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Memorie di guerra aerea. Le lettere e il diario di guerra in una nuova edizione di un raro volume degli anni Trenta
A quasi cent’anni dalla prima pubblicazione, vengono qui riproposte, arricchite con materiale d’archivio, le memorie e i ricordi di guerra di quello che è forse il più famoso asso della nostra aviazione durante la Grande Guerra. Il libro ripercorre la storia di Baracca dai primi voli in Francia alle missioni di guerra nei cieli di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Attraverso il suo diario e le lettere alla famiglia veniamo coinvolti in un’avvincente narrazione in prima persona che ci porta a rivivere, fra incredibili duelli aerei, le origini dell’aviazione attraverso le parole di un pioniere dei cieli. -
1943 linea del Mareth. Bunker e battaglie in Tunisia
Cosa successe dopo la battaglia di El Alamein? Nei sei mesi che trascorsero prima dell'inevitabile resa finale, il 12 maggio 1943, le truppe dell'Asse, tallonate dall'8a Armata britannica, riuscirono a trincerarsi lungo i 600 chilometri della linea fortificata del Mareth, la ""Maginot del deserto"""". Il generale Montgomery, fiducioso di ottenere una rapida vittoria, si trovò a fronteggiare un'accanita resistenza che, grazie all'abile strategia difensiva messa in atto da Rommel, prima, e da Messe poi, riuscì a sostenere l'urto delle forze aglo-americane, superiori per uomini e mezzi. Questo libro affronta organicamente, grazie a inedite fonti d'archivio italiane, i combattimenti che videro protagonista la 1a Armata italiana, erede dell'Armata corazzata italo-tedesca (A.C.I.T.) che aveva pagato un così grande tributo di sangue a El Alamein. Attraverso fotografie, cartine e un'accurata ricostruzione storica il lettore potrà rivivere le fasi principali della battaglia che decise le sorti del conflitto in Nord Africa."" -
Esplorando il Triveneto con i bambini. 100 gite ed escursioni per tutta la famiglia in Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto. Vol. 2
Cerchi una fonte di ispirazione per le tue gite domenicali in Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia-Giulia, ma sei stanco di navigare fra decine di blog? Desideri scoprire le bellezze del tuo territorio attraverso un turismo di prossimità, attento all'ecosistema e al di fuori delle solite tratte turistiche? O semplicemente cerchi 100 e più idee che ti spingano a uscire di casa per una nuova avventura con tutta la famiglia? Se la risposta è si allora probabilmente questa è la guida che fa per te. Ogni escursione è accompagnata da indicazioni chiare sul livello di difficoltà, il punto di partenza e di arrivo (con coordinate GPS), la durata, il dislivello, il periodo dell'anno consigliato e una breve descrizione del percorso. Con oltre 200 fotografie a colori potrai iniziare ad esplorare la tua prossima meta già da casa in compagnia dei tuoi cari. Inoltre per ogni foto a piena pagina sono indicate anche le coordinate GPS, non ti resta che individuare il luogo dello scatto, metterti in posa e creare il tuo personalissimo album dei ricordi. Questa seconda guida, anche se si rivolge a bambini più grandi, contiene in realtà tante proposte accessibili anche ai più piccoli di 5 anni. Poter passare piacevoli giornate all'aria aperta, a contatto con la natura, in tutte le stagioni dell'anno, è fondamentale per migliorare lo sviluppo cognitivo-percettivo-emotivo dei propri figli. Ogni meta è proposta seguendo cronologicamente le avventure di due bambini; di gita in gita vedrete crescere Agnese e Giacomo e con loro si andrà alla scoperta delle meraviglie che il Triveneto sa offrire, sia quelle più iconiche che quelle meno conosciute, talvolta a pochi chilometri da casa. Non solo montagna quindi ma anche dolci colline, pittoreschi laghi e appartate località di mare. Siete pronti a partire? -
Monte Asolone. 1917-1918: il 99° Rgt. Fanteria k.u.k. sul Monte Grappa. Ediz. illustrata
Le memorie di guerra di Otto Gallian, all'epoca sottotenente comandante di compagnia di Sturmtruppen reggimentali, costituiscono un esempio tra i più interessanti di testimonianze dell'ultimo anno di guerra e del crollo dell'Impero austro-ungarico. Proprio la scelta così esclusiva del periodo e del luogo - la parte occidentale del massiccio del Grappa - consente infatti all'autore non solo un'analitica narrazione dei fatti, ma la possibilità di commentarli alla luce delle vicende politiche che segnarono il tramonto della Casa d'Asburgo. Questa edizione, che offre la traduzione integrale del testo comprensiva dei mesi di prigionia trascorsi in un ex-istituto dei salesiani di Mirabello Monferrato (AL) e l'avventurosa evasione e fuga attraverso il nord Italia fino ai ghiacciai delle Alpi, consente di seguire in tutto il suo sviluppo i combattimenti sul Monte Asolone e la loro interiorizzazione compiuta dall'autore. Ne emerge in controluce tutto il dramma e l'eroismo delle truppe italiane, tra cui i celebri arditi del IX Reparto d'Assalto, che affrontarono in questo settore del fronte veneto un avversario assolutamente determinato. -
La cappella palatina di Palermo. Ediz. cinese
Un opuscolo illustrato sulla storia, l'architettura e la descrizione dei mosaici di uno degli edifici emblematici del periodo normanno in Sicilia. I testi sono corredati, oltre che da fotografie, anche da disegni, vedute antiche e ricostruzioni virtuali in 3D. Per le sue dimensioni e per il taglio sintetico ed efficacemente descrittivo si presta ad essere un valido supporto per una guida alla scoperta del monumento. Edizione in lingua cinese. -
Piazza Marina a Palermo. Memorie di cronaca cittadina
All'interno di un tessuto urbano assai denso, racchiuso da mura e da fossati, col prosciugamento di un'ansa del porto antico in epoca medievale fu possibile ricavare il piano della Marina. L'andamento brullo e accidentato si prestò per lunghi secoli a grandi manifestazioni popolari o a pubbliche esecuzioni che attiravano l'interesse morboso di larghi strati della popolazione. A partire dagli ultimi decenni del Settecento ebbe inizio il processo di trasformazione del ""piano"""", che potrà essere definito vera e propria """"piazza"""" soltanto nei primi anni del periodo post unitario con la formazione di estesi tratti di pavimentazione lastricata e col trasporto del gruppo scultoreo della fontana del Garraffo. Il nuovo grande spazio si attrezzò con filari di alberature, viali e sedili, fino all'impianto del giardino dedicato a Garibaldi con la magnifica ferrata progettata da Giovan Battista Filippo Basile. Attraverso un'inedita e ricca documentazione archivistica, si ricostruisce una vicenda prodiga di inattesi ritrovamenti e di intriganti informazioni storiche, tecniche e di costume, arricchita di note utili ad approfondire la conoscenza sulla società del tempo e i suoi protagonisti."" -
Consagra architettura. Catalogo della mostra (Marsala, 6 luglio-20 ottobre 2019). Ediz. illustrata
«Quando ho pensato a una scultura, la città era presente come umore e come istigazione formale, come classe estetica e come creatura sensibile, come emozione politica e come sentimento». Così scriveva nel 1969 Pietro Consagra, presentando la sua proposta per ""La città frontale"""" e riconoscendo nell'architettura un esito necessario della propria visione artistica. Dai primi progetti in acciaio alle colorate """"Porte del Cremlino"""", dai modelli per le architetture di Gibellina alle """"Facciate"""" degli anni Novanta intitolate al vento del deserto, il """"Ghibli"""", l'architettura di Consagra oppone polemicamente a tanta edilizia che nel secondo Novecento ha asservito le città all'utile e al profitto una diversa concezione dello spazio e del nostro ambiente quotidiano. Rimanendo coerente al principio della frontalità, motivo conduttore di tutta la sua avventura artistica che proprio nei progetti architettonici per la prima volta volta si raddoppia nella presenza bifrontale degli edifici, Consagra ribadisce così l'assunto della sua ricerca poetica: memoria, immaginazione, libertà. Catalogo della mostra, Marsala, 6 luglio-20 ottobre 2019"" -
Terremoto e ricostruzione: Messina 1908, verso una progettazione «consapevole»
Le storie raccontate in questo volume affrontano il tema del dibattito sulla progettazione antisismica, apertosi a Messina dopo il terremoto del 1908, che introdusse in Sicilia nuove tematiche relative a brevetti, calcoli, analisi scientifiche e materiali innovativi. Nel primo contributo, Domenica Sutera esamina la teoria incentrata sulla “forma antisismica” delle strutture circolari, messa a punto dall’architetto veneto Giuseppe Torres che, nel 1909, in controtendenza rispetto alle correnti antistoriciste del tempo, guardava al passato e alla tradizione costruttiva siciliana, individuando e selezionando “strutture resistenti”. Al ruolo della pubblicistica è, invece, dedicato il contributo di Federica Scibilia, che approfondisce il dibattito sulla costruzione antisismica, scaturito in Italia in seguito ai ripetuti eventi tellurici, succedutesi tra la fine dell’Ottocento e il primo del decennio del Novecento fino al devastante terremoto del 1908, che provocò la distruzione pressoché totale di Messina, Reggio Calabria e di altri centri minori. -
Benedetto e Pasquale Civiletti. La scultura a Palermo tra '800 e '900: verso una dimensione internazionale
Il volume affronta la vicenda artistica e umana dei fratelli scultori Benedetto e Pasquale Civiletti che, tra '800 e '900, lasciarono un segno profondo nel panorama artistico siciliano. Le loro opere arricchiscono i luoghi più significativi della Palermo ottocentesca, creando una sorta di galleria d'arte/en plein air/: dal Politeama Garibaldi al Teatro Massimo, ai giardini e alle piazze più rappresentative. Alfredo Milazzo, nipote di Pasquale, ricostruisce l'attività dei suoi avi grazie a un'attenta ricerca negli archivi di famiglia, individuando relazioni che inseriscono i due scultori a pieno titolo tra gli esponenti più interessanti della cultura artistica del tempo. L'indagine storico-critica di Giuseppe Cipolla delinea il valore che la scultura rivestì nella progettazione urbana, così come il proficuo rapporto che i due scultori ebbero con architetti come Giuseppe Damiani Almeyda ed Ernesto Basile, contribuendo a configurare il volto di Palermo a cavallo tra i due secoli. -
Incursioni contemporanee. Daniele Franzella. Sandro scalia. Francesco Lauretta. Loredana Longo
Nel corso del 2018 - un anno speciale che ha visto la città di Palermo protagonista nel panorama culturale e artistico nazionale - la Fondazione Sicilia ha progressivamente aperto i propri spazi museali ai linguaggi del contemporaneo. Nell'ambito di questo percorso, è stata accolta con entusiasmo l'idea di realizzare un programma espositivo finalizzato ad accostare alle opere della collezione pittorica esposte a Villa Zito i lavori di artisti contemporanei. Nasce così la rassegna ""Incursioni contemporanee"""", che ha coinvolto quattro artisti siciliani dell'arte contemporanea, che rappresentano quattro modi diversi di esprimersi e di relazionarsi alla collezione permanente: Daniele Franzella, Sandro Scalia, Francesco Lauretta e Loredana Longo."" -
Homeward. Caratteri, strategie compositive, poetiche dell'abitare. Ediz. ampliata
Il volume raccoglie dei saggi elaborati a partire da alcune lectures universitarie che, attraverso l'esposizione e il commento di edifici esemplari, testimoniano la possibile ricerca di un testo ""ideale"""".Una traccia di fondo tiene insieme maestri come Soane, Schinkel, Loos, Asplund, Taut, Terragni, Mies van der Rohe, Le Corbusier, Kahn, e si riflette nell e loro opere: tutti hanno avuto una grande passione per l'architettura classica.Dai più lontani nel tempo sino a quelli più prossimi, c'è stata una trasmissione di questioni, di principi e insegnamenti come discendenze, lungo trame riscontrabili in filigrana.Con ampi riferimenti critici e iconografici, si indaga il legame di opportunità delle opere con le circostanze che le hanno determinate e in cui esse si inseriscono - contesto, destinazione, scelte stilistiche, esigenze del programma, carattere - tratteggiando in questo modo, di fronte alla crisi di identità dell'architettura contemporanea, una via verso il progetto lontana dai clamori e dal frastuono delle mode, una via verso casa."" -
Le scale in pietra a vista nel Mediterraneo. Ediz. illustrata
Il volume affronta il tema della costruzione delle scale in pietra nell'architettura del Mediterraneo. Si tratta di un ambito dove la ricerca compositiva si accompagna spesso alla sapienza costruttiva. Nel Mediterraneo, dove la costruzione in pietra a vista costituisce una prassi diffusa e di lunga durata, le scale costituiscono proprio un significativo indizio per misurare il peso delle tradizioni e il ruolo delle invenzioni. I casi presentati in questa sede da studiosi di diversa provenienza mettono in evidenza l'esistenza di una plurisecolare tradizione costruttiva, basata proprio sull'utilizzo della pietra a vista, che accomuna tanti luoghi geograficamente distanti, dal Levante iberico, all'Italia meridionale, fino ad alcune isole come la Sicilia e Malta. -
La stereotomia in Sicilia e nel Mediterraneo. Ediz. illustrata
Il volume raccoglie le riflessioni di due anni di ricerche sul tema della stereotomia in Sicilia e nel Mediterraneo. Nella prima parte, attraverso l’analisi delle volte in pietra, si affronta il tema della presenza e dell’evoluzione della stereotomia in alcune aree tradizionalmente considerate “periferiche”, come l’Italia meridionale, la Sardegna e Malta, cercando di superare alcuni consolidati cliché, come quello a esempio secondo cui non sarebbe mai esistita, nella penisola, una stereotomia moderna, fatte salve alcune manifestazioni dovute all’influenza francese. Nella seconda parte l’attenzione è concentrata su particolari applicazioni della stereotomia in Sicilia. Attraverso l’analisi, da parte di diversi autori, di opere quali scale a chiocciola, portali obliqui o angolari, volte concave, archi “a ventaglio” etc., vengono messi in luce un uso sapiente, operatività e perizia nella tecnica del taglio della pietra. -
I quattro canti di Palermo. Retorica e rappresentazione nella Sicilia del Seicento
Alla fine del 1608 si inaugurava solennemente il cantiere dei Quattro Canti di Palermo: l'""Ottangolo"""" realizzato per definire architettonicamente la croce di strade costituita dai due rettifili della città, le vie Toledo e Maqueda, costituisce il simbolo più eloquente dell'architettura civile del Seicento palermitano. Si tratta di una fabbrica monumentale che ha profondamente inciso sull'immagine della città e sulla sua rappresentazione, trasformando il cuore urbano di Palermo in un luogo di accumulazione simbolica, dove si concentrano le aspettative e le retoriche della committenza municipale e del potere reale. Il volume si pone l'obiettivo di affrontare il """"monumento"""" da un punto di vista multidisciplinare, raccogliendo studi elaborati da esperti operativi in ambiti differenti, con l'intento di indagare l'opera sotto diversi aspetti, offrendo nuove prospettive di lettura: dalla vicenda costruttiva e progettuale all'analisi grafica effettuata con l'ausilio di diverse metodologie di rilevamento; dal nutrito corpus di raffigurazioni elaborate dal Seicento all'Ottocento fino alla fortuna del modello urbano in altre città siciliane durante l'età moderna."" -
Gibellina, una storia d'arte. Museo d'Arte Contemporanea Ludovico Corrao-Gibellina, a story of art. Ludovico Corrao Museum of Contemporary Art. Ediz. bilingue
La città di Gibellina e il Museo d'Arte Contemporanea Ludovico Corrao sono una delle più vivide e originali esperienze culturali della seconda metà del '900 in Europa, due realtà che per il loro interessante intreccio con la storia dell'arte, gli uomini e i tremori della terra siciliana, rappresentano un inedito laboratorio antropologico nella cultura contemporanea. Gibellina è un luogo concettuale e al contempo reale dove si confrontano e dialogano architettura, scultura e pittura, una realtà nata da una straordinaria storia di catastrofi, di rinascite e di utopie possibili. Al contempo, essa è anche una città ideale che, con il suo museo e le sue opere d'arte distribuite nel tessuto urbano, si propone come modello di rinascita umana nella quale si sperimentano la contaminazione e la convivenza di linguaggi creativi diversi. La Collezione Permanente del Museo offre al visitatore un itinerario espositivo storico-cronologico suddiviso in otto sezioni, un percorso sorprendente tra le molteplici e variegate poetiche dell'arte contemporanea italiana ed internazionale, dal primo '900 fino alle ultime avanguardie. -
Palermo nello sguardo dei viaggiatori (XVI-XVII secolo). La città e l'architettura
Il filo conduttore di questo volume è il tema del viaggio in Sicilia, a Palermo, ma il testo non parla solo di viaggiatori e dei loro diari. Il fulcro è la città e l'architettura attraverso il racconto scritto di personalità ""esterne"""" che tra Cinque e Seicento giungono nella capitale e il modo - certamente mai neutrale né oggettivo - in cui hanno recepito informazioni e trasmesso impressioni, osservazioni, notazioni. Le testimonianze sono limitate, perché la selezione è stata effettuata in un arco cronologico precedente al fenomeno che esploderà nei secoli XVIII e XIX. Per i visitatori moderni che, prima della stagione propriamente detta del Grand Tour, battono le strade d'Europa e attraversano l'Italia, l'avventura nell'estremo Sud peninsulare e l'approdo nell'isola costituiscono un'impresa insolita. La Sicilia è normalmente esclusa come meta dell'itinerario di viaggio. I più audaci si spingono oltre Roma ma pochi oltrepassano Napoli. Questa eventuale esperienza è considerata una tappa supplementare, un'estensione dettata da altri scopi, il passaggio obbligato lungo la rotta per Malta, per il Medio Oriente e la Terra Santa o semplicemente la fortuita opportunità di una escursione verso un luogo che esercita un fascino esotico e misterioso. Chi giunge a Palermo però osserva la città con uno sguardo all'apparenza privo di retoriche e di condizionamenti pregiudiziali che connoteranno la fase successiva del Grande Viaggio in Sicilia. E se non mancano i luoghi comuni, l'intento è quello di analizzare piuttosto l'appeal assunto dall'architettura, proprio nel momento della genesi e della definizione di una grande città moderna."" -
Mareopoli
Le maree sono un argomento spesso poco approfondito nelle scuole superiori, ma estremamente affascinante. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con la collaborazione dell'Historical Oceanography Society ha realizzato un volume divulgativo rivolto ai ragazzi delle superiori, ma anche agli adulti, per spiegare questo argomento attraverso un approccio ludico. Infatti, il libro è parte integrante di un gioco che può essere scaricato dal seguente sito https://ingvambiente.com/2020/03/23/mareopoli/. Mareopoli è un'occasione per comprendere i fenomeni che regolano le maree e loro la variabilità nel mondo, per apprendere curiosità scientifiche sugli studi di importanti e famosi personaggi del passato, sui risultati delle loro osservazioni, sull'evoluzione delle teorie che si sono susseguite durante i secoli dal periodo greco e romano alla fine del Settecento e sul difficile percorso che ha portato alla formulazione dell'attuale equazione sulla teoria dinamica delle maree. -
«Ai pochi felici». Leonardo Sciascia e le arti visive. Un caleidoscopio critico
Il volume indaga l'intricato e, per molti versi, insondato universo sciasciano che scaturisce dall'ininterrotto rapporto con le arti figurative dal Rinascimento al Novecento. Dell'appassionato interesse di Sciascia per le arti visive in generale, restano innumerevoli scritti elaborati in occasione di presentazioni e cataloghi di mostre, così come per la stampa periodica e le riviste d'arte. Grande attenzione dedicava all'arte contemporanea siciliana, presentando le mostre degli artisti più amati, con i quali instaurò, spesso, legami di sincera amicizia. La sua scrittura d'arte colta e militante somiglia per l'ampiezza di prospettive e chiavi di lettura a uno straordinario caleidoscopio critico, dove, in un vitale dialogo fra immagini e parole, si combinano e si avvicendano rimandi letterari, simboli iconografici, suggestive intuizioni, insieme alla costante attenzione alle denunce sociali sempre sottese da un acuto spirito analitico. -
La rocca di Aci. La storia, l'architettura
La rocca di Aci è una fortezza medievale costruita sulla cima di un faraglione che si protende sul mare ma unito alla terraferma da una colata lavica preistorica. Sino al perfezionamento delle armi da fuoco (secolo XVI) le vertiginose pareti di basalti colonnari sui quali esso sorge ne fecero una fortezza imprendibile; poi perdette le funzioni militari, mantenendo quelle di carcere e di postazione di vedetta. Dopo l'Unità d'Italia l'abbandono, i crolli, l'asportazione delle pietre ne hanno mutilato le forme, sino alla tardiva riscoperta quale testimone unico della storia di una comunità. Enrico Blanco ripercorre le vicende storiche del castello, tracciando i ritratti di taluni personaggi che vi hanno vissuto come castellani, soldati o prigionieri. Eugenio Magnano di San Lio ne legge i resti architettonici cercando di ritrovare le tracce di una vicenda che nei secoli ha visto trasformazioni, crolli e rifacimenti. Il castello di Aci è un palinsesto dove solo alcune parti sono ancora leggibili, ma del quale un confronto con altre architetture militari e non, le testimonianze storiche, la suggestione delle rovine e la conformazione stessa del sito consentono una ricostruzione ideale. -
Val di Noto ed Europa. La dimensione internazionale dell'architettura tra Seicento e Settecento
Questo catalogo nasce con l'intento di individuare, attraverso la circolazione di incisioni e di disegni, la fitta rete di relazioni che legano l'architettura prodotta tra Seicento e Settecento nel Val di Noto ad un contesto più ampio. Le incisioni costituirono per architetti e costruttori un apparato di forme da replicare o a cui ispirarsi, assumendo il ruolo ambasciatrici di un linguaggio destinato ad essere ""condiviso"""" tra diverse aree culturali. Il catalogo ruota intorno a quarantuno materiali grafici (disegni e incisioni) provenienti da una collezione privata, integrati con riproduzioni e fotografie. L'organizzazione è suddivisa in nove sezioni tematiche diverse per scala e tipologie. Gli accostamenti proposti seguono logiche differenti: nella maggior parte dei casi sono immediati e la derivazione e i rapporti tra architettura costruita e il modello sono evidenti, in altri casi si è proposto un confronto non necessariamente immediato, ma apprezzabile per somiglianza tipologica.""