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Fratello sole, sorella luna (San Francesco, 1200-1226 a. D.)
La vita di San Francesco. -
Smeraldo (erotismo tragicomico)
Smeraldo è un giovane di apollinea bellezza, il cui apparato genitale si presenta in forma ambigua senza possibilità di distinguere se sia maschio o femmina. Eunice, dolcissima donna di nobili origini, dotata di una grande sensibilità che la induce alla ricerca di un amore puro, ideale, per uno scompenso ormonale è posseduta da una ninfomania portata alle estreme conseguenze. Il professor Gustav Von Zeud, all'epoca Rudolf Stern, ex criminale nazista, all'inizio degli anni '40 ha operato nel Campo di sterminio di Buckenwald per un progetto voluto da Hitler e consistente nell'effettuare sui deportati trapianti di organi allo scopo di realizzare in laboratorio il Super Uomo e dare origine alla Super Razza che dovrà dominare il mondo. John Trouler, è un losco individuo che si mantiene soddisfacendo, a pagamento, le voglie di assetate ninfomani. Entrambi questi loschi figuri, faranno di tutto per sottrarre Smeraldo ad Eunice. I tentativi daranno luogo ad una serie di intrighi e colpi di scena tragicomici tali da consigliare al pigro lettore di seguire il motto latino: ""Accipe librum et devora illum""""."" -
Animula blandula
Lei era una sopravvissuta che non aveva mai smesso di amare la vita. Cercava ""l'uomo della memoria"""", il guerriero che le avesse potuto donare sangue nuovo. La verità era che poteva sentire fino in fondo la sua disperazione, perché altro non era che la bellezza della tragedia del vivere. Esplose in una grande risata. Dimenticò la sua vita precedente in un attimo."" -
Segreti dalla Russia di Stalin
Seconda Guerra Mondiale. Fronte orientale. Campagna italiana di Russia. I tedeschi e i loro alleati sono arrivati a Mosca senza quasi combattere, poi improvvisamente i russi attaccano e si ribaltano le cose. Moltissimi italiani si ritrovano circondati, caricati sui treni e spediti a est dopo marce estenuanti. Gli italiani del romanzo finiscono in Kazakistan, ma prima di arrivare al campo di lavoro e di morte di Spassk riescono ad evitare il peggio. Sopravvivranno in qualche modo, ma la guerra finisce e gli italiani non lo sanno, lo impareranno qualche anno dopo e cercheranno di scappare in modo rocambolesco. -
La scuola mobile. La scuola ai tempi del domani
Mirko Nistoro delinea in questo saggio lo status quo del nostro modello scolastico e delle sue contraddizioni date dalla separazione temporale fra scuola ed extrascuola, analizza la genealogia storica e la fusione storpiata del modello gentiliano con il provincialismo culturale italiano, individua i punti cardine della sua immobilità e soprattutto illustra e propone un progetto di riforma da una scuola immobile a una scuola mobile. Con gli interventi di: Ilaria Rinaldo, Giovanni Guarnieri, Zoe Incanuti, Valentina Baldo, Nicolò Biasioli, Greta Moretto, Cesare Zanellati, Angelica De Lazzari, Riccardo Frigato, Alessia Ventura, Omaima Harbi, Greta Mantovani, Sara Maccaferri, Camilla Borghi, Irene Muzzi, Giulia Traversi. -
Controluce
«""Controluce"""" è un romanzo sull'amore: da quello """"impossibile"""" a quello materno. I protagonisti sono medici, quelli che le cronache odierne descrivono come eroi capaci di sconfiggere con le loro cure i mali di una pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. La storia è ambientata in buona parte nel 2018, dunque prima dell'inizio dell'emergenza, e si muove tra il passato e il presente della protagonista, la brillante dottoressa Chiara Morgera e tra il Sud e il Nord del Paese: Napoli, dove Chiara si forma come medico e in cui soffre per un amore """"sbagliato"""", quello per il suo mentore Paolo Morelli, e Bergamo, la città che la porta definitivamente al successo professionale, quella in cui Chiara smette di essere la """"giovane strutturata"""" e diventa un medico stimato e affermato.» (Dalla Prefazione di Paola Meola)"" -
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino
Per molto tempo, il limite di Pinocchio fu quello d'ogni libro per l'infanzia, un limite che a una più attenta lettura si rivela estremamente ambiguo. Non bisogna infatti dimenticare che nella prima stesura, quando uscì a puntate sul ""Giornale dei bambini"""", nel 1880 (col titolo: Storia di un burattino), il romanzo finiva nella maniera meno favolistica e infantile possibile, con la morte di Pinocchio impiccato, e solo ragioni esterne indussero Collodi a riprendere la storia per concluderla nel modo che sappiamo. Neppure nelle intenzioni, quindi, fu mai un libro """"esclusivamente"""" per l'infanzia. Anzi! Ormai non è difficile scoprire dietro l'allegorico disegno il ritratto più acuto e critico di una società e di una civiltà, quella umbertina, quale non ci è stato consegnato da nessun altro documento letterario con eguale arguzia e freschezza e con eguale verità. Tutta la favola cioè è traducibile in storia. E alla fine il burattino che diventa un ragazzo """"perbene"""" pare davvero suggerire - su quella espressione così criticamente ironica, """"perbene"""" - non tanto l'edificante esempio per i giovani lettori, quanto piuttosto la pessimistica immagine della rinuncia all'estro libero da parte di Pinocchio, integrato in una società «perbene», in un mondo dell'ordine. Che fu la qualità, proprio, più caratteristica della modestia umbertina. Una favola, dunque, che sotto le spoglie d'un pedagogismo ottimistico nasconde il suo contrario."" -
Una tigre non è un albero
«Sono pagine di pensieri, per chi vuole pensare. Non ho la pretesa di fornire un testo scientifico ma di presentare delle osservazioni, degli spunti di riflessione da un punto di vista eco-sentimentale, etico e biologico. È un tributo di riconoscenza al mondo vegetale e a tutto il globo animato, alla sua importanza, alla sua bellezza e ""umanità"""". Ogni giorno mi sento in debito con la natura per le emozioni che mi regala. Per salvarla è indispensabile recuperarne il rispetto e l'ammirazione: oggi il pianeta è nostro in quanto non è solo nostro. Ci sono parole che portano lontano, quelle che incontrerete in questo libro invece vi avvicineranno a voi stessi e a quel mondo naturale che accompagna l'uomo da milioni di anni. Basta un tocco... aprire una pagina a caso, come fosse un gioco...» (Diego Santini)"" -
Una commedia molto terrena
L'incontro fortuito, nel piazzale di una chiesa di Firenze del 1283, tra Dante Alighieri e Beatrice Portinari, risveglia nei due giovani un reciproco sentimento amoroso a cui, a causa delle decisioni imposte dalle famiglie, erano stati costretti a rinunciare. Il matrimonio combinato, infatti, era toccato a entrambi e, nonostante i rispettivi coniugi fossero ricchi e facoltosi, l'amore era stato estromesso dalle loro vite. Dante, certo che il sentimento che dalla fanciullezza nutriva per Beatrice era immenso e ricambiato, nel sagrato della chiesa le dà appuntamento per il giorno successivo, senza specificare l'orario sicuro che il cuore di lei lo avrebbe intuito senza parole - in un roseto nascosto, così da poter trascorrere del prezioso tempo assieme e recuperare quello perduto. Il padre di Beatrice, Folco Portinari, uomo senza scrupoli, sospetta che la figlia, dal carattere ribelle - seppur domato dalle regole imposte dalla famiglia - trami qualcosa per rivedere Dante, così la fa seguire dai suoi scagnozzi... -
Gens Formaina attraverso i secoli
Si era alle soglie dell'anno mille. Dai contrafforti delle Apuane, il Formaginus era intenzionato a raggiungere il nord sulla scia della marcia Longobardo Lucchese, la decantata fertile pianura Padana, seguendo la più comoda via dell'Alta val di Magra, la via dei longobardi; arrivato alle falde dell'Appennino, visti la bellezza del posto e la fertilità delle terre, decise di fermarsi e dare inizio alla nuova conquista: con un drappello di uomini ben armati e avvezzi a guerreggiare, in breve conquistò il tutto. Il Formaginus decise di prendere dimora con la sua famiglia nel palazzo fortezza chiamato Macerie, diventato anche nome della località, dove gli abitanti del posto si erano organizzati per un'ultima strenua difesa: dopo la resa, il Formaginus lo distrusse, e sulle stesse macerie ricostruì a suo piacimento il palazzo fortezza, che da lì prese il nome di Macerie. -
Il partigiano «Lupo»
Seconda Guerra Mondiale. Appennino Tosco-Emiliano. Nel paese di Polinago in provincia di Modena, una tranquilla famiglia di contadini vive il periodo del fascismo. Ludovico, il figlio, si innamora di Teresa, ma anche Rino il gerarca è innamorato di lei. Ludovico ha imparato da suo nonno a sparare con precisione, così, quando arrivano i tedeschi e le cose si fanno davvero pericolose, si aggrega ai partigiani di quelle montagne che anche grazie a lui riescono a fondare la Repubblica di Montefiorino. Ma i tedeschi riconquistano le montagne, Ludovico viene catturato e spedito in Germania, e tuttavia riesce a fuggire. Nel frattempo, Rino il gerarca stermina la famiglia di Ludovico e rapisce Teresa che ha appena partorito una bambina. Quando Ludovico torna, trova tutti morti tranne la neonata ancora viva. Allora si mette alla ricerca di Rino ed è tale il suo dolore per la sparizione di Teresa che con il suo fucile diventa il Partigiano ""Lupo"""" assetato di vendetta..."" -
Tracce di noi (racconti da un lockdown)
"Tracce di noi"""" nasce nel periodo del lockdown, quando il confinamento produce solitudine, incertezza del domani e disorientamento, ma anche necessità di definire i perimetri personali che delineano ciò che siamo per giungere ad una rinascita interiore. I protagonisti sono uniti dalla necessità di lasciare una traccia, comunque importante e degna di essere raccontata. Quelle narrate sono vicende di vita, comune e non, che fissano un momento importante del loro percorso. Amore, passione, crescita e dolore trovano diverse dimensioni di espressione. Luoghi come un treno, una piscina, un'aula scolastica o un hotel divengono insoliti scenari di storie individuali. Il tempo a volte sospeso, come quello in una sala d'attesa, evoca ricordi e catarsi. Una stazione ferroviaria ingloba vite che vede susseguirsi incessantemente. Un prato si trasforma in un originale influencer. Il """"pensiero primitivo"""" di una protagonista diviene il seme di quelli futuri e luogo magico in cui trovare rifugio." -
Disequilibri stabili
racconti brevi -
Dimmi come stai
«Il titolo della raccolta è quella domanda-non domanda alla quale di solito rispondiamo con un evasivo tutto bene; ma non sempre ci sentiamo veramente rappresentati da questa risposta. E se anche accompagniamo con un sorriso il nostro tutto bene, troppe volte nascondiamo abilmente (anche a noi stessi) delusioni, dubbi, risentimenti e paure. Tra le righe di questa raccolta sono presenti, quindi, molte domande, qualche risposta e alcune strategie di sopravvivenza, scambiate con un tu che a volte è vicino, altre lontanissimo, a volte tangibile e altre immaginario. Ho provato a creare un percorso senza troppe barriere (anche per questo ho preferito non chiudere le poesie con il punto fisso né cominciarle con una maiuscola), una sorta di dialogo continuo e schietto tra chi domanda e chi potrebbe rispondere, tra chi scrive e chi leggerà.» (Dalla Nota introduttiva di Irene Marchi) -
I granchi decidono
Qualche anno fa mi sono avvicinato alla filosofia con spirito di spavalda curiosità. La prima cosa che mi è parsa chiara è stata sconvolgente. Noi moriremo per davvero! Quel punto, preso da una certa inquietudine, ho approfondito l'interesse, cercando conforto nel pensiero di vari filosofi, sia antichi che contemporanei. Ma ancora una volta niente, nessuna speranza. Noi moriremo! Allora ho studiato con più impegno e più in profondità, non potevo accettarlo, ci vuole troppo coraggio. Poi all'improvviso ho capito, la filosofia non ti insegna a morire, ti insegna a vivere... (Enrico Corselini) -
Spirito InVerso (versi d'amore e di speranza)
L'amore viaggia in questi versi declinato nelle sue più disparate forme. Si trasfonde nelle suggestioni appassionate, gioiose e talvolta disperate proprie degli amanti ma anche nelle parole dolcissime di una madre che si rivolge ad un figlio o di una figlia che parla ai genitori, talora fuori dalla dimensione del tempo. L'amore sfida la nostalgia dei luoghi, dei legami familiari e si tuffa perfino nella banalità dei gesti quotidiani. Questa raccolta di versi composta nell'arco di alcuni anni, sfida i sentimenti a rivelarsi in tutte le loro sfumature di grigi, purché l'animo sia disposto a comprenderli ed accettarli. (Rossana Franciosi) -
Epifanie (raccolta poetica illustrata)
"Il sogno si apre al canto e alla purezza delle origini. I ricordi dal passato vivono colori nuovi e fantasie di onirica concretezza. La poesia di Ferrone è un viaggio ostinato e caparbio nelle emozioni più intense e profonde, sospinto dall'interrogativo umile sul significato delle cose ultime..."""". (dalla nota introduttiva di Anna Maria Poggi)" -
Il punto della felicità (Manuale del cercatore dello spirito)
Il punto della felicità esiste. È un tesoro nascosto localizzato dietro ai pensieri, oltre quella parte di noi che li può guardare, come se non fossero nostri. In quel punto: 1) non esiste dolore; 2) c'è pura consapevolezza; 3) si ha una ""visione a 360 gradi"""" e si diventa un tutto unico con l'intero universo; 4) non esistono più tempo, spazio e divisione. Da quel punto potrò mettermi in collegamento con te, varcare il confine e """"capire tutto quello che c'è da capire"""". Partendo da una urgente esigenza personale Renato Giananti traccia un percorso di ricerca spirituale che ha voluto condividere. Accompagnato dai suoi maestri si avventura nel mondo non manifesto alla ricerca di una verità che prima o poi tutti vogliono conoscere. Ma alla fine ogni percorso spirituale è personale. Sono tanti gli insegnamenti a cui attingere, e solo attraverso l'impegno e la pratica si arriva a scoprire quello che era già lì e non si vedeva. Se dopo averlo letto avrete desiderio di approfondire gli argomenti e continuare un vostro percorso personale, questo libro avrà raggiunto il suo scopo."" -
La scellerata vita breve di Marco Princese (frammenti a profilo di un teppista da cavalcavia)
"Tutto sembrava ogni volta organizzato sin nel minimo particolare: il cavalcavia, l'auto che arriva da sotto. Il sasso. La mira. La precauzione. L'immobilità dell'aria e l'attesa. Destrezza, nel cogliere il bersaglio. Impattare il colpo e l'istante: ecco cos'era per noi la fottuta precauzione. Noi vigliacchi lo facevamo a volte lucidi, a volte fuori di testa; spinti non so da cosa: se ora dicessi che non c'è un nome per definire cosa, direi una banalità; se trovassi la parola giusta, invece, credo che sarebbe ancor più banale. Oltre che assurdo"""". Il libro contiene un nota e un augurio di Pupi Avati." -
L'essenza di ogni fioritura
“Per Sara Cordone tutto è poesia, senza frontiere e senza intralci. La sua apertura abbraccia ogni aspetto del reale e lo ingloba in una ariosa visione che sa di sogno. In questa sua poetica appaiono evidenti i suoi lunghi studi filosofici e stilistici, la sua cultura classica, la sua dimestichezza con la scrittura, cose che però non infirmano e non prevaricano l’ispirazione, vera, autentica, efficace e degna di altissima considerazione” (Rina Gambini). “Questa silloge poetica di Sara Cordone, stupefacente per costrutto e forma, inconsueta per ricchezza di figure allegoriche, elegante per delicatezza stilistica denota una non comune capacità artistica che sebbene sempre coerente nella impostazione stilistica e descrittiva, lascia ampi spazi aperti alla meditazione introspettiva” (Egidio Di Spigna)