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Il volto del mistero. Mistero e rivelazione nella cultura religiosa tardoantica
Il ""mistero"""" di cui si parla in queste indagini è un elemento cardine nella coscienza dell'uomo tardoantico: i suoi significati sono emblematici, percorrono la storia, permettendo la lettura di un periodo affascinante, in cui convivono una pluralità di credenze e di esperienze religiose non meno complessa di quella del nostro tempo. Il termine, che identifica una serie di riti e di concezioni sul divino e sul rapporto fra divino e umano presenti nel politeismo, usato anche nell'ambito del giudaismo ellenistico con fisionomie ambivalenti che ne consentono comunque la valorizzazione, è ripreso dagli autori cristiani. L'interpretazione profondamente divergente rispetto ai pagani dà adito a modalità che vanno dalla condanna, all'assunzione lessicale, alla riproposizione ben caratterizzata. Ciò che per definizione era nascosto ed ineffabile diventa la rivelazione dell'evento di Cristo, senso esauriente della realtà. Per converso, in concomitanza, in certi autori pagani compare il vocabolo secretum per definire il tentativo dell'approccio al divino da parte dell'uomo. Ma è possibile giungere al divino dal basso? I saggi raccolti in questo volume suggeriscono delle linee di riflessione che sono preziose anche per l'uomo di oggi."" -
Educare con il cinema. Nuova ediz.
Dal bisogno del cuore umano di ridere, piangere, aver paura, amare, sognare, sono nati i grandi capolavori della storia del cinema. All'origine di essi vi è una capacità di meraviglia e di stupore, senza la quale il cinema si ridurrebbe ad un passatempo per colmare la solitudine. La scuola, in un mondo come il nostro sempre più dominato dalle immagini, dovrebbe consegnare il sapere delle proprie discipline anche alle immagini, e non solo alle parole, inserendo il film nella programmazione scolastica. Ma il cinema può diventare uno strumento didattico a patto che l'alunno sia guidato dal docente a cogliere i passaggi narrativi e i nuclei tematici del film; a patto che sia aiutato a porsi domande sull'opera e sul suo legame con la realtà, esprimendo infine un giudizio personale motivato. In questo libro vengono proposte 157 schede di film, sia come recensioni che come strumenti di dibattito; il volume è inoltre arricchito da indici analitici e tematici e da percorsi per una programmazione scolastica o per cinforum destinati ad adulti. -
Alfa e omega. Il giudizio universale tra oriente e occidente
Alla fine dei tempi il Signore giudicherà l'umanità tutta, assegnando i luoghi della felicità eterna e dell'eterna sofferenza ai giusti e ai dannati. La certezza del Giudizio divino e l'attesa di quel giorno hanno dato luogo a espressioni visive che si sono venute configurando e hanno acquistato sempre maggiore precisione e analitico dettaglio nel corso dei secoli. È una vicenda figurativa la cui piena autonomia inizia fra VIII e IX secolo, ed è testimoniata significativamente in Occidente come in Oriente, dalla Spagna (León) alla Russia (Vladimir). Questo libro ne percorre le fasi, dai tempi in cui metafore, immagini parziali o collaterali ne hanno visualizzato l'uno o l'altro tema, fino alle soglie di quella pietra miliare costituita dal grande affresco michelangiolesco della Cappella Sistina. La particolare struttura adottata per il volume si basa su un saggio suddiviso cronologicamente e sulla presenza, alla fine di ogni capitolo, di una serie di approfondimenti su monumenti specifici, curati dai maggiori specialisti della materia. In tal modo viene valorizzata una lunga e diversificata serie di testimonianze - dai codici miniati ai mosaici, alla scultura, all'affresco - offrendo una panoramica unica per ampiezza e documentazione. -
Budapest 1956. Antologia di documenti
Il 23 ottobre 1956 una dimostrazione di studenti e operai nel centro di Budapest dava inizio a una rivolta popolare contro la politica repressiva del governo filosovietico. Nel breve arco di due settimane la rivoluzione fu stroncata con l'intervento dell'esercito russo. Questa antologia di documenti attraverso i comunicati delle radio, testi poetici, gli interventi del cardinale Mindszenty e di Pio XII, il dibattito all'interno della sinistra italiana e la voce decisa della Chiesa, ci fa rivivere in presa diretta il dramma che si consumò in Ungheria. A distanza di cinquant'anni il grido di amore alla libertà del popolo ungherese conserva piena attualità. Antologia di documenti realizzata in occasione della mostra Budapest 1956. La rivoluzione. Reportage fotografico di Erich Lessing, presentata alla XXVII edizione del Meeting di Rimini. -
La gloria di colui che tutto. La felicità nel «Paradiso» di Dante
Il cammino di Dante nel Paradiso, preludio alla visione finale di Dio, è la testimonianza di una esperienza possibile per l'uomo di tutti i tempi: è cioè l'esperienza dell'incontro carnale con la misericordia divina nei suoi accenti più vivi. Così il fascino del creato, e in primo luogo la bellezza del volto amato di Beatrice e il suo vivo amore, sono per l'uomo Dante letteralmente gloria (vale a dire manifestazione) di Dio, tanto da suscitare quella gratitudine e quella attrattiva irresistibile per il Mistero che fa tutte le cose, fonte di gioia piena che la parola poetica si sforza di intuire e rappresentare senza potere mai esaurire. Noi lettori moderni, coscienti di trovarci in piccioletta barca, ci disponiamo a seguire il solco del veliero dantesco per lo gran mar de l'essere, per ritrovare col poeta la sorgente originale di quella attrattiva, così che essa sia ridestata quotidianamente nel cammino di ognuno, e perché quotidianamente brilli nella nostra vita la speranza del compimento, cioè del porto di felicità piena che attende ciascuno di noi. Catalogo della mostra realizzata in occasione della XXVII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini). -
San Toribio, apostolo del nuovo mondo
Biografia e fonti originali tradotte per la prima volta in italiano sulla vita e sull'opera di Toribio de Mogrovejo (1538-1606), patrono dei vescovi d'America Latina Questo volume nasce per iniziativa della Università Cattolica ""Sedes Sapientiae"""" di Lima in occasione del IV centenario della morte di San Toribio di Mogrovejo (1606) che fu il secondo vescovo di Lima, capitale del Perù e del Vicereame dell'intero sudamerica. A soli cinquant'anni dalla conquista spagnola, egli diede un enorme impulso all'evangelizzazione del Nuovo Mondo tanto che Giovanni Paolo lo dichiarò patrono dei vescovi dell'America Latina, esortando a studiare e a imitare la sua figura profetica. Oltre ad offrire un ritratto della vita e dell'opera del grande vescovo nel contesto del suo tempo, il volume riporta documenti tradotti per la prima volta in italiano: la lettera di Toribio al papa Clemente VIII, nella quale presenta la Chiesa di Lima nel 1598; la testimonianza resa dal suo segretario Sancho Davila al processo di beatificazione e, infine, il Catechismo della dottrina cristiana del Terzo Concilio Limense, uno strumento catechetico utilizzato per secoli dall'intera Chiesa sudamericana."" -
Dalla parte della ragione. Le grandi questioni del vero e del bene
Recuperando la grande tradizione filosofica greca e cristiana, l'autore si confronta con il pensiero moderno e contemporaneo e si schiera ""dalla parte della ragione"""", apertura positiva al reale e antidoto contro ogni tentazione nichilista. Fondamento della moralità e felicità è Dio: ogni tentativo di costruire l'etica individuale e sociale come se Dio non ci fosse è destinato al fallimento."" -
Ermanno e Uber alla scoperta del mondo. Ediz. illustrata
L'insaziabile voglia di avventura e la ricerca della libertà vera sono le caratteristiche che accomunano Ermanno e Uber, i ragazzi protagonisti di questi due racconti, mossi entrambi, pur in contesti fra loro lontani nel tempo, dall'umanissimo desiderio di inoltrarsi in ciò che li attrae. Il libro è accompagnato da due schede didattiche, che lo rendono molto indicato come lettura scolastica (a partire da 10 anni). -
Una mamma all'opera
«Volete mettere una donna che è madre di sei figli, a cinquantacinque anni, e trova il tempo per dialogare in famiglia e per badare alle diverse mentalità delle età dei suoi figlioli, è una mamma da ascoltare con attenzione: specie se non si dà arie di docente dei docenti, ma si mette a imparare con la propria famiglia». -
San Colombano abate d'Europa. Ediz. illustrata
San Colombano: un nome che forse a molti suona sconosciuto, il nome di un uomo del VI secolo, un monaco, un poeta, uno studioso, un predicatore, un santo che può essere annoverato tra i fondatori del monachesimo occidentale. Un uomo venuto da una terra agli estremi confini dell'Europa, l'Irlanda, ma che divenne nel vero senso del termine un europeo, una figura che ancora oggi va considerata come il primo grande contributo dell'Irlanda alla comune patria europea: un santo per l'Europa. Ogni europeo dovrebbe attingere ispirazione e coraggio dalle parole di questo pioniere del VI secolo, di lingua irlandese e orientato alla mentalità europea. Se mai qualcuno nel medioevo è stato dotato dello spirito europeo, quasi duecento anni prima di Carlo Magno, quell'uomo è stato san Colombano e insieme al fondatore del Sacro Romano Impero egli è la più grande figura dell'alto medioevo. Si dovette attendere l'avvento di San Bernardo per assistere ad un influsso sulla Chiesa e sulla società paragonabile al suo. San Colombano dunque ci richiama anzitutto la questione delle radici cristiane dell'Europa. Da alcuni anni questo tema viene affrontato con crescente decisione e passione dai cristiani del Vecchio Continente, da una Chiesa che ha coscienza del terreno in cui la pianta della fede gettò i suoi germogli in un modo che non ha uguali, soprattutto nell'ambito della cultura europea. Questa mostra ci vuole condurre alla scoperta di questa figura straordinaria, un padre fondatore, un precursore, un testimone della Fede per il suo tempo e per il nostro. Catalogo della mostra realizzata in occasione della XXVIII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini). -
Testimoni della verità nell'Italia in guerra. La Resistenza cancellata
Il catalogo della mostra intende far conoscere alcuni aspetti della Resistenza e del ritorno alla democrazia nel nostro Paese, al termine della Seconda guerra mondiale, superando le letture ideologiche, i miti e le censure con cui questi eventi vengono di solito presentati. In particolare si vuole mettere in luce il contributo originale dato dai partigiani cattolici alla liberazione con la pratica della ""Resistenza carità"""", cioè un modo nuovo e più umano di vivere questo drammatico momento storico, a partire da luoghi di amicizia tra laici e consacrati, opponendosi a ogni ingiustizia, affermando la libertà come diritto di ogni uomo, riconoscendo la dignità di persona anche agli avversari. A fianco della componente cattolica si trovano in questo cammino altre componenti ideali del nostro Paese: quella legittimista, quella liberale, quella socialista, quella comunista. In quest'ultima, però, si afferma l'idea della """"Resistenza rivoluzione"""". La Resistenza cioè vissuta come inizio di un progetto ideologico e violento, che considera chiunque si opponga all'ideologia solo come un nemico da abbattere, in nome di una società futura e perfetta da costruire. Proprio la componente comunista, diventata culturalmente dominante nel dopoguerra, finisce per affermare, attraverso la censura degli episodi scomodi e la mitizzazione di un'unità ideale dell'antifascismo, l'idea di una Resistenza solo o quasi esclusivamente rossa. Una visione che non regge più alla prova dei fatti, rischiando di travolgere, nel suo disfarsi, anche il grande valore ideale vissuto in quel periodo dai tanti che, in vario modo, hanno partecipato al movimento della Resistenza. In appendice al catalogo, una cronologia completa degli avvenimenti succedutisi dal 1943 al 1947, curata da Andrea Caspani."" -
Da Caravaggio a Guido Reni. Trionfi romani intorno al Giubileo del 1600. Ediz. illustrata
Sul piano delle arti figurative il Giubileo del 1600 è paragonabile soltanto a quello del 1300. Infatti il traguardo del 1600 venne atteso e preparato vari anni prima, per celebrare un evento atto a suggellare il lungo periodo di controversie che avevano impegnato sensibilmente la Chiesa cattolica nella riaffermazione di valori ideali, codificata anche dal Concilio di Trento. Lo scenario che si spalanca a Roma prima e dopo il Giubileo, nell'età compresa tra l'ascesa al soglio pontificio di papa Clemente VIII (1592) e la morte di papa Paolo V Borghese (1621), è estremamente ricco anche nel campo delle arti. La Chiesa era protesa ad affermare le condizioni del proprio primato, recuperando valori culturali e figurativi che sarebbero dovuti apparire come l'espressione visibile di una rinnovata presa di coscienza del significato delle immagini. La città si trasforma in un grandioso palcoscenico, dove sfilano le testimonianze più vive e attuali di quanto si prospettava sull'intero scenario europeo. Molti dei fenomeni artistici, pittorici ma anche architettonici e scultori, che assumeranno piena conferma nel Seicento, vengono anticipati già alla fine del secolo precedente e i decenni a cavallo tra Cinque e Seicento assistono al convivere di linee, orientamenti ed esperienze molto diversi fra loro. Dal punto di visto architettonico Roma conferma il proprio splendore monumentale e scenografico ed è a Roma che già prima del 1620 si profileranno tutti quei caratteri di magnificenza che vedremo presenti in Italia e in Europa nel corso del XVII secolo. Sussidio didattico della mostra realizzata in occasione della XXVIII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini). -
L' albero della vita
La diffusione del simbolismo vegetale, e in particolare dell.albero, non conosce confini spaziotemporali; ogni civiltà infatti ne ha conosciuto la presenza nei testi sacri, cosmologici, teologici, nel mito e nel folklore, e quindi nell'iconografia. Per gli uomini primitivi l'albero ha avuto un'importanza fondamentale: segnalava la presenza dell'acqua, offriva ombra, forniva il legno che serviva per la costruzione di utensili e abitazioni e per accendere il fuoco, era fonte di nutrimento con i suoi frutti. L'albero diventa sacro in virtù della sua potenza perché manifesta una realtà extra-umana, perché si presenta in una certa forma, porta frutti, si rigenera. E per questo può diventare simbolo dell'Universo, sino a divenire l'Albero Cosmico che si erge al centro dell'Universo e costituisce il punto di intersezione delle tre regioni cosmiche: Cielo, Terra, Inferno. Con queste caratteristiche troviamo il simbolo dell'albero presente in tutte le grandi civiltà, da quelle mesopotamiche all'Egitto, dall'India alla Cina, dalla Grecia a Roma, per assumere nella tradizione giudaico-cristiana la valenza salvifica legata alla Croce. Il volume presenta le testimonianze iconografiche dell'albero della vita nelle diverse civiltà, legandole alle fonti letterarie proprie delle stesse civiltà. La ricca galleria di immagini e testi offre un affascinante viaggio alle radici del senso religioso dell'uomo di ogni tempo. -
In missione nel mondo. Conversazioni sulla storia della Chiesa. Vol. 1: Dalle origini allo scisma d'Oriente.
L'autore ci consegna il frutto di uno studio lungo e appassionato della storia della Chiesa per farcela conoscere e amare nella sua verità, oltre ogni censura e falsità. Ogni capitolo è corredato da un'ampia documentazione. Un volume indispensabile per una memoria viva delle radici su cui costruire il nostro futuro. «Non ho inteso occuparmi di tutta la storia della Chiesa, ma soltanto dei periodi più significativi del suo ricco percorso, come pure degli avvenimenti più chiacchierati da parte di coloro che pubblicano con molta disinvoltura, esponendo non tanto i fatti nella loro verità, ma piuttosto le loro interpretazioni ideologiche. Capita così che non infrequentemente si incontrino nei libri di testo, che corrono fra le mani inesperte degli allievi delle scuole medie, sia inferiori che superiori, notizie sui fatti che hanno coinvolto la Chiesa, o di cui la Chiesa stessa è stata protagonista lungo i secoli, tutt'altro che conformi alla verità. Mi sono quindi proposto di fare opera di divulgazione sintetica e chiara e di fornire al lettore una veridica comunicazione degli avvenimenti, guardati e interpretati con l'occhio di chi ama la Chiesa e perciò la presenta come essa è stata voluta dal suo Fondatore, Gesù Cristo. Una Chiesa che, grazie ai suoi santi, è lievito nella pasta del mondo; che riscatta la storia dell'umanità dalle sue trasgressioni e dai suoi delitti; che riporta la luce dove dimoravano le tenebre, seguendo fedelmente la sua vocazione missionaria sulle tracce del suo Fondatore e Maestro». -
Sulla via di Damasco. L'inizio di una vita nuova
Volume che accompagna la mostra ""Sulla via di Damasco. L'inizio di una vita nuova"""" realizzata in occasione dell'anno paolino (28 giugno 2008 - 29 giugno 2009)."" -
Leopardi e Manzoni. Il viaggio verso l'infinito
De-siderio: mancanza di stelle. Le etimologie sono a volte particolarmente eloquenti. L'uomo è propriamente colui che ""de-sidera"""", che sente la """"mancanza delle stelle"""": da quando l'uomo alzò lo sguardo verso il cielo stellato, ha sempre riconosciuto con stupore di essere pieno di questa sete struggente. Il poeta è colui che soffre e testimonia questo dato: egli vigila per sé e per tutti a guardia del cuore """"de-sideroso"""". La morte di questo cuore significherebbe infatti per l'uomo, propriamente, un dis-astro: buio totale, tenebra di una vita non solo priva di senso, ma della domanda stessa di un senso ultimo. Dai Promessi Sposi di Manzoni (si ricordi la memorabile pagina che chiude il cap. XX, con l'Innominato che fissa gli occhi verso il sole, in un rosso tramonto), alle Ricordanze di Leopardi («delle sere io solea passar gran parte / mirando il cielo») costante è questa direzione dello sguardo verso il luogo della pienezza ultima. Anche nella Divina Commedia la parola """"stelle"""" sigilla le tre cantiche: simboleggia infatti la meta dell'homo viator, il termine verso cui si protende il suo cuore. Cinque secoli dopo Dante, toccherà a Manzoni la ventura di ripercorrere integralmente questo viaggio """"comico"""", in radicale antitesi con la dinamica """"tragica"""" del leopardiano Pastore errante."" -
Educare con le fiabe. Andersen, Collodi, Saint-Exupéry, Lewis
Le fiabe sono una grande parabola sul mistero che è la vita. L'uomo, ascoltandole, impara sé stesso. Gli parlano della sua casa perduta, del suo errare e del dolore, del suo desiderio di tornare all'antica condizione e di Colui che si svela in un modo che sconvolge totalmente l'uomo e gli offre una mano di aiuto. Le fiabe aprono all'uomo gli occhi e quindi lo educano. Perché «il discorso spiega, la legge dà ordini e il racconto converte». Nel paese dell'infanzia la gerarchia dei valori è imperniata sulla priorità del dono. Il bambino spontaneamente coglie la realtà del mondo umano nel suo aspetto più essenziale che è la gratuità... Del bel mondo del dono parla la poesia. La fiaba è il suo aspetto primario e forse quello che più profondamente penetra nella verità dell'essere umano. -
Giuseppe Tovini. Dall'amicizia all'azione, dall'azione all'amicizia
Giuseppe Tovini (1841-1897), avvocato bresciano, padre di dieci figli, proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 1998, fu uno dei massimi leader del movimento cattolico della seconda metà dell'Ottocento. Il centro delle opere di Tovini resta la preoccupazione per l'emergenza educativa, ben espressa in una sua frase: «Le nostre Indie sono le nostre scuole». Tovini visse questo impegno nella consapevolezza del valore civile delle opere nate nel solco della tradizione cattolica. La sua vita è un giudizio che ha molto da dire a chi, oggi, è impegnato nella costruzione di opere. «Dall'amicizia all'azione, dall'azione all'amicizia: dove questa circolazione di carità ebbe il suo corso fiorirono le opere, ed ebbero, piccole o grandi che fossero, fortunate o fallite, valore apologetico, virtù rappresentativa; e dove invece quella si rallentò, di queste si oscurò lo splendore e si attenuò l'efficacia». (Giovanni Battista Montini). Pubblicazione realizzata in occasione della mostra presentata alla XXIX edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini. -
Praga 1968. L'impossibile primavera
La Primavera di Praga rivela come la contraddizione fra libertà e ideologia non può non emergere dove l'uomo guarda con realismo alla sua dignità e al suo compito storico. «La Primavera è stata vista come lo scontro fra quelli che volevano conservare il sistema così com'era e quelli che lo volevano riformare. Così facendo si dimentica che questo scontro era solo l'ultimo atto di un lungo dramma condotto nell'ambito dello spirito e della coscienza della società. All'inizio di questo dramma ci furono da qualche parte degli individui che anche nei momenti più duri riuscirono a vivere nella verità. Il tentativo di una riforma politica non fu la causa del risveglio della società, ma il suo esito ultimo». V. Havel Antologia di documenti realizzata in occasione della mostra presentata alla XXIX edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini. -
Un' avventura dello sguardo. Ediz. illustrata. Con DVD
Il primo DVD sulle opere e la vita del celebre maestro americano formatosi alla Scuola di New York e compagno di strada dei grandi artisti dell'Espressionismo Astratto. Il dvd approfondisce la figura di questo grande artista attraverso documenti inediti, interviste, gallerie di immagini e la versione integrale del documentario trasmesso su Rete4 il 28 dicembre 2008 (ritrasmesso l'1 febbraio 2009 dato il successo di pubblico). William Grosvenor Congdon ha vissuto l'intera parabola del tragico ""secolo breve"""", scoprendo la vocazione alla pittura dopo gli orrori della seconda guerra mondiale di cui fu testimone diretto e partecipe. Cresciuto artisticamente con la """"Scuola di New York"""", presso la Betty Parsons Gallery dove si accompagna a Rothko, Pollock, Barnett Newman, Motherwell, Reinhardt e Pousette-Dart, si allontana dalla corrente degli Espressionisti Astratti per trovare un linguaggio che gli è proprio e caratteristico, stringendo un rapporto decisivo con l'Italia, le sue città e la sua arte e dove, infine, chiude la sua esistenza: in un cascinale della Bassa a pochi chilometri da Milano, in cui il suo linguaggio pittorico trova maturazione e massima espressione.""