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L' opinione
Il volume contiene gli articoli apparsi sul quotidiano La Provincia di Cosenza a partire dal mese di dicembre 2001 fino al mese di settembre del 2002, in una rubrica settimanale intitolata ""L'Opinione"""", ideata e curata dall'Autore. [...] """"La riflessione nasce e si sviluppa quasi sempre sull'onda o sull'urgenza del momento presente, dell'attualità, della cronaca, del fatto significativo nel suo verificarsi, e ne mantiene il piglio del cronista che guarda più in là, che guarda alla narrazione, a una storia, sia pure minimale, con originalità e pretesa di una lettura diversa, di un approccio differente, di un'altra possibilità espressiva. Senza mai perdere il gusto e il dovere della verità, dello stile, del rispetto."""" (dalla Prolusione - L'Autore)"" -
Le gesta dell'errante ossia la via seguita dagli Elden nella lotta contro il Fenrir. Vol. 2
Incrinate le corazze, lacere le vesti, lordi di sangue e terra gli elmi fieri, avanzano gli Elden verso le scoscese montagne, oltre le quali si compiranno i loro destini. Provati ma non abbattuti dalla lotta, essi attraversano lande di confine, un tempo costellate di serene cittadine, ora abbrutite dagli orrori della guerra, prede della violenza cieca e soggiogate dalla feroce prepotenza. L'innocenza è violata, la giustizia calpesta, non però dal conquistatore straniero, nemico manifesto, ma dai concittadini stessi, che non si curano della patria, preferendo divorarla a proprio vantaggio. Il vicino, l'amico, il fratello si rivelano essere traditori che da anni e lustri ammorbano la terra natia seminando orrore e miseria: l'ormai decadente Repubblica di AristoS disvela profonde ferite, infette da crimini invendicati, silenzi atroci, mostruosità obliate e, nel lacerarsi dei legami, gli Elden affonderanno tra le ombre della sconfitta e della perdita, tra speranze sepolte e rinnovate. Emblema di una terra piagata in cerca di redenzione, la Grotta del Dàkryon disserra infine le proprie fauci, rivelando segreti da troppo tempo sepolti. -
La luce del mondo (Saulo di Tarso e altre storie minime)
"Come in un giuoco antico di avanzate e ritorni, sul sentiero della vita gettiamo i nostri dadi, proprio nel modo in cui lo fecero distratti soldati romani, ai piedi e all'ombra di un manufatto ligneo che ha cambiato la storia del mondo. Proprio come loro, sbadati nel quotidiano incedere tra le mulattiere del pianeta, insensibili alla immane sofferenza che appena poco più in là trasuda sangue e lacrime, eppure trasparente ai nostri occhi. Ci capita sovente di pensare di essere giunti al termine della notte quando riusciamo a dipanare l'aggrovigliata matassa di situazioni in cui, nostro malgrado, ci troviamo immersi. Ma proprio mentre ci sembra di intravedere, oltre il nostro punto di osservazione, il bagliore della luce del giorno e le ultime stelle del mattino, ci può capitare di inciampare di fronte a qualcosa di inatteso che schiude le porte del profondo e ci pone di fronte a un nuovo buio da cui però si irradiano ammalianti lampi radioattivi. Un po' quello che accade quando entriamo nel campo gravitazionale dei nuovi versi di Stanislao Donadio"""". (Dalla prefazione di Francesco Aronne)." -
Orazio Orizio. Cronache di un uomo in un mondo di fenomeni
"Egregio lettore, posso dirti con assoluta certezza che io non esisto. Il dubbio aleggiante, non completamente causato dal fatto di aver preso coscienza di essere un personaggio di fantasia, è brinato in solida convinzione quando ho capito di non essere ciò che pensavo di essere. Mi sono reso conto di esistere come insieme di osservazioni e pensieri superficiali (o meno) di familiari, amici, conoscenti e individui anonimi di passaggio. Ci sono, quindi, vari livelli del mio essere, i quali sfumano dal disordine apparente di barba e vestiti, alla profonda stronzaggine, figlia della becera misantropia. In questo momento, immagino di prendere forma nella tua mente come un sintomo di demenza dell'autore, nella sua vana ricerca di un'idea intelligente per riempire questa aletta. Ecco! Forse io sono questo! Un elemento impalpabile, nato per colmare un vuoto. Un caro saluto. Orazio"""" (dall'aletta del volume) """"Mi sentii leggero. Ora ero libero. Potevo tornare a fare l'indignato sul web, superficiale quanto un dipendente che si lamenta lunedì mattina sui social network, potevo tornare a lagnarmi di ogni cosa senza proporre soluzioni.""""" -
Quel pozzo. L'uomo, la donna e l''amica
"Insieme a Don Giorgio e a """"Quel Pozzo - L'Uomo, la Donna e l'Amica"""" ho ripercorso la storia di un'umanità """"indebolita"""" nello scorrere dei secoli; l'Uomo, la Donna e l'Amica hanno assunto altri modelli di vita, i legami si sono sfaldati a favore di una """"universalità"""" che rende tutto più labile e allontana fisicamente, nello spazio e se vogliamo anche nel tempo, gli esseri umani; """"i pozzi"""" sono stati sostituiti da """"un altro"""" o da """"un altrove"""". Ma in tutto ciò il """"nostro Pozzo"""" è sempre là fermo, immutato nel suo essere più intimo, più vero, e silenzioso con i suoi misteri, le sue profondità, le sue verità, le sue albe e suoi tramonti: «... Non hanno bisogno di un altro pozzo. Loro sono il pozzo, e non lo sanno»"""". (dall'Introduzione)" -
Storie di donne fra storia, letteratura e arte da Sant'Eulalia a Elfriede Lohse-Wächtler
"Tra verità e leggenda, intarsio di storie e situazioni del variegato universo femminile, tasselli di un mosaico da ricomporre, modi diversi d'esser donna, anime fragili e forti, eroine di passione, vittime dei loro sentimenti, colpite da un destino avverso, che hanno subito la prepotenza maschile, talvolta anche reagito, non esitando, o poco esitando, a ribellarsi alla prepotenza e all'ingiustizia servendosi, in modo maldestro, delle stesse armi efferate del nemico... (Francesca Santucci) Da Sant'Eulalia a Elfriede Lohse-Wächtler... Vite comunque travagliate, donne vittime che lottano, ed infine soccombono, lasciando una sublime testimonianza di forza e determinazione, a fronte d'un omologo maschile che ci viene dipinto scialbo, stereotipato, incapace d'amare veramente, succubo della ragion di stato, vittima di atavici pregiudizi"""". (Piergiorgio Cavallini)" -
Il maglio delle streghe
Roma, estate del 1977. Un'anima oscura, nell'attesa di compiere il suo diabolico fato, si aggira, disperata, per le vie della città. Una sera di fine agosto i Leone, una delle famiglie più potenti della capitale, vengono sconvolti da una misteriosa telefonata proveniente dalla Sicilia. Il passato bussa alla porta di Massimo, avvocato in carriera, facente parte di quel mondo corrotto che devasta la città. Alla telefonata segue una richiesta d'aiuto: l'uomo che da più di 30 anni ha chiuso con la sua famiglia d'origine, i siciliani baroni Leone, torna a quel richiamo nella sua terra natia, dove dovrà fare i conti con situazioni difficili. La totale indigenza in cui versa il suo casato lo porta a trasferirsi a S., dove la moglie Sonja e i figli Dimitri, Anna e Domenico, seppur titubanti, lo raggiungeranno. Ognuno di loro, tra drammi, dolori e amori, affronta il periodo siciliano scoprendo nuovi segreti e verità, sfocianti in una tremenda e brutale spirale di morte causata dal risveglio di un male arcaico. -
Nei palazzi della borghesia. I segreti di una famiglia
"Ho sempre paragonato le storie delle famiglie ad antichi palazzi nobiliari dove basta oltrepassare la soglia, e nonostante i secoli, senti ancora le voci di chi li ha abitati. Sono le pareti, i lunghi corridoi, le stanze dai soffitti alti a parlare, a raccontare, a sussurrare episodi di altri tempi. Vicende che, nonostante 'la bella facciata', sono intrise di rancori, malcontenti, di cose non dette e taciute per anni. Poi, basta aprire quel portone e allungare il piede in avanti e tutto prende forma: le parole diventano, una dietro l'altra, fatti raccolti e trasmessi dalla penna dell'autore. Ed ecco che il tempo ha cancellato l'amaro, ma ha lasciato il segno. 'Nei palazzi della borghesia' di Ginevra Vinci è proprio una storia così: il passato scivola con i sui spigoli nel presente, rimbomba nei lunghi corridoi dell'apparire e si chiude nello scrigno dei ricordi. E di quella famiglia borghese resta solo ciò che l'essere umano possiede realmente: l'amore.""""" -
L' altra metà di me. Ti ho cercato nella vita...
"Tutto ebbe inizio cinque anni fa... da un sogno così bello e intenso in una fase della mia vita nella quale tutto era così magnificamente perfetto. Avevo una persona al mio fianco che mi donava amore, allegria, comprensione. In poche parole, non avevo bisogno di niente: dovevo solo godere appieno di ciò che la vita mi stava offrendo. Trascorrevo le mie giornate tra lavoro e la donna che avevo accanto ed ero certa che la felicità mi avesse baciato: avevo tutto quello che una persona potesse desiderare nella vita. Non potevo minimamente immaginare, però, che a breve la mia vita sarebbe completamente mutata...""""" -
Martina & Nocciolino nella Contea di Giù di Su per Giù
Martina è una bambina vivace e curiosa, che si ritrova catapultata nel mondo del Buon Popolo. Lì stringe amicizia con Nocciolino, vivace e curioso folletto. I due saranno protagonisti di divertenti avventure popolate da personaggi bizzarri, a cavallo tra il mondo degli umani e quello dei folletti. A spezzare questa giocosa atmosfera sarà un pasticcio commesso da Polline - fata scriteriata - carissima amica di Nocciolino. Che avverrà dell'amicizia tra Martina e Nocciolino, visto il pasticcio causato dall'ingenuità di Polline? Età di lettura: -
L' anello spezzato. Gebroken Totenkopf
"Berlino, 9 giugno 1942 Heinz ha chiuso la porta senza accendere la luce. Si muove a tentoni nella camera buia che fatica a riconoscere. Sono passati molti mesi dall'ultima volta che ha lasciato il mondo fuori per rifugiarsi nell'intimità del suo studio. Una stanza che ama come la sua vita. Sente sotto i piedi il morbido tappeto di lana che sua moglie ha acquistato il Natale del 1930, Prima della nascita di Peter, quel primo figlio che ha sempre..."""" """"Questa è la continuazione del mio primo romanzo: Paris, Tango. Alcuni dei personaggi e dei luoghi descritti sono reali, ma tutto ciò che narro è pura immaginazione. Nessuno può fare a meno di condannare l'ideologia nazifascista e tutta la violenza che ha generato, ma per gli uomini deve essere mantenuta viva la speranza nella Misericordia."""" (L'Autore)" -
Cucin'e rispensa visignanisi (Cucina e dispensa bisignanesi)
Per il clima particolarmente favorevole, per la secolare e tradizionale vocazione e per l'instancabile operosità dei contadini bisignanesi, la nostra comunità dispone di una notevole produzione agricola di cereali, frutti di tante specie, colori, grandezze e sapori, legumi, olio d'oliva fra i migliori in commercio, ortaggi, verdure, vini bianchi, rosati e rossi ad alta gradazione alcolica, di una sufficiente produzione ""puri casarula""""/ pure casereccia, di salumi, e di una discreta produzione casearia """"cascavallu""""/caciocavallo, """"furmaggiu crapinu e picurinu""""/formaggio caprino e pecorino, """"praccetti o sciungati"""" e """"ricotti frischi e siccati""""/ricotte fresche ed essiccate anche per accogliere e soddisfare le indicazioni del proverbio: """"Mangia chillu chi vu' e lassat'a vucc'a casu""""."" -
Castelmonardo 1783, macerie e prodigi
...Attraverso un personaggio eminente si possono colmare i silenzi della storia. Questa funzione è affidata a B. Franklin che, in una lettera indirizzata a fra' Anthony, dimostra di essere a conoscenza della fondazione di Filadelfia, ma soprattutto di aver avuto un ruolo significativo nell'attribuzione del nome, progetto che ha una forte relazione con l'omonima città americana, ma che lui stesso, al fine di scongiurare eventuali reazioni del governo borbonico, propone di realizzare adottando una strategia dissimulatrice..."" """"...Altro tema di grande suggestione è quello del quadro animato. Dalla rappresentazione della tela raffigurante l'Indulgenza della Porziuncola, appare una scena raccapricciante: l'uccisione del Vescovo e di fra' Anthony. In questo ennesimo prodigio riecheggia lo schema narrativo del quadro animato di E. A. Poe. Sono visioni che mettono a dura prova Teodoro, e lo fanno stare male sia fisicamente che psicologicamente..."""" (dalla Prefazione di Vito Rondinelli)"" -
Le stagioni nascoste
"Un cielo di primule e di tulipani, il glicine e i suoi grappoli paffuti li stringo con dolcezza fra le mani, fino all'altro ieri mi erano sconosciuti! Nonna Anna li ha legati a un palloncino, li ha cuciti uno ad uno al mio cuscino insieme al mio cromosoma numero ventuno così sono sicura che non me li porta via nessuno."""" (Dalla quarta di copertina). Età di lettura: da 6 anni." -
Il viaggio di Ulissa
"Le narrazioni affascinano ed attraggono il lettore per la semplicità e naturalezza dei personaggi e per la peculiarità e le intime caratteristiche del loro mondo interiore. Da ben evidenziare la capacità psicologica del Rondinelli nel descrivere in profondità la varietà del carattere ed indole degli interpreti dei racconti con l'intento etico di castigare borie, saccenteria e presunzioni mettendo a nudo la futilità ed insulsaggine dei loro pseudo saperi nonché dei loro giudizi. I racconti, frutto di fervida e creativa immaginazione, affrontano anche problemi reali di natura socio-economica. Diversi e variegati nei contenuti, sono legati, però, intimamente da un unico filo conduttore: l'amore, il forte legame affettivo dello scrittore verso il suo paese, la sua terra Castelmonardo-Filadelfia, sentimenti che trasmette a tutti i soggetti delle avvincenti storie."""" (dalla Prefazione di Vittorio Ciliberto)" -
Cromatismi in rotazione. Ediz. illustrata
"In occasione delle visite al suo atelier più volte, davanti alle sue opere, abbiamo approfondito gli aspetti evolutivi della sua pittura. In queste conversazioni mi ha sempre colpito la necessità di Rocco di risolvere un velato inappagamento da cui scaturisce e prende forza la spinta di andare oltre il raggiunto, oltre lo stato attuale della sua arte. La sua ricerca è stata orientata a traslare le sue opere dalla staticità del quadro e della parete in una dinamicità che potesse incidere fortemente anche sulle possibilità interpretative. Il pittore ha trascorso lunghe giornate accanto alla madre, la signora Peppina che fino all'ultimo giorno non gli ha negato il suo indimenticabile sorriso e che, centenaria, ha da poco lasciato questo mondo. In quelle forzate pause del suo dipingere, è andata sviluppandosi l'idea di utilizzare la forma geometrica del quadrato per dare dinamicità alle sue opere. Una scelta meditata e ponderata anche se apparentemente anacronistica."""" (dalla prefazione di Francesco Aronne)" -
Il cielo... in un pallone
Una vera leggenda calcistica la Sandemetrese degli anni sessanta. Una squadra costruita per primeggiare, dopo la vittoria del campionato di seconda categoria (1964/65)... Una squadra forte tatticamente e tecnicamente quella che vinse, sbarazzandosi degli avversari, il campionato di prima categoria (1992/93). ""La più forte Sandemetrese che io ricordi"""", dichiarò pubblicamente il compianto presidente Achille Marchianò, nonostante conoscesse molto bene le mitiche squadre del suo primo periodo di presidenza... La Sandemetrese, rinforzata con i calciatori dell'A.S. San Demetrio, nel 1993/94 era pronta ai nastri di partenza per affrontare l'impegnativo appuntamento con il campionato di promozione..."" -
Ritratti di donne. Fra storia e vita privata
Le storie qui narrate sono accomunate da alcune caratteristiche ricorrenti: l'emarginazione femminile, la minorità intellettuale e morale nella quale le donne sono allevate e mantenute nell'arco di un'intera vita, l'impossibilità di operare in autonomia, la fatica improba per ottenere dei diritti, la pazienza e la modestia nell'adempiere a delle funzioni e a delle attività ritenute ""tipicamente da donna""""."" -
La tana del lupo
"Ma tu guarda. Che sorpresa. Nella cassetta delle lettere c'è posta per lui. Non se lo aspettava. Sul serio. Ormai cominciava a pensare che le Poste Italiane si fossero crudelmente dimenticate di lui. Da quando c'è internet, infatti, non gli hanno più spedito una lettera cartacea. Al massimo qualche bolletta. Oppure quelle buste ripiene di carta inutile provenienti dalla sua banca. Nelle quali, con un linguaggio da iniziati, lo si informa di cose che non capisce né capirà mai. Senza contare altro materiale altrettanto inutile. Depliant, volantini, richieste di offerte, cataloghi vari. Roba che per fortuna arriva di rado e che lui non prende minimamente in considerazione. Si limita a prenderla dalla cassetta e a portarla in casa. Poi la sistema nell'archivio della posta. Il cestino della carta straccia.""""" -
Il mostro della paura
Nel suo libro ""Le paure segrete dei bambini"""", lo studioso Lawrence Cohen sostiene che le paure infantili non possono essere affrontate con mere rassicurazioni razionali; quest'ultime, infatti, non rappresentano la giusta soluzione in quanto la """"logica della paura"""" le destituisce, decretandone il fallimento. La ragione, dunque, non può nulla contro la forte emotività negativa scaturita dalla paura: bisogna, al contrario, «offrire i mattoni della sicurezza: amore, empatia e accettazione.» Cohen aggiunge che i bambini ansiosi e paurosi cercano sempre di evitare quello che può rappresentare una fonte di inquietudine; questo, però, non fa altro che aumentare proporzionalmente il loro stato generale d'ansia. Bisogna, pertanto, fronteggiare l'emotività negativa con quella positiva, vivendo «avventure divertenti, sicure e un po' spaventose, quel tanto che basta per essere eccitanti.» «I bambini, infatti, per riprogrammare il loro cervello ansioso, hanno bisogno di toccare con mano che la vita può essere, allo stesso tempo, spaventosa, sicura e divertente.» Esemplificativo di ciò è il protagonista del mio racconto, Luciano. Egli affronta il """"mostro del buio"""", il quale rappresenta quella scintilla emotiva liberatoria che gli permette di affrancarsi dalla sua paura che lo teneva bloccato, permettendogli di crescere sia dal punto di vista emotivo che caratteriale, imparando a gestire le emozioni e ad avere maggior controllo su di esse. (da Le Note Introduttive dell'Autrice). Età di lettura: da 5 anni.""