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Gabriele D'Annunzio e la velocità. Ediz. illustrata
Ci fu un tempo in cui gli esseri umani (donne e uomini) non avevano paura di morire, anzi, affrontarono spesso la morte con il sorriso, beffardo, di chi credeva di essere immortale. E molti di questi erano italiani, figli di una piccola nazione, ma che divenne in pochi anni incredibilmente grande agli occhi del mondo. Era l'Italia che stupiva, affascinava, che si faceva amare per le sue imprese e per le sue invenzioni. E Gabriele d'Annunzio era uno dei suoi figli. Il mondo cambiava velocemente, il progresso sembrava inarrestabile, viverlo da protagonisti era la parola d'ordine, viverlo per non subirlo. In tutti i settori però l'Italia si trovò impreparata, inadatta a ricoprire un ruolo di primo piano nello scacchiere internazionale. Impreparata ma non sconfitta, e accettò la sfida. L'aria, la terra e il mare, mondi sconosciuti da percorrere, attraversare, superare, ma non c'erano industrie, non c'era una moderna classe dirigente, e non c'era una cultura dinamica e intraprendente, c'era solo un profondo senso di smarrimento e d'inadeguatezza nei confronti di un grande passato solo in parte riscoperto. Eppure, da quella condizione, nel giro di pochi anni l'Italia si risvegliò dal lungo sonno e con lei si risvegliarono molti dei suoi figli per sfidare l'aria, la terra e il mare. Le industrie iniziarono a produrre aerei, auto, navi e per ogni settore si realizzarono imprese mai tentate prima da nazioni più potenti e industrializzate. Se d'Annunzio fu il cantore di tutto questo, molti altri furono i veri protagonisti che stupirono il mondo, oggi inspiegabilmente dimenticati. Ricordare un'epoca per ricordare attraverso gli occhi del Vate quelle donne, quegli uomini e le loro imprese è quello che ho tentato di fare scrivendo questo libro. Cancellare il loro ricordo significherebbe cancellare il lavoro di migliaia di italiani che umilmente fecero il loro dovere, perdendo spesso la vita. Per gli italiani di fine Ottocento e dei primi decenni del nuovo secolo il nostro passato non fu un peso ingombrante ma pura energia che li portò a scrivere, con le loro gesta, nuove pagine di Storia. Era anche l'Italia dei primati legati alla velocità, di cui d'Annunzio fu uno dei più famosi interpreti. Con oltre 100 fotografie d'epoca, in gran parte provenienti dalla Collezione Nuvolari. -
La cospirazione Cellamare
Nuno Júdice, poeta e romanziere, personalità di alto rilievo nel panorama letterario portoghese scopre di discendere dalla famiglia del Giudice trasferitasi da Genova a Napoli dove dal governo spagnolo ottenne i titoli di Principi di Cellamare (1631) e Duchi di Giovinazzo (1639). Inizia così una indagine che lo porta, pur tra dubbi e supposizioni, a ricostruire le vicende che videro Antonio del Giudice, ambasciatore di Spagna presso la Francia, partecipe nel 1718 di un progetto studiato dopo la morte di Luigi XIV, per far acquisire alla corona spagnola la reggenza del regno di Francia. La cospirazione finì sul nascere con conseguenze varie per i congiurati. L'Autore, in un avvincente intreccio di indizi concreti e fantasie, non scevro da momenti di sottile ironia, porta il lettore ad una ricca incursione tra testimonianze storiche, letterarie e pittoriche in originalissimi incontri con gli ospiti di quello splendido Palazzo Cellamare che nel tempo sembrava voler controllare e dominare la baia napoletana, sempre ricordato con ammirato stupore dai personaggi che ebbero il privilegio di soggiornarvi. E se vi incontriamo Casanova, Goethe, Kauffmann, Colonna e Caravaggio tra gli altri, possiamo anche immaginare, da tanti indizi, quale modella ebbe Caravaggio, in quella sede, per la sua ultima opera, quella Maddalena in estasi ritrovata recentemente, proprio all'epoca della stesura di questo testo. Esposta a Tokyo, nel National Museum of Western Art, il nostro sente intensamente il desiderio di recarvisi per vederla. Non la vedrà come non ha mai avuto modo di visitare il Palazzo Cellamare, che lo aspetta a Napoli. Confermerà le sue fantasie? E le sue aspettative saranno soddisfatte? -
La birra. Storia della bevanda più diffusa nel mondo. Dall'orzo al boccale. In fine La birra in cucina in 63 facili ricette
La birra ha dato un importante contributo all'evoluzione della civiltà dei popoli attraversando nei millenni storia, leggenda, scienza, medicina, religione, letteratura senza dimenticare il grande pregio di suscitare convivialità, allegria e aggregazione tra le persone. L'autrice ripercorre il lungo cammino compiuto dal primordiale miscuglio di acqua e chicchi di cereali per trasformarsi, attraverso continue migliorie, nell'attuale apprezzatissima bevanda.... Dall'orzo al bicchiere, nel volume sono esaminati tutti gli aspetti che riguardano la birra: ingredienti, produzione, mescita, degustazione, proprietà nutritive e salutari e il suo rapporto con il cibo, completato da un ricco ricettario per preparare bevande e pietanze caratterizzate dal peculiare aroma della birra. -
Campi Flegrei. Osservazioni sui vulcani delle Due Sicilie. Ediz. italiana, inglese e francese
Pubblicato a Napoli tra il 1776 ed il 1779, con testo inglese e francese, questo celeberrimo e raffinato capolavoro figurato del XVIII sec. su Napoli, la Sicilia e i Campi Flegrei, reso possibile dalla cultura e dal mecenatismo di William Hamilton, ministro plenipotenziario inglese alla corte di Napoli, e dall'arte del Fabris autore delle 59 tempere, è considerato tra i libri più belli di tutto il '700. Prefazione di Carlo Knight. -
Pittura del ’600 nelle collezioni napoletane. Ediz. illustrata
Le 160 tavole a colori di magnifiche opere, tutte conservate in collezioni private, di importanti artisti: Sellitto, Ribera, Battistello Caracciolo, F. Vitale, De Bellis, Stanzione, Vaccaro, F. Guarino da Solofra, Preti, ecc. nonchè di tanti pittori ancora definiti “minori”. -
Napoli tra '500 e '700 descritta dai viaggiatori strani. Ediz. illustrata
Contiene 140 1illustrazioni a colori di rare stampe, dipinti e acquerelli. Legatura in tutta tela con sovracoperta ed elegante astuccio rigido. -
Avvocati in cucina. 80 storie di quarantena
«Eravamo quasi sul finire del lockdown, per entrare nello sblockdown - come di lì a poco un noto comico napoletano avrebbe simpaticamente definito il momento - che, di pomeriggio, mi chiama Marzio Grimaldi per propormi un'idea; in effetti l'editore, caro amico di famiglia, che già negli anni aveva sempre dedicato molti titoli del suo ricco catalogo ai libri di cucina ed alle antiche tradizioni culinarie napoletane, aveva notato, sui social, quanto gli avvocati napoletani, per lo più costretti tra le mura domestiche, si erano dedicati con bravura e successo alle arti culinarie. Non si poteva però semplicemente, a dire di Marzio, raccogliere solo un insieme di ricette degli ""avvocati cuochi"""", servivano anche le emozioni, le sensazioni, i racconti di quanto avevano vissuto in quel periodo di quarantena. """"Che ne pensi Manu?"""" mi chiese. Lo salutai, senza pensarci nemmeno un secondo, chiamai Alessandro, amico di una vita, folle e visionario almeno quanto me, con il quale condivido da sempre esperienze difficilmente realizzabili, proponendogli l'iniziativa; Ale, nemmeno a dirlo, mi rispose con il suo solito entusiasmo e da quel momento in poi è iniziata la nostra splendida avventura. Con Manuela da oltre trentacinque anni condivido tanto e devo dire, che questa ulteriore avventura, dal primo momento mi è parsa assolutamente realizzabile; raccogliere oltre ottanta colleghi, coordinarli, insistere per avere per tempo i loro scritti, le ricette, le foto .... impossibile?...» (Dall'Introduzione di Manuela Palombi e Alessandro Gargiulo)"" -
Magistrati in cucina. 80 storie di quarantena. Con 120 gustose ricette originali
Corposo volume (17x24), pp. 288 con ottanta foto a colori di avvocati napoletani e le loro gustose ricette accuratamente descritte e commentate. -
La scuola di Resina nell'Ottocento napoletano
«[...] la Scuola di Resina, non fu un fenomeno circoscritto a pochi anni, ad un unico luogo e ad un numero di pittori che produssero ripetitivamente il loro credo comune. Anzi, questa esperienza di ""radicali in arte"""", costituì un esempio di coesione per i paesaggisti moderni, non solo meridionali, proprio per la capacità di aggregare artisti portatori di concetti differenti sulla nozione dell'arte e provenienti da esperienze pittoriche diverse ... De Gregorio, Rossano, De Nittis, Cecioni, Belliazzi, Lojacono, Leto, Campriani, Netti, Tedesco, Dalbono, Fortuny, Michetti, Cosenza,. Laezza, Gaeta, Monteforte, Santoro ecc.»"" -
Napoli nobel... issima favola
«Raffaele Pisani è un sognatore e, generoso e affabile come subito si dimostra dalle primissime righe di questa piacevolissima Napoli Nobel...issima, ci mette a parte di quella che potrebbe sembrare un'esperienza onirica, raccontata in una favola che, alla fine, una sia pur labile velatura di realizzabilità potrebbe perfino averla. Un sogno? Non per niente l'esordio ci presenta un re, il migliore che tutti i sudditi del mondo vorrebbero avere, nel momento in cui di primo mattino si sveglia di ottimo umore, rinfrancato da un sogno bellissimo che gli ha ""lasciato una sensazione dolcissima nel cuore"""". Il """"re Svezia"""" - è di lui che si racconta. [...]» (Prefazione di Mauro Giancaspro)."" -
Francesco II re di Napoli. Storia del reame delle Due Sicilie 1859-1896
Ristampa della rara edizione del 1898 con 26 tavole di ritratti e vedute. -
Capri incontri nella storia... E altri sogni
Il narratore immagina di incontrare, tra sogno e realtà, alcune delle presenze mitiche dell’isola e di ricevere le loro confidenze nel corso di lunghe chiacchierate. In un avvicendarsi di situazioni senza tempo, Masgaba, il liberto di Ottaviano Augusto, gli parla in modo esplicito delle giornate dell’imperatore a Palazzo a Mare, Tiberio abbandona ogni reticenza sulle sue trasformazioni esistenziali dilungandosi in dettagliate e quasi “amichevoli” conversazioni, Edwin Cerio confessa la sua sconfitta nella difesa del paesaggio mentre le contraddizioni di Alfred Krupp sembrano rivelarne la natura di vittima di falsità e maldicenze. -
Procida. Nei ricordi del Grand Tour con antiche vedute e costumi
il volume comprende 31 incisioni a colori di rari dipinti, acquerelli e stampe popolari. -
Pietro Fabris e Saverio Della Gatta. Gouaches disegni e dipinti di vedute e scene del XVIII sec.. Ediz. a colori
Volume di grande formato (cm 25 x 35), di 160 pagine corredate di 160 splendide illustrazioni a colori di rare stampe, dipinti e acquerelli. Legatura editoriale in tutta tela con sovracoperta ed elegante astuccio rigido telato. -
Pietro Fabris and Saverio della Gatta. Gouaches drawings. Ediz. a colori
Volume di grande formato (cm 25 x 35), di 160 pagine corredate di 160 illustrazioni a colori di rare stampe, dipinti e acquerelli. Legatura editoriale in tutta tela con sovracoperta ed elegante astuccio rigido telato. -
L' ammore dint' 'a mille pruverbie. Con copiosi indici e glossario napoletano-italiano
1000 antichi detti napoletani dedicati all'amore. Con un corposo Glossario napoletano-italiano e Indici copiosi per facilitare la ricerca. Elegante volume con 10 antiche stampe popolari. Edizione su carta pregiata e astuccio rigido telato. -
L' Armata Napoletana dal Volturno a Gaeta (1860-61)
Dopo oltre mezzo secolo ristampiamo questo testo, sulla fine del Regno delle Due Sicilie che fa piena luce sulle battaglie di Caiazzo e del Volturno, chiarisce genesi e natura dell'intervento piemontese e, attraverso gli scontri del Macerone, di Cascano, del Garigliano e di Mola, dà un quadro preciso del memorabile assedio di Gaeta. -
Turbolo. Le avventurose storie in costiera
Turbolo, il fantasma di un pirata vissuto nel lontano Quattrocento, che si aggira in un tratto di mare molto speciale, fra il Golfo e la Costiera, nei luoghi frequentati da tanti di noi durante le vacanze. In questi primi tre racconti, ambientati tra Napoli, Positano e le isolette de Li Galli, Turbolo, alla ricerca di tesori sommersi, deciderà di eleggere Nerano a sua stabile dimora, diventando così, a tutti gli effetti, il fantasma della torre. Le sue avventure costituiscono lo spunto per raccontare a grandi e piccini le storie, i personaggi, le tradizioni e anche le molte ricette che li hanno resi così famosi nel mondo. -
Giovanna d'Angiò regina di Napoli (dal 1343 al 1381)
Questo libro, che racconta la vita di Giovanna Prima e le vicende del suo regno, ha il pregio di trarre l'argomento della narrazione da uno dei periodi più straordinari e drammatici della storia di Napoli. Dato curioso: su questo periodo esiste la più vasta documentazione possibile e desiderabile. Sembra quasi che dignitari e funzionari della corte angioina, del tempo di Carlo I in poi, si siano preoccupati di fornire ai posteri tutti i particolari dai quali ricostruire ciò che fecero e l'ambiente che li circondò. Una legione di studiosi, alcuni dei quali valorosissimi, attesero allo spoglio dei registri, degli atti ufficiali, delle lettere, dei conti, e raccolsero tutto in ponderosi volumi. Ma quel lavoro immane non era servito che a piccoli saggi eruditi, illustranti particolari momenti della vita della regina Giovanna. Il libro di Italo de Feo supplisce a questa lacuna dando alla storiografia italiana un saggio esauriente e per molti aspetti, definitivo. Nessuna fonte di qualche importanza è tralasciata in una narrazione che fa rivivere i testi non come morti e ammuffiti documenti di un'epoca lontana ma come brani di vita palpitante e attuale: perché la donna che sta al centro di questa storia non era soltanto una regina, ma una creatura delicata che, al tempo stesso, interessa e commuove. Di Giovanna in questo libro sono dette le debolezze, che del resto ella non nascose neppure al Papa imputandole «alla fragilità del sesso», ma anche le virtù umane e, diciamo pure, «napoletane»: come l'incrollabile ottimismo, la generosità, il senso dell'amicizia, la gentilezza, infine, che contribuì molto alla sua leggenda. -
Il pomodoro. Storia avventure e miracoli del frutto più diffuso nel mondo. Con 100 ricette antiche e moderne
"Pomo d'oro, così detto volgarmente dal suo intenso colore, overo pomo del Perù, quale o è giallo intenso overo è rosso come il melone..."""" (C. Felici Dell'insalata, 1565). È una delle tante citazioni riportate dall'autrice per raccontare la lunga e tormentata storia del pomodoro, portato in Europa intorno al 1520 da Hérnan Cortes e i conquistatori spagnoli dopo la scoperta dell'America. L'arrivo non fu molto fortunato sotto il profilo alimentare, circondato da diffidenza e timore per una presunta tossicità della pianta che fa parte della famiglia delle Solanacee insieme q mandragora e belladonna notoriamente velenose. Fu invece subito coltivato come pianta ornamentale in giardini e orti botanici per la bellezza della pianta e i colori accesi dei suoi frutti. Antesignani nell'apprezzarne le qualità positive e accogliere in cucina il nuovo frutto furono la Spagna e il Regno di Napoli dove il popolo cominciò ad usarlo' molto prima della sua comparsa nei ricettari. Il trionfale cammino del pomodoro per arrivare a colorare di rosso i maccheroni e la pizza fu lungo, lento ma inarrestabile, rendendo universali le due pietanze simbolo della cucina italiana che hanno conquistato il mondo. Oggi il pomodoro è in assoluto l'ortaggio più consumato, grazie anche al contributo di scienziati e industriali, tra cui Cirio e Appert, che lo hanno reso disponibile tutto l'anno con il ricorso a conserve, pelati e bottiglie. Oltre a fornire le più recenti notizie sui benefici effetti del pomodoro sull'organismo umano, il volume è impreziosito da numerose citazioni letterarie e cinematografiche in cui il pomodoro è protagonista, da una raccolta di antiche ricette a testimonianza della graduale diffusione del pomodoro in cucina, ed è completato da un ricco ricettario con proposte insolite e stuzzicanti per utilizzare questo insostituibile ortaggio."