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Divorati
Nomadi freelance ossessionati dalla tecnologia, Nathan e Naomi sono una coppia di fotogiornalisti alla costante ricerca di argomenti scabrosi che maneggiano con la disinvoltura dell'informazione nell'era dei social. Naomi, specializzata in cronaca nera, si appassiona alla vicenda di due affascinanti intellettuali francesi, Célestine e Aristide Arosteguy. Célestine è stata trovata morta e orrendamente mutilata nel suo appartamento parigino: la polizia sospetta che sia stato proprio il marito, al momento irreperibile, a ucciderla. E a divorare parti del suo corpo. Nel frattempo Nathan, che scrive di argomenti medici, si trova a Budapest per realizzare un pezzo su un controverso chirurgo. Quando scopre di aver contratto una rara malattia venerea, Nathan decide di volare a Toronto per incontrare il suo scopritore, il vecchio dottor Roiphe. Naomi, intanto, si mette alla ricerca di Aristide. Quale oscuro intreccio lega le due storie? Quale destino attende i due spregiudicati giornalisti? ""Divorati"""" è il primo romanzo di David Cronenberg, incalzante e provocatorio, efferato e ironico, un'ossessione di corpi e oggetti, sessualità estreme, cospirazioni internazionali."" -
Hell's Angel
Chi erano davvero gli Hell's Angels, i leggendari motociclisti celebrati da Allen Ginsberg che negli anni sessanta terrorizzavano l'America con le loro scorribande? Era il 1965, e per scoprirlo Thompson si comprò una moto e per quasi un anno visse con loro, accompagnandoli nelle corse assordanti lungo la costa californiana, condividendone lo spirito anarchico e libertario. Tra risse e bevute si convertì alla ""mistica della motocicletta"""", prendendo nota delle brutalità e delle stravaganze sessuali cui assisteva. Il risultato è una narrazione molto diversa da quella che ne fecero le isteriche cronache giornalistiche dell'epoca: un ritratto veritiero dello stile di vita e della filosofia dei primi bikers, parte integrante di un'epoca della storia americana in cui stavano emergendo con forza le controculture, il pacifismo e il dissenso verso il potere."" -
Cronache del rum
Fine anni cinquanta. Paul Kemp ha trent'anni e lascia New York per Porto Rico sperando di dare nuovo impulso a una asfittica carriera letteraria e seguire le orme dei suoi idoli: Hemingway e Fitzgerald. Si ritrova però nella calda e deprimente redazione del ""San Juan Daily News"""" a scribacchiare fiacchi articoli in mezzo a colleghi sfaccendati e rum che scorre a fiumi. E quando conosce Moberg, un giornalista scombinato e perennemente sbronzo, inizia un folle, delirante sodalizio all'insegna di scorribande etiliche, avventure erotiche e scoop che non si realizzano mai. In una vertiginosa girandola di eventi verrà catapultato in un mondo fatto di corruzione e avidità dove tutto è permesso, perfino l'omicidio."" -
Vittorio De Sica. Un maestro chiaro e sincero
"Sono nato a Sora, il 7 luglio 1901, dunque sono ciociaro, anzi cafone."""" Così si presentava Vittorio De Sica, padre del neorealismo e tra i più celebrati registi e interpreti cinematografici in Italia e nel mondo. Dalla giovinezza trascorsa in """"una tragica e aristocratica povertà"""" alla gavetta nei teatri di prosa e all'approdo al mondo del cinema, queste pagine ricche di aneddoti e gustosi retroscena ripercorrono la vita e la carriera di un personaggio straordinario i cui film hanno segnato un'epoca. Figura geniale e contraddittoria, dedita ai vizi quanto agli affetti familiari, la storia di De Sica si intreccia con icone del calibro di Luchino Visconti, Totò, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Alberto Sordi. Ma è dal sodalizio con Cesare Zavattini che nel dopoguerra nascono i capolavori che lo consacrano nel pantheon dei grandi registi: """"Sciuscià"""", """"Ladri di biciclette"""", """"Miracolo a Milano"""", """"Umberto D."""", raccontano magistralmente gli albori dell'Italia democratica dal punto di vista dei deboli, di coloro che sono tagliati fuori dal cosiddetto """"miracolo economico"""". E, finita inesorabilmente la stagione del neorealisrno, sa reinventarsi mettendo la sua sensibilità artistica al servizio di grandi interpreti e di produzioni come """"La ciociara, ieri, oggi, domani"""" e """"Matrimonio all'italiana"""". Dando vita a personaggi che hanno saputo raccontare un'Italia tragica e intensa, costantemente sospesa tra la goliardia e l'amarezza." -
Diario in pubblico
"Diario in pubblico"""", autobiografia e insieme romanzo militante, mostra """"gli argomenti agitazione culturale in Italia"""" attraverso la vivacità intellettuale di un grande protagonista del Novecento. Questa edizione ricompone i vari Frammenti della storia editoriale del Diario pubblicati sotto l'egida di Italo Calvino. Si completa così un grande affresco letterario che comprende autori italiani come Gadda e Montale, i maestri stranieri come Defoe e Melville, l'impegno antifascista, la letteratura americana di Faulkner ed Eliot, l'impegno editoriale e civile del dopoguerra." -
Finché non saremo liberi. Iran. La mia lotta per i diritti umani
Shirin Ebadi, la prima donna musulmana a ricevere il Premio Nobel per la Pace, ha ispirato milioni di persone nel mondo con il suo impegno da avvocato per i diritti umani, difendendo soprattutto le donne e i bambini dal brutale regime iraniano. Per questo il governo ha cercato di ostacolarla in tutti i modi, ha intercettato le sue telefonate, ha messo sotto sorveglianza il suo ufficio, l'ha fatta pedinare, ha minacciato lei e i suoi cari con metodi violenti e indicibili. Oggi Shirin Ebadi ci racconta la sua storia di coraggio e di ribellione contro un potere intenzionato a portarle via lutto - il matrimonio, gli amici, i colleghi, la casa, la carriera, persino il Premio Nobel - ma che non è riuscito a intaccare il suo spirito combattivo e la sua speranza di giustizia e di un futuro migliore: ""è per amore dell'Iran e del suo popolo, delle sue potenzialità e della sua grandezza; che ho intrapreso ogni singolo passo di questo viaggio. E so che un giorno gli iraniani troveranno la loro strada per la libertà e la giustizia che meritano."""" """"Finché non saremo liberi"""" è il racconto incredibile di una donna che non si arrenderà mai, non importa quali rischi dovrà correre: un esempio per tutti, che insegna il coraggio di lottare per le proprie convinzioni."" -
Ucciderò i mostri per te. Ediz. illustrata
Che cosa succederebbe se esistesse un mondo di mostri che è il rovescio del nostro? E se questi mostri si mettessero a saltare tutti insieme? Le risposte sono dentro questo libro. Vieni? Età di lettura: da 5 anni. -
Parole armate. Quello che l'ISIS ci dice. E che noi non capiamo
Il salafismo jihadista e la sua incarnazione armata, il Califfato, hanno dichiarato una guerra planetaria di comunicazione e soprattutto di persuasione di massa. Dopo gli attacchi di Parigi il potere retorico persuasivo dell'ISIS è sotto gli occhi di tutti. Ma abbiamo davvero capito come funziona una retorica militante efficace? Basandosi su una documentazione ricca, dettagliata e spesso del tutto inedita, Philippe-Joseph Salazar analizza i punti di forza del linguaggio della propaganda jihadista, mostrando di contro la debolezza dei discorsi dell'Occidente, disarmato contro lo stile del Califfato: il nostro linguaggio politico è sterile in confronto, ""banale sul piano retorico e poeticamente deficitario"""". Il nostro contrattacco armato non sarà sufficiente: per vincere l'avversario bisognerà """"pensare islamico, parlare islamico, argomentare islamico""""."" -
Il meteorologo
Finalista Premio Letterario Bonari Lattes Grinzane 2017rnrnIl suo mondo era fatto di nuvole. Gli aerei si basavano sulle sue previsioni per atterrare, le navi per farsi strada tra i ghiacci, i trattori per poter lavorare la terra. Aleksej Feodos'evic Vangengejm era il meteorologo dell'Unione Sovietica. Nato in una famiglia della piccola nobiltà, abbracciò la rivoluzione e pose il proprio talento al servizio di quello che gli sembrava un grande ideale. Quando iniziò la conquista dello spazio sognò di addomesticare l'energia del sole e dei venti in nome del socialismo. Ma nel 1934 venne accusato di tradimento e fu rinchiuso nel primo dei gulag. Da allora la sua vita, come quella di milioni di altre vittime del regime sovietico, fu segnata. Negli anni di prigionia, fino a quando fu giustiziato nel 1937, scrisse alla figlia messaggi fitti di disegni, erbari, indovinelli. Proprio la scoperta di questa corrispondenza con una bambina che Vangengejm non avrebbe mai rivisto ha indotto Olivier Rolin a raccontare in tono sobrio e preciso, attenendosi ai fatti, la storia di un uomo che è anche la storia di un tempo feroce, un tempo di promesse non mantenute. ""Non era un genio scientifico né un grande poeta, era per certi versi un uomo ordinario, ma era innocente."""""" -
Mai avuto una famiglia
Una casa. Una famiglia. Tutto ciò che June Reid ha di più caro le viene strappato da uno spaventoso incidente a cui lei sola sopravvive. Ed ecco che le decorazioni di fiori pronte per la festa di nozze della figlia diventano corone, l'aspettativa per il nuovo inizio si fa lutto, il futuro si trasforma in un passato prossimo ingombrante e doloroso. June volta le spalle a tutto questo e fugge. Si fermerà solo sulla riva dell'oceano, alla fine di un viaggio alla cieca che la conduce nel luogo in cui una giovane coppia si è promessa felicità e un'altra coppia la felicità se l'è presa e la coltiva nella vita di ogni giorno. Proprio come quella di June, tutte le voci che animano questo romanzo parlano di verità da disseppellire e perdite o assenze con cui convivere. È una storia costruita alla rovescia: l'epilogo ci è chiaro fin dalle prime pagine, e poi andiamo a ritroso nel tempo, seguendo i fili di ciascun racconto, per arrivare ai nodi, all'essenza complicata di tutte le famiglie del mondo. -
Tre volte noi
Si sono conosciuti per caso in una strada di Cambridge e tra loro è scattata una scintilla destinata a durare per sempre. Ma il seguito della storia è tutto da scrivere: si innamoreranno follemente o ciascuno seguirà la propria strada? Si baceranno oppure no? Si sposeranno senza perdere tempo o trascorreranno solo qualche settimana insieme prima di lasciarsi? ""Tre volte noi"""", il romanzo d'esordio di Laura Barnett, ci proietta in una realtà magica e coinvolgente, ci suggerisce ipotesi come hanno fatto altre storie, da """"Un giorno"""" a """"Vita dopo vita"""". Un racconto di possibilità che scorre dagli anni sessanta ad oggi e ci dice che anche le scelte più insignificanti possono cambiare il corso della nostra vita."" -
L' eroe e la maga
Nella letteratura di tutti i tempi, da Omero a Virgilio, da Ariosto a Tasso, due figure interpretano variazioni di una stessa danza: si inseguono, si avvicinano, si corteggiano, si tradiscono, si abbandonano. L'eroe, l'uomo responsabile delle vite altrui, chiamato dal destino a compiere grandi imprese, si lascia salvare dalla bellezza, cullandosi nel piacere sottile della stasi. La maga lo accoglie e lo ama, rendendolo temporaneamente sordo al richiamo imperioso del mondo. Ma l'eroe non decide nulla per sé, obbedisce a un volere superiore, e la maga, dopo essersi presa il meglio di lui e averlo blandito e vezzeggiato, è condannata a lasciarlo andare. La solitudine per tutti e due è la fine della storia: l'eroe sarà costretto ad abbandonare l'amore per non tradire il destino, eppure la maga continuerà a illudersi ""di poter chiudere il vento in una rete, la forza in un giardino."""""" -
La vita è rara. Tutte le poesie. Testo francese a fronte
Giustapponendo liberamente prosa, versetti e versificazione classica (soprattutto nella forma dell'ottosillabo e dell'alessandrino), la poesia di Michel Houellebecq è, come i suoi romanzi, fortemente radicata nel mondo contemporaneo. Spesso d'altronde Houellebecq si è servito della poesia come matrice per le opere romanzesche. -
L' inferno allestito. Poema di un rabbino del Seicento sull'oltretomba dei malvagi. Testo ebraico a fronte
Nato ad Amsterdam nella prima metà del Seicento, Mosèh Zacuto trascorse gran parte della propria vita in Italia, prima a Venezia e poi a Mantova, dove rimase Fino alla morte nel 1697. Rabbino, cultore della mistica ebraica (la cosidetta cabbalà), esperto di giurisprudenza talmudica e finissimo poeta, la sua figura riassume i diversi poli geografico-culturali che costituiscono l'esperienza ebraica della prima età moderna. Autore prolifico, Zacuto ha lasciato un'opera imponente e variegata, tuttora in parte manoscritta. Al suo periodo italiano risale anche la composizione del ""Toftèh arùkh"""". (L'inferno allestito), un lungo poema drammatico dedicato alla descrizione, in accesi toni coloristici, dell'oltretomba ebraico e delle pene che attendono i malvagi nella gehenna. Scritto in un linguaggio di straordinaria complessità e macabra suggestione, traboccante di astrusi riferimenti cabbalistici, """"L'inferno allestito"""" si proponeva in realtà scopi didascalici e di moralizzazione, assai simili a quelli perseguiti, in ambito cristiano, dalla vibrante oratoria sacra di epoca controriformista. Vagamente ispirato all'Inferno dantesco, il poema di Zacuto si collocava alla confluenza tra la cultura ebraica tradizionale e le tendenze letterarie e intellettuali europee, contribuendo a consacrarne l'autore tra i più alti esponenti della poesia ebraica di età barocca."" -
Diceria dell'untore
Vincitore premio Campiello 1981Iniziata in tempi remoti e riscritta più volte, ""Diceria dell'untore"""" incontrò subito, quando fu data alle stampe nel 1981, un unanime consenso di critica e di pubblico. Stupiva l'esordio tardivo e riluttante dell'autore, la sua distanza dai modelli correnti, la composita ragione narrativa tramata di estasi e pena, melodramma e ironia; non senza il contrappunto di una sotterranea inquietudine religiosa, come di chi si dibatte tra la fatalità e l'impossibilità della fede... Stupiva, l'oltranza lirica della scrittura, disposta a compromettersi con tutte le malizie della retorica senza vietarsi di accogliere con abbandono l'impeto dei sentimenti più ingenui. La vicenda racconta un amore di sanatorio, nel dopoguerra, fra due malati, un amore-duello sulla frontiera del buio. L'opera è arricchita da un'appendice di pagine inedite escluse dalla primitiva edizione."" -
Gli scaduti
Nell'Italia europea di un futuro prossimo, il Partito Unico, che ha preso il potere in nome dei trenta/quarantenni, stabilisce, per legge, il ritorno a una società ""naturale"""", in cui le generazioni, invece di accavallarsi, tornino a susseguirsi, in buon ordine. A trent'anni si coprono le postazioni di comando, a sessanta, si viene ritirati. Dove? Non è chiaro. Un mondo a parte di cui si sa poco e si cerca di immaginare il meglio. Gli anni del Grande Disordine hanno messo a dura prova la pazienza dei cittadini, le nuove regole vengono perciò accettate come un cambiamento necessario. Anche Umberto, amministratore delegato di una azienda importante, allo scadere del suo tempo, accetta di lasciare casa amici posizione e l'amatissima moglie Elisabetta, di poco più giovane di lui e altrettanto ben piazzata nel mondo del lavoro. Forse è giusto scansarsi e fare posto ai figli, come Matteo che, a 35 anni, ancora vive all'ombra di suo padre. Non è colpa di nessuno se, oggi, si muore più tardi. Se """"gli scaduti"""" hanno ancora, davanti, 30 anni di vita attiva. Bisogna collaborare, non bisogna sentirsi defraudati. E poi Elisabetta lo raggiungerà. Peccato che le cose non siano come sembrano, come vengono rappresentate. Ribellarsi è giusto. Ma è anche possibile?"" -
In una casa un'altra casa trovo. Autobiografia di un poeta di due terre
Joseph Tusiani si trasferisce a New York all'età di ventitrè anni senza aver ancora conosciuto il padre, emigrato negli Stati Uniti prima che lui nascesse. La temperatura emotiva dell'incontro, che la lunga attesa ha rivestito di aspettative trepidanti e contraddittorie, è la stessa che si ritrova nell'intera autobiografia di Tusiani. Ecco emergere dai ricordi dei rapporti familiari il profilo sfaccettato dell'esperienza migratoria italiana oltreoceano: gli emigrati di prima generazione che, come la madre, non riescono a integrarsi nella nuova realtà; quelli di seconda generazione, che parlano inglese e sono americani a tutti gli effetti, come il fratello; e infine gli emigrati che, come l'autore, inevitabilmente divisi tra il vecchio e il nuovo mondo, sono uomini di ""due lingue, due terre, forse due anime"""". E grazie a questo duplice sguardo l'autore è testimone di numerosi personaggi e ambienti in relazione non solo al mondo italoamericano, ma anche all'ambito culturale e letterario newyorchese."" -
Paesaggio d'autunno. Un'indagine di Mario Conde
Il mar dei Caraibi ha restituito il cadavere mutilato di un uomo, e fin da subito il caso si rivela molto delicato. Non sarà Mario Conde a seguirlo, dal momento che ha deciso di lasciare la polizia. O almeno così crede lui. Perché il nuovo comandante, il colonnello Alberto Molina, gli chiede di collaborare con le forze dell'ordine un'ultima volta, in cambio della libertà. Miguel Forcade, un ex funzionario di governo fuggito negli Stati Uniti, era tornato da pochi giorni a Cuba, forse per visitare il padre gravemente malato, forse per qualche altro inconfessabile motivo. Negli anni sessanta, in qualità di responsabile delle espropriazioni dei beni artistici alla borghesia, Forcade si era certamente guadagnato invidie e risentimenti. E la sua morte ha sollevato una ragnatela di corruzione e ambizioni frustrate che Mario Conde deve dipanare prima che sull'Avana si abbatta un terribile uragano. -
Contro la letteratura. Un'accusa e una proposta
"Fanno gli svolazzi calligrafici sul suo nome e intanto le calpestano il viso, la sfigurano a calci. Le si dedicano cattedre in tutte le scuole superiori dello Stato e intanto le si tarpano le ali. La letteratura è l'unico bene antropologico del nostro Paese. E la cuoia la sta distruggendo. A chi difende il vigente sistema di insegnamento dico: voi state difendendo questa situazione. Ne siete dunque corresponsabili almeno quanto quelli che l'hanno generata in migliaia di pubblicazioni, convegni, ore di insegnamento. Per di più pagati dallo Stato. Una montagna di soldi pubblici per ottenere la pubblica fucilazione dei grandi capolavori della nostra letteratura. Una formidabile idiozia. Tutto questo non vi suscita nessun moto di insurrezione? A me sì, e per questo faccio una proposta: smettiamo di insegnare la letteratura a scuola, rendiamola facoltativa. Lasciamo ai nostri figli questa libertà.""""" -
La malinconia dei Crusich
Vincitore del Premio Viareggio 2017, Sezione NarrativarnrnMenzione speciale al Premio Letterario Corrado Alvaro e Libero Bigiaretti 2017rnrnFinalista dei Premi: Viareggio Repaci - Bottari Lattes - Vigevano - Manzoni 2017.rnrnLa storia di un uomo che cerca di avere un altro sguardo sul mondo attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica, percorrendo il Sud d'Italia e poi un altro Sud, quello dell'America.rnrn«Una narratività della quale resti felicemente prigioniero, per quel suo portarti dentro, facendoti ""vedere"""" ciò che racconta.» – Ermanno Paccagnini, La LetturarnrnLa luna sull'acqua, la notte, e uno sguardo di malinconia che spazia sul mondo, la nostalgia per qualcosa che forse è stato perduto o forse non si raggiungerà mai. È il bagaglio che porta con sé Luigi Crusich, partito da Trieste per approdare a Corfù dove mette al mondo sei figli. Il primogenito, Agostino, sarà destinato alla luce dell'Africa e poi alla Milano fervente della ricostruzione; toccherà al figlio Gino Crusich (scritto tutto attaccato) cercare un altro sguardo sul mondo attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica, percorrere il Sud d'Italia e poi toccare un altro Sud, quello dell'America. Infine l'eredità della malinconia toccherà a Uberto Crusich, veterinario sul Lago Maggiore.""