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Storia dell'Abruzzo nell'età della Restaurazione e del Risorgimento
Gli anni compresi tra il ritorno dei Borboni a Napoli (1815) e l'entrata nella città di Vittorio Emanuele (1860) videro il regno percorso da grandi tensioni originate dalle istanze costituzionali dei ceti colti. A queste si aggiunsero epidemie di colera e tifo petecchiale e carestie che determinarono un gran numero di morti per fame. Con quale partecipazione e con quale consapevolezza il re savoiardo fu accolto dal popolo abruzzese mentre attraversava la nostra regione per raggiungere Garibaldi ed entrare a Napoli capitale? Romano Canosa ci permette di rispondere disegnando il quadro economico, sociale e politico del periodo sulla base della sua puntuale ricerca presso gli Archivi di Stato. -
Zampognari. Mito dell'Abruzzo pastorale
La memoria perduta degli zampognari abruzzesi, un tempo molto numerosi quando era prossimo il Natale, viene ricostruita attraverso un'attenta ricerca tra le fonti letterarie e iconografiche italiane ed europee. I viaggiatori stranieri in Italia, sulla spinta del romanticismo ottocentesco, furono particolarmente attratti da questi singolari musicisti, dalle loro melodie, dai loro costumi e da un certo senso di mistero che accompagnava il loro arrivo e la successiva scomparsa. Il Grand Tour esaltò gli zampognari che ispirarono letterati, poeti, artisti e musicisti ed è quasi solo grazie a loro che è possibile avere testimonianze della presenza dei pifferari, come li chiamavano, accomunando i suonatori di zampogna e ciaramella. Ma le tracce più diffuse e presenti anche nella società di oggi rivivono in tante composizioni di musicisti che nel corso dei secoli trassero da loro ispirazione. -
Scrittura e lettura nella storia e nell'educazione
Nella prefazione Antonio Calvani scrive che il lavoro induce a ripensare alle affinità tra sviluppo filogenetico e onto-genetico e alle sollecitazioni educative che vengono da questa comparazione. Il libro infatti, dopo uno sguardo sulla genesi della scrittura, analizza il modo in cui il nostro cervello legge, per trarne lezioni su come si possono aiutare i bambini a diventare lettori, anche quelli dislessici, prima che incontrino le frustrazioni dei primi anni di scuola. L'autore presenta il metodo da lui elaborato che ha dato risultati positivi nelle sperimentazioni condotte in alcune tesi di dottorato. La postfazione è di Roberto Maragliano. -
Umberto Graziani. Un partigiano abruzzese nella Brigata Rab
Con un linguaggio originale e autentico le memorie del partigiano Umberto Graziani (classe 1923), originario di Vestea, una frazione del comune di Civitella Casanova in provincia di Pescara, forniscono un resoconto dettagliato del campo di internamento fascista di Kampor, nell'isola di Arbe in Croazia e di vicende legate alla resistenza jugoslava a cui parteciparono anche partigiani italiani. Nella testimonianza Graziani racconta gli anni della sua giovinezza in Abruzzo, soffermandosi sulle circostanze che lo indussero a maturare la scelta di diventare partigiano. La decisione di combattere per un futuro migliore, contraddistinto dagli ideali di giustizia e libertà, fu il risultato di una coscienza politica maturata fin da ragazzo durante il fascismo e successivamente elaborata nel corso del periodo bellico. Le introduzioni di Gianni Orecchioni e dell'autore collocano, sulla base di un'ampia bibliografia, le memorie di Graziani nel contesto complesso degli anni 1941-44 nella regione della ex-Jugoslavia. -
Ortona Parigi Milano
Tommaso Caraceni è autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali concernenti la malattia di Parkinson e le malattie extrapiramidali, ma qui si cimenta o meglio si diletta con un genere per lui completamente nuovo: il suo libro di memorie. Il risultato è uno scorrere di storie, avvenimenti, riflessioni con interessanti riferimenti alla Parigi degli anni Trenta, alla ""bella"""" Ortona martoriata dalla guerra, alla Milano della seconda metà del XX secolo. Alcune pagine sono anche dedicate all'evoluzione della medicina neuropsichiatrica e alla storia dell'Istituto Besta di Milano. Lo sguardo distaccato e l'obiettività del racconto che non tace sulle debolezze e sui momenti difficili rivelano la formazione scientifica dell'autore. Un'ultima nota: le città a cui questi si sente legato non sono solo Ortona, Parigi, Milano; gli sono state consegnate le chiavi di Pinzolo, per la consuetudine operosa e per l'affezione che egli ha nei confronti di questa cittadina alpina."" -
Pratola che se ne va. Storie, tradizioni e personaggi di Pratola Peligna tra Otto e Novecento
La fine di un'epoca segna un confine oltre cui è difficile far ritorno. Si tende ad erigere una cortina d'oblio, a stendere un velo di dimenticanza, forse necessario per imbracciare il presente ed affrontarlo a spalle libere ma rischioso perché avvenga quella preziosa consegna, da generazione a generazione, di un'eredità chiamata ""tradizione"""" [...]. In queste pagine cercherò di raccontare una Pratola """"che se ne va"""", o che se n'è andata del tutto, se non nelle tracce della memoria che resiste nelle pagine dei libri o nelle parole dei sopravvissuti."" -
Il tempo dell'onore. Il Friuli Venezia Giulia rivendica il diritto alla memoria
Il Friuli Venezia Giulia è stato il teatro dei momenti decisivi nella Prima Guerra Mondiale ed ha conservato memoria profonda dei tre anni che cambiarono l'Italia. È passato un quarto di secolo dalla ripresa nella discussione pubblica, politica e culturale, di una tragedia presente nel ricordo e nel sentimento popolare. La fucilazione dei quattro alpini a Cercivento ha assunto la forza del simbolo per denunciare la sorte iniqua accaduta alle 750 vittime della ingiustizia militare sottoposti a processi senza prove e senza diritto alla difesa. -
Negli anni del sole e della luce. Kristian Zahrtmann e la scuola dei pittori scandinavi a Civita d'Antino. Zahrtmann's school in Civita d'Antino
Alla fine dell'Ottocento, sulla scia del Grand Tour, Kristian Zahrtmann si era avventurato nell'Italia meno conosciuta, in Abruzzo, giungendo in un piccolo paese sulle montagne, Civita D'Antino, che divenne sede estiva della sua scuola d'arte. Dal rapporto di amicizia tra il maestro danese e la popolazione nacque una intensa stagione creativa che influenzò l'arte scandinava, culminando in una mostra che si tenne presso il Kunstforeningen a Copenahgen nel 1908. Il libro apre una finestra su quella stagione, attraverso testimonianze, immagini, documenti e riflessioni, tra passato e presente, per rompere il secolare oblio che avvolge Civita D'Antino dopo il terremoto del 1915. -
Gagliano Aterno: Francesco, Chiara e il miracolo dell'acqua
Gagliano Aterno è un antico borgo della Valle Subequana ai piedi del monte Sirente, con il suo importante trascorso storico legato al castello medioevale e al monastero di Santa Chiara. Galliano è anche l'unica località del comprensorio subequano citata dalle Fonti Francescane come luogo del cosiddetto ""Miracolo dell'acqua"""". Il presente volume raccoglie le singolarità storico-artistiche del paese, diventato nel tempo crocevia di cammini religiosi e naturalistici. Introduzione di Flavia De Rubeis."" -
Bona dea. Divinità femminili arcaiche, riti iniziatici e prostituzione sacra nell'Abruzzo italico
Il libro prende in esame l'area medioadriatica, e vi individua la persistenza di divinità e culti arcaici, altrove assorbiti dall'egemonia della religione romana di Stato, o messi in ombra dalle mode ellenizzanti ed esotiche che si sono succedute dall'età repubblicana al basso impero. L'autrice, partendo dalla documentazione archeologica in argomento, in cui si muove con perizia e di cui offre precisi riferimenti bibliografici, interpreta secondo i dettami dell'antropologia culturale la storia di dee, miti e riti dell'Abruzzo italico all'interno di un tessuto narrativo che sconfina con la pagina letteraria. Accanto ad esse si muove lo stuolo delle ministre addette ai loro culti, i cui nomi, nei dialetti locali, suggeriscono scenari agresti, boschi e nemora impervi, santuari montani e il fresco zampillare delle acque sorgive. -
A farl'a bbreve. Lu monne alèste alèste
In questa raccolta di versi, Giuseppe Rosato adatta non solo il tono ma anche la forma all'epigramma in lingua dialettale. L'autore attinge alla ricchezza della lingua natia e concerta nell'accordo di pochi versi, il ritmo allusivo dello sberleffo e quello notturno della nostalgia. Lancia il suo guanto di sfida alla società dei consumi, a quella arcaica, contadina e paesana, motteggiandone i proverbi e i canti. -
Sulle rive del lago
Daniele, scrittore tormentato da un segreto mal svelato, si rifugia in un paesino della Sicilia, in cerca di pace e di ispirazione. Qui conosce un anziano signore tedesco che, vincendo la sua naturale riservatezza gli racconterà, la sua vita, i suoi segreti e la sua travagliata storia d'amore nata in un campo di concentramento nazista. Un sentimento, puro e incontaminato, contrastato da un padre padrone. -
Romanò Barvalipen
Il libro è il primo di una nuova collana scientifica sul mondo romanò costituito da rom/roma, sinti, manouches, calé/kale e romanichals con le loro numerose comunità differenti. -
Piero Gobetti e il logo ritrovato
Il libro è un dono per coltivare il valore della memoria, destinato alle amiche e agli amici, alle compagne e ai compagni per ricordare le passioni di una vita e per confermare l'impegno del ""Non mollare"""". Un segno, quasi un vezzo per mantenere il legame con una esperienza straordinaria del Novecento: avere rielaborato il logo di Piero Gobetti per la collana dei libri della Società della Ragione. """"Cultura, intelligenza e amore per la libertà"""" sono parole preziose che costituiscono il fondamento per far vivere la nobiltà della politica."" -
Abruzzo senza tempo. Ediz. illustrata
Il libro offre testimonianza viva di riti, tradizioni, miti, cibi, canti, abiti, gioielli e magie che rappresentano un vero patrimonio per la regione Abruzzo. Gli autori nel libro raccontano un passato rituale fatto di feste che ancora oggi sopravvivono grazie alla volontà di custodirle e tramandarle, un'esistenza in equilibrio con i cicli naturali, con la consapevolezza del proprio ruolo sociale e con l'elaborazione serena del lutto. Ma questo è sopratutto un libro fotografico in cui le immagini ancora di più colgono gli attimi della festa, la gioia e i tanti aspetti che arricchiscono il patrimonio della tradizione. ""Che cos'è la Tradizione? - si chiede Marzio Maria Cimini - Una domanda insolubile, che si è presentata mille e mille volte sul cammino di chi s'interroghi sui tempi moderni al cospetto del passato. A guardare le foto, a leggere i testi che compongono questo libro si potrebbe tentare, per approssimazione, una risposta: la Tradizione è Solennità e Sorriso""""."" -
Quasce na storia
La presente raccolta di versi in dialetto abruzzese di Pietro Civitareale è la sesta dopo ""Come nu suonne"""" (Firenze, 1984), """"Vecchie parole"""" (Treviso, 1990), """"Le miele de ju mmierne"""" (Faenza, 1998), """"Ju core, ju munne, le parole"""" (Roma, 2013) e """"Préime che ve' le schìure"""" (Roma, 2019). Essa, oltre a dare conto del proprio intrinseco valore letterario, riunendo versi inediti composti durante l'intero periodo operativo dell'autore (1953-2021) ha anche un valore storico, dando al lettore la possibilità di rendersi conto della linea evolutiva della ricerca poetica di Civitareale sia sotto il profilo stilistico che sotto quello contenutistico. Questa raccolta, insomma, può essere considerata una sorta di carta d'identità della poesia in dialetto di Civitareale; una poesia che predilige in genere scorci naturalistici, figurazioni paesaggistiche, ma che non si sottrae a riflessioni speculative sulla fragilità dell'esistenza umana di fronte al dinamismo ed all'ontologico enigma della realtà delle cose."" -
Quella mattina ho visto il re
Racconti sulla vita della città di Ortona, dalla battaglia del 1943-44, e del dopoguerra fino agli anni Sessanta, con l'analisi delle difficoltà di ripartenza economica e civile di una comunità che è stata privata di molti suoi figli e, con la distruzione di tutti i suoi monumenti, anche della memoria storica delle sue origini antichissime. Ma la vita continua, malgrado tutto, nella transizione a nuovi usi e costumi sociali, nell'evoluzione delle colture agricole,nelle trasformazioni del paesaggio... Persiste come fulcro di aggregazione il culto di San Tommaso Apostolo e di Madonna e santi. Le memorie tristi o divertenti sono narrate con linguaggio piacevole, capace di quella ironia che può nascere solo dalla conoscenza dell'animo umano. Il racconto che chiude il testo è una ""lezione"""", da meditare, sull'amore per il proprio paese."" -
Le priorità del cuore. Heart priority. Lo spettacolo affascinante della storia dei comportamenti dell'uomo attraverso le narrazioni, le curiosità e le leggende legate al cuore
Dopo il successo di Brain Priority, Sabatino De Sanctis ci regala quest'altra esperienza in cui rivela compiutamente la sua professionalità di formatore sulla sicurezza a casa e nel lavoro, ma soprattutto la positiva e fraterna passione con cui guarda l'uomo. Possiamo dire che, oltre ai cenni medici sul cuore e psicologici sul comportamento rivela il suo animo consapevole, impegnato e solare. Il tutto tramite racconti, fiabe, istruzioni sulle emozioni capaci di indirizzare in maniera corretta e gioiosa il nostro vivere. -
Il chiarore d'infinito
Il libro è una antologia delle poesie più significative delle quattro raccolte finora pubblicate da Nicola Sciannimanico e ne traspare tutto il suo mondo: la contemplazione in solitudine, il colloquio interrogante con la natura e il mistero, la tensione oltre l'""orizzonte"""" breve dell'angustia esistenziale, per arrivare alla scoperta della """"gioia del mattino"""", alla prospettiva cioè di un futuro radioso, da costruire giorno dopo giorno, a patto di non smettere mai di credere ai """"sogni sempre vivi""""..."" -
Qualcosa di scritto sul territorio e la città
L'autore vuole porre il lettore di fronte a una esperienza di riflessione su come il sapere, in questo caso la competenza, unita al saper fare, possa essere messa al servizio di una comunità. Questo testo non avrebbe mai visto la luce se le circostanze della vita e della politica non avessero posto Tommaso Di Biase nelle condizioni di fare l'assessore all'urbanistica di Pescara dal 2003 al 2008. Le problematiche intorno a cui si incrociano articoli e in qualche caso documenti istituzionali riguardano la visione della città e le regole che devono permetterne uno sviluppo sostenibile. Foto e disegni di progetti rendono prezioso il libro.