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Parola? Presente!
"Parola? Presente!"""" è una raccolta di frasi e citazioni dei più disparati argomenti quali l'amore, la poesia, l'arte, la politica, il lavoro, la morte, la vita. Alcuni aforismi sono di natura autobiografica con uno spiccato accento umoristico attraverso i quali l'autrice si prende gioco di sé in antitesi ad altri in cui miete riflessioni più profonde che stimolano il lettore a porsi degli interrogativi. Sono mescolati in stile libero senza osservare alcuna catalogazione per argomento, ciò fa presumere che siano stati redatti di getto e senza costruzione. Il titolo esorta ciascuna lettera a collocarsi tra i banchi di scuola al fine di costruire una frase di senso compiuto, peculiarità di un aforisma." -
Il numero duale. Due storie d'amore diseguali
Due storie femminili. L'autrice focalizza la sua attenzione sull'universo femminile in ogni riga del libro, interpretata figurativamente dal disegno dell'artista Simona Sentieri, che con l'interpretazione grafica di Debora Costi, dà forma e sintesi al libro completandolo con le intense parole della quarta di copertina. Nella prima storia: "" Il soldato perduto"""", c'è tutta la nostalgia della perduta giovinezza, quando l'amore era meraviglioso e gentile. La seconda storia: """"Il numero duale"""", è un'intima riflessione sul doppio valore della parte femminile dell'umanità, in ogni momento della Storia e della vita."" -
Vai a quel paese. Origine e storia dei gesti osceni
Dal leggendario sovrano di Creta Minosse sino al filosofo Wittgenstain, passando per i famigerati imperatori Caligola e Andronico Comneno, la lotta tra il comune di Milano e Federico Barbarossa, l'epocale battaglia di Azincourt e persino i versi ispirati dalla Divina Commedia, questo saggio-storico-antropologico ripercorre la nascita e l'evoluzione di alcuni gestacci a noi fin troppo familiari, come le corna e il dito medio, tra inganni, vendette di sangue, novelle medievali e conversazioni oxoniensi. Ma questo divertissement è anche una riflessione filosofica intorno al potere comunicativo del gesto osceno, che ognuno di noi ha mostrato - chissà quante volte - nella vita. -
Il tocco del pianista
Gabriel Goldman è un pianista eccezionale, una personalità geniale ed eccentrica. Ricorda il celebre pianista canadese Glenn Gould, e come lui, ipocondriaco, è tormentato dal desiderio e dall'incapacità di toccare, dall'impossibilità di infrangere il limite della propria solitudine. Incontriamo Gabriel in un letto di ospedale di New York, dopo un incidente, improvvisamente vittima di una terribile fobia: non può più toccare niente e nessuno, soltanto i tasti del pianoforte. Il vuoto del presente si intreccia ai ricordi, in particolare quelli della sua infanzia di bambino prodigio, fino a ripercorrere la storia del mancato amore della sua vita, in un fluire quasi tattile di suggestioni e percezioni. -
La civetta cieca
Scritta negli anni '30 del '900 mentre l'autore era in esilio volontario a Parigi e in Persia si consolidava il potere del contestatissimo shah Reza Pahlavi, ""La civetta cieca"""" è riconosciuta come l'opus magnum di Sadeq Hedayat. Il romanzo poté essere pubblicato in Iran solo nel 1941, dopo l'abdicazione del sovrano, e suscitò scandalo nella società persiana. Un'opera visionaria e di potente sottigliezza, dall'atmosfera oscura e insieme magnetica, in cui suggestioni simboliste ed echi kafkiani si mescolano all'esistenzialismo francese, alla cultura indiana e alla magia della grande tradizione letteraria persiana. Fra realtà e allucinazioni indotte dall'oppio, un miniaturista di portapenne racconta la sua tragica storia, il suo tormento, il suo desiderio di oblio. Seducente, intrigante e fortemente introspettiva, la scrittura di Hedayat avvolge il lettore in una spirale che lo trascina in un vero e proprio stato di ipnosi."" -
L' illusione della volontà cosciente
Siamo davvero padroni delle nostre scelte e delle nostre azioni? Fino a che punto ciò che facciamo è frutto della nostra volontà e non di meccanismi inconsci? Daniel Wegner, psicologo americano, prende parte al secolare dibattito tra determinismo e libero arbitrio. Smascherando i casi in cui crediamo erroneamente di avere il controllo sui nostri comportamenti, e in cui invece l'atto si oppone alla nostra volontà, Wegner esamina la questione da svariate angolazioni, fino ad addentrarsi nei seducenti territori dell'ipnosi, della scrittura automatica, dei disturbi della personalità e degli stati di trance. La sua conclusione è che la nostra volontà cosciente altro non è che un'illusione: l'uomo si convince di essere parte attiva nelle sue scelte, mentre in verità è privo di controllo sulle sue azioni, causate invece da meri processi neurologici. Ciò non toglie, sostiene l'autore, che questo abbaglio ammaliante sia per noi un bene, perché ci permette di sviluppare quel senso di responsabilità individuale indispensabile per vivere in una società civile. -
La tuffatrice
In un mondo futuristico in cui si vive per accumulare punteggi, le emozioni vengono misurate da un dispositivo applicato al braccio, le giornate scandite da iper-efficienza, ferree regole comportamentali e una dose prestabilita di esercizio fisico, Riva Karnovsky, campionessa di Highrise Diving, tuffandosi dai grattacieli è riuscita a diventare una celebrità con schiere di fan e contratti milionari. Eppure, nel suo lussuoso attico al centro della metropoli, un giorno decide di mollare tutto, senza una ragione apparente. Non si allena più, non parla, scompare dai social assetati di foto e notizie. Per rimotivarla viene chiamata una giovane e ambiziosa psicologa, Hitomi Yoshida, che dovrà sorvegliarla giorno e notte attraverso telecamere nascoste in ogni angolo della casa. Finché Hitomi si accorge di essere lei stessa una prigioniera... Julia von Lucadou costruisce una distopia claustrofobica e ossessionante, resa attraverso atmosfere asettiche e una scrittura asciutta che inchioda il lettore a una realtà virtuale da cui è difficile scappare, e che assomiglia terribilmente alla nostra. -
Il caravan
Scappata di casa per sfuggire a una famiglia disagiata e a una triste vita di provincia, Rayelle Reed, 23 anni, incontra un detective in viaggio sulle tracce di una serie di ragazze scomparse. Nel frattempo un'altra giovane donna, una serial killer lesbica, sta percorrendo quelle stesse strade... Ambientato nelle desolate aree rurali del Sud degli Stati Uniti, tra caravan park, cimiteri, motel, stazioni di servizio, Il caravan è la storia di una ragazza in cerca di se stessa. Un thriller cupo e conturbante, attraversato da una luminosa vena poetica, in cui Jennifer Pashley ci parla di madri e figlie, di violenza domestica, incesti, disagio sociale, lasciando emergere la povertà e la disperazione, ma anche la bellezza spoglia e tenace di luoghi e persone. Pashley affonda nella psiche dei protagonisti ed esplora i sottili grovigli delle relazioni umane, rileggendo con sguardo audace il rapporto tra il carnefice e la sua vittima. -
Il libro della creazione
Telma ha trent'anni e il cuore infranto. Disprezza il suo corpo e la sua vita, le imposizioni religiose, le riunioni familiari, le tradizioni, la routine a cui non ha il coraggio di ribellarsi. Ma una notte, dopo la morte della nonna, che aveva preso parte alla rivolta del Ghetto di Varsavia, Telma decide di fare il grande passo e creare il golem, l'uomo perfetto, modellato con le proprie mani dal fango del cimitero grazie a un rituale magico. Ci riesce: il golem è Saul, una misteriosa creatura che Telma può finalmente amare. Col tempo però scoprirà che la presenza del suo amante segreto ha sconvolto irrimediabilmente l'ordine della natura... Cupa, visionaria, trasversale, Sarah Blau attinge alla tradizione religiosa ed esoterica per approdare a lidi nuovi, inesplorati, forse inimmaginati. Con una scrittura antica e allo stesso tempo sfrontatamente moderna, ricca e provocatoria, travolge i canoni, così radicati in terra d'Israele, di religione, patria e famiglia, incluso il ruolo della donna, lasciando che lo spirito di un arcano mondo sotterraneo salga prepotentemente tra i viventi. -
Paravion
"Par avion"""" è una semplice dicitura che indica la posta aerea, ma gli abitanti del villaggio di Morea, nel Nord Africa, sono convinti che si tratti del nome della città da dove scrivono i compaesani espatriati. Paravion: la città dei grandi parchi, delle fanciulle emancipate, la terra dei sogni alla cui malia nessuno sa resistere. Così un giorno gli uomini del villaggio decidono di raggiungerla. Ingravidano le loro mogli, poi su dei logori tappeti prendono il volo verso quel luogo idilliaco. E mentre nella valle di Abqar l'unico maschio della nuova stirpe, Baba Baluk, viene iniziato alla vita e al sesso da una comunità interamente femminile, a Paravion gli uomini devono fare i conti con la disillusione verso un mondo a cui sentono di non appartenere. Scritto come una fiaba araba, Paravion è un romanzo immaginifico, pervaso di ironia. Bouazza lancia strali a una mentalità misogina e retrograda, ma anche alle contraddizioni della modernità, affrontando il problema attualissimo dell'integrazione in un Paese straniero e raccontando il dramma intimo dell'alienazione e della nostalgia." -
La città condannata
«Gli autori, forti di una scrittura fortemente evocativa, rendono alla perfezione l'atmosfera dell'infernale distopia, prima tappa di un viaggio che è solo all'inizio» - Marco Ostoni, La LetturarnrnrnA metà tra il Nord e il Sud, tra un insormontabile muro giallo e un precipizio, sorge una città da cui è impossibile uscire, dove il sole è un'enorme lampada che si accende e si spegne artificialmente. Gli abitanti partecipano a un Esperimento, su cui però non è dato sapere nulla. Tra loro Andrej Voronin, comunista emulo di Stalin, un nazista, un giapponese, un cinese, un americano, un agricoltore russo, un ebreo. Spronati ciascuno dal proprio Mentore, avanzano all'interno di quel perimetro inviolabile, mentre strani scenari cominciano a prendere forma... -
L' accordo. Era l'estate del 1979
«Il romanzo è una sorta di rissoso e interessante distillato, un memoriale atipico» - Orazio Labbate, La LetturarnEra l'estate del 1979. Paolo, finiti gli esami di maturità, parte con il gruppo dei Giovani Comunisti siciliani per partecipare a un raduno in Friuli. Per la prima volta si separa dal suo caro amico Andrea, un ragazzo tormentato, ingabbiato in una relazione travolgente con Anna, libera e indipendente fino alla sfrontatezza, e logorato dal rapporto problematico con il padre, Nino Algino, affermato imprenditore della comunità etnea. Il racconto di Paolo segue le ombre che cominciano ad addensarsi sulla giovinezza del suo amico, fino a un omicidio che sconvolgerà la sua esistenza e lo costringerà ad affrontare il proprio abisso. Il primo capitolo di una saga familiare che ricalca lo scorrere delle vite e delle coscienze in una narrazione accorata in cui la vita si intreccia alla morte, la disperazione alle istanze della ragione, il senso al vuoto. Sullo sfondo l'Italia dei fine '70 e i primi anni '80, il tramonto delle illusioni politiche e l'inizio del disimpegno. E le vette silenziose del monte Etna, rifugio di pace, dove si contempla l'assoluto con la consapevolezza che, se non per brevi attimi, la felicità rimarrà irraggiungibile. -
Buio
Dimessa da un sanatorio sul Baltico nel 1935, una donna senza nome giunge a Varsavia, accompagnata dal fratello maggiore Franciszek, per lasciarsi alle spalle il passato e iniziare una nuova vita. Eppure, tra i colori, i suoni e il chiacchiericcio dei caffè, i ricordi riaffiorano sempre più pressanti, riportando la protagonista al 1914, a Buio, l'unico luogo dove vorrebbe tornare: l'amata tenuta dove ha trascorso l'infanzia, e che è stata lo scenario della misteriosa morte dell'attrice Jadwiga Rathe, musa-amante del padre. A poco a poco i dettagli si sommano, i piani temporali si mescolano e si intralciano in un crescendo di dubbi, sospetti, rivelazioni, convergendo in un'unica, scioccante verità. Con una scrittura elegante e sinuosa, Anna Ka?toch ha costruito un romanzo audace, torbido e ipnotico che richiama le atmosfere di Irène Némirovsky, Thomas Mann, Anaïs Nin. Una storia di iniziazione sessuale che è anche un vertiginoso viaggio nei recessi della memoria; un labirinto psicanalitico che seduce e confonde, fino a spingerci ad accettare l'impossibile. -
Fiordo profondo
«Non è solo un thriller psicologico dal ritmo serrato, ma anche un (bel) romanzo corale che dialoga con l’attualità e si fa denuncia coraggiosa di una piaga sociale come i maltrattamenti infantili tra le mura domestiche» - RobinsonIn una grande villa di Oslo, Clara e Haavard conducono una vita serena e agiata insieme ai loro due figli. Coppia di successo - lui è medico, lei magistrato -, sono impegnati in una brillante carriera. Eppure qualcosa sembra sfuggire al loro controllo, e col passare del tempo l'ombra del dubbio si insinua lentamente in una relazione che sembrava perfetta. Chi era Clara prima che si incontrassero? E che cosa si agita sotto la superficie dell'esistenza apparentemente piatta di Haavard? Quando un torbido caso di doppio omicidio sconvolgerà la città, fino a intaccare i palazzi del potere, entrambi si ritroveranno ad affrontare il proprio passato e i ricordi che non avrebbero mai voluto veder riaffiorare... Ruth Lillegraven mette a nudo una Norvegia tormentata dalle sue contraddizioni, in cui serpeggiano desideri repressi e problematiche sociali inquietanti. -
La caduta del re
Un romanzo ricco di atmosfera che parla di passione, odio e gelosia, passando dalla crudeltà sanguinosa alla dolcezza estatica, con uno stile variegato e sorprendentemente moderno. Morte e amore, tragedia e idillio si avvicendano in un'opera maestosa e suggestiva, un capolavoro assoluto. Tradotto per la prima volta in italiano.rn«Parlando di armi e cavalieri, di onore e dubbi, di morte e amore, Jensen ci regala un ""capolavoro di compattezza"""", come scrive nella sua prefazione Bruno Berni. Ma anche, e forse soprattutto, un romanzo che, raccontando la storia della Scandinavia di tanti anni fa, di fatto non fa altro che parlarci della difficoltà che abbiamo tutti a vivere davvero, senza lasciarci trascinare dalle cose e dagli eventi, e nonostante i rischi che, vivendo, non possiamo che correre» - Michela Marzano, Robinsonrnrn«Sarebbe facile, e forse anche legittimo, bollare La caduta del re come romanzo reazionario e melodrammatico, eppure i suoi difetti, in virtù dei contrasti stridenti che vanno a formare coi suoi pregi, concorrono a dargli non soltanto originalità, ma anche un'inusiale potenza, resa ancor più viscerale dalla sua sintesi, merce rara nel campo del romanzo storico: in poco più di duecento pagine ci passa davanti una vita intera, si consuma il destino di una nazione, innumerevoli sono i caduti e il lettore, chiuso il volume, torna al presente costernato, col fiatone e ancora grondante sangue» - Vanni Santoni, la LetturarnrnrnConsiderato il romanzo più importante della letteratura danese, """"La caduta del re"""" ripercorre le vicende di Mikkel Thøgersen, personaggio cinquecentesco dalle molte vite e dalle molte facce: inizialmente studente svogliato e sognatore, corroso dal desiderio di vendetta, Mikkel diventa mercenario e soldato, pellegrino e stupratore, e infine compagno di prigionia del re Cristiano II. La sua storia, testimonianza di un'intera epoca, scorre parallela a quella del sovrano assurto a simbolo del declino della corona di Danimarca: Cristiano II, il re indeciso che, secondo la leggenda, trascorse un'intera notte a navigare avanti e indietro tra lo Jutland e la Fionia, incapace di affrontare la battaglia."" -
La figurante
«Occorerà uno scarto forte per indurre Camille a recidere quei fili, ad accantonare la paura di sé e trovare un senso al proprio agire. Il lettore lo scoprirà alla fine del libro, in un guizzo narrativo che rivaluta il tedio di qualche pagina verbosa, benché impreziosita dal bello stile dell'autrice» - Marco Ostoni, la LetturarnIn un romanzo tanto audace quanto divertente, Pauline Klein racconta la storia di una giovane donna, Camille, che ""piuttosto che abbaiare chi era, avrebbe sussurrato il suo essere"""": vuole avere il diritto di entrare attraverso porte proibite, entrare in luoghi stranieri, avere il diritto di dormire con lo sconosciuto di fronte a lei, non ascoltare il rumore del mondo, ma solo il suo. Epigona del recalcitrante scrivano di Melville (come dimenticare il suo celebre """"I would prefer not to""""), Camille oppone una resistenza tanto risoluta quanto passiva alla società e ai suoi diktat, ai ruoli che a trent'anni s'impongono: dovrà accettarli e """"giocare alla vita""""? Oppure no?"" -
Solo
Un vedovo cinquantenne ritorna nella sua città natale, Stoccolma, dopo anni trascorsi in provincia. E qui, stanco dell'incomprensione e dell'ipocrisia che caratterizzano i rapporti interpersonali, trova rifugio nella solitudine, che abbraccia come fosse una vecchia amica. Le stagioni si susseguono, un pianoforte suona in lontananza, i libri gli fanno compagnia, le passeggiate serali lo confortano avvolgendolo nell'oscurità e, mentre il bisogno di parlare a poco a poco si attenua, l'osservazione della gente che incrocia per strada gli ispira storie e impressioni, i quadri familiari che scorge attraverso le finestre sembrano aprirgli nuove prospettive. Intimo, perturbante, Solo è una meditazione sul ritiro dal mondo: una condizione che è sì un destino maledetto, ma al contempo genera poesia e ispirazione e, come tale, viene rivendicata quale segno distintivo dell'artista. Scritto nel 1903, Solo è un testo che torna straordinariamente attuale in un'epoca come la nostra, votata alla solitudine e all'isolamento. -
Ontologia orientata agli oggetti. Una nuova teoria del tutto
Il pensiero moderno occidentale ci ha abituati a credere che solo ciò che percepiamo è reale, che l'essere umano sia al centro del mondo e lo scopo della filosofia sia permetterci di interpretarlo. Graham Harman teorizza una nuova, provocatoria ontologia e in questo saggio, che è il suo manifesto programmatico, sintetizza e spiega i punti chiave del suo pensiero. Al cuore dell'Ontologia Orientata agli Oggetti c'è l'idea che gli oggetti - reali, immaginari, naturali, artificiali, umani e non umani - siano indipendenti gli uni dagli altri e che rientri nei compiti della filosofia indagare la loro interazione, anche quando essa avviene in assenza della percezione umana. Nata negli anni Novanta, l'Ontologia Orientata agli Oggetti dà voce alle istanze e gli interrogativi di questa nostra epoca di smarrimento e incertezza, invitando a superare l'antropocentrismo e ad estendere la riflessione filosofica al di fuori dell'uomo. Questo innovativo modello di pensiero ha saputo infiammare il dibattito culturale degli ultimi anni, trovando applicazione negli ambiti più disparati, dall'ecologia all'arte, e ha avuto una potente eco in particolare nel mondo dell'architettura. -
Il randagio e altri racconti
Scelti e tradotti dal persiano dall'iranista e islamologa Anna Vanzan, dieci racconti, finora mai pubblicati in Italia, che celebrano l'impressionante talento narrativo di Sadeq Hedayat, scrittore coltissimo e maledetto, la cui opera è ancora oggetto di censura in patria. Scritti tra il 1930 e il 1942, sono tratti da diverse raccolte e testimoniano, nella loro eterogeneità e molteplicità di stile, la ricchezza di interessi culturali e artistici dell'autore, vissuto tra l'Iran, l'India e Parigi e fine studioso della letteratura persiana. Dieci storie potentissime e stranianti, in cui prende vita il quotidiano delle masse popolari di Teheran - la piazza, il macellaio, la sala da tè, il barbiere, il miniaturista - così come la Parigi degli anni Trenta e Quaranta, fascinosa e inquieta. Una narrazione seducente, cupa e vertiginosa che ci trascina in un'atmosfera surreale, a tratti grottesca, carica di richiami al glorioso passato dell'Iran e alla sua tradizione millenaria. -
Religione e ribellione
Un anno dopo L'Outsider, l'acclamato bestseller mondiale del 1956 che segnò un'intera generazione, Colin Wilson prosegue la riflessione sul rapporto tra il genio individuale e le costrizioni sociali in un secondo saggio, ancora più audace, pensato come vero e proprio seguito del primo. Conducendoci attraverso le vite e l'opera di filosofi, scrittori e poeti come Nietzsche, Kierkegaard, Rilke, Shaw, Pascal, Swedenborg, Whitehead, Rimbaud e Scott Fitzgerald, Wilson dimostra come interrogarsi sul soprannaturale significhi impegnarsi ad affrontare domande imprescindibili per chi voglia cogliere il vero senso dell'esistenza: come posso utilizzare le mie energie e smettere di vivere a metà? Come posso ampliare la mia coscienza e diventare padrone del mio destino? Ribellandosi contro la celebrazione della mediocrità e i sistemi religiosi tradizionali, questo libro si rivolge a coloro che osano addentrarsi da soli nell'esplorazione delle proprie anime. Considerato dallo stesso Wilson un testo più profondo e completo rispetto a L'Outsider, e riscoperto soltanto di recente, Religione e ribellione conserva ancora oggi tutta la sua carica trasgressiva e vitalistica.