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L'archivio della coscienza
Cos'è la coscienza se non il luogo dove memorizziamo quei momenti che ci hanno segnato o cambiato? Sono quelle situazioni che decidiamo di mettere da parte, di nascondere, di archiviare per non doverle più affrontare, poiché il solo pensiero di farlo ci distrugge. Spesso però, arriva il tempo in cui ognuno di noi deve farci i conti. È stato così per la Dottoressa Maela Mannini, anatomopatologa forense della questura di Roma, per il comandante Michele Pisano, capo della sezione Omicidi della Polizia romana e per il dottor Alessandro Scantini, ex agente dell'FBI ed esperto del comportamento umano. Tre destini apparentemente diversi, tre background diametralmente opposti che si incontrano e si intersecano durante un'indagine, dalla quale emergeranno sconcertanti episodi legati al loro passato, ma che delineeranno la strada per catturare il primo serial killer della storia di Roma. -
Contro la violenza
Bastano poche, semplici parole per comunicare un mondo di valori e introdurre, nei lettori più piccoli e sensibili, il seme della misura, della mitezza e della giustizia, che nel tempo porterà i suoi frutti. Questi brevi racconti nascono dalla necessità di fare riflettere bambini e adulti sulla violenza che dilaga nel mondo, in un orizzonte molto meno vasto di quanto ci si aspetti; bullismo, razzismo, emarginazione, fino ai più drammatici episodi di femminicidio, sono realtà esistenti di cui è bene informare, perché solo chi conosce può armarsi, difendere, difendersi e combattere. Cani e gatti, qui raffigurati da straordinari, giovanissimi artisti, ci introducono in un mondo fantastico, che tanto fantastico non è; specchio della nostra società, le dinamiche che si accendono tra gli animali ci invitano a guardare dentro e fuori di noi, al fine di costruire rapporti più autentici, tutelare i deboli ed erigere un argine contro la paura, l'insicurezza e la stoltezza. -
Dal primo all'ultimo banco
Dal primo all'ultimo banco è un libro che racconta storie: la storia di Federico, Amir, Nicola, Marta, Carlo, Silvia, Veronica, Daniele. Storie di quotidiana follia, di gioventù apparentemente storte, ma allo stesso tempo piene di speranza, di alunni ""periferici"""" come li definisce l'autrice. """"A ciascuno di noi viene chiesto di scoprire che tipo di figlio sia"""" scrive Laura Giulian che, a partire dalla parabola del Padre misericordioso, approfondisce le storie dei suoi alunni, adolescenti impegnati nella ricerca della propria unicità e identità, un impegno che richiede ogni energia, perché è profondo, radicale e totalizzante."" -
Bizzarro destino
Tra l'Occidente e l'Oriente si snodano le fasi cruciali di una storia d'amore affatto banale, i cui protagonisti, incuranti della distanza che le rispettive culture impongono loro, sfidano l'impossibile pur di stare insieme. L'incontro è casuale, una miccia che accende una serie di esplosioni imprevedibili; il sentimento che si affaccia nei loro cuori, ben presto invade con la sua luce accecante l'orizzonte comune, legando per sempre le loro vite. All'inizio, tra loro, vi è soltanto un sontuoso cancello... poi un muro, infine un continente intero. Ma non esiste barriera che possa arginare l'impetuoso incedere del destino... un destino bizzarro, tempestoso e ricco di passione. Una storia di coraggio, prima ancora che d'amore. Una favola moderna per riflettere sul potere delle emozioni e dell'autodeterminazione, nonostante quello che la società gretta e arrogante impone. Un forte no che rompe con la tradizione per dire sì a una vita nuova. -
Da ribelle a eroe di guerra. La vita di Antonio Cortejosa Vallejo, spagnolo di nascita e italiano di adozione, attraverso due guerre e la libertà conquistata a caro prezzo
«Non è stato facile per me decidermi a raccontare le vicende umane e militari di Antonio Cortejosa Vallejo, mio padre. Da piccolo mi affascinava la sua figura di marinaio, di lupo di mare, così lo immaginavo dalle conversazioni che captavo curioso ogniqualvolta ne avevo la possibilità. Da ragazzo ero convinto che il mio futuro sarebbe stato nella Marina da Guerra, seguendo le sue orme, salvo poi rendermi conto di patire il mal di mare in maniera a dir poco imbarazzante. Come la gran parte di coloro che hanno sofferto per vicende belliche, papà era abbastanza schivo se non reticente nel raccontare episodi di vita vissuta, specie in famiglia, ma molti erano gli amici con i quali aveva condiviso le lotte per la libertà e che ne conoscevano la storia. Da liceale e anche in seguito ero un ""piazzarot"""" di prima categoria, cioè un abituale frequentatore della, o meglio, delle piazze di Montebelluna e dei relativi bar, luoghi deputati agli incontri, alle chiacchiere, alle confidenze, allo scambio di opinioni, alle domande e alle risposte. Luoghi dove le differenze di età non contavano, era invece importante avere interessi e sentimenti comuni, un background culturale, sociale e psicologico condiviso. Nelle piazze e nei locali di Montebelluna, dalla Taverna alla pasticceria Bernardi solo per citarne un paio, ho raccolto più testimonianze su mio padre, da chi lo aveva conosciuto e apprezzato in vita, che tra le mura domestiche (...)» (dalla prefazione dell'autore)"" -
Cavalli di razza
Bere un bicchiere dacqua': cosa c'è di più facile e naturale? Eppure un ciclista entra in un bar, chiede un bicchiere d'acqua e... muore. Come in un congegnato effetto domino cadono altre persone, nient'altro che pedine mosse da un potere invisibile. -
Paesaggi dell'anima
Rosanna Fiorino, istintivamente, ha capito. Lei che dell'istinto ha fatto l'intera vita, senza volerlo e senza deciderlo, ma appunto per istinto, ha cercato voracemente tra le pagine di tutti i libri che l'accompagnavano ogni giorno, in una vita poetica, e ha estratto il nettare di quella coincidenza favolosa e fatale della letteratura: la compenetrazione incondizionata tra amore e paesaggio. Il paesaggio dell'amore, l'amore per il paesaggio. Esiste un paesaggio sentimentale dentro ciascuno di noi e i grandi romanzieri, diciamo dall'Ottocento fino a oggi, hanno sempre, inderogabilmente, posato i loro amori su quell'alcova di alberi e fiumi, oppure dipinto le loro passioni entro la cornice dei cieli e delle montagne, fino a perdersi nell'infinità della natura viva, perché questa e non altra viene data al genere umano, come se fosse l'unico contesto, percepibile dall'essere vivente, capace di contenere il suo amore. In quello specchio che la Fiorino ci svela attraverso momenti cruciali della rivelazione poetica e letteraria sta l'essenza del sentire umano e l'autrice, nel mare della scrittura, ha trovato ora spazi sconfinati o spaesanti, altrove contorni dolcissimi e confortevoli. Sono le sfumature dell'amore, così come le infinite gradualità della natura. Talora un altro da sé immenso in cui finalmente perdersi, tante altre volte una sequenza incessante di corrispondenze, quelle che non sapevamo immaginare, tra i moti leggeri o divampanti dell'animo innamorato e i fenomeni altrettanto mutevoli del teatro cangiante ed infallibile del pianeta terra. Niente di casuale però. Tutto ci rimanda all'essenza di ciò che siamo. Amore e paesaggio, ancora una volta e per sempre. L'istinto dell'uomo e quello della natura, insomma, sono in realtà una cosa sola e questo libro, in poco spazio, riesce a dimostrarlo. -
Alla fine, Balordi
Una dozzina di borghi ed epitaffi storpiati che chiudono le vite di personaggi minori: sei donne e sei uomini che, tra stupidità e innocenza, schizzati dagli insuccessi, hanno inseguito un'importanza mai giunta. Sottovoce e inascoltati, in confuse spiegazioni raccontano le storie, davvero poche, in cui hanno avuto un nome e un luogo. Sono destini privi di futuro, segnati a non averne alcuno. Balordi dal loro inizio. -
Il fantasma dell'hotel
In un antico castello ubicato in un paesino dell'Alto Adige, i coniugi de' Uberti hanno messo in piedi un hotel. Dovranno però fare i conti con il proprietario del castello, Arrigo Francesco Gianmaria di Hofenbruck, ritornato dal mondo degli spiriti per difendere il nome della dinastia di famiglia... ""Il fantasma dell'hotel"""" è un racconto che ricalca la tradizionale letteratura dedicata alle storie da brivido. L'autrice Emma Zorzi lo rende adatto ai nostri tempi grazie a uno stile leggero e ironico, adatto a lettori di fasce diverse, non solo agli amanti del genere."" -
Nel nome del vino... (e col suo spirito)
Che cosa accade quando un buon vino è il filo che lega un'amicizia? A questa domanda sanno rispondere i protagonisti di questo racconto che, tra un sorso di vino e l'altro, iniziano una conversazione su tematiche diverse, talvolta ambientate nella Firenze di oggi, altre in tempi lontani. Sfogliando le pagine di questo libro, il lettore si divertirà a scoprire due narrazioni sovrapposte: una ambientata tra i tavoli poveri e semplici di un vinaino e le ville di campagna di ricchi e geniali latifondisti, animati da una visione futurista attenta e interessante; l'altra, ambientata nella Firenze del secolo scorso che si sta facendo bella per essere capitale d'Italia, ha come protagonisti personaggi storici realmente esistiti le cui vicende si snodano in episodi di pura fantasia, popolati da figuranti altrettanto fiabeschi. Rende più piacevole leggere ""Nel nome del vino"""" (e col suo spirito) il dialetto toscano."" -
La cura del tempo
Il tempo quanto può cambiare una persona? Quanto può influire sulle sue idee e sulle sue scelte? Ma soprattutto, quanto può cambiare le sue priorità? È a queste domande che risponde il protagonista del romanzo, un fotografo del National Geographic che per tutta la vita ha messo il suo lavoro davanti a ogni altra cosa. Un viaggio introspettivo che parte da lontano, che tocca molte vite, che scava nell’intimità con l’imparzialità dell’età adulta. Un percorso a ritroso nella memoria di chi è finalmente disposto a mettere in discussione le scelte fatte e a riconoscere gli errori commessi. Un resoconto a cose fatte, di chi è invecchiato con coerenza sudando ogni cambiamento, ma che è consapevole di aver lasciato andare avanti la propria vita per inerzia, senza la volontà di imprimerle una direzione precisa. Una vita ricca di avventura che però gli ha fatto perdere tanto… -
Mamma, leggiamo insieme? Ediz. a colori
Avvicinare i bambini alla lettura è un compito importantissimo e quanto mai delicato, poiché l'approccio al libro dovrebbe nascere in modo naturale e costituire un momento di svago e non un'imposizione. ""Mamma, leggiamo insieme?"""" è una raccolta di 50 storielle brevi e divertenti, suddivise per aree tematiche affini alla quotidianità dei più piccoli: il momento della buonanotte, quello del pasto, l'alternarsi delle stagioni, la scoperta della Natura... Favole capaci di parlare ai bambini stimolando la loro curiosità e la fantasia, grazie a un linguaggio semplice e diretto, all'uso frequente della rima e a una nutrita serie di immagini colorate e accattivanti che le accompagnano. L'obiettivo è quello di coinvolgere i più piccoli in un'avventura straordinaria – la lettura – che, se avviata con lo spirito giusto, li accompagnerà per tutta la vita. Età di lettura: da 5 anni."" -
Tutto su mia madre... e. Romanzo autobiografico tra avventura, arte, musica: amore per la bellezza
Da un lato la bellezza, naturale e umana, attraverso la quale, superata l'estetica, si arriva alla storia e all'identità, personale e collettiva. Dall'altro le ferite mai rimarginate di un pauroso incidente, dalle terribili conseguenze. In mezzo una pacificazione mai raggiunta tra queste due anime contrastanti. -
Granny Smith
"ll apologies Scusami amore, se ti chiamo a volte amore, perché amore sei per me, a volte. Scusa se d'amore è la mia poesia, perché scusa d'amore è la mia poesia, a volte. A volte scusami, amore a volte, perché a volte è scusa d'amore, perché a volte è sempre, perché a volte e sempre. Splendi eterno solo sole che non spegne luce calda che colore spande; muori ogni notte ma più splendido rivivi: e l'aria fai azzurra a coprire il firmamento. Perdona me che sono e amo, che ti odio e perdono, perché sei, perché mi ami... and these are all apologies.""""" -
Una partita lunga un secolo. Cent'anni della Salernitana (e di Salerno)
Nel calcio c'è una classifica che, alla fine, conta più di tutte: è quella distinta non dai punti, ma dal tempo, dall'arco di vita che segna il cammino di una società e di una squadra e ne modella i tratti, fino a definirne identità e carattere. Il secolo di vita lo vedo ben portato sulle spalle della Salernitana; e proprio perché la squadra granata rimanda l'immagine di una squadra che, indipendentemente dalla categoria, ha sempre qualcosa da dire o da trasmettere. Solo in due occasioni, la prima nel lontano 1946-1947 e più recentemente nel campionato 1998/99, la Salernitana ha conosciuto la serie A. Ma è fuor di dubbio che la considerazione di cui essa è circondata va ben oltre la sfera di questi due traguardi massimi. Non sono state poche, e tantomeno secondarie, le strade alternative attraverso le quali la Salernitana è riuscita a imporsi all'attenzione e a far parlare di sé [...] Prefazioni di Dino Zoff e Nino Petrone. -
L' inferno addosso
Negli anni Ottanta del '900 il piccolo villaggio di Karanau presso la città petrolifera di Kirkuk, a nord di Bagdad, così come l'intero Kurdistan entrano nel mirino del regime iracheno di Saddam Hussein. Per sfuggire alle atrocità che le haras al kaumi perpetreranno contro quel popolo, il giovanissimo Tarik abbandona il suo paese e si rifugia in Italia, dove intraprende gli studi universitari e conoscerà l'amore. Il suo ritorno dopo 32 anni sarà colmo di sofferenza e di dolore. I bombardamenti che durante la sua infanzia e la sua assenza avevano gravemente colpito il suo villaggio avranno un'eco assordante nel suo cuore: l'operazione Al-Anfal, condotta dall'esercito iracheno durante la Guerra Iran-Iraq, nel conflitto curdo-iracheno, oltre a distruggere interi villaggi e luoghi di culto del Kurdistan, cuore della resistenza e nascondiglio dei Peshmerga, aveva aperto una crepa insanabile nella sua famiglia e in tutto il suo popolo. L'autore, guidato dai ricordi e dai drammatici racconti di familiari e conoscenti, scrive pagine di un diario-memoria straziante, affollato di lacrime e traboccante del sangue di vittime innocenti, per ricordare il genocidio silenzioso compiuto contro i suoi fratelli e contro il popolo kurdo. -
Letture di felicità. Sulle orme dei grandi filosofi
Si può parlare di felicità in due modi diversi: investigarla con erudizione secondo trattati più o meno noiosi oppure insegnarla con saggezza secondo consigli e norme di vita che possono aiutare gli infelici a diventare felici. Questo libro ricalca la seconda opzione. E lo fa rivisitando in chiave moderna i concetti di felicità di quattro grandi filosofi del passato (Epicuro, Plutarco, Schopenhauer e Russell), depurandoli della loro prosa magniloquente e proponendoli sotto forma di semplici riflessioni, in modo che tutti quelli che soffrono d'infelicità possano trovare in essi un insegnamento da seguire per guarirne in forma durevole. Il messaggio che viene fuori dal pensiero dei quattro filosofi, seppur da prospettive diverse, è univoco: in questa nostra nostalgica società, piena di inquietudini e di afflizioni, la felicità è ancora possibile, nonostante molti intellettuali vogliano indurci a credere il contrario, e chi non la trova deve cercarne la causa in tre possibili errori che ogni essere umano è portato a commettere: chiedere alla vita più di quanto essa possa dare, non accorgersi che si può vivere felicemente vivendo il meno infelicemente possibile, pensare di poter essere felici senza sconfiggere completamente il dolore. Le riflessioni di questo libro, comprese quelle personali dell'autore, non solo vogliono aiutare, chi non è capace, a evitare gli errori citati, ma vogliono orientare le menti umane a liberarsi stabilmente della loro infelicità e a conquistare quel briciolo di felicità a cui hanno diritto. -
La teoria della discendenza. Sadhana
Tra di noi camminano creature che non temono l'invecchiamento e la morte, così antiche e potenti che sono costrette a celare la verità alla loro stessa progenie, lasciata quindi sola con l'arduo compito di scoprire le proprie origini e la propria diversità… Ma in una società sempre più razionale e materialista c'è ancora spazio per conoscere e scoprire se stessi? In una Torino contemporanea e frenetica, Simone, come i suoi fratelli prima di lui, si trova a scontrarsi con le credenze e le sicurezze che il mondo gli ha messo davanti agli occhi… Riuscirà a vedere la realtà nascosta dietro il velo di illusione? -
Morgan e l'orologio senza tempo
Morgan è un giovane capitano che vive la sua vita all'insegna della pirateria, con la sua fedele ciurma sempre al seguito. Avidità, vanità e presunzione sono tra le sue doti migliori, ne dispensa a profusione mescolandole a una forte ironia e sprezzo del pericolo; nulla di strano, trattandosi di un pirata, peccato che Morgan sia una affascinante piratessa! Un giorno una serie di inspiegabili eventi segnerà il preludio di un'avventura che la porterà a scoprire il suo passato, nonché a segnare il futuro e le sorti della terra in cui vive. Tra inseguimenti, battaglie, inganni e colpi di magia, il capitano e i suoi compagni diventeranno i custodi di un segreto molto antico e di un preziosissimo monile: un misterioso e minuscolo orologio da taschino, le cui lancette stanno ferme sulle dodici esatte... Silvia Roccuzzo esordisce con un fantasy ricco di azione e di sentimento. -
Alto Dindon e i suoi amici trattori
In un villaggio di montagna, proprio sul punto più alto dove si erge una chiesa, vive Alto Dindon, il campanile che tutti conoscono e che con i rintocchi delle sue campane scandisce il tempo. Alto Dindon mette allegria e tiene compagnia anche alle persone sole. Peccato che lui invece sia per gran parte del tempo solo, visto che lassù non arriva mai nessuno. Ma un meraviglioso giorno di primavera le cose cambiano. Una rondine ritardataria per una volta non ha paura di avvicinarsi a un luogo tanto rumoroso... A differenza di Alto Dindon, Tosin e Tasin sono amici fin da piccoli. Il secondo è più grosso dell'altro, ma nel momento del bisogno anche il piccolo Tosin saprà cavarsela chiamando a raccolta degli aiutanti inaspettati... E nell'ultimo racconto spunta un altro personaggio, Tesin, un enorme trattore verde specializzato nel lavoro invernale di sgombero della neve. Sia Alto Dindon che Tosin e Tasin però si accorgono della sua tristezza. Tesin è chiuso, fa il suo lavoro con gentilezza ma poi scappa ogni volta verso la sua casa rifiutando gli inviti degli amici. Nessuno sospetta che dietro il suo silenzio ci sia una storia di amore tenero e disinteressato per una marmottina che ha conosciuto... Età di lettura: da 6 anni.