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Abecedario del VII gruppo
Molti insegnanti entrano in aula, spiegano, interrogano e poi se ne vanno a casa. Alcuni amareggiati da un confronto impossibile, altri animati da scambi difficili, altri ancora complessivamente motivati a fare di più e meglio. Qualcuno però i suoi studenti se li porta a casa: no, non fisicamente. Semplicemente li introduce nella propria inquietudine esistenziale e comincia a chiedersi perché siano così, cosa significa la loro storia, ovvero quella trama d'esistenza che non ti raccontano per filo e per segno, ma che rivelano in quegli occhi vividi che ti puntano dritto e che svuotano sul tuo ardore tutto il loro bisogno di risposte... ""Nel lavoro di Francesco Minervini aleggia la grande sensibilità del docente-educatore chiamato a vivere in situazione di emergenza e a testimoniare valori contrastanti con la quotidiana realtà, ad infondere fiducia nella vita, ad inculcare la volontà di riscatto ma, soprattutto, a dare quel tanto di amore di cui ha diritto ogni umana creatura..."""" (dalla Prefazione)"" -
Storie di piccola gente
"Il tempo tinge ogni giorno di bianco un capello e segna una ruga sul volto. Bisogna imparare ad accettarsi e a guardarsi con un po' d'ironia: """"anche sul volto segnato dalle cicatrici degli anni vi è dietro il viso dell'adolescente"""" scriveva Albert Camus. Ogni ruga racconta una storia, è una mappa sulla quale l'esistenza ha tracciato il suo percorso. """"Saper abbassare la saracinesca"""" diceva mio padre: ecco una grande regola di vita. Chiudere con i ricordi inutili, con i rancori ormai arrugginiti, con i rimproveri a se stessi, alla propria debolezza o incoscienza. Che senso ha avvelenare il presente con le amarezze del passato? Il tempo fugge inesorabilmente e non ci è concesso di voltarci indietro, di tenere spalancata la porta delle dolorose memorie...""""" -
Lettera a un bambino appena nato
Oggi lasciate che io solo sia felice... Benvenuto! La tua nascita desiderata, voluta e attesa con gioia, è finalmente arrivata. Un vero e proprio dono di Dio che ha completato la felicità della tua mamma e del tuo papà. Ha impreziosito come un filo d'oro la già preziosa trama e il robusto ordito del tessuto familiare della tua nuova casa. La voce dei tuoi dolci vagiti leggeri come il vento di primavera risuona gioiosa per l'aria, e forte come l'alito della vita rompe il silenzioso brivido dell'origine. -
Un the per Giovanni
Aveva ventotto anni, ma non parlava. Non aveva mai parlato. ""La mano afferrò la teiera con antica confidenza e come se dal beccuccio di porcellana dovesse uscire oltre al liquido dorato anche l'umore del resto della giornata. Un gesto dettato da una consuetudine che veniva da lontano e capace di rivelare, a chi era più attento e passava dalle mani al viso e alla figura, molta parte della personalità della padrona di casa... """"Vuoi un biscotto?"""" chiese la madre alla bambina mentre ne apriva una scatola nuova. Era una domanda retorica. Lei sapeva che non ci sarebbe stata risposta. Ma non per questo non cercava di comportarsi come avrebbe fatto con una figlia parlante..."""""" -
Fermoimmagine
L'unica cosa che posso dire è che, se non altro, sono racconti sinceri. Probabilmente lo saprete anche voi, probabilmente non dico niente di nuovo nel raccontarvi questa storia, eppure eccola qua. Si vocifera nelle piazze e nelle strade che ci fosse un tizio, un uomo dall'aspetto distinto, incarcerato in un abito desueto e malconcio che di tanto in tanto girava nella periferia o in centro con passi corti e pensierosi. Il tempo ne ha cancellato il viso, i clacson e le sirene ne hanno cancellato la voce, oggi. Eccolo, però, che andava allora quando non era che un uomo, non già una storia. Andava e andava e niente sembrava fermarlo. Di tanto in tanto si sedeva con una pietosa bottiglia di gin fra le mani e la offriva ai passanti in cambio di un poco di compagnia. Di tanto in tanto qualcuno accettava. È una vita ormai - diceva lui - che non faccio che passeggiare la sera, con passi misurati e silenti, per non disturbare chi ancora è capace di dormire... -
Colpevole di essere innocente
Un'esperienza drammatica vissuta in tenera età, rivissuta passo passo dalla protagonista per cercare di capire e trovare un senso all'orrore di quei giorni. Il coraggio di ripassare mentalmente tutte le fasi di un incubo fortunatamente risoltosi nel momento più rischioso ma che comunque ha marchiato a caldo l'anima innocente di una bambina che credeva ai sogni e che soprattutto si fidava degli altri. Un percorso fatto per mano ai propri cari, affidando alle pagine di un racconto intenso e lucido le emozioni di allora, le sensazioni, le parole, i gesti, per rivederli con la maturità dell'oggi, fino a superare l'angoscia. Fino a dare un significato e una risposta per poi finalmente mettere al suo posto questo piccolo pezzo che fa comunque parte della sua esistenza. -
Il drago nello specchio. L'evoluzione dell'intelligenza umana dal big bang al terzo millennio
Perché, con un patrimonio genetico poco lontano da quello di una scimmia e simile a quello di un primitivo cacciatore-raccoglitore, siamo gli unici animali capaci di leggere, guidare un'automobile, costruire navicelle spaziali? Un quarto di secolo fa, Carl Sagan provò a spiegare questo mistero nel classico ""I draghi dell'Eden"""". """"Il drago nello specchio"""" ne è l'ideale seguito. Un seguito necessario, anche perché oggi i risultati della ricerca scientifica offrono la base per quella """"teoria della coscienza"""" che, allora, Carl Sagan poteva solo immaginare. Con questo libro, suo figlio Dorion e il ricercatore John Skoyles affrontano la questione con rigore, attraverso un'inedita connessione di scoperte scientifiche provenienti dalle discipline più svariate: neuroscienze, reti neurali, scienze cognitive, psicologia infantile, antropologia, paleontologia e altre ancora. È un viaggio avventuroso, nel quale gli autori conducono il lettore, con uno stile naturale e quasi letterario alla scoperta della storia evolutiva della nostra intelligenza, a partire dai rettili che per primi popolarono la Terra fino a ciò che ci aspetta nel Terzo Millennio. Con la scommessa che lo sviluppo di questa umanissima facoltà sia tutt'altro che concluso."" -
Tecnologie affettive
Quanto più una cosa è umana, tanto meno naturalmente accade. Gli umani di questo libro per nascere, morire, amare, diventare adulti, devono ricorrere a degli artifici. Per sopravvivere in un ambiente gelido inventano cooperative degli affetti, marmellate di baci, cani, autisti, idoli fotocopiati, donne proiettate, bevande effervescenti. Molti degli umani di questo libro sono spietati perché affaticati. Perché alla nascita sono i più inermi, i più nudi e più sprovveduti di tutti gli animali. Si strappano di mano le cose, gli affetti e i ricordi. Nato a Torino nel 1970, Maurizio Torchio è dottore di ricerca in Scienze della comunicazione e direttore dell'Archivio storico Fiat. -
Scienza da vedere. L'immaginario scientifico sul grande e sul piccolo schermo
Scienza e cinema si parlano da più di un secolo, ma finora nessuno ha presentato questo dialogo in modo organico e non accademico. ""Scienza da vedere"""" racconta come cinema e TV rispecchiano o determinano la percezione pubblica della scienza, ma anche come questa a sua volta influenza, e spesso ispira, i grandi cineasti. Dal canto suo, il pubblico mostra oggi di avere grande appetito di scienza come intrattenimento. Lo testimoniano i recenti successi cinematografici e teatrali. Dalla fantascienza ai documentari, dai thriller ai cartoni animati, dai b-movies ai grandi capolavori del cinema d'autore: attraverso un'alternanza di informazioni puntuali (oltre duecento schede di film e fiction TV) e spunti di riflessione organizzati sotto forma di guide alla visione, questo volume fa luce su un fenomeno culturale di ampia portata."" -
Il fuoriuscito
Un giovane medico, all'inizio degli anni Sessanta, si rende conto di cosa lo aspetta in patria: una lunga, difficile e umiliante carriera in ospedali dove gli interessi baronali sono tutto e le persone sofferenti sono nulla. Allora coglie al volo quella che gli sembra l'occasione della vita e parte per gli Stati Uniti d'America, dove lavora in un istituto di ricerca sul cancro. Dopo qualche anno, scoraggiato dall'invadenza degli interessi commerciali nella ricerca, torna nel vecchio continente, in Francia, chiamato da un centro internazionale di ricerche sul cancro di cui, in seguito, diventa il direttore. Ma la lotta contro i giganteschi interessi economici dell'industria farmaceutica, lo spettacolo del compromesso e della corruzione, lo respingono. -
Le ostinazioni di un matematico. Ovvero come morire tre volte per la congettura di Goldbach
Armand Duplessis vive in simbiosi con i numeri. Li studia fin dal giorno in cui, ancora ragazzo, è rimasto folgorato dalla ""congettura di Goldbach"""": ogni numero pari maggiore di 2 è la somma di due numeri primi. Armand Duplessis, tanto ambizioso quanto ostinato, ha deciso che riuscirà a trovare la dimostrazione, inarrivabile e leggendaria come il sacro Graal: non importa se l'ardore matematico si muterà in ossessione, meno ancora se lui stesso diventerà lo zimbello dei colleghi, che del resto eguagliano a stento l'ombra dei grandi matematici di un tempo. Le grottesche avventure di un indomito don Chisciotte dell'aritmetica alle prese con il secondo enigma più grande di tutti i tempi."" -
Anatomia della battaglia
La storia comincia negli anni Settanta, in Trentino. C'è un padre, un uomo rigido, il cui fascismo - apertamente rivendicato - agisce più in termini esistenziali che politici. C'è una madre, apparentemente frivola e distante. C'è un figlio che rifiuta l'insegnamento paterno, si allontana, entra nella lotta armata di matrice comunista; poi se ne distacca e va a lavorare nell'Africa del Nord. Lì si interroga sulle proprie scelte, sulle proprie azioni, sulle radici di scelte e azioni. Sulle battaglie che ha deciso prima di combattere, e poi di abbandonare. Mentre il figlio è in Africa, il padre si ammala di cancro. Un romanzo sull'ambiguità del sentimento eroico, nitido e disilluso, scritto con una lingua asciutta e senza echi. -
Perceber. Romanzo eroicomico
Roma, 6 luglio 2000. In viale Trastevere un tram travolge un anziano passante tranciandogli la gamba destra. Testimoni: Giovanni Migliore, giornalista in crisi d'identità, Luigi Dodo, giovane medico tormentato da certi sogni inquietanti su due bambine gemelle, e Antonio Baldini, avvocato in pensione con più di una rotella fuori posto e in mente un grandioso Piano Topografico sulla città di Roma... L'attuazione del Piano e una parallela indagine sulla Scomparsa della Gamba intreccerà i destini di questi tre uomini, in un vorticoso gioco nel Tempo e nello Spazio che ha per teatro non solo Roma ma anche Perceber, una cittadina spagnola i cui abitanti sono soggetti a una Maledizione che li costringe a parlare senza sosta né pausa... -
Lo Zar non è morto. Grande romanzo d'avventure
"Lo Zar non è morto"""" è uno dei libri più misteriosi del Novecento. Pubblicato nel 1929, gratificato a suo tempo da un istantaneo e formidabile successo, è oggi completamente sparito dalla memoria, letteraria e non. Eppure si tratta di un libro sorprendente: un romanzo di """"fantapolitica del presente"""" scritto in collaborazione da dieci tra i più celebri scrittori dell'epoca, basato sull'idea che nel 1931, in Cina, appaia all'improvviso un uomo che assomiglia in tutto e per tutto allo Zar Nicola II. È un sosia manovrato da oscuri poteri? È un usurpatore che cerca chissà quale profitto personale? È un mitomane aiutato da una prodigiosa rassomiglianza? Oppure è il vero e autentico Zar, misteriosamente scampato all'eccidio di Ekaterinburg?" -
Come un atomo sulla bilancia. Storia di tre anni di fabbrica
lI 5 febbraio 1968 don Luisito Bianchi iniziava il lavoro presso la Montecatini di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, come operaio turnista addetto alla lavorazione dell'ossido di titanio. Si trattava di una faccenda d'onestà (""dopo tanti anni in cui ho parlato del lavoro e della sua teologia..""""). E una faccenda d'onestà sono queste pagine che raccontano la fabbrica: il lavoro, gli stipendi, le lotte sindacali, gli operai. Ne esce un libro che, già nel 1 972 - quando venne pubblicato la prima volta - si impose come """"singolare e unico"""" rispetto agli altri racconti di fabbrica circolanti negli anni Settanta. Una storia che non si lascia classificare, a volte diario, a volte romanzo, a volte cronaca."" -
Un anno di corsa
Il protagonista è un siciliano, che vive al Nord, condivide un appartamento di 32 metri quadri con un coetaneo leghista, è laureato in lettere, possiede una Cinquecento arrugginita, e soffre di una quantità di mali perlopiù immaginari. Tanto il coinquilino appare ammanicato, tanto il nostro uomo vive spaesato e insieme consumato dall'immane compito: trovare lavoro. Corre di qua e di là, e che lavori trova? Distributore di volantini, cameriere in un ristorante, procacciatore di clienti per un mobilificio, venditore porta a porta di aspirapolveri, addetto allo strangolamento dei polli in una polleria... Il tragicomico rendiconto di come il precariato e l'incertezza del futuro trasformino il corpo e la psiche delle persone. -
Quattro giorni per non morire
Qui c'è un uomo doppiamente condannato. Nel fisico, per una malattia, nella vita sociale, perché è un carcerato. Ha l'opportunità di fuggire e di scampare la seconda condanna al fine di tentare di scampare alla prima, la più importante. Qui c'è un passato che riemerge, un presente che sembra aprirsi, un futuro da giocarsi all'ultima mano. C'è una partita, c'è un rischio, c'è un dolore. Un noir ambientato tra il Sud America e la Liguria scheggiata e scoscesa di Biamonti. -
Radiant cool. Lo strano caso della mente umana
Miranda Sharpe è una brillante studentessa al secondo anno del dottorato in filosofia. Stufa dell'invadenza del suo relatore, una mattina si reca nel suo studio a reclamare una tregua e lo trova... morto. Troppo spaventata per riuscire a fare altro, Miranda scappa. Ma, nelle ore seguenti, del professor Grue non si trova più traccia e con lui sono spariti i risultati delle sue ricerche sulla coscienza. Per chiarire quel che ne è stato, la giovane filosofa si trasforma in una novella detective della mente. L'enigma impegnerà Miranda fino all'ultimissima parola, in un susseguirsi di esperimenti illeciti e colpi di scena, sparatorie hitchcockiane e complotti mondiali, alla scoperta dei misteriosi rapporti tra mente e cervello, alla ricerca del segreto della sua stessa esistenza. E della nostra. Perché, se i cervelli rivelano mondi proprio come le storie, il più accurato esperimento mentale è il romanzo: il secolare rompicapo filosofico della natura della coscienza umana non potrebbe essere raccontato dalla filosofia accademica o dalle spavalde neuroscienze meglio che attraverso l'immaginazione. -
Cellule e cittadini. Biotecnologie nello spazio pubblico
Italiani ed europei sono davvero ostili alle biotecnologie? Quanto hanno contribuito i media a marcare la contrapposizione tra biotecnologie biomediche e agroalimentari? Come è possibile in questi campi integrare competenze scientifiche e partecipazione pubblica? Le biotecnologie sono un caso emblematico delle trasformazioni recenti - e per certi versi travolgenti - che hanno investito la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica nelle società contemporanee. Con contributi di sociologi, psicologi sociali, biologi e studiosi del diritto, ""Cellule e cittadini"""" analizza il dibattito sulle biotecnologie ricostruendo da un lato gli orientamenti dell'opinione pubblica e l'atteggiamento dei media, e ripercorrendo dall'altro la storia della legislazione e le esperienze di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali. Mettendo in discussione stereotipi ancora radicati, gli autori approfondiscono le ragioni del senso comune e della sua presunta diffidenza, indicando la partecipazione dei cittadini come uno dei principali terreni di sfida per la scienza e la democrazia."" -
Pesca in acque dolci
Questa serie di racconti sono le storie di uomini e donne che attraversano la vita senza problemi: sono export manager, liquidatori di assicurazione, dirigenti, impiegate di agenzie immobiliari, operai che hanno sciolto il nodo scorsoio del bisogno. Eppure nessuno di loro è preparato all'urto che sta per colpirli: basta un improvviso rallentare del tempo perché la vita si sveli per quel che è, basta un attacco di stanchezza per essere esposti a improvvise epifanie; bastano due giorni in solitudine a pescare perché un uomo arrivi a scoprirsi vecchio; basta una scarpa femminile dimenticata sotto il sedile della macchina perché un altro scopra la fragilità di sentimenti che credeva vitali.