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Gli accordi di reintegrazione della legittima
Esistono istituti ""di confine"""" - ai margini, cioè, dell'attenzione scientifica e della prassi giurisprudenziale - nei quali si annidano alcune tra le più ardue difficoltà ricostruttive. Proprio, però, l'indagine su ciò che sta lungo i confini può schiudere prospettive su alcune questioni centrali della teoria giuridica. Uno di questi istituti è senz'altro l'accordo di reintegrazione della legittima (in senso stretto), figura che, ponendosi al crocevia tra il diritto dei contratti e il diritto delle successioni mortis causa, consente di chiarire alcuni snodi cruciali dei rapporti tra autonomia privata e successione necessaria. In una stagione che riscopre - anche per ragioni di favor verso soluzioni capaci di deflazionare il contenzioso giudiziale - il valore dell'autonomia negoziale, il tema affrontato può - sia pure nella specificità della dimensione in cui si colloca - considerarsi espressione significativa del più generale fenomeno che vede, ormai da tempo, il contratto..."" -
Governo penale dell'ambiente e non punibilità condizionata
Il volume ricostruisce l'attuale diritto contravvenzionale dell'ambiente, per poi approfondire gli istituti premiali, vecchi e nuovi, di esenzione da pena, subordinata a sua volta a misure di rispristino delle condizioni ante-delictum, previsti in questo settore della legislazione penale. A tal proposito, il volume mette in luce la fecondità, anche de iure condendo, di queste misure e la loro idoneità a compensare l'arretramento della soglia della punibilità al pericolo astratto-presunto, propria delle fattispecie contravvenzionali, con il rafforzamento del carattere di extrema ratio dell'intervento penalistico e la valorizzazione in chiave preventiva della tutela dei beni giuridici. -
La tutela del consumatore nei contratti di credito immobiliare
L'obiettivo di assicurare un adeguato livello di protezione del consumatore nel mercato del credito immobiliare può essere perseguito attraverso tecniche diverse. L'indagine verifica in che misura regole ritagliate sulla personalizzazione del rapporto tra debitore e creditore siano più rispondenti ai bisogni di tutela di un soggetto inesperto, valorizzando i possibili profili di convergenza dei rispettivi interessi, piuttosto che quelli di contrapposizione. -
Politica e giustizia nella postmodernità del diritto
Il volume collettaneo, ricco di esperienze differenziate, affronta la questione della possibile armonizzazione della separazione dei poteri e, dunque, della legalità con l'accresciuta complessità sociale, con il pluralismo di ordinamenti e fonti, e con l'espansione degli spazi della giurisdizione. Pone in evidenza la crisi della legalità e la contrazione eccessiva delle garanzie, che hanno determinato una sovraesposizione della magistratura, contestualmente, gravata di nuovi compiti ed investita di maggiori poteri. La finalità sottesa ai contributi appare la ricerca di un affidabile contemperamento delle ragioni dell'individuo e di quelle istituzionali attraverso l'inflessibile, rassicurante rispetto delle regole del gioco da parte di tutti gli attori. -
L'autotutela amministrativa. Nuovi paradigmi e modelli europei
L'autotutela amministrativa. Nuovi paradigmi e modelli europei. -
Prestazioni gratuite di fare e responsabilità attenuata
Diverse norme del codice civile fissano per alcuni contratti tipicamente gratuiti o per la variante gratuita di contratti oggi essenzialmente onerosi - ma storicamente gratuiti - come il mandato ed il deposito la regola in virtù della quale l'inadempimento o l'inesatto adempimento della parte obbligata ad effettuare una certa prestazione è valutato con minor rigore; sposata l'opzione interpretativa che il regime di minor rigore attenga alla valutazione della diligenza e della perizia adoperate nell'esecuzione della prestazione piuttosto che al quantum del risarcimento, l'indagine si propone di verificare se tale regime possa estendersi, in quanto espressione di un principio di portata più generale, a tutte le fattispecie, anche atipiche, di contratti gratuiti aventi ad oggetto prestazioni di fare. -
Spazi di giustizia negoziata nel regnum della prima età moderna
Sul finire del Cinquecento, nel Regnum di Napoli, nella congiuntura che vede forze centripete rappresentate da istituzioni nobiliari e togate in conflitto, i giureconsulti si mostrano spesso ""ambigui"""", a metà strada fra mentalità vecchia e nuova, non palesano indirizzi condivisi, quindi non propongono canoni di giudizio univoci tali da fornire allo storico punti di riferimento inequivocabili circa gli orientamenti assunti ed il significato stesso del loro agire. Sullo sfondo permangono """"spazi di giustizia alternativa"""" che persuadono i protagonisti della cultura giuridica a presentare l'arbitrato come fenomeno tendente ad attenuare i confini tra giustizia egemonica e negoziata e, perciò, tra giustizia pubblica e privata."" -
La casa nelle vicende familiari. Adeguatezza, proporzionalità ed effettività delle tutele
Una disciplina caotica, frutto di una legislazione stratificatasi nel tempo e priva del necessario coordinamento, richiede di ripartire dal fondamento assiologico dell'assegnazione per operare una ricostruzione che tenga conto, nel quadro sempre più mutevole delle relazioni familiari, della necessità di assicurare una tutela adeguata ed effettiva dell'interesse della prole alla conservazione dell'habitat domestico senza imporre un irragionevole e sproporzionato sacrificio degli interessi concorrenti. Da una parte si tratta di garantire l'effettività della tutela anticipando l'opponibilità dell'assegnazione al momento della relativa domanda; dall'altra, di modularne il contenuto nello spazio e nel tempo perché il rimedio non risulti sovrabbondante rispetto all'esigenza da tutelare. -
La rinuncia alla proprietà immobiliare
In situazioni di forte crisi finanziaria può accadere che la proprietà immobiliare venga vista come un peso nel patrimonio dei privati, fonte di costi e di rischi, più che una posta attiva. Un fenomeno ulteriormente aggravato dalle difficoltà di collocare tali beni sul mercato, in ragione dei riflessi che la crisi economica produce sulla circolazione immobiliare. Da qui il dibattito sulla possibilità, riconosciuta dalla prassi notarile, di attribuire ai soggetti proprietari, di ricorrere alla rinuncia alla proprietà immobiliare quale rimedio per liberarsi dai costi e dalle responsabilità derivanti dalla presenza di tale proprietà nel proprio patrimonio. -
Diritti fondamentali dei lavoratori e tecniche di tutela. Discorso sulla dignità sociale
L'intima interrelazione esistente tra i diritti fondamentali dei lavoratori e i principi «alti» dell'ordinamento giuridico costituisce il substrato dell'indagine volta a verificare se sia possibile individuare un nucleo essenziale dei diritti o, almeno, un criterio di determinazione dello stesso. Soprattutto dall'analisi del reticolato costituzionale emerge che la dignità sociale, principio giuridico utilizzato nella sua estensione «minima», può costituire l'ipostasi del contenuto essenziale dei diritti fondamentali per la cui protezione è possibile attingere ad un catalogo di tecniche di tutela con le quali l'interprete, stante la generale erosione dei dispositivi tradizionali del diritto del lavoro, può tentare di riallineare le regole ai principi e apprestare, così, protezione al lavoratore nei casi di sviamento del potere datoriale. -
Abactum animal
L'abigeato, cioè il furto di più capi di bestiame, è in diritto romano un crimen extraordinarium, basato sull'autorità del princeps e pertanto fuori dell'ordo iudiciorum. Fino ad Adriano un'eventuale sottrazione di animali rientrava tra le ipotesi previste dal delitto di furto e prevedeva l'esperimento di un'azione civilistica. La prima disposizione in materia si ebbe con questo imperatore, il quale emise un rescritto relativo alla provincia spagnola della Betica che prevedeva l'irrogazione agli abigei della pena capitale e, per i casi di minore importanza, dei lavori forzati. -
Lo statuto giuridico dei beni culturali
Il lavoro, nel ricostruire in modo critico-sistematico la frammentaria legislazione nazionale e sovranazionale sui beni culturali, si sofferma su alcuni aspetti peculiari dello statuto dei medesimi. Si pone l'attenzione, in primo luogo, sulla titolarità e sui poteri di godimento della proprietà culturale come figura a sé stante; poi, sul tema di grande attualità, della gestione dei beni demaniali da parte dello Stato. Si evidenzia, in particolare, l'impiego di fattispecie contrattuali prettamente civilistiche per la gestione e la valorizzazione dei beni culturali. Si delinea, in tal modo, una materia dotata di una disciplina autonoma, improntata al principio di sussidiarietà orizzontale. -
Studi in tema di patronage
Le lettere di patronage configurano fattispecie coerente con un sistema dei traffici commerciali del quale la fiducia sia requisito essenziale. Se ne rende, dunque, opportuno l'inquadramento, così da segnarne i tratti distintivi dalle «garanzie» propriamente dette e coglierne i profili caratteristici. In questa prospettiva l'Autore, premessa la difficoltà di ridurre ad unità il fenomeno in esame, dal carattere ontologicamente atipico e multiforme, individua nel contenuto di impegno un tratto trasversale alle diverse dichiarazioni di patronage, con le conseguenze che ne derivano, anche in tema di responsabilità. Soffermandosi dapprima sul - non condivisibile - orientamento, perlopiù giurisprudenziale, che avvicina in fatto lettera di patronage e garanzia autonoma. Quindi,approfondendo le peculiarità riferite all'emissione di lettere di patronage nell'ambito del gruppo di società, in ipotesi intersecando i presupposti applicativi delle norme in tema di direzione e coordinamento. -
Neuromarketing e tutela del consenso
La riflessione sulle neuroscienze e il diritto è da tempo avviata. Occorre proseguire in essa e indagare le molteplici ricadute nel diritto civile delle scoperte neuroscientifiche, destinate a rivoluzionare e travolgere postulati classici, istituti e categorie tradizionali. Basti pensare all'individuazione dei mirror neurons ed al conseguente possibile uso del neuromarketing nella contrattazione. Rispetto alle nuove minacce alla libertà di autodeterminazione da esso riveniente, l'inadeguatezza della tutela e dei rimedi (datati) del codice civile impone la ricerca di ulteriori strumenti di tutela del consenso. Di fronte al neuromarketing (preoccupante anche perché si innesta nei processi decisionali, nel nucleo delle preferenze ed abitudini di vita, dell'identità e della personalità stessa del consumatore), il quale determina un indebito condizionamento, un'anomalia nel processo formativo della volontà del consumatore - di carattere strutturale in ragione dell'inserimento dell'atto (promozionale) di neuromarketing nel contesto dell'attività di contrattazione seriale - occorre rivisitare. -
Abuso del diritto e proprietà industriale: il mercato farmaceutico
Il dibattito intorno al confine, che separa diritti di proprietà intellettuale (e, industriale, in particolare) e disciplina della concorrenza, è ricco di spunti problematici: sembra infatti che tra i due sistemi di norme ci siano motivi di incompatibilità. Le ragioni di conflitto potrebbero così sinteticamente riassumersi: la proprietà intellettuale è, di per sé, una forma di monopolio, che dunque esclude o limita significativamente la competizione. Il diritto di escludere gli altri non potrebbe però spingersi fino al punto di eliminare del tutto la concorrenza nel mercato. Il titolare della privativa non può abusare del proprio diritto, volgendolo ad uno scopo altro e diverso: l'ordinamento incoraggia e protegge l?innovazione, ma non perciò ammette il sacrificio della concorrenza. -
Certezza del diritto e diritto internazionale. Coerenza e identità tra fonti e argomentazione
Ordinamento fluido e in costante espansione, il diritto internazionale è alla ricerca di un centro e di un principio ordinatore. La scienza giuridica internazionalista teme frammentazione e disorganicità: teme, soprattutto, lo smarrimento di una struttura dotata di significati autonomi e di una effettiva capacità regolatoria. In altri termini, si assiste a un generalizzato e diffuso senso di incertezza giuridica, che da tempo pervade gli ordinamenti interni e che si estende alla indeterminazione dei confini tra gli ambiti della sovranità statuale e gli spazi di intervento sempre più intensi del diritto internazionale e transnazionale. A sua volta, questa indeterminazione dei confini pesa sulla certezza del diritto internazionale medesimo, nel duplice senso, formale e sostanziale, di prevedibilità dei comportamenti e di accettabilità delle decisioni giuridiche. L'obiettivo di una ricerca dedicata alla certezza del diritto nel diritto internazionale pubblico è di verificare se essa possa offrire una lente di osservazione, a partire dall'organicità del sistema e dai caratteri delle sue fonti, sino al rilievo dell'argomentazione giuridica nella decisione del giudice internazionale. -
Il contratto «amministrato». La conformazione dell'operazione economica privata agli interessi generali
La regolazione dei mercati affidata alle Autorità amministrative indipendenti negli ultimi anni ha contribuito a porre nuove questioni in tema di contratto. I Regolatori amministrativi del mercato intervengono con varia intensità e con modalità multiformi su ogni fase dell'operazione economica privata. Il risultato è che l'attività giuridica dei privati è variamente conformata ab externo per il raggiungimento di obiettivi regolatori propri del sistema mercato. Sul piano delle fonti del diritto contrattuale ciò consegna l'immagine di un contratto disciplinato in gran parte da normative di provenienza amministrativa e di rango secondario, costringendo l'interprete a ricostruire presupposti e criteri di legittimità dell'esercizio di tali poteri allorquando essi incidano sulle libertà contrattuali dei privati. -
Disabilità e diritti umani
Il volume raccoglie i contributi di quanti hanno partecipato alla Giornata Mondiale sui diritti delle persone con disabilità, celebrata all'Università Mediterranea di Reggio Calabria nel dicembre 2015. Il senso di questa raccolta non è la celebrazione autoreferenziale dell'accaduto ma il servizio alla Comunità. L'intento è favorire la riflessione e l'approfondimento sui temi legati alla disabilità, l'inclusione sociale ed i diritti, con particolare attenzione alla gestione del rischio sismico e delle catastrofi naturali. Il volume è organizzato in tre sezioni che corrispondono alle aree tematiche approfondite durante la giornata: ""La disabilità come questione di diritti Umani e la Convenzione di New York"""", """"Disabilità, prevenzione del rischio sismico-ambientale e gestione delle emergenze"""", """"Inclusione sociale: come arrivarci in contesti diversi"""". Sono presenti contributi di: Nadina Foggetti, Domenico Gattuso, Antonino Labate, Angelo D. Marra, Francesca Ortali, Vincenzo Pizzonia, Claudio Roberti e Pasquale Speranza."" -
Gli effetti dell'esdebitazione e l'inesigibilità del credito
Il lavoro affronta il tema dell'inesigibilità del credito quale conseguenza dell'esdebitazione, nella prospettiva di coglierne la funzione e gli effetti nel più ampio quadro delle vicende modificativo-estintive dei rapporti giuridici obbligatori. L'indagine si sviluppa attraverso l'analisi del procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento, nella parte in cui ammette al beneficio dell'esdebitazione il debitore civile e nel confronto con le nuove forme di esdebitazione contenute nei progetti di riforma del diritto concorsuale. Alla luce dell'evoluzione normativa, occorre indagare sulla possibilità che il meccanismo esdebitatorio sia ""rimodulato"""" tenuto conto dell'oggetto del debito e del diverso status di debitore civile, consumatore, o imprenditore del soggetto beneficiario, nonché mediante l'introduzione di sistemi procedimentali adeguati ai casi concreti."" -
Modus e donazione
Nell'esame della complessità del rapporto tra donazione e modus emerge l'esigenza di liberarsi dal condizionamento del «tipo», svincolando l'indagine dal metodo della sussunzione e dal formalismo giuridico. In tale prospettiva, l'attenzione alla causa concreta del singolo rapporto donativo consente, con interessanti sviluppi sul piano pratico, la rivisitazione dei tradizionali confini fra gratuità e onerosità del contratto, nonché la possibile ricostruzione in termini corrispettivi del legame tra attribuzione liberale e prestazione modale, anche a prescindere dall'eventuale contenuto patrimoniale.