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Tempo di risacca
Le nostre sono due voci diverse in vite spesso lontane: due voci e due vite che, seppure differenti, si sono accompagnate e attraversate per circa trent'anni. Trent'anni di scuole, famiglie, arte, pensieri, parole, affetti, incontri, quotidiane tribolazioni: un blocco di vita che è tanto ed è niente. Un blocco dalle fondamenta di cemento armato, che a volte imprevedibilmente si sbriciola per poi ricomporsi in forma nuova. Da tempo abbiamo riflettuto su questo tempo largo che si allunga, si dilata, si distende, si infeltrisce, sborda, si disperde. Un tempo che è un mare: immobile specchio d'acqua e poi, al soffiar del vento, moto di onde che si incrociano, si fondono, spesso trascinano. Un po' si procede inoltrandosi al largo, un po' si ritorna; e guadagnare la riva richiede spesso energia: la risacca risucchia e travolge. Per questo il nostro tempo di risacca è da attraversare seguendo la costa e lasciandosi cullare dai suoi movimenti di mutazioni, nascite, morti, ricomposizioni. Finché c'è tempo, finché siamo nel tempo. -
Dall'asilo al matrimonio in un piccolo paese del Canavese
Alberto Serena ripercorre uno scorcio della sua vita attraverso brevi racconti ambientati a Pont Canavese, suo paese d'origine, ridonando colore a valori di un tempo e a momenti di vita che superano i confini geografici e vanno dritti al cuore di tante persone. Storie che ricordano molto da vicino quelle narrate da Giovannino Guareschi e ambientate nel piccolo paese di Brescello, dove Don Camillo e Peppone hanno fatto sorridere e riflettere tante generazioni. Storie vere perché veri sono i sentimenti dei protagonisti che li riconsegnano intatti a noi oggi grazie alla penna di Alberto Serena. Ricordi che scorrono vividi attraverso 59 racconti a partire dall'infanzia dell'Autore quando, nel lontano 1953, frequentava l'asilo di Pont, dove il pisolino lo si faceva con la testa appoggiata sul banco, fino al giorno del suo matrimonio, avvenuto nel maggio 1975. Vent'anni, o poco più, grazie ai quali ci viene restituita una cartolina per nulla sbiadita del Canavese, di fatti e personaggi che ne hanno costituito l'anima. -
Il canto della cascata. Noasca 1944
Canavese 1944. Gli scontri tra le forze nazifasciste e la Resistenza risalgono le vallate. Gino è solo un ragazzo, posto di fronte all'immensità di una guerra fratricida dove bene e male si mischiano e si confondono. Le azioni eroiche, i combattimenti in montagna e i nobili ideali sono soltanto un aspetto di ciò che in quell'anno si riversò sugli abitanti del Canavese (e di tutta Italia). Ma quale prezzo ebbe tutto ciò? Quanto può far male la mancanza? -
Celti, fate e altre storie. Nella tradizione popolare piemontese. Ediz. illustrata
Il libro attuale esplora più a fondo le radici storiche preromane della civiltà piemontese (Celti, Galli, Mèrici, Stazielli, Salassi ecc.) e si avvale di illustrazioni opera di artisti affermati nel panorama piemontese e nazionale. Si approfondiscono così temi in parte archeologici, come pietre sacre, santuari ipetrali, ritualità antiche conservate sotto specie diverse, una spiritualità che si collega alle culture di genti che abitavano la Gallia dalla Provenza fino alla Bretagna e che si esprime spesso con massi sacri, dolmen, menhir, stele ecc. più tardi dimenticati, spostati, maltrattati o spezzati. Il libro narra di regine benigne o perfide che costruirono strade facendo del bene o distrussero interi paesi, del Grande padre Serpente che rappresenta una spiegazione della creazione del Mondo e restituisce immagini di draghi e serpenti misteriosi sposi delle fate, della leggenda di Mezzomerico della Chioccia d'oro e dei suoi sviluppi longobardi, delle grandi città perdute del Piemonte (Bessinia, Mazzé, Caristium ecc.) distrutte dai Romani, fiabesche o sommerse come l'antica Atlantide. -
Martino un riccio in cerca di amici. Ediz. illustrata
In un grande bosco, ai piedi della Grande Quercia, sette piccoli amici vivono entusiasmanti avventure e scoprono, divertendosi, importanti valori come l'amicizia, il rispetto per la diversità, l'autostima, la generosità, lo spirito di curiosità, la gentilezza e molto altro. Sette storie, una per ogni giorno della settimana, che vedono protagonisti Martino il riccio, Brunella coccinella, Torquato tasso, Lalla farfalla, Tina la volpe, Ugo la talpa e Lino scoiattolo. Racconti che parlano al cuore, per giocare, riflettere e mettersi alla prova divertendosi, grazie anche a un volume dove, ancora una volta, si potranno incontrare i piccoli amici del bosco. Protagonista di questa avventura è Martino, un timido riccio in cerca di amicizia. Età di lettura: da 4 anni. -
Brunella la coccinella che voleva i pallini. Ediz. illustrata
Protagonista di questa avventura è Brunella, una piccola coccinella che imparerà ad accettarsi per come è. In un grande bosco, ai piedi della Grande Quercia, sette piccoli amici vivono entusiasmanti avventure e scoprono, divertendosi, importanti valori come l'amicizia, il rispetto per la diversità, l'autostima, la generosità, lo spirito di curiosità, la gentilezza e molto altro. Sette storie, una per ogni giorno della settimana, che vedono protagonisti Martino il riccio, Brunella coccinella, Torquato tasso, Lalla farfalla, Tina la volpe, Ugo la talpa e Lino scoiattolo. Racconti che parlano al cuore, per giocare, riflettere e mettersi alla prova divertendosi, grazie anche a un volume dove, ancora una volta, si potranno incontrare i piccoli amici del bosco. Età di lettura: da 4 anni. -
Lalla e la farfalla che aveva paura di volare. Ediz. illustrata
Protagonista di questa avventura è Lalla, che insegnerà a una piccola amica ad avere più fiducia in sé stessa. In un grande bosco, ai piedi della Grande Quercia, sette piccoli amici vivono entusiasmanti avventure e scoprono, divertendosi, importanti valori come l'amicizia, il rispetto per la diversità, l'autostima, la generosità, lo spirito di curiosità, la gentilezza e molto altro. Sette storie, una per ogni giorno della settimana, che vedono protagonisti Martino il riccio, Brunella coccinella, Torquato tasso, Lalla farfalla, Tina la volpe, Ugo la talpa e Lino scoiattolo.Racconti che parlano al cuore, per giocare, riflettere e mettersi alla prova divertendosi, grazie anche a un volume dove, ancora una volta, si potranno incontrare i piccoli amici del bosco. Età di lettura: da 4 anni. -
Tina una volpe in città. Ediz. illustrata
Protagonista di questa avventura è Tina, una volpe che vuole conoscere la città. In un grande bosco, ai piedi della Grande Quercia, sette piccoli amici vivono entusiasmanti avventure e scoprono, divertendosi, importanti valori come l'amicizia, il rispetto per la diversità, l'autostima, la generosità, lo spirito di curiosità, la gentilezza e molto altro. Sette storie, una per ogni giorno della settimana, che vedono protagonisti Martino il riccio, Brunella coccinella, Torquato tasso, Lalla farfalla, Tina la volpe, Ugo la talpa e Lino scoiattolo. Racconti che parlano al cuore, per giocare, riflettere e mettersi alla prova divertendosi, grazie anche a un volume dove, ancora una volta, si potranno incontrare i piccoli amici del bosco. Età di lettura: da 4 anni. -
Ugo una talpa un po' triste. Ediz. illustrata
Protagonista di questa avventura è Ugo, una talpa che tornerà a sorridere grazie alla generosità dei suoi amici. In un grande bosco, ai piedi della Grande Quercia, sette piccoli amici vivono entusiasmanti avventure e scoprono, divertendosi, importanti valori come l'amicizia, il rispetto per la diversità, l'autostima, la generosità, lo spirito di curiosità, la gentilezza e molto altro. Sette storie, una per ogni giorno della settimana, che vedono protagonisti Martino il riccio, Brunella coccinella, Torquato tasso, Lalla farfalla, Tina la volpe, Ugo la talpa e Lino scoiattolo. Racconti che parlano al cuore, per giocare, riflettere e mettersi alla prova divertendosi, grazie anche a un volume dove, ancora una volta, si potranno incontrare i piccoli amici del bosco. Età di lettura: da 4 anni. -
Lino lo scoiattolo e il piccolo pettirosso. Ediz. illustrata
Protagonista di questa avventura è Lino, uno scoiattolo che aiuterà un piccolo e sfortunato pettirosso. In un grande bosco, ai piedi della Grande Quercia, sette piccoli amici vivono entusiasmanti avventure e scoprono, divertendosi, importanti valori come l'amicizia, il rispetto per la diversità, l'autostima, la generosità, lo spirito di curiosità, la gentilezza e molto altro. Sette storie, una per ogni giorno della settimana, che vedono protagonisti Martino il riccio, Brunella coccinella, Torquato tasso, Lalla farfalla, Tina la volpe, Ugo la talpa e Lino scoiattolo. Racconti che parlano al cuore, per giocare, riflettere e mettersi alla prova divertendosi, grazie anche a un volume dove, ancora una volta, si potranno incontrare i piccoli amici del bosco. Età di lettura: da 4 anni. -
Sulle antiche strade bianche
Siamo nelle campagne senesi, dove vive Fiammetta, la protagonista del romanzo, che di mestiere fa l'avvolgitrice di nastri d'oro nella bottega di un orafo. È la storia di una donna che vive nel XV secolo: il romanzo inizia, infatti, nel 1458, a Monteriggioni, e non è soltanto la storia di Fiammetta, ma di molte donne che ancora, a fatica, cercano di conquistare un'emancipazione che le renda consapevoli del loro valore. Sarà così anche per Fiammetta, la cui vita verrà trasformata da un incontro inaspettato che le farà acquisire la consapevolezza di possedere un ""dono"""" speciale. Un dono che pian piano si farà strada, in un periodo storico ostile all'emancipazione femminile, che condizionerà gli anni giovanili della protagonista obbligandola a percorrere strade non sempre in sintonia con la parte più profonda del proprio essere."" -
Tin-te drèta! Vocabolario del patois francoprovenzale di Balme (Valli di Lanzo)
Parlà a nòsta mòda, oppure parlà barménc: gli abitanti di Balme hanno sempre definito così la propria lingua, appartenente al ceppo francoprovenzale. Una parlata che è risuonata nel corso dei secoli, trasmessa oralmente senza mai comparire negli atti ufficiali, scritta solo pochissime volte su pezzi di carta, qualche volta incisa in brevissime frasi scolpite nella pietra. Un idioma da sempre utile a indicare il vivere quotidiano in un ambiente difficile, tra pareti rocciose ai limiti dell'insediamento umano. La ricerca offre alle generazioni che verranno il quadro completo dell'espressione viva dei propri avi, sollecitando al tempo stesso nuovi spunti di ricerca. -
Olivetti M20. Ivrea Palermo in 100 anni e ritorno. La macchina per scrivere che voleva vedere il mare
Una macchina per scrivere si racconta. Non una macchina per scrivere qualunque. Una Olivetti M20, la prima della serie Olivetti a essere immessa sul mercato internazionale. In un freddo giorno di gennaio del 1921, la M20 inizia il suo viaggio con destinazione ancora sconosciuta. I suoi tasti vibrano di speranza mista a curiosità, proprio come succede ai molti migranti che, insieme a lei, si sono imbarcati nel porto di Genova per affrontare un viaggio assai più lungo, in cerca di una vita migliore. Il racconto, tratto da una storia vera, accompagna il lettore in un viaggio che diventa l'occasione per parlare di una filosofia aziendale, che per molti anni ha portato lustro al Canavese, e soffermarsi su alcuni importanti eventi del secolo breve. La Macchina si fa voce narrante, si emoziona, osserva, riflette sui ciò che accade intorno a lei, e intanto sogna di vedere il mare che più volte l'ha sfiorata da lontano con la sua brezza e il suo profumo. Ne sono trascorsi di anni da quel lontano 1921, la M20 ha attraversato la Storia di un Paese vivendo numerose vicissitudini. Fino al suo incontro casuale con Armerino, in un mercatino di Palermo. -
Amicizia, pensieri e immagini
Una avventura fra le parole dell'autore. Le sue parole ti accompagnano, risuonando come un'eco nel cuore e sono lì, pronte e darti conforto e calore ogni qualvolta ne senti il bisogno. Sono come un prezioso bauletto di colori, emozioni, sensazioni dal quale attingere nel sinuoso viaggio della vita. Un connubio di parole e immagini che Paolo Marengo, con il suo tratto unico e inconfondibile, ha saputo abilmente tradurre in ""poesia per gli occhi"""", di rimando ai versi del poeta: """"I tuoi delicati segni/ hanno accompagnato/ in sintonia questi versi/ rendendoli più vivi e tersi"""" (dalla poesia """"Sintonia"""")."" -
Anfiteatro Morenico d'Ivrea
Ivrea e l’Anfiteatro Morenico: bellezze paesaggistiche, naturalistiche, musei, eventi, cibi della tradizione per vivere un’esperienza e un Territorio unici e godere di sorprese gradite e inaspettate.“Ivrea” e “Anfiteatro Morenico di Ivrea” sono più che semplici guide, diventano racconti fatti di parole e immagini per dare una nuova lettura a ciò che spesso si dà per scontato.Leggere un libro è come riscoprire luoghi conosciuti, si ha sempre qualcosa di nuovo da imparare. I volumi sono rivolti a quanti vogliono iniziare una nuova ed emozionante avventura e lasciarsi sorprendere, ma anche a chi già conosce questo scorcio di Canavese, per riscoprirlo e valorizzarlo. Prefazione di Claudio Cuccurullo. -
Corpi nell'acqua. Noasca 1944: verità sommerse e reticenti
Canavese 1944. Tre corpi emergono dalle acque che convergono nella diga di Ceresole. La verità sull’eccidio, però, ancora non è venuta a galla. Cercando di capire che cosa sia realmente successo, Paolo Costa si è immerso in una ricerca storica approfondita, collegando tracce e documenti, guidato da una domanda: può il processo che si tenne qualche anno dopo i fatti non aver raccontato tutta la verità? -
Elogi di Piemonte. 62 itinerari per esploratori a pedali
Anche nella pianura più densa di infrastrutture, sulla collina votata alla monocoltura del vigneto, nell'area pedemontana su cui allunga i tentacoli la periferia urbana, è possibile scovare angoli degni di attenzione, degni di essere scoperti, o ri-scoperti. Frammenti, particelle, ognuno dei quali con una propria dignità. Piccole cose, sospiri in mezzo al frastuono, ma necessari a ribadire diversità e a creare riconoscibilità. Un albero, una chiesetta, un pilone votivo, uno scorcio particolare, una testimonianza storica, un passaggio a livello dimenticato nella pianura del riso. A ognuno di essi va un elogio: dovuto e meritato in quanto ancora esistenti e fondamentali per dare un senso non meramente virtuale alla nostra quotidianità. Elogi dunque, ecco la ragione del titolo di questa guida. Una rassegna di Elogi di Piemonte: superbi scenari, ma soprattutto piccole cose. Facili da trovare, ma occorre farsi esploratori. A pedali! -
Jerina. e lo Spino Fiorito
Lunigiana 1653, una povera famiglia di contadini decide di abbandonare il pacifico feudo di Virgoletta per trasferirsi al mulino di Jera, qui, troverà lavoro presso lo zio mugnaio e si toglierà la fame, ma tutti loro saranno costretti a sottostare alle angherie del Marchese Giovan Gasparo II Malaspina, tiranno veramente esistito, che governava il feudo di Treschietto. Le vite di un abile falconiere, di una fanciulla che dovrà fingersi uomo, di un giovane scalpellino e di altri personaggi si intrecceranno tra loro e con il terribile Marchese, in una danza fatta di amore, dolore, soprusi e orrore, all'ombra del suo castello. Riusciranno a liberarsi di lui? Il romanzo si sviluppa tra personaggi di fantasia e fatti realmente accaduti, in questo angolo di Toscana tra l'Emilia e la Liguria, attraversato dalla peregrina via Francigena. -
Un ponte per l'Etiopia
"Mariam"""" è un progetto rivolto alle giovani ragazze che abitano la parte più povera della città baraccopoli di Shashemene. Nasce dall'idea di poter offrire anche alle ragazze, le stesse opportunità che il progetto """"Casa Famiglia"""" offre ai ragazzi di strada ma realizzato tramite il sostegno all'interno delle proprie famiglie, a ragazze poverissime, offrendo loro percorsi di studio e di lavoro. A Shashemene vivono circa 250.000 abitanti, appartenenti a 5 tribù differenti, ognuna con la propria cultura e religione: è dunque un miscuglio etnico e culturale. Qui capita ancora che le ragazze vengono rapite da giovani che le scelgono come compagne della loro vita, ma che devono però pagare la """"dote riparatrice"""" alla famiglia della ragazza. Dare alle ragazze l'opportunità di studiare, oltre ai benefici di conoscenza e di apertura che ne conseguono, significa innanzitutto offrire una sicurezza perché non vengano rapite. Infatti se una ragazza studia aumenta il suo valore e la dote riparatrice avrà un valore più alto. Inoltre offrire una professione lavorativa dona indipendenza." -
Balme il paese ideale per il CAI. Ediz. illustrata
I primi alpinisti trovarono a Balme il luogo giusto per conquistare le vette, ma anzitutto le persone giuste per farlo. L'impegno del CAI e di Balme ha dato tanti risultati, raggiunti con l'essenziale energia delle emozioni.