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Paura di volare
Il racconto esuberante e sincero delle avventure, e disavventure, sessuali di Isadora, con le sue osservazioni penetranti su matrimonio, maternità e ambizione, continua oggi a provocare e ispirare, restando un'icona della scoperta di sé e dell'emancipazione femminile.«Ho il presentimento che questo libro diventerà un caso letterario, e che grazie a esso le donne troveranno la loro voce e ci regaleranno indimenticabili romanzi sul sesso, la vita, la gioia e l'avventura» – Henry Miller«Supera i confini della letteratura femminile diventando un ""Ulisse"""" dei giorni nostri, con un Bloom donna che inciampa e annaspa, ma che alla fine riesce a cavarsela» – The Wall Street JournalPubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1973, Paura di volare ha destato da subito scalpore, alimentando le fantasie dei lettori e infiammando il dibattito sul sesso e le donne. John Updike ha scritto che Isadora Wing «riserva al corpo maschile più parole gentili di ogni altro autore dai tempi di Fanny Hill». Il racconto esuberante e sincero delle avventure, e disavventure, sessuali di Isadora, con le sue osservazioni penetranti su matrimonio, maternità e ambizione, continua oggi a provocare e ispirare, restando un'icona della scoperta di sé e dell'emancipazione femminile. Prefazione di Lidia Ravera. Postfazione di Mario Andreose."" -
Diario futile di un signore di mezza età
Un testo traboccante di slogan, flash, nonsensi, finti ricordi, amnesie autentiche, voci notturne, folgorazioni gratuite, frasi inutilmente profonde, parapoesie, similpensieri, giochetti di parole: insomma tutto quello che, poco a poco, ha occupato lo spazio del teleschermo, cercando di omologarci in preda al luogo comune. Un messaggio che Marchesi ci ha lanciato dall'altra sponda, l'ultima spiaggia dell'umana intelligenza, invitandoci paradossalmente a dedicarci più al futile che al presunto funzionalismo di questo mondo. Prefazione di Guido Clericetti. -
Il futuro è nostro. Filosofia dell'azione
Il sistema economico in cui viviamo, a differenza dei regimi del passato, non pretende di essere perfetto: semplicemente nega l'esistenza di alternative. Per la prima volta il potere non manifesta le proprie qualità, ma fa vanto del proprio carattere inevitabile. Il nuovo saggio di Diego Fusaro è un colpo di frusta alla retorica della realtà come situazione immutabile, all'abitudine di prenderne atto anziché costruirne una migliore. Si impone così il principale comandamento del monoteismo del mercato: ""non avrai altra società all'infuori di questa!"""". Il primo compito di una filosofia resistente è quindi ripensare il mondo come storia e come possibilità, creare le condizioni per cui gli uomini si riscoprano appassionati ribelli in cerca di un futuro diverso e migliore. A partire da questo pensiero in rivolta, si può combattere il fanatismo dell'economia: e, di qui, tornare a lottare in vista di una più giusta """"città futura"""", un luogo comune di umanità in cui ciascuno sia ugualmente libero rispetto a tutti gli altri."" -
Saggi
I ""Saggi"""" di Montaigne non sono un breviario di saggezza ben temperata, un prontuario di morale salutifera, ma lo specchio delle paure e delle difese di un essere che si scopre frammentario e diversificato. È infatti Montaigne stesso il soggetto di questo libro: soggetto mutevole, di cui appunto non l'essere si può descrivere, ma solo il passaggio, e un passaggio """"di giorno in giorno, di minuto in minuto"""", adattando la descrizione al momento. Con alcuni secoli di anticipo sulle ricerche della psicologia, Montaigne sperimenta come la personalità sia un aggregato provvisorio, incomprensibile e affascinante, di soggetti istantanei, un mosaico di io che variano secondo le contingenze. Non per nulla i """"Saggi"""" sono un'opera in divenire, in continua trasformazione. I due libri consegnati al tipografo per la prima volta nel 1580 (e ristampati con alcune aggiunte nel 1582), nella successiva edizione del 1588 si trovano accresciuti d'un terzo libro, non solo, ma intarsiati di più di seicento addizioni: via via che l'io muta - senza peraltro rinnegare la sua forma precedente - l'opera, sosia dell'io, dovrà mimarne le metamorfosi. In edizione tascabile la nuova traduzione di Fausta Garavini, condotta sul testo stabilito da André Tournon e con un ricco apparato di commento, che fanno di questo volume un contributoper apprezzare la modernità della scrittura dei """"Saggi""""."" -
Razza e destino
Ogni comunità dà vita a una storia che si sviluppa nel tempo. Trasformarla in razza significa bloccarla in un passato senza presente né avvenire, condannarla a diventare una razza senza storia con un destino assegnato e fissato una volta per tutte. I gruppi definiti come ""razze"""" diventano immobili della storia, incapaci del minimo cambiamento sociale, religioso, economico o politico. A quanti sono rinchiusi in questo cerchio magico senza possibilità d'uscita, è come se dicessimo: """"Voi resterete sempre gli stessi."""" Nell'età del colonialismo, tra XIX e XX secolo, le scienze si sono occupate di pensare, classificare, legittimare le """"razze umane"""": la storia del pensiero degli ultimi cinquant'anni è stata capace di riscattarsi? Maurice Olender conduce il lettore tra le ombre che questa idea proietta fino ai giorni nostri, e nella prefazione a questa edizione italiana presenta un primo approccio storiografico alle """"figure metafisiche della razza"""" che emergono dai """"Quaderni neri"""", ancora in parte inediti, di Martin Heidegger."" -
Il teatro dei secoli d'oro. Testo spagnolo a fronte. Vol. 1
Tra la seconda metà del Cinquecento e la prima del Seicento, la Spagna conosce un'eccezionale stagione letteraria: ""Secoli d'Oro"""" segnati, particolarmente, da una straordinaria """"spettacolarità"""" che investe, allo stesso titolo, il palcoscenico e la vita. Nei due volumi della nostra collana - coordinati da Maria Grazia Profeti - sono raccolte le opere principali dei più geniali commediografi spagnoli di tutti i tempi. In questo primo tomo figurano ben dieci commedie: cinque di Lope de Vega (La dama sciocca, I capricci di Belisa, Fuente Ovejuna, il cavaliere di Olmedo, Non è vendetta il castigo), quattro di Tirso de Molina (Il timido a Palazzo, Don Gil dalle calze verdi, Dannato perché incredulo, L'ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra) e una di Cervantes (La spassosa). Tutte le pièces - oltre ad avere il testo spagnolo a fronte - sono dotate di traduzioni in versi, di introduzioni, di note e di relativa bibliografia. Il lettore potrà così avere a disposizione alcuni dei testi che hanno reso celebre in Europa il teatro del Siglo de Oro."" -
La mucca volante
Nel cortile della scuola compare un giorno una lunga striscia rossa e bianca per tenere lontani i bambini da qualcosa che non devono vedere. Dopo cena, complici il nonno e il cane Macchia, Leo indaga: e scopre una mucca gonfia come un pallone, immobile, silenziosa. Il giorno dopo la mucca non ce più. Nessuno ne parla. L'indagine sembra archiviata quando Leo si ritrova con sei alleati curiosi quanto lui (a cui si aggiunge Giulia dalla frangetta tagliata), decisi a saperne di più anche su un'altra misteriosa sparizione, quella della maestra Pompelmo, avvenuta anni prima. Non resta che mettere insieme gli indizi e andare fino in fondo, nei sotterranei della scuola. Contro le bugie dei grandi, contro i loro divieti, contro certi segreti, per sapere la verità. Età di lettura: da 10 anni. -
Il portinaio del diavolo. Occhiali e altre inquietudini
"Cominciai ad avvertire l'inquietudine che quegli occhiali mi avevano seminato nel momento in cui, nella mia camera, mi ritrovai a disegnarli. Più volte, sullo stesso foglio; sicché ne venne un campo di occhiali come di meloni: grandi, piccoli, appena accennati, vuoti di lenti, con le lenti [...]. Uno strano disegno, tra quelli che faccio di solito: e chi lo vedesse senza conoscere queste pagine, forse penserebbe sia venuto fuori in margine a una lettura di Spinoza, che fabbricava occhiali di quel tipo; o che fossi rimasto impressionato degli occhiali di don Antonio de Solis, in quel ritratto che adorna il frontespizio della edizione settecentesca della sua 'Istoria della conquista del Messico'; o che avessi studiato di illustrare i versi di quel poeta arabo-siculo sulle lenti. Ed ecco che in questo momento, mentre scrivo, il fatto di ricordare queste immagini (immagini vere e proprie e immagini di parole) mi sorprende e aggiunge inquietudine all'inquietudine. Com'è che così nitidamente vedo Spinoza nella sua bottega di ottico, l'ombra della sera, le lenti come piccoli laghi in un paesaggio di manoscritti, tra le selve delle parole scritte [...]; che così nitidamente ricordo il ritratto di don Antonio, e i versi di Ibn Hamdîs? Non c'è qualcosa, nelle lenti, negli occhiali, che mi suscita, remoto, imprecisabile, un senso di stupore e insieme di apprensione?"""" (Leonardo Sciascia, """"Todo modo"""", 1974)" -
Vita migliore
"Vita migliore"""" racconta di Deki, un ragazzo serbo che all'inizio della storia ha dodici anni e mezzo e poco alla volta diventa adolescente, ma parla anche dell'Ingegnere suo padre, di Sve sua madre, della sua nonna-vampiro, e di Ivana, di Milica, di Uros il Piccolo, di Scabbia, di Mihailo. Racconta del quartiere 62° nord della Nuova Belgrado, dei ragazzi che vivono nei palazzoni grigi costruiti dal regime titoista e passano i pomeriggi sui cubi di cemento nei cortili tra un edificio e l'altro. Racconta dell'amicizia, del senso di appartenenza. Racconta della scoperta del sesso, di palpeggiamenti e innamoramenti, di inseguimenti, di estati arroventate, di bagni nel fiume Sava, della ricerca di un'identità difficile da trovare e ancora più da conservare. Racconta di una generazione che cresce tra le rovine di un sistema totalitario, molto più coinvolta nelle rivalità tra i diversi quartieri che nei conflitti interetnici e di religione. Racconta del Maresciallo Tito, in pagine esilaranti che si inseriscono tra le vicende del protagonista. Racconta della violenza latente, di ragazzoni che girano per i quartieri periferici con le pistole sotto il golf in cerca di pretesti per usarle. Racconta delle conseguenze della guerra. Con una nota di Andrea De Carlo." -
Tu non nascesti audace
I segreti di un diario interrotto alla vigilia della prima guerra mondiale, i fantasmi di una villa patrizia durante gli ultimi mesi della seconda, le farneticazioni di un misterioso ficcanaso che abita su un lampadario. Per evocare in tono leggero e beffardo cinquant'anni di disastri europei. Protagonista un gentiluomo indolente alle prese con due amanti, con sfollati litigiosi che gli occupano la casa avita, un prete d'assalto, sovversivi maldestri che sfidano i caporioni di Salò. Fino a un colpo di scena che solo il caso è capace d'inventare. -
Il viaggiatore senza scopo
"Nel Regno Unito e non solo parlare di Dickens è come parlare di Alessandro Manzoni in Italia: quasi un Padre della Patria. (...) 'Il viaggiatore senza scopo'"""", 'The Unconventional traveller', oltre alla bizzaria del titolo che fissa una differenza, per quel tempo significativa, tra il 'commesso viaggiatore' e quello che adesso chiameremmo il 'turista culturale', rappresenta un diario fedele e anche interessante dei gusti e delle attenzioni umane e ambientali di Dickens. Colpisce, ancora una volta, l'impronta dickensiana di voler rappresentare, attraverso la narrazione, il gusto diffuso del suo tempo. Charles Dickens, il quale attraversa con la sua penna leggera e talora ironica città e campagne, terra e mare, uomini e donne, giovani e vecchi, gentiluomini e briganti. A tutti e di tutti fa un ritratto e racconta la sua storia, talora sciogliendo nodi culturali e storici, talora apponendo la sua cifra narrativa e personale, intrigante, ma inestricabile. Non siamo davanti ad un libro di viaggio, bensì al diario di un viaggiatore: la differenza è sostanziale. Il primo dovrebbe lasciare nel suo lettore il desiderio di ripercorrere quell'itinerario per scoprirne segreti e bugie, curiosità e banalizzazioni, il diario è invece un unicum, una testimonianza di vita e un atto d'amore."""" (Giovanni Puglisi)" -
«Faccio il prete, mi piace»
"La grandezza misericordiosa di questo pontefice si misura nel suo rapporto con gli altri, nella sua ostinazione a continuare a voler fare il prete, di persona, al telefono, in tutti i modi.""""" -
Terre rare
Nel giro di ventiquattro ore un uomo perde il controllo della propria vita: fa un grave errore sul lavoro, gli viene sequestrata la patente, trova l'ufficio sigillato dalla Finanza, scopre che il suo socio è fuggito lasciandolo nei guai, rompe definitivamente con la sua compagna - e nel frattempo sua figlia è scappata da casa. Credendosi braccato, fugge a sua volta, alla cieca, ma lo sfacelo cui si è di colpo ridotta la sua vita, man mano che egli lo affronta, si rivela sempre più chiaramente un approdo, fatale e familiare - secondo una mappa interiore che era stata tenacemente rimossa. Quest'uomo è Pietro Paladini, l'eroe immobile di ""Caos calmo"""", che nove anni dopo ritroviamo nella situazione opposta, roso dall'ansia e senza più un posto dove stare, costretto a vagare alla ricerca di quella pace improvvisamente perduta, o meglio - e questa sarà la sua scoperta - mai veramente avuta. La rimozione, la fuga, la famiglia che si disgrega, il confuso declino dell'Occidente, lo sforzo tragicomico di restare onesti in un tempo che spinge continuamente verso l'illegalità - e poi, di colpo, la verità. Alla fine di """"Caos calmo"""" Paladini rispondeva a un celebre verso di Dylan Thomas affermando che """"la palla che lanciammo giocando nel parco è tornata giù da un pezzo. Dobbiamo smettere di aspettarla"""". Si sbagliava, la palla era ancora per aria. Torna giù ora, in """"Terre rare""""."" -
Cuore primitivo
Mara Abbiati, scultrice di grandi gatti in pietra, e suo marito Craig Nolan, famoso antropologo inglese, hanno una piccola casa di vacanza vicino a Canciale, paesino ligure arrampicato tra il mare e l'Appennino. Un mattino d'estate Craig sale sul tetto per controllare da dove sia entrata la pioggia di un temporale estivo, e ci cade attraverso, quasi spezzandosi una gamba. Alla disperata ricerca di qualcuno che gli aggiusti la casa, vengono in contatto con Ivo Zanovelli, un costruttore con molte ombre nella vita. Nel corso di pochi giorni di un luglio incandescente l'equilibrio già precario di ognuno dei tre si rompe, e fa emergere con violenza dubbi, contraddizioni, desideri fino a quel momento dormienti. In ""Cuore primitivo"""", il suo diciottesimo romanzo, Andrea De Carlo utilizza le tecniche di spostamento della prospettiva sviluppate in """"Giro di vento"""", """"Leielui"""" e """"Villa Metaphora, per raccontare a capitoli alterni le ragioni dei tre protagonisti in tutta la loro complessa, incontrollabile verità."" -
Come un chiodo nel muro
Una settimana, non di più, ma in nero. Questa è la durata della strana storia di un maturo avvocato penalista, Giustino Salvato. Apprezzato nel lavoro, molto legato al padre vedovo, alla sorella divorziata e al nipote Lorenzo, che lo adora come un dio, Giustino va soggetto a frequenti crisi di rabbia, che rendono difficoltosi i suoi rapporti con le persone. Un giorno gli viene proposto un nuovo caso: un altro avvocato, certo Scotto, è stato ammazzato, e la vedova è tra i sospettati e chiede la sua assistenza. Giustino accetta di riceverla, e scopre che si tratta di Giorgia, una sua ex, la prima ragazza con cui ha fatto l'amore. Giorgia si dichiara subito colpevole: ha ucciso il marito con premeditazione, per gelosia. Giustino vorrebbe rifiutare l'incarico, ma nello stesso tempo si sente attratto dalla donna, che lo costringerà a guardare nel profondo dei suoi segreti più intimi. Le conseguenze saranno gravi e solo grazie al suo istinto si potrà salvare dai pericoli che si troverà ad affrontare. Tony Laudadio prosegue la sua incursione nei territori del giallo, con un'insolita attenzione ai moventi interiori dei personaggi, creature in carne e ossa che escono dalla pagina con l'imprevedibilità e le sfaccettature delle loro vite violente. -
Pura
1785. Nel cuore profondo di Parigi, l'antico cimitero degli Innocenti è ormai fatiscente, al punto da creare problemi di salute pubblica, soprattutto per chi vive nelle sue vicinanze. Per questo il re decide di affidare al giovane ingegnere Jean-Baptiste Baratte il compito, davvero immane, di demolirlo. Sulle prime, Baratte vede in questo lavoro una splendida opportunità per spazzar via il fardello del passato e aprire le porte al futuro: un compito adatto a un uomo moderno come lui, un illuminato dalla Ragione. Ma si tratta di scendere nelle viscere della città, tra i suoi figli più umili; si tratta di avvicinarsi a un'umanità che di solito sta nell'ombra: organisti, preti pazzi, locandieri, minatori del nord, prostitute. Una dura scuola di vita per un ingegnere alle prime armi, ignaro dei costumi del popolo e delle sue superstizioni e leggende. Ma una ragazzina gli farà da guida, e una giovane donna gli farà scoprire, accanto al regno della distruzione, quanto si possa essere sensibili, in ogni situazione, al richiamo dell'amore. -
Donna felicemente sposata cerca uomo felicemente sposato
Superati (anche se non sappiamo esattamente da quanto!) i cinquanta, Vanessa Wonderman si divide tra le cure ai genitori anziani, una figlia incinta da accompagnare alle periodiche visite mediche e un marito, Asher, di quindici anni più anziano di lei, meno abile a soddisfare il desiderio ancora vivo di Vanessa. Con gli anni dei suoi successi come attrice alle spalle, Vanessa inizia a comprendere che tutto sommato gli inizi sono facili, mentre i finali possono rivelarsi assai più complicati. Che la fonte delle sue fantasie giovanili possa essere colmata da Zipless.com? un sito ispirato dai libri della sua migliore amica, Isadora Wing, e che promette incontri ""senza impegno"""" che daranno a Vanessa la possibilità di provare qualsiasi esperienza."" -
Lo Hobbit. La battaglia dei cinque eserciti. Guida ufficiale al film. Ediz. illustrata
Mentre la trilogia dello Hobbit sta per raggiungere il culmine, scoprite come è stato possibile vincere l'epica battaglia cinematografica attraverso le interviste esclusive al regista Peter Jackson e agli attori Ian McKelIen, Richard Armitage, Cate Blanchett e Christopher Lee, nonché ai principali realizzatori e ai nuovi membri del cast, tra cui Billy Connolly nei panni del nano Dain Piediferro e Benedict Cumberbatch, che svela gli oscuri segreti del suo ruolo di perfido Negromante. Riccamente illustrato con centinaia di immagini dietro le quinte di attori, creature, set e location, nonché con disegni preparatori e numerose sequenze di effetti speciali, questa guida è il vademecum al capitolo conclusivo dell'acclamata trilogia. -
Lo Hobbit. La battaglia dei cinque eserciti. Il racconto del film. Ediz. illustrata
Con un'introduzione di Sir Ian McKellen, l'ultimo complemento ufficiale della serie narra la desolazione di Smaug il Magnifico e la rovina della Battaglia dei Cinque Eserciti. Distrutta la Città del Lago, i suoi abitanti si ritrovano a vagare per le rovine di Dale, sperando che Bard li aiuti a ricostruire le loro vite. Sconfortati, tutti gli occhi si rivolgono alla Montagna Solitaria e alla promessa del pagamento di un debito. Sotto la guida di Sauron, Azog il Profanatore si prepara a scatenare un esercito mostruoso, di quelli che la Terza Era non ha mai visto. L'unica speranza è un'alleanza tra i popoli liberi della Terra di Mezzo nella lotta contro il male, e Bilbo Baggins ha con sé qualcosa di risolutivo per poter giungere a un accordo... Seguite l'ultimo viaggio della Compagnia di Thorin Scudodiquercia mentre la battaglia per l'immensa ricchezza della Montagna Solitaria imperversa fino a una conclusione devastante. -
Lo Hobbit. La battaglia dei cinque eserciti. Cronache dal set V
Scoprite come è stata architettata la battaglia per la Montagna Solitaria, come sono stati ideati i suoi eserciti e plasmati i suoi paesaggi attraverso i resoconti e i commenti dei membri dei team creativi da premio Oscar di 3Foot7, Weta Digital e Weta Workshop. Dalla Città del Lago a Dol Guldur, fino a Dale e a Collecorvo, ogni sezione è riccamente illustrata con disegni di creature, costumi, armature, oggetti di scena e ambienti selezionati dagli stessi artisti all'interno dell'immenso tesoro di opere d'arte generate per il film. Scritto da Daniel Falconer, senior concept designer, con prefazione del costumista Bob Buck e introduzione del concept art director nonché leggendario artista tolkeniano John Howe, questo quinto volume della serie ""Lo Hobbit: Cronache dal set"""" è stato realizzato in stretta collaborazione con i principali componenti del team creativo della produzione, in modo da garantire un complemento al film più completo e fedele possibile.""