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Squisita Luisa
Questo romanzo poetico, che l'autore compone per la figlia Luisa, fa da eco a Marino il mio cuor, dedicato al primogenito (e già pubblicato da Prehistorica Editore). Si tratta di una cronaca libera e senza date, che Savitzkaya scrive prestando la voce alla nuova creatura - una voce meravigliosa e inedita -, da cui solo può nascere un mondo originale. In una lingua visionaria e sorvegliatissima, al tempo stesso densa e limpida, forte e delicata, quest'opera può essere letta come una favola, quella dell'infanzia stessa. Savitzkaya dedica molta attenzione all'aspetto sensibile del mondo che accoglie Luisa, la sua principessa, senza mai rinunciare a quella magia che da sola basterebbe a ricordare le origini russe dell'autore. -
Fila dritto, gira in tondo
Affetto dalla sindrome di Asperger - una forma di autismo -, l'uomo che qui si confessa ama la trasparenza, il gioco dello Scarabeo, la logica, gli incidenti aerei e Sophie Sylvestre, una compagna di liceo mai più rivista da trent'anni a questa parte. Fiero nemico del compromesso con cui di norma va a braccetto la socialità, soffre, ai funerali della nonna, nell'ascoltare l'officiante esagerare, quanto alle virtù della defunta. Parallelamente, sogna di vivere con Sophie Sylvestre un amore senza ombre né ipocrisie, e di scrivere un Trattato di criminologia domestica. Fortunatamente, ama anche la solitudine. -
Kurtz
Laure cambia tutto nella vita del nostro eroe, che si immaginava condannato a una vita scialba prima di incrociare la strada di questa donna irresistibile, con la quale fissa la data della loro prima notte di sesso. Durante i loro rendez-vous prelimiari, parlano di Kurtz, soprannome del ""membro"""" di questa curiosa associazione: parlano di letteratura, nella fattispecie di Joseph Conrad, loro comune passione."" -
L' ora e l'ombra
Saint-Savin... Per quest'uomo che srotola il filo dei propri ricordi, il nome di questa piccola località balneare della costa atlantica sembra concentrare tutti i sapori dell'esistenza. Quello del mistero innanzitutto, con un balletto incessante di coincidenze attorno alla silhouette inquietante di un uomo senza memoria. Quello dell'amicizia, quando, di ritorno sul luogo dell'infanzia, ritrova Julien, al tempo stesso alter ego e rivale. Il sapore dell'amore infine, quello che prova per Sylvie, la ragazzina sognata diventata giovane donna ideale, il cui fascino suscita un intenso bisogno di superamento di sé. -
Vite di coppia
"Controcorrente"""" del resto, lo è sempre Huysmans, soprattutto in questo romanzo del 1881 che esaspera i principi del Naturalismo di Zola fino a incrinarli, dall'interno. Prendendo le distanze dall'ingenuità degli ideali Romantici così come dall'ipocrisia della società borghese positivista. """"Vite di coppia"""" mette in scena le figure di due artisti parigini (un pittore e uno scrittore) messe ai margini della società e posti di fronte al dramma della crisi coniugale." -
Di lupi, foche e altre cose singolari
"Di lupi, foche e altre cose singolari"""" è la prima raccolta della collana dedicata alle cronache scritte con cadenza settimanale da Alexandre Vialatte tra il 1952 e il 1971, per """"La Montagne"""", lo storico giornale della regione dell'Alvernia, nel cuore del Massiccio centrale, dove ancora oggi pulsa un umorismo incongruo e un sentire che si vuole altro, rispetto alle forme e alle fortunate voghe promosse nei salotti della capitale francese. La libertà d'ispirazione è del resto l'unico vincolo di questo spirito libero che, da autentico spirito di montagna, si mostra capace di guardare alle cose dell'uomo con la leggerezza e gli occhi nuovi di un escursionista, di un flâneur, di un filosofo. Una raccolta con cui Prehistorica Editore si prefigge di accompagnare al di qua delle Alpi una Francia originalissima e singolare, per i più ancora tutta da scoprire." -
Di vette inarrivabili e mezzi straordinari
La collana Cronache dalla montagna è dedicata alle raccolte delle cronache scritte con cadenza settimanale da Alexandre Vialatte fra il 1952 e il 1971, per ""La Montagne"""", lo storico giornale dell'Alvernia, nel cuore del Massiccio Centrale... dove ancora oggi pulsa un umorismo incongruo che si vuole altro rispetto alle fortunate voghe promosse nei salotti della capitale francese. Raccolta di 12 cronache."" -
Sigma. Ediz. integrale
Sigma è un'organizzazione segreta, il cui scopo è quello di controllare e neutralizzare le opere d'arte giudicate sovversive. Dispiegherà tutti i suoi agenti sotto copertura e userà ogni mezzo per mettere le mani sul quadro del pittore Konrad Kessler, forse troppo frettolosamente ritenuto distrutto. -
Santo cielo
Quando fu morto, Albert Moindre considerò la sua situazione con perplessità. Non soffriva per le spaventose ferite che avevano quasi istantaneamente causato il suo trapasso. Si sentiva in piena forma e, a dirla tutta, più vispo rispetto a prima dell'incidente. Più leggero, certamente, più... represse l'espressione ""in gamba"""" che gli si proponeva: Albert Moindre aveva cambiato campo lessicale. Proprio così: l'ora dei verdetti, il romanzo delle grandi rivelazioni è arrivato. Albert Moindre si trova nell'aldilà, dopo essere stato travolto da un camioncino carico di datteri e olive denocciolate; lui invece - si intende - è carico di curiosità... A cosa somiglia del resto il Regno dei cieli? Vi troveremo giustizia? pace? verità? E Dio? Con la sua lingua tagliente e sagace, originalissima e ironica, Chevillard si propone nientemeno che di rispondere ad alcune di queste annose questioni!"" -
Berger, il soldato fedele
Fatto prigioniero dai tedeschi nel 1940 e sottoposto a durissime marce forzate, il soldato Berger scivola presto in un mondo dominato dall’allucinazione. Ma per quest’uomo leale, non c’è peggior assurdità del reale, l’indomani di un esercito sconfitto e disperso, di una patria occupata. La sua follia non è quindi che un rifugio, una forma di fedeltà al passato. Tratto da una storia drammaticamente vera, vissuta dall’autore sulla propria pelle, in questo romanzo di sconcertante attualità – scritto con la lucidità che è propria dei visionari – ci viene mostrato forse uno dei lati più crudi e meno noti d’ogni conflitto: lo straniamento del reduce di guerra, incolpevole strumento e ignara vittima della Storia. -
La prima pietra
Pierre Jourde ritorna sugli avvenimenti del 2005 che seguirono la pubblicazione del suo libro ""Paese perduto"""" (Prehistorica Editore 2019), e che furono al centro della cronaca: il tentativo di linciaggio ad opera di una parte degli abitanti del villaggio di cui l’autore aveva osato raccontare la brutale bellezza. La strenua difesa – a mani nude – della propria famiglia, prima accerchiata poi bersaglio di una sassaiola. """"La prima pietra"""" ripercorre quei fatti violenti proponendo un’appassionante analisi delle loro cause. Ma soprattutto offre la magnifica dimostrazione della potenza della Letteratura, nonché un racconto vibrante d’emozione e d’ammirazione per quelle contrade e quelle genti, che vivono un tempo mitico, lontano da quello delle città."" -
Dolcinisti in quota. Ediz. integrale
“Non ho mai il tempo di sbobinare un ventesimo di quanto accumuli”. Nel rispondere a questa urgenza, Alexandre Vialatte creò un vero e proprio genere, per poi spingerlo sino alla perfezione: la cronaca. Ne compose a centinaia, soprattutto per “La Montagna”, il grande giornale della regione francese dell’Alvernia; tra il 1952 e il 1971, pubblicò tutte le settimane, parlando in completa libertà di quello che desiderava. La libertà d’ispirazione è del resto l’unico vincolo di questo spirito libero che, da autentico spirito di montagna, si mostra capace di guardare alle cose dell’uomo con la leggerezza e gli occhi nuovi di un escursionista, di un flâneur, di un filosofo. Vialatte, con l’umorismo che lo contraddistingue, ci restituisce il tempo perduto. La nuova collana di Prehistorica, leggera - anche nel prezzo - e raffinata, si arricchisce di una terza raccolta di cronache, così da accompagnare al di qua delle Alpi una Francia piena di umorismo, originalissima, singolare, e per i più ancora tutta da scoprire. Postfazione di Pierre Jourde. -
Al di là del ponte. San Germano attraverso i secoli
La storia del Comune di San Germano Chisone dalle origini ai giorni nostri, ricostruita attraverso un'attenta ricerca storica, inediti documenti, curiose testimonianze e numerose immagini d'epoca che rendono affascinante la lettura delle vicende di questo paese al confine delle valli valdesi. -
Alta Val Susa. Escursioni tra storia e natura
Un libro che rappresenta una vera sorpresa in quanto, come il sottotitolo suggerisce, non tratta solamente di escursioni. L'autore, infatti, non si limita a raccontare l'Alta Val Susa descrivendone i percorsi più interessanti, ma ne esplora ogni singolo vallone, soffermandosi sulla morfologia attuale e soprattutto andando a cercare, nella vecchia letteratura, quelle che furono le descrizioni più suggestive fatte dagli autori che si occuparono in passato di questi luoghi. I 33 itinerari escursionistici, oltre all'indicazione dei tracciati, minuziosamente descritti e corredati da numerose immagini, sono l'occasione per riscoprire anche aspetti inconsueti della vita quotidiana di un tempo, del lavoro dell'uomo, della storia dei luoghi e dei costumi delle valli. -
Binari in Val Chisone. Storia per immagini della tramvia Pinerolo-Perosa (1882-1965). Ediz. illustrata
"Binari in Val Chisone"""" racconta la storia della tramvia Pinerolo-Perosa (1882-1968), meglio nota con l'appellativo Gibuti, principalmente attraverso le cartoline e le fotografie, che rappresentano un insostituibile patrimonio visuale. Le valli pinerolesi, nel periodo indicato, da un'economia prettamente agricola hanno avuto un rapido quanto significativo sviluppo industriale legato alla coltivazione delle miniere di talco e grafite e delle cave granitiche, nonché all'impianto di industrie tessili e meccaniche, che hanno incentivato la nascita di questo mezzo di trasporto. La galleria fotografica è correlata da brevi informazioni onde poter comprendere in modo essenziale il cammino compiuto dalla tramvia." -
La Resistenza nelle valli valdesi. Dai rastrellamenti estivi alle giunte CLN ( 1944-1945)
Un contributo al completamento di una storia non ancora scritta esaustivamente, un tassello mancante che pone l'accento e chiarisce alcuni episodi che caratterizzarono la guerra di liberazione nelle Valli Valdesi, ed in particolare in Val Pellice: l'eccidio del Ticun, i sette fucilati di Ponte Chisone, l'eccidio del Bric, l'incendio di Maniglia e le fucilazioni partigiane di Torre Pellice. -
Correva l'anno... 1804-1946. 150 anni di storia pinerolese in 10 racconti
"Questa raccolta è il risultato, l'ottimo risultato mi permetterei di dire, dello sforzo di un gruppo di scrittori che hanno tratteggiato, ognuno col proprio stile, un frammento del ricco passato di Pinerolo, della sua pianura e delle Valli all'intorno. I dieci racconti permettono al lettore di scoprire interessanti particolari della storia pinerolese a partire dall'epoca napoleonica, per sfiorare poi il terremoto del 1808, l'arrivo del tramvai, la figura di Edmondo De Amicis, la Grande Guerra e le esperienze degli emigrati. Quattro autori si sono soffermati sugli anni del secondo conflitto mondiale e della resistenza, momenti storici ancora vivi nella nostra memoria. Il racconto che apre la raccolta, Pinerolo ai tempi del colera (1804-1856), seppur presenti analogie con l'attuale situazione, è stato scritto prima della pandemia della primavera del 2020; si spera che possa portare una goccia di speranza, come anche gli altri racconti che narrano situazioni critiche: la storia ha già messo alla prova i pinerolesi, ma con coraggio e determinazione siamo sempre stati in grado di ricominciare."""" (Erica Bonansea)" -
Terre di sole, vento e neve. Borgate, sentieri e alpeggi della Valli Chisone e Germanasca
Un libro a metà strada tra una guida ad interessanti e curiose escursioni, a piedi o in mountain bike, e una raccolta di immagini, di fotografie scattate non con l'occhio del professionista, ma con lo sguardo del viandante curioso, che frequenta le valli alla ricerca della pace della natura e dei segni di un passato di vita montanara.""Il silenzio di un bosco o il vento sui pendii mi hanno regalato attimi meravigliosi, ma la gioia più grande è sempre stata quella scaturita dall'incontro con le tracce lasciate dall'umanità, dalle storie che si celano dietro a villaggi immobili come la pietra con la quale sono stati costruiti.Le parole di questo libro vogliono essere delle compagne di viaggio per brevi escursioni nelle Valli Chisone e Germanasca, nelle borgate e lungo i sentieri, in tutte le stagioni dell'anno."""""" -
La scomparsa dei cinque sensi
Nel risveglio mattutino della città, gli abitanti di RolloPine si accorgono di essere stranamente privi di uno dei cinque sensi. La piccola Ada non vede più nulla, come se giocasse a mosca cieca. Suo fratello Elio non ha più la Bocca: come farà a mangiare i RolloDolci? A poco a poco si scopre che l'intera comunità è senza uno dei cinque sensi... un vero pasticcio! Cos'è successo? Dove sono finiti Occhi, Nasi, Bocche, Mani e Orecchie? Immediatamente scatta l'unione solidale verso il superamento delle difficoltà: in famiglia, a scuola, tra le strade della città. E grazie al lavoro dell'inventore Filippo, dei suoi aiutanti e degli aiutanti degli aiutanti, si riuscirà a scoprire la ""formula del buon vivere"""" e a risolvere così il primo dei """"Misteri a RolloPine""""."" -
Aleramici. Terra. Ghenesis
"Aleramici"""" è un romanzo storico, che inizia poco prima dell'anno mille. Racconta di vite che si intrecciano nel corso di diverse generazioni, plasmate, ognuna, da un'epoca e da un concorrere di eventi, che hanno obbligato a scelte azzardate, scontate, giuste o sbagliate, per quanto nella Storia il giusto o sbagliato non esistano. Aleramici racconta di una terra resa fiera dai suoi abitanti: dai suoi nobili e dai suoi contadini, dagli artigiani, dagli strozzini, dai frati e dai saltimbanchi, dai pellegrini e dai farabutti. Aleramici è la storia di tutto un popolo che ha abitato il Monferrato, lo ha vissuto, lo ha ridipinto, lo ha bagnato del proprio sangue. Ci si può limitare a descriverlo come filari di viti dai tralci in controluce al tramonto, oppure tentare di andare alle radici di quelle viti, assaggiarne la terra, tenerne in mano le zolle calde; decidere se si tratti di sola terra o della storia delle vite di chi ci ha preceduti."