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La battaglia dell'atlantico. Le operazioni della Regia Marina, della Kriegsmarine e l'attività di spionaggio in Sud America
La Battaglia dell'Atlantico, termine coniato da Winston Churchill nel 1941, fu la campagna militare che si protrasse più a lungo di tutta la Seconda Guerra Mondiale. Entrambi gli schieramenti erano consci che dalle sorti di questa scontro dipendeva l'esito della guerra in Europa. Il volume propone una chiave di lettura innovativa del conflitto, approfondendo non solo gli episodi bellici, come il controverso caso del Regio sommergibile Barbarigo, ma mettendo in relazione questi ultimi con l'attività politica e di spionaggio delle forze dell'Asse in Sud America. Ne risulta un quadro degli eventi quanto mai articolato e inedito, nel quale episodi apparentemente scollegati fra loro trovano una chiara spiegazione nella mortale ""partita a scacchi"""" giocata sulle acque dell'Atlantico."" -
Gli austriaci sul fronte degli altopiani. Il 14° Reggimento «Hessen» sull'Altopiano dei Fiorentini, Cimone d'Arsiero, Valsugana, Civaron, Ortigara e Melette
Attraverso le memorie di un soldato del 14° reggimento ""Hessen"""", per la prima volta tradotte in italiano, vengono ricostruiti, in presa diretta, gli avvenimenti che videro protagonista questo reparto sui fronti degli altopiani veneti e trentini. Ne risulta una narrazione che porta alla luce un diverso punto di vista, quello del nemico di allora, ma soprattutto un quadro degli eventi che beneficia di una nuova visione d'insieme. Attraverso un attento lavoro di ricerca infatti i curatori affiancano al racconto di Öller i diari reggimentali e le cronache provenienti dalle opposte trincee, al fine di ottenere una ricostruzione dei fatti quanto più dettagliata possibile. Completa il volume l'inedito album fotografico di un ufficiale del 14° """"Hessen"""" che affianca, passo dopo passo, la narrazione con la forza evocativa delle immagini."" -
Ricordi di guerra alpina. Cronache di montagna e di guerra, di uomini e di muli, di alpinisti e soldati dal fronte dolomitico
La guerra in montagna e gli Alpini sono un binomio ormai imprescindibile. È infatti difficile immaginare un racconto di guerra fra crode e vette innevate che non sia popolato da ""penne nere"""", muli e ardite imprese alpinistiche. In questo suo terzo volume l'autore conclude la sua analisi della guerra sul fronte montano accompagnandoci lungo il fronte che dalla catena dei Lagorai si spinge verso la Marmolada, il Col di Lana, le Tofane fino al Passo della Sentinella. Come nelle celebri pagine di storia raccontate da Paolo Monelli e Antonio Berti ritroviamo l'antitesi mai celata fra la drammaticità della guerra e il sincero cameratismo, tra lo spettro di una morte sempre presente e una voglia di vivere mai sopita, fra momenti goliardici e dolorosi addii ai compagni caduti. Una storia trasmessa senza filtri nè proclami, in cui la Grande Guerra è si protagonista ma da voce all'uomo così come al soldato, mettendo a nudo la pelle sotto la divisa."" -
La catena di comando nella Grande Guerra. Procedure e strumenti per il comando e controllo nell'esperienza del Regio Esercito (1915-1918)
La gestione del conflitto da parte degli alti comandi italiani è stata al centro di accese discussioni fra storici e studiosi della prima guerra mondiale. L'opportunità di certe scelte tattiche, le cause che portarono a Caporetto o la gestione delle truppe nelle ""spallate"""" di Cadorna sul fronte isontino, per citare solo alcuni esempi, sono state oggetto di numerosi studi con approcci e tesi spesso divergenti tra loro. Il presente volume vuole offrire al lettore gli strumenti per un'oggettiva rilettura e comprensione della condotta e delle dinamiche che i comandi si trovavano ad affrontare sul campo. Quest'analisi passa necessariamente anche per uno studio dei mezzi di comunicazione disponibili, in un'epoca di rapido sviluppo tecnologico dominata da fenomeni di massa che obbligavano a rivedere le soluzioni tradizionali di comando a favore di una nuova organizzazione più burocratizzata dell'esercito. In un'epoca dominata quindi dalla razionalizzazione anche la guerra divenne un fenomeno inquadrabile in schemi già teorizzati e pianificabili, un meccanismo ben oliato che dovette però ben presto confrontarsi con gli imprevisti e i mutamenti repentini della realtà del conflitto."" -
Ortigara. Il fronte nel cielo. Le operazioni aeree sugli altopiani veneti e trentini nel giugno 1917
La Prima Guerra Mondiale è stato il primo conflitto che si è svolto in una nuova dimensione, quella aerea. L'aeronautica vide un rapido sviluppo che la trasformò da semplice strumento di osservazione a vero e proprio strumento di offesa nei confronti delle truppe a terra. Pochi sanno che l'Ortigara, tristemente nota per le sanguinose battaglie che si svolsero sulle sue pendici, è stata anche teatro della più importante battaglia aerea della Grande Guerra sul fronte italiano, con un dispiegamento di velivoli eguagliato solo nel corso della Seconda Guerra Mondiale. L'autore partendo da un'analisi dell'evoluzione dell'aeronautica italiana e austro-ungarica nel corso del 1917, sia da un punto di vista tecnico che di impiego, approfondisce nel dettaglio le azioni del giugno 1917, dai campi di aviazione fino ai cieli dell'Ortigara, non trascurando le vicende dei piloti, tra i quali anche Francesco Baracca, che ne furono protagonisti. -
Storia delle cavallerie europee. 1914-1918
Con l'inizio del ""Secolo breve"""" la lunga e gloriosa storia della Cavalleria, ed in particolare il binomio uomo-cavallo, sembrava ormai volgere al termine. La Prima Guerra Mondiale, con l'impiego massivo di nuovi armamenti, mise pienamente in luce la necessità di un'evoluzione nell'impiego strategico della Cavalleria sul campo di battaglia. Dal fronte occidentale a quello orientale fino ai deserti del Medio Oriente il volume prende in esame i diversi approcci delle Potenze belligeranti nell'impiego dell'Arma di Cavalleria in funzione dei diversi teatri di guerra, affrontando le principali battaglie in cui fu impiegata, anche attraverso una cartografia dedicata, e mettendo in luce la duttilità tattica dei suoi uomini, che seppero anche abbandonare le briglie dei loro cavalli per le cloche degli aeroplani o per gli angusti spazi di un carro armato. Una storia della Cavalleria agli inizi del Novecento non poteva però essere completa senza uno studio delle sue uniformi, da sempre conosciute ed ammirate per il loro sfarzo. Attraverso ventotto tavole a colori dell'illustratore e uniformologo Pietro Compagni ne ripercorriamo nel dettaglio l'evoluzione all'interno delle nazioni belligeranti, apprezzando il passaggio dalla policromia della Belle Époque alle uniformi della Grande Guerra."" -
G.I.S. La vera storia del Gruppo d'Intervento Speciale. La nascita, le missioni, le testimonianze dei protagonisti
La storia del Gruppo d'Intervento Speciale dell'Arma dei Carabinieri, meglio conosciuto con l'acronimo G.I.S., trova spazio in un'opera completa che ne affronta lo sviluppo dalla fondazione fino alle ultime missioni operative. L'autore, che visse in prima persona le origini di questa unità d'élite divenendone poi vice-comandante, ripercorre attraverso documenti d'archivio inediti ed esperienze personali gli anni che videro il G.I.S. impegnato in missioni ad alto rischio contro terroristi e criminalità organizzata. Uno spaccato che ci porta all'interno della vita dei Reparti Speciali, con l'addestramento, l'equipaggiamento e i retroscena di alcune missioni operative. Un mondo spesso distante dal sentire comune, privo di fanatismi o di supereroi, dove è la disciplina e la capacità di operare in team ben collaudati che porta ad ottenere risultati evitando ogni sacrificio inutile. Completa il volume un inserto fotografico a colori con immagini e documenti originali, arricchito da uno studio dettagliato sulle uniformi del GIS attraverso le tavole di Pietro Compagni. Una parte dei ricavi derivanti dalla vendita del libro sarà devoluta all'Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell'Arma dei Carabinieri. -
San Trovaso. Guida storico-artistica alla chiesa dei Santi Gervasio e Protasio
Il santo a cui la chiesa è intitolata, San Trovaso, in realtà non esiste. Trovaso non è altro che la deformazione vernacolare e la riduzione fonetica dei nomi dei due santi gemelli e martiri milanesi, Gervasio e Protasio, ai quali la chiesa è dedicata. Le pessime condizioni della fabbrica, di antichissima origine (VIII o IX secolo), ed alcuni incendi e crolli, ultimo dei quali il 12 settembre 1583, determinarono la decisione di ricostruirla completamente, presumibilmente su progetto del Palladio, nel 1584. Risaltano in questo contesto edilizio le due facciate palladiane contrapposte pressoché identiche, dominate dalle grandi finestre termali, con doppio affaccio sul rio di Ognissanti e sul rio di San Trovaso; le stesse consentono gli ingressi sull'unica navata e sul transetto di destra. Secondo la tradizione questo doppio ingresso serviva per tenere separate le due fazioni rivali dei Castellani e dei Nicolotti quando si recavano contemporaneamente in chiesa, onde evitare lo scatenarsi di risse. La chiesa ospita importanti opere tra cui alcune tele di Jacopo e di Domenico Tintoretto, del Giambono, del Vicentino e due pale d'altare di Palma il Giovane. Nel campo su cui affaccia la chiesa si può osservare il caratteristico rialzo che serviva per contenere le casse di argilla usata per immagazzinare e filtrare l'acqua piovana per i pozzi di Venezia. Accanto alla chiesa si trova l'omonimo squero, uno degli ultimi rimasti a Venezia dove vengono costruite e riparate le gondole e altre tipiche imbarcazioni lagunari. -
Da Ancona ad Orbetello a piedi con Ziobuio
In questo diario di viaggio l'autore ci guiderà lungo l'Italia Coast to Coast, un cammino che nasce sulla costa dell'Adriatico nei pressi di Ancona e, dopo aver attraversato le Marche, l'Umbria e la Tuscia, la terra degli Etruschi, conduce il pellegrino fino alla pineta della Feniglia, a Orbetello, sul Tirreno. Ogni tappa è una scoperta, dalle città d'arte di Assisi e Orvieto ai piccoli borghi storici, spesso estranei ai grandi flussi del turismo di massa, senza dimenticare una natura rigogliosa, capace di regalarci ogni giorno un paesaggio nuovo. Come ogni viaggio anche questo è fatto di luoghi ma anche di incontri, di persone, di riflessioni, di ospitalità povera in conventi, e di storie raccontate alla sera in trattorie alla buona, dove il vino è schietto e dove l'oste si ferma al tavolo a chiacchierare, come se ci si conoscesse dai tempi della scuola. La voglia di andare, di preparare lo zaino e partire alla scoperta di questa ""Italia minore"""", è presente in ogni pagina come in ognuno di noi, solo che ancora non ce ne siamo resi conto. Prefazione di Simone Frignani."" -
Cieli fiammeggianti. Dalla guerra fredda a Base Tuono. L'eco del «Blazing Skies» e gli Hercules nucleari
Nella seconda metà del secolo scorso centinaia di missili sono stati schierati a difesa dei Paesi della NATO. Nello schieramento, esteso dalla Norvegia alla Turchia, ebbe un ruolo primario il sistema superficie-aria Nike, per un breve periodo con il missile Ajax, poi e ben più a lungo, con l'Hercules, di maggior gittata ed armato anche con carica nucleare. Nell'occidente europeo, tra la fine degli anni '50 ed i primi anni '60, furono costruite 106 basi. Nel Nord est d'Italia ne sono state attivate dodici, in sette delle quali gli Hercules erano armati anche con teste di guerra nucleari. La sola testimonianza storica che ne rimane in Europa è Base Tuono, nel comune di Folgaria, in Trentino, riallestimento museale riconosciuto dall'Aeronautica Militare. Missili, radar e dispositivi elettronici ora documentano le drammatiche tensioni vissute nei lunghi anni della Guerra fredda e quindi un importante quanto assai poco conosciuto capitolo della recente storia d'Italia. ""Blazing Skies"""" - cieli fiammeggianti - era l'ordine che veniva impartito nelle basi Nike per verificare la capacità di preparare i missili al lancio nei tempi di prontezza assegnati."" -
La battaglia dei tre monti. 1917-1918 Altopiano dei Sette Comuni, Monte Val Bella, Col del Rosso e Col d'Echele
L'ultimo anno di guerra sull'Altopiano dei Sette Comuni vide concentrarsi i combattimenti su tre modeste alture: il Monte Val Bella, il Col del Rosso e il Col d'Echele, comunemente noti come ""Tre Monti"""" e racchiusi fra gli abitati di Asiago, Gallio e Foza. Su queste cime tra la fine del 1917 e il 4 novembre 1918 per ben tre volte l'Esercito italiano e l'Esercito austro-ungarico cercarono una via per concludere il conflitto. Surclassati nell'immaginario collettivo dal Monte Grappa e dal Piave, i """"Tre Monti"""" furono altrettanto importanti nel contesto bellico del fronte italiano, tanto che entrambi i comandi vi schierarono i migliori reparti, tra cui la celebre Brigata Sassari, i temuti fanti della Brigata Toscana, gli Arditi ed i Bersaglieri, sicuri di piegare finalmente il fiero avversario. Il volume ripercorre la storia di queste grandi unità, attraverso testimonianze di ufficiali italiani, ma anche austriaci, ungheresi, francesi, inglesi, cechi, slovacchi e sloveni, perché su questo fazzoletto di terra si concentrarono i rappresentanti dei popoli di mezza Europa. Il testo accoglie anche la storia personale di tanti giovani soldati, alcuni Caduti in quei mesi di guerra, altri sopravvissuti portando con sé una cicatrice nell'anima che non si rimarginerà più. Sono storie nella Storia, altrettanto importanti perché danno volto e voce ad una generazione, anche attraverso un ricco apparato fotografico di oltre cento fotografie."" -
I ragazzi del Tuscania. 1980-2010 Le missioni in Libano-Bosnia-Albania-Iraq-Afghanistan nei ricordi di un carabiniere paracadutista
A ottantuno anni da quel 1° luglio 1940, giorno di fondazione del 1° Battaglione Carabinieri Paracadutisti, vengono ripercorse, attraverso i ricordi di un ""ragazzo del Tuscania"""", le missioni che hanno visto protagonista il reparto dagli anni '80 ai 2000. L'autore rievoca, come si farebbe tra vecchi commilitoni, gli anni trascorsi al 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti, da quando era un giovane tenente fino a divenirne il comandante. Attraverso questo racconto, frutto anche del contributo e della memoria di tanti di quei ragazzi, possiamo rivivere in presa diretta e senza filtri le principali missioni del reparto, alternando momenti operativi ad alta tensione a momenti di quotidiano cameratismo. Nelle memorie di un paracadutista non poteva certo mancare la descrizione di un lancio, e quale luogo migliore di el Alamein in occasione delle celebrazioni per il sessantennale della battaglia, in compagnia di un team guidato dal generale Bertolini della Folgore? Proprio come nel celebre volume di Alberto Bechi Luserna dedicato alle imprese di questo reparto in Africa Settentrionale anche questo libro è arricchito da 28 tavole a colori, realizzate dall'illustratore Pietro Compagni, una racconto nel racconto che ripercorre, attraverso le immagini, la storia del Tuscania dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi."" -
Guerra sulle tre cime di Lavaredo e Dolomiti di Sesto. Nella memorialistica italiana e austroungarica
La guerra sul Fronte Dolomitico ha sempre rivestito un ruolo importante nella memorialistica sulla Prima Guerra Mondiale. La sfida fra l'uomo e la montagna, spesso più cruenta di quella che vide protagonisti gli opposti schieramenti, diviene una sorta di lotta parallela, una gara che ha come premio la quotidiana sopravvivenza in condizioni meteo proibitive, con la minaccia incombente delle slavine e con i viveri che spesso tardano ad arrivare. Ma è anche la guerra degli orizzonti sconfinati e delle grandi imprese alpinistiche, di Sepp Innerkofler e di Antonio Berti, dell'alpinista-soldato fulcro di molti indimenticati volumi del primo dopoguerra. È in questo filone storico che gli autori propongono qui, per la prima volta, uno studio che metta a confronto il materiale d'archivio austriaco ed italiano al fine di dare al lettore una visione quanto più possibile completa di questo fondamentale tratto di fronte. -
Monte Ortigara. Guida storica ed escursionistica
All'estremità settentrionale dell'Altopiano dei Sette Comuni l'altopiano calcareo dell'Ortigara si innalza come un balcone naturale sulla Valsugana, offrendo una panoramica a 360° sulla Catena del Lagorai, gli Altopiani Cimbri e, più in lontananza, sul Gruppo Adamello-Brenta. Proprio la sua posizione strategia, al confine tra Veneto e Trentino-Alto Adige, portò il Monte Ortigara ad essere teatro di duri combattimenti durante il corso della Grande Guerra. Oggi quelle cime sono diventate uno dei più grandi musei a cielo aperto d'Italia, un'occasione di ""camminare nella storia"""" alla portata di tutti, come raccontano i 4 itinerari tematici raccolti nel libro. L'escursione diventa un'occasione per comprendere e rivivere quei momenti a cent'anni di distanza, anche attraverso un percorso fotografico di immagini """"ieri ed oggi"""" contenute nel volume, in cui ogni scatto viene puntualmente indicato su una mappa per poter localizzare con facilità i luoghi storicamente più significativi."" -
Le mitragliatrici dell'esercito italiano. Storia, impiego tattico e caratteristiche tecniche dal 1945 ai giorni nostri
Questo volume raccoglie un completo resoconto visivo, con oltre 480 immagini, della storia di tutte le mitragliatrici utilizzate dall'Esercito Italiano dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri. Vengono analizzati gli sviluppi tecnici e l'impiego di ciascuna arma, dall'uso individuale e di plotone fino all'installazione su mezzi tattici e velivoli dell'Aviazione dell'Esercito. In una prima sezione il libro affronta principi di funzionamento, sistemi di puntamento e alimentazione, ruolo delle mitragliatrici nel combattimento e modalità di tiro. Completano questa prima analisi 12 tavole uniformologiche realizzate dall'illustratore Pietro Compagni. Nella seconda parte a ciascuna mitragliatrice viene dedicato uno specifico capitolo, nel quale trova spazio sia la storia sia l'analisi dettagliata del suo funzionamento, con tabelle riassuntive, schede tecniche e descrizioni passo passo per il montaggio e smontaggio dell'arma. Queste le armi automatiche prese in esame: Fucile mitragliatore Breda Mod. 30 cal. 6,5x52 mm, Fucile mitragliatore Bren MK1 e MK2 cal .303 British, Fucile mitragliatore Browning B.A.R. M1918 A2 cal. 30-06, Mitragliatrice bivalente MG 42/59 cal. 5,56 e 7,62 NATO, Mitragliatrice leggera Minimi cal. 5,56 e 7,62 NATO, Mitragliatrice pesante FIAT Mod. 14/35 cal. 8x59 mm, Mitragliatrice pesante Breda Mod.37 e Mod.38 cal. 8x59 mm, Mitragliatrice Browning M1919 A4 cal. 30-06, Mitragliatrice pesante Browning M2 HB e M3 M cal. 12,7x99 mm, Mitragliatrice per carro M73 e M73 E1 cal 7,62 NATO, Mitragliatrice pesante Springfield M85 cal. 12,7x99 mm, Mitragliatrice a canne rotanti Minigun M134 cal. 7,62 NATO. -
Le voloire. Un secolo di storia del III Gruppo del Reggimento Artiglieria a Cavallo e del 3° Reggimento Artiglieria Celere «Principe Amedeo Duca d'Aosta»
Il presente libro, in tiratura limitata e numerata, vuole aggiungere un nuovo tassello alle narrazioni sulla storia del Reggimento Artiglieria a Cavallo, gloriosa unità dell'Esercito Italiano. Lo scopo è l'approfondimento delle vicende che hanno interessato il III Gruppo del Reggimento Artiglieria a Cavallo, costituito nel 1848 e sciolto definitivamente nell'anno 1989, e il 3° Reggimento Artiglieria Celere «Principe Amedeo Duca d'Aosta» costituito con reparti del Reggimento Artiglieria a Cavallo nel 1935 e immolatosi in Africa Orientale nel 1942. Ma quindi perché ""LE VÒLOIRE TRA CAVALLI E CAVALLI VAPORE""""? Perché sia a cavallo che motorizzati la caratteristica di questi reparti è sempre stata la rapidità di spostamento e la velocità d'azione sui campi di battaglia. Per tale peculiarità vennero definiti nel gergo militare """"batterie volanti"""" e dalle genti piemontesi fu coniato l'affettuoso appellativo dialettale di """"Volòire"""" (volanti), dato alle prime batterie a cavallo dell'Armata Sarda, tramandato e gelosamente mantenuto tutt'oggi dall'attuale Reggimento Artiglieria a Cavallo. Il volume è costituito da sette capitoli che coprono l'arco temporale che va dal 1848 al 1989, ed è arricchito da 16 allegati contenti l'elenco dei comandanti, le decorazioni individuali, testimonianze e stralci di diari storici. Completano il testo 588 biografie e 300 fotografie."" -
Sulle tracce della Repubblica di Venezia nel veronese. Itinerari urbani e naturalistici alla riscoperta dell'eredità storica e culturale della Serenissima
Il 24 giugno 1405 Verona aderì alla Repubblica Veneta a cui rimase fedele per 392 anni, fino alla caduta di Venezia nel 1797. Quasi quattro secoli di storia veneziana le cui tracce sono riscontrabili ancora oggi attorno a noi. La troviamo incise sulle pietre con il caratteristico Leone di San Marco, nelle sfarzose ville, nei dipinti e in tradizioni così antiche e radicate che nemmeno ci si interroga più da dove derivino. Nella prima parte il libro affronta in modo sintetico la storia di Verona prima, durante e subito dopo la Serenissima. Il lettore verrà quindi guidato alla scoperta delle principali tracce giunte fino a noi della storia, dell'arte e della cultura veneziana. Una vera e propria guida che ci accompagnerà passo a passo alla scoperta del veronese: da Legnago alla Lessinia, da Cologna Veneta alla Valpolicella, passando per il Lago di Garda e il Monte Baldo, fino agli itinerari urbani nella città di Verona. Un viaggio nel nostro passato, per meglio capire il presente di una città e un territorio unici al mondo. -
Esplorando il Triveneto con i bambini. 100 gite ed escursioni per tutta la famiglia in Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto. Vol. 1
Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tre regioni ammirate in tutto il mondo, che hanno saputo conservare aree intatte dove praticare un turismo attivo e attento all'ambiente, ricco di offerte per escursioni e trekking facili per tutta la famiglia. È possibile godere di queste bellezze naturali ed artistiche tutte da scoprire con dei bambini al seguito? Si può fare della sana attività all'aperto scoprendo luoghi genuini, distanti dal turismo di massa, con tutta la famiglia? Giacomo e Agnese, i due nostri bellissimi bambini, dicono... Certo che sì! Con questa guida è possibile scoprire i luoghi più belli che hanno esplorato, in un progetto fotografico durato 10 anni, tra escursioni e gite che ci hanno portati a visitare borghi incantati, a immergerci in laghi cristallini, a calarci in grotte misteriose, a risalire torrenti spumeggianti, ad arrampicarci su vette dolomitiche, a navigare canali e lagune, e tanto altro ancora. Tutto in sicurezza e animati da una grandissima curiosità. La guida spiega come raggiungere tutti i luoghi fotografati ma lascia al lettore la possibilità di creare la propria esperienza personalizzata in base ai propri desideri e possibilità. Flessibilità e creatività sono le parole chiave per godere serenamente di questi luoghi, che vi sapranno emozionare, per avventure che resteranno nel cuore. Lo scopo di questa guida è quindi farvi scoprire quello che è stato possibile fare a una famiglia normalissima, invitando nuove giovani famiglie a fare altrettanto. Crediamo che i bambini abbiano bisogno di stare all'aria aperta in tutte le stagioni dell'anno, e poter giocare e interagire con l'ambiente naturale in libertà e sicurezza. È fondamentale per migliorare il loro sviluppo cognitivo, percettivo ed emotivo. Se si ha la fortuna di vivere nel nordest italiano andare alla scoperta di un territorio ricco di bellezze naturali non è solo una necessità ma anche un piacere e un divertimento. In questo libro troverete tante idee da noi raccolte in 10 anni di gite ed escursioni per tutta la famiglia, da quelle più semplici, a pochi passi dalla propria auto, a quelle più impegnative e avventurose che vi porteranno alla scoperta degli angoli meno conosciuti delle tre bellissime regioni che assieme portano il nome di Triveneto. Gli itinerari proposti, che seguano dolci litorali, che salgano verdi colline o che abbiano per cornice aguzze montagne innevate, sono sempre percorsi in ordine cronologico da Agnese e Giacomo. Di gita in gita li vedrete crescere e scoprirete assieme a loro boschi, forre, montagne, fiumi, laghi, spiagge, imparando come l'uomo, per migliaia di anni, abbia interagito e convissuto in armonia con la natura che lo circonda. -
L' oro di Venezia. La Serenissima e le sue foreste, un viaggio alle radici della storia veneziana
Il libro illustra nel dettaglio gli aspetti storici ed economici collegati al taglio e alla lavorazione del legno nei domini veneziani, il suo trasporto a Venezia e il suo impiego per la costruzione navale o per gli usi civili. Una storia che pochi conoscono quella del rapporto tra la Repubblica di Venezia e i suoi possedimenti di terra. Fu soprattutto la necessità di rifornirsi di legname a portare la Serenissima, nel Cinquecento e nel Seicento, a spingersi nell'entroterra. Nei boschi veneti, friulani e istriani, Venezia poteva infatti trovare il legno migliore, la materia prima essenziale per costruire anche le navi da guerra, le celebri galee, di cui avrebbe avuto bisogno in vista dello scontro decisivo con i Turchi. Per preservare i suoi preziosi boschi, Venezia mise in atto una serie di pratiche di buona gestione del territorio, con un approccio pragmatico ma che sembra già avvicinarsi alla nostra attuale sensibilità ambientalista. -
I carabinieri in Afghanistan. GIS, 1° Rgt. CC Par. «Tuscania», 7° Rgt. CC «Trentino-Alto Adige», 13° Rgt. CC « Friuli Venezia Giulia» e altre unità dell'Arma
Il 27 agosto 2021, con il decollo dell'ultimo C-130J che riportava a casa gli uomini della JETF e il Console Tommaso Claudi, si concludeva il ventennale impegno italiano in Afghanistan. Il ritiro del contingente internazionale, la debole resistenza delle forze governative afghane e il conseguente ritorno al potere dei talebani ha portato con sé molte domande sui risultati conseguiti dall'ISAF in quel teatro operativo. Al di là della facile retorica che ha animato la discussione sul tema afghano, l'autore prova a mettere ordine riportando dati, analisi e operazioni messe in campo nell'anno trascorso come comandante della CTAG-P. All'interno del Comando di questa Task Force multinazionale l'esperienza maturata dai baschi rossi e neri dell'Arma si rivelò determinate nell'addestramento dell'Afghan National Police. In un territorio martoriato da continui attentati e da bande armate capeggiate da locali ""Signori della guerra"""" diveniva infatti fondamentale poter combinare capacità tipiche delle forze di polizia con le più moderne tecniche di Counter Insurgency e di addestramento militare. In quest'ottica i Carabinieri dimostrarono le loro capacità anche in ambito operativo, attraverso le indagini volte a sgominare le cellule terroristiche infiltrate nelle Forze Armate afghane e le missioni degli uomini del GIS operanti nella celebre Task Force 45. Un impegno dunque completo e complesso quello dell'Arma in Afghanistan, che porterà i suoi operativi ad essere tra gli ultimi ad abbandonare questa terra tormentata; un impegno che rivivremo anche attraverso il resoconto in presa diretta del capitano Del Basso, a capo del reparto destinato alla difesa dell'Ambasciata italiana, che ci trasporterà nella realtà di quegli ultimi giorni a Kabul. Prefazione di Marco Bertolini.""