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Tra il Pasubio e gli altipiani. Ricordi della Resistenza
Scritte a tanti anni di distanza dagli avvenimenti, queste pagine costituiscono una testimonianza ricca di spunti sulla lotta di liberazione in Veneto e in Trentino. L'autore, militare di professione, fu ufficiale degli alpini dal 1931 al 1970. Alla scelta resistenziale giunse dopo aver combattuto nella campagna di Russia ed essere passato attraverso la tremenda ritirata. Partigiano ""non politico"""" nella garibaldina Garemi, Donà fu protagonista e testimone di tante vicende significative, alla cui ricostruzione il libro porta il contributo di tasselli vividi della memoria, anche attraverso la rievocazione di una vera e propria folla di personaggi."" -
Cronache della guerra in casa. Scritture dal Trentino e dal Tirolo (1914-1918)
Il volume raccoglie gli atti del convegno promosso nel dicembre 2018 da Museo Storico Italiano della Guerra, Accademia degli Agiati, Fondazione Museo storico del Trentino e Tiroler Geschitsverein. I saggi presentano un ampio inventario di ""cronache"""" (diari, libri di famiglia, memoriali, lettere) prodotte negli anni della guerra e documentano la complessità e la varietà degli """"sguardi"""" di donne e uomini provenienti da diverse aree geografiche e di diversa estrazione sociale. I documenti analizzati descrivono le privazioni, le requisizioni, la militarizzazione della vita civile, la progressiva soggezione politica e registrano la """"guerra in casa"""": lo stanziamento di truppe, la militarizzazione del territorio, la presenza di prigionieri, le distruzioni e i bombardamenti. Gli autori si interrogano sulle motivazioni e sulla modalità di queste scritture, spesso poco note e raramente edite, e che costituiscono una fonte ricchissima ancora da esplorare in profondità."" -
I disarmati. Profughi, prigionieri e donne del fronte italo-austriaco-The Disarmed. Refugees, prisoners and women of the austro-italian front. Ediz. bilingue
Durante la Grande Guerra il fronte austro-italiano era considerato secondario. A lungo la storiografia internazionale ha dedicato a questo teatro d'operazioni meno attenzione rispetto ad altri fronti, così come ai margini delle grandi riflessioni storiografiche sono rimasti i ""disarmati"""": prigionieri, profughi, donne e civili. Il volume propone un'analisi delle loro vicende attraverso un approccio transnazionale e con un'attenzione specifica agli aspetti culturali. Le esperienze di prigionieri e profughi vengono studiate attraverso le testimonianze dal basso dei protagonisti e di chi si faceva carico dell'assistenza. La convivenza tra popolazione locale e profughi e quella tra prigionieri e civili porta alla luce percezioni incrociate, modifiche nell'organizzazione sociale e nelle modalità di coabitazione. Dei civili rimasti nelle vicinanze del fronte si analizzano le trasformazioni della vita quotidiana, dei circuiti economici e dei rapporti con l'amministrazione militare. Il volume raccoglie le relazioni, in inglese e in italiano, presentate al convegno """"En guerre sans armes: Réfugiés et prisonniers du front austro-italien (1915-1918)"""", tenutosi a Parigi il 2 e 3 febbraio 2017."" -
Un secolo di storia, cent'anni di storia. Museo Storico Italiano della Guerra 1921-2021
Il 12 ottobre 1921 a Rovereto viene inaugurato il Museo Storico Italiano della Guerra, alla presenza simbolica del re d'Italia Vittorio Emanuele III, in un contesto cittadino profondamente segnato dagli anni della Prima guerra mondiale. Ad un secolo di distanza, il Museo prova a ricostruire i passaggi che portarono alla sua nascita e che contribuirono al processo di costruzione di una memoria collettiva del conflitto. Il volume ripercorre anche i decenni successivi e offre al lettore una ricca selezione di immagini che permettono di cogliere anche visivamente le profonde trasformazioni che hanno interessato il museo. La pubblicazione è stata realizzata con il contributo finanziario di Comune di Rovereto, Comunità della Vallagarina e Provincia autonoma di Trento. -
Immersa nel caos
La storia che viene espressa è variopinta, ricca di suspense, di continui colpi di scena immersi nella realtà quotidiana di una giovane ragazza, nella quale è semplice immedesimarsi. La voglia di riscatto e la speranza di trasformare il presente in un futuro migliore coesistono e si scontrano con il trepidante timore del ""non essere abbastanza"""". I temi trattati si dispiegano in diverse situazioni; tracciando un'ideale ricerca della verità all'interno degli eventi e nelle interiorità dei diversi personaggi del romanzo. È una trafila umana interessante quella in cui ci imbattiamo; le personalità messe in scena sono ben strutturate e poliedriche. Si può quasi azzardare dicendo che la vera protagonista del testo è la vita stessa; una vita che si manifesta con lucidità a trecentosessanta gradi, senza guardare in faccia solo le angosce e l'incomunicabilità."" -
Il principio di legalità
Il giovane penalista Pasquale Poerio presenta un volume di diritto penale, dal titolo ""Il principio di legalità"""", nel quale tenta in modo chiaro e brillante di illustrare determinati elementi del complesso sistema penale italiano. Il testo nasce come risposta ad una forte passione dell'autore per la materia, il quale si pone l'obiettivo di individuare una norma regolatrice del sistema penale, sempre tenendo in considerazione il principio fondamentale della giustizia """"Ius ars boni et aequi"""". L'autore procede analizzando il principio di legalità in generale, per poi esaminare i suoi sottoprincipi: la riserva di legge, la tassatività e la irretroattività. In tal modo l'autore vuole offrire uno spunto di riflessione su queste tematiche, con il proposito di interpretare in modo originale alcuni concetti cardine del campo giuridico, ponendosi delle domande e provando a darsi delle risposte, e soprattutto utilizzando una semplicità terminologica che permette di destinare la lettura sia agli esperti del settore, sia agli studenti universitari che si accingono per la prima volta allo studio della materia."" -
La strada del ritorno. Favole d'amore e di perdono
La raccolta si compone di cinque brevi storie, ciascuna delle quali costruisce un percorso narrativo differente a partire dall'esigenza di proporre un insegnamento di saggezza morale o pratica. Come in ogni favola che si rispetti, anche in questo caso alcuni comportamenti umani sono trasfusi nei personaggi principali, senza tuttavia la consueta tipizzazione di vizi e virtù della tradizione favolistica antica di Esopo e Fedro. Età di lettura: da 7 anni. -
Io e la vita
Il diario di un bambino ormai adulto, che ha riversato lì dentro le sue ansie, le sue paure e le sue angosce. Una donna, una figlia, che dopo la morte di suo padre trova questo diario, dal quale emerge il suo doloroso passato di orfano. Un dialogo, il loro, che lotta contro il tempo e lo spazio, per superare quel dolore che li imbriglia, che li condiziona che impedisce loro di vivere. Il protagonista, il padre, è un uomo che fatica a trovare la sua strada e che in qualche modo conduce anche sua figlia in un tunnel di paura emotiva con cui non riuscire a confrontarsi. Sarà proprio lei a farlo parlare, ad amarlo e nutrirlo di quel sentimento d'amore che possa - ovunque egli sia - ridargli fiducia nei rapporti e nel fatto che il suo ruolo di figlio e poi di padre non ha distrutto la vita a nessuno. Un abbraccio bellissimo in cui perdersi per ritrovarsi. Claudia Mecozzi, al suo esordio letterario, sceglie la biografia (e l'autobiografia) per portare a termine una promessa fatta al suo papà; per conoscerlo, per ritrovarlo e infine anche per assolverlo e far sì che egli stesso si autoassolva. Affinché in questa mutua assoluzione, entrambi trovino la pace. -
I segreti della rosa rossa
Nei personaggi non c'è che la vita, che richiama il drappo di un sipario. L'impressione dura solo un attimo e quello che appariva panno pesante si rivela stoffa impalpabile su un cuore che batte. Il cuore è quello di Mario che aspetta da sempre la svolta che cambierà la sua vita, nella quale il destino gioca un ruolo fondamentale. Nessun artificio teatrale interviene a sublimare l'afflizione che si percepisce nella narrazione degli avvenimenti in orfanotrofio, tra la perdita e la solitudine di un altro personaggio centrale, il piccolo Giorgio; vivono entrambi - seppur con storie e reazioni differenti - un esilio bianco sulla terra, un coma che sospende il dolore in attesa che qualcuno si prenda cura di loro. È un viaggio interiore di rinascita che risale il tempo, un romanzo di formazione che oscilla tra flashback e accelerazioni che imbrigliano e rivelano gli eventi, con colpi di scena ed epifanie inaspettate. Lo stile che accompagna la narrazione è semplice e descrittivo. -
Non mi ruberete l'anima
Un'anziana signora e una ragazza si ritrovano a viaggiare nello stesso vagone di un treno. Lì, in un luogo quasi onirico, che del mondo fornisce nuove prospettive ogni secondo, l'anziana donna, per la prima volta nella sua vita, si sente libera. Libera di raccontare, di aprire il suo cuore e donare la sua esperienza a una fanciulla che, della propria vita, ancora così poco conosce e così tanto avrà da affrontare. ""Non mi ruberete l'anima"""" è il racconto della quotidianità di un'anima femminile intrappolata in regole sociali ataviche, legate a schemi maschilisti e violenti, tipici dell'Italia del Sud, e non ancora del tutto sradicati. L'uomo padrone che si appropria dell'esistenza dei componenti della famiglia; il dolore di una moglie che deve arrendersi a subire per paura di ritorsioni nei confronti dei figli; l'assuefazione dei più al concetto di superiorità maschile; l'inadeguatezza della legge a proteggere le vittime: questa la denuncia che la protagonista vuole urlare al mondo, manifestando una lucida consapevolezza della propria condizione e la volontà del riscatto interiore, che non permetterà a nessuno di strapparle l'anima e la propria identità di donna e madre."" -
Mi abitavi dentro
E se vivessimo al contrario?rnSì, al contrario come le farfalle, che per nascere si aprono un varco tra il presente e l'ignoto. Pronte a lottare per vedere la luce ma consapevoli che il calore di un raggio potrebbe scaldarle solo un attimo, per poi abbandonarle al gelo eterno. Perché il dolore sa svuotare le vene e la sofferenza asciuga il dolore dalle labbra. Se solo si potesse far marcire in tasca un bozzolo di amarezze come si fa con l'ultima sigaretta. Brucerà la pelle per renderci farfalla ogni giorno, un po' alla volta. Per farci respirare a pieni polmoni una vita che l'ossigeno sa toglierlo, ma l'amore, quello no. -
Roberto Elia. L'anarchismo antiorganizzatore negli Stati Uniti di primo '900
Questo libro ha una struttura fuori dal consueto. Il titolo annuncia una biografia e, in effetti, contiene la scrupolosa ricostruzione della sofferta vicenda umana di un anarchico catanzarese, Roberto Elia, apparentemente uno fra i tanti milioni di emigrati che agli inizi del '900 lasciarono l'Italia per raggiungere gli Stati Uniti; scorrendo le pagine, però, sembrerà di trovarsi all'interno di un avvincente romanzo ambientato nelle grandi metropoli americane nelle quali l'anarchico Elia, e tanti altri compagni di militanza, fra i quali gli indimenticati Sacco e Vanzetti, ingaggiano furibonde lotte di classe per sconfiggere il dramma di migliaia di uomini e donne che vogliono affrancarsi dall'oppressione e dalle discriminazioni di un sistema che li relega agli ultimi gradini della scala sociale. Ma vi è di più, perché, grazie ai capitoli che vi sono dedicati e al copioso apparato di note esplicative e di appendici, quest'opera è anche un saggio sul Movimento anarchico italiano negli Stati Uniti di primo novecento, capace di fornire una notevole mole di informazioni, in parte inedite o poco conosciute, su un fenomeno non abbastanza esplorato dalla storiografia italiana. -
Selli On. Motion Village. Ospitalità diffusa per artisti
In questo saggio gli artisti fanno conoscere e si ispirano alla storia del borgo in genere, spaziando dalla pittura, alla grafica, al video e all'installazione ambientale. Il risultato è stato la creazione di interventi site-specific di vario genere - connessi tra loro dal concetto di memoria storica - dalla forte matrice evocativa ma con lo sguardo rivolto al futuro e alla rivitalizzazione del luogo in cui hanno operato, creando in tutti gli artisti coinvolti un forte legame con il territorio vissuto. Le loro creazioni esplorano i luoghi e si perdono nei labirinti della storia, negli strati e negli intrecci delle epoche remote e vicine in una mistura di spazi, tempi, echi, suoni, colori, forme. Grazie alla loro sensibilità e alle loro visioni interiorizzate è stato possibile fondere linguaggi artistici contemporanei con leggende, storie e ricordi del passato, con la consapevolezza che ""il futuro ha un cuore antico"""" come affermato da Carlo Levi, e che la riscoperta del passato può essere d'aiuto a valorizzare il presente e a porre le basi per il futuro."" -
L' invisibile mondo di Carlotta
Giuseppe, papà della quindicenne Carlotta, vide sconvolta la sua vita per sempre in seguito all'affiliazione a un'organizzazione criminale. Egli si ritrova immediatamente immerso nel fragore della compiacenza e dell'entusiasmo degli affiliati, li scorge abbracciarsi soddisfatti dell'operazione compiuta. È un mondo nel quale il crimine non tarda a farsi avanti, dove il potere delle prevaricazioni e dell'intimato rispetto vengono nutriti con cupidigia, tessendo un intreccio di intimidazioni destinate a coloro i quali osano non assoggettarsi alle regole imposte da chi ha fatto della corruzione morale vessillo di vita. Carlotta, l'unico pensiero cui Giuseppe diede sempre importanza. Il legame tra i due è coriaceo, forse anche nei ruoli interscambiabile, sarà proprio questo a dare direzione alle loro vite, sarà ciò a far decidere loro quale strada intraprendere, quale direzione del tunnel in cui si trova incastonata la loro esistenza sia la più giusta, quella che indulge verso l'oscurità delle tenebre o quella che inalvea verso lo sfolgorio della luce. Età di lettura: da 12 anni. -
Social dating: boom o boomerang? Come avvicinarsi a nuove relazioni senza allontanarsi dalla realtà
Negli anni '90 cercare l'anima gemella on line era considerata una stranezza, a dire il vero anche un po' patetica, per persone tristi, senza personalità, né poesia. Oggi, almeno 200 milioni di persone in tutto il mondo usano i social dating a scopo relazionale. Le piattaforme su internet sono strumenti di incontro più efficaci degli approcci old school e questo vale anche per le persone di alto livello culturale e status sociale. Che ci piaccia o no, il mondo digitale ha inglobato la nostra sfera relazionale al 100%. Non ci rimane quindi che sfruttare questa nuova opportunità, cercando di capire come funziona questo habitat d'incontri e come distinguerci in mezzo a un'offerta altissima e variegata di profili. Come in ogni piccola lotta di corteggiamento, ciò che conta è catturare l'interesse dell'altro, ""sbaragliare la concorrenza"""", trovare quello che stiamo cercando senza troppi intoppi pratici ed emotivi e, quindi, raggiungere la felicità sentimentale (o semplicemente sessuale) secondo i propri desideri e modi. In questo libro troverete i dati di questo fenomeno, riflessioni, idee, aneddoti, racconti, amori e delusioni che nascono in questo luogo-non luogo che è la rete."" -
Un libro
Un'opera che sfugge a qualsivoglia tentativo di definizione, sfruttando le strategie narrative proprie del giallo e del romanzo psicologico. Cifra distintiva è senza dubbio la metanarrazione alla quale l'autore ricorre per costruire una trama sapientemente intessuta di cambi di prospettiva e colpi di scena. Ad un primo livello si inscrivono le vicende del protagonista, un individuo come tanti calato in una routine di deprimente banalità; ad un secondo livello - parallelo al primo - le altre vicende che coinvolgono il medesimo individuo, compiutamente personaggio, che trasportano il lettore in un universo distopico e cruento. A ricomporre il dissidio interviene poi il terzo livello, quello del narratore che come un burattinaio tende i fili dei personaggi della storia, che a tratti assume di contorni di una follia paranoide. Un libro che - a partire dalla provocatoria neutralità del suo titolo - non cessa mai di sorprendere, guidando progressivamente il lettore in un itinerario di scoperta, sino ad un finale che lascia il fiato sospeso... -
Piazza Stazione
Gli avvenimenti potrebbero essere gli stessi di una qualsiasi città italiana, un poco provinciale, ma, comunque, molto vera e laboriosa. Nello specifico, la narrazione è collocata a Catanzaro, nel piazzale della Stazione ed il tempo del racconto, racchiude quasi tutto un secolo, il Novecento. La voce narrante è quella di un fantasma, Vincenzo, che è il protagonista della storia che ha vissuto in quel luogo e che descrive anche altri personaggi, tra cui una specie di Maga, un vecchio combattente della guerra mondiale, alcuni imprenditori improvvisati e non, i giovani ed i loro ideali, ma anche momenti storici, come la marcia su Roma, vissuta dagli studenti della città, i bombardamenti e momenti di esoterismo, di sentimenti, di dolore e di nostalgia. Sono rievocate storie vere di chi ha vissuto di lavoro e dignità, storie di un popolo che ha nella semplicità della sua esistenza lavorato per un'Italia, che spesso li ha dimenticati e poco sostenuti. Nell'intenzione dell'autrice vuole essere un omaggio a quel mondo che viene dimenticato, ma che, in quanto popolo, ha favorito la crescita di una nazione, nonostante gli errori di una politica spesso distruttiva del bene comune. -
Il pescatore di emozioni
Una raccolta di racconti autentici, sviluppati con semplicità ed entusiasmo e aventi un solo vero protagonista: la pesca. Un giovane uomo che ama passare le sue giornate a contatto con la natura, affrontando il caldo afoso di agosto e il rigido freddo di dicembre, rinunciando anche ad una serata con gli amici pur di ritrovarsi, ogniqualvòlta possibile, ad ammirare la maestosità del mare e dei suoi numerosi abitanti. Marco Aidala riesce senza alcuna difficoltà a descrivere la bellezza del mare e a far appassionare i lettori ad un'attività sempre più sottovalutata, regalando loro alcuni episodi di una vita trascorsa alla ricerca della vera ricchezza. I suoi racconti insegnano a non abbattersi, ad impegnarsi per raggiungere un obiettivo, ma soprattutto a godere delle piccole gioie che la vita ci regala. -
Mi sono raccolta
"Mi chiamo Chiara Domeniconi. Sono nata a Sassuolo, il 27 novembre del 1972. Mia madre era ed è una maestra. Mio padre l'ha sempre costretta a non lavorare, però, e ad aiutarlo nel suo mestiere: aveva un negozio di forniture dentali. Mio padre aveva dei problemi di attaccamento alla sua famiglia di origine, che lo hanno portato ad ammalarsi presto di bipolarismo, mal curato perché mio nonno paterno era medico e pensava di risolvere il problema in famiglia. Invece no, mio padre è diventato ben presto dipendente da alcol e farmaci, fino a quando durante le feste di Natale del 1984 si è tolto la vita"""". Inizia così, con questa confessione straziante, Mi sono raccolta, la silloge poetica che l'autrice usa per parlare di sé, della propria vita e dei propri traumi. Di come si superi il dolore e si diventi adulti, nonostante le sofferenze subite. Di come la poesia non sia solo dentro di noi, ma sia anche in tutto ciò che ci circonda. Chiara ci riesce con grande forza e devozione, nei confronti del lavoro della scrittrice che lei sente di essere. Un percorso poetico intenso e commovente, dove non si risparmia e di verso in verso declina tutta se stessa, la sua famiglia, il suo mondo." -
Un segreto dalla terra
I segreti, è risaputo, non dovrebbero essere svelati, ma ve ne sono alcuni per cui, ogni giorno, uomini e donne immolano la loro vita affinché questi vengano scoperti, per far comprendere alla criminalità organizzata la forza di una società civile che non si arrende. Diletta e Giuseppe hanno scelto di unire le loro vite già legate dall'amore, da un comune principio di giustizia, alla ricerca di una verità celata da un complesso disegno criminoso, che tenta di alimentare il meccanismo di un sistema malato e corrotto. Tra amore, pericoli, intrighi e colpi di scena, Federica Tomasello al suo esordio, sceglie la sua terra, sceglie di farla parlare, di svelarla, di raccontarla attraverso due protagonisti di una Calabria virtuosa in grado di partorire figli e figlie d'eccezione, degni di una storia da narrare.