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Dialogo con Eraclide
"Il 'Dialogo con Eraclide' (d'ora in poi Dial) è un'opera di Origene rimasta sconosciuta fino all'agosto del 1941, quando, in modo del tutto inatteso, militari dell'esercito britannico ritrovarono alcuni papiri a Tura, una località egiziana a poca distanza dal Cairo. I papiri, dispersi nel mercato cairota, furono parzialmente recuperati grazie alla tenacia di due studiosi francesi, Octave Guérard e Pierre Nautin. Successivamente furono conservati e catalogati nel Museo delle Antichità della capitale egiziana. Apparve immediatamente rilevante l'importanza della scoperta di questo materiale, che conteneva estratti di opere esegetiche e apologeticbe di Origene e commentari biblici di Didimo il Cieco."""" (Dall'Introduzione)" -
Opere di Origene. Vol. 11: Commento a Matteo 4
La composizione del Commentario a Matteo si colloca nel periodo compreso tra il 244 e il 249, nell’ultima stagione della vita che Origene trascorse nella città di Cesarea di Palestina. Eusebio parla di venticinque tomi origeniani sul Vangelo di Matteo; di questi, la tradizione testuale ne ha trasmessi soltanto otto in versione greca comprendenti il commento da Mt 13, 36 a 22, 33. Opera della maturità, di grande originalità, ricchezza e complessità, portata a compimento al termine di una vita spesa nella riflessione, nel commento e nell’insegnamento della Parola, si colloca nell’ambito dell’attività didattica origeniana. -
I principi
Il ""Perì archôn"""" di Origene (185-254) è la prima opera giunta a noi in cui viene proposta una presentazione d'insieme del mistero cristiano. Il trattato intende fornire un'interpretazione delle principali verità del cristianesimo fondata sulla Scrittura, ma articolata in modo tale da inserirsi nella tradizione filosofica greca. Origene, con ammirabile onestà intellettuale, tratta i principali argomenti della teologia cristiana, Dio, le creature razionali, il mondo e la sacra Scrittura. Da una parte espone i contenuti della rivelazione, dall'altra conduce un'indagine molto libera e aperta sui punti non definiti dalla rivelazione perché gli amanti della verità possano dedicarsi alla ricerca della sapienza. Un'opera controversa sin dalla sua pubblicazione, che è stata comunque fondamentale nello sviluppo del pensiero cristiano."" -
Opere di Origene. Vol. 3/1: Omelie sul Levitico
Il volume è il primo dei due dedicati alle Omelie sul Levitico di Origene, 16 discorsi pronunciati dal Maestro alessandrino a Cesarea di Palestina dopo il 245 e a noi giunti nella traduzione di Rufino del 400-404. Il corpus omiletico viene presentato in maniera complessiva nell’introduzione generale, che parte dalla contestualizzazione storica della predicazione origeniana e della traduzione rufiniana e dei rispettivi destinatari; individua i principi ermeneutici e le tradizioni esegetiche su cui si fonda l’interpretazione, talvolta complessa, di un libro biblico che poteva apparire come un elenco di inutili precetti; indaga i grandi temi che percorrono l’intera raccolta, ovvero sacrificio, sacerdozio e purità. Seguono traduzione e puntuale commento storico-filologico delle prime 7 omelie, mentre le restanti si potranno leggere nel secondo volume, la cui pubblicazione è prevista a brevissima distanza dal primo. Ciascuna delle 16 omelie viene, inoltre, spiegata dal punto di vista della struttura e dei contenuti in una breve introduzione mirante a inquadrarla. -
Opere di Origene. Testo greco antico a fronte. Vol. 9/3b: Omelie sui Salmi 2
Pochissime scoperte di testi patristici possono competere col ritrovamento di 29 omelie di Origene (185-254) sui Salmi nel 2012. Una nuova catalogazione della Staatsbibliothek di Monaco ha messo in luce nel Codice Greco 314 la presenza di quattro omelie note in versione latina e venticinque inedite. L'attribuzione a Origene, oltre alla lista delle opere tramandataci da Gerolamo, trova piena conferma dai contenuti. Dopo l'edizione critica (Berlino 2015), la pubblicazione delle omelie in italiano è affiancata da un testo greco riveduto e da un approfondito commento. La raccolta omiletica più vasta di quel genio della Bibbia che è stato Origene ci documenta il suo cantiere esegetico principale: il Salterio l'ha accompagnato dall'inizio alla fine. Testo di rivelazione profetica, istruzione morale e nutrimento spirituale, i Salmi sono soprattutto per Origene l'espressione della voce di Cristo e della Chiesa, suo corpo mistico. -
Esortazione al martirio
L’opera è indirizzata all’amico Ambrogio e a un meno noto Prototteto, ma coinvolge profondamente l’autore stesso, che aveva avuto esperienze indirette di martirio già in precedenza e considera il martirio un dono prezioso, che consente di seguire Gesù nel modo più compiuto. Nella prima parte espone i motivi per affrontare con serenità la confessione e la morte per la fede e dà consigli per non rinnegare, ma resistere durante la persecuzione (cc. 1-21); propone come modelli i martiri maccabei (cc. 22-27); descrive poi la natura e gli effetti del martirio, e propone ancora consigli e incoraggiamenti per chi deve affrontarlo (cc. 28- 51). -
Opere apologetiche. Vol. 1: Ai martiri-Apologetico-Ai pagani-Testimonianza dell'anima-Polemica con gli ebrei-A Scapula.
Il tono ""risentito"""", la violenza e la vivacità polemica, e ancora la sapiente architettura della composizione, costituiscono la grande novità dell'apologetica di Tertulliano rispetto alla tradizione greca. Il presente volume raccoglie tutte le opere apologetiche dello scrittore latino: """"Ad martyras"""", una breve ma intensa esortazione ai confratelli perché affrontino coraggiosamente la persecuzione. """"Ad nationes"""" e """"Apologeticum"""", le due opere maggiori, in cui la difesa della dottrina cristiana si alterna all'attacco della condotta e delle credenze dei gentili. """"De testimonio animae"""", in cui si ricorre alla testimonianza dell'anima per dimostrare l'esistenza di Dio e altre verità affermate dalla dottrina cristiana. """"Adversos Iudaeos"""", costruita come una disputa tra un cristiano e un proselito giudaico sui punti maggiori della controversia giudaico-cristiana. """"Ad Scapulam"""", una lettera aperta indirizzata al proconsole d'Africa nella quale Tertulliano sfrutta i sentimenti filocristiani dell'imperatore Settimio Severo per invitare il governatore ad abbandonare la persecuzione."" -
Lettere. Vol. 2: 51-81.
L'epistolario di Cipriano raggruppa tutta la corrispondenza prodotta lungo tutto il periodo del suo episcopato (248-258). Si tratta di una testimonianza importantissima sia per la ricostruzione degli avvenimenti dell'epoca e della storia della Chiesa sia per quel che riguarda l'attività di Cipriano dagli inizi della persecuzione di Decio fino agli ultimi giorni della sua vita. Curato da Carlo Dell'Osso, il presente volume fa parte della serie Scrittori Cristiani dell'Africa Romana, collana prevista in 10 volumi, che pubblica in edizione latino-italiana tutte le opere di Tertulliano, Cipriano, Arnobio, Minucio Felice e gli Atti dei martiri. Insieme all'opera di Agostino, con la pubblicazione di quest'opera si completa la pubblicazione del corpus completo della letteratura cristiana latina d'Africa. La serie è diretta da Claudio Moreschini. -
Opuscoli. Vol. 2
Il volume raccoglie alcuni scritti ciprianei: L'unità della Chiesa cattolica a difesa dell'unità della Chiesa. La preghiera del Signore sul significato della preghiera e commento del Padre Nostro. La condizione mortale dell'uomo, uno degli esempi più illustri di consolatio cristiana. Le opere di carità e l'elemosina, un'esortazione alle opere di carità; A Demetriano, una dimostrazione della superiorità del Dio cristiano. La virtù della pazienza sulla questione del battesimo degli eretici. La gelosia e l'invidia sulla gravità di questi peccati. A Fortunato: che intende offrire una guida che fortifichi i cristiani ad affrontare la persecuzione. -
Opere dottrinali. vol. 3/2 a
Grande erudito e filosofo, santo e Dottore della Chiesa, autore della Vulgata, la migliore versione latina antica dell'Antico Testamento, Girolamo è, dopo Agostino, lo scrittore più produttivo della Chiesa occidentale. Il volume pubblica in edizione latino-italiana una scelta del suo ricchissimo epistolario, l'opera più affascinante della vasta produzione. Indirizzate ad uomini e donne d'Oriente e Occidente, vedove, monaci, senatori, intellettuali che gli scrivevano per le ragioni più varie, queste lettere disegnano un diario spirituale di cinquant'anni vissuti alla ricerca del ""solo nostro guadagno che è l'amore che ci unisce in Cristo""""."" -
Opere dottrinali. vol. 3/2 b
Il volume raccoglie alcuni scritti dottrinali di Tertulliano: L'anima, trattato di psicologia composto intorno al 212 nel quale l'autore passa in rassegna tutti i fenomeni relativi alla vita dell'anima (dall'incarnazione, fino alla morte del corpo e al destino escatologico). La Resurrezione della carne: si tratta di uno scritto escatologico composto intorno al 211-213 d.C. nel quale l'autore affronta un argomento da lui molto sentito per la sua formazione culturale originaria materialista e immanentista. Contro Prassea: è il capolavoro della teologia trinitaria occidentale prima del De Trinitate di Ilario di Poiters. Per la prima volta, infatti, viene definita la formula, divenuta usuale nel cristianesimo latino, del rapporto tra una sola sostanza e tre Persone. -
Opere montaniste. Vol. 41
Poco prima del 207 d. C. Tertulliano conosce e aderisce al montanismo, movimento religioso frigio. Appartengono a questo periodo alcune opere: Esortazione alla castità, nella quale ribadisce con forza l'obbligo di non cedere alle seconde nozze; La corona, trattato sull'illeiceità di coronarsi per chi professa la fede cristiana; L'antidoto contro gli scorpioni che rappresenta nella letteratura latina cristiana, il primo tentativo di una sistematica riflessione sul tema del martirio; La fuga in tempo di persecuzione, dialogo sulla liceità o meno di fuggire di fronte alla persecuzione; L'idolatria, nel quale Tertulliano condanna la venerazione delle immagini degli dèi. -
Opere montaniste. Il velo delle vergini-Le uniche nozze-Il digiuno, contro gli psichici-La pudicizia-Il pallio. Vol. 42
Poco prima del 207 d.C. Tertulliano aderisce al montanismo, movimento religioso frigio. Appartengono a questo periodo alcune opere. Ne ""Il velo delle vergini"""": l'autore si oppone a qualsiasi segno di distinzione rivendicato dalle vergini; tema trattato in prospettiva teologico-salvifica, ma con concessioni al gusto antiquario, antropologico e etnologico. """"Le uniche nozze"""": si difende l'istituto matrimoniale rivendicandone l'origine divina oltre che naturale. """"Il digiuno, contro gli psichici"""" in cui sostiene la necessità di introdurre nuove e più severe pratiche di digiuno in linea con l'idea montanista della necessità di osservare un rigoroso regime ascetico per l'approssimarsi degli ultimi tempi. """"La pudicizia"""" - testo fondante la letteratura ascetica latina - elogia la pudicizia cristiana contro la decadenza morale dei suoi tempi. """"Il pallio"""": Tertulliano si difende dalla critica di aver dismesso la toga romana per indossare il pallio di origine greca, sostenendo che il cambiamento è condizione costante della vita e del mondo."" -
Opere dottrinali. Contro Marcione. Libri IV-V
Un'opera fondamentale per comprendere la teologia e la cristologia di Tertulliano e la sua interpretazione della Scrittura. Il Contra Marcionem è frutto di una riflessione di dieci anni, segno, questo, dell'importanza che Tertulliano le attribuisce e del pericolo che rappresentava per la Chiesa. Nello scritto si distinguono tre sezioni: la confutazione della teologia marcionita; l'analisi della sua cristologia e la confutazione delle sue interpretazioni della Scrittura. I testi biblici che lo scrittore prende in considerazione sono in parte quelli che lo stesso Marcione aveva sottoposto a critica mediante la sua antitesi con i testi neotestamentari. Il criterio esegetico di Tertulliano non è uniforme: egli impiega prevalentemente una interpretazione strettamente letteralista, che contrappone a quella, parimenti letteralista di Marcione, ma ammette anche, all'occasione, la possibilità di una interpretazione spirituale. -
Contro i pagani. Testo latino a fronte. Ediz. critica
Una preziosa testimonianza del cristianesimo delle origini (III sec.) Strutturati nelle linee dell'apologetica tradizionale, ma con l'aggiunta di motivi dell'invettiva e della polemica, i sette libri che Arnobio scrisse contro i pagani sono una importante testimonianza del clima culturale dell'Africa alla fine del III secolo. L'attacco alla filosofia e alla religione pagana è svolto con la prosa brillante di un sofista cristiano, che attacca l'oscenità dei racconti mitologici e l'assurdità del formalismo rituale, offrendo dettagli preziosi per la ricostruzione del paganesimo, degli dèi olimpici e delle divinità minori, delle figure venerate nei misteri, delle statue e dei sacrifici. Attingendo ad autori classici come Varrone, Lucrezio e Cicerone, ma anche a scrittori e dottrine più recenti), Arnobio ribadisce la novità salvifica del pensiero cristiano e presenta un punto di vista originale sulle dottrine dell'anima e sul ruolo dell'uomo nell'universo. -
Dalla vita di una famiglia ebrea e altri scritti autobiografici
Gli anni dell'infanzia e della giovinezza di Edith Stein, raccontati in questa autobiografia, che svela il suo percorso di crescita personale e professionale e introduce nella vita quotidiana di una famiglia ebrea a cavallo di due secoli. Uno spirito schietto, a volte spigoloso, sempre acutamente autocritico; un ricordo affettuoso della madre, dei fratelli, degli amici e dei compagni di studi, dei superiori e dei colleghi, di tutti coloro che hanno accompagnato per un tratto più o meno lungo il suo cammino giovanile; una profonda coscienza delle proprie radici ebraiche: sono questi gli aspetti peculiari del ""romanzo di una vita"""" intimo e sobrio. Un autoritratto concepito, com'è nella natura di Edith Stein, non per desiderio di autocelebrazione, ma come contributo personale per assolvere il """"dovere di rendere testimonianza"""" a un patrimonio di idee e di esperienze che racchiudono l'eredità di un intero popolo."" -
La donna. Questioni e riflessioni
Tra il 1928 e il 1932 la Stein, filosofa, psicologa, educatrice interviene nel dibattito contemporaneo sulla condizione femminile con una serie di conferenze che confluirà nel volume ""La donna"""". Con un ricchissimo bagaglio teoretico, unito ad una esperienza didattica vissuta quotidianamente e con un'attenzione straordinaria ai temi sociali e politici del suo tempo la Stein esamina tale questione con una completezza e lucidità che rappresenta un caso forse unico nella storia della riflessione antropologica cristiana sulla donna. Questa nuova edizione presenta una nuova cura dei testi e delle note; la disposizione cronologica degli scritti; una nota introduttiva premessa ad ogni testo che ne spiega la genesi e la natura."" -
Formazione e sviluppo dell'individualità
Il volume raccoglie alcuni testi degli anni 1926-1933 redatti durante l'attività di insegnamento di Edith Stein a Spira e Münster sull'idea di formazione, soprattutto delle ragazze e delle donne, sulla formazione degli insegnanti, le forme di insegnamento, i tipi di psicologia, la competenza sociale, la formazione della gioventù nella Chiesa, le scuole cattoliche, ecc. Per Edith Stein il fine è la formazione degli esseri umani all'immagine di Cristo affinché essi, a loro volta, rendano presente la vera immagine umana nella Chiesa, nella società, nella vita privata, nella professione e nelle molteplici relazioni della vita. -
Una ricerca sullo stato
Questo libro è una conferma della vastità degli interessi di Edith Stein. Muovendo dall'indagine fenomenologica sull'intersoggettività, l'Autrice analizza le strutture della vita associata fino a giungere al tema dello Stato, mettendo in evidenza aspetti nuovi e toccando questioni che nella nostra cultura sono terreno proprio di discipline di carattere essenzialmente giuridico, come il diritto pubblico, la dottrina dello Stato, o anche di tipo storico-politico, come le dottrine politiche. In ogni caso, è la filosofia che dà l'impronta fondamentale alla sua ricerca, i cui risultati possono essere compresi, se si tiene conto della necessità di porsi su tale piano, per procedere, poi, alla trattazione di questioni specifiche. Lo Stato, in quanto entità giuridicamente configurata, ha sue caratteristiche precise, ma non è un'entità astratta; al contrario, è 'una personalità di cui fanno parte singoli e ciò che accade esistenzialmente fra loro non può essere indifferente per la sua sopravvivenza; pertanto, fondamentale il riferimento alla persona e alla sua libertà ed anche l'esigenza dell'inserimento dello Stato in una dimensione comunitaria che, pur distinta dalla sua struttura giuridica, ne garantisce la solidità e la durata. -
Lettere. Vol. 1: 1916-1933
Prima pubblicazione in Italia dell’epistolario completo della Stein Della ricca corrispondenza di Edith Stein, sono tradotte in questo volume tutte le lettere (che ci sono rimaste) del periodo che va dal 1916 - la prima è scritta all’indomani della sua tesi di dottorato - fino al 14 ottobre 1933, data del suo ingresso nel Monastero delle Carmelitane Scalze di Colonia. Alle lettere scritte da lei si aggiunge un certo numero di lettere a lei indirizzate, e di documenti che la riguardano; sono invece escluse le numerose lettere indirizzate a Roman Ingarden, raccolte nel quarto volume della collana. Tutto questo materiale, per la massima parte finora inaccessibile in italiano, ci introduce con immediatezza nel suo vissuto prima di assistente di Husserl attenta a tenere in vita i rapporti tra i fenomenologi del gruppo di Gottinga, poi di formatrice delle sue allieve di Spira e di Münster, di conferenziera stimata e ricercata nel mondo universitario cattolico, fino alle lettere del 1933, piene di dolore per la persecuzione antiebraica ormai palese, ma anche di letizia perché le si spalancano finalmente le porte del Monastero.