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Noi ci credevamo
"Noi ci credevamo"""" è ambientato negli anni che hanno preceduto il Movimento del ‘77. Il Sessantotto continua a dare i suoi frutti: nascono moltissimi gruppi, movimenti e partiti di lotta che si pongono agli antipodi del modello culturale dominante e combattono, senza mezzi termini, la “società occidentale”. Alcuni gruppi arrivano a utilizzare metodi di lotta violenti. Attraverso le vicende quotidiane di un gruppo di liceali romani, l’autore vuole dare risalto al fatto che quei giovani contestatori sono in realtà ragazzi e ragazze per lo più ben inseriti in quella società contro cui combattono; sono giovani che subiscono, chi più chi meno, l’influsso della cultura borghese dominante...." -
Habibti
All’alba delle nozze con Amir, Sara si imbarca sul suo primo volo Roma-Tel Aviv per conoscere finalmente la famiglia del fidanzato e celebrare il loro matrimonio ad Haifa, una città portuale pullulante di vita e di contraddizioni. Il suo viaggio si rivelerà essere presto pieno di ostacoli: spaesata e a disagio nei suoi panni di futura sposa straniera, cercherà di esplorare quel mondo sconosciuto, destreggiandosi tra le usanze della minoranza araba cristiana a cui appartiene Amir. Rendendosi conto di essere finita su un campo minato, tra le restrizioni e le regole non scritte della società araba, il suo viaggio si trasformerà in una riscoperta della sua relazione sentimentale ma anche e soprattutto di se stessa. -
Fuori dagli sche(R)mi
"Un percorso emozionale dove cinema e vita si intrecciano, in cui i film diventano parte integrante del quotidiano e lo condizionano, dove realtà e finzione si compenetrano fino a diventare un tutt’uno. Lungi dall’essere esaustiva, la carrellata sugli anni ’70/’80 poggia sui box-office cinematografici stagionali e si concede digressioni, pennellate e svolazzi. I principi a cui mi sono attenuto sono due. Il primo è che ogni vita merita di essere raccontata, quindi perché non la mia? Il secondo è che scrivo ciò che vorrei leggere, con le recensioni dei film funziona, perché non dovrebbe funzionare anche con un romanzo? Se alla fine della lettura vi è venuta voglia di guardare anche uno solo dei film citati, direi che il mio scopo è raggiunto""""." -
L'albero
Ben scappa per evitare i dispetti di alcuni ragazzi che frequentano la sua stessa scuola. Un giorno si rifugia su di un albero che sarà in grado di cambiargli la vita...Le illustrazioni contengono chiari riferimenti all’artista Gustav Klimt, al quale si dedica la parte finale del libro. Per un approccio divertente e curioso al mondo dell’arte. Età di lettura: da 6 anni. -
Il mondo senza internet. Connessioni e ossessioni. Dallo scandalo Facebook alla quiete digitale
Come sarebbe svegliarsi una mattina e scoprire che, per motivi di sicurezza internazionale, internet è stato bloccato per sempre? È quello che succede al protagonista di ""Il mondo senza internet"""" di Antonio Pascotto che, da un giorno all'altro, come tutti, ora si sente straniero in un villaggio che di globale non ha più niente. La vita di milioni di persone viene sconvolta. Senza internet vanno in fumo sviluppo tecnologico e digitale, web, connessioni, applicazioni, domotica, automazione e robotizzazione, streaming, YouTube, WhatsApp, Facebook, Twitter."" -
Na vita in tuta. Confessioni delluomo del backstage
Calcio, finanza e amore in questo libro che è un viaggio alla ricerca di sé, alla scoperta dell'io più recondito. Un lungo percorso, dall'infanzia alla maturità, costellato di successi e di difficoltà. Ma sempre vissuto con coraggio, rialzando ogni volta la testa e andando avanti con tenacia. Attraverso le esperienze personali - normali e allo stesso tempo straordinarie - del protagonista, che consentono all'autore di trasmettere la consapevolezza che la felicità, quella più vera, non è legata al denaro, né alla qualificazione sociale o al potere, ma alla capacità di essere sempre se stessi.Liberi da convenzioni o da condizionamenti, all'inseguimento dell'amore e dell'anima gemella: I'mchasing Love. -
22 gradini per l'inferno. Dal mostro di Nerola al depezzatore di Roma. I serial killer italiani nella scala del male
Un viaggio negli abissi più profondi e bui della mente umana, attraverso i serial killer italiani più spietati. Dal mostro di Nerola al Landru della Bassa, dalla Saponificatrice di Correggio al killer delle prostitute, fino al mostro di Firenze e tanti altri. Gli autori non raccontano solo gli orrendi crimini di cui si sono macchiati questi individui, ma per la prima volta entrano nella testa del serial killer, per misurarne il grado di crudeltà. Sulla base delle irresistibili pulsioni criminali, del modus operandi e del movente, scoprirete la vera natura del male, misurata sui ventidue livelli della Scala della malvagità, inventata dallo psichiatra forense della Columbia University, Michael Stone. Vi troverete faccia a faccia con criminali torturatori, impulsivi, sadici e feticisti. Ma cosa li ha portati a compiere i più efferati delitti? Dall'infanzia all'adolescenza, conoscerete le esperienze che hanno sconvolto le loro coscienze fino a spingerli ad uccidere. -
Uno di noi. Intervista di Monica Macchioni
Mario Mantovani si racconta, l'uomo, l'insegnante, il politico, il padre di famiglia: una vita per gli altri. Un'intervista inedita di Monica Macchioni porta alla luce il messaggio e il vero significato dell'esistenza dell'uomo e del politico che ha sempre scelto di rischiare ponendo al centro di tutto la persona, mai i propri interessi personali o professionali. Gli anni dell'istruzione e della formazione, dell'accoglienza e della solidarietà, la sua esperienza in Forza Italia e il suo rapporto con Silvio Berlusconi, l'attualità di Fratelli d'Italia e la lucida visione politica futura: storie di coraggio e di vita, sempre con il suo desiderio concreto di essere uno di noi che dà una mano agli altri. -
Aspettando che arrivi sera. L'immigrazione come nessuno ve l'ha mai raccontata
Un modo alternativo di raccontare l'immigrazione. Un romanzo, un reportage, un diario, con i racconti, le testimonianze, le storie, gli aneddoti, le vite vissute a metà tra il filo spinato e la campagna del Nordest. È un romanzo con le varie inchieste finite sopra il tavolo della magistratura e con le visite fatte nei centri di accoglienza, prevalentemente veneti. Ma anche l'hub di Milano. Una regione, il Veneto, che ha conosciuto la bomba dei migranti in tutti i suoi aspetti: dal sovraffollamento dei centri, alle rivolte, dalle proteste, alle marce, fino agli scandali che hanno coinvolto le cooperative. Truffe, maltrattamenti, falsi in atto pubblico, associazione per delinquere nella frode di pubbliche forniture. È un diario, cominciato nel 2016, da quando l'immigrazione in Veneto diventò vera e propria emergenza, fino alla chiusura dei più grandi centri. -
Livorno e il PCd'I. Premesse e linee di sviluppo
Livorno, schietta, fiera, popolare; Livorno la città rossa. Partendo da questa suggestione l'autrice va oltre il folklore dell'eredità libertaria livornese e indaga le origini storiche di un'identità culturale spesso travisata, non compresa e resa etichetta. Un viaggio minuzioso e dettagliato alla ricerca delle fondamenta che hanno dato sostanza e concretezza all'anima di una città. Prefazione di Marco Rizzo. -
L' antidoto all'economia della meritocrazia. Manuale per l'eccellenza di impresa
In un'epoca di crisi intellettuale, prima che economica, in cui molti lamentano il decadimento dei valori, occorre domandarsi da dove nasca il cambiamento dei paradigmi e indagare quali siano i driver di valore, su cui è possibile agire per valutare le nuove opportunità di business, create proprio dal cambiamento. Ma quali sono i reali rischi di degenerazione del sistema? E quali sono le reali possibilità che un imprenditore capace o un politico senza scrupoli possono, oggi, cogliere? -
Diario di un giovane studente di economia
Il ""Diario di un giovane studente di economia"""" narra una vicenda che si snoda attraverso quattro continenti, Europa, Asia, Nord e Sud America. È un libro che parla di Economia, raccontando le attività imprenditoriali dell'autore, di Spiritualità riflettendo sulle più profonde domande esistenziali dell'essere, d'Amore attraverso passioni e contraddizioni di quattro donne straordinarie, una antropologa, due ingegneri e un avvocato. Ma soprattutto invita il lettore a riflettere sulla propria consapevolezza, vero leitmotiv dell'intero racconto."" -
Dodici notti tredici giorni
Roberto, Roby, già padre di una splendida bimba, sta per diventarlo per la seconda volta. Quando tutto sembra lineare, le cose si complicano, si mettono male. La situazione della mamma precipita ad ogni ora, in una vicenda che da gioiosa diviene sempre più tragica. La piccola Beatrice intanto viene al mondo con tutta la forza della vita. Padre, marito, genero e figlio diviene così costretto - giocoforza - a gestire da solo la situazione facendosi tramite con tutti i suoi familiari: un ""attore"""" che non può permettersi di mostrarsi debole agli occhi altrui, e che mette in primo piano gli equilibri di tutti. Roberto Ranieri con la sua realtà descritta in modo agile e coinvolgente ci regala una storia di vita vera, dolorosa, ma con tanta autoironia, emozionante fino alla fine. Un racconto che ci deve ricordare quanta forza possiamo avere sempre dentro di noi. Anche nell'evento più lieto, la vita ci mette a dura prova."" -
Contro il Coronavirus. La peggiore gestione di una pandemia
Ho cominciato a scrivere questo libro dalla prima sera in cui mi spedirono a Vo' Euganeo, in provincia di Padova, per fare un servizio. Vo' è stato uno dei primi comuni in Italia colpiti dal Coronavirus. Presi molta paura quella sera. Ma da lì... da lì ho iniziato ad annotare tutto. Storie, racconti, testimonianze, dati, interviste. Da lì ho iniziato giorno per giorno ad approfondire, a studiare, ad ascoltare, a immergermi nelle vite degli altri, a raccoglierle, a viverle. Dalla prima alla terza fase, si vede come cambia la percezione, l'umore, come cambiano le sensazioni, come cambiano i malesseri, ma soprattutto come cambiano le cose... Questa vuole essere una testimonianza di chi a modo suo ha provato a raccontare. -
Lucean le stelle. Manifesto per i lavoratori dello spettacolo
Le proteste dei lavoratori dello spettacolo in piena epoca di pandemia, con i teatri occupati in Francia e Italia, manifestazioni, dai Bauli all'appello di Fedez, concerti di protesta, rimandano a una storia di conflitti e di discriminazioni che si tramandano già dai tempi della Roma Repubblicana. I lavoratori dello spettacolo, intermittenti per definizione, non godono del riconoscimento di diritti di base del lavoro. Questo volume vuol essere un ""j'accuse"""" di fronte ad una ulteriore svolta reazionaria, contenuta anche nel PNRR, che, non solo non prevede gli investimenti necessari per tutelare i lavoratori dello spettacolo dal vivo, ma che non protegge nemmeno il Paese dalla spaventosa povertà educativa e analfabetismo culturale in cui è sempre più immerso. Ecco allora un manifesto per la cultura in 10 punti: nuova Rai riformata, una Agenzia per la diffusione culturale, investimenti per strumenti, sale prova e auditorium per scuole, nuove compagnie, bande e accademie, un nuovo sistema di welfare, contrastare la privatizzazione della cultura e il controllo feudale di potenti """"boiardi di Stato"""", creare un nuovo esercito di """"culturator"""" al posto di quello da riformare dei """"navigator""""."" -
E.T.. Un'extraterrestre alla Difesa. Monica Macchioni intervista Elisabetta Trenta
"Dal giorno in cui sono diventata ministro, ho tolto la casacca dei 5 Stelle e ho lavorato per gli italiani. E forse è questa la cosa che una parte dei grillini non mi ha perdonato, aver messo il bene del Paese, e quello dei militari, davanti agli interessi del Movimento"""". Elisabetta Trenta E.T.: una donna forte con una visione del mondo che si fonda su una politica incentrata sulle persone e libera dagli schemi del potere e del clientelismo. Un ministro che alla Difesa ha cercato di rendere importante anche l'ultimo militare in coda alla linea di comando e i veterani che hanno servito lo Stato e sono stati dimenticati. Parlando con lei mi sono subito resa conto di quanto il suo sentire fosse distante dai proclami dei 5 Stelle e ho capito che il suo attivismo nel Movimento era mosso dagli ideali di democrazia e partecipazione, perché non è riuscita a trovarli in altre forze. C'è una frase che lei mi ha detto e che, intrinsecamente, dice chi è Elisabetta Trenta: tra tutti i 5 Stelle io sono la più 5 Stelle di tutti." -
La voglia. Essere per vincere l'incertezza
Carlo è un ragazzo nato in un piccolo paese della provincia di Parma, chiamato Casale di Mezzani, da una famiglia di mezzadri. Sin da piccolo in lui divampa La Voglia di diventare qualcuno, di affermarsi sia nella vita privata che in quella lavorativa. Grazie all'iniziativa del prete del suo paese, frequenterà l'Istituto Alberghiero di Riolo Terme e da lì, alla fine del percorso formativo, partirà per il suo primo lavoro nella Svizzera tedesca come cameriere. Siamo alla fine degli anni Cinquanta e gli italiani che arrivano in Svizzera vengono visti come ""forestieri"""" portatori di malattie, tanto che alla frontiera gli viene spruzzato addosso del DDT, uno spray usato ancora oggi per uccidere le larve dei parassiti. Ma la Voglia di farcela è più forte di tutto e la vita lo premierà con l'incontro di un americano che, come fosse un angelo, gli farà da guida per tutto il periodo di permanenza in Svizzera. Nella sua vita conoscerà personaggi della politica mondiale, come le figlie del Presidente Kennedy e Sua Altezza il Principe Karim Aga Khan, e artisti di fama internazionale come il Maestro Uto Ughi."" -
La moglie del notaio
Anna è la giovane moglie di un giovane notaio. Di estrazione borghese, vissuta senza difficoltà in un ambiente confortevole, vive il dramma della violenza e dello stupro. Questo avvenimento rompe l'incanto, e determina in lei una ridefinizione dell'esistenza a partire dai rapporti con il marito, con il sesso e la libertà. Essendo giornalista, sfoga questo dolore e questo disagio raccontando la storia di Marta, che diventa la sua sosia, il suo avatar, tramite il quale rivive emozioni negative e pulsioni sessuali, in una forsennata ricerca di se stessa. La moglie del notaio è la storia di un conflitto interiore nel quale sicurezza e felicità si tolgono reciprocamente spazio per lasciarlo infine alle vibrazioni del corpo. -
Io accuso. Il regno della paura e il tradimento delle libertà ai tempi del virus
"Io accuso i politici. Io accuso i giuristi. Io accuso i giornalisti. Io accuso gli intellettuali. Io accuso i sindacalisti. Io accuso gli imprenditori. Io accuso i preti e il clero. La democrazia si è gravemente ammalata e voi non avete fatto nulla. Anzi. Ci sono momenti nella storia delle comunità e delle civiltà dove le paure prendono il sopravvento sulla ragione, sulla coesione sociale, scivolando verso un confine fatto soprattutto di timori, di emotività, di controlli. Di paura!""""" -
Cuore di bambola
"Un viaggio, questo racconto, lungo un versante che più psicoanalitico di così non si può, a volte graffiante, a volte ironico, a volte in cerca di spensieratezza sotto il cielo di Roma. Con la Trieste bella dell'infanzia ormai lontana, ma luminosa sempre. E Mariella in questo suo raccontarsi a viso aperto non merita solo le mimose festaiole di marzo, ma un mazzetto di fiori di campo per la sua semplicità ed onestà di sentimenti. Offerti generosamente a noi tutti."""" (Pino Pelloni)"