stati – possiamo avviare una vera fase di democratizzazione. -
La chiave di Berlino
«Nessun’altra città è così piena di vuoto». Al volgere del millennio i grandi vuoti di Berlino, le cicatrici lasciate dal ventesimo secolo sul tessuto della città, si riempiono: dei sogni di una generazione che da tutta Europa ne fa il luogo di una promessa; del desiderio di chi vi cerca la trasgressione e l’estasi dei rave e dei sex party; delle nostalgie degli expat di tutto il mondo, fra cui moltissimi italiani, che a Berlino hanno cercato una nuova vita, fortuna o oblio. Scrivendo di Berlino, Vincenzo Latronico scrive il romanzo di formazione di una generazione. «“La chiave di Berlino” è il racconto di una città e di chi l’ha attraversata negli ultimi venti anni. Latronico fa i conti con la falsa coscienza collettiva e individuale scrivendo un libro politico, profondo e commovente su ciò che è irrimediabilmente perduto, su ciò che resta, ma soprattutto sulla possibilità di un’utopia che non assomiglia né a un rimpianto, né a un’idealizzazione» (Veronica Raimo). «Sono arrivato a Berlino nel 2009. Ci vivo ancora. Me ne sono andato, sono tornato. Nel corso del tempo ho avuto vari motivi per restare: più o meno validi, più o meno vulnerabili ai negoziati con la durezza dell’inverno e la nostalgia». Vincenzo Latronico si trasferisce a Berlino poco più che ventenne per una ragione che non è chiara nemmeno a lui. Quel che è certo è che, almeno all’inizio, è troppo forte il richiamo della città: piena di vuoti in cui far crescere la propria vocazione e di ombre in cui nascondersi, Berlino è la città in cui essere giovani nei primi vent’anni del ventunesimo secolo. Raccontandone le complessità – la memoria storica ancora ustionante, il mercato immobiliare sempre più votato alla speculazione, la vita notturna tra emancipazione e consumismo, la gentrificazione denunciata dagli stessi che se ne fanno agenti – Latronico scrive un vero e proprio romanzo di formazione, personale e generazionale allo stesso tempo. Una storia europea di emozionante lucidità. -
Rigenerazione. La trilogia
Il monumentale romanzo capolavoro sulla generazione spazzata via dalla Prima guerra mondiale. Vincitore del Man Booker Prize nel 1995. Edimburgo, 1917. Al Craiglockhart War Hospital lo psichiatra William H. R. Rivers cura i soldati traumatizzati dalla guerra perché siano in grado di tornare al fronte. Tra i suoi pazienti ci sono i poeti Siegfried Sassoon, Wilfred Owen e Billy Prior, che ha perso la memoria a causa di un incidente di cui non ricorda nulla. Nel corso del conflitto, le storie di questi quattro personaggi così diversi, ma uniti da una profonda umanità, si intrecceranno come accade solo davanti al dolore. «Uno dei rari, veri capolavori inglesi del tardo Novecento» (Jonathan Coe). «Sorprendente e superbo dal punto di vista formale, “Rigenerazione” getta uno sguardo del tutto nuovo su quello che la Prima guerra mondiale ha fatto agli uomini e alle donne, ai soldati e ai civili» (A. S. Byatt). «Indimenticabile» (The Independent). Gli ordini ricevuti dal dottor Rivers sono precisi: stanare gli imboscati, rimettere gli uomini in piedi così che possano tornare a combattere. Ma Rivers sa che quello a cui i suoi pazienti hanno assistito li ha svuotati, forse per sempre, ed è deciso a salvarli. Billy Prior comunica solo tramite bigliettini, David Burns non riesce più a mangiare. E Siegfried Sassoon, uno dei poeti più famosi del tempo, è deciso a tornare in trincea, accanto ai suoi uomini, nonostante il suo acceso antimilitarismo. -
Afghanistan. Una storia politica e culturale
La storia di una delle piú instabili regioni del mondo, dal dominio della dinastia Moghul del XVI secolo fino alla rinascita talebana di oggi. Le lotte per il potere e la natura mutevole dell'autorità politica di un paese dai caratteri unici e tragicamente tornato d'attualità internazionale. Una lettura imprescindibile per capire come una terra conquistata e governata dagli stranieri per piú di mille anni poté diventare per inglesi, sovietici e americani la «tomba degli imperi». Questa storia dell'Afghanistan intreccia geografia, politica, economia e cultura per descrivere le dinamiche interne e le relazioni col mondo esterno di una nazione estremamente complessa. Dopo aver illustrato la sconcertante diversità dei gruppi tribali ed etnici afghani – spiegando cosa li unisce nonostante le differenze regionali, culturali e politiche che li dividono – Thomas Barfield dimostra quanto per secoli sia stato relativamente facile governare tutti questi popoli quando il potere era concentrato in una piccola élite dinastica, e come questo fragile ordine politico sia poi crollato nel xix e xx secolo, quando i governanti dell'Afghanistan mobilitarono le milizie rurali per espellere prima gli inglesi e poi i sovietici. L'insurrezione armata sbaragliò gli occupanti, ma minò l'autorità del governo afghano e rese il paese sempre piú ingovernabile. Le fazioni armate interne innescarono una guerra civile, dando origine al governo clericale dei talebani e all'isolamento dell'Afghanistan dal mondo. Barfield esamina infine i motivi per cui l'invasione americana, sulla scia dell'11 settembre, riuscí a rovesciare rapidamente i talebani e perché quella facile vittoria fece credere agli Stati Uniti che fosse altrettanto facile costruire un nuovo stato. -
Pane del bosco. 2020-2023
Questa nuova raccolta di poesie di Chandra Candiani nasce da un’esperienza reale: l’abbandono di Milano e il trasferimento in una casa su un alpeggio piemontese in mezzo a un bosco. Non che Chandra non avesse un forte rapporto con la natura anche da “cittadina”, ma quando le relazioni diventano fisiche, quando gli alberi e gli animali ti circondano, li vedi e li puoi toccare, vivi con loro, le sensazioni raggiungono un’intensità diversa, e le poesie che nascono da questa esperienza, pur nella continuità delle caratteristiche stilistiche e di pensiero, propongono una svolta, per esempio dissolvendo progressivamente i residui autobiografici e registrando i dati del mondo esterno e delle sue sofferenze con un sentire tanto più intimo quando più defilata è la posizione di ascolto. Nella poesia che apre la raccolta il personaggio che dice io entra in un bosco accompagnata da un puma e da un lupo: «Caro bosco vengo a te in cerca della ferita che ci precede». È la bambina che conosciamo dai precedenti libri di poesia di Chandra, accompagnata da due angeli del mondo selvatico. Poesia dopo poesia troverà il giusto equilibrio e le giuste distanze di rispetto per vivere nel contatto costante con la natura. E imparerà a farsi attraversare dalla luce, dal vento e dal respiro di ogni essere vivente. Imparerà a far parte della pulsazione collettiva che ogni bosco è. -
Il discorso. Un’introduzione
Gli esseri umani sono animali sociali e interagiscono continuamente attraverso conversazioni, comunicazioni scritte, simboli e altre forme d'espressione. Questo libro è un'introduzione chiara e coinvolgente all'analisi di tali interazioni e delle molteplici forme e significati che queste assumono. Il libro utilizza una serie di esempi tratti da letteratura, politica, pubblicità e stampa periodica per affrontare questioni fondamentali relative al discorso, alla sua natura e al suo significato sociale. Perché esistono approcci diversi alla comprensione del discorso? In che modo le interazioni individuali sono connesse ai discorsi piú ampi che fanno da cornice al nostro modo di pensare e di comportarci? Come può essere indagato e analizzato il discorso? Una guida accessibile e autorevole a cos'è e a come funziona un «discorso», di particolare utilità per gli studenti che si occupano di linguaggio, comunicazione, scienze sociali e psicologia, e per tutti noi. -
Migramorfosi. Apertura o declino
Immigrazione continua a essere sinonimo di svantaggio e marginalità. Le crisi dell'ultimo decennio hanno aggravato la situazione, colpendo gli stranieri in maniera piú pesante dei cittadini. Inseriti nei settori piú esposti, generalmente meno garantiti, i primi hanno perso il lavoro o subito riduzioni di orario e salario assai piú spesso dei secondi. Cosí il divario aumenta. Siamo una società sempre piú stratificata in base all'origine e al colore della pelle. Alla radice, vi è un drammatico ritardo culturale e politico. I media continuano a ricondurre ossessivamente gli immigrati a due stereotipi contrapposti: intruso minaccioso o povera vittima. La politica è impantanata da anni in uno sterile gioco delle parti; ogni serio progetto di riforma è stato abbandonato, emergenzialismo e improvvisazione dominano. Intanto, sfiducia e frustrazione montano, tra gli elettori italiani come tra i migranti e i loro discendenti. La metamorfosi che i primi arrivi di massa avevano innescato sul finire del secolo scorso è rimasta incompiuta. Il problema è che, come Paese, questo stallo non ce lo possiamo permettere. -
Il primo libro di teatro
Una guida aggiornata e completa al meraviglioso mondo del teatro, alla sua storia, ai suoi protagonisti e alla sua dimensione artistica e sociale. Nel volume gli aspetti teorici e concreti del teatro – dalla recitazione al pubblico – si intrecciano in modo da fornire un'introduzione integrata allo studio delle opere teatrali e alla loro rappresentazione, che attinge alle riflessioni e ai risultati artistici di chi ha praticato il teatro nel passato e nel presente: attori, drammaturghi, scenografi, registi. Gli argomenti trattati includono i generi drammatici dalla tragedia al documentario politico, le teorie dell'interpretazione, la storia del teatro occidentale, la recitazione, la regia e la scenografia. Con un glossario e suggerimenti per ulteriori letture: il punto di partenza ideale per tutti coloro che vogliono studiare, praticare e mettere in scena quella combinazione unica di pensiero e azione chiamata teatro. -
La cucina inglese di Miss Eliza
«Frutta, erbe, spezie, uova, crema: sono queste le parole che ho a disposizione e a me spetta combinarle in modo che producano qualcosa che risulti piacevole al palato producendo lo stesso effetto ammaliante o commovente che una poesia dovrebbe suscitare nelle orecchie dei lettori». Inghilterra, 1835. Eliza Acton spera che la sua nuova raccolta di poesie la conduca al successo. I sogni di gloria, però, si infrangono contro l'oltraggioso rifiuto dell'editore, Mr Longman, che la invita a dedicarsi a un libro di ricette - del resto i lettori non si aspettano altro da una donna. Eliza s'indigna: in casa degli Acton la cucina riguarda solo la servitú. Ma quando suo padre, sull'orlo della bancarotta, si dà alla fuga, quell'assurda proposta si rivela l'unico modo per sopravvivere. Eliza allora impara a conoscere i segreti di pentole e fornelli e, con l'aiuto della giovane Ann, finisce per scoprire che in ogni ricetta riuscita c'è sempre un pizzico di poesia. E di amore. «È un tempo circolare il nostro, punteggiato dal cibo come desiderio, tentazione e rifugio estremo. Ma c'è sempre la letteratura che ci viene in soccorso nei momenti piú difficili e il libro di Annabel Abbs ha il potere di trasportarci in una bella storia ambientata all'inizio dell'800 che ci aiuta a fare pace con l'argomento» (Serena Dandini, «Io Donna - Corriere della Sera»). -
Nei giorni oscuri della nostra vita
Un romanzo storico e non solo, perché i sentimenti e le emozioni umane hanno grande spazio in quest’opera, a cominciare dall’origine dell’autrice americana Rebecca Donner, pronipote della protagonista. L’autrice ci conduce attraverso l’inarrestabile ascesa di Hitler, nonostante lo scetticismo e persino la derisione di molti, seguendo le vicende di Mildred Harnack, appassionata fondatrice dei circoli di resistenza antinazisti insieme al suo compagno Arvid e a tanti altri intellettuali contemporanei. Ma tutto verrà travolto e spinto verso l’orrore della guerra e dei campi di sterminio di un intero popolo. Rebecca descrive l’estremo amore per la vita della giovane americana e quello per la stessa Germania, da lei vista come un paradiso, evocandone lo splendore a dispetto dell’orrore in cui è immersa, fino a intitolare l’opera con un verso dell’amato Goethe, testimone di una bellezza immortale. -
Marilyn
Io sono Marilyn, sembra dire ogni pagina di questo racconto struggente fatto di bellezza extraterrestre e sprecata, di amore infinito e sfinito, della donna più bella mai esistita, della donna più triste mai vissuta. Marilyn è un viaggio tra le lenzuola profumate di un’anima fragile in un corpo da bomba atomica. Marilyn icona, Marilyn desiderata dagli uomini di potere perché ambita e inarrivabile, Marilyn amante e mai moglie, Marilyn puttana e santa, Marilyn sopravvissuta a sua madre. Marilyn, la vita come un sogno a occhi aperti. Filippo Timi è Marilyn, noi tutti siamo Marilyn, sempre fra la preghiera e la supplica. Allucinazione compassionevole, questo libro è l’estrema irruzione nella mente di Marilyn Monroe. È come se Filippo, nel momento che precede la morte della diva, le dicesse: ""Ti racconto la vita per come è in qualche altro universo. Esistono mondi in cui le dee sono immortali e il dolore impossibile. Tu conosci la vita che abbandoni, io ti racconto la tua vita salvata""""."" -
L'etica del viandante
L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati. L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera. Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”. -
L' officina della Costituzione italiana (1943-1948)
Il periodo tra il 1943 e il 1948 è stato uno dei più convulsi della storia italiana e internazionale, e ha sollevato molte questioni nel dibattito storiografico e pubblicistico. Novacco ritiene che il passaggio cruciale si sia verificato tra settembre e novembre 1947, allorché una commissione elaborò il progettto costituzionale poi approvato dall'Assemblea costituente nel dicembre 1947. La Costituzione italiana in ragione della scarsa chiarezza di principi e della natura ibrida di alcuni istituti generali avrebbe finito per frenare la vita democratica del paese. L'auspicio dell'autore per il futuro non è altro che uno stato di diritto, dove il parlamento legiferi, il governo emani i decreti, la magistratura pronunci le sentenze.