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Camilleri e Montalbano
Aldo Marzi in questo saggio propone alcune riflessioni sul personaggio letterario e televisivo che ha dato lustro allo scrittore siciliano Andrea Camilleri: Salvo Montalbano. L'autore ripercorre le sue caratteristiche, scruta i luoghi delle ambientazioni, l'indole dei personaggi che via via incontra e propone, infine, una linea continuativa sull'umorismo che parte da Pirandello, se non dal Pinocchio di Collodi, per passare a Totò e infine approdare a Camilleri. Nel protagonista, però, tali particolari si innestano con una serie di tratti derivanti dalla memoria, e nello specifico da quelli del padre di Camilleri stesso. Un saggio breve, che nella sua essenzialità propone diversi spunti di riflessione critica. -
L'albero dell'infanzia
Con un raffinato slancio poetico Eloisa Ticozzi traccia un intenso percorso ideale, nel quale alcuni ricordi dell'infanzia si intrecciano con il mondo inconscio che bussa costantemente alla vita per farsi riconoscere, e l'albero, sotto il quale giocava, con la sua grande valenza simbolica, ingloba l'aspetto mitico di un giardino paradisiaco, in parte perduto, in parte riacquistato o da riacquistare attraverso la memoria, quale indelebile immagine di quello stato di semplicità e di genuinità, segnato da un forte io lirico. -
La dona de cristall. La donna di cristallo
È un inno alla libertà e alla forza delle donne questa ""la donna di cristallo"""", opera che ha la profondità degli abissi e la dolcezza delle nuvole; la donna di Barceló è presente in tutta la sua fragilità che è in realtà la sua forza, in tutta la sua bellezza, tenerezza, capacità di amare e accogliere, rinfrangendo la luce come il cristallo; carnale, sensuale e spirituale al contempo: quella che è parte di ognuno di noi. (dalla Prefazione di Isabella Sordi)"" -
Zampilli della memoria. Raccolta di racconti e poesie
Sullo sfondo di un paese con una sua precisa identità, Montenero di Bisaccia, l'autore interseca la narrazione di un passato, più o meno lontano, con la rievocazione di tradizioni, di figure familiari e amici, o di gesti, aggiungendovi piccole grandi storie, contadine e paesane, come i lavori dei campi, la cerimonia di un fidanzamento, le feste. Ad ogni sezione, narrativa o poetica, si alternano fotografie storiche che riportano volti e persone, paesaggi e vecchi oggetti di uso quotidiano, fagocitati dalla civiltà industriale e intrisi di un messaggio di pace e di serenità, filtrati da amore e attenzione per la natura e per gli alberi, per i fiori e per la campagna. -
All'ombra dell'Etna
Nella Città siciliana, nell'arco temporale di pochi decenni, si muovono personaggi tipici, che danno vita a situazioni peculiari sorprendenti. La Fortuna, la superstizione, la magia degli affetti, l'amore e la violenza si fondono tra passato e presente, mantenendo sotto una superficie ossidata quei tratti indelebili di sicilianità che il tempo fatica a scalfire. -
Pirandello padre di nuovi pirandellismi
Nel panorama della letteratura novecentesca, Luigi Pirandello è stato il capostipite di sperimentalismi, di avanguardie, di innovazioni. La sua arte ha causato una rivoluzione epocale. Ci ha regalato l'antinovella parecchi anni prima di Jorge Luis Borges, il primo romanzo metaletterario con ""Suo marito"""" e il primo romanzo metafilmico con """"Si gira"""", e tanti drammi che hanno creato nuovi modi di fare teatro. Il presente lavoro, Pirandello, Padre di nuovi pirandellismi, esamina il pirandellismo di scrittori di differenti temperamenti artistici: Rosso di San Secondo, Alberto Savinio, Elsa Morante, Primo Levi, Mario Pomilio. Nelle opere di questi, si cerca di valutare tutta una serie di motivi dell'arte di Pirandello, da quelli della scissione e della molteplicità della personalità a quelli della pazzia, da quelli del teatro nel teatro a quelli della meta-scrittura. Sono autori che, attingendo con un impeto incessante all'opera dell'agrigentino, sono capaci di presentare un pirandellismo originale, saturandolo pure di freschi sperimentalismi, di inaspettati toni del comico e dell'umorismo, di singolari procedimenti della riscrittura."" -
Terra magra
Sono delle poesie, queste di Gabriela Fantato, che ribadiscono la necessità di una radicale disubbidienza di fronte alla parola che si arroga il diritto di inquadrare, classificare, inscrivere nel cerchio cupo del giudizio ciò che si dà nel mondo, scegliendo il balzo oltre la linea tracciata dal senso comune, la navigazione che mette in conto le insidie e le promesse del mare aperto. Da ogni verso ci raggiunge un bisogno profondo di raccoglimento, di distillazione dei sentimenti e dei pensieri, che non si traduce in un desiderio di fuga, di astrazione, ma che si nutre di gesti quotidiani di attenzione verso le più basilari esigenze dell'altro…La poesia di Gabriela Fantato è anche, non esibita, altissima poesia civile. Nell'Orestea di Eschilo, a un tratto Agamennone dice: ""E' natura dell'uomo calpestare chi cade."""" I versi di Terra magra hanno invece la forza e la fermezza della mano tesa per aiutare gli indifesi a rialzarsi; la parola scelta, pur nello scarto dalla lingua di ogni giorno, assomiglia sempre a quella, senza fronzoli, essenziale, per infondere coraggio, speranza anche a chi sappiamo essere senza scampo, anche quando siamo noi i primi a non riuscire a immaginare parole di salvezza per noi. Una pietas, che ha origini remote, dunque, segna tutta la raccolta della Fantato, che non si ferma sulla soglia di una contemplazione """"de loin"""", ma si fa gesto, grido, denuncia radicale, nutrita dall'indignazione per le tante ingiustizie che si moltiplicano sotto i nostri occhi, ogni giorno, creando distanze sempre più incolmabili tra la moltitudine oscura dei sommersi e le poche, inaccessibili vette, dimore dei salvati."" -
Posso essere notte
Tra finitudine e infinito si staglia la poesia di Roberto Barbari, che attraversa le pieghe del cuore e dell'uomo alla ricerca di una strada che conduca oltre il visibile. Da ogni verso trasuda la consapevolezza dell'ossimoro nel quale l'essere vive, come se questa condizione sia consustanziale al poeta, lucidamente senziente, che riesce a cogliere la diffrazione dell'interiorità. Si concentra nella parola, dunque, tutta la tensione che porta a superare gli ostacoli, a vedere oltre il limite, ma al contempo, quotidianamente, quel confine si fa sempre più visibile. Non si tratta di uno stallo, però, a nostro modo di vedere, piuttosto di una posizione privilegiata che permette di scrutare appieno la realtà. -
Rimeggiare
"Rimeggiare"""" è una silloge di 60 unità, in verso libero, che con montaliane, ideali assonanze, spontaneamente si è composta da sé nello scorrere di più di venti anni, sulla scia di ricordi e di vissuti, rivivendone le atmosfere, le motivazioni profonde, le emozioni, le riflessioni, inquadrate in una visione dell'esistere proiettata nella certezza dell'oltre. (Gabriella Drago)" -
Una strada, un quartiere, una città
Milano, le sue periferie, il passato di una città che vedeva transitare cavalli e pochissime vetture, ma che col tempo è diventata simbolo dell'industrializzazione e della modernità, sono tra i temi principali della raccolta di Mariagina Bonciani. Il candore del dettato e lo sguardo sempre teso sulla realtà emergono con chiarezza e si associano ai ricordi, agli affetti e ai sentimenti. Eppure, in questo viaggio, la malinconia affiora, ripensando alla ""vecchia"""" città vissuta, porta a scontrarsi con una certa amarezza: """"E in questo mondo / che va cambiando / io mi sento più sola""""."" -
Damnatio memoriae
Eleonora Maria Barbaro, conosciuta per la sua opera artistica-letteraria anche con gli pseudonimi Negr Art ed Etne Grevid, coniuga le parole e il colore come vasi comunicanti sui quali converge la spinta degli studi filosofici che hanno caratterizzato il suo primo percorso accademico. Numerosi i riconoscimenti ricevuti, sia in ambito pittorico che letterario. Presidente del concorso ""Ingenium volat, liber manet: vivi il libro dell'artista"""" indetto dall'Associazione NAÒS Arte&Cultura di Reggio Calabria, Damnatio Memoriae è la sua settima pubblicazione."" -
Il casale di Berto
Il Casale è un luogo reale, ma allo stesso tempo costituisce per Berto, il protagonista, l'immaginario di una vita diversa dalla consuetudine, un sogno che ha sempre cercato e mai ha trovato. La sua esuberanza, la dedizione della moglie Nina, le esistenze dei quattro figli, vengono stravolte non solo dalla frequentazione del Casale, ma anche dalla contingenza storica che vede l'avvento del fascismo. Uno spaccato dell'Italia, nel quale i personaggi sono costretti a fare i conti con se stessi e con gli eventi. Il fare libertino di Berto, però, arreca disagi all'intera famiglia e la femme fatale padrona del Casale lo risucchia in una passione travolgente, ma lo coinvolge anche in un omicidio strano e misterioso. E poi arriva la guerra. Berto è costretto ad arruolarsi. Solo a quel punto comprende quanto poco ha realizzato. Cercherà di mettere i tasselli a loro posto, ma non è detto che ci riesca. C'è, nel romanzo di Margherita Bonfrate, una doppia forza che spinge i personaggi a perdersi e a ricomporsi e poi c'è la Storia, che non fa sconti a nessuno. Un intreccio che sorprende, ma che in fondo rivela terribili verità. -
Perifrasi della caduta
"Perifrasi della caduta"""" di Giuseppe Ligresti è un canto libero di densa e quasi palpabile sofferenza. Leggendolo, si ha come l'impressione che il tema dominante sia la fragilità transeunte di tutte le illusioni umane, la """"caduta"""", appunto. C'è un precipitare continuo che svela la crudezza del reale attraverso la polimorfica ricchezza delle immagini. Ecco lo sdoganamento delle guerre, anche in zone dimenticate... Una denuncia costante dell'ipocrisia umana che poggia i piedi su sentieri fragili. Su tutto aleggia un senso costante e fondamentale di lucida consapevolezza anti-antropocentrica che esalta leopardianamente la forza della natura rispetto alla piccolezza degli uomini. (Mary Blindflowers)" -
Io sono Asia la Vistrè
Eravamo arrivati davanti al grande cancello e lei si avvicinò all'insegna della casa che il nonno aveva attaccato a un vecchio portoncino mezzo tarlato che chiudeva chissà quale ingresso nei tempi passati. Era stata quasi del tutto coperta dai tralci del glicine che ogni primavera rifiorivano di grappoli violacei e profumati e si allungavano attorcigliandosi sempre più su se stessi. Asia accarezzò il disegno ormai sbiadito dove la nonna aveva dipinto la casa diroccata col suo cipresso come l'avevano vista la prima volta. Ogni anno mio padre lo ricolorava ma l'inverno lo scoloriva di nuovo e i nostri nomi scritti sulle nuvole si percepivano appena. Asia sorrise. ""È così bella quest'insegna… e ricordo quanto la nonna ne fosse orgogliosa""""."" -
Di mare e di ginestre
"In un mondo distratto e superficiale c'è bisogno di qualcosa di più profondo, di andare alla ricerca dell'essenziale per ristabilire il rapporto con la natura nel silenzio che, vibrando intorno, avvolge ogni cosa e amplifica il vuoto. È quello che ha fatto e ci invita a fare Rosa Maria Di Salvatore, fine haijin impegnata in questa ricerca, consapevole del tempo che passa lasciando la sua impronta sulle cose: una patina che non oscura la loro bellezza, ma la impreziosisce (sabi)."""" (dalla Prefazione di Cinzia Pitingaro)" -
Coltivatori di memorie storiche e di sentimenti in ansia. (Le grandi attese)
"La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano"""": partendo da tale idea di Robert Schuman, Vincenzo Calce propone progetti e sperimentazioni utili per l'obiettivo, anche se nella realtà spesso le aspettative si arenano tra i meandri della burocrazia che trova nella pandemia e nella guerra russo-ucraina una giustifica alla lentezza. In attesa nasce dal cuore e dalla mente l'iniziativa per fermare le guerre e prevenirle, oltre che limitare ogni forma di violenza e di corruzione." -
La farfalla
Crogiolo di tempo passato, di tempo presente, di terra lavorata, di natura solenne… Una scrittura non contorta, immediata, che lascia numerose tracce da seguire, per scoprire aspetti presenti e persistenti delle nostre vite. -
Guardarsi dentro... Per scoprirsi fuori
Come la corrente di un fiume che serpeggia per lunghi tratti nelle profondità carsiche finisce per sbucare impetuosa in superficie, così il sentimento poetico non può trattenersi nell'intimo della persona, ma ha bisogno di scaturire in versi fluenti con un carico di emozioni. La poesia è acqua viva che, dopo un corso torbido e tumultuoso, trova la limpidezza sulla quale riflettono le stelle… Fermarsi a leggere i semplici versi di questo libro permetterà di rivivere attimi ed eventi del nostro passato e di sognare il futuro che speriamo; infatti, in molte pagine ritroveremo il nostro vissuto e le nostre aspirazioni. (dalla Prefazione di Mario Sasso) -
Vincoli
L'opera di Maria Rita Calabrese considera il vincolo in relazione al debito, o presunto tale, che un figlio dovrebbe avere nei confronti del genitore. L'atto unico, però, non è semplicemente una riflessione sociologica sugli effetti e sui loro legami, ma diventa una meditazione ampia e complessa sulla libertà, sull'individualità, sull'amore che esiste anche nella frattura… Un'opera breve che contiene una molteplicità di riflessioni e legge il mondo contemporaneo attraverso una prospettiva non solo generazionale, ma scava nella profondità dell'essere umano. -
La virtù che ci rende meschini
Da una carrellata di ""forse"""", Roberto Barbari trae spunto per valutare il concetto di obbedienza cieca, tipica dell'uomo, a tutto ciò che non si oppone all'abitudine. Ogni epoca, infatti, ha un'abitudine attraverso la quale consolarsi: la nostra è la comodità del Mercato, che ci ha consegnato l'illusione di essere tutti uguali, attraverso l'ostentazione e l'apparenza… E, forse, la fine dell'emergenza sanitaria per il Covid19 è arrivata proprio quando le differenze abissali stavano venendo fuori, riconsegnandoci gradualmente all'abitudine dell'apparenza, del riscatto sociale che ci permette di indebitarci per possedere qualcosa che non ci si può comprare, e all'edonismo di questo circo che è la società in cui viviamo.""